lunedì 22 agosto 2016


Cap 3: “Cacciatori nell’Antico Campo di Battaglia”

Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi
Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar

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Sentì nella lontana distanza dell’oceano, il suono di un triste pianto insieme ai richiami dei gabbiani. Lydia pensò che fossero le foche a star piangendo.
Si chiese se sarebbero arrivati fino a qui sulle coste orientali. O non erano delle vere foche ma fate invece?
Sua madre le aveva parlato molto riguardo alle foche fate. Ecco perché anche se Lydia non ne aveva mai vista una, queste erano creature che avevano qualcosa di nostalgico per lei.
La casa natale di sua madre faceva parte del gruppo delle isole lontane locate nel nord della Scozia. Per sua madre, che era nata in un’isola nebbiosa e montuosa circondata dall’oceano pieno di solitarie barriere di ghiaccio, sembrava che le selkie erano delle specie di fate vicine che vivevano accanto all’oceano. Si diceva che fossero delle fate gentili e considerevoli che potevano sentire le stesse emozioni degli umani. Una volta tolti i loro manti e trasformati in esseri umani, sarebbero cambiati in un’onesta e calorosa giovane ragazza o in un gentile ed educato ragazzo e si sarebbero adattati facilmente nel mondo umano.
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Allora sua madre le disse, che le selkie erano comunque delle fate del mare. Alla fine avrebbero rimesso i loro manti di foca e sarebbero ritornate nell’oceano. Gli umani avevano paura che la selkie con cui avevano fatto amicizia ritornasse nell’oceano. Avrebbero desiderato che restassero al loro fianco e nascondevano i loro manti. O c’erano alcuni che cercavano di usarle dal momento che le selkie erano così sottomesse. Le selkie non avrebbero obbiettato all’uomo e avrebbe fatto come l’uomo avesse detto, ma per una creatura del mare, quella era una cosa così triste. Ecco perché Lydia voleva fare qualsiasi cosa avesse potuto per il bene delle selkie tenute in cattività. Voleva muoversi a cercare i loro manti che si supponeva fossero stati nascosti in quella tenuta. La mattina, Lydia sgattaiolò fuori dalla sua stanza cosicché potesse girare per casa. Sembrava che lei fosse in grado di ritornare se stessa dalle prime luci dell’alba fino al tramonto. La sua memoria era vuota dalla sera dell’altra notte e secondo Suzy, il fantasma di Teresa arrivata di notte.
Il che significava che avrebbe dovuto far qualcosa riguardo Teresa o non sarebbe stata in grado di ritornare a casa, anche se fosse riuscita a fuggire da lì. Se la spiritista era coinvolta nel aver reso Lydia in quello stato e nella situazione in cui erano le foche fate, si chiese se avrebbe dovuto andare a incontrarla. Mentre stava camminando nella grande casa, uscì in un ampio giardino. Seguendo un sentiero in ciottoli di pietra arrivò in un punto dove poteva vedere un pergolato che sosteneva un traliccio di glicine che s’innalzava e vide che qualcuno era lì.
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Pensò di aver sentito la voce di una donna e salì di sopra aspettandosi Mrs. Collins, ma Lydia si fermò pietrificandosi.
Lei si spostò gentilmente verso le ombre degli alberi e si nascose.
Er…..Ermine?
Era una donna bellissima che indossava un abito nero. Il suo aspetto era diverso dal momento che aveva sempre indossato vestiti da uomini, ma poco importa quanto la si guardasse, era esattamente uguale a Ermine. I suoi capelli erano castano scuro, tagliati corti sulle spalle. L’aspetto risoluto del suo volto e le sue misteriose labbra rosate erano tutte le stesse caratteristiche che Lydia potesse ricordare di Ermine. Aveva pensato che fosse annegata nel mare dei merrow, perciò si chiese se fosse sopravvissuta. Ma, allora, perché era lì.
Rimuginando a mente su ciò, la vecchia signora che era vicino a Ermine la chiamò.
Seraphita.
Non era quello il nome della spiritista?
