giovedì 1 settembre 2016

Cap 4: “Il mare e le selkie”

Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi
Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar


P. 122
Lydia poté difficilmente persino dormine e rimase sveglia, aspettando l’alba. Anche se Teresa si era addormentata, sembrava che quel corpo non fosse in grado di ritornare al controllo di Lydia fino a quando il sole non si fosse levato. Il cielo nuvoloso appeso sopra di loro non era in grado di farle sentire che l’alba era arrivata, ma attraverso un debole raggio di sole nella nebbia, Lydia alla fine si sentì rilasciata dal legame con Teresa e si alzò dal letto e si cambiò velocemente d’abito.
Ed ebbe un pensiero che la stordì.
Edgar è un vero e proprio donnaiolo.
Avrebbe dovuto saperlo, ma quando si ricordò al modo in cui l’aveva visto usare le sue tecniche e il suo fascino per conquistare Teresa, diventò in qualche modo depressa. Allo stesso tempo, si fece furiosa.
Non avrebbe mai sposato quel tipo d’uomo. Se lo chiarì una volta ancora. Ma un’altra cosa che le fu chiara era che Edgar si stava ancora trattenendo e ci andava leggero con Lydia.
P. 123
Se avesse voluto Lydia poco importa cosa, questo significava in realtà che sarebbe stato facile per lui farlo. Pensava che avrebbe potuto rendere certo il loro fidanzamento e continuare verso il matrimonio in qualunque momento lui avesse voluto e quindi si stava divertendo scherzando con il corteggiamento con Lydia. Lei non avrebbe perso. Lydia alzò la testa e alle sue orecchie arrivò il suono ululante dei forti venti che stavano soffiando vicino all’oceano.
In comparazione, dentro la casa, c’era un eccessivo silenzio.
Sebbene ci fosse stato quell’incidente l’altra notte, non c’era nessun rumore di domestici che facevano confusione.
- “Forse la polizia non è ancora arrivata.”-
- “Sembra che non possono venite.”
A dirlo era stato Nico, che apparì dal camerino.
- “Nico ! Sei venuto?”-
- “Certo, ma mi stavo nascondendo perché non volevo che quella ragazza fantasma mi cercasse.”-
Lydia s’inginocchiò e si avvicinò per uguagliare l’altezza di Nico che stava in piedi sulle sue zampe posteriori, e guardando il volto del suo caro amico si rilassò sollevata.
- “Sembra che le cose siano uscite dalle nostre mani.”-
- “Beh, ce la faremo in qualche odo.”-
P. 124
Come si farebbe con un bambino piccolo, Nico accarezzò la testa di Lydia con uno dei suoi piccoli piedi anteriori. Nico che era stato il partner di sua madre, molto probabilmente era molto, molto più vecchio di Lydia. Dai suoi occhi, Lydia doveva sembrare ancora una piccola bambina. Lui agiva solo per desiderio ed era egocentrico e quando c’era pericolo scompariva e lei poteva rinfacciargli ogni giorno quanto fosse una fata così inaffidabile, ma era comunque il suo migliore amico e lei dipendeva effettivamente da lui.
Diversamente da un normale gatto, non la lasciava toccare troppo, ma Lydia amava quella parte pelosa e morbida di lui.
- “Ma, cosa significa che la polizia non sta venendo?”-
- “Dal momento che le maree sono così violente, hanno detto che sarebbe troppo pericoloso se le onde si alzano perfino se le maree fossero basse e la strada si aprisse. Per cui ovviamente, non possono usare alcuna barca e non possiamo mandare alcun messaggero.”-



Quando andò verso la finestra per guardare il mare, vide le onde bianche che sprizzavano contro le rocce e si giravano e si torcevano violentemente.
Tra le onde, Lydia pensò di aver visto una sorta di creatura nera che mise fuori la testa sulla superficie e sforzò gli occhi.
- “una foca….? Potrebbe essere una selkie.”-
Ahh, quello che sta lavorando per il Principe deve aver catturato alcune selkie e le sta facendo lavorare per lui. Ho sentito ciò che sta accadendo dal Conte, ma se è così, allora queste onde devono esserci perché le selkie stanno ingrossando l’oceano. Tutto questo ha un tempismo troppo perfetto.”-
P. 125
- “Tempismo?”-
- “A meno che le onde non si calmano, non c’è modo che qualcuno lasci questi posto. È come se fossimo stati abbandonati qui con l’autore dell’altra notte.”-
Aveva ragione, se non potevano contattare la terra ferma, questa era per il colpevole la situazione perfetta. Quindi Ulysses doveva star controllando le selkie e le stava facendo fare questo.
- “Ma non riesco a capire una cosa, se lui ha fatto una cosa così orribile come uccidere una selkie, allora deve aver affrontato una ribellione delle selkie. Perché la loro forza come gruppo è immensamente forte. E quindi mi chiedo se quest’uomo Ulysses stia bene.”-
Nico stette in piedi con le sue zampe posteriori e incrociò le braccia pensando.
- “Deve avere pensato a qualcosa cosicché questo non accadesse. Uno che prova e usa le fate deve sapere molto su di loro per fare questo.”-
- “Stai dicendo che conosce un modo per eludere una rivolta contro di lui?”-
- “Come se avesse fatto qualcosa per vincere la gratitudine delle selkie in passato. Quando le selkie arrivano alla fine della loro lunga vita, si sente dire che affidano i loro cuori all’umano a cui hanno dato fiducia. È una prova della loro amicizia duratura. Quelle che rimangono non sono in grado di ferire un uomo che ha questo.”-
Le selkie sono fate vicine agli umani. Il loro nutrimento spirituale è la comunicazione con gli umani e provano felicità quanto più sono in grado di mantenere una buona relazione con loro. Specialmente, il sentimento da parte di un umano che tiene il cuore di una selkie porta pace e prosperità e questo è il motivo per cui le selkie proteggono la sicurezza delle persone le cui vite sono supportate dal mare.
P. 126
Dal momento che non era così comune per le selkie affidare i loro cuori, non li davano con solo il qualsiasi tipo di gratitudine sentissero. L’umano che avesse ottenuto il cuore avrebbe avuto il potere di controllare il destino delle selkie, per cui ciò era ristretto a coloro che erano di fiducia da generazione in generazione.
- “Ma un umano a cui viene dato il cuore non cercherebbe di usare le selkie.”-
- “…..Stai dicendo che l’ha preso in qualche altra maniera?”-
Perciò poteva non essere qualcuno che ne era il legittimo proprietario. Nel caso che una persona possieda il cuore e abbia cattive intenzioni, basta solo questo per causare dolore alle anime del clan delle selkie e sarebbero state avvelenate dall’ansia di non poter essere curate. Lei voleva fare qualcosa, ma non sapeva chi fosse Ulysses, che avrebbe potuto essere colui che possedeva il ‘cuore’.
- “Comunque, devo concentrarmi sui loro manti piuttosto che sul cuore. Probabilmente è difficile cercare di portarli tutti in una sola volta, per cui credo che i loro manti siano qui in questa tenuta. Nico, tu non saresti visto con sospetto poco importa in quale stanza entri.”-
- “cooosa, stai dicendo che dovrei essere io a cercarli?”-
- “Ovviamente, le cercherò anch’io, ma devo far finta di essere Teresa durante il giorno e non avrò nessuna libertà durante la notte.”-
Nico fece ‘tsk’ con la lingua, ma in tutta fretta andò giù con tutte e quattro le zampe quando si sentì bussare alla porta.
