Cap 4: “Il mare e le selkie”
Scritto
da
Mizue Tani, illustrazioni
di
Asako Takaboshi
Traduzione
di
Lucyl Kappa Kanwar
P.
122
Lydia
poté difficilmente persino dormine e rimase sveglia, aspettando
l’alba. Anche se Teresa si era addormentata, sembrava che quel
corpo non fosse in grado di ritornare al controllo di Lydia fino a
quando il sole non si fosse levato. Il cielo nuvoloso appeso sopra di
loro non era in grado di farle sentire che l’alba era arrivata, ma
attraverso un debole raggio di sole nella nebbia, Lydia alla fine si
sentì rilasciata dal legame con Teresa e si alzò dal letto e si
cambiò velocemente d’abito.
Ed
ebbe un pensiero che la stordì.
Edgar
è un vero e proprio donnaiolo.
Avrebbe
dovuto saperlo, ma quando si ricordò al modo in cui l’aveva visto
usare le sue tecniche e il suo fascino per conquistare Teresa,
diventò in qualche modo depressa. Allo stesso tempo, si fece
furiosa.
Non
avrebbe mai sposato quel tipo d’uomo. Se lo chiarì una volta
ancora. Ma un’altra cosa che le fu chiara era che Edgar si stava
ancora trattenendo e ci andava leggero con Lydia.
P. 123
Se
avesse voluto Lydia poco importa cosa, questo significava in realtà
che sarebbe stato facile per lui farlo. Pensava che avrebbe potuto
rendere certo il loro fidanzamento e continuare verso il matrimonio
in qualunque momento lui avesse voluto e quindi si stava divertendo
scherzando con il corteggiamento con Lydia. Lei non avrebbe perso.
Lydia alzò la testa e alle sue orecchie arrivò il suono ululante
dei forti venti che stavano soffiando vicino all’oceano.
In
comparazione, dentro la casa, c’era un eccessivo silenzio.
Sebbene
ci fosse stato quell’incidente l’altra notte, non c’era nessun
rumore di domestici che facevano confusione.
-
“Forse la polizia non è ancora arrivata.”-
-
“Sembra che non possono venite.”
A
dirlo era stato Nico, che apparì dal camerino.
- “Nico ! Sei
venuto?”-
-
“Certo, ma mi stavo nascondendo perché non volevo che quella
ragazza fantasma mi cercasse.”-
Lydia
s’inginocchiò e si avvicinò per uguagliare l’altezza di Nico
che stava in piedi sulle sue zampe posteriori, e guardando il volto
del suo caro amico si rilassò sollevata.
-
“Sembra che le cose siano uscite dalle nostre mani.”-
-
“Beh, ce la faremo in qualche odo.”-
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Come
si farebbe con un bambino piccolo, Nico accarezzò la testa di Lydia
con uno dei suoi piccoli piedi anteriori. Nico che era stato il
partner di sua madre, molto probabilmente era molto, molto più
vecchio di Lydia. Dai suoi occhi, Lydia doveva sembrare ancora una
piccola bambina. Lui agiva solo per desiderio ed era egocentrico e
quando c’era pericolo scompariva e lei poteva rinfacciargli ogni
giorno quanto fosse una fata così inaffidabile, ma era comunque il
suo migliore amico e lei dipendeva effettivamente da lui.
Diversamente
da un normale gatto, non la lasciava toccare troppo, ma Lydia amava
quella parte pelosa e morbida di lui.
- “Ma, cosa significa
che la polizia non sta venendo?”-
-
“Dal momento che le maree sono così violente, hanno detto che
sarebbe troppo pericoloso se le onde si alzano perfino se le maree
fossero basse e la strada si aprisse. Per cui ovviamente, non possono
usare alcuna barca e non possiamo mandare alcun messaggero.”-
Quando
andò verso la finestra per guardare il mare, vide le onde bianche
che sprizzavano contro le rocce e si giravano e si torcevano
violentemente.
Tra
le onde, Lydia pensò di aver visto una sorta di creatura nera che
mise fuori la testa sulla superficie e sforzò gli occhi.
-
“una foca….? Potrebbe essere una selkie.”-
“Ahh,
quello che sta lavorando per il Principe deve aver catturato alcune
selkie e le sta facendo lavorare per lui. Ho sentito ciò che sta
accadendo dal Conte, ma se è così, allora queste onde devono
esserci perché le selkie stanno ingrossando l’oceano. Tutto questo
ha un tempismo troppo perfetto.”-
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-
“Tempismo?”-
-
“A meno che le onde non si calmano, non c’è modo che qualcuno
lasci questi posto. È come se fossimo stati abbandonati qui con
l’autore dell’altra notte.”-
Aveva
ragione, se non potevano contattare la terra ferma, questa era per il
colpevole la situazione perfetta. Quindi Ulysses doveva star
controllando le selkie e le stava facendo fare questo.
-
“Ma non riesco a capire una cosa, se lui ha fatto una cosa così
orribile come uccidere una selkie, allora deve aver affrontato una
ribellione delle selkie. Perché la loro forza come gruppo è
immensamente forte. E quindi mi chiedo se quest’uomo Ulysses stia
bene.”-
Nico
stette in piedi con le sue zampe posteriori e incrociò le braccia
pensando.
-
“Deve avere pensato a qualcosa cosicché questo non accadesse. Uno
che prova e usa le fate deve sapere molto su di loro per fare
questo.”-
- “Stai dicendo che conosce un modo per eludere
una rivolta contro di lui?”-
-
“Come se avesse fatto qualcosa per vincere la gratitudine delle
selkie in passato. Quando le selkie arrivano alla fine della loro
lunga vita, si sente dire che affidano i loro cuori all’umano a cui
hanno dato fiducia. È una prova della loro amicizia duratura. Quelle
che rimangono non sono in grado di ferire un uomo che ha questo.”-
Le
selkie sono fate vicine agli umani. Il loro nutrimento spirituale è
la comunicazione con gli umani e provano felicità quanto più sono
in grado di mantenere una buona relazione con loro. Specialmente, il
sentimento da parte di un umano che tiene il cuore di una selkie
porta pace e prosperità e questo è il motivo per cui le selkie
proteggono la sicurezza delle persone le cui vite sono supportate dal
mare.
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Dal
momento che non era così comune per le selkie affidare i loro cuori,
non li davano con solo il qualsiasi tipo di gratitudine sentissero.
L’umano che avesse ottenuto il cuore avrebbe avuto il potere di
controllare il destino delle selkie, per cui ciò era ristretto a
coloro che erano di fiducia da generazione in generazione.
-
“Ma un umano a cui viene dato il cuore non cercherebbe di usare le
selkie.”-
-
“…..Stai dicendo che l’ha preso in qualche altra maniera?”-
Perciò
poteva non essere qualcuno che ne era il legittimo proprietario. Nel
caso che una persona possieda il cuore e abbia cattive intenzioni,
basta solo questo per causare dolore alle anime del clan delle selkie
e sarebbero state avvelenate dall’ansia di non poter essere curate.
Lei voleva fare qualcosa, ma non sapeva chi fosse Ulysses, che
avrebbe potuto essere colui che possedeva il ‘cuore’.
-
“Comunque, devo concentrarmi sui loro manti piuttosto che sul
cuore. Probabilmente è difficile cercare di portarli tutti in una
sola volta, per cui credo che i loro manti siano qui in questa
tenuta. Nico, tu non saresti visto con sospetto poco importa in quale
stanza entri.”-
- “cooosa, stai dicendo che dovrei essere
io a cercarli?”-
-
“Ovviamente, le cercherò anch’io, ma devo far finta di essere
Teresa durante il giorno e non avrò nessuna libertà durante la
notte.”-
Nico
fece ‘tsk’ con la lingua, ma in tutta fretta andò giù con tutte
e quattro le zampe quando si sentì bussare alla porta.
P.
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Ad entrare fu Suzy la cameriera.
-
“Buongiorno, Miss Carlton.”-
Abbassò
la testa e poi notò Nico.