Ermine è la spiritista?
- “Seraphita, mi odi?” -
La spiritista guardò tristemente la vecchia signora.
- “So che vorresti morire. Ma, per favore non pensarla in quel modo. Uno non dovrebbe desiderare questo esito per se stesso.”
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- “Nana, che lo desideri o meno, è sicuro che morirò.”-
- “No, nemmeno quell’uomo può governare sui desideri del cuore.”-
Lydia non aveva idea di ciò che stavano parlando e non sapeva se avrebbe dovuto uscire fuori e parlare con loro, ma poi, qualcuno le afferrò il braccio.
- “é meglio che tu non esca fuori. Da questa parte.”-
Dato che la mano dell’uomo che tirava la sua per guidarla la sentì così naturale, lo seguì ubbidientemente.
Quando guardò verso il suo viso, Lydia fu ancora più sorpresa.
Edgar?
Ma il Conte Ashembert che era venuto il giorno prima non era lui.
Lydia pensò che le era stato fatto credere nella finzione ancora di più. Andarono via dal porticato e lui la guidò verso un piccolo sentiero circondato da delle ginestre gialle, cosicché fossero nascosti e alla fine si fermò e si girò per affrontare Lydia.
Non c’erano dubbi, quell’uomo con i suoi capelli biondi, quegli occhi malva cenere coi quali sorrideva, era Edgar. Però parlò a Lydia chiamandola Teresa.
- “Volevo vedervi sotto i luminosi raggi del sole. Lo so che siamo stati presentati l’un l’altro questa notte da Mrs. Collins, ma mi ricordo abbastanza come abbiamo speso il tempo assieme l’altra notte, per cui non ho potuto aspettare più a lungo.”-
Oh santo cielo, stava cercando di sedurre Teresa?
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- “La luce del sole brilla come se stesse benedicendo la tua recente rinascita. Anche oggi sei bellissima, Teresa.”-
Scoprire che lui riusciva a dire le stesse cose che diceva a Lydia a un’altra ragazza, le fece perdere la pazienza.
- “Tu uomo frivolo.”-
Anche se scacciò la sua mano con tutta la sua forza, Edgar non sembrò affatto preoccupato e continuò a parlare come se ci fosse abituato.
- “Stai parlando di me? Perché?”-
Forse era abituato a farsi rimproverare dalle donne. Doveva essere sicuro di riuscirla a placare e riconvincerla. Cosa che la fece infuriare di più.
- “Non posso credere che avresti veramente cercato di sedurre un fantasma! Buon dio, sei come un animale selvaggio….. come ti permetti di continuare il fidanzamento, non voglio essere chiamata la fidanzata di un uomo così vergognoso. Preferirei vivere nel mondo delle fate che sposare qualcuno come te!”-
Prima di ciò, aveva cercato di pensare ad un piano per annullare il loro fidanzamento mentre Kelpie era via. Se ne era completamente dimenticata visto che non era il momento per quello, ma dato che Edgar era lì, Lydia pensò, prendendo il respiro per urlare ancora un po’ contro di lui, che fosse un buon momento.
- “Ascoltami bene, Edgar. Dal momento che non devo preoccuparmi che Kelpie possa sentirci,
lo dirò immediatamente. Muoviti a dire che il nostro fidanzamento non era vero!”-
- “eeehh…..Lydia?”-
Non riuscì a non essere confuso.
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Con un sorriso di vittoria, Lydia posò i pugni sui fianchi e lo fissò.
- “Sembra che Lady Teresa sia in grado di possedermi solo durante la notte. Per cui è inutile quanto cerchi di sedurla. Quando sarà mattino, farò finta di essere Teresa e dirò a Mrs. Collins che tu sei il tipo di uomo più spregevole che ci possa essere. Hai capito?”-
Lei stava cercando di litigare con lui, eppure, Edgar rilassò la sua espressione come se fosse sollevato. Lydia perse la collera allo sguardo afflitto e addolorato che le stava mostrando e improvvisamente venne abbracciata gentilmente.
