giovedì 20 ottobre 2016

Capitolo 5: “Ancora un po’ per innamorarsi”

Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi
Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar


P. 163
Aspettando la bassa marea di notte, Raven partì per la città. Il mare era violento come al solito e c’erano onde che si frangevano sul percorso come se volessero portare via i piedi delle persone. Era molto più pericoloso attraversare il piccolo percorso nell’oscurità della notte, ma apparentemente un membro della ‘Scarlet Moon’ era arrivato in città con delle informazioni di valore. Raven non esitò nel dire che sarebbe andato.
- “Ritornerò domani mattina. Lord Edgar, per favore state attento.”-
- “Se volessero torturarmi nel dolore, i nemici userebbero un metodo lento e graduale, per cui starò bene.”-
Disse ciò e salutò Raven, ma ovviamente, perfino adesso c’erano delle cose a cui dovevano fare attenzione. Più di tutto, se Lydia non veniva costantemente posseduta da Teresa, c’era la chance che il nemico l’avesse notato.
- “Oi, Conte, Lydia non si sta affatto risvegliando. Che sta succedendo”- disse Nico apparendo nella stanza.
- “Ora è il momento di Teresa. Se la causa di ciò è stata la paura di Teresa, allora dovrebbe risvegliarsi presto.”-
P. 164
- “Che vuoi dire con la paura di Teresa?”-
- “Sembra che si sia ricordata di quando è morta, questo è direttamente collegato al deperimento dei nervi e dell’energia di Lydia.”-
Come se fosse indeciso, Nico incrociò le braccia e stette in piedi sulle sue zampe posteriori.
- “Hey, ora, devi fare qualcosa per questo. È terribile lasciare che Lydia passi attraverso la stessa esperienza di quel tipo di paura.”-
Questo era assolutamente vero.
Ma, aspetta un attimo, pensò Edgar. Se Teresa si era ricordata di quando era morta, allora l’innesco di ciò doveva essere stato l’incidente della notte precedente. No, non era per l’incidente in sé, ma quello che era successo dopo. Si chiese cosa aveva scoperto e come si era sentita.
Arrivò a pensare che forse era stata uccisa da Ulisse. E se l’aveva fatta diventare il fantasma di Teresa, allora quest’ultima doveva aver sentito la presenza di Ulisse in qualche momento nell’incidente di ieri.
- “Nico, ci potrebbe essere la possibilità che la persona che ha ucciso Tersa sia la mente dietro tutto questo. Se riuscisse a ricordare qualcosa, saremo in grado di fare la prima mossa.”-
Edgar si alzò e cercò di uscire dalla stanza.
Aspetta, disse Nico mettendosi davanti a lui, bloccando il suo percorso.
- “Non stai pianificando di farla ricordare, giusto? Anche se Teresa la sta possedendo, anche Lydia potrebbe essere sveglia, lo sai.”-
P. 165
Forse stava per mettere Lydia nella condizione dolorosa di essere stata uccisa.
- “Ma, a questo punto, Lydia potrebbe essere in pericolo. Non c’è nessuna garanzia che io posso proteggerla nel mentre.”-
Prese Nico che stava cercando di fermarlo e lo lanciò da parte.
- “Whoa, hey, fermati! Non stai affatto pensando a Lydia! Non sarà tutto apposto solamente se sarai in grado di proteggere la sua vita!”-
Lui aveva tutte le intenzioni di pensare al bene di Lydia. Eppure, Nico e anche Lydia, gli dicevano che ‘non cerchi di capire i miei sentimenti’.
Era così? Proteggere la vita di qualcuno non era cosa da mettere in priorità? Se non puoi proteggere la tua vita, allora non puoi dire nulla su cosa uno sta sentendo.
Prendendo una decisione, Edgar si diresse verso la stanza di Teresa.
*
Il mio corpo fa male. Non riesco a respirare.
Nella completa oscurità, quanto più cercava di lottare, acqua fangosa le zampillava nel naso e nella bocca.
Aiutatemi. Ma non riuscì a emettere nessun suono.
P. 166
Sputò fuori il resto dell’aria che le era rimasto nei polmoni. Al suo posto, inghiottì una pesante quantità di fango e il suo corpo sprofondò ancora di più. Era piena d’acqua che le si rovesciava dentro e proprio nel momento in cui pensò che il suo corpo sarebbe esploso, Lydia balzò nel letto.
- “Miss, state bene? Miss Teresa.”-
Suzy accorse subito verso di lei e accarezzò la sua schiena mentre tossiva. Ancora non era in grado di uscire dall’incubo e quella che aveva sussurrato ‘aiutatemi……..’ non era stata Lydia, ma Teresa.
Sembrava che fosse già notte e sebbene anche Lydia si fosse svegliata, era in una condizione dove poteva rimanere solo ferma.
- “Dovete aver avuto un brutto sogno. Ma, se vi siete svegliata, allora è meglio. Fin da quando stavate male durante il giorno, siete rimasta addormentata e quindi anche Lord Visconte era preoccupato.”-
Quando Teresa alla fine alzò la testa, i suoi occhi videro che c’era Edgar.
- “Ero così preoccupato Teresa.”-
- “Lord Visconte…….”-
Sono così felice, disse e aprì le sue braccia senza nessuna preoccupazione.
Oh cielo e sono ancora con i miei indumenti da notte! Pensò Lydia innervosendosi dall’essere abbracciata gentilmente dalle sue braccia.
P. 167
- “Mi chiedo cosa sia successo. Ero così agitata, non riuscivo a sopportarlo. Ed ero così spaventata per qualche ragione sconosciuta e non riuscivo a smettere di tremare…., Oh, per favore, state con me.”-
Oh, cielo, cosa stai facendo.
- “Va tutto bene, sono qui.”-
Non dovresti.
- “Sapevo che era improprio rimanere nella stanza di una donna a una così tarda ora, ma ero così preoccupato che ho supplicato Suzy. E anche l’incidente dell’altra notte non è stato risolto.”-
Suzy, che era alcuni passi indietro, annuì concordando, che mostrava di essere arrivata alla completa fiducia verso Edgar. Questo probabilmente era perché aveva scoperto che Lydia e lui erano amanti e credeva completamente che Edgar fosse un gentiluomo di fiducia.
Ma questo non era vero! Era quello che Lydia voleva obbiettare in quel momento, ma non poteva farlo.
- “Uh, per cui, scusatemi, ma s’è avete bisogno di qualunque cosa, vi prego di chiamarmi.”-
Cosa, mi stai lasciando da sola con lui?
Lydia andò nel panico, ma Suzy abbassò la testa e corse fuori dalla piccola stanza per le cameriere.
Era un posto ristretto alla sua cameriera personale, che era proprio vicino a lei dietro una porta. Ma sebbene fosse così, c’erano solo loro due nella camera da letto e Edgar era seduto sul bordo del letto e Teresa aveva abbandonato completamente il suo corpo contro quello di lui.