-
“oh, cielo un gatto. sono terribilmente spiacente; qualcuno deve
averlo fatto entrare.”-
-
“Oh, va tutto bene. Amo comunque i gatti.”-
Nico
si comportò come un gatto così non sarebbe stato buttato fuori e
andò di proposito vicino a Lydia e si strofinò sulla sua gamba.
-
“Oh, è così. Um, a dire la verità, l’altra notte, è successo
qualcosa di brutto….”-
-
“Sì, lo so. Ero posseduta da Teresa, ma avevo ancora la mia
coscienza.”-
-
“Oh cielo, allora Miss Carlton, anche voi dovreste aver visto
quella scena.”-
Quando
annuì, la cameriera fece una croce al petto.
-
“Ma, um, vorrei chiederle per piacere di non lasciare che la
padrona di casa sappia di questo. Il giovane lord Oscar si è
assicurato che anche i servitori non se lo lascino sfuggire.”-
-
“Lo capisco.”-
Effettivamente,
questo poteva essere troppo da gestire per l’instabile di mente
Mrs. Collins.
-
“E, un’altra cosa ancora, oh, che mi è stata affidata dal Lord
Visconte Middleworth. Mi ha chiesto dare questo a Miss Carlton quando
si fosse svegliata.”-
La
cosa che Suzy porse era una lettera.
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Quando
l’aprì, uscì fuori che era uno scherzo di lettera d’amore, che
iniziava con un dolce ‘Alla mia carissima’ e continuava dicendo
di come quello fosse stato un incontro predestinato e un amore del
genere non sarebbe mai arrivato di nuovo. Ovviamente, doveva averla
scritta cosicché non sembrasse una lettera innaturale mandata a
Teresa, ma doveva essere a conoscenza che era Lydia che l’avrebbe
letta.
Sembrava che quello che le voleva far sapere erano le
ultime poche righe alla fine della lettera.
[
Se possibile, vorrei che il nostro corteggiamento fosse riconosciuto
ufficialmente da Mrs. Collins il prima possibile. Vi farò una visita
mattutina nella vostra stanza quando l’ora della colazione sarà
conclusa. Intendo ottenere il suo ufficiale riconoscimento del mio
corteggiamento con voi.]
Dal
momento che c’era stato quel tipo di incidente l’altra notte,
Edgar stava cercando velocemente di categorizzare quelli di cui
fidarsi e quelli che erano sospetti, Lydia come Teresa non avrebbe
speso del tempo per scegliere Edgar. E se Mrs. Collins era in grado
di riconoscerlo, allora sarebbero stati in grado di tenere gli altri
pretendenti lontano. Per cui sarebbe stato in grado di tenere Lydia
vicina abbastanza da tenerla sempre in vista. Fino a quando sarebbero
rimasti confinati in quella casa assieme al colpevole per via del
tempo, significava che avrebbero dovuto tenere duro e aspettare la
prossima mossa del nemico.
Però,
anche se era in grado d’indovinare le intenzioni di Edgar, quella
lettera era comunque così imbarazzante che non poteva permettere che
qualcuno la leggesse.
La
nascose velocemente da Nico che cercò di sbirciare per leggerla.
Soprattutto, il pensiero verso quel ‘grosso bugiardo’ stava
roteando nella testa di Lydia.
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Come si permette di
parlare di corteggiamento ufficiale? È un grande errore pensare che
chiunque s’innamorerebbe completamente di lui.
Pensò,
perdendo la sua coerenza.
Edgar
stava solo cercano di assicurare la sicurezza di quel posto seducendo
e conquistando Teresa e cercando inoltre di tenere Lydia vicina
abbastanza da poter tenere un occhio su di lei.
In
altre parole questa era una strategia e non un problema
nell’innamorarsi o meno.
Lei
lo sapeva, eppure dubitava dei nervi di lui dopo che era arrivato a
tanto l’altra notte e aveva sedotto Teresa e ora stava snocciolando
frasi dolci a Lydia questa mattina.
- “Il Visconte dev’essere
un buon conoscente di Miss Carlton.”-
-
“Eh? Ohh…..credo di sì.”-
Lydia
in qualche modo riuscì a mostrare un sorriso forzato a Suzy.
-
“Mi è stato detto che siete una persona molto importante, per cui
avrei dovuto per piacere prendetemi cura di voi. Ho pensato che il
lord fosse un po’ coatto e volubile visto che aveva cominciato a
corteggiare Miss Teresa non appena era arrivato qui, ma era solo
preoccupato molto per Miss Carlton. Vedo che per salvarvi, ha avuto
nessun altra scelta che quella di annunciarsi come candidato da
matrimonio per la giovane miss.”-
Questo
non era vero. Per quanto ci pensasse, lui si stava divertendo nel
fare mosse verso Teresa.
-
“Le cose sono uscite così, ma è stato gentile abbastanza da non
incolpare la signora della casa e ha detto che avrebbe affrontato la
spiritista per portarvi in sicurezza a casa. Ohh, farebbe una cosa
del genere per la donna che ama senza riguardo per la sua stessa
vita…. È veramente un gentiluomo coraggioso.”-
P.
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Come
ho detto, questo non è esatto.
Era
vero che era coatto e volubile.
Lydia,
che era un dottore delle fate, era necessaria per lui per continuare
ad essere il Conte di Ibrazel.
Eppure,
sarebbe andato con ogni misura per proteggere le persone che gli
servivano. Non avrebbe condiviso nessun compenso per quegli che
lavoravano per lui e svolgevano i loro compiti con una tiepida
soddisfazione. Se costruissi un rapporto di fiducia come alleato o
amico, allora Edgar agirebbe senza pensare alla sua stessa vita.
Perché tratta Lydia come speciale e perché cerca di farla diventare
sua fidanzata per assicurarsi il suo aiuto nel futuro. E quello non
era solo come sceneggiata, ma lui era sicuro di questo, per cui era
difficile andare d’accordo. Anche se non erano veri sentimenti
d’amore, lui stava seriamente cercando di tenerla dalla sua parte
per tutta la vita. Per fare in modo che accadesse, lui pensava che il
matrimonio fosse la cosa migliore e più sicura per fare ciò. Ma
quello era un sentimento difficile da capire per Lydia. Era troppo
forzoso e da egoista. Edgar forse pensava che nessuna donna avrebbe
rifiutato di sposarlo, ma Lydia sentiva solamente che i suoi
sentimenti venivano ignorati.
Perché
se si fosse sposata, pensava che l’avrebbe fatto con persona con la
quale entrambi si sarebbero sentiti innamorati l’uno dell’altra,
proprio come suo padre e sua madre.
- “Sono così invidiosa
che siate amata da un uomo favoloso come lui.”-
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Sembrava
che Suzy la pensasse veramente così.
Era
la sua specialità quella di far nutrire alle donne dei sentimenti
buoni verso lui.
Lydia
diventò ancora e ancora più furiosa contro Edgar.
Opposto
a ciò, Mrs. Collins era terribilmente di buon umore.
Come
risultato dell’imposizione di Oscar cioè che tutti avrebbero
tenuto il silenzio riguardo l’incidente della notte scorsa, i
domestici erano stati molto leali e avevano tenuto le loro bocche
chiuse.
-
“Oh, Teresa tutti gli ospiti non erano dei favolosi gentiluomini?”-
-
“Sì, lo penso anch’io, madre.”-
Mentre
entrambe stavano facendo colazione insieme, Lydia stava immaginando a
come avrebbe fatto finta che lei e Edgar erano profondamente
innamorati tra loro e questo la rese melanconica. Era preparata a
fargli annullare il loro fidanzamento. Eppure, al contrario, ora
doveva comportarsi come se loro due fossero in una relazione intima.
Aveva sicuramente sentimenti di rabbia e irritazione per Edgar, ma in
senso logico, capiva ancora che l’idea di lui era quella da mettere
in priorità in quella situazione.