- “Sono così sollevato….. pensavo che non ti avrei più rivista; non sapevo cosa fare.”-
Sei davvero bravo nell’uscire con cose così astute da dire. Anche se pensò ciò, Lydia era agitata per come si sentisse come se volesse piangere. Pensò che nessuno doveva capire che era stata rapita da Londra e che era in un posto del genere. Realizzò a come era stata delusa quando il Conte Ashembert che era apparso non era Edgar.
Il sole estivo che sbirciò da oltre le sue spalle era così luminoso e poi, la cosa che riemerse dalla sua memoria fu la sua voce gentile.
[Prometto di proteggerti, perciò non c’è nulla di cui preoccuparti.]
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Aveva detto una cosa come quella anche l’altro giorno.
Non aveva cercato di mandare quelle sue parole a Lydia guardandola negli occhi che avevano solo la coscienza di Teresa?
Oh, ma, questo poteva essere anche uno dei suoi metodi.
Il fatto era che stava cercando di sedurre Teresa che stava possedendo Lydia. La ragione per cui era venuto lì, era perché era alla ricerca della spiritista e quindi forse, poteva essergli solo capitato di incontrare Lydia.
Lydia in qualche modo riuscì a spingerlo via e si girò per andarsene.
- “Oh, aspetta, Lydia, eri così appassionata quando sono venuto a farti visita l’altra notte nella tua stanza, non devi essere così fredda improvvisamente.”-
Eh? pensò Lydia e si fermò.
Quella non ero io. Ma…..
- “Non vuoi sapere come eravamo?”-
- “C-c-cosa hai fatto!”-
Quando andò da lui un’altra volta, lui le fece un ghigno suggestivo.
- “beh, siamo fidanzati l’uno con l’altra e mi prenderò la responsabilità per l’altra notte, per cui non c’è niente di cui preoccuparsi”-
- “Hai fatto qualcosa per cui serve che ti prenda la responsabilità?!!”-
Lydia diventò d’un rosso brillante e quasi svenne, ma Edgar rise e disse che era uno scherzo, per cui lei riconfermò soltanto che nessuna delle sue parole doveva essere creduta.
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- “La cameriera mi ha tenuta d’occhio tutto il tempo, per cui come avrei possibilmente muovermi? Abbiamo solo avuto una piacevole conversazione.”-
- “E’ stata Suzy?”-
- “E’ una ragazza seria e buona che si prende cura delle persone per cui lavora. Anche se è stato per il bene di Mrs. Collins, ho potuto percepire che si è sentita male per quello che ti è successo e stava disperatamente cercando di essere eroica proteggendoti.”-
Riuscendo a calmarsi, Lydia annuì.
- “E’ l’unica che ha detto che avrebbe cercato di aiutarmi a tornare a casa in sicurezza. Ma mi ha avvertito che la spiritista era pericolosa per cui dovevo essere cauta e sarebbe stato meglio se avessi finto di essere Teresa per un po’. Oh, sì, proprio adesso ho visto la spiritista per la prima volta, ma lei assomiglia proprio a Ermine.”-
- “Ahh, sì, anch’io ero sorpreso. Era la prima volta che sono stato in grado di vederla alla luce, ma lei sembra ancor di più esattamente a Ermine.”-
La sua voce suonò inusualmente rigida e nervosa.
Per Edgar, Ermine era qualcuno che era come Raven, un caro famigliare. Anche se era stato tradito da lei, doveva star ancora sperando che fosse viva.
- “Quindi, è sopravvissuta….”-
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- “Non possiamo deciderlo ancora. A meno che non abbiamo una prova che sia veramente lei…. Comunque, c’è un uomo che sta usando quella spiritista. Lui è uno degli uomini del Principe e il suo nome è Ulysses. Apparentemente era il piano di Ulysses quello di riportare la figlia di Mrs. Collins dalla morte e coinvolgermi in questo.”-
Un uomo. Una persona chiamata Ulysses che era definitivamente quello che aveva rapito Lydia. E poteva anche essere quello che faceva fare ad Ermine come diceva lui. Anche se la spiritista fosse stata in effetti la vera Ermine, questa non era una situazione di cui Edgar potesse essere pazzo di gioia.
