Capitolo 5: “Ancora un po’ per innamorarsi”
Scritto
da Mizue
Tani, illustrazioni
di Asako
Takaboshi
Traduzione
di Lucyl
Kappa Kanwar
P.
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Aspettando
la bassa marea di notte, Raven partì per la città. Il mare era
violento come al solito e c’erano onde che si frangevano sul
percorso come se volessero portare via i piedi delle persone. Era
molto più pericoloso attraversare il piccolo percorso nell’oscurità
della notte, ma apparentemente un membro della ‘Scarlet Moon’ era
arrivato in città con delle informazioni di valore. Raven non esitò
nel dire che sarebbe andato.
-
“Ritornerò domani mattina. Lord Edgar, per favore state attento.”-
-
“Se volessero torturarmi nel dolore, i nemici userebbero un metodo
lento e graduale, per cui starò bene.”-
Disse
ciò e salutò Raven, ma ovviamente, perfino adesso c’erano delle
cose a cui dovevano fare attenzione. Più di tutto, se Lydia non
veniva costantemente posseduta da Teresa, c’era la chance che il
nemico l’avesse notato.
-
“Oi, Conte, Lydia non si sta affatto risvegliando. Che sta
succedendo”- disse Nico apparendo nella stanza.
-
“Ora è il momento di Teresa. Se la causa di ciò è stata la paura
di Teresa, allora dovrebbe risvegliarsi presto.”-
P.
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- “Che vuoi dire con la paura di Teresa?”-
- “Che vuoi dire con la paura di Teresa?”-
-
“Sembra che si sia ricordata di quando è morta, questo è
direttamente collegato al deperimento dei nervi e dell’energia di
Lydia.”-
Come
se fosse indeciso, Nico incrociò le braccia e stette in piedi sulle
sue zampe posteriori.
-
“Hey, ora, devi fare qualcosa per questo. È terribile lasciare che
Lydia passi attraverso la stessa esperienza di quel tipo di paura.”-
Questo
era assolutamente vero.
Ma,
aspetta un attimo, pensò Edgar. Se Teresa si era ricordata di quando
era morta, allora l’innesco di ciò doveva essere stato l’incidente
della notte precedente. No, non era per l’incidente in sé, ma
quello che era successo dopo. Si chiese cosa aveva scoperto e come si
era sentita.
Arrivò
a pensare che forse era stata uccisa da Ulisse. E se l’aveva fatta
diventare il fantasma di Teresa, allora quest’ultima doveva aver
sentito la presenza di Ulisse in qualche momento nell’incidente di
ieri.
-
“Nico, ci potrebbe essere la possibilità che la persona che ha
ucciso Tersa sia la mente dietro tutto questo. Se riuscisse a
ricordare qualcosa, saremo in grado di fare la prima mossa.”-
Edgar
si alzò e cercò di uscire dalla stanza.
Aspetta,
disse Nico mettendosi davanti a lui, bloccando il suo percorso.
-
“Non stai pianificando di farla ricordare, giusto? Anche se Teresa
la sta possedendo, anche Lydia potrebbe essere sveglia, lo sai.”-
P.
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Forse
stava per mettere Lydia nella condizione dolorosa di essere stata
uccisa.
-
“Ma, a questo punto, Lydia potrebbe essere in pericolo. Non c’è
nessuna garanzia che io posso proteggerla nel mentre.”-
Prese Nico che stava cercando di fermarlo e lo lanciò da parte.
Prese Nico che stava cercando di fermarlo e lo lanciò da parte.
-
“Whoa, hey, fermati! Non stai affatto pensando a Lydia! Non sarà
tutto apposto solamente se sarai in grado di proteggere la sua
vita!”-
Lui
aveva tutte le intenzioni di pensare al bene di Lydia. Eppure, Nico e
anche Lydia, gli dicevano che ‘non cerchi di capire i miei
sentimenti’.
Era
così? Proteggere la vita di qualcuno non era cosa da mettere in
priorità? Se non puoi proteggere la tua vita, allora non puoi dire
nulla su cosa uno sta sentendo.
Prendendo
una decisione, Edgar si diresse verso la stanza di Teresa.
*
Il
mio corpo fa male. Non riesco a respirare.
Nella
completa oscurità, quanto più cercava di lottare, acqua fangosa le
zampillava nel naso e nella bocca.
Aiutatemi.
Ma non riuscì a emettere nessun suono.
P.
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Sputò fuori il resto dell’aria che le era rimasto nei polmoni. Al suo posto, inghiottì una pesante quantità di fango e il suo corpo sprofondò ancora di più. Era piena d’acqua che le si rovesciava dentro e proprio nel momento in cui pensò che il suo corpo sarebbe esploso, Lydia balzò nel letto.
Sputò fuori il resto dell’aria che le era rimasto nei polmoni. Al suo posto, inghiottì una pesante quantità di fango e il suo corpo sprofondò ancora di più. Era piena d’acqua che le si rovesciava dentro e proprio nel momento in cui pensò che il suo corpo sarebbe esploso, Lydia balzò nel letto.
-
“Miss, state bene? Miss Teresa.”-
Suzy
accorse subito verso di lei e accarezzò la sua schiena mentre
tossiva. Ancora non era in grado di uscire dall’incubo e quella che
aveva sussurrato ‘aiutatemi……..’ non era stata Lydia, ma
Teresa.
Sembrava
che fosse già notte e sebbene anche Lydia si fosse svegliata, era in
una condizione dove poteva rimanere solo ferma.
-
“Dovete aver avuto un brutto sogno. Ma, se vi siete svegliata,
allora è meglio. Fin da quando stavate male durante il giorno, siete
rimasta addormentata e quindi anche Lord Visconte era preoccupato.”-
Quando
Teresa alla fine alzò la testa, i suoi occhi videro che c’era
Edgar.
-
“Ero così preoccupato Teresa.”-
-
“Lord Visconte…….”-
Sono
così felice, disse e aprì le sue braccia senza nessuna
preoccupazione.
Oh
cielo e sono ancora con i miei indumenti da notte! Pensò Lydia
innervosendosi dall’essere abbracciata gentilmente dalle sue
braccia.
P.
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-
“Mi chiedo cosa sia successo. Ero così agitata, non riuscivo a
sopportarlo. Ed ero così spaventata per qualche ragione sconosciuta
e non riuscivo a smettere di tremare…., Oh, per favore, state con
me.”-
Oh,
cielo, cosa stai facendo.
-
“Va tutto bene, sono qui.”-
Non
dovresti.
-
“Sapevo che era improprio rimanere nella stanza di una donna a una
così tarda ora, ma ero così preoccupato che ho supplicato Suzy. E
anche l’incidente dell’altra notte non è stato risolto.”-
Suzy,
che era alcuni passi indietro, annuì concordando, che mostrava di
essere arrivata alla completa fiducia verso Edgar. Questo
probabilmente era perché aveva scoperto che Lydia e lui erano amanti
e credeva completamente che Edgar fosse un gentiluomo di fiducia.
Ma questo non era vero! Era quello che Lydia voleva obbiettare in quel momento, ma non poteva farlo.
Ma questo non era vero! Era quello che Lydia voleva obbiettare in quel momento, ma non poteva farlo.
-
“Uh, per cui, scusatemi, ma s’è avete bisogno di qualunque cosa,
vi prego di chiamarmi.”-
Cosa,
mi stai lasciando da sola con lui?
Lydia
andò nel panico, ma Suzy abbassò la testa e corse fuori dalla
piccola stanza per le cameriere.
Era un posto ristretto alla sua cameriera personale, che era proprio vicino a lei dietro una porta. Ma sebbene fosse così, c’erano solo loro due nella camera da letto e Edgar era seduto sul bordo del letto e Teresa aveva abbandonato completamente il suo corpo contro quello di lui.
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Era un posto ristretto alla sua cameriera personale, che era proprio vicino a lei dietro una porta. Ma sebbene fosse così, c’erano solo loro due nella camera da letto e Edgar era seduto sul bordo del letto e Teresa aveva abbandonato completamente il suo corpo contro quello di lui.
P. 168
Se
fai qualcosa, ti faccio a pezzi, pensò, ma anche la sua mano
sinistra che era appena in grado di muovere era stata spostata da
Teresa e ora riposava attorno alla schiena di lui, per cui non poté
fare nulla. Proprio allora, Lydia ricordò la cosa che lui aveva
detto durante il giorno.