P. 127
Ad entrare fu Suzy la cameriera.
- “Buongiorno, Miss Carlton.”-

Abbassò la testa e poi notò Nico.
- “oh, cielo un gatto. sono terribilmente spiacente; qualcuno deve averlo fatto entrare.”-
- “Oh, va tutto bene. Amo comunque i gatti.”-
Nico si comportò come un gatto così non sarebbe stato buttato fuori e andò di proposito vicino a Lydia e si strofinò sulla sua gamba.
- “Oh, è così. Um, a dire la verità, l’altra notte, è successo qualcosa di brutto….”-
- “Sì, lo so. Ero posseduta da Teresa, ma avevo ancora la mia coscienza.”-
- “Oh cielo, allora Miss Carlton, anche voi dovreste aver visto quella scena.”-
Quando annuì, la cameriera fece una croce al petto.
- “Ma, um, vorrei chiederle per piacere di non lasciare che la padrona di casa sappia di questo. Il giovane lord Oscar si è assicurato che anche i servitori non se lo lascino sfuggire.”-
- “Lo capisco.”-
Effettivamente, questo poteva essere troppo da gestire per l’instabile di mente Mrs. Collins.
- “E, un’altra cosa ancora, oh, che mi è stata affidata dal Lord Visconte Middleworth. Mi ha chiesto dare questo a Miss Carlton quando si fosse svegliata.”-
La cosa che Suzy porse era una lettera.
P. 128
Quando l’aprì, uscì fuori che era uno scherzo di lettera d’amore, che iniziava con un dolce ‘Alla mia carissima’ e continuava dicendo di come quello fosse stato un incontro predestinato e un amore del genere non sarebbe mai arrivato di nuovo. Ovviamente, doveva averla scritta cosicché non sembrasse una lettera innaturale mandata a Teresa, ma doveva essere a conoscenza che era Lydia che l’avrebbe letta.
Sembrava che quello che le voleva far sapere erano le ultime poche righe alla fine della lettera.
[ Se possibile, vorrei che il nostro corteggiamento fosse riconosciuto ufficialmente da Mrs. Collins il prima possibile. Vi farò una visita mattutina nella vostra stanza quando l’ora della colazione sarà conclusa. Intendo ottenere il suo ufficiale riconoscimento del mio corteggiamento con voi.]
Dal momento che c’era stato quel tipo di incidente l’altra notte, Edgar stava cercando velocemente di categorizzare quelli di cui fidarsi e quelli che erano sospetti, Lydia come Teresa non avrebbe speso del tempo per scegliere Edgar. E se Mrs. Collins era in grado di riconoscerlo, allora sarebbero stati in grado di tenere gli altri pretendenti lontano. Per cui sarebbe stato in grado di tenere Lydia vicina abbastanza da tenerla sempre in vista. Fino a quando sarebbero rimasti confinati in quella casa assieme al colpevole per via del tempo, significava che avrebbero dovuto tenere duro e aspettare la prossima mossa del nemico.
Però, anche se era in grado d’indovinare le intenzioni di Edgar, quella lettera era comunque così imbarazzante che non poteva permettere che qualcuno la leggesse.
La nascose velocemente da Nico che cercò di sbirciare per leggerla. Soprattutto, il pensiero verso quel ‘grosso bugiardo’ stava roteando nella testa di Lydia.
P. 129
Come si permette di parlare di corteggiamento ufficiale? È un grande errore pensare che chiunque s’innamorerebbe completamente di lui.
Pensò, perdendo la sua coerenza.
Edgar stava solo cercano di assicurare la sicurezza di quel posto seducendo e conquistando Teresa e cercando inoltre di tenere Lydia vicina abbastanza da poter tenere un occhio su di lei.
In altre parole questa era una strategia e non un problema nell’innamorarsi o meno.
Lei lo sapeva, eppure dubitava dei nervi di lui dopo che era arrivato a tanto l’altra notte e aveva sedotto Teresa e ora stava snocciolando frasi dolci a Lydia questa mattina.
- “Il Visconte dev’essere un buon conoscente di Miss Carlton.”-
- “Eh? Ohh…..credo di sì.”-
Lydia in qualche modo riuscì a mostrare un sorriso forzato a Suzy.
- “Mi è stato detto che siete una persona molto importante, per cui avrei dovuto per piacere prendetemi cura di voi. Ho pensato che il lord fosse un po’ coatto e volubile visto che aveva cominciato a corteggiare Miss Teresa non appena era arrivato qui, ma era solo preoccupato molto per Miss Carlton. Vedo che per salvarvi, ha avuto nessun altra scelta che quella di annunciarsi come candidato da matrimonio per la giovane miss.”-
Questo non era vero. Per quanto ci pensasse, lui si stava divertendo nel fare mosse verso Teresa.
- “Le cose sono uscite così, ma è stato gentile abbastanza da non incolpare la signora della casa e ha detto che avrebbe affrontato la spiritista per portarvi in sicurezza a casa. Ohh, farebbe una cosa del genere per la donna che ama senza riguardo per la sua stessa vita…. È veramente un gentiluomo coraggioso.”-
P. 130
Come ho detto, questo non è esatto.
Era vero che era coatto e volubile.
Lydia, che era un dottore delle fate, era necessaria per lui per continuare ad essere il Conte di Ibrazel.
Eppure, sarebbe andato con ogni misura per proteggere le persone che gli servivano. Non avrebbe condiviso nessun compenso per quegli che lavoravano per lui e svolgevano i loro compiti con una tiepida soddisfazione. Se costruissi un rapporto di fiducia come alleato o amico, allora Edgar agirebbe senza pensare alla sua stessa vita. Perché tratta Lydia come speciale e perché cerca di farla diventare sua fidanzata per assicurarsi il suo aiuto nel futuro. E quello non era solo come sceneggiata, ma lui era sicuro di questo, per cui era difficile andare d’accordo. Anche se non erano veri sentimenti d’amore, lui stava seriamente cercando di tenerla dalla sua parte per tutta la vita. Per fare in modo che accadesse, lui pensava che il matrimonio fosse la cosa migliore e più sicura per fare ciò. Ma quello era un sentimento difficile da capire per Lydia. Era troppo forzoso e da egoista. Edgar forse pensava che nessuna donna avrebbe rifiutato di sposarlo, ma Lydia sentiva solamente che i suoi sentimenti venivano ignorati.
Perché se si fosse sposata, pensava che l’avrebbe fatto con persona con la quale entrambi si sarebbero sentiti innamorati l’uno dell’altra, proprio come suo padre e sua madre.
- “Sono così invidiosa che siate amata da un uomo favoloso come lui.”-
P. 131
Sembrava che Suzy la pensasse veramente così.
Era la sua specialità quella di far nutrire alle donne dei sentimenti buoni verso lui.
Lydia diventò ancora e ancora più furiosa contro Edgar.
Opposto a ciò, Mrs. Collins era terribilmente di buon umore.