- “….. quindi è questo che sta accadendo.”-
Sembrava che la ragione scritta nei giornali di gossip per la quale aveva partecipato al rituale spiritico non fosse un motivo appariscente come tenere gli occhi sulla spiritista.
- “Hum? Ma c’è un’a
ltra persona qui che dichiara di essere il Conte Ashembert.”-
- “Può essere solo un loro metodo per cercare di provocarmi per potermi adescarmi, ma non so ancora in che modo quell’uomo è legato ad Ulysses che è dietro a tutto questo. d’altra parte, dal momento che siamo venuti fino a qui, sembra che ci sia rimasto solamente l’affrontare l’uomo esterno del Principe. Ecco perché sarebbe meglio per te uscire da qui e nasconderti al sicuro da qualche parte.”-
Sembrava che la situazione fosse molto più problematica di quanto Lydia avesse immaginato.
- “Penserò a un modo per farti sgattaiolare via di qui. Faremo qualcosa riguardo Teresa più tardi.”-
Anche era stata posseduta da un fantasma, fino a quando fosse riuscita a scappare da li, non ci sarebbe stato pericolo. E se fosse stato Edgar, Lydia sapeva che lui l’avrebbe fatta fuggire in sicurezza. Ma….
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- “Ma non posso scappare solo io. Sembra che ci sono delle fate foche tenute prigioniere che sono costrette a stare qui a lavorare. Credo che forse l’uomo di nome Ulysses che hai nominato ha portato via loro la libertà. Forse una di quelle selkie aveva scoperto che c’era un dottore delle fate che lavorava per il conte. Voleva chiedere il mio aiuto e mi ha condotto verso Mrs. Collins e mi ha chiamato in quell’hotel. Ma, quella selkie è stata uccisa….immagino che quell’uomo che sta lavorando per il Principe ha trasferito il fantasma per sopraffarmi cosicché non liberassi le selkie, ma voglio aiutarle poco importa cosa.”-
Edgar aggrottò le sopracciglia, sembrava che ci stesse pensando.
- “È pericoloso…., è quello che vorrei dire veramente, ma tu sei un dottore delle fate e hai orgoglio nel tuo lavoro, quindi posso scommettere che sarebbe inutile per me cercare di fermarti.”-
E poi pensò per un po’ e parlò.
- “Lydia, allora dobbiamo cooperare e giocare le nostre carte nel modo giusto.”-
Lydia annuì nervosamente.
- “Per fare ciò, è importante che facciamo finta di essere amanti.”-
Eh? veramente?
Piegò la testa ad un tale salto di logica, ma Edgar continuò ulteriormente.
- “Teresa si sta godendo innocentemente al come è tornata in vita. Ha veramente l’intenzione di scegliere e sposare uno dei quattro ospiti in questa accoppiata matrimoniale che la padrona di casa ha arrangiato per lei. Ora, Lydia, non c’è garanzia che un uomo senza vergogna sgattaioli nella tua stanza durante la notte quando non hai controllo e sarebbe un problema se lui facesse forza su di te, no?”-
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- “Ma uomo normale e rispettabile non dovrebbe essere un gentiluomo? Diversamente da te”- disse Lydia pensandolo sinceramente.
- “Oh, andiamo, come se questo fosse possibile. E, inoltre, sembra che a Miss Teresa piaccia essere avvicinata dagli uomini e difficilmente gli manda via. Non le importa quando le vado vicino. Sono stato in grado di tenerle la mano tutto il tempo e di
tenerla stretta e lei è stata alla mia mercé tutto il tempo fino a quando la cameriera non è entrata.”-
- “C-cosa vuoi dire con alla tua mercé!”-
- “Ti sta bene avere uomini oltre a me farti questo?”-
Stava quasi per arrabbiarsi, ma quando lui le disse questo andò nel panico e ora era completamente fuori di sé e non sapeva cosa fare. Pensava che non avrebbe sopportato una cosa del genere e non aveva pensieri da sprecare nel chiedersi perché in un angolo della sua mente sentisse che avrebbe preferito Edgar a chiunque altro e scosse solo la testa violentemente.