Oh,
no, quest’uomo sta veramente per fare qualcosa fuori dai limiti
cosicché ci farebbe dichiarare così che non sarei in grado di
annullare il nostro fidanzamento…..
Ma
Edgar aprì bocca per parlare di qualcosa di completamente diverso da
quello di cui Lydia era preoccupata.
-
“Che tipo di sogno avete visto?”-
-
“Un sogno dove il mio corpo stava affondando nell’acqua.”-
-
“Perché dovreste fare un sogno del genere?”-
-
“Probabilmente perché sono morta affogando nell’acqua.”-
Solo
ricordando ciò, Lydia stava iniziando a sentirsi di nuovo soffocata.
-
“C’è qualcos’altro che vi ricordate?”-
Teresa
alzò il viso come se non capisse la sua domanda.
-
“Perché chiedete una cosa del genere?”-
-
“Voglio sapere tutto quello che c’è su di voi. Così che posso
sentire la realtà di questo miracolo di essere stato in grado di
incontrarvi perfino dopo che siete morta una volta.”-
Sembrò
che Teresa avesse accettato la sua risposta senza dubbio, ma Lydia
cercò di indovinare quali fossero le sue reali intenzioni.
Sembrava
che Edgar volesse sapere riguardo il momento in cui Teresa era morta.
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Aveva
detto qualcosa come il fatto che lei non era la figlia di Mrs.
Collins. Il che significava la domanda del perché far finta di
essere l’anima di un’altra persona, come Teresa.
Come
se fosse stato impossibile richiamare la vera anima di Teresa e
quindi era stato necessario mettere le mani sull’anima di qualcun
altro che era appena morto.
-
“Qualcun altro…..? è vero, c’era qualcuno lì, che mi stava
guardando mentre sprofondavo giù….”-
Se
questo era vero, avrebbe significato che era stata uccisa per
ingannare la madre di quella casa. Brividi percorsero la sua schiena.
Sudava freddo. Eppure, Teresa continuò con la sua storia.
-
“Credo fosse un uomo. Ma in uno delle sue orecchie, indossava
qualcosa che scintillava…., una piccola gemma?”-
-
“Teresa è doloroso per voi?”-
-
“Oh, no, sto bene.”-
-
“Ma, sembra che state in pena.”-
Ha
ragione, fa male, per cui smettila….
-
“Sì, un po’ sforza, il mio corpo mi sembra teso, ma non mi sta
facendo molto male.”-
Cosa,….aspetta,
cosa vorrebbe dire?
- “Forse perché non è passato molto tempo da quando sono ritornata in vita. Sembra che non mi sia completamente legata o abituata al mio corpo vivente. Ecco perché, quando sto male o quando non posso muovermi, sento solo un senso di vertigini della mia condizione.”-
Aspetta un momento, quindi l’unica a essere in pena sono io?
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Ora che ci pensava, questo era il corpo di Lydia.
- “Forse perché non è passato molto tempo da quando sono ritornata in vita. Sembra che non mi sia completamente legata o abituata al mio corpo vivente. Ecco perché, quando sto male o quando non posso muovermi, sento solo un senso di vertigini della mia condizione.”-
Aspetta un momento, quindi l’unica a essere in pena sono io?
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Ora che ci pensava, questo era il corpo di Lydia.
Anche
se questo era causato dalla memoria di Teresa, poteva voler dire che
ad avere completamente il malessere fosse Lydia.
-
“Allora, vorreste cercare di ricordare un po’ di più?”-
Vorrai
scherzare. Sto già soffrendo così tanto! Era quello che stava
urlando dentro di sé, ma anche se l’avesse notato, lui era Edgar.
Era certo che non si sarebbe fermato nel tirare fuori ricordi utili
da Teresa. Teresa si stava ricordando dell’acqua fangosa. Solo con
quello, Lydia sentì dell’acqua amara che si riversata giù per la
sua gola e tossì violentemente.
-
“Non c’è bisogno che andiate veloce. Solo, ricordate
lentamente.”-
Oh,
qualcuno fermi ciò, non voglio che questo dolore continui.
-
“…..Oh, lo so, ero sopra un ponte. Stavo guardando le
increspature sulla superficie dell’acqua. E poi improvvisamente,
sono stata spinta da qualcuno dietro di me…. Quando stavo cadendo,
ho sentito che quella persona stava dicendo qualcosa….Un
sacrificio, per sua Altezza il Principe…. O qualcosa del genere….”-
Perché
solo l’unica che deve passare per una tortura simile?
Lydia
fece un pugno la mano sinistra più forte che poté.
Quella
mano era appoggiata sul braccio di Edgar, ma Lydia non lo realizzò
mentre affondava le unghie, cercando di combattere contro il dolore
che stava sentendo.
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Lui
doveva aver sentito dolore, perché aggrottò lievemente le
sopracciglia. Però, Teresa non lo notò e non ci fece caso. Il suo
corpo stava tremando, ma la sua voce non diede alcun segno di dolore
o di ferimento.
-
“Stava sorridendo….ero così spaventata…..”-
In
quel momento, Edgar capì cosa stava succedendo e mise velocemente la
sua mano su quella di Lydia.
-
“Tersa, facciamo una pausa.”-
Lo
guardò come a chiedergli perché.
-
“Sto ancora bene.”-
Non
ce la faccio più.
-
“No, è abbastanza.”-
-
“Voglio che sappiate di più su di me.”-
-
“No. Sembra che ci sia molto più danno al vostro corpo di quanto
ne sentiate.”-
Doveva
essersene convinta, visto che Teresa smise di ricordare di più e
Lydia venne liberata dal delirante dolore in cui si trovava.
Mentre
prese respiri profondi, il suo corpo si fermò per la stanchezza. ,
Edgar tenne stretta la sua mano e la premette contro la sua guancia.
-
“Mi dispiace.”-
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Sapeva
che lo stava dicendo a lei. Doveva aver capito che la sua mano
sinistra era collegata alla coscienza di Lydia. Appariva preoccupato
per lei, ma lei che era completamente esausta, pensò solo a ‘cosa
vuoi dire con ‘mi dispiace’’.
In
primo luogo, Edgar diceva solo un leggero ‘mi dispiace’ e usava
le persone in ogni modo che poteva. Lydia voleva dire ‘non
toccarmi’ ma una volta che fu cullata dalle sue mani, non c’era
niente che potesse fare per controbattere.
Teresa si stava abbandonando come se si fosse completamente rilassata.
Teresa si stava abbandonando come se si fosse completamente rilassata.
-
“Siete così gentile…. Ho come l’impressione che non ho mai
pensato in questa maniera verso qualcuno prima.”-
-
“Una cosa del genere non potrebbe accadere a qualcuno come voi.”-
- “Oh, no, ne ho solo una sensazione riguardo ciò. Le persone pensavano che fossi stupida. Ci sono state un po’ di persone che ho incontrato, ma nessuna di loro ha cercato seriamente di conoscermi. Lo sapevo, ma volevo solo credere che ero attraente e popolare….”-
- “Oh, no, ne ho solo una sensazione riguardo ciò. Le persone pensavano che fossi stupida. Ci sono state un po’ di persone che ho incontrato, ma nessuna di loro ha cercato seriamente di conoscermi. Lo sapevo, ma volevo solo credere che ero attraente e popolare….”-
-
“Questo è quello che ricordate”-
-
“Sì, potrebbe essere accaduto prima che fossi morta….Lord
Visconte, voi siete così gentile, per cui anche se siete in cerca di
soldi, mi va bene anche se fate finta di essere innamorato di me.
Sarei felice se poteste continuare a fare finta di essere gentile con
me, così che io possa continuare ad amarvi. Non desidererò il
vostro cuore.”-
Lydia
stava ascoltando la loro conversazione con una mente stordita, ma ciò
le diede un tuffo al cuore. Poteva aver vagamente notato la bugia di
Edgar. Poteva essere che fosse a conoscenza che lui non era serio?
P.
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Ma, Lydia pensò che la risposta di lei era l’opposto della sua.
Ma, Lydia pensò che la risposta di lei era l’opposto della sua.
Teresa
era onesta con i suoi sentimenti. Lydia non si concentrava su come
Edgar si sentiva, ma voleva allontanarsi da lui, perché non era
serio. Se Edgar fosse stato serio, allora sarebbe stata in grado di
innamorarsi di lui. Se non era serio, si chiese se non dovesse
assolutamente innamorarsi di lui. Non aveva ancora una risposta,
eppure incolpava di tutto Edgar.