P. 168
Se fai qualcosa, ti faccio a pezzi, pensò, ma anche la sua mano sinistra che era appena in grado di muovere era stata spostata da Teresa e ora riposava attorno alla schiena di lui, per cui non poté fare nulla. Proprio allora, Lydia ricordò la cosa che lui aveva detto durante il giorno.
Oh, no, quest’uomo sta veramente per fare qualcosa fuori dai limiti cosicché ci farebbe dichiarare così che non sarei in grado di annullare il nostro fidanzamento…..
Ma Edgar aprì bocca per parlare di qualcosa di completamente diverso da quello di cui Lydia era preoccupata.
- “Che tipo di sogno avete visto?”-
- “Un sogno dove il mio corpo stava affondando nell’acqua.”-
- “Perché dovreste fare un sogno del genere?”-
- “Probabilmente perché sono morta affogando nell’acqua.”-
Solo ricordando ciò, Lydia stava iniziando a sentirsi di nuovo soffocata.
- “C’è qualcos’altro che vi ricordate?”-
Teresa alzò il viso come se non capisse la sua domanda.
- “Perché chiedete una cosa del genere?”-
- “Voglio sapere tutto quello che c’è su di voi. Così che posso sentire la realtà di questo miracolo di essere stato in grado di incontrarvi perfino dopo che siete morta una volta.”-
Sembrò che Teresa avesse accettato la sua risposta senza dubbio, ma Lydia cercò di indovinare quali fossero le sue reali intenzioni.
Sembrava che Edgar volesse sapere riguardo il momento in cui Teresa era morta.
P. 169
Aveva detto qualcosa come il fatto che lei non era la figlia di Mrs. Collins. Il che significava la domanda del perché far finta di essere l’anima di un’altra persona, come Teresa.
Come se fosse stato impossibile richiamare la vera anima di Teresa e quindi era stato necessario mettere le mani sull’anima di qualcun altro che era appena morto.
- “Qualcun altro…..? è vero, c’era qualcuno lì, che mi stava guardando mentre sprofondavo giù….”-
Se questo era vero, avrebbe significato che era stata uccisa per ingannare la madre di quella casa. Brividi percorsero la sua schiena. Sudava freddo. Eppure, Teresa continuò con la sua storia.
- “Credo fosse un uomo. Ma in uno delle sue orecchie, indossava qualcosa che scintillava…., una piccola gemma?”-
- “Teresa è doloroso per voi?”-
- “Oh, no, sto bene.”-
- “Ma, sembra che state in pena.”-
Ha ragione, fa male, per cui smettila….
- “Sì, un po’ sforza, il mio corpo mi sembra teso, ma non mi sta facendo molto male.”-
Cosa,….aspetta, cosa vorrebbe dire?
- “Forse perché non è passato molto tempo da quando sono ritornata in vita. Sembra che non mi sia completamente legata o abituata al mio corpo vivente. Ecco perché, quando sto male o quando non posso muovermi, sento solo un senso di vertigini della mia condizione.”-
Aspetta un momento, quindi l’unica a essere in pena sono io?
P. 170
Ora che ci pensava, questo era il corpo di Lydia.
Anche se questo era causato dalla memoria di Teresa, poteva voler dire che ad avere completamente il malessere fosse Lydia.
- “Allora, vorreste cercare di ricordare un po’ di più?”-
Vorrai scherzare. Sto già soffrendo così tanto! Era quello che stava urlando dentro di sé, ma anche se l’avesse notato, lui era Edgar. Era certo che non si sarebbe fermato nel tirare fuori ricordi utili da Teresa. Teresa si stava ricordando dell’acqua fangosa. Solo con quello, Lydia sentì dell’acqua amara che si riversata giù per la sua gola e tossì violentemente.
- “Non c’è bisogno che andiate veloce. Solo, ricordate lentamente.”-
Oh, qualcuno fermi ciò, non voglio che questo dolore continui.
- “…..Oh, lo so, ero sopra un ponte. Stavo guardando le increspature sulla superficie dell’acqua. E poi improvvisamente, sono stata spinta da qualcuno dietro di me…. Quando stavo cadendo, ho sentito che quella persona stava dicendo qualcosa….Un sacrificio, per sua Altezza il Principe…. O qualcosa del genere….”-
Perché solo l’unica che deve passare per una tortura simile?
Lydia fece un pugno la mano sinistra più forte che poté.
Quella mano era appoggiata sul braccio di Edgar, ma Lydia non lo realizzò mentre affondava le unghie, cercando di combattere contro il dolore che stava sentendo.
P. 171
Lui doveva aver sentito dolore, perché aggrottò lievemente le sopracciglia. Però, Teresa non lo notò e non ci fece caso. Il suo corpo stava tremando, ma la sua voce non diede alcun segno di dolore o di ferimento.
- “Stava sorridendo….ero così spaventata…..”-
In quel momento, Edgar capì cosa stava succedendo e mise velocemente la sua mano su quella di Lydia.
- “Tersa, facciamo una pausa.”-
Lo guardò come a chiedergli perché.
- “Sto ancora bene.”-
Non ce la faccio più.
- “No, è abbastanza.”-
- “Voglio che sappiate di più su di me.”-
- “No. Sembra che ci sia molto più danno al vostro corpo di quanto ne sentiate.”-
Doveva essersene convinta, visto che Teresa smise di ricordare di più e Lydia venne liberata dal delirante dolore in cui si trovava.
Mentre prese respiri profondi, il suo corpo si fermò per la stanchezza. , Edgar tenne stretta la sua mano e la premette contro la sua guancia.
- “Mi dispiace.”-
P. 172
Sapeva che lo stava dicendo a lei. Doveva aver capito che la sua mano sinistra era collegata alla coscienza di Lydia. Appariva preoccupato per lei, ma lei che era completamente esausta, pensò solo a ‘cosa vuoi dire con ‘mi dispiace’’.
In primo luogo, Edgar diceva solo un leggero ‘mi dispiace’ e usava le persone in ogni modo che poteva. Lydia voleva dire ‘non toccarmi’ ma una volta che fu cullata dalle sue mani, non c’era niente che potesse fare per controbattere.
Teresa si stava abbandonando come se si fosse completamente rilassata.
- “Siete così gentile…. Ho come l’impressione che non ho mai pensato in questa maniera verso qualcuno prima.”-
- “Una cosa del genere non potrebbe accadere a qualcuno come voi.”-
- “Oh, no, ne ho solo una sensazione riguardo ciò. Le persone pensavano che fossi stupida. Ci sono state un po’ di persone che ho incontrato, ma nessuna di loro ha cercato seriamente di conoscermi. Lo sapevo, ma volevo solo credere che ero attraente e popolare….”-
- “Questo è quello che ricordate”-
- “Sì, potrebbe essere accaduto prima che fossi morta….Lord Visconte, voi siete così gentile, per cui anche se siete in cerca di soldi, mi va bene anche se fate finta di essere innamorato di me. Sarei felice se poteste continuare a fare finta di essere gentile con me, così che io possa continuare ad amarvi. Non desidererò il vostro cuore.”-
Lydia stava ascoltando la loro conversazione con una mente stordita, ma ciò le diede un tuffo al cuore. Poteva aver vagamente notato la bugia di Edgar. Poteva essere che fosse a conoscenza che lui non era serio?