Come risultato dell’imposizione di Oscar cioè che tutti avrebbero tenuto il silenzio riguardo l’incidente della notte scorsa, i domestici erano stati molto leali e avevano tenuto le loro bocche chiuse.
- “Oh, Teresa tutti gli ospiti non erano dei favolosi gentiluomini?”-
- “Sì, lo penso anch’io, madre.”-
Mentre entrambe stavano facendo colazione insieme, Lydia stava immaginando a come avrebbe fatto finta che lei e Edgar erano profondamente innamorati tra loro e questo la rese melanconica. Era preparata a fargli annullare il loro fidanzamento. Eppure, al contrario, ora doveva comportarsi come se loro due fossero in una relazione intima. Aveva sicuramente sentimenti di rabbia e irritazione per Edgar, ma in senso logico, capiva ancora che l’idea di lui era quella da mettere in priorità in quella situazione.
- “Ho sentito che alla cena della notte scorsa hai avuto una conversazione vivace con il Conte Ashembert? Forse non sarai in grado di andare alla gita in barca oggi, ma vorresti andare alla spiaggia più tardi?”-
P. 132
Se fosse uscita con il finto conte si chiese se Edgar sarebbe stato geloso. Ma Lydia cominciò ad andare nel panico per il fatto di averIo pensato per anche un secondo. Non sarebbe stata affatto felice se lui fosse stato geloso di lei o che altro. Sì, non ne sarebbe stata felice. Quello che era importante adesso era che non creassero delle aperture o delle debolezze per il nemico. Questo non era il momento di pensare a qualcosa di così stupido.
- “Um, madre, vorrei iniziare a corteggiare il Visconte, Lord Middleworth”- disse Lydia con ardore.
- “Oh, con il visconte? È effettivamente un fine, affascinante gentiluomo, ma vorrai spendere un po’ più di tempo e prendere la tua decisione dopo che avrai imparato che tipo di persone sono gli altri uomini?”-
Scosse la testa velocemente. Se non fosse stata portata via dal suo entusiasmo, i sentimenti di sfiducia verso Edgar che stava sentendo dalla sera prima avrebbero potuto interferire.
- “Sembra….sembra che entrambi ci siamo innamorati l’uno dell’altra al primo sguardo. Abbiamo avuto una conversazione dopo la cena e ha detto che questo era un incontro predestinato e anch’io ho la stessa sensazione. Non credo che avrò ma più un amore come questo.”-
Realizzò parlando che le sue parole non provenivano dal cuore , ma stava ripetendo quello che era scritto nella letta che Edgar le aveva scritto quella mattina.
Se aveva scritto e mandato una lettera con quello in mente, allora lui era sicuramente un uomo a cui inaffidabile.
P. 133
- “Oh, cielo……., siete così innamorati?”-
- “Ha detto che voleva avere una conversazione diretta con voi riguardo questo. Ha detto che sarebbe arrivato qui verso dopo che abbiamo finito i pasti.”-
Controllò l’espressione di Mrs. Collins. Lydia diventò nervosa vedendo che la signora sembrava non sapere come rispondere.
Che sarebbe successo se si fosse opposta?
Ma poi fu confusa al perché avrebbe dovuto preoccuparsi visto che non erano veramente in una relazione. Più che altro, Lidya non era in grado di immaginare cosa un genitore potesse sentire o come avrebbe reagito in quella sorta di situazione.
- “Allora dovrebbe star presto arrivando”- disse Mrs. Collins che diede un’occhiata all’orologio. All’esatto momento perfetto, Suzì entro nella stanza mattutina e chiese loro se potesse lasciare entrare il visconte.
Edgar comparve dopo un po’ e sebbene fosse vestito semplicemente senza decorazioni o dandosi delle arie, era evidente che aveva prestato attenzione ai dettaglio di ogni capello nella sua testa, cosicché potesse dare una fedele e sincera impressione.
Mrs. Collins gli offrì una sedia, ma Edgar volle che sentisse prima la sua storia e in maniera casuale si sedette vicino a Lydia.
- “Vorrei chiedere il vostro permesso per corteggiare vostra figlia. Ovviamente, con il matrimonio a mente.”-
- “Oh, beh, Lord Visconte, avevo spedito gli inviti con la speranza che uno di voi sposasse mia figlia. E se voi dite questo….”-
P. 134
Mormorò le sue parole perché avrebbe preferito di più il finto conte.
Lydia iniziò a preoccuparsi, ma Mrs. Collins aprì bocca per dire qualcosa di inaspettato.
- “E’ imbarazzante per me dire una cosa simile in un momento come questo, ma desiderate veramente la mano di mia figlia in matrimonio?”-
Era stata la signora della casa che aveva creato questo incontro matrimoniale, con l’obbiettivo di comprare un titolo nobiliare con la dote. Ma si stava preoccupando per il fatto se la figlia sarebbe stata amato più di qualsiasi altra cosa. Gli occhi di Mrs. Collins non erano come sempre, cioè vaganti in maniera instabile per la stanza pensando alla figlia come uno strumento da scambiare, invece erano fissi su Edgar.
- “E’ vero che la mia famiglia non è benestante. Ed è vero che è questo il motivo per cui ho partecipato al rituale, ma proprio adesso, darei felicemente il benvenuto a Teresa con solo lei stessa.”-
Era una scenetta, in cui dovevano essere profondamente innamorati l’uno dell’altra, piena di bugie in cui Edgar era specializzato e anche Lydia che stava prendendo a essa, di essere , era piena di bugie. Eppure, per qualche strana ragione, era così nervosa e ferma al suo posto mentre il cuore stava correndo.
Probabilmente stava immaginando Mrs. Collins come fosse sua madre e poteva immaginare come sarebbe stato se sua madre fosse stata ancora viva. Se ci fosse stata la madre di Lydia si chiese come si sarebbe sentita con Edgar di fronte a lei.
Si chiese se sarebbe stato con gli occhi una madre, come Mrs. Collins, coi quali avrebbe cercato di determinare che un uomo amava veramente sua figlia.
- “Posso avere fiducia in questo?”-
P. 135
- “Se lei si opponesse a me, la ucciderei e scapperei via.”-
Quando Edgar disse una cosa del genere in maniera scherzoso, anche Mrs. Collins rilassò i muscoli delle guance.
E poi, abbracciò gentilmente Lydia.
- “Sono così felice per te, congratulazioni.”-
In quel momento, Lydia sentì come se fosse stata veramente abbracciata da sua madre ed era sotto la strana sensazione che che sua madre avesse accettato Edgar. Era come se sua madre avesse detto che andava bene avere fede in Edgar, verso cui lei non dava fiducia affatto. Anche se sua madre avesse saputo tutte le bugie che aveva detto fino a quel momento e che era il tipo di persona da continuare a dire bugie, sentì come se sua madre le avesse detto che non doveva decidere che anche la sua proposta di matrimonio era una bugia.
Poteva essere così, si chiese lei.
Ma non posso capirlo.
Ma non vuoi credere in lui?
Quando Lydia lasciò la stanza con Edgar, Mrs. Collins fece un’espressione soddisfatta sedendo sulla sua sedia.