-
“Perché credete che stia facendo finta di essere innamorato di
voi?”-
-
“Perché non cercate di baciarmi.”-
-
“Non dovreste avere fiducia in un uomo che vi bacerebbe così
facilmente.”-
Questo
vuol dire te di prima oggi.
-
“Avete ragione. Avete assolutamente ragione.”-
-
“D’altro canto, non mi crederete.”-
-
“Allora, datemi un bacio che non dareste così facilmente.”-
Cosa,
aspetta….
Mentre
entrambi si guardarono da vicino, Teresa riuscì in qualche modo a
mettere forza in sé e avvolse le braccia attorno al suo collo.
No,
aspetta, sussurrò Lydia.
P. 174
Non baciarmi come ti pare.
P. 174
Non baciarmi come ti pare.
Non
baciare Teresa di fronte ai miei occhi.
Non
sapeva quale delle due cose non volesse.
Ma
lei non le voleva. Nessuna delle due.
Dal
profondo del suo cuore, sentì due mani calde tenere le sue guance.
-
“Mia fata.”-
Questo
era il modo in cui Edgar chiamava Lydia.
Normalmente
pensava che fosse una cosa troppo dolce e troppo imbarazzante e che
qualcuno si muovesse e facesse qualcosa riguardo lui, ma Lydia
realizzò che lui stava parlando direttamente con lei cosicché
Teresa non se ne accorgesse e sebbene fosse stanca e si accasciò, il
suo cuore cominciò a battere stranamente forte.
- “Anche se lo facessi col cuore, sarebbe difficile per me ora avere la vostra fiducia.”-
- “Anche se lo facessi col cuore, sarebbe difficile per me ora avere la vostra fiducia.”-
Teresa
rimase in silenzio. Non c’era modo che potesse capire che quelle
non erano parole per lei, ma poteva aver sentito di essere in una
posizione distante. Sentendosi sollevata, Lydia pensò che questo
fosse inaspettato. Pensava che a Edgar non importava se lei non gli
credeva e che gli importava solo che lei stesse dalla sua parte. Ecco
perché aveva pensato che lui stesse mettendo la sua energia e la
concentrazione nell’impilare fatti innegabili come un fidanzamento
e un bacio.
Eppure,
proprio adesso, si era sforzato di chiamare Lydia e rifiutare
l’offerta di Teresa.
Se
le sue parole non significavano che lui non stava baciando Lydia,
allora non l’avrebbe fatto.
P. 175
Ma, anche così, non riusciva a credere che fosse sul punto di cedergli.
P. 175
Ma, anche così, non riusciva a credere che fosse sul punto di cedergli.
Specialmente
un uomo che faceva come voleva e usava le altre persone con egoismo.
- “……Mi sento stanca. Credo che non mi sia rimasta più tanta forza.”-
- “Volete sdraiarvi?”-
- “Sì….”-
Teresa lasciò andare la forza dalle sue braccia. Edgar cercò di metterla giù, ma improvvisamente la portò di nuovo alle sue braccia come se la stesse cullando.
- “……Mi sento stanca. Credo che non mi sia rimasta più tanta forza.”-
- “Volete sdraiarvi?”-
- “Sì….”-
Teresa lasciò andare la forza dalle sue braccia. Edgar cercò di metterla giù, ma improvvisamente la portò di nuovo alle sue braccia come se la stesse cullando.
-
“Voglio stare così un po’ più a lungo.”-
Sebbene
disse così, la verità era che era la mano di Lydia, la sola mano
sinistra era aggrappata alla sua manica e non la lasciava andare.
Lydia non sapeva lei stessa il perché. Pensava di non aver più
forza in lei, ma non voleva lasciar andare. Mi dispiace, disse di
nuovo. Si teneva sempre indietro e anche quando pensava di voler fare
un passo più vicino a lui in un angolo del suo cuore, non era in
grado di agire. Le loro parole e i loro sentimenti non erano in grado
di comunicare bene,
Ma, ora, l’unica cosa libera
di lei era la sua unica mano. Dal momento che i suoi sentimenti si
stavano concentrando in essa, non era in grado di controllarla.
P. 176
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Per
un’istante sentì che con la sua mano, sarebbe stata in grado di
toccare in profondo il suo cuore. Desiderò ardentemente poter sapere
cosa lui stesse veramente pensando. Mentre erano così, Lydia sentì
che non c’erano bugie in quelle braccia che stavano tenendo
nervosamente Lydia in una maniera più confusa del solito. Fino a che
non fu mattina, Edgar non fu in grado di dormire leggermente.
Sprofondò nel divano e chiuse gli occhi, ma nell’oscurità dove
tutte le luci erano spente, non riuscì a togliere l’attenzione dal
respiro di Lydia.
Quello
che stava salvando era che lei non avesse alcun incubo e continuò a
dormine beatamente. Un uomo che indossava una gemma dietro il suo
orecchio. Colui che aveva ucciso Teresa era senza dubbio Ulisse. Solo
i più intimi subordinati del Principe lo chiamavano in modo
cerimonioso usando il ‘Sua Altezza’.
Era
un’informazione di valore, ma lui era sorprendentemente abbattuto
ed era di umore depresso per aver fatto passare Lydia tanto dolore.
Nella stanza che cominciando a illuminarsi, alzò il manico della
camicia per controllare la sua pelle. C’erano delle piccole linee
rosse lasciate quando Lydia l’aveva afferrato con forza.
Una
forza inaspettata. Le aveva fatto sopportare tanto dolore.
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Lui ben sapeva che lei avrebbe potuto sentire dolore, ma aveva scelto di far rinvenire la memoria di Teresa. Poco importa quanto le dicesse che lei era speciale per lui, dopo questo era naturale che lui non poteva farsi credere da lei. In quale mondo avrebbe potuto esserci un uomo che avrebbe fatto una cosa del genere alla donna a cui teneva? Lydia aveva detto che lui non pesava ai suoi sentimenti, ma lui riusciva vagamente a capire cosa voleva dire. Ma, Edgar non aveva nessuna intenzione di mentire a Lydia. Mettendo da parte il fatto che fosse un dottore delle fate prezioso, pensava che fosse carina e la voleva tutta per sé e la voleva tenere dalla sua parte e se ci si pesava su, si poteva credere che questo fosse un sentimento d’amore. Solo, non era che non ci fossero abbastanza donne per Edgar. Era a conoscenza del fatto che fosse facile per lui arrivare a farsi piacere qualcuno. Eppure, la ragione per cui aveva fatto la proposta a Lydia non era per un suo capriccio. Sebbene fosse stata un’idea che aveva tirato fuori sull’impulso del momento, lei gli piaceva e c’era da guadagnare per entrambi e quindi aveva pensato che non fosse una cattiva idea. Mentre pensò a ciò tenendo gli occhi chiusi, sentì il suono di Lydia che si alzava e scompigliava le lenzuola. Il suono di lei che si avvicinava nella sua direzione era come se stesse strisciando verso un leone. Oh, ecco perché. Proprio per il fatto che si comportava in maniera così cauta che gli faceva venire voglia di scherzare. Sebbene questo le faceva alzare la guardia attorno a lui, lui voleva che spostasse la sua attenzione verso di sé anche se era prudente.
P. 178
P. 177
Lui ben sapeva che lei avrebbe potuto sentire dolore, ma aveva scelto di far rinvenire la memoria di Teresa. Poco importa quanto le dicesse che lei era speciale per lui, dopo questo era naturale che lui non poteva farsi credere da lei. In quale mondo avrebbe potuto esserci un uomo che avrebbe fatto una cosa del genere alla donna a cui teneva? Lydia aveva detto che lui non pesava ai suoi sentimenti, ma lui riusciva vagamente a capire cosa voleva dire. Ma, Edgar non aveva nessuna intenzione di mentire a Lydia. Mettendo da parte il fatto che fosse un dottore delle fate prezioso, pensava che fosse carina e la voleva tutta per sé e la voleva tenere dalla sua parte e se ci si pesava su, si poteva credere che questo fosse un sentimento d’amore. Solo, non era che non ci fossero abbastanza donne per Edgar. Era a conoscenza del fatto che fosse facile per lui arrivare a farsi piacere qualcuno. Eppure, la ragione per cui aveva fatto la proposta a Lydia non era per un suo capriccio. Sebbene fosse stata un’idea che aveva tirato fuori sull’impulso del momento, lei gli piaceva e c’era da guadagnare per entrambi e quindi aveva pensato che non fosse una cattiva idea. Mentre pensò a ciò tenendo gli occhi chiusi, sentì il suono di Lydia che si alzava e scompigliava le lenzuola. Il suono di lei che si avvicinava nella sua direzione era come se stesse strisciando verso un leone. Oh, ecco perché. Proprio per il fatto che si comportava in maniera così cauta che gli faceva venire voglia di scherzare. Sebbene questo le faceva alzare la guardia attorno a lui, lui voleva che spostasse la sua attenzione verso di sé anche se era prudente.