-
“Ho sentito che alla cena della notte scorsa hai avuto una
conversazione vivace con il Conte Ashembert? Forse non sarai in grado
di andare alla gita in barca oggi, ma vorresti andare alla spiaggia
più tardi?”-
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Se fosse uscita con il finto conte
si chiese se Edgar sarebbe stato geloso. Ma Lydia cominciò ad andare
nel panico per il fatto di averIo pensato per anche un secondo. Non
sarebbe stata affatto felice se lui fosse stato geloso di lei o che
altro. Sì, non ne sarebbe stata felice. Quello che era importante
adesso era che non creassero delle aperture o delle debolezze per il
nemico. Questo non era il momento di pensare a qualcosa di così
stupido.
-
“Um, madre, vorrei iniziare a corteggiare il Visconte, Lord
Middleworth”- disse Lydia con ardore.
-
“Oh, con il visconte? È effettivamente un fine, affascinante
gentiluomo, ma vorrai spendere un po’ più di tempo e prendere la
tua decisione dopo che avrai imparato che tipo di persone sono gli
altri uomini?”-
Scosse
la testa velocemente. Se non fosse stata portata via dal suo
entusiasmo, i sentimenti di sfiducia verso Edgar che stava sentendo
dalla sera prima avrebbero potuto interferire.
-
“Sembra….sembra che entrambi ci siamo innamorati l’uno
dell’altra al primo sguardo. Abbiamo avuto una conversazione dopo
la cena e ha detto che questo era un incontro predestinato e anch’io
ho la stessa sensazione. Non credo che avrò ma più un amore come
questo.”-
Realizzò
parlando che le sue parole non provenivano dal cuore , ma stava
ripetendo quello che era scritto nella letta che Edgar le aveva
scritto quella mattina.
Se
aveva scritto e mandato una lettera con quello in mente, allora lui
era sicuramente un uomo a cui inaffidabile.
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-
“Oh, cielo……., siete così innamorati?”-
-
“Ha detto che voleva avere una conversazione diretta con voi
riguardo questo. Ha detto che sarebbe arrivato qui verso dopo che
abbiamo finito i pasti.”-
Controllò
l’espressione di Mrs. Collins. Lydia diventò nervosa vedendo che
la signora sembrava non sapere come rispondere.
Che
sarebbe successo se si fosse opposta?
Ma
poi fu confusa al perché avrebbe dovuto preoccuparsi visto che non
erano veramente in una relazione. Più che altro, Lidya non era in
grado di immaginare cosa un genitore potesse sentire o come avrebbe
reagito in quella sorta di situazione.
-
“Allora dovrebbe star presto arrivando”- disse Mrs. Collins che
diede un’occhiata all’orologio. All’esatto momento perfetto,
Suzì entro nella stanza mattutina e chiese loro se potesse lasciare
entrare il visconte.
Edgar
comparve dopo un po’ e sebbene fosse vestito semplicemente senza
decorazioni o dandosi delle arie, era evidente che aveva prestato
attenzione ai dettaglio di ogni capello nella sua testa, cosicché
potesse dare una fedele e sincera impressione.
Mrs. Collins gli
offrì una sedia, ma Edgar volle che sentisse prima la sua storia e
in maniera casuale si sedette vicino a Lydia.
-
“Vorrei chiedere il vostro permesso per corteggiare vostra figlia.
Ovviamente, con il matrimonio a mente.”-
-
“Oh, beh, Lord Visconte, avevo spedito gli inviti con la speranza
che uno di voi sposasse mia figlia. E se voi dite questo….”-
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Mormorò
le sue parole perché avrebbe preferito di più il finto conte.
Lydia
iniziò a preoccuparsi, ma Mrs. Collins aprì bocca per dire qualcosa
di inaspettato.
-
“E’ imbarazzante per me dire una cosa simile in un momento come
questo, ma desiderate veramente la mano di mia figlia in
matrimonio?”-
Era
stata la signora della casa che aveva creato questo incontro
matrimoniale, con l’obbiettivo di comprare un titolo nobiliare con
la dote. Ma si stava preoccupando per il fatto se la figlia sarebbe
stata amato più di qualsiasi altra cosa. Gli occhi di Mrs. Collins
non erano come sempre, cioè vaganti in maniera instabile per la
stanza pensando alla figlia come uno strumento da scambiare, invece
erano fissi su Edgar.
-
“E’ vero che la mia famiglia non è benestante. Ed è vero che è
questo il motivo per cui ho partecipato al rituale, ma proprio
adesso, darei felicemente il benvenuto a Teresa con solo lei
stessa.”-
Era
una scenetta, in cui dovevano essere profondamente innamorati l’uno
dell’altra, piena di bugie in cui Edgar era specializzato e anche
Lydia che stava prendendo a essa, di essere , era piena di bugie.
Eppure, per qualche strana ragione, era così nervosa e ferma al suo
posto mentre il cuore stava correndo.
Probabilmente
stava immaginando Mrs. Collins come fosse sua madre e poteva
immaginare come sarebbe stato se sua madre fosse stata ancora viva.
Se ci fosse stata la madre di Lydia si chiese come si sarebbe sentita
con Edgar di fronte a lei.
Si
chiese se sarebbe stato con gli occhi una madre, come Mrs. Collins,
coi quali avrebbe cercato di determinare che un uomo amava veramente
sua figlia.
-
“Posso avere fiducia in questo?”-
P.
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- “Se lei si opponesse a me, la ucciderei e scapperei
via.”-
Quando Edgar disse una cosa del genere in maniera
scherzoso, anche Mrs. Collins rilassò i muscoli delle guance.
E
poi, abbracciò gentilmente Lydia.
-
“Sono così felice per te, congratulazioni.”-
In
quel momento, Lydia sentì come se fosse stata veramente abbracciata
da sua madre ed era sotto la strana sensazione che che sua madre
avesse accettato Edgar. Era come se sua madre avesse detto che andava
bene avere fede in Edgar, verso cui lei non dava fiducia affatto.
Anche se sua madre avesse saputo tutte le bugie che aveva detto fino
a quel momento e che era il tipo di persona da continuare a dire
bugie, sentì come se sua madre le avesse detto che non doveva
decidere che anche la sua proposta di matrimonio era una bugia.
Poteva
essere così, si chiese lei.
Ma
non posso capirlo.
Ma
non vuoi credere in lui?
Quando
Lydia lasciò la stanza con Edgar, Mrs. Collins fece un’espressione
soddisfatta sedendo sulla sua sedia.
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-
“Signora, questo è certamente meraviglioso.”-
-
“Oh, sì, Suzy. Questo peso è andato via dalle mie spalle. Se
quella ragazza è felice, allora non ho niente di cui preoccuparmi.”-
Sorridendo,
chiuse gli occhi come se stesse pensando qualcosa. Suzy si sentì
sollevata dal profondo del suo cuore a come la signora sembrava
essersi liberata dal dolore e dalla sofferenza per aver perso sua
figlia.
-
“Oh, sì, Suzy, c’è ancora qualcos’altro che devo fare. Devo
darti in sposa.”-
-
“Oh, io? Oh, no, ho deciso di prendermi cura della mia signora da
ora in poi.”-
-
“Anche tu sei come una figlia per me. Ti ringrazio tanto per essere
stata con me tutto questo tempo. Non voglio che tu ti sposi sentendo
vergogna solo perché hai perso i tuoi genitori dal momento che andrò
a fare tutti i preparativi al posto dei tuoi genitori, per cui non
hai nulla di cui preoccuparti.”-
Entrambe le mani di Suzy
vennero tenute strette e calde, cosa che le fece lottare per non
piangere.
Era
la sua signora di cui si preoccupava molto. Ecco perché, anche se
pensava che far rivivere sua figlia Teresa fosse un atto
imperdonabile, Suzy non era stata in grado di fermarla. Ma, alla
fine, non era avvenuto che Teresa fosse rinata. Anche se il fantasma
di Teresa era stato trasferito in qualcun altro, quella ragazza era
Lydia e quindi Suzy sapeva che il visconte, che aveva cercato di
affascinare ed attrarre Teresa, aveva come scopo quello di proteggere
Lydia.
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Se era così, Suzy avrebbe dovuto cercare di
convincere Mrs. Collins a non fare qualcosa del genere come un rito
spiritico per il suo bene.