P. 173
Ma, Lydia pensò che la risposta di lei era l’opposto della sua.
Teresa era onesta con i suoi sentimenti. Lydia non si concentrava su come Edgar si sentiva, ma voleva allontanarsi da lui, perché non era serio. Se Edgar fosse stato serio, allora sarebbe stata in grado di innamorarsi di lui. Se non era serio, si chiese se non dovesse assolutamente innamorarsi di lui. Non aveva ancora una risposta, eppure incolpava di tutto Edgar.
- “Perché credete che stia facendo finta di essere innamorato di voi?”-
- “Perché non cercate di baciarmi.”-
- “Non dovreste avere fiducia in un uomo che vi bacerebbe così facilmente.”-
Questo vuol dire te di prima oggi.
- “Avete ragione. Avete assolutamente ragione.”-
- “D’altro canto, non mi crederete.”-
- “Allora, datemi un bacio che non dareste così facilmente.”-
Cosa, aspetta….
Mentre entrambi si guardarono da vicino, Teresa riuscì in qualche modo a mettere forza in sé e avvolse le braccia attorno al suo collo.
No, aspetta, sussurrò Lydia.
P. 174
Non baciarmi come ti pare.
Non baciare Teresa di fronte ai miei occhi.
Non sapeva quale delle due cose non volesse.
Ma lei non le voleva. Nessuna delle due.
Dal profondo del suo cuore, sentì due mani calde tenere le sue guance.
- “Mia fata.”-
Questo era il modo in cui Edgar chiamava Lydia.
Normalmente pensava che fosse una cosa troppo dolce e troppo imbarazzante e che qualcuno si muovesse e facesse qualcosa riguardo lui, ma Lydia realizzò che lui stava parlando direttamente con lei cosicché Teresa non se ne accorgesse e sebbene fosse stanca e si accasciò, il suo cuore cominciò a battere stranamente forte.
- “Anche se lo facessi col cuore, sarebbe difficile per me ora avere la vostra fiducia.”-
Teresa rimase in silenzio. Non c’era modo che potesse capire che quelle non erano parole per lei, ma poteva aver sentito di essere in una posizione distante. Sentendosi sollevata, Lydia pensò che questo fosse inaspettato. Pensava che a Edgar non importava se lei non gli credeva e che gli importava solo che lei stesse dalla sua parte. Ecco perché aveva pensato che lui stesse mettendo la sua energia e la concentrazione nell’impilare fatti innegabili come un fidanzamento e un bacio.
Eppure, proprio adesso, si era sforzato di chiamare Lydia e rifiutare l’offerta di Teresa.
Se le sue parole non significavano che lui non stava baciando Lydia, allora non l’avrebbe fatto.
P. 175
Ma, anche così, non riusciva a credere che fosse sul punto di cedergli.
Specialmente un uomo che faceva come voleva e usava le altre persone con egoismo.
- “……Mi sento stanca. Credo che non mi sia rimasta più tanta forza.”-
- “Volete sdraiarvi?”-
- “Sì….”-
Teresa lasciò andare la forza dalle sue braccia. Edgar cercò di metterla giù, ma improvvisamente la portò di nuovo alle sue braccia come se la stesse cullando.
- “Voglio stare così un po’ più a lungo.”-
Sebbene disse così, la verità era che era la mano di Lydia, la sola mano sinistra era aggrappata alla sua manica e non la lasciava andare. Lydia non sapeva lei stessa il perché. Pensava di non aver più forza in lei, ma non voleva lasciar andare. Mi dispiace, disse di nuovo. Si teneva sempre indietro e anche quando pensava di voler fare un passo più vicino a lui in un angolo del suo cuore, non era in grado di agire. Le loro parole e i loro sentimenti non erano in grado di comunicare bene,
Ma, ora, l’unica cosa libera di lei era la sua unica mano. Dal momento che i suoi sentimenti si stavano concentrando in essa, non era in grado di controllarla.
P. 176
Per un’istante sentì che con la sua mano, sarebbe stata in grado di toccare in profondo il suo cuore. Desiderò ardentemente poter sapere cosa lui stesse veramente pensando. Mentre erano così, Lydia sentì che non c’erano bugie in quelle braccia che stavano tenendo nervosamente Lydia in una maniera più confusa del solito. Fino a che non fu mattina, Edgar non fu in grado di dormire leggermente. Sprofondò nel divano e chiuse gli occhi, ma nell’oscurità dove tutte le luci erano spente, non riuscì a togliere l’attenzione dal respiro di Lydia.
Quello che stava salvando era che lei non avesse alcun incubo e continuò a dormine beatamente. Un uomo che indossava una gemma dietro il suo orecchio. Colui che aveva ucciso Teresa era senza dubbio Ulisse. Solo i più intimi subordinati del Principe lo chiamavano in modo cerimonioso usando il ‘Sua Altezza’.
Era un’informazione di valore, ma lui era sorprendentemente abbattuto ed era di umore depresso per aver fatto passare Lydia tanto dolore. Nella stanza che cominciando a illuminarsi, alzò il manico della camicia per controllare la sua pelle. C’erano delle piccole linee rosse lasciate quando Lydia l’aveva afferrato con forza.
Una forza inaspettata. Le aveva fatto sopportare tanto dolore.
P. 177
Lui ben sapeva che lei avrebbe potuto sentire dolore, ma aveva scelto di far rinvenire la memoria di Teresa. Poco importa quanto le dicesse che lei era speciale per lui, dopo questo era naturale che lui non poteva farsi credere da lei. In quale mondo avrebbe potuto esserci un uomo che avrebbe fatto una cosa del genere alla donna a cui teneva? Lydia aveva detto che lui non pesava ai suoi sentimenti, ma lui riusciva vagamente a capire cosa voleva dire. Ma, Edgar non aveva nessuna intenzione di mentire a Lydia. Mettendo da parte il fatto che fosse un dottore delle fate prezioso, pensava che fosse carina e la voleva tutta per sé e la voleva tenere dalla sua parte e se ci si pesava su, si poteva credere che questo fosse un sentimento d’amore. Solo, non era che non ci fossero abbastanza donne per Edgar. Era a conoscenza del fatto che fosse facile per lui arrivare a farsi piacere qualcuno. Eppure, la ragione per cui aveva fatto la proposta a Lydia non era per un suo capriccio. Sebbene fosse stata un’idea che aveva tirato fuori sull’impulso del momento, lei gli piaceva e c’era da guadagnare per entrambi e quindi aveva pensato che non fosse una cattiva idea. Mentre pensò a ciò tenendo gli occhi chiusi, sentì il suono di Lydia che si alzava e scompigliava le lenzuola. Il suono di lei che si avvicinava nella sua direzione era come se stesse strisciando verso un leone. Oh, ecco perché. Proprio per il fatto che si comportava in maniera così cauta che gli faceva venire voglia di scherzare. Sebbene questo le faceva alzare la guardia attorno a lui, lui voleva che spostasse la sua attenzione verso di sé anche se era prudente.