- “Non lascerò che qualcuno metta le sue mani su di te. Farò in modo che Teresa abbia occhi solo per me. Ecco perché anche tu devi stare a guardarlo durante il giorno. Capito.”-
Se ci avesse pensato bene su, non avrebbe saputo a che modo ciò fosse collegato nel combattere contro il subordinato del Principe, ma in quel momento, Lydia annuì al momentum di Edgar, pensando che fosse una mossa terribilmente intelligente.
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Il suo ardore nel convincerlo ad annullare il fidanzamento era volato via completamente dalla sua mente.

*
Quella notte, fu una notte diversa da quella che Lydia aveva speso il giorno precedente.
Quando il sole venne su e divenne sonnolenta, poté sentire l’esatto sensazione di quando Teresa si stava svegliando, ma proprio perché pregò se stessa di non addormentarsi, fu in grado di rimanere sveglia. Però, anche se la sua coscienza era sveglia, era nella stessa situazione di quando era posseduta da Teresa e Lydia poté solo guardare con una alta suspence. Stava cominciando a rimpiangere che forse sarebbe stato confortante se piuttosto si fosse addormentata durante la cena con gli ospiti che Mrs Collins aveva riunito. Il vestito che Teresa aveva scelto era di un fiammeggiante rosso di rosa, che Lydia pensava che non le sarebbe stato mai adatto e non le piaceva nemmeno il profumo che aveva addosso ed era nervosa per la sensazione che non le appartenesse il sedersi a cena. D’altro canto, Teresa e Mrs. Collins erano di un estremo buon umore. Lydia pensò che fosse ridicolo pensare seriamente di sposare una ragazza fantasma che era rinata, ma sembrava che gli uomini riuniti lì fossero seri.
Era assolutamente comico vedere che tutti ardevano nel cercare di vincere l’affetto di Teresa.
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Ma sembrava che entrambe Teresa e Mrs. Collins fossero soddisfatte quanto più venivano pregate e lusingate. L’enorme dote che veniva assieme alla figlia di una una famiglia benestante doveva essere necessaria per ricostruire la finanza della famiglia dell’uomo che era vicina allo disgregamento, ma se questo era così, allora l’esistenza del Conte Ashembert che non poteva avere possibilmente problemi con i soldi doveva essere dispiaciuta dal resto della compagnia. Lydia concentrò la sua attenzione all’uomo biondo che chiamava se stesso conte. Doveva aver bevuto troppo perché appariva pieno di allegria e gioia, ma sembrava comunque frivolo, perché non poté dire se si stesse comportando come il vociferato donnaiolo conte o meno, ma Lydia pensò che sembrava essere debole di mente. Sebbene fosse così, il sorriso di Mrs. Collins era mirato più che altro verso il conte impostore. Però, per quanto Teresa, lei era distratta da Edgar che qui si diceva visconte. E in confronto, Edgar non le stava prestando affatto alcuna attenzione.
Hey, perché stai parlando con quel giovane ragazzo Oscar che siede vicino a te. Normalmente non dedichi nemmeno uno sguardo agli uomini.
Più di tutto, anche quando Teresa cercò di iniziare una conversazione con lui, rispose solo con una reazione indifferente.
Lydia piegò la testa confusa verso delle volte in cui le battute civettuole di lui erano eccessive.
Prima di tutto, Lydia sarebbe stata nei guai se Teresa fosse diventata troppo amichevole con un altro uomo. Anche se Edgar stesso aveva detto che non avrebbe lasciato che accadesse. Eppure, sembrava che Teresa fosse diventata furiosa al comportamento di Edgar e cominciò a civettare apertamente con gli altri tre uomini.
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Oh, ora vedi, ha fatto una promessa di andare in barca domani. Cosa che vuol dire che devo uscire con questo conte impostore?