-
“Qual’è il problema Suzy, non piangere.”-
-
“Mi dispiace….. sono solo felice per le sue parole, signora.”-
Anche
quella era una sensazione vera. Ma per ora, non sapeva cosa avrebbe
dovuto fare e lasciò velocemente la stanza.
*
Lo
spazioso giardino frontale della tenuta continuava in un groviglio di
alberi misti e su alla riva Edgar, che aveva invitato Lydia per una
passeggiata, camminò lentamente sul piccolo sentiero che tagliava
attraverso i cipressi. La nebbia era densa ma non c’erano segnali
che la pioggia sarebbe caduta. L’umida brezza marina che scuoteva
regolarmente le foglie degli alberi e quel rumore mischiato assieme
all’innaturale suono delle onde, faceva percepire come fosse un
avvertimento prima di una tempesta.
-
“Che strano. Le madri sono felici quando è il matrimonio delle
figlie’ - disse Lydia silenziosamente, mentre stava ancora portando
la sensazione calda e soffice della scena che avevano appena
eseguito.
-
“ovviamente lo sono.”-
-
“Ma mio padre non sembra che voglia pensarci al riguardo.”-
P.
138
-
“Beh, i padri, sì. Ma non preoccuparti, lo convincerò. Non credi
che sia il momento di farglielo sapere?”-
-
“NO.”-
Gliel’aveva
detto così tante volte, ma Edgar lo lasciava andare con un ghigno.
-
“Va bene finché gli mostriamo quanto siamo profondamente
innamorati l’uno dell’altra tanto che non possiamo stare lontani
tra di noi.”-
-
“Quella era solo una finzione!”-
Quando
lo disse, il senso di colpevolezza cominciò a bollire dentro Lydia.
-
“…...stiamo ingannando Mrs. Collins, o no. Lei crede solo che
Teresa sarà contenta se ti sposasse.”-
-
“Quel fantasma non è Teresa. Ecco perché, allo stesso modo non è
come se il desiderio della signora si avvererà.”-
-
“Eh, cosa vuoi dire?”-
Sorpresa
Lydia guardò vero un lato del suo volto.
-
“Il ricamo che ha fatto sul suo fazzoletto aveva l’iniziale M. e
inoltre, credi che una figlia che è perita a cinque anni sia in
grado di ricamare solo perché lo ha pensato. Lydia, sei brava nel
ricamo?”-
-
“Umm….mi era stato insegnato dalla nonna.”-
-
“Molto probabilmente, il fantasma che è stato richiamato è una
ragazza diversa da Teresa che è brava nel ricamo.”-
Non
ho mai detto che non sono brava nel ricamo.
P. 139
- “I
fantasmi non si ricordano della loro vita prima della morte, l’ho
sentito da qualcuno esperto nell’area, ma nella terra dei morti le
anime sono in grado di rimanere in qualunque età vogliano
diversamente dall’età in cui sono morti, ma se questo fosse vero,
allora non vorrebbe dire che il fantasma che la spiritista ha
richiamato potrebbe essere chiunque?”-
Edgar
si fermò sotto un cipresso particolarmente alto e si girò per
guardare Lydia.
-
“Se c’è qualcosa che possiamo fare, è quella di fermare il
piano del Principe e riportare tutto alla normalità. L’anima del
contratto ritorna del mondo dei morti e tu ritorni da me. Non c’è
niente di cui ti devi preoccupare.”- disse, convincendola con un
sorriso.
Lydia
fece un passo indietro perché ebbe una piccola sensazione di
irritazione.
Perché
ricordò il sorriso che aveva mostrato a Teresa l’altra notte. Allo
stesso tempo, le emozioni d’irritazione e di rabbia verso Edgar
ritornarono alla superficie dentro lei.
-
“Non sono una tua cosa.”-
-
“Sei la mia fidanzata.”-
-
“Non devi dirlo a ogni occasione.”-
-
“Continuerò a dirlo. Una volta che ti sarai abituata, comincerai a
pensare che avrebbe potuto essere così.”-
Non
lo penserei mai!
Non
dovrei avere fiducia in lui? Non farei una cosa del genere.
Rimanendo confusa, Lydia fece un altro passo indietro.
P.
140
-“Non voglio avere un matrimonio dove non c’è amore.”-
Come
se sapesse com’era il vero amore, le sue frasi sembrarono quelle di
un bambino che l’aveva sentito da qualche parte.
Era
irritata da se stessa, per cui Edgar doveva aver pensato che lei
stava vivendo in un sogno.
-
“Cosa, credi sia divertente?”-
.
“No, non lo è .”-
-
“Hai riso, nel tuo cuore.”-
-
“Sei paranoica.”-
-
“Ma tu puoi vivere perfettamente senza amore.”-
-
“Questo significa che non c’è alcun amore dalla tua parte?
D’accordo, sarai in grado di amare in pochissimo tempo.”-
Non
so da dove viene questa fiducia.
-
“Non ce n’è nemmeno dalla tua parte. Ho fatto una buona
ispezione su come hai sedotto Teresa l’altra notte. È davvero
facile per te far cadere una ragazza nelle tue mani e farle fare come
volevi. Puoi dire quello che vuoi sul fatto che non intendevi dire
checchessia e usare qualsiasi misura prepotente…...”-
Ci
fu un piccolo momento in cui esitò.
-
“Avevi per caso coscienza anche quando eri posseduta da Teresa?”-
-
“Sì, sembra che se mi sforzo veramente tanto, sono in grado di
rimanere sveglia, è quello che è successo la notte scorsa.” -
Hmmm,
replicò, ponendo la mano sulla fronte. Non che fosse preoccupato, ma
era solo una posa.
P. 141
-
“Vedi, Lydia, lo stavo facendo per il tuo bene.”-
-
“Lo so. È per il bene del mio benessere.”-
-
“Allora per favore non essere irritata.”-
-
“Non è che sono irritata.”-
Lydia
girò il capo e s’incamminò.
-
“Sento che sei arrabbiata.”-
-
“Se io fossi arrabbiata, allora è perché hai preso la libertà di
toccare i miei capelli e il viso e le spalle e la schiena!”-
-
“Ma anche tu ti sei buttata nelle mie braccia….”-
-
“Smettila! Non ero io!”-
-
“Allora non eri tu che ho toccato.”-
Oh,
capisco, allora puoi trattare chiunque come tuo amante.
Lydia
camminò piò velocemente diventando più furiosa.
-
“No, era piuttosto, come se stessi pensando a te. Ero così
contento che non sei scappata via e mi hai guardato dritto negli
occhi, perciò era come se non volessi lasciarti andare.”-
-
“Io…..se fossi stata io, ti avrei colpito.”-
Sapeva
che stava diventando d’un rosso brillante per l’imbarazzo e
camminando continuò a dare le spalle a Edgar tenendo la testa bassa.
P. 142
- “L’ho pensato anch’io. Volevo provare altre
cose mentre non sarei stato colpito.”-
Fare
cosa?
-
“Sono contento di essermi trattenuto.”-
-“………..”-
-
“Oh non avrei dovuto trattenermi? Oh, lo so, se fossimo andati
al
limite assoluto della nostra relazione, allora questo ti avrebbe
potuto convincere che quello sarebbe rimasto da fare era di
sposarmi.”-
-
“Non ne sarei mai convinta!”-
-
“Ma, avrebbe potuto essere l’occasione per noi di diventare
intimi. Se fosse stata Teresa, lei non sarebbe scappata. Ma con te,
tu hai la tua coscienza. Se spendessimo dei momenti romantici
insieme, allora arriveresti a capire i miei sentimenti non solo per
la tua mente ma anche per il tuo corpo.”-
C-c-corpo?
Il
sangue corse alla testa di Lydia cosa che la fece fermare.
-
“nella tua testa, hai una certa convinzione di come sia l’amore.