P. 136
- “Signora, questo è certamente meraviglioso.”-
- “Oh, sì, Suzy. Questo peso è andato via dalle mie spalle. Se quella ragazza è felice, allora non ho niente di cui preoccuparmi.”-
Sorridendo, chiuse gli occhi come se stesse pensando qualcosa. Suzy si sentì sollevata dal profondo del suo cuore a come la signora sembrava essersi liberata dal dolore e dalla sofferenza per aver perso sua figlia.
- “Oh, sì, Suzy, c’è ancora qualcos’altro che devo fare. Devo darti in sposa.”-
- “Oh, io? Oh, no, ho deciso di prendermi cura della mia signora da ora in poi.”-
- “Anche tu sei come una figlia per me. Ti ringrazio tanto per essere stata con me tutto questo tempo. Non voglio che tu ti sposi sentendo vergogna solo perché hai perso i tuoi genitori dal momento che andrò a fare tutti i preparativi al posto dei tuoi genitori, per cui non hai nulla di cui preoccuparti.”-
Entrambe le mani di Suzy vennero tenute strette e calde, cosa che le fece lottare per non piangere.
Era la sua signora di cui si preoccupava molto. Ecco perché, anche se pensava che far rivivere sua figlia Teresa fosse un atto imperdonabile, Suzy non era stata in grado di fermarla. Ma, alla fine, non era avvenuto che Teresa fosse rinata. Anche se il fantasma di Teresa era stato trasferito in qualcun altro, quella ragazza era Lydia e quindi Suzy sapeva che il visconte, che aveva cercato di affascinare ed attrarre Teresa, aveva come scopo quello di proteggere Lydia.
P. 137
Se era così, Suzy avrebbe dovuto cercare di convincere Mrs. Collins a non fare qualcosa del genere come un rito spiritico per il suo bene.
- “Qual’è il problema Suzy, non piangere.”-
- “Mi dispiace….. sono solo felice per le sue parole, signora.”-
Anche quella era una sensazione vera. Ma per ora, non sapeva cosa avrebbe dovuto fare e lasciò velocemente la stanza.
*
Lo spazioso giardino frontale della tenuta continuava in un groviglio di alberi misti e su alla riva Edgar, che aveva invitato Lydia per una passeggiata, camminò lentamente sul piccolo sentiero che tagliava attraverso i cipressi. La nebbia era densa ma non c’erano segnali che la pioggia sarebbe caduta. L’umida brezza marina che scuoteva regolarmente le foglie degli alberi e quel rumore mischiato assieme all’innaturale suono delle onde, faceva percepire come fosse un avvertimento prima di una tempesta.
- “Che strano. Le madri sono felici quando è il matrimonio delle figlie’ - disse Lydia silenziosamente, mentre stava ancora portando la sensazione calda e soffice della scena che avevano appena eseguito.
- “ovviamente lo sono.”-
- “Ma mio padre non sembra che voglia pensarci al riguardo.”-
P. 138
- “Beh, i padri, sì. Ma non preoccuparti, lo convincerò. Non credi che sia il momento di farglielo sapere?”-
- “NO.”-
Gliel’aveva detto così tante volte, ma Edgar lo lasciava andare con un ghigno.
- “Va bene finché gli mostriamo quanto siamo profondamente innamorati l’uno dell’altra tanto che non possiamo stare lontani tra di noi.”-
- “Quella era solo una finzione!”-
Quando lo disse, il senso di colpevolezza cominciò a bollire dentro Lydia.
- “…...stiamo ingannando Mrs. Collins, o no. Lei crede solo che Teresa sarà contenta se ti sposasse.”-
- “Quel fantasma non è Teresa. Ecco perché, allo stesso modo non è come se il desiderio della signora si avvererà.”-
- “Eh, cosa vuoi dire?”-
Sorpresa Lydia guardò vero un lato del suo volto.
- “Il ricamo che ha fatto sul suo fazzoletto aveva l’iniziale M. e inoltre, credi che una figlia che è perita a cinque anni sia in grado di ricamare solo perché lo ha pensato. Lydia, sei brava nel ricamo?”-
- “Umm….mi era stato insegnato dalla nonna.”-
- “Molto probabilmente, il fantasma che è stato richiamato è una ragazza diversa da Teresa che è brava nel ricamo.”-
Non ho mai detto che non sono brava nel ricamo.
P. 139
- “I fantasmi non si ricordano della loro vita prima della morte, l’ho sentito da qualcuno esperto nell’area, ma nella terra dei morti le anime sono in grado di rimanere in qualunque età vogliano diversamente dall’età in cui sono morti, ma se questo fosse vero, allora non vorrebbe dire che il fantasma che la spiritista ha richiamato potrebbe essere chiunque?”-
Edgar si fermò sotto un cipresso particolarmente alto e si girò per guardare Lydia.
- “Se c’è qualcosa che possiamo fare, è quella di fermare il piano del Principe e riportare tutto alla normalità. L’anima del contratto ritorna del mondo dei morti e tu ritorni da me. Non c’è niente di cui ti devi preoccupare.”- disse, convincendola con un sorriso.
Lydia fece un passo indietro perché ebbe una piccola sensazione di irritazione.
Perché ricordò il sorriso che aveva mostrato a Teresa l’altra notte. Allo stesso tempo, le emozioni d’irritazione e di rabbia verso Edgar ritornarono alla superficie dentro lei.
- “Non sono una tua cosa.”-
- “Sei la mia fidanzata.”-
- “Non devi dirlo a ogni occasione.”-
- “Continuerò a dirlo. Una volta che ti sarai abituata, comincerai a pensare che avrebbe potuto essere così.”-
Non lo penserei mai!
Non dovrei avere fiducia in lui? Non farei una cosa del genere.
Rimanendo confusa, Lydia fece un altro passo indietro.
P. 140
-“Non voglio avere un matrimonio dove non c’è amore.”-
Come se sapesse com’era il vero amore, le sue frasi sembrarono quelle di un bambino che l’aveva sentito da qualche parte.
Era irritata da se stessa, per cui Edgar doveva aver pensato che lei stava vivendo in un sogno.
- “Cosa, credi sia divertente?”-
. “No, non lo è .”-
- “Hai riso, nel tuo cuore.”-
- “Sei paranoica.”-
- “Ma tu puoi vivere perfettamente senza amore.”-
- “Questo significa che non c’è alcun amore dalla tua parte? D’accordo, sarai in grado di amare in pochissimo tempo.”-
Non so da dove viene questa fiducia.
- “Non ce n’è nemmeno dalla tua parte. Ho fatto una buona ispezione su come hai sedotto Teresa l’altra notte. È davvero facile per te far cadere una ragazza nelle tue mani e farle fare come volevi. Puoi dire quello che vuoi sul fatto che non intendevi dire checchessia e usare qualsiasi misura prepotente…...”-
Ci fu un piccolo momento in cui esitò.
- “Avevi per caso coscienza anche quando eri posseduta da Teresa?”-
- “Sì, sembra che se mi sforzo veramente tanto, sono in grado di rimanere sveglia, è quello che è successo la notte scorsa.” -
Hmmm, replicò, ponendo la mano sulla fronte. Non che fosse preoccupato, ma era solo una posa.
P. 141
- “Vedi, Lydia, lo stavo facendo per il tuo bene.”-
- “Lo so. È per il bene del mio benessere.”-
- “Allora per favore non essere irritata.”-
- “Non è che sono irritata.”-
Lydia girò il capo e s’incamminò.