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Come
se si stesse assicurando che fosse ancora addormentato, Lydia sbirciò
verso di lui, ma doveva aver notato che la punta di una ciocca dei
suoi capelli stava accarezzando la punta del collo di lui. La cosa
che Lydia stava guardando erano i graffi che aveva lasciato su di
lui.
Oh,
no……., gemette abbassandosi per guardare da vicino.
Ad
aver sbagliato era stato Edgar eppure Lydia era il tipo che si
sentiva in colpa dal profondo del cuore. Lo stava toccando
leggermente con le dita e lui pensò che fosse così adorabile che
poteva a mala pena resistere.
Voleva
muoversi a farla sua.
Era
facile rubarle un bacio.
Aveva
pensato che se avesse baciato Teresa, sarebbe stato qualcosa di
emozionalmente inaccettabile per Lydia e così si era trattenuto.
Ma
in quel momento c’era Lydia. Era vicina abbastanza da poter essere
afferrata. Aveva abbassato completamente la guardia. Eppure, non
sapeva se avrebbe dovuto. Forse sarebbe stato troppo irresponsabile
comportarsi in maniera così superficiale nei suoi confronti. Ecco
perché le aveva fatto passare un’esperienza dolorosa, pensò che
lo spazio tra di loro non si sarebbe accorciato nemmeno se l’avesse
baciata e questo lo fece sentire inusualmente debole e scoraggiato.
Se lui avesse mostrato qualsiasi segno di essere sveglio, era sicuro
che sarebbe scappata via. Era così vicina a lui eppure sentiva come
se fosse lontana miglia.
Si
chiese cosa fosse lui per Lydia.
P.
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Un delinquente sospettoso o il datore di lavoro del dottore delle fate. Si chiese se lei si sentisse bene abbastanza da considerarlo come amico.
Un delinquente sospettoso o il datore di lavoro del dottore delle fate. Si chiese se lei si sentisse bene abbastanza da considerarlo come amico.
Aveva
anche detto che non voleva un matrimonio dove non c’era amore.
Amore,
eh.
Non
pensava che non ce ne fosse affatto……
Percependo
ancora i segni sul suo braccio, Edgar stava pensando a ciò per la
prima volta.
-
“Miss Calrton, siete sveglia?”-
Era
la voce di Suzy. Allo stesso tempo, Lydia si spostò da Edgar.
-
“Sì, cosa c’è , Suzy?”-
Sentendo
come se fossero stati interrotti; Edgar mosse la testa come se si
fosse appena svegliato per la voce della cameriera.
-
“Perdonatemi, Lord Visconte. A un’ora così mattutina”- disse
verso Edgar quando aprì la porta.
-
“Va bene…..è successo qualcosa?”-
-
“Uh, il conte vi sta cercando freneticamente.”-
P.
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Il conte impostore stava urlando a pieni polmoni, chiamando Edgar e chiedendo dove fosse, visto che non era nella sua stanza. Era un fastidio, non solo per Edgar ma anche per Lydia. Suzy era l’unica a sapere che era nella stanza di Lydia. Ecco perché aveva chiuso il finto conte del salone e l’aveva convinto che sarebbe andata a lei a chiamare il visconte. Ricordando il modo in cui aveva fatto lo stesso tipo di putiferio quando era accaduto l’incidente della sera prima, Lydia ebbe una brutta sensazione. Pensò che fosse meglio non separarsi e andò assieme a Edgar. Si affrettò a prepararsi e quando entrambi entrarono nel salone, il finto conte venne correndo verso Edgar, come se gli stesse praticamente saltando addosso.
-“Lord Visconte! Grazie al cielo. Siete vivo. Oh, Teresa, anche voi.”-
Il conte impostore stava urlando a pieni polmoni, chiamando Edgar e chiedendo dove fosse, visto che non era nella sua stanza. Era un fastidio, non solo per Edgar ma anche per Lydia. Suzy era l’unica a sapere che era nella stanza di Lydia. Ecco perché aveva chiuso il finto conte del salone e l’aveva convinto che sarebbe andata a lei a chiamare il visconte. Ricordando il modo in cui aveva fatto lo stesso tipo di putiferio quando era accaduto l’incidente della sera prima, Lydia ebbe una brutta sensazione. Pensò che fosse meglio non separarsi e andò assieme a Edgar. Si affrettò a prepararsi e quando entrambi entrarono nel salone, il finto conte venne correndo verso Edgar, come se gli stesse praticamente saltando addosso.
-“Lord Visconte! Grazie al cielo. Siete vivo. Oh, Teresa, anche voi.”-
Il
suo essere in uno stato scosso e disturbato non sembrava una recita,
ma loro non potevano essere sicuri.
-
“Cosa intendete con vivo?”-
-
“Per favore, salvatemi!”-
-
“Dovete calmarvi e spiegarci prima.”-
-
“E’ Lord Clark questa volta. Proprio come l’ultima volta, la
sua stanza è stata messa in disordine e non vedo il suo corpo da
nessuna parte.”-
Edgar
lasciò sedere Lydia su una sedia e domandò con calma.
-
“E voi siete ancora una volta la prima persona a scoprirlo?”-
P.
181
-
“Questo perché le nostre stanze erano vicine e ho sentito n
rumore….”-
-
“La vostra stanza non era vicina a Lord Stanely?”
-
“era troppo disturbante, così l’ho cambiata.”-
-
“Allora, mi chiedo perché è sempre quello vicino a voi il
bersaglio.”-
-
“N-n- non lo so nemmeno se me lo chiedete. Ma, la prossima vittima
potrei essere io, o anche voi. Per favore lasciatemi stare con voi.
Dato che, beh, avete un eccellente servitore affidabile con voi.”-
Edgar
non nascose dal viso che non voleva che un uomo lo seguisse in giro.
Ma era sicuro che Ulisse avesse fatto un’altra mossa. In una
situazione dove non potevano scappare da quella proprietà, Ulisse
poteva star cercando di mettere lentamente all’angolo Edgar. C’era
ancora la possibilità che questo finto conte potesse essere Ulisse.
Edgar
ovviamente, doveva star pensando a ciò mentre andò bruscamente
dall’impostore.
-
“Perdonate la mia rudezza.”-
Dopo
che lo disse, fece veramente una cosa rude e prese la testa dell’uomo
tra le mani. E come se quest’ultima fosse stata un oggetto, Edgar
la girò da parte a parte e dopo che confermò qualcosa, lasciò
andare. Ora che Lydia ricordava, Teresa il giorno prima aveva detto
che proprio prima di morire, c’era stato un uomo accanto a lei.
Quell’uomo stava indossando qualcosa come una gemma nel retro delle
sue orecchie. Edgar scoccò un’altra occhiata al finto conte che
non aveva idea del motivo in quello che lui aveva appena fatto.
P.
182
- “Non pensate che potrei essere io il colpevole?”-
- “Non pensate che potrei essere io il colpevole?”-
-
“Colpevole? Non è il lavoro il una fantasma?”-
-
“Allora perché non mettete una Bibbia dentro la vostra maglia e vi
proteggete con le vostre mani.”-
Quando
Edgar diede le spalle all’uomo, lui corse attorno a Edgar. Serrò
le mani assieme e lo pregò.