Anche se ti dicessi che sono serio riguardo te, dal momento che non è
come lo hai immaginato non mi crederesti, ma tu sei veramente
speciale per me.”-
-
“Smettila, questo non è il momento di scherzare! Non ti perdonerò
se fai quello che vuoi per qualcosa di inappropriato!”-
Lydia
lo affrontò protestando in modo serio, ma lui le fece solamente un
insolente sorriso arrogante.
P.
143
- “Allora, proviamolo adesso.”-
-
“Eh?”-
Il
vento del mare soffiò contro la schiena di Lydia. I suoi capelli,
lasciati sciolti, volarono ai lati e si intromisero nella sua vista e
Lydia si affrettò a cercare di tenerli giù. Allora, sentì una mano
tiepida toccarle la guancia. Quando guardò su, proprio di fronte a
lei c’erano gli occhi malva cenere di Edgar. Lui la guardò con
degli occhi leggermente addolorati e bramosi e la toccò dolcemente
come se si potesse rompere facilmente,cosa che la fece sentire di
essere qualcuno di speciale, ma quando ritornò velocemente ai sensi,
fu in grado di realizzare che ciò era impossibile.
La
guardò con gli occhi con cui aveva guardato Lydia, no Teresa,
l’altra notte.
Sapeva
che doveva scappare,ma non fu in grado di muoversi affatto e proprio
quando pensò che forse avrebbe voluto ciò, Lydia sentì un completo
odio per se stessa.
Oh,
santo cielo, ero una donna con così bassi morali?
-
“Chiudi gli occhi.”-
Non
riuscì a combattere contro la sua voce gentile che suonò come un
incantesimo.
-
“Ti amo. Veramente.”-
Poté quasi prenderlo sul serio. Se
avesse creduto in lui, qualcosa avrebbe potuto cambiare. Anche se
pensò ciò, dal profondo del cuore di Lydia ci fu una voce che sorse
negando.
P. 144
-
“Stai mentendo.”-
-
“Per favore credimi, il mio bacio più delle mie parole.”-
-
“……Ma tu, anche adesso, non stai affatto pensando ai miei
sentimenti.”-
Oh,
questo è vero. Fa sempre ciò che vuole e cerca di far
andare le cose a suo piacimento.
Ecco
perché lei continuava a stare coi piedi per terra.
Lydia
aprì gentilmente gli occhi. Edgar strinse gli occhi e apparì un po’
triste. La sua mano la lasciò andare lentamente e silenziosamente.
Ma non per quello che Lydia aveva detto, ma perché aveva sentito una
presenza in profondità del groviglio di alberi.
Edgar
ispezionò l’ombra degli alberi e chiese “Chi è là?”-
L’ombra
di una persona si girò velocemente e corse via.
Pensò
di aver visto il bianco viso di Ermine che l’aveva guardato
un’istante.
Aveva
la sensazione che Ermine fosse vestita nel suo abituale abbigliamento
maschile.
-
“Lydia, ritorna in casa.”-
Dicendo
solo questo, Edgar seguì l’ombra in un lampo.
P. 145
La
figura che indossava una giacca da uomo nera, ma che in verità aveva
la femminile curva di una donna, corse per la collina. Edgar seguì
quella persona ma aveva la sensazione che fosse stato attirato. Però,
la spiritista che si era rinchiusa, era uscita di propria volontà.
Lui voleva assicurarsi che fosse Ermine o meno. Alla fine, con il
pendio inclinato del mare alla sue spalle, la donna vestita come un
uomo fermò la sua corsa e si girò. Degli occhi castani quasi neri
lo guardarono come se lo stessero provocando. Quando i suoi capelli
tagliati corti dello stesso colore volarono nel vento, la sua figura
vicino alle orecchie si rivelò.
Lei era una donna che Edgar
conosceva bene.
Aveva
dei tratti del viso galanti e cavallereschi che si abbinavano bene a
dei vestiti maschili.
Ma
aveva ancora quella scintilla femminea che l’avrebbe descritta come
una bellissima donna nella mente di chiunque. Anche se si era coperta
con vestiti da uomo, si poteva dire che fosse una donna e Edgar
s’incamminò lentamente nella sua direzione.
-
“Lord Edgar.”-
Da
quelle sue labbra rosse, una voce famigliare gli scivolò nelle
orecchie.
-
“E’ passato molto tempo.”-
-
“Ermine, se sei sopravvissuta perché non sei ritornata dalla mia
parte.”-
-
“Io, proprio ora, sono la serva di Ulysses, non posso andare contro
la sua volontà.”-
-
“Perché sei stata salvata da lui?”-
P. 146
Per un
istante, abbassò gli occhi. Non rispose alla domanda di Edgar.
-
“Vedo che state ancora con Mirss. Calrton da allora. Può essere
una cosa ridicola da dire per me, ma quando ho scoperto che era al
sicuro e viva e che vi stava dando una mano, mi sono sentita
sollevata.”-
-
“Anche Lydia era preoccupata per te.”-
-
“Anche a lei ho fatto una cosa così orribile. Eppure, lei mi
perdonerebbe.”-
-
“Lei mi ha perdonato perfino quando la stavo ingannando.”-
L’espressione
che fece nell’istante in cui ammorbidì gli angoli delle labbra era
quella di Ermine stessa.
- “Lord Edgar, da quando avete
riportato Miss Carlton senza ferirla, ho avuto la sensazione che
qualcosa stava per cambiare. Lei era così onesta con una passione
così devota ed era così gentile e ingenua che riusciva a farvi
ammirare. Se c’era qualcuno che poteva salvarvi, allora ho pensato
che sarebbe stato qualcuno come lei.”-
La
donna di fronte a lui sapeva cose che solo Ermine avrebbe saputo. Si
chiese se lei fosse veramente lei. Era ancora in dubbio per metà, ma
allo stesso tempo voleva che lei fosse lei.
-
“Ermine, non hai bisogno di servire Ulysse. Per favore, ritorna
dalla mia parte.”-
-
“State dicendo che crederete a un traditore?”-
-
“Lo so che il tuo cuore non tiene nessun sentimento di tradimento
nei miei confronti.”-
Il
Principe era quello che aveva usato la debolezza del suo cuore che
aveva sentimenti per Edgar e l’aveva usata a suo vantaggio.
-
“Quello che il mio vero cuore tiene non è il problema adesso. Mi è
stato dato l’ordine di uccidervi.”-
P.
147
- “Uccidermi, eh.”-
Non sentì affatto nessuna
malizia da parte sua.
Era
così rapida e veloce nei suoi movimenti e aveva
un corpo leggero e
esperienza
con le armi, per cui se ne avesse avuto voglia, sarebbe stato
possibile per lei uccidere Edgar.
Però,
lui andò verso di lei ancora di più.
-
“Il Principe ha lasciato ogni speranza per voi. È troppo tardi
oramai; siete diventato un famoso Conte d’Inghilterra. Se non
potete essergli di alcun uso, allora mi è stato detto di torturarvi
e continuare a darvi dolore e poi uccidervi…”-
La
mano che alzò, teneva una pistola.
Edgar
non prestò attenzione a ciò e sporse il braccio per toccare Ermine.
Proprio quando la sua mano raggiunse l’orecchio di lei, lei
sussultò per un’istante. Lui non lasciò sprecare quell’istante
e afferrò un braccio. La mira della pistola di lei si
allontanò
e la pallottola colpì sopra l’erba. Proprio come aveva pensato,
non riuscì a sentire nessuna determinazione da parte sua. Strappò
la pistola da lei e la spinse giù sull’erba e Edgar la guardò
mettendo una mano sulla sua camicia.
-
“Mi spiace per questo.”-
Lei
capì cosa stava facendo, ma lui non le diede nessuna opportunità
per sedersi e aprì i bottoni della sua camicia. Il marchio dello
schiavo che era stato dolorosamente bruciato sulla sua pelle bianca
non si vedeva da nessuna parte.
P. 148
Era
qualcosa che avrebbe dovuto essere su Ermine.
-
“Chi diavolo sei?”-
Invece
di una risposta, lei puntò un coltello sulla gola di Edgar.