Guarda cosa hai fatto, Edgar. Fai sempre l’opposto di quello che dici. Lo sapevo che non potevo fidarmi di te!
Facendo questo e quello, quando la cena si era finalmente conclusa, Lydia era completamente esausta. Ma estranea dalla stanchezza di Lydia, Teresa aveva ancora abbastanza energia.
- “Non riesco a pensare a cosa il visconte stia pensando? È venuto nella mia stanza l’altro giorno e si è comportato come se fosse interessato a me, eppure questa notte, è come se mi stesse completamente ignorando? Oh, Suzy, cosa ne pensi?”-
- “Oh, come potrei saperlo…., non riesco ad afferrare veramente a cosa i signori pensano….”-
Teresa, che era ritornata nella sua stanza, stava camminando oltraggiata.
La sua cameriera Suzy stava aspettando per aiutarla a cambiarsi, rispondendo preoccupata.
- “Forse dovrei cominciare una relazione con il Conte Ashembert come ha detto mia madre.”-
Starai scherzando sussurrò Lydia.
- “Ma, mia signora, il Visconte Middleworth è davvero un gentiluomo e una delizia per gli occhi. Il modo in cui va in giro come un nobile, più di chiunque altro o credo così.”-
- “Oh cielo, forse hai dei sentimenti per lui?”-
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- “Eh? Oh, no, non me….. ma Miss Seraphita continuava a fare domande su di lui. Ho pensato che anche se si trattava di una donna bellissima come lei, potesse essere interessata a un uomo affascinante.”-
Se era interessata ad Edgar poteva essere Ermine.
- “Miss Seraphita stava….?”-
Teresa si fermò e sembrava avesse perso la calma.
Dal momento che Seraphita era la spiritista, non doveva essersi accorta che fosse una giovane donna. Ma, dopo essersene ricordata doveva aver realizzato che fosse una bellezza e molto seducente.
- “Suzy, dov’è la stanza del visconte?”-
- “Scusatemi?”-
- “Sto per buttare fuori un uomo che mi ignora e cerca di sedurre un’altra donna.”-
Ma Suzy non aveva detto nulla di Edgar che cercava di sedurre la spiritista.
Se Edgar viene buttato fuori, oh, allora cosa dovrei fare?
Lydia sarebbe stata nei guai, ma Teresa non ne aveva alcuna idea e si affrettò a calmarsi per lasciare la stanza.
Ma, quando aprì la porta, si fermò improvvisamente.
Perché, Edgar era in piedi proprio fuori dalla porta.
- “Teresa dove state andando?”-
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- “Oh, stava proprio dirigendosi verso la vostra….”-
Mentre Suzy stava per finire quello che stava dicendo, Teres calpestò il suo piede e alzò il naso per aria e replicò.
- “Sono libera di fare come voglio. Cosa volete?”-
- “Pensavo che stanotte poteste dedicarmi ancora un po’ del vostro tempo per il mio bene.”-
Mentre lo disse con un po’ d’arroganza, rimase in piedi davanti alla porta cosicché Teresa non fosse in grado di lasciare la stanza.
- “Pensavo che aveste perso interesse in me? Perché, proprio prima, non mi avete dedicato neanche uno sguardo.”-
- “Questo è quello che stavate pensando?”-
Fece un’espressione sorpresa, come se non se lo fosse aspettato.
- “Beh, avete ragione, non sono stato affatto in grado di vedere il vostro volto. Era evidente che Mrs. Collins preferisse il conte e gli stavate parlando come se steste divertendo, per cui mi sono sentito sottomesso.”-
Non c’era modo che Edgar potesse sentirsi sottomesso.
- “Ma, ho pensato che forse stavate testando quanto fossi serio con quello che stavate facendo. Sono venuto qui stanotte, perché credevo che mi stavate aspettando ancora….”-
- “Non potrei dire che un uomo è serio anche lo testassi.”-
Teresa sembrava ancora un po’ arrabbiata e disse ciò girando la faccia nell’altra direzione, ma anche Lydia poteva dire che il suo cuore stava battendo.