-
“Per favore, non abbandonatemi, Visconte. Mi è solo stato chiesto
di venire qui; non ho mai sentito che sarebbe successo questo.”-
-
“Vi è stato chiesto?”-
-
“Sì, è così. Mi è stato chiesto dalla spiritista Seraphita di
sceneggiare il matrimonio con la figlia in modo da curare il cuore
malato di Mrs. Collins. Anche se era la figlia di una famiglia
benestante, non avrebbe mai immaginato che si sarebbero riuniti così
tanti partecipanti. Dal momento che il fantasma della figlia sarebbe
rimasto solo una settimana, avevo solo bisogno di sedurla e
fidanzarmi con lei, così che sua made sarebbe stata sollevata e loro
mi avrebbero pagato…..”-
Dicendo
troppo, chiuse la bocca in fretta e guardò verso Lydia. Il fantasma
di Teresa era in grado di rimanere solo per una settimana. Era Lydia
quella che l’aveva sentito, ma lo sguardo di lui rivelava che aveva
detto troppo. Lydia lo guardò a bocca aperta e fece finta di non
star sentendo.
-
“E quindi? qual’è il nome di colui che ha accettato questo tipo
di lavoro.”-
- “Palmer….Oh, vedete, avevo un po’ di problemi con i soldi. La Signora di cui ero sotto la cura è partita oltreoceano e quindi”-
P. 183
- “In altre parole, la vostra occupazione è quella di un gigolò.”-
- “Palmer….Oh, vedete, avevo un po’ di problemi con i soldi. La Signora di cui ero sotto la cura è partita oltreoceano e quindi”-
P. 183
- “In altre parole, la vostra occupazione è quella di un gigolò.”-
-
“Beh, sono effettivamente sicuro del mio aspetto e ho esperienza
nel trattare le donne, per cui era un lavoro piuttosto semplice.”-
-
“Avere un gigolò che fa la parte di un conte è un buon modo per
far saltare i nervi a qualcuno.”- Edgar sembrava piuttosto
oltraggiato, ma Lydia pensava che lui era il tipo adatto per questo
lavoro.
Santo
cielo, era così disgustata che ciò le fece rilassare la tensione.
Ed
era sollevata di sentire che il fantasma sarebbe stato in grado di
rimanere nel suo corpo per una settimana.
Ma,
era preoccupata per Teresa.
Era
stata uccisa da Ulisse. Non solo, ma la sua anima stava venendo
usata da lui. Era stata richiamata nel regno dei vivi per una
settimana e stava vivendo un fidanzamento finto e stava per essere
rimandata all’altro molto un’altra volta. Ma, nello stesso modo
in cui lui la stava ingannando, Lydia si sentiva in colpa per lo
stesso crimine. Stava sperando che la ragazza che stava iniziando a
innamorarsi di Edgar, ritornasse nel regno dei morti.
- “Sì, la spiritista. Quella donna sta controllando il fantasma e gli sta facendo fare una cosa simile!”-
- “Sì, la spiritista. Quella donna sta controllando il fantasma e gli sta facendo fare una cosa simile!”-
Il
gigolò Palmer gridò la prima cosa che aveva in mente.
-
“Oi, Visconte, dovremmo tutti acchiappare quella donna e farle
delle domande.”-
-
“Se si tratta di Seraphita, allora è scomparsa.”-
Oscar
era in piedi davanti alla porta del salone.
P. 184
- “Anch’io la stavo cercando perché volevo chiederle alcune cose, ma non l’ho vista da ieri.”-
P. 184
- “Anch’io la stavo cercando perché volevo chiederle alcune cose, ma non l’ho vista da ieri.”-
Ieri,
il che poteva significare che poteva essere perché Raven l’aveva
ferita.
-
“Quindi, stai dicendo che è scappata da questa proprietà?”-
-
“Pensavo che nessuno possa essere in grado di attraversare la
strada per via dell’alta marea”-
-
“Se uno ci provasse, non sarebbe completamente impossibile essere
in grado di attraversarlo.”-
Se
fosse stata una selkie, pensò Lydia, non ci sarebbero stati
problemi. Ma, non riuscì a pensare a una ragione per cui Ermine di
voler scappare da lì. In primo luogo, se stava venendo controllata
dall’uomo chiamato Ulisse questo significava che la sua scomparsa
era avvenuta per un suo ordine.
-
“E riguardo alla signora che era con la spiritualista’”-
-
“E’ andata.”-
-
“Posso capire Seraphita, ma credi una vecchia signora cercherebbe
di attraversare una strada così pericolosa?”-
Palmer inclinò la testa.
Palmer inclinò la testa.
-
“Forse si sta nascondendo da qualche parte così che nessuno riesca
a trovarla o entrambe possono essere state eliminate come i due
gentiluomini.”-
Ascoltando
Oscar, Edgar si appoggiò verso una mensola da esposizione. Fece
cadere un dipinto con il gomito, ma era sicuro che l’avesse fatto
apposta.
-
“Oh, scusatemi.”-
P.
185
Disse così, ma non si preoccupò di alzarlo, cosa che poteva essere vista come il comportamento arrogante di un nobile. Oscar stesso, che poteva essersi sentito un po’ umiliato, si abbassò per alzarlo. Lydia guardò Edgar che sbirciava il ragazzo dall’alto e poi capì perché stava facendo una cosa simile. Era per controllare il retro dell’orecchio di Oscar, abbassandosi, i suoi capelli biondo chiari erano scivolarono e rivelarono il suo orecchio. Lydia da dove era seduta non fu in grado di vedere, ma Edgar si spostò via da Oscar con disinvoltura e andò verso di lei.
Disse così, ma non si preoccupò di alzarlo, cosa che poteva essere vista come il comportamento arrogante di un nobile. Oscar stesso, che poteva essersi sentito un po’ umiliato, si abbassò per alzarlo. Lydia guardò Edgar che sbirciava il ragazzo dall’alto e poi capì perché stava facendo una cosa simile. Era per controllare il retro dell’orecchio di Oscar, abbassandosi, i suoi capelli biondo chiari erano scivolarono e rivelarono il suo orecchio. Lydia da dove era seduta non fu in grado di vedere, ma Edgar si spostò via da Oscar con disinvoltura e andò verso di lei.
-
“Comunque, siamo in una situazione dove non possiamo correre o
nasconderci dal colpevole che non sappiamo quale si. Oscar,
onestamente non mi fido di nessuno.”-
Edgar
poggiò la mano sulla spalla di Lydia e quando sentì la sensazione
che era un segno di fare attenzione e intuì che si trattava di
‘lui’.
Perché
sull’orecchio di Oscar c’era la gemma che Teresa aveva visto.
Questo
giovane ragazzo era colui che era stato mandato dal Principe? Non ci
poté credere facilmente perché l’aveva immaginato come un uomo
più vecchio.
-
“Mi chiedo se ognuno di noi debba solo proteggere se stesso.”-
- Facciamolo. Io terrò Teresa sotto le mie cure.”-
P. 186
- Facciamolo. Io terrò Teresa sotto le mie cure.”-
P. 186
Edgar
tese la mano e aiutò Lydia ad alzarsi.
-
“Questo potrebbe essere un problema.”-
Oscar
stette in piedi sulla loro strada bloccando la loro uscita.
-
“Teresa, è una mia parente.”-
Sospettava
di loro?
-
“Sono il suo fidanzato. Mrs. Collins ci ha riconosciuti.”-
-
“Anche se foste fidanzati, non posso permettervi di badare a voi
stessi.”-
Lydia
andò nel panico. Non voleva essere lasciata con uno degli uomini del
Principe.
-
“Ma riesco a fidarmi solo di lui!”-
-
“Non fare la bambina, Lydia”- disse Oscar con un ghigno.
Lydia. Lui sapeva che lei non era Teresa. Oscar doveva aver capito di essere stato scoperto da Edgar. La frase che aveva appena detto era come se stesse annunciando che lui era Ulisse. Edgar cercò immediatamente di proteggere Lydia mettendosi tra lei come uno scudo. Ma Ulisse alzò velocemente la mano che teneva una pistola e premette l’ugello contro la testa di Lydia.
Lydia. Lui sapeva che lei non era Teresa. Oscar doveva aver capito di essere stato scoperto da Edgar. La frase che aveva appena detto era come se stesse annunciando che lui era Ulisse. Edgar cercò immediatamente di proteggere Lydia mettendosi tra lei come uno scudo. Ma Ulisse alzò velocemente la mano che teneva una pistola e premette l’ugello contro la testa di Lydia.
-
“Ora, lascia la tua arma.”-
P.
187
Edgar
aveva appena messo la mano dentro la sua giacca, ma per una frazione
di secondo, esitò.
-
“Cosa fai se dico di no?”-
Coosa?
Lydia
non poté credere alle sue orecchie per un momento. Quando ti ritrovi
con un ostaggio, non fai normalmente quello che la persona dice?