P. 178
Come se si stesse assicurando che fosse ancora addormentato, Lydia sbirciò verso di lui, ma doveva aver notato che la punta di una ciocca dei suoi capelli stava accarezzando la punta del collo di lui. La cosa che Lydia stava guardando erano i graffi che aveva lasciato su di lui.
Oh, no……., gemette abbassandosi per guardare da vicino.
Ad aver sbagliato era stato Edgar eppure Lydia era il tipo che si sentiva in colpa dal profondo del cuore. Lo stava toccando leggermente con le dita e lui pensò che fosse così adorabile che poteva a mala pena resistere.
Voleva muoversi a farla sua.
Era facile rubarle un bacio.
Aveva pensato che se avesse baciato Teresa, sarebbe stato qualcosa di emozionalmente inaccettabile per Lydia e così si era trattenuto.
Ma in quel momento c’era Lydia. Era vicina abbastanza da poter essere afferrata. Aveva abbassato completamente la guardia. Eppure, non sapeva se avrebbe dovuto. Forse sarebbe stato troppo irresponsabile comportarsi in maniera così superficiale nei suoi confronti. Ecco perché le aveva fatto passare un’esperienza dolorosa, pensò che lo spazio tra di loro non si sarebbe accorciato nemmeno se l’avesse baciata e questo lo fece sentire inusualmente debole e scoraggiato. Se lui avesse mostrato qualsiasi segno di essere sveglio, era sicuro che sarebbe scappata via. Era così vicina a lui eppure sentiva come se fosse lontana miglia.
Si chiese cosa fosse lui per Lydia.
P. 179
Un delinquente sospettoso o il datore di lavoro del dottore delle fate. Si chiese se lei si sentisse bene abbastanza da considerarlo come amico.
Aveva anche detto che non voleva un matrimonio dove non c’era amore.
Amore, eh.
Non pensava che non ce ne fosse affatto……
Percependo ancora i segni sul suo braccio, Edgar stava pensando a ciò per la prima volta.
- “Miss Calrton, siete sveglia?”-
Era la voce di Suzy. Allo stesso tempo, Lydia si spostò da Edgar.
- “Sì, cosa c’è , Suzy?”-
Sentendo come se fossero stati interrotti; Edgar mosse la testa come se si fosse appena svegliato per la voce della cameriera.
- “Perdonatemi, Lord Visconte. A un’ora così mattutina”- disse verso Edgar quando aprì la porta.
- “Va bene…..è successo qualcosa?”-
- “Uh, il conte vi sta cercando freneticamente.”-
P. 180
Il conte impostore stava urlando a pieni polmoni, chiamando Edgar e chiedendo dove fosse, visto che non era nella sua stanza. Era un fastidio, non solo per Edgar ma anche per Lydia. Suzy era l’unica a sapere che era nella stanza di Lydia. Ecco perché aveva chiuso il finto conte del salone e l’aveva convinto che sarebbe andata a lei a chiamare il visconte. Ricordando il modo in cui aveva fatto lo stesso tipo di putiferio quando era accaduto l’incidente della sera prima, Lydia ebbe una brutta sensazione. Pensò che fosse meglio non separarsi e andò assieme a Edgar. Si affrettò a prepararsi e quando entrambi entrarono nel salone, il finto conte venne correndo verso Edgar, come se gli stesse praticamente saltando addosso.
-“Lord Visconte! Grazie al cielo. Siete vivo. Oh, Teresa, anche voi.”-
Il suo essere in uno stato scosso e disturbato non sembrava una recita, ma loro non potevano essere sicuri.
- “Cosa intendete con vivo?”-
- “Per favore, salvatemi!”-
- “Dovete calmarvi e spiegarci prima.”-
- “E’ Lord Clark questa volta. Proprio come l’ultima volta, la sua stanza è stata messa in disordine e non vedo il suo corpo da nessuna parte.”-
Edgar lasciò sedere Lydia su una sedia e domandò con calma.
- “E voi siete ancora una volta la prima persona a scoprirlo?”-
P. 181
- “Questo perché le nostre stanze erano vicine e ho sentito n rumore….”-
- “La vostra stanza non era vicina a Lord Stanely?”
- “era troppo disturbante, così l’ho cambiata.”-
- “Allora, mi chiedo perché è sempre quello vicino a voi il bersaglio.”-
- “N-n- non lo so nemmeno se me lo chiedete. Ma, la prossima vittima potrei essere io, o anche voi. Per favore lasciatemi stare con voi. Dato che, beh, avete un eccellente servitore affidabile con voi.”-
Edgar non nascose dal viso che non voleva che un uomo lo seguisse in giro. Ma era sicuro che Ulisse avesse fatto un’altra mossa. In una situazione dove non potevano scappare da quella proprietà, Ulisse poteva star cercando di mettere lentamente all’angolo Edgar. C’era ancora la possibilità che questo finto conte potesse essere Ulisse.
Edgar ovviamente, doveva star pensando a ciò mentre andò bruscamente dall’impostore.
- “Perdonate la mia rudezza.”-
Dopo che lo disse, fece veramente una cosa rude e prese la testa dell’uomo tra le mani. E come se quest’ultima fosse stata un oggetto, Edgar la girò da parte a parte e dopo che confermò qualcosa, lasciò andare. Ora che Lydia ricordava, Teresa il giorno prima aveva detto che proprio prima di morire, c’era stato un uomo accanto a lei. Quell’uomo stava indossando qualcosa come una gemma nel retro delle sue orecchie. Edgar scoccò un’altra occhiata al finto conte che non aveva idea del motivo in quello che lui aveva appena fatto.
P. 182
- “Non pensate che potrei essere io il colpevole?”-
- “Colpevole? Non è il lavoro il una fantasma?”-
- “Allora perché non mettete una Bibbia dentro la vostra maglia e vi proteggete con le vostre mani.”-
Quando Edgar diede le spalle all’uomo, lui corse attorno a Edgar. Serrò le mani assieme e lo pregò.