-
“Perché parli come se sapessi tutto di Ermine?”-
Aggrottò
le sopracciglia dando forza alle braccia. Indietreggiando via dal
coltello, Edgar la lasciò andare.
Lei
si alzò e velocemente si rimise in piedi e l’attaccò. Questa
volta era seria. Era una malvagità mista a tristezza. Forse il
segreto che Edgar aveva appena scoperto era qualcosa l’aveva
tormentata dolorosamente. Portò avanti un attacco dopo l’altro,come
se stesse cercando di mandarlo nella tomba assieme a se stessa che
non aveva nessun segno che era stato marchiato di fronte agli occhi
di Edgar. Se fosse stata costernata riguardo al fatto di essere un
impostore, si chiese cosa ciò significasse. Anche se lui voleva
contro combattere, perfino i movimenti di lei nel come teneva un’arma
erano così uguali a Ermine. Per Edgar, lei era un’amica e
un’alleata che non voleva perdere un’altra volta. Proprio allora
ci fu un’ombra scura che contrappose tra lei e Edgar.
Andando
contro una donna che sembrava esattamente uguale a Ermine, Raven non
esitava affatto nel tenere un coltello pronto per l’attacco.
-
“Aspetta…...Raven.”-
Edgar
cercò di fermarlo, ma la donna attaccò per prima col coltello.
P.
149
P.
150
Era
un atto di sacrificio della propria vita l’andare contro Raven. Se
era una donna che sapeva tutto su Ermine, allora avrebbe dovuto
sapere anche che non c’era nessuno che avrebbe potuto vincere in
uno scontro uno a uno contro Raven. Però, era troppo tardi,
un’atmosfera carica di malvagità si stava risvegliando in Raven.
Se era per proteggere il suo padrone, lo spirito che si sarebbe
trasformato in un demone dal sangue freddo e brutale, stava prendendo
controllo su di lui. Raven, che aveva un immisurabile alto livello di
abilità in combattimento, aveva preso la decisione di uccidere il
suo nemico. Non fece nessuno sforzo per evitare la lama dell’arma
di lei e lanciò il suo coltello che affondò profondamente sulla sua
spalla. La donna barcollò indietro debolmente. Cercò di creare
distanza tra di loro. Indietreggiò verso il bordo del ripido pendio
che sporgeva verso il mare, e poi il suo piede inciampò su un sasso
e lei cadde sulle ginocchia. Il suo volto si contorse dal dolore
Mentre cercava di tirare fuori il coltello. Raven non cambiò la sua
espressione affatto e camminò verso di lei, allungando il braccio.
Era il braccio snello di un ragazzo, ma era sicuramente in grado di
rompere il collo umano in un istante.
-
“fermati!”-
Edgar
corse verso di lei così da poterla aiutare.
-
“Basta così; non devi ucciderla.”-
Però
quel momento fu troppo tardi, perché perfino gli ordini di Edgar non
raggiunsero le orecchie di Raven. Raven non mostrò alcuna emozione,
eppure allo stesso tempo, evitò attentamente Edgar e tese il braccio
verso di lei. In quel momento, per qualche ragione, il movimento di
Raven si fermò.
P. 151
-
“Per favore fermati….”-
Era
Lydia. Aveva le braccia attorno a Raven per cercare di fermarlo.
Oh,
no, pensò Edgar. Era difficile perfino per lui cercare di fermare
Raven. Non c’era possibilità che Lydia potesse farcela. E c’erano
stati molti casi in cui Raven, pronto per combattere, non era stato
in grado di riconoscere la differenza tra nemici e alleati. Cercò di
muoversi il più velocemente possibile per cercare di proteggere
Lydia, ma era troppo tardi.
Raven
scosse e strappò il suo braccio senza andarci leggero e mandò la
volante Lydia a cadere giù sul pendio. Quella che tese un bracciò
verso quello di lei, che stava per rotolare giù dal pendio, fu la
donna che sembrava uguale a Ermine. Non fu in grado di sorreggerla
completamente per cui entrambe caddero giù dal pendio. Tuttavia, la
donna teneva Lydia come se la stesse proteggendo dalle rocce con cui
si scontravano di tanto in tanto, quando spuntavano dal terreno.
Quando alla fine furono in grado di fermarsi verso la metà del
pendio, la donna vacillò sui suoi piedi. Edgar corse verso Lydia che
era ancora stesa per terra. La donna scivolò giù dal pendio
cercando di scappare da loro e sparì dalle scogliere alla macchia di
alberi.
Lydia
ebbe solo una leggera commozione alla testa e si svegliò dall’essere
rimasta incosciente, mentre veniva trasportata da Edgar nella tenuta,
ma dal momento che era in un così imbarazzante stato, pretese di
essere ancora addormentata.
P. 152
Venne appoggiata sul
letto e poté percepire che lui la stava guardando preoccupato e non
sembrava che se ne volesse andare, per cui aprì gli occhi nella
maniera più casuale che potesse.
-
“Lydia, stai bene? Sai dire chi sono io?”-
-
“…..Sì.”-
-
“Oh, non dovresti muoverti presto. Hai battuto la testa.”-
-
“Sto bene, non c’è niente di sbagliato in me.”-
Non
era calmante stare in quella posizione, per cui si sedette. Sembrava
che Edgar avesse offerto la sua mano per aiutarla, ma doveva aver
notato che lei non era riuscita a fare a meno di indietreggiare e
quindi fece marcia indietro inaspettatamente. Era perché ricordò di
come era quasi stata baciata da lui prima. Ma non era per via del suo
essere guardinga verso Edgar, ma perché Lydia non aveva nessuna
fiducia in se stessa e quindi forse aveva effettivamente accettato
ciò. Non c’era modo che lei potesse permettere un bacio da un uomo
così frivolo come lui, assolutamente no. Cosa,se si fosse sentita in
quel modo di nuovo. E quando si preoccupò in quella maniera, i
battiti del suo cuore accelerarono e Lydia fece dei lunghi respiri.
-
“Sono terribilmente dispiaciuto, Mirss. Carlton.”-
Raven
era proprio dietro Edgar e fece le sue scuse con la testa bassa. Per
lui che normalmente non mostrava nessuna emozione, appariva come se
fosse piuttosto depresso.
-
“Non preoccuparti. È stata colpa mia per aver ficcato il naso
negli affari di qualcun altro.”-
P. 153
-
“Ho commesso un errore fatale.”-
-
“Non devi esagerare….”-
-
“Ho tutta l’intenzione di accettare qualsiasi tipo di
punizione.”-
Sembrava
che Raven fosse serio.
-
“Il tuo compito è quello di proteggere Edgar, per cui non devi
metterti all’angolo per me.”-
-
“No, non è una cosa che può essere scusata quella di recare
qualsiasi ferita a colei che diventerà la futura moglie del mio
padrone.”-
Moglie?
Lydia aggrottò le sopracciglia e guardò verso Edgar.
-
“Aspetta, Edgar, gliel’hai detto a Raven?”-
-
“Beh, ovviamente, avevo bisogno che il mio più fidato valletto
fosse a conoscenza di ciò.”-
-
“Guardalo, l’ha completamente preso sul serio!”-
-
“é naturale visto che sono serio.”-
Userebbe
qualunque mezzo, per poterlo dire seriamente.
-
“Comunque...dovresti dirgli tu che non deve preoccuparsi.”-
-
“Non sembra esserne convinto. Ecco perché, si, potresti colpirlo
una volta tu. Allora penso che sarebbe soddisfatto.”-
-
“N-non posso assolutamente colpirlo!”-
P.
154
-
“Io sono sempre sul punto di essere colpito.”-
-
“Questo perché trasformi tutto in uno scherzo!”-
-
“Raven, dovresti cercare di fare qualche tipo di scherzo. E poi,
proprio come desideri, Lydia dirà che ti colpirà.”-
C-cooosa?!