-
“Ucciderò questa donna.”-
Visto?!
Sapevo che si sarebbe arrivati a questo.
-
“Perché non ci provi. Nel secondo dopo, anche tu sarai morto.”-
C-
cosa significa questo.
Se
avesse lasciato cadere la sua arma, la situazione sarebbe peggiorata.
Ulisse avrebbe potuto uccidere Lydia proprio di fronte ai suoi occhi,
così da infliggergli dolore. Questo era quello che stava pensando
Edgar, ma Lydia non riuscì a spendere nemmeno un secondo per pensare
a questo. Proprio dietro al suo orecchio, sentì il debole suono del
grilletto che veniva tirato, lei trattenne il respiro. Lui era l’uomo
che aveva ucciso Teresa. Uccidere Lydia non era niente per lui.
Eppure, cosa intendeva Edgar con ‘fai pure’?
Il silenzio e la tensione che permaneva tra Ulisse e Edgar continuò per un po’. Proprio quando Lydia stava cominciando a sentire difficoltà a respirare, Ulisse fece un sorriso come se stesse scacciando la tensione da quella situazione.
- “Sei piuttosto intelligente Ted.”-
P. 188
Ted. Chiamò di proposito Edgar con il suo soprannome. Ma Edgar sembrava odiarlo terribilmente, perciò Lydia pensò che doveva aver copiato il modo il cui parlava il Principe.
Il silenzio e la tensione che permaneva tra Ulisse e Edgar continuò per un po’. Proprio quando Lydia stava cominciando a sentire difficoltà a respirare, Ulisse fece un sorriso come se stesse scacciando la tensione da quella situazione.
- “Sei piuttosto intelligente Ted.”-
P. 188
Ted. Chiamò di proposito Edgar con il suo soprannome. Ma Edgar sembrava odiarlo terribilmente, perciò Lydia pensò che doveva aver copiato il modo il cui parlava il Principe.
-
“Il tuo obbiettivo sono io. Perché non smetti di girarci intorno.”
-
-
“Oh, è fantastico, come sembri. Più controbatti e più sono
eccitato. L’atto finale inizia da ora. La terrò con me, così da
vederti lottare inutilmente per resistere.”-
Tirò
il suo braccio.
Questa
persona, è spaventosa. Proprio quando si sentì in quel modo, i
ricordi di Teresa risorsero nella sua mente. Lydia tremò per un
freddo terrificante e andò nel panico.
-
“No……, non mi toccare! Tu assassino!”-
Ma
venne immobilizzata da Ulisse che la minacciò con la pistola. Lei
diventò ancora più furiosa con Edgar che stava guardando in
silenzio. Se Edgar avesse fatto una mossa, Ulisse avrebbe sparato a
Lydia per tenerla ferma. Avrebbe cominciato dalle sue braccia e dalle
gambe, cosicché da non farla morire.
Ma, Lydia non lo poteva sapere. Assassino, gridò Lydia ancora una volta.
Ma, Lydia non lo poteva sapere. Assassino, gridò Lydia ancora una volta.
-
“Edgar, anche tu! Non t’importa veramente di cosa mi potrebbe
accadere! Cosa vuoi dire con fai pure e uccidimi!”-
-
“Non è così. Lydia, ti salverò sicuramente, perciò non fare
nulla di sconsiderato.”-
Ma, Lydia non avrebbe potuto saperlo. Tu , assassino, gridò Lydia un volta ancora.
P. 189
Ma, Lydia non avrebbe potuto saperlo. Tu , assassino, gridò Lydia un volta ancora.
P. 189
P.
190
La bocca di Lydia venne coperta e quindi non fu in grado di andare avanti ad inveire contro Edgar, ma il suo senso di sfiducia aumentò immaginando che sarebbe stata portata via da quell’uomo.
La bocca di Lydia venne coperta e quindi non fu in grado di andare avanti ad inveire contro Edgar, ma il suo senso di sfiducia aumentò immaginando che sarebbe stata portata via da quell’uomo.
-
“Non dovresti fare promesse così facilmente. Ma, sì, se lei ti
piace particolarmente, allora almeno vi ucciderò insieme. Perché
non cerchi di venire a salvarla?”-
Lydia
venne portata via dalla stanza, trascinata da un ghignante Ulisse e
dal momento che aveva una pistola puntata non ebbe altra scelta che
cominciare a camminare.
*
Attorno
a quel momento, Raven stava uscendo dalla città da solo, aveva
finito il suo lavoro e si stava affrettando a ritornare alla
proprietà. Affrettò il cavallo e riuscì ad arrivare alle due rive
opposte l’una all’altra prima della bassa marea mattutina, ma le
onde che erano calme in città erano violente esattamente come lo
erano state il giorno prima in quest’unica area. Il sottile
percorso, che apparì dopo che le acque si abbassarono, stava venendo
invaso senza sosta dalle onde e appariva e scompariva come se stesse
combattendo contro il mare ansante. Ma dal momento che quell’area
era ancora luminosa, era comunque meglio di quando era partito
durante la notte. Forse era più facile che venisse visto dal nemico,
ma doveva affrettarsi a ritornare da Edgar. Il pacco che gli era
stato affidato dalla Luna Scarlatta era legato al suo corpo. Raven si
assicurò controllandolo e fece incamminare il suo cavallo.
P.
191
S’incamminò verso la casa che era stata costruita sulla collina che era alla fine del percorso che separava le acque dell’oceano e mise piede su di esso. Quando arrivò in mezzo alla strada vide qualcosa di nero fluttuare tra le onde. Per un momento sembrò la testa di una persona, ma immediatamente capì che non lo era. Era una foca. Quando guardò bene vide era circondato da un numero indefinito di foche. No, non erano foche normali.
S’incamminò verso la casa che era stata costruita sulla collina che era alla fine del percorso che separava le acque dell’oceano e mise piede su di esso. Quando arrivò in mezzo alla strada vide qualcosa di nero fluttuare tra le onde. Per un momento sembrò la testa di una persona, ma immediatamente capì che non lo era. Era una foca. Quando guardò bene vide era circondato da un numero indefinito di foche. No, non erano foche normali.
Fate?
Aveva
imparato sulle fate foche da Lydia, ma quando Raven sentì che lo
spirito cominciava ad avere i nervi a fior di pelle, fu in grado di
sapere che stava venendo preso di mira da qualcosa che non era umano.
Se si trattava di foche fate, non sarebbero state in grado di
raggiungerlo sulla spiaggia. Calciò con le staffe e affrettò il suo
cavallo. In quel momento, tutto le foche fate si tuffarono in una
volta. Nel minuto dopo, un’alta onda colossale eruppe dall’acqua
e precipitò nella sua direzione. Non c’era luogo per lui in cui
correre mentre venne inghiottito dall’acqua. Venne trascinato giù
nelle profondità. Anche se cercava di tirarsi su, una volta che le
foche lo circondarono, lo morsero e si aggrapparono su di lui e
cercarono di affondarlo.
Tirò
fuori il suo pugnale.
P. 192
P. 192
Quando
scosse intorno il braccio, sentì di aver colpito qualcosa e il mare
attorno a lui divenne di un rosso scuro. Le foche si affrettarono ad
andare via da lui come se si fossero intimidite per un momento.
Ma
il colore rosso si mischiò velocemente e e sparì nel grigio oceano.
Ancora
una volta, riposero lui come bersaglio e ricominciarono a nuotare
attorno a Raven come se stessero cercando di accorciare il raggio
attorno a lui. Ce ne erano troppe di loro. Non poteva muoversi
nell’acqua come voleva. Non riuscì prendere un’altra boccata
d’aria.
Proprio
allora, pensò di aver sentito qualcuno dire basta.
Quella
persona era diversa, non era una di loro.
Da
dietro, il suo braccio venne sorretto e venne tirato su. Le dure onde
che si attorcigliavano che stavano circolando attorno a lui smisero e
scomparirono e mentre prese profonde boccate d’aria, sentì che la
mano che l’aveva salvato l’aveva lasciato lentamente, ma più
velocemente di quella, afferrò il suo polso.
-
“…..Ermine.”-
-
“Vai sulla collina di quella riva. Faresti meglio a tornare sulla
terra prima che le onde s’innalzino di nuovo”- disse, in una
maniera come se avesse abbandonato l’idea di scappare da lui.