- “Per favore, non abbandonatemi, Visconte. Mi è solo stato chiesto di venire qui; non ho mai sentito che sarebbe successo questo.”-
- “Vi è stato chiesto?”-
- “Sì, è così. Mi è stato chiesto dalla spiritista Seraphita di sceneggiare il matrimonio con la figlia in modo da curare il cuore malato di Mrs. Collins. Anche se era la figlia di una famiglia benestante, non avrebbe mai immaginato che si sarebbero riuniti così tanti partecipanti. Dal momento che il fantasma della figlia sarebbe rimasto solo una settimana, avevo solo bisogno di sedurla e fidanzarmi con lei, così che sua made sarebbe stata sollevata e loro mi avrebbero pagato…..”-
Dicendo troppo, chiuse la bocca in fretta e guardò verso Lydia. Il fantasma di Teresa era in grado di rimanere solo per una settimana. Era Lydia quella che l’aveva sentito, ma lo sguardo di lui rivelava che aveva detto troppo. Lydia lo guardò a bocca aperta e fece finta di non star sentendo.
- “E quindi? qual’è il nome di colui che ha accettato questo tipo di lavoro.”-
- “Palmer….Oh, vedete, avevo un po’ di problemi con i soldi. La Signora di cui ero sotto la cura è partita oltreoceano e quindi”-
P. 183
- “In altre parole, la vostra occupazione è quella di un gigolò.”-
- “Beh, sono effettivamente sicuro del mio aspetto e ho esperienza nel trattare le donne, per cui era un lavoro piuttosto semplice.”-
- “Avere un gigolò che fa la parte di un conte è un buon modo per far saltare i nervi a qualcuno.”- Edgar sembrava piuttosto oltraggiato, ma Lydia pensava che lui era il tipo adatto per questo lavoro.
Santo cielo, era così disgustata che ciò le fece rilassare la tensione.
Ed era sollevata di sentire che il fantasma sarebbe stato in grado di rimanere nel suo corpo per una settimana.
Ma, era preoccupata per Teresa.
Era stata uccisa da Ulisse. Non solo, ma la sua anima stava venendo usata da lui. Era stata richiamata nel regno dei vivi per una settimana e stava vivendo un fidanzamento finto e stava per essere rimandata all’altro molto un’altra volta. Ma, nello stesso modo in cui lui la stava ingannando, Lydia si sentiva in colpa per lo stesso crimine. Stava sperando che la ragazza che stava iniziando a innamorarsi di Edgar, ritornasse nel regno dei morti.
- “Sì, la spiritista. Quella donna sta controllando il fantasma e gli sta facendo fare una cosa simile!”-
Il gigolò Palmer gridò la prima cosa che aveva in mente.
- “Oi, Visconte, dovremmo tutti acchiappare quella donna e farle delle domande.”-
- “Se si tratta di Seraphita, allora è scomparsa.”-
Oscar era in piedi davanti alla porta del salone.
P. 184
- “Anch’io la stavo cercando perché volevo chiederle alcune cose, ma non l’ho vista da ieri.”-
Ieri, il che poteva significare che poteva essere perché Raven l’aveva ferita.
- “Quindi, stai dicendo che è scappata da questa proprietà?”-
- “Pensavo che nessuno possa essere in grado di attraversare la strada per via dell’alta marea”-
- “Se uno ci provasse, non sarebbe completamente impossibile essere in grado di attraversarlo.”-
Se fosse stata una selkie, pensò Lydia, non ci sarebbero stati problemi. Ma, non riuscì a pensare a una ragione per cui Ermine di voler scappare da lì. In primo luogo, se stava venendo controllata dall’uomo chiamato Ulisse questo significava che la sua scomparsa era avvenuta per un suo ordine.
- “E riguardo alla signora che era con la spiritualista’”-
- “E’ andata.”-
- “Posso capire Seraphita, ma credi una vecchia signora cercherebbe di attraversare una strada così pericolosa?”-
Palmer inclinò la testa.
- “Forse si sta nascondendo da qualche parte così che nessuno riesca a trovarla o entrambe possono essere state eliminate come i due gentiluomini.”-
Ascoltando Oscar, Edgar si appoggiò verso una mensola da esposizione. Fece cadere un dipinto con il gomito, ma era sicuro che l’avesse fatto apposta.
- “Oh, scusatemi.”-
P. 185
Disse così, ma non si preoccupò di alzarlo, cosa che poteva essere vista come il comportamento arrogante di un nobile. Oscar stesso, che poteva essersi sentito un po’ umiliato, si abbassò per alzarlo. Lydia guardò Edgar che sbirciava il ragazzo dall’alto e poi capì perché stava facendo una cosa simile. Era per controllare il retro dell’orecchio di Oscar, abbassandosi, i suoi capelli biondo chiari erano scivolarono e rivelarono il suo orecchio. Lydia da dove era seduta non fu in grado di vedere, ma Edgar si spostò via da Oscar con disinvoltura e andò verso di lei.
- “Comunque, siamo in una situazione dove non possiamo correre o nasconderci dal colpevole che non sappiamo quale si. Oscar, onestamente non mi fido di nessuno.”-
Edgar poggiò la mano sulla spalla di Lydia e quando sentì la sensazione che era un segno di fare attenzione e intuì che si trattava di ‘lui’.
Perché sull’orecchio di Oscar c’era la gemma che Teresa aveva visto.
Questo giovane ragazzo era colui che era stato mandato dal Principe? Non ci poté credere facilmente perché l’aveva immaginato come un uomo più vecchio.
- “Mi chiedo se ognuno di noi debba solo proteggere se stesso.”-
- Facciamolo. Io terrò Teresa sotto le mie cure.”-
P. 186
Edgar tese la mano e aiutò Lydia ad alzarsi.
- “Questo potrebbe essere un problema.”-
Oscar stette in piedi sulla loro strada bloccando la loro uscita.
- “Teresa, è una mia parente.”-
Sospettava di loro?
- “Sono il suo fidanzato. Mrs. Collins ci ha riconosciuti.”-
- “Anche se foste fidanzati, non posso permettervi di badare a voi stessi.”-
Lydia andò nel panico. Non voleva essere lasciata con uno degli uomini del Principe.
- “Ma riesco a fidarmi solo di lui!”-
- “Non fare la bambina, Lydia”- disse Oscar con un ghigno.
Lydia. Lui sapeva che lei non era Teresa. Oscar doveva aver capito di essere stato scoperto da Edgar. La frase che aveva appena detto era come se stesse annunciando che lui era Ulisse. Edgar cercò immediatamente di proteggere Lydia mettendosi tra lei come uno scudo. Ma Ulisse alzò velocemente la mano che teneva una pistola e premette l’ugello contro la testa di Lydia.
- “Ora, lascia la tua arma.”-
P. 187
Edgar aveva appena messo la mano dentro la sua giacca, ma per una frazione di secondo, esitò.
- “Cosa fai se dico di no?”-
Coosa?
Lydia non poté credere alle sue orecchie per un momento. Quando ti ritrovi con un ostaggio, non fai normalmente quello che la persona dice?
- “Ucciderò questa donna.”-
Visto?! Sapevo che si sarebbe arrivati a questo.
- “Perché non ci provi. Nel secondo dopo, anche tu sarai morto.”-
C- cosa significa questo.