- “Sento che sei arrabbiata.”-
- “Se io fossi arrabbiata, allora è perché hai preso la libertà di toccare i miei capelli e il viso e le spalle e la schiena!”-
- “Ma anche tu ti sei buttata nelle mie braccia….”-
- “Smettila! Non ero io!”-
- “Allora non eri tu che ho toccato.”-
Oh, capisco, allora puoi trattare chiunque come tuo amante.
Lydia camminò piò velocemente diventando più furiosa.
- “No, era piuttosto, come se stessi pensando a te. Ero così contento che non sei scappata via e mi hai guardato dritto negli occhi, perciò era come se non volessi lasciarti andare.”-
- “Io…..se fossi stata io, ti avrei colpito.”-
Sapeva che stava diventando d’un rosso brillante per l’imbarazzo e camminando continuò a dare le spalle a Edgar tenendo la testa bassa.
P. 142
- “L’ho pensato anch’io. Volevo provare altre cose mentre non sarei stato colpito.”-
Fare cosa?
- “Sono contento di essermi trattenuto.”-
-“………..”-
- “Oh non avrei dovuto trattenermi? Oh, lo so, se fossimo andati al limite assoluto della nostra relazione, allora questo ti avrebbe potuto convincere che quello sarebbe rimasto da fare era di sposarmi.”-
- “Non ne sarei mai convinta!”-
- “Ma, avrebbe potuto essere l’occasione per noi di diventare intimi. Se fosse stata Teresa, lei non sarebbe scappata. Ma con te, tu hai la tua coscienza. Se spendessimo dei momenti romantici insieme, allora arriveresti a capire i miei sentimenti non solo per la tua mente ma anche per il tuo corpo.”-
C-c-corpo?
Il sangue corse alla testa di Lydia cosa che la fece fermare.
- “nella tua testa, hai una certa convinzione di come sia l’amore. Anche se ti dicessi che sono serio riguardo te, dal momento che non è come lo hai immaginato non mi crederesti, ma tu sei veramente speciale per me.”-
- “Smettila, questo non è il momento di scherzare! Non ti perdonerò se fai quello che vuoi per qualcosa di inappropriato!”-
Lydia lo affrontò protestando in modo serio, ma lui le fece solamente un insolente sorriso arrogante.
P. 143
- “Allora, proviamolo adesso.”-
- “Eh?”-
Il vento del mare soffiò contro la schiena di Lydia. I suoi capelli, lasciati sciolti, volarono ai lati e si intromisero nella sua vista e Lydia si affrettò a cercare di tenerli giù. Allora, sentì una mano tiepida toccarle la guancia. Quando guardò su, proprio di fronte a lei c’erano gli occhi malva cenere di Edgar. Lui la guardò con degli occhi leggermente addolorati e bramosi e la toccò dolcemente come se si potesse rompere facilmente,cosa che la fece sentire di essere qualcuno di speciale, ma quando ritornò velocemente ai sensi, fu in grado di realizzare che ciò era impossibile.
La guardò con gli occhi con cui aveva guardato Lydia, no Teresa, l’altra notte.
Sapeva che doveva scappare,ma non fu in grado di muoversi affatto e proprio quando pensò che forse avrebbe voluto ciò, Lydia sentì un completo odio per se stessa.
Oh, santo cielo, ero una donna con così bassi morali?
- “Chiudi gli occhi.”-
Non riuscì a combattere contro la sua voce gentile che suonò come un incantesimo.
- “Ti amo. Veramente.”-
Poté quasi prenderlo sul serio. Se avesse creduto in lui, qualcosa avrebbe potuto cambiare. Anche se pensò ciò, dal profondo del cuore di Lydia ci fu una voce che sorse negando.
P. 144
- “Stai mentendo.”-
- “Per favore credimi, il mio bacio più delle mie parole.”-
- “……Ma tu, anche adesso, non stai affatto pensando ai miei sentimenti.”-
Oh, questo è vero. Fa sempre ciò che vuole e cerca di far andare le cose a suo piacimento.
Ecco perché lei continuava a stare coi piedi per terra.
Lydia aprì gentilmente gli occhi. Edgar strinse gli occhi e apparì un po’ triste. La sua mano la lasciò andare lentamente e silenziosamente. Ma non per quello che Lydia aveva detto, ma perché aveva sentito una presenza in profondità del groviglio di alberi.
Edgar ispezionò l’ombra degli alberi e chiese “Chi è là?”-
L’ombra di una persona si girò velocemente e corse via.
Pensò di aver visto il bianco viso di Ermine che l’aveva guardato un’istante.
Aveva la sensazione che Ermine fosse vestita nel suo abituale abbigliamento maschile.
- “Lydia, ritorna in casa.”-
Dicendo solo questo, Edgar seguì l’ombra in un lampo.
P. 145
La figura che indossava una giacca da uomo nera, ma che in verità aveva la femminile curva di una donna, corse per la collina. Edgar seguì quella persona ma aveva la sensazione che fosse stato attirato. Però, la spiritista che si era rinchiusa, era uscita di propria volontà. Lui voleva assicurarsi che fosse Ermine o meno. Alla fine, con il pendio inclinato del mare alla sue spalle, la donna vestita come un uomo fermò la sua corsa e si girò. Degli occhi castani quasi neri lo guardarono come se lo stessero provocando. Quando i suoi capelli tagliati corti dello stesso colore volarono nel vento, la sua figura vicino alle orecchie si rivelò.
Lei era una donna che Edgar conosceva bene.
Aveva dei tratti del viso galanti e cavallereschi che si abbinavano bene a dei vestiti maschili.
Ma aveva ancora quella scintilla femminea che l’avrebbe descritta come una bellissima donna nella mente di chiunque. Anche se si era coperta con vestiti da uomo, si poteva dire che fosse una donna e Edgar s’incamminò lentamente nella sua direzione.
- “Lord Edgar.”-
Da quelle sue labbra rosse, una voce famigliare gli scivolò nelle orecchie.
- “E’ passato molto tempo.”-
- “Ermine, se sei sopravvissuta perché non sei ritornata dalla mia parte.”-
- “Io, proprio ora, sono la serva di Ulysses, non posso andare contro la sua volontà.”-
- “Perché sei stata salvata da lui?”-
P. 146
Per un istante, abbassò gli occhi. Non rispose alla domanda di Edgar.
- “Vedo che state ancora con Mirss. Calrton da allora. Può essere una cosa ridicola da dire per me, ma quando ho scoperto che era al sicuro e viva e che vi stava dando una mano, mi sono sentita sollevata.”-
- “Anche Lydia era preoccupata per te.”-
- “Anche a lei ho fatto una cosa così orribile. Eppure, lei mi perdonerebbe.”-
- “Lei mi ha perdonato perfino quando la stavo ingannando.”-
L’espressione che fece nell’istante in cui ammorbidì gli angoli delle labbra era quella di Ermine stessa.
- “Lord Edgar, da quando avete riportato Miss Carlton senza ferirla, ho avuto la sensazione che qualcosa stava per cambiare. Lei era così onesta con una passione così devota ed era così gentile e ingenua che riusciva a farvi ammirare. Se c’era qualcuno che poteva salvarvi, allora ho pensato che sarebbe stato qualcuno come lei.”-
La donna di fronte a lui sapeva cose che solo Ermine avrebbe saputo. Si chiese se lei fosse veramente lei. Era ancora in dubbio per metà, ma allo stesso tempo voleva che lei fosse lei.