Dopo
che si sedettero in un’apertura del pendio inclinato, furono in
grado di allontanarsi dai forti venti. In quel punto, non potevano
essere visti dalla casa disse Ermine o dalle selkie che sembravano
uguali a lei e si sedettero sulla sabbia.
P. 193
P. 193
-
“Cosa c’è di diverso?”- chiese Raven lanciando la sua giacca
che si era appesantita per aver assorbito l’acqua salata. Ermine
sembrava completamente esausta e alzò la testa come non capisse la
domanda che lui le stava ponendo e inclinò la testa da una parte.
-
“Hai detto che era diverso per le selkie.”-
-
“Sì…, sono al limite dei loro nervi. Dal momento che l’umano
che le ha catturate e sta trattando la loro gente in modo orribile è
qui.”-
“Ulisse.”
“Ulisse.”
-
“Esatto. Ma non possono avvicinarsi a lui e quindi ti hanno
attaccato pensando che stavi lavorando con lui.”-
-
“Quindi le selkie in questo mare non sono sotto il controllo del
volere di Ulisse.”-
-
“Quelle sotto il suo controllo sono i servitori nella casa. Sono
selkie in forma umana. Ma anche qualche selkie nel mare vengono
controllate. Ulisse è colui che le sta facendo arrabbiare apposta e
le selkie stanno agitando il mare proprio come lui vuole.”-
Sulla
spalla di Ermine che era appoggiata contro una roccia, il coltello
che era stato conficcato da Raven era fermo al suo posto. Mentre
guardò che il rosso inzuppava il suo petto, sembrava che il sangue
non volesse fermarsi. Ma gocciolando lentamente, si trasformava in
liquido chiaro e poi in perle di vetro setoso e cadeva sul terreno.
Gli
era stato fatto sapere che lei non era affatto umana. Per cui non era
sua sorella. Era solo un nemico.
P.
194
Dal momento che il sangue che stava correndo nel suo corpo non aveva più nessun legame con Raven.
Dal momento che il sangue che stava correndo nel suo corpo non aveva più nessun legame con Raven.
-
“….. proprio come puoi vedere, non sono la persona che ero
prima.”-
Sembrava
che avesse notato che Raven stava guardando intensamente la sua
ferita.
-
“Miss Carlton dice che potresti essere una selkie.”-
-
“Beh, lei è un dottore delle fate.”-
-
“Era parte del piano di Ulisse quello di farmi salvare da te”?-
Ermine
scosse la testa come se fosse fastidioso per lei.
-
“Dal momento che ho una ferita, mi è stato detto di rimanere bassa
per un po’. Proprio ora, non mi è stato dato nessun altro ordine
oltre a quello….ma lui porterà Edgar all’angolo e probabilmente
continuerà ad usarmi da ora in avanti.”-
Non
era che Edgar fosse il tipo da essere influenzato dai sentimenti. Ma,
se era per proteggere le persone a lui care, non avrebbe pensato alla
sua stessa sicurezza. Ermine era una sua amica che voleva proteggere.
Anche se era stato tradito da lei, per lui era ancora una cara amica
così tanto che si sentiva responsabile per non essere stato in grado
di fermarla prima di quello che era successo. Perché Ermine era quel
tipo di persona che il nemico pensava sarebbe diventata la debolezza
di Edgar.
Raven
sentì un po’ di irritazione camminando verso il lato di Ermine.
-
“Perché sei ritornata quando dovresti essere morta. Spingendoti
così lontano come il diventare qualcosa di non umano.”-
-
“Non è che abbia desiderato questo….. No, forse, lo desideravo
da qualche parte nel mio cuore. Se fossi stata perdonata, speravo che
avrei potuto servire Lord Edgar un’altra volta.”-
P.
195
-
“Lord Edgar ha già una fidanzata.”-
-
“Raven, non è questo che volevo dire. Voglio solo servire lui
puramente. Questo era il mio desiderio dall’inizio.”-
-
“Ma, gradualmente l’hai voluto tutto per te stessa e hai fatto
trapelare le nostre informazioni al Principe.”-
Perché,
una volta che Edgar fosse diventato il Conte e avesse rafforzato la
sua posizione come nobile inglese, allora i suoi sentimenti per lui
sarebbero diventati ancora più irraggiungibili. Voleva rimanere alla
distanza più vicina da lui come suo membro e compagna.
- “Sì, hai ragione, a quel tempo mi ero dimenticata dei sentimenti di quando avevamo incominciato. Era vero che dentro di me c’erano sentimenti che andavano oltre la lealtà per Lord Edgar e quella parte di me è stata approfittata dal Principe…..” -
Dalla ferita alla spalla, il sangue fuoriuscì ancora di più.
- “Sì, hai ragione, a quel tempo mi ero dimenticata dei sentimenti di quando avevamo incominciato. Era vero che dentro di me c’erano sentimenti che andavano oltre la lealtà per Lord Edgar e quella parte di me è stata approfittata dal Principe…..” -
Dalla ferita alla spalla, il sangue fuoriuscì ancora di più.
Lui
si chiese se una fata avrebbe potuto morire se avesse perso troppo
sangue. Ma in primo luogo, una fata poteva morire? Si chiese perché
avesse lasciato il coltello dentro di sé senza tirarlo fuori.
-
“Raven, devi uccidermi. Alla fine, è l’unico modo che c’è.
Devi assicurarti di uccidermi così che non sia più in grado di
essere riportata nel mondo di vivi. Non voglio essere usata per
tormentare Lord Edgar ulteriormente.”-
-
“Ma proprio ora sei un morto che cammina. Puoi morire ancora più
di così?”-
Fino
a quando sono nella mia forma umana, sembra che posso morire come un
umano. Le selkie sono molto più vicine alle creature viventi delle
fate.”-
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P. 196
Ucciderla,
era un passo più che necessario per proteggere Edgar, ma Raven pensò
che fosse anche l’opzione migliore per Ermine. Se aveva detto che
era uguale a un umano sarebbe stato in grado di farla morire senza
dolore.
Stava
per raggiungere il suo bianco collo scoperto.
-
“Per favore perdonala”- disse una voce all’improvviso.
Quando
si girò, c’era una piccola anziana lì in piedi.
- “Non sei il suo unico fratello? Anche se si è trasformata in qualcosa di non umano, lei ha continuato a preoccuparsi per te.”-
- “Non sei il suo unico fratello? Anche se si è trasformata in qualcosa di non umano, lei ha continuato a preoccuparsi per te.”-
-
“Anche lei è una selkie……?”-
-
“Sì, il mio manto è stato rubato e ed è passato molto tempo da
quando sono stata costretta a prendere forma umana da Ulisse. Sono
quasi al punto che ho dimenticato le mie maniere di selkie, ma sono
effettivamente una selkie.”-
La
vecchia signora parlò come se stesse parlando di qualcun altro.
Disse che era la schiava di Ulisse, ma era evidente che non
desiderasse servirgli per suo volere. Le Lydia aveva detto che selkie
a cui erano stati rubati i manti non erano in grado di combattere
colui che gli teneva. Uno schiavo tenuto prigioniero. Raven e Edgar
erano stati così un tempo e perciò non sentì nessuna malizia da
parte dell’anziana e continuò ad ascoltare quello che aveva da
dire.
-
“Sono io quello a cui era stato ordinato di dare la vita di una
selkie a tua sorella che stava girovagando nell’oceano come
un’anima morta. Lei è ancora un infante come selkie. Me ne sto
prendendo cura come una madre.”-
P. 197
P. 197
-
“Ecco perché dice di non ucciderla?”-
-
“Potresti, vederti nella sua posizione. Tu eri colui che lei voleva
proteggere più di tutti, più di se stessa e del suo padrone.
Raven
non fu in grado di capire subito quello che disse.
Per
me, ciò che era più importante era mio padrone Edgar. Quando gli
veniva chiesto cosa ci fosse dopo, tutto quello che diceva era quello
che era importante per Edgar, qualcosa che desiderava più di tutto.
Dal momento che erano amici che Edgar cercava di proteggere, anche
Raven si prodigava nel proteggere tutti gli altri e lui riusciva a
capire che Ermine era una delle persone in quel gruppo. Pensò che
tutti si sentissero nello stesso modo. Erano compagni che credevano
in Edgar e lo seguivano e lo servivano. C’erano quelli amichevoli e
quelli non con Raven, ma si erano aiutati e salvati a vicenda perché
erano parte del team che Edgar aveva organizzato.