Se avesse lasciato cadere la sua arma, la situazione sarebbe peggiorata. Ulisse avrebbe potuto uccidere Lydia proprio di fronte ai suoi occhi, così da infliggergli dolore. Questo era quello che stava pensando Edgar, ma Lydia non riuscì a spendere nemmeno un secondo per pensare a questo. Proprio dietro al suo orecchio, sentì il debole suono del grilletto che veniva tirato, lei trattenne il respiro. Lui era l’uomo che aveva ucciso Teresa. Uccidere Lydia non era niente per lui. Eppure, cosa intendeva Edgar con ‘fai pure’?
Il silenzio e la tensione che permaneva tra Ulisse e Edgar continuò per un po’. Proprio quando Lydia stava cominciando a sentire difficoltà a respirare, Ulisse fece un sorriso come se stesse scacciando la tensione da quella situazione.
- “Sei piuttosto intelligente Ted.”-
P. 188
Ted. Chiamò di proposito Edgar con il suo soprannome. Ma Edgar sembrava odiarlo terribilmente, perciò Lydia pensò che doveva aver copiato il modo il cui parlava il Principe.
- “Il tuo obbiettivo sono io. Perché non smetti di girarci intorno.” -
- “Oh, è fantastico, come sembri. Più controbatti e più sono eccitato. L’atto finale inizia da ora. La terrò con me, così da vederti lottare inutilmente per resistere.”-
Tirò il suo braccio.
Questa persona, è spaventosa. Proprio quando si sentì in quel modo, i ricordi di Teresa risorsero nella sua mente. Lydia tremò per un freddo terrificante e andò nel panico.
- “No……, non mi toccare! Tu assassino!”-
Ma venne immobilizzata da Ulisse che la minacciò con la pistola. Lei diventò ancora più furiosa con Edgar che stava guardando in silenzio. Se Edgar avesse fatto una mossa, Ulisse avrebbe sparato a Lydia per tenerla ferma. Avrebbe cominciato dalle sue braccia e dalle gambe, cosicché da non farla morire.
Ma, Lydia non lo poteva sapere. Assassino, gridò Lydia ancora una volta.
- “Edgar, anche tu! Non t’importa veramente di cosa mi potrebbe accadere! Cosa vuoi dire con fai pure e uccidimi!”-
- “Non è così. Lydia, ti salverò sicuramente, perciò non fare nulla di sconsiderato.”-
Ma, Lydia non avrebbe potuto saperlo. Tu , assassino, gridò Lydia un volta ancora.
P. 189
P. 190
La bocca di Lydia venne coperta e quindi non fu in grado di andare avanti ad inveire contro Edgar, ma il suo senso di sfiducia aumentò immaginando che sarebbe stata portata via da quell’uomo.
- “Non dovresti fare promesse così facilmente. Ma, sì, se lei ti piace particolarmente, allora almeno vi ucciderò insieme. Perché non cerchi di venire a salvarla?”-
Lydia venne portata via dalla stanza, trascinata da un ghignante Ulisse e dal momento che aveva una pistola puntata non ebbe altra scelta che cominciare a camminare.
*
Attorno a quel momento, Raven stava uscendo dalla città da solo, aveva finito il suo lavoro e si stava affrettando a ritornare alla proprietà. Affrettò il cavallo e riuscì ad arrivare alle due rive opposte l’una all’altra prima della bassa marea mattutina, ma le onde che erano calme in città erano violente esattamente come lo erano state il giorno prima in quest’unica area. Il sottile percorso, che apparì dopo che le acque si abbassarono, stava venendo invaso senza sosta dalle onde e appariva e scompariva come se stesse combattendo contro il mare ansante. Ma dal momento che quell’area era ancora luminosa, era comunque meglio di quando era partito durante la notte. Forse era più facile che venisse visto dal nemico, ma doveva affrettarsi a ritornare da Edgar. Il pacco che gli era stato affidato dalla Luna Scarlatta era legato al suo corpo. Raven si assicurò controllandolo e fece incamminare il suo cavallo.
P. 191
S’incamminò verso la casa che era stata costruita sulla collina che era alla fine del percorso che separava le acque dell’oceano e mise piede su di esso. Quando arrivò in mezzo alla strada vide qualcosa di nero fluttuare tra le onde. Per un momento sembrò la testa di una persona, ma immediatamente capì che non lo era. Era una foca. Quando guardò bene vide era circondato da un numero indefinito di foche. No, non erano foche normali.
Fate?
Aveva imparato sulle fate foche da Lydia, ma quando Raven sentì che lo spirito cominciava ad avere i nervi a fior di pelle, fu in grado di sapere che stava venendo preso di mira da qualcosa che non era umano. Se si trattava di foche fate, non sarebbero state in grado di raggiungerlo sulla spiaggia. Calciò con le staffe e affrettò il suo cavallo. In quel momento, tutto le foche fate si tuffarono in una volta. Nel minuto dopo, un’alta onda colossale eruppe dall’acqua e precipitò nella sua direzione. Non c’era luogo per lui in cui correre mentre venne inghiottito dall’acqua. Venne trascinato giù nelle profondità. Anche se cercava di tirarsi su, una volta che le foche lo circondarono, lo morsero e si aggrapparono su di lui e cercarono di affondarlo.
Tirò fuori il suo pugnale.
P. 192
Quando scosse intorno il braccio, sentì di aver colpito qualcosa e il mare attorno a lui divenne di un rosso scuro. Le foche si affrettarono ad andare via da lui come se si fossero intimidite per un momento.
Ma il colore rosso si mischiò velocemente e e sparì nel grigio oceano.
Ancora una volta, riposero lui come bersaglio e ricominciarono a nuotare attorno a Raven come se stessero cercando di accorciare il raggio attorno a lui. Ce ne erano troppe di loro. Non poteva muoversi nell’acqua come voleva. Non riuscì prendere un’altra boccata d’aria.
Proprio allora, pensò di aver sentito qualcuno dire basta.
Quella persona era diversa, non era una di loro.
Da dietro, il suo braccio venne sorretto e venne tirato su. Le dure onde che si attorcigliavano che stavano circolando attorno a lui smisero e scomparirono e mentre prese profonde boccate d’aria, sentì che la mano che l’aveva salvato l’aveva lasciato lentamente, ma più velocemente di quella, afferrò il suo polso.
- “…..Ermine.”-
- “Vai sulla collina di quella riva. Faresti meglio a tornare sulla terra prima che le onde s’innalzino di nuovo”- disse, in una maniera come se avesse abbandonato l’idea di scappare da lui.
Dopo che si sedettero in un’apertura del pendio inclinato, furono in grado di allontanarsi dai forti venti. In quel punto, non potevano essere visti dalla casa disse Ermine o dalle selkie che sembravano uguali a lei e si sedettero sulla sabbia.
P. 193
- “Cosa c’è di diverso?”- chiese Raven lanciando la sua giacca che si era appesantita per aver assorbito l’acqua salata. Ermine sembrava completamente esausta e alzò la testa come non capisse la domanda che lui le stava ponendo e inclinò la testa da una parte.