- “Ermine, non hai bisogno di servire Ulysse. Per favore, ritorna dalla mia parte.”-
- “State dicendo che crederete a un traditore?”-
- “Lo so che il tuo cuore non tiene nessun sentimento di tradimento nei miei confronti.”-
Il Principe era quello che aveva usato la debolezza del suo cuore che aveva sentimenti per Edgar e l’aveva usata a suo vantaggio.
- “Quello che il mio vero cuore tiene non è il problema adesso. Mi è stato dato l’ordine di uccidervi.”-
P. 147
- “Uccidermi, eh.”-
Non sentì affatto nessuna malizia da parte sua.
Era così rapida e veloce nei suoi movimenti e aveva un corpo leggero e esperienza con le armi, per cui se ne avesse avuto voglia, sarebbe stato possibile per lei uccidere Edgar.
Però, lui andò verso di lei ancora di più.
- “Il Principe ha lasciato ogni speranza per voi. È troppo tardi oramai; siete diventato un famoso Conte d’Inghilterra. Se non potete essergli di alcun uso, allora mi è stato detto di torturarvi e continuare a darvi dolore e poi uccidervi…”-
La mano che alzò, teneva una pistola.
Edgar non prestò attenzione a ciò e sporse il braccio per toccare Ermine. Proprio quando la sua mano raggiunse l’orecchio di lei, lei sussultò per un’istante. Lui non lasciò sprecare quell’istante e afferrò un braccio. La mira della pistola di lei si allontanò e la pallottola colpì sopra l’erba. Proprio come aveva pensato, non riuscì a sentire nessuna determinazione da parte sua. Strappò la pistola da lei e la spinse giù sull’erba e Edgar la guardò mettendo una mano sulla sua camicia.
- “Mi spiace per questo.”-
Lei capì cosa stava facendo, ma lui non le diede nessuna opportunità per sedersi e aprì i bottoni della sua camicia. Il marchio dello schiavo che era stato dolorosamente bruciato sulla sua pelle bianca non si vedeva da nessuna parte.
P. 148
Era qualcosa che avrebbe dovuto essere su Ermine.
- “Chi diavolo sei?”-
Invece di una risposta, lei puntò un coltello sulla gola di Edgar.
- “Perché parli come se sapessi tutto di Ermine?”-
Aggrottò le sopracciglia dando forza alle braccia. Indietreggiando via dal coltello, Edgar la lasciò andare.
Lei si alzò e velocemente si rimise in piedi e l’attaccò. Questa volta era seria. Era una malvagità mista a tristezza. Forse il segreto che Edgar aveva appena scoperto era qualcosa l’aveva tormentata dolorosamente. Portò avanti un attacco dopo l’altro,come se stesse cercando di mandarlo nella tomba assieme a se stessa che non aveva nessun segno che era stato marchiato di fronte agli occhi di Edgar. Se fosse stata costernata riguardo al fatto di essere un impostore, si chiese cosa ciò significasse. Anche se lui voleva contro combattere, perfino i movimenti di lei nel come teneva un’arma erano così uguali a Ermine. Per Edgar, lei era un’amica e un’alleata che non voleva perdere un’altra volta. Proprio allora ci fu un’ombra scura che contrappose tra lei e Edgar.
Andando contro una donna che sembrava esattamente uguale a Ermine, Raven non esitava affatto nel tenere un coltello pronto per l’attacco.
- “Aspetta…...Raven.”-
Edgar cercò di fermarlo, ma la donna attaccò per prima col coltello.
P. 149
P. 150
Era un atto di sacrificio della propria vita l’andare contro Raven. Se era una donna che sapeva tutto su Ermine, allora avrebbe dovuto sapere anche che non c’era nessuno che avrebbe potuto vincere in uno scontro uno a uno contro Raven. Però, era troppo tardi, un’atmosfera carica di malvagità si stava risvegliando in Raven. Se era per proteggere il suo padrone, lo spirito che si sarebbe trasformato in un demone dal sangue freddo e brutale, stava prendendo controllo su di lui. Raven, che aveva un immisurabile alto livello di abilità in combattimento, aveva preso la decisione di uccidere il suo nemico. Non fece nessuno sforzo per evitare la lama dell’arma di lei e lanciò il suo coltello che affondò profondamente sulla sua spalla. La donna barcollò indietro debolmente. Cercò di creare distanza tra di loro. Indietreggiò verso il bordo del ripido pendio che sporgeva verso il mare, e poi il suo piede inciampò su un sasso e lei cadde sulle ginocchia. Il suo volto si contorse dal dolore Mentre cercava di tirare fuori il coltello. Raven non cambiò la sua espressione affatto e camminò verso di lei, allungando il braccio. Era il braccio snello di un ragazzo, ma era sicuramente in grado di rompere il collo umano in un istante.
- “fermati!”-
Edgar corse verso di lei così da poterla aiutare.
- “Basta così; non devi ucciderla.”-
Però quel momento fu troppo tardi, perché perfino gli ordini di Edgar non raggiunsero le orecchie di Raven. Raven non mostrò alcuna emozione, eppure allo stesso tempo, evitò attentamente Edgar e tese il braccio verso di lei. In quel momento, per qualche ragione, il movimento di Raven si fermò.
P. 151
- “Per favore fermati….”-
Era Lydia. Aveva le braccia attorno a Raven per cercare di fermarlo.
Oh, no, pensò Edgar. Era difficile perfino per lui cercare di fermare Raven. Non c’era possibilità che Lydia potesse farcela. E c’erano stati molti casi in cui Raven, pronto per combattere, non era stato in grado di riconoscere la differenza tra nemici e alleati. Cercò di muoversi il più velocemente possibile per cercare di proteggere Lydia, ma era troppo tardi.
Raven scosse e strappò il suo braccio senza andarci leggero e mandò la volante Lydia a cadere giù sul pendio. Quella che tese un bracciò verso quello di lei, che stava per rotolare giù dal pendio, fu la donna che sembrava uguale a Ermine. Non fu in grado di sorreggerla completamente per cui entrambe caddero giù dal pendio. Tuttavia, la donna teneva Lydia come se la stesse proteggendo dalle rocce con cui si scontravano di tanto in tanto, quando spuntavano dal terreno. Quando alla fine furono in grado di fermarsi verso la metà del pendio, la donna vacillò sui suoi piedi. Edgar corse verso Lydia che era ancora stesa per terra. La donna scivolò giù dal pendio cercando di scappare da loro e sparì dalle scogliere alla macchia di alberi.
Lydia ebbe solo una leggera commozione alla testa e si svegliò dall’essere rimasta incosciente, mentre veniva trasportata da Edgar nella tenuta, ma dal momento che era in un così imbarazzante stato, pretese di essere ancora addormentata.
P. 152
Venne appoggiata sul letto e poté percepire che lui la stava guardando preoccupato e non sembrava che se ne volesse andare, per cui aprì gli occhi nella maniera più casuale che potesse.