-
“Qualche tipo di scherzo, milord?”-
-
“Come un bacio.”-
Lei
non era in grado di capire se Raven, che era un tipo espressamente
serio, avesse preso in considerazione lo scherzo pratico di Edgar, e
quando Lydia girò timidamente la testa verso di lui, incrociò i
suoi occhi che erano fissi su di lei. Lydia s’irriggidì per il
nervosismo, ma dopo un po’, Raven abbassò le spalle come se ciò
fosse fuori dalla sua portata.
-
“Non posso, Lord Edgar. Per favore, perdonatemi.”-
-
“Ottimo. Ma invece dovrai lasciar perdere la tua punizione-”
Con
un sospiro rispose di ‘si, ho capito’. Lei avrebbe voluto
chiedere perché erano arrivati a quello, ma d’altra parte,
sembrava che Edgar fosse riuscito a far cedere il testardo Raven.
-
“E quindi, Lydia, sei ferita da qualche parte? Ti fa male da
qualche parte?”-
Scuotendo
la testa, Lydia notò che c’era un qualcosa come un granello di
sabbia incastrato tra i capelli.
P. 155
Si
chiese se fosse perché era caduta. Ma sembrava che ci fosse una
biglia di vetro fine , di un colore azzurro troppo chiara per essere
sabbia.
-
“Sembra che non ho nessun graffio in me. Probabilmente perché
Ermine mi ha protetto. Anche se era lei quella ad avere la ferita
peggiore.”-
-
“Lei non è mia sorella. Ha cercato di uccidere Lord Edgar.”-
disse Raven con un tono definitivo.
Perché
Ermine, che era incorsa nel tradimento per via dei suoi sentimenti
verso Edgar, per lui non sarebbe stata in grado di porre fine alla
vita di Edgar.
Sedendo sul bordo del letto, Edgar pensò
profondamente.
-
“Lei stessa ha detto che non avrebbe potuto andare contro Ulysses.
Gli è stato evidentemente ordinato dal Principe di infliggermi
quando male potesse e poi di uccidermi. Invece di uccidermi e basta,
la donna che sembra uguale a Ermine sembra che sia apparsa prima di
me perché le è stato ordinato di fare questo.”-
-
“Quindi stai dicendo che ha pianificato di attaccarti cosicché
sarebbe stata lei quella a essere uccisa?”-
Nel
pergolato nel giardino, aveva detto alla vecchia signora che lei
sarebbe certamente morta.
-
“Dev’essere stata in grado di anticipare che Raven sarebbe
accorso alla scena.”- “
Se
si fosse arrivati a una situazione dove lui avesse lasciato Ermine
morire. Allora Edgar avrebbe potuto andare avanti senza incolpare se
stesso.
P.
156
Lei
non era in grado di ribellarsi contro Ulysses e le era stato dato
l’ordine di attaccare Edgar e ucciderlo. Anche se fosse stata o
meno la vera Ermine, nessuno avrebbe voluto assistere a qualcuno di
caro che veniva usato dal nemico e morire di fronte ai suoi occhi.
Se
era per la volontà di tormentare lui, che portava sulle spalle il
dolore di essere sopravvissuto grazie ai sacrifici di tanti dei suoi
amici, allora era certamente un piano crudele.
-
“Non importa che tipo di scopo avessero nell’attaccarvi, lei non
era mia sorella. Lord Edgar, se provate pietà per lei, allora è
proprio quello che i nemici sperano.”-
-
“Hai ragione…., non c’è nessun marchio dello schiavo che
avrebbe dovuto essere su Ermine.”-
Cosa?
Pensò Lydia e alzò la testa. Dal momento che Edgar aveva cercato
disperatamente di fermare Raven, aveva pensato che fosse convinto che
lei fosse quella vera.
-
“Allora, perché avete cercato di fermarmi? In quel momento,
avreste
potuto dare il colpo di grazia.”-
-
“Mi chiedo perché.”-
Proprio
quando pensò che Edgar aveva risposto in maniera piatta come se
fosse l’affare
di qualcun altro, lui aggrottò le sopracciglia.
-
“Sono sicuro al cento per cento che quella era Ermine. Sapeva cose
che solo Ermine poteva sapere e le sue espressioni facciali e il modo
in cui parlava, tutto riguardo a lei, tranne il marchio, era
Ermine.”-
-
“Ma quel marchio non è qualcosa che possa essere portato via
facilmente.”-
P.
157
-
“il
mio è stato portato via.”-
Questo
era vero. Il marchio dello schiavo
bruciato sul corpo di Edgar era stato portato via dai merrow. E poi
lui fece una domanda a Lydia.
-
“Nel
mio caso, è successo solo per via di circostanze speciali. Mi chiedo
se ci possono essere delle chance perché questo genere di cose possa
essere
successo
anche a Ermine. E un’altra cosa, questo è uno strano mistero
quanto la sparizione del suo marchio.”-
Ermine
che era caduta nel mare dei merrow. Il suo corpo non era stato
trovato, ma le onde erano state
così
rapide e violente che non era sembrato strano che fosse successo ciò.
Mentre Lydia stava pensando
a questo,
portò la sua attenzione ai piccoli oggetti che stavano scintillando
come minuscole sfumature di ghiaccio. Ora che ci pensava, Lydia era
stata avvolta da una Ermine ferita, ma non c’erano stati segni di
sangue su di lei.
Non
sangue, ma dai suoi capelli e dai suoi vestiti erano caduti
degli oggetti di cristallo.
Ma,
aspetta, forse questo era sangue?
E
se lei non era umana?
E
poi realizzò qualcosa.
Le
selkie erano la personificazione di quelli che erano morti
nell’oceano. E quindi Ermine era……
-
“Ermine potrebbe essere una selkie.”-
P.
158
Doveva
essere suonato
come
qualcosa di inaspettato. Edgar e Raven si girarono per guardarsi.
-
“Ho sentito di persone che sono morte nell’oceano e si sono
trasformate in selkie. Non credo possa accadere ogni volta ma dal
momento che la persona chiamata
Ulysses possiede la conoscenza di un dottore delle fate, deve
aver attraversato delle difficoltà riuscendo a farla rivivere come
selkie.”-
-
“Questo genere di cosa è possibile…. Puoi farlo anche tu?”-
-
“Non ho alcun potere di controllare le selkie. Ma se Ulysses è un
dottore di fate potente, allora credo che abbia fatto cercare alle
selkie il corpo di Ermine e deve averla fatta riportare come una del
loro genere.”-
Come
se stesse cercando di organizzare in testa quello che Lydia aveva
detto, Edgar premette le tempie.
-
“Le fate foche sono in grado di trasformarsi nella forma di quando
erano umane? Potrebbero avere i loro ricordi?”-
-
“Credo che ci siano stati casi così. Un pescatore che è morto in
mare è ritornato nella sua casa, ma dal momento che era una selkie,
ha detto addio alla sua famiglia ed è ritornato in mare. Gli umani
che diventano i residenti del reame fatato dimenticano il mondo
umano, ma Ermine non ancora.”-
-
“Dal
momento che lei è diventata una selkie, allora ha ancora i ricordi
umani”- sussurrò lui con un’espressione difficile.
-
“Lydia,
se è come immagini, allora perché lei come le altre selkie, deve
sottomettersi ai desideri di Ulysses?”-
P.
159
-
“Questo perché i loro manti da selkie sono stati nascosti. Le
selkie tolgono i loro manti per trasformarsi nella loro forma umana.
Ma se non hanno i loro manti, non possono ritornare nell’oceano e
rimane loro solo quello di ubbidire ai comandi della persona che ha
nascosto i loro manti e sa dove sono, allora la situazione in cui
Ermine è controllata sparirebbe.”-
-
“Questo…..”-
Lydia
si era trattenuta nella risposta, perché se Ermine aveva ancora
memoria di quando era umana, era preoccupata del fatto che potesse
ancora portare addosso gli effetti di essere stata sotto l’influenza
del Principe.
Ovviamente,
Edgar e anche Raven dovevano aver pensato a ciò.
–
“Se
è stata costretta a ritornare come fata, allora mia sorella è
effettivamente morta. Quella a essere qui è la serva di Ulysses e
ance se il suo controllo le è stato portato via, lei è solo un
esistenza che è rinata come uno strumento del Principe.”-
Alle
parole di Raven,
Edgar fece un sospiro profondo.