- “Hai detto che era diverso per le selkie.”-
- “Sì…, sono al limite dei loro nervi. Dal momento che l’umano che le ha catturate e sta trattando la loro gente in modo orribile è qui.”-
“Ulisse.”
- “Esatto. Ma non possono avvicinarsi a lui e quindi ti hanno attaccato pensando che stavi lavorando con lui.”-
- “Quindi le selkie in questo mare non sono sotto il controllo del volere di Ulisse.”-
- “Quelle sotto il suo controllo sono i servitori nella casa. Sono selkie in forma umana. Ma anche qualche selkie nel mare vengono controllate. Ulisse è colui che le sta facendo arrabbiare apposta e le selkie stanno agitando il mare proprio come lui vuole.”-
Sulla spalla di Ermine che era appoggiata contro una roccia, il coltello che era stato conficcato da Raven era fermo al suo posto. Mentre guardò che il rosso inzuppava il suo petto, sembrava che il sangue non volesse fermarsi. Ma gocciolando lentamente, si trasformava in liquido chiaro e poi in perle di vetro setoso e cadeva sul terreno.
Gli era stato fatto sapere che lei non era affatto umana. Per cui non era sua sorella. Era solo un nemico.
P. 194
Dal momento che il sangue che stava correndo nel suo corpo non aveva più nessun legame con Raven.
- “….. proprio come puoi vedere, non sono la persona che ero prima.”-
Sembrava che avesse notato che Raven stava guardando intensamente la sua ferita.
- “Miss Carlton dice che potresti essere una selkie.”-
- “Beh, lei è un dottore delle fate.”-
- “Era parte del piano di Ulisse quello di farmi salvare da te”?-
Ermine scosse la testa come se fosse fastidioso per lei.
- “Dal momento che ho una ferita, mi è stato detto di rimanere bassa per un po’. Proprio ora, non mi è stato dato nessun altro ordine oltre a quello….ma lui porterà Edgar all’angolo e probabilmente continuerà ad usarmi da ora in avanti.”-
Non era che Edgar fosse il tipo da essere influenzato dai sentimenti. Ma, se era per proteggere le persone a lui care, non avrebbe pensato alla sua stessa sicurezza. Ermine era una sua amica che voleva proteggere. Anche se era stato tradito da lei, per lui era ancora una cara amica così tanto che si sentiva responsabile per non essere stato in grado di fermarla prima di quello che era successo. Perché Ermine era quel tipo di persona che il nemico pensava sarebbe diventata la debolezza di Edgar.
Raven sentì un po’ di irritazione camminando verso il lato di Ermine.
- “Perché sei ritornata quando dovresti essere morta. Spingendoti così lontano come il diventare qualcosa di non umano.”-
- “Non è che abbia desiderato questo….. No, forse, lo desideravo da qualche parte nel mio cuore. Se fossi stata perdonata, speravo che avrei potuto servire Lord Edgar un’altra volta.”-
P. 195
- “Lord Edgar ha già una fidanzata.”-
- “Raven, non è questo che volevo dire. Voglio solo servire lui puramente. Questo era il mio desiderio dall’inizio.”-
- “Ma, gradualmente l’hai voluto tutto per te stessa e hai fatto trapelare le nostre informazioni al Principe.”-
Perché, una volta che Edgar fosse diventato il Conte e avesse rafforzato la sua posizione come nobile inglese, allora i suoi sentimenti per lui sarebbero diventati ancora più irraggiungibili. Voleva rimanere alla distanza più vicina da lui come suo membro e compagna.
- “Sì, hai ragione, a quel tempo mi ero dimenticata dei sentimenti di quando avevamo incominciato. Era vero che dentro di me c’erano sentimenti che andavano oltre la lealtà per Lord Edgar e quella parte di me è stata approfittata dal Principe…..” -
Dalla ferita alla spalla, il sangue fuoriuscì ancora di più.

Lui si chiese se una fata avrebbe potuto morire se avesse perso troppo sangue. Ma in primo luogo, una fata poteva morire? Si chiese perché avesse lasciato il coltello dentro di sé senza tirarlo fuori.
- “Raven, devi uccidermi. Alla fine, è l’unico modo che c’è. Devi assicurarti di uccidermi così che non sia più in grado di essere riportata nel mondo di vivi. Non voglio essere usata per tormentare Lord Edgar ulteriormente.”-
- “Ma proprio ora sei un morto che cammina. Puoi morire ancora più di così?”-
Fino a quando sono nella mia forma umana, sembra che posso morire come un umano. Le selkie sono molto più vicine alle creature viventi delle fate.”-
P. 196
Ucciderla, era un passo più che necessario per proteggere Edgar, ma Raven pensò che fosse anche l’opzione migliore per Ermine. Se aveva detto che era uguale a un umano sarebbe stato in grado di farla morire senza dolore.
Stava per raggiungere il suo bianco collo scoperto.
- “Per favore perdonala”- disse una voce all’improvviso.
Quando si girò, c’era una piccola anziana lì in piedi.
- “Non sei il suo unico fratello? Anche se si è trasformata in qualcosa di non umano, lei ha continuato a preoccuparsi per te.”-
- “Anche lei è una selkie……?”-
- “Sì, il mio manto è stato rubato e ed è passato molto tempo da quando sono stata costretta a prendere forma umana da Ulisse. Sono quasi al punto che ho dimenticato le mie maniere di selkie, ma sono effettivamente una selkie.”-
La vecchia signora parlò come se stesse parlando di qualcun altro. Disse che era la schiava di Ulisse, ma era evidente che non desiderasse servirgli per suo volere. Le Lydia aveva detto che selkie a cui erano stati rubati i manti non erano in grado di combattere colui che gli teneva. Uno schiavo tenuto prigioniero. Raven e Edgar erano stati così un tempo e perciò non sentì nessuna malizia da parte dell’anziana e continuò ad ascoltare quello che aveva da dire.
- “Sono io quello a cui era stato ordinato di dare la vita di una selkie a tua sorella che stava girovagando nell’oceano come un’anima morta. Lei è ancora un infante come selkie. Me ne sto prendendo cura come una madre.”-
P. 197
- “Ecco perché dice di non ucciderla?”-
- “Potresti, vederti nella sua posizione. Tu eri colui che lei voleva proteggere più di tutti, più di se stessa e del suo padrone.
Raven non fu in grado di capire subito quello che disse.
Per me, ciò che era più importante era mio padrone Edgar. Quando gli veniva chiesto cosa ci fosse dopo, tutto quello che diceva era quello che era importante per Edgar, qualcosa che desiderava più di tutto. Dal momento che erano amici che Edgar cercava di proteggere, anche Raven si prodigava nel proteggere tutti gli altri e lui riusciva a capire che Ermine era una delle persone in quel gruppo. Pensò che tutti si sentissero nello stesso modo. Erano compagni che credevano in Edgar e lo seguivano e lo servivano. C’erano quelli amichevoli e quelli non con Raven, ma si erano aiutati e salvati a vicenda perché erano parte del team che Edgar aveva organizzato.