- “Lydia, stai bene? Sai dire chi sono io?”-
- “…..Sì.”-
- “Oh, non dovresti muoverti presto. Hai battuto la testa.”-
- “Sto bene, non c’è niente di sbagliato in me.”-
Non era calmante stare in quella posizione, per cui si sedette. Sembrava che Edgar avesse offerto la sua mano per aiutarla, ma doveva aver notato che lei non era riuscita a fare a meno di indietreggiare e quindi fece marcia indietro inaspettatamente. Era perché ricordò di come era quasi stata baciata da lui prima. Ma non era per via del suo essere guardinga verso Edgar, ma perché Lydia non aveva nessuna fiducia in se stessa e quindi forse aveva effettivamente accettato ciò. Non c’era modo che lei potesse permettere un bacio da un uomo così frivolo come lui, assolutamente no. Cosa,se si fosse sentita in quel modo di nuovo. E quando si preoccupò in quella maniera, i battiti del suo cuore accelerarono e Lydia fece dei lunghi respiri.
- “Sono terribilmente dispiaciuto, Mirss. Carlton.”-
Raven era proprio dietro Edgar e fece le sue scuse con la testa bassa. Per lui che normalmente non mostrava nessuna emozione, appariva come se fosse piuttosto depresso.
- “Non preoccuparti. È stata colpa mia per aver ficcato il naso negli affari di qualcun altro.”-
P. 153
- “Ho commesso un errore fatale.”-
- “Non devi esagerare….”-
- “Ho tutta l’intenzione di accettare qualsiasi tipo di punizione.”-
Sembrava che Raven fosse serio.
- “Il tuo compito è quello di proteggere Edgar, per cui non devi metterti all’angolo per me.”-
- “No, non è una cosa che può essere scusata quella di recare qualsiasi ferita a colei che diventerà la futura moglie del mio padrone.”-
Moglie? Lydia aggrottò le sopracciglia e guardò verso Edgar.
- “Aspetta, Edgar, gliel’hai detto a Raven?”-
- “Beh, ovviamente, avevo bisogno che il mio più fidato valletto fosse a conoscenza di ciò.”-
- “Guardalo, l’ha completamente preso sul serio!”-
- “é naturale visto che sono serio.”-
Userebbe qualunque mezzo, per poterlo dire seriamente.
- “Comunque...dovresti dirgli tu che non deve preoccuparsi.”-
- “Non sembra esserne convinto. Ecco perché, si, potresti colpirlo una volta tu. Allora penso che sarebbe soddisfatto.”-
- “N-non posso assolutamente colpirlo!”-
P. 154
- “Io sono sempre sul punto di essere colpito.”-
- “Questo perché trasformi tutto in uno scherzo!”-
- “Raven, dovresti cercare di fare qualche tipo di scherzo. E poi, proprio come desideri, Lydia dirà che ti colpirà.”-
C-cooosa?!
- “Qualche tipo di scherzo, milord?”-
- “Come un bacio.”-
Lei non era in grado di capire se Raven, che era un tipo espressamente serio, avesse preso in considerazione lo scherzo pratico di Edgar, e quando Lydia girò timidamente la testa verso di lui, incrociò i suoi occhi che erano fissi su di lei. Lydia s’irriggidì per il nervosismo, ma dopo un po’, Raven abbassò le spalle come se ciò fosse fuori dalla sua portata.
- “Non posso, Lord Edgar. Per favore, perdonatemi.”-
- “Ottimo. Ma invece dovrai lasciar perdere la tua punizione-”
Con un sospiro rispose di ‘si, ho capito’. Lei avrebbe voluto chiedere perché erano arrivati a quello, ma d’altra parte, sembrava che Edgar fosse riuscito a far cedere il testardo Raven.
- “E quindi, Lydia, sei ferita da qualche parte? Ti fa male da qualche parte?”-
Scuotendo la testa, Lydia notò che c’era un qualcosa come un granello di sabbia incastrato tra i capelli.
P. 155
Si chiese se fosse perché era caduta. Ma sembrava che ci fosse una biglia di vetro fine , di un colore azzurro troppo chiara per essere sabbia.
- “Sembra che non ho nessun graffio in me. Probabilmente perché Ermine mi ha protetto. Anche se era lei quella ad avere la ferita peggiore.”-
- “Lei non è mia sorella. Ha cercato di uccidere Lord Edgar.”- disse Raven con un tono definitivo.
Perché Ermine, che era incorsa nel tradimento per via dei suoi sentimenti verso Edgar, per lui non sarebbe stata in grado di porre fine alla vita di Edgar.
Sedendo sul bordo del letto, Edgar pensò profondamente.
- “Lei stessa ha detto che non avrebbe potuto andare contro Ulysses. Gli è stato evidentemente ordinato dal Principe di infliggermi quando male potesse e poi di uccidermi. Invece di uccidermi e basta, la donna che sembra uguale a Ermine sembra che sia apparsa prima di me perché le è stato ordinato di fare questo.”-
- “Quindi stai dicendo che ha pianificato di attaccarti cosicché sarebbe stata lei quella a essere uccisa?”-
Nel pergolato nel giardino, aveva detto alla vecchia signora che lei sarebbe certamente morta.
- “Dev’essere stata in grado di anticipare che Raven sarebbe accorso alla scena.”- “
Se si fosse arrivati a una situazione dove lui avesse lasciato Ermine morire. Allora Edgar avrebbe potuto andare avanti senza incolpare se stesso.
P. 156
Lei non era in grado di ribellarsi contro Ulysses e le era stato dato l’ordine di attaccare Edgar e ucciderlo. Anche se fosse stata o meno la vera Ermine, nessuno avrebbe voluto assistere a qualcuno di caro che veniva usato dal nemico e morire di fronte ai suoi occhi.
Se era per la volontà di tormentare lui, che portava sulle spalle il dolore di essere sopravvissuto grazie ai sacrifici di tanti dei suoi amici, allora era certamente un piano crudele.
- “Non importa che tipo di scopo avessero nell’attaccarvi, lei non era mia sorella. Lord Edgar, se provate pietà per lei, allora è proprio quello che i nemici sperano.”-
- “Hai ragione…., non c’è nessun marchio dello schiavo che avrebbe dovuto essere su Ermine.”-
Cosa? Pensò Lydia e alzò la testa. Dal momento che Edgar aveva cercato disperatamente di fermare Raven, aveva pensato che fosse convinto che lei fosse quella vera.
- “Allora, perché avete cercato di fermarmi? In quel momento, avreste potuto dare il colpo di grazia.”-
- “Mi chiedo perché.”-
Proprio quando pensò che Edgar aveva risposto in maniera piatta come se fosse l’affare di qualcun altro, lui aggrottò le sopracciglia.
- “Sono sicuro al cento per cento che quella era Ermine. Sapeva cose che solo Ermine poteva sapere e le sue espressioni facciali e il modo in cui parlava, tutto riguardo a lei, tranne il marchio, era Ermine.”-
- “Ma quel marchio non è qualcosa che possa essere portato via facilmente.”-
P. 157
- “il mio è stato portato via.”-
Questo era vero. Il marchio dello schiavo bruciato sul corpo di Edgar era stato portato via dai merrow. E poi lui fece una domanda a Lydia.