Eppure,
questa donna stava dicendo che per Ermine, Raven era molto più
importante del loro padrone.
-
“Nonna…...non avete bisogno di parlare di questo.”-
-
“Ma voi siete fratelli.”-
Cosa
sono i fratelli? Vuole solo dire che avevano la stessa madre.
Ma Edgar gli aveva detto che ‘Lei è tua sorella’. Enfatizzando che lei fosse sua sorella.
P. 198
Ora che ci pensava, Raven ricordò qualcosa che si era sempre chiesto.
Ma Edgar gli aveva detto che ‘Lei è tua sorella’. Enfatizzando che lei fosse sua sorella.
P. 198
Ora che ci pensava, Raven ricordò qualcosa che si era sempre chiesto.
Come
e quando Ermine si era messa in contatto con il Principe. Se
quell’uomo aveva scoperto la sua debolezza e l’aveva controllata
per farle trapelare segretamente le informazioni su dov’erano,
allora ci doveva essere stata una possibilità in cui si incontrata
direttamente con il Principe. Ma, durante il momento in cui erano
stati in fuga, non riuscì a ricordare dove ci poteva essere stato un
momento lungo abbastanza da lasciare la parte di Edgar. Quando
ripercorse la sua memoria, ci fu un momento in cui questo era stato
possibile.
Era
quando Raven era stato catturato nelle mani nemiche.
In quel momento, Edgar era nel mezzo di una battaglia con un’altra organizzazione e dalla sua esperienza, Raven sapeva che avrebbe dovuto uscire con le sue sole forze. Edgar avrebbe naturalmente pensato che fosse possibile e lui sapeva di doversi concentrare sul grande numero di compagni invece che solo su Raven. Ma, quella situazione si trovò a essere molto più ardua di quanto avesse anticipato. A venire ad aiutarlo in quel momento era stata Ermine. Più tardi, aveva scoperto che aveva agito da sola, ma dal momento che tutto si era concluso bene, non erano stati incolpati di nulla. Ma, Raven aveva pensato al perché Ermine avesse agito fuori dalle regole senza chiedere il permesso di Edgar un’altra volta.
P. 199
Se avesse sentito che Raven stava avendo un brutto momento, alla fine Edgar e i suoi uomini sarebbero arrivati a salvarlo. Ma si chiese se avrebbero fatto in tempo. Ma per Ermine, questo significava solamente che salvare Raven era la priorità piuttosto che seguire gli ordini del suo padrone.
In quel momento, Edgar era nel mezzo di una battaglia con un’altra organizzazione e dalla sua esperienza, Raven sapeva che avrebbe dovuto uscire con le sue sole forze. Edgar avrebbe naturalmente pensato che fosse possibile e lui sapeva di doversi concentrare sul grande numero di compagni invece che solo su Raven. Ma, quella situazione si trovò a essere molto più ardua di quanto avesse anticipato. A venire ad aiutarlo in quel momento era stata Ermine. Più tardi, aveva scoperto che aveva agito da sola, ma dal momento che tutto si era concluso bene, non erano stati incolpati di nulla. Ma, Raven aveva pensato al perché Ermine avesse agito fuori dalle regole senza chiedere il permesso di Edgar un’altra volta.
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Se avesse sentito che Raven stava avendo un brutto momento, alla fine Edgar e i suoi uomini sarebbero arrivati a salvarlo. Ma si chiese se avrebbero fatto in tempo. Ma per Ermine, questo significava solamente che salvare Raven era la priorità piuttosto che seguire gli ordini del suo padrone.
Se,
nel caso, fosse già stata sotto il controllo del Principe da
allora…..
Raven
era più confuso di quanto non lo era mai stato. Cercò di vederlo in
maniera logica, ma le suo emozioni non potevano continuare. Solo che,
con un vago pensiero, pensò che era accaduto così perché lei era
sua sorella. Probabilmente, anche Edgar pensava che quello fosse
stato il momento in cui aveva avuto inizio. Ecco perché aveva detto
che ‘lei è tua sorella’ a Raven che incolpava Ermine per il suo
tradimento. Voleva dire che la ragione per cui aveva agito da sola,
era perché Raven non era solo un membro del gruppo, ma perché era
suo fratello. Anche se era connesso con il tradire i suoi compagni,
anche se in quel luogo c’era pericolo, non aveva potuto far altro
che andare perché lei era una sorella.
-
“Raven, le selkie stanno iniziando ad agitarsi….. può essere
successo qualcosa. Devi affrettarti e ritornare da Lord Edgar…..”-
Raven
aggrappò velocemente il braccio di Ermine che non aveva ancora
finito di parlare.
E
dopo averla messa giù, tirò fuori con un movimento il coltello
nella sua spalla. Lei gridò dal dolore e quando si accasciò giù
debolmente, Raven la fece scivolare sulla sua schiena e si girò
verso la vecchia.
-
“Come si guarisce la ferita di una selkie?”-
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-“Guarisce quando colui che la pugnala con un coltello lo tira via. Non c’è niente di cui preoccuparsi adesso.”-
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-“Guarisce quando colui che la pugnala con un coltello lo tira via. Non c’è niente di cui preoccuparsi adesso.”-
Ecco
perché non l’aveva tirato fuori da sé.
-
“Ermine, farò giudicare a Lord Edgar il modo in cui trattarti.”-
Raven
fece attenzione nel cercare di non essere visto ed entrò nella casa
e corse dritto dov’era Edgar. Sembrava che il sangue di Ermine
sulla sua schiena si era fermato proprio dopo che il coltello era
stato tirato fuori ma proprio in quell’istante lei era accasciata
su di lui. Poteva volerci tempo prima che recuperasse le sue forze.
Corse nella stanza, ma non c’era segno di nessuno lì. Proprio dopo
che mise giù Ermine sul sofà e stette per cercare Edgar, la porta
si aprì.
Edgar
era appena ritornato.
-
“Raven, stai bene!”-
Edgar
vide era che era ritornato e gli fece un sorriso di sollievo.
Stando dalla parte di Edgar, Raven fu in grado finalmente di sentire com’era essere trattato come un essere umano. Non pensava che la sua pericolosa missione fosse qualcosa comparata a quello che questa persona aveva dovuto sopportare.
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Stando dalla parte di Edgar, Raven fu in grado finalmente di sentire com’era essere trattato come un essere umano. Non pensava che la sua pericolosa missione fosse qualcosa comparata a quello che questa persona aveva dovuto sopportare.
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Lui
era l’unico a cui quel demone brutale, uno spirito assetato di
sangue dentro Raven obbediva. Il suo desiderio era il desiderio di
Raven, quindi questo era tutto ciò che gli serviva. Ma, proprio ora,
c’era solo una cosa che lui desiderava. Raven s’incamminò verso
di lui che aveva le braccia aperte come gesto d’amicizia e
s’inginocchiò davanti a lui.
-
“Lord Edgar, vorrei chiedervi per favore di perdonare mia sorella.
Potrebbe ancora essere sotto il controllo del Principe e potrebbe
diventare un problema per voi. Ma, mi prenderò responsabilità per
ciò. Mi assicurerò di tenerla d’occhio. Nel peggiore dei casi,
sono preparato a finire la sua vita. Per cui per favore, per favore
salvatela…..”-
Sembrava
che Edgar avesse notato Ermine che era sul sofà.
Quando
andò verso di lei, Ermine cercò di sedersi.
Abbassò
la testa e Edgar l’abbracciò tra le sue braccia.
-
“Bentornata, Ermine.”-
E
poi, si girò verso Raven un’altra volta e fece lo stesso
abbracciando le sue spalle.
-
“Bentornato.”-
Raven
ricordò come in passato, quando era ritornato con Ermine, abbastanza
sicuro, Edgar gli aveva salutati proprio così. Allo stesso tempo,
poté sentire dall’inusuale espressione dura di Edgar che quello
non era il momento di rimanere troppo contenti per il loro ritorno.
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- “Cos’è successo?”-
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- “Cos’è successo?”-
-
“Ahhh,…..Lydia è appena stata catturata da Ulisse.”-
Era da un po che lo stavo cercando,perché ero curiosa di leggere come continua la storia e adesso sono molto contenta di poter leggere questa light novel,l'anime mi è piaciuto un sacco ecco perché la stavo cercando anche se a dirla tutto non ho letto neanche il manga ma almeno adesso posso ritenermi più che soddisfatta! Grazie ��
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