Eppure, questa donna stava dicendo che per Ermine, Raven era molto più importante del loro padrone.
- “Nonna…...non avete bisogno di parlare di questo.”-
- “Ma voi siete fratelli.”-
Cosa sono i fratelli? Vuole solo dire che avevano la stessa madre.
Ma Edgar gli aveva detto che ‘Lei è tua sorella’. Enfatizzando che lei fosse sua sorella.
P. 198
Ora che ci pensava, Raven ricordò qualcosa che si era sempre chiesto.
Come e quando Ermine si era messa in contatto con il Principe. Se quell’uomo aveva scoperto la sua debolezza e l’aveva controllata per farle trapelare segretamente le informazioni su dov’erano, allora ci doveva essere stata una possibilità in cui si incontrata direttamente con il Principe. Ma, durante il momento in cui erano stati in fuga, non riuscì a ricordare dove ci poteva essere stato un momento lungo abbastanza da lasciare la parte di Edgar. Quando ripercorse la sua memoria, ci fu un momento in cui questo era stato possibile.
Era quando Raven era stato catturato nelle mani nemiche.
In quel momento, Edgar era nel mezzo di una battaglia con un’altra organizzazione e dalla sua esperienza, Raven sapeva che avrebbe dovuto uscire con le sue sole forze. Edgar avrebbe naturalmente pensato che fosse possibile e lui sapeva di doversi concentrare sul grande numero di compagni invece che solo su Raven. Ma, quella situazione si trovò a essere molto più ardua di quanto avesse anticipato. A venire ad aiutarlo in quel momento era stata Ermine. Più tardi, aveva scoperto che aveva agito da sola, ma dal momento che tutto si era concluso bene, non erano stati incolpati di nulla. Ma, Raven aveva pensato al perché Ermine avesse agito fuori dalle regole senza chiedere il permesso di Edgar un’altra volta.
P. 199
Se avesse sentito che Raven stava avendo un brutto momento, alla fine Edgar e i suoi uomini sarebbero arrivati a salvarlo. Ma si chiese se avrebbero fatto in tempo. Ma per Ermine, questo significava solamente che salvare Raven era la priorità piuttosto che seguire gli ordini del suo padrone.
Se, nel caso, fosse già stata sotto il controllo del Principe da allora…..
Raven era più confuso di quanto non lo era mai stato. Cercò di vederlo in maniera logica, ma le suo emozioni non potevano continuare. Solo che, con un vago pensiero, pensò che era accaduto così perché lei era sua sorella. Probabilmente, anche Edgar pensava che quello fosse stato il momento in cui aveva avuto inizio. Ecco perché aveva detto che ‘lei è tua sorella’ a Raven che incolpava Ermine per il suo tradimento. Voleva dire che la ragione per cui aveva agito da sola, era perché Raven non era solo un membro del gruppo, ma perché era suo fratello. Anche se era connesso con il tradire i suoi compagni, anche se in quel luogo c’era pericolo, non aveva potuto far altro che andare perché lei era una sorella.
- “Raven, le selkie stanno iniziando ad agitarsi….. può essere successo qualcosa. Devi affrettarti e ritornare da Lord Edgar…..”-
Raven aggrappò velocemente il braccio di Ermine che non aveva ancora finito di parlare.
E dopo averla messa giù, tirò fuori con un movimento il coltello nella sua spalla. Lei gridò dal dolore e quando si accasciò giù debolmente, Raven la fece scivolare sulla sua schiena e si girò verso la vecchia.
- “Come si guarisce la ferita di una selkie?”-
P. 200
-“Guarisce quando colui che la pugnala con un coltello lo tira via. Non c’è niente di cui preoccuparsi adesso.”-
Ecco perché non l’aveva tirato fuori da sé.
- “Ermine, farò giudicare a Lord Edgar il modo in cui trattarti.”-
Raven fece attenzione nel cercare di non essere visto ed entrò nella casa e corse dritto dov’era Edgar. Sembrava che il sangue di Ermine sulla sua schiena si era fermato proprio dopo che il coltello era stato tirato fuori ma proprio in quell’istante lei era accasciata su di lui. Poteva volerci tempo prima che recuperasse le sue forze. Corse nella stanza, ma non c’era segno di nessuno lì. Proprio dopo che mise giù Ermine sul sofà e stette per cercare Edgar, la porta si aprì.
Edgar era appena ritornato.
- “Raven, stai bene!”-
Edgar vide era che era ritornato e gli fece un sorriso di sollievo.
Stando dalla parte di Edgar, Raven fu in grado finalmente di sentire com’era essere trattato come un essere umano. Non pensava che la sua pericolosa missione fosse qualcosa comparata a quello che questa persona aveva dovuto sopportare.
P. 201
Lui era l’unico a cui quel demone brutale, uno spirito assetato di sangue dentro Raven obbediva. Il suo desiderio era il desiderio di Raven, quindi questo era tutto ciò che gli serviva. Ma, proprio ora, c’era solo una cosa che lui desiderava. Raven s’incamminò verso di lui che aveva le braccia aperte come gesto d’amicizia e s’inginocchiò davanti a lui.
- “Lord Edgar, vorrei chiedervi per favore di perdonare mia sorella. Potrebbe ancora essere sotto il controllo del Principe e potrebbe diventare un problema per voi. Ma, mi prenderò responsabilità per ciò. Mi assicurerò di tenerla d’occhio. Nel peggiore dei casi, sono preparato a finire la sua vita. Per cui per favore, per favore salvatela…..”-
Sembrava che Edgar avesse notato Ermine che era sul sofà.
Quando andò verso di lei, Ermine cercò di sedersi.
Abbassò la testa e Edgar l’abbracciò tra le sue braccia.
- “Bentornata, Ermine.”-
E poi, si girò verso Raven un’altra volta e fece lo stesso abbracciando le sue spalle.
- “Bentornato.”-
Raven ricordò come in passato, quando era ritornato con Ermine, abbastanza sicuro, Edgar gli aveva salutati proprio così. Allo stesso tempo, poté sentire dall’inusuale espressione dura di Edgar che quello non era il momento di rimanere troppo contenti per il loro ritorno.
P. 202
- “Cos’è successo?”-
- “Ahhh,…..Lydia è appena stata catturata da Ulisse.”-


1 commento:

  1. Era da un po che lo stavo cercando,perché ero curiosa di leggere come continua la storia e adesso sono molto contenta di poter leggere questa light novel,l'anime mi è piaciuto un sacco ecco perché la stavo cercando anche se a dirla tutto non ho letto neanche il manga ma almeno adesso posso ritenermi più che soddisfatta! Grazie ��

    RispondiElimina

Powered by Blogger.