- “Nel mio caso, è successo solo per via di circostanze speciali. Mi chiedo se ci possono essere delle chance perché questo genere di cose possa essere successo anche a Ermine. E un’altra cosa, questo è uno strano mistero quanto la sparizione del suo marchio.”-
Ermine che era caduta nel mare dei merrow. Il suo corpo non era stato trovato, ma le onde erano state così rapide e violente che non era sembrato strano che fosse successo ciò. Mentre Lydia stava pensando a questo, portò la sua attenzione ai piccoli oggetti che stavano scintillando come minuscole sfumature di ghiaccio. Ora che ci pensava, Lydia era stata avvolta da una Ermine ferita, ma non c’erano stati segni di sangue su di lei.
Non sangue, ma dai suoi capelli e dai suoi vestiti erano caduti degli oggetti di cristallo.
Ma, aspetta, forse questo era sangue?
E se lei non era umana?
E poi realizzò qualcosa.
Le selkie erano la personificazione di quelli che erano morti nell’oceano. E quindi Ermine era……
- “Ermine potrebbe essere una selkie.”-
P. 158
Doveva essere suonato come qualcosa di inaspettato. Edgar e Raven si girarono per guardarsi.
- “Ho sentito di persone che sono morte nell’oceano e si sono trasformate in selkie. Non credo possa accadere ogni volta ma dal momento che la persona chiamata Ulysses possiede la conoscenza di un dottore delle fate, deve aver attraversato delle difficoltà riuscendo a farla rivivere come selkie.”-
- “Questo genere di cosa è possibile…. Puoi farlo anche tu?”-
- “Non ho alcun potere di controllare le selkie. Ma se Ulysses è un dottore di fate potente, allora credo che abbia fatto cercare alle selkie il corpo di Ermine e deve averla fatta riportare come una del loro genere.”-
Come se stesse cercando di organizzare in testa quello che Lydia aveva detto, Edgar premette le tempie.
- “Le fate foche sono in grado di trasformarsi nella forma di quando erano umane? Potrebbero avere i loro ricordi?”-
- “Credo che ci siano stati casi così. Un pescatore che è morto in mare è ritornato nella sua casa, ma dal momento che era una selkie, ha detto addio alla sua famiglia ed è ritornato in mare. Gli umani che diventano i residenti del reame fatato dimenticano il mondo umano, ma Ermine non ancora.”-
- “Dal momento che lei è diventata una selkie, allora ha ancora i ricordi umani”- sussurrò lui con un’espressione difficile.
- “
Lydia, se è come immagini, allora perché lei come le altre selkie, deve sottomettersi ai desideri di Ulysses?”-
P. 159
- “Questo perché i loro manti da selkie sono stati nascosti. Le selkie tolgono i loro manti per trasformarsi nella loro forma umana. Ma se non hanno i loro manti, non possono ritornare nell’oceano e rimane loro solo quello di ubbidire ai comandi della persona che ha nascosto i loro manti e sa dove sono, allora la situazione in cui Ermine è controllata sparirebbe.”-
- “Questo…..”-
Lydia si era trattenuta nella risposta, perché se Ermine aveva ancora memoria di quando era umana, era preoccupata del fatto che potesse ancora portare addosso gli effetti di essere stata sotto l’influenza del Principe.
Ovviamente, Edgar e anche Raven dovevano aver pensato a ciò.
– “Se è stata costretta a ritornare come fata, allora mia sorella è effettivamente morta. Quella a essere qui è la serva di Ulysses e ance se il suo controllo le è stato portato via, lei è solo un esistenza che è rinata come uno strumento del Principe.”-
Alle parole di Raven, Edgar fece un sospiro profondo.
- “In larga parte è esattamente come dici tu. Ma, Raven, lei è tua sorella.”-
Anche se venne detto così, Raven inclinò la testa come se questo fosse un mistero per lui.
Anche se capiva le parole di essere una famiglia, non sapeva che tipo di sentimenti dovesse tenere. Ovviamente, Raven teneva a Ermine come sorella. Ma dopo che aveva tradito Edgar, fino a quando sarebbe stata un’esistenza che avrebbe potuto continuare a portare pericolo, allora più che una sorella, lei era un nemico.
P. 160
Però, Edgar stava pensando ai sentimenti di Ermine più che del suo tradimento. Se era ancora sotto la maledizione del Principe, allora lui voleva salvarla.
- “Lei non è mia sorella.”-
- “Perché non è umana? Hai mai pensato di voler incontrare quelli che hai perso anche se fosse un sogno? Anche se fosse un fantasma o qualsiasi altra cosa, hai mai desiderato di poter scambiare una parola con quella persona, un’altra volta ancora?”-
Più che altro, non era così per Raven.
Per via del fatto che possedeva delle abilità da combattimento così elevate, era cresciuto come uno strumento per uccidere e non era stato in grado di sviluppare sentimenti da essere umano, alla fine era stato in grado di aprire il cuore solo a Edgar. Anche se stava cominciando a mostrare considerazione e pensare alle persone che stavano attorno a Edgar, era ancora difficile per Raven capire le emozioni verso quelli che erano morti e sul perché le persone rimaste indietro si aggrappavano a esse.
Eppure, Edgar continuò a parlare come se stesse cercando di parlargli.
- “Volevo incontrare Ermine. Non m’importa il tipo di situazione e anche se mi odia, volevo vederla.”-
Queste erano le stesse sensazioni che Mrs. Collins aveva avuto e le avevano fatto richiamare il fantasma di sua figlia. Era la stessa cosa che sentiva Lydia verso sua madre. Se fosse stata in grado di vederla un’altra volta ancora. Dal momento che Lydia poteva capire quei sentimenti di cui non si poteva fare nulla, non era in grado di odiare Mrs. Collins.
- “Ermine mi ha salvato. Non è che le sia stato ordinato di fare così, eppure mi ha salvato per la sua pura decisione, credo che il suo cuore stia ancora in una posizione dove è tua amica e alleata.”-
P. 161
Raven rimase in silenzio come se fosse ancora indeciso. Anche Edgar rimase in silenzio.
Quando tutto divenne velocemente silenzioso, ci fu un piccolo suono che provenne da fuori dalla porta. I tre che erano nella stanza gli diedero subito attenzione.
Qualcuno stava spiando?
Proprio quando pensarono a questo, Lydia sentì un freddo brivido correrle lungo la schiena e si strinse tra le braccia.
- “Che cosa c’è Lydia.”-
- “Mi sento solo poco bene….”-
Iniziò ad avere difficoltà nel respiro e cominciò a sudare freddo. Guardando Raven andare verso la porta senza fare rumore, Lydia pensò che questo era proprio come l’altra notte.
Teresa si stava contorcendo in una dolorosa agonia. Ci fu solo un’unica cosa che poté immaginare.
- “No….., aiutatemi….”-
Edgar prese la mano di Lydia che le era rimasta per sostenersi.
- “Va tutto bene, ci sono io con te.”-
- “E’ Teresa…. Si sta ricordando dell’istante in cui stava morendo….”-
Raven aprì la porta con grande forza. Ma rimase fermo in quel punto.
P. 162
- “C’era qualcuno lì.”-
- “No. Ma la persona potrebbe aver sentito di cosa stavamo parlando.”-
Sentendo quelle parole, Lydia perse conoscenza.



0 commenti:

Posta un commento

Powered by Blogger.