-
“In
larga
parte è esattamente come dici tu. Ma, Raven, lei è tua sorella.”-
Anche
se venne detto così, Raven inclinò la testa come se
questo
fosse un mistero per lui.
Anche
se capiva le parole di essere una famiglia, non sapeva che tipo di
sentimenti dovesse tenere.
Ovviamente, Raven teneva a Ermine come sorella. Ma dopo che aveva
tradito Edgar, fino a quando sarebbe stata un’esistenza che avrebbe
potuto continuare a portare pericolo, allora più che una sorella,
lei era un nemico.
P.
160
Però,
Edgar stava pensando ai sentimenti di Ermine più che del suo
tradimento. Se era ancora sotto la maledizione del Principe, allora
lui voleva salvarla.
-
“Lei non è mia sorella.”-
-
“Perché non è umana? Hai mai pensato di voler incontrare quelli
che hai perso anche se fosse un sogno? Anche se fosse un fantasma o
qualsiasi altra cosa, hai mai desiderato di poter scambiare una
parola con quella persona, un’altra volta ancora?”-
Più
che altro, non era così per Raven.
Per
via del fatto che possedeva delle abilità da combattimento così
elevate, era cresciuto come uno strumento per uccidere e non era
stato in grado di sviluppare sentimenti da essere umano, alla fine
era stato in grado di aprire il cuore solo a Edgar. Anche se stava
cominciando a mostrare considerazione e pensare alle persone che
stavano attorno a Edgar, era ancora difficile per Raven capire le
emozioni verso quelli che erano morti e sul perché le persone
rimaste indietro si aggrappavano a esse.
Eppure,
Edgar continuò a parlare come se stesse cercando di parlargli.
-
“Volevo incontrare Ermine. Non m’importa il tipo di situazione e
anche se mi odia, volevo vederla.”-
Queste
erano le stesse sensazioni che Mrs. Collins aveva avuto e le avevano
fatto richiamare il fantasma di sua figlia. Era la stessa cosa che
sentiva Lydia verso sua madre. Se fosse stata in grado di vederla
un’altra volta ancora. Dal momento che Lydia poteva capire quei
sentimenti di cui non si poteva fare nulla, non era in grado di
odiare Mrs. Collins.
-
“Ermine mi ha salvato. Non è che le sia stato ordinato di fare
così, eppure mi ha salvato per la sua pura decisione, credo che il
suo cuore stia ancora in una posizione dove è tua amica e
alleata.”-
P. 161
Raven
rimase in silenzio come se fosse ancora indeciso. Anche Edgar rimase
in silenzio.
Quando
tutto divenne velocemente silenzioso, ci fu un piccolo suono che
provenne da fuori dalla porta. I tre che erano nella stanza gli
diedero subito attenzione.
Qualcuno
stava spiando?
Proprio
quando pensarono a questo, Lydia sentì un freddo brivido correrle
lungo la schiena e si strinse tra le braccia.
-
“Che cosa c’è Lydia.”-
-
“Mi sento solo poco bene….”-
Iniziò
ad avere difficoltà nel respiro e cominciò a sudare freddo.
Guardando Raven andare verso la porta senza fare rumore, Lydia pensò
che questo era proprio come l’altra notte.
Teresa
si stava contorcendo in una dolorosa agonia. Ci fu solo un’unica
cosa che poté immaginare.
-
“No….., aiutatemi….”-
Edgar
prese la mano di Lydia che le era rimasta per sostenersi.
-
“Va tutto bene, ci sono io con te.”-
-
“E’ Teresa…. Si sta ricordando dell’istante in cui stava
morendo….”-
Raven
aprì la porta con grande forza. Ma rimase fermo in quel punto.
P.
162
- “C’era qualcuno lì.”-
-
“No. Ma la persona potrebbe aver sentito di cosa stavamo
parlando.”-
Sentendo
quelle parole, Lydia perse conoscenza.
P. 123
- “Nico ! Sei venuto?”-
P. 124
- “Ma, cosa significa che la polizia non sta venendo?”-
P. 125
- “Stai dicendo che conosce un modo per eludere una rivolta contro di lui?”-
P. 126
- “cooosa, stai dicendo che dovrei essere io a cercarli?”-
Ad entrare fu Suzy la cameriera.
P. 128
Sembrava che quello che le voleva far sapere erano le ultime poche righe alla fine della lettera.
P. 129
Come si permette di parlare di corteggiamento ufficiale? È un grande errore pensare che chiunque s’innamorerebbe completamente di lui.
- “Il Visconte dev’essere un buon conoscente di Miss Carlton.”-
- “Sono così invidiosa che siate amata da un uomo favoloso come lui.”-
P. 131
P. 132
Se fosse uscita con il finto conte si chiese se Edgar sarebbe stato geloso. Ma Lydia cominciò ad andare nel panico per il fatto di averIo pensato per anche un secondo. Non sarebbe stata affatto felice se lui fosse stato geloso di lei o che altro. Sì, non ne sarebbe stata felice. Quello che era importante adesso era che non creassero delle aperture o delle debolezze per il nemico. Questo non era il momento di pensare a qualcosa di così stupido.
P. 133
Mrs. Collins gli offrì una sedia, ma Edgar volle che sentisse prima la sua storia e in maniera casuale si sedette vicino a Lydia.
- “Se lei si opponesse a me, la ucciderei e scapperei via.”-
Quando Edgar disse una cosa del genere in maniera scherzoso, anche Mrs. Collins rilassò i muscoli delle guance.
P. 136
Entrambe le mani di Suzy vennero tenute strette e calde, cosa che le fece lottare per non piangere.
P. 137
Se era così, Suzy avrebbe dovuto cercare di convincere Mrs. Collins a non fare qualcosa del genere come un rito spiritico per il suo bene.
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- “I fantasmi non si ricordano della loro vita prima della morte, l’ho sentito da qualcuno esperto nell’area, ma nella terra dei morti le anime sono in grado di rimanere in qualunque età vogliano diversamente dall’età in cui sono morti, ma se questo fosse vero, allora non vorrebbe dire che il fantasma che la spiritista ha richiamato potrebbe essere chiunque?”-
Rimanendo confusa, Lydia fece un altro passo indietro.
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-“Non voglio avere un matrimonio dove non c’è amore.”-
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- “Ma anche tu ti sei buttata nelle mie braccia….”-
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- “L’ho pensato anch’io. Volevo provare altre cose mentre non sarei stato colpito.”-
- “Allora, proviamolo adesso.”-
Poté quasi prenderlo sul serio. Se avesse creduto in lui, qualcosa avrebbe potuto cambiare. Anche se pensò ciò, dal profondo del cuore di Lydia ci fu una voce che sorse negando.
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Lei era una donna che Edgar conosceva bene.
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Per un istante, abbassò gli occhi. Non rispose alla domanda di Edgar.
- “Vedo che state ancora con Mirss. Calrton da allora. Può essere una cosa ridicola da dire per me, ma quando ho scoperto che era al sicuro e viva e che vi stava dando una mano, mi sono sentita sollevata.”-
- “Lord Edgar, da quando avete riportato Miss Carlton senza ferirla, ho avuto la sensazione che qualcosa stava per cambiare. Lei era così onesta con una passione così devota ed era così gentile e ingenua che riusciva a farvi ammirare. Se c’era qualcuno che poteva salvarvi, allora ho pensato che sarebbe stato qualcuno come lei.”-
- “Uccidermi, eh.”-
Non sentì affatto nessuna malizia da parte sua.
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Venne appoggiata sul letto e poté percepire che lui la stava guardando preoccupato e non sembrava che se ne volesse andare, per cui aprì gli occhi nella maniera più casuale che potesse.
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Sedendo sul bordo del letto, Edgar pensò profondamente.
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- “Mi chiedo perché.”-
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- “Lydia, se è come immagini, allora perché lei come le altre selkie, deve sottomettersi ai desideri di Ulysses?”-
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- “C’era qualcuno lì.”-
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