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- “State dicendo che dovrei ritornare nella mia stanza? Se dovessi rimanere a disagio così allora potrei cercare qualcun altro al vostro posto.”-
Teresa fece un’espressione preoccupata. Sembrava che stesse sentendo l’esigenza di muoversi, probabilmente perché le venne in mente la spiritista Seraphita.
- “Chi intendete con questo? Quindi non v’importa se non sono io.”-
Non c’era modo che Teresa realizzasse che era caduta nella trappola posta da Edgar, al momento gli riversava addosso la sua gelosia. Ovviamente, anche Lydia non l’aveva ancora capito. Edgar entrò velocemente nella stanza e chiuse la porta dietro di lui. Suzy venne chiusa fuori, lasciando i due da soli nella stanza.
Edgar teneva la porta con la schiena cosicché non si aprisse e spinse Teresa verso di sé. Alla forza di lui che le impediva di dire niente, Lydia venne presa dal panico e cercò disperatamente di muovere il corpo. Poi, il suo braccio sinistro rispose debolmente. Usandolo, riuscì a prevenire che i loro corpi si toccassero. Edgar non permise a quello di fermarlo e strinse forte Teresa, no il corpo di Lydia verso di lui. Lydia non fu affatto in grado di muoversi e ciò la fece andare nel panico ancora di più.
Oh, no, questo non va bene, pensò, ma non c’era niente che potesse fare.
Tutte le battute civettuole di Edgar erano piuttosto leggere, per cui sembrava che non gli importasse se lei lo rifiutava e le lasciava lo spazio per scappare. Ma, quando prese misure forzate, sembrava che avesse gli occhi sulla sua preda. Non aveva nessuna intenzione di lasciarla scappare.
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Lydia non sapeva ancora cosa significasse veramente per Edgar quando vinceva il cuore di una donna, ma aveva la vaga sensazione che questa situazione fosse un passo di fronte a ciò.
- “…...Oh, per favore, fermatevi, visconte…..”-
Anche se disse ciò, Teresa non cercò di scappare.
- “Perché, siete l’unica persona che appare nei miei occhi.”-
Alle sue dolci parole, il cuore di Teresa batté rapidamente. O era quello di Lydia, stava iniziando a non riconoscere la differenza.
Lydia ora stava cercando appena di tenere la forza nella sua mano sinistra per cercare di opporsi a lui, ma Teresa stava praticamente esitando.
- “Guarda da questa parte”-
Usando ancora una delle sue braccia per tenerla, usò l’altra per alzarle il viso.
Dovette affrontare degli occhi accalorati e appassionati che le fecero venire le vertigini.
Ohh, voleva lamentarsi del perché tra tutte le cose, stava indossando un vestito il cui davanti era così scoperto.
- “Lo sapevi, no? Dalla prima volta che ho posato gli occhi su di te, sono stato completamente catturato da quei tuoi occhi misteriosi.”-
Stava parlando degli occhi di Lydia. Ma poi, in quel momento, quando Lydia pensò che stesse parlando di lei, anche la forza nelle sue gambe cedette.
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Dai suoi capelli alla punta dei piedi, quello che appariva agli occhi di Edgar era il corpo di Lydia. Non sapeva a quale delle due lui stesse puntando la sua attenzione.
Oh, questo è stupido.
Che si trattasse di Lydia o di Teresa, c’era sicuramente poca differenza tra le due per Edgar.
Dopo che arrivò a quella conclusione, fu appena in grado di continuare la sua lotta.
Eppure, le dita di lui non si trattennero e accarezzarono la sua guancia. Un brivido percorse il suo corpo. Come se stesse godendo della sua reazione, le sue dita corsero dalla sua guancia giù sul suo collo e seguirono la nuca del collo. Per il solo fatto che lui le avesse tolto il girocollo di pizzo del Belgio, venne avvolta da un’imbarazzante sensazione come se stesse rivelando l’intera nudità del suo corpo, eppure Teresa non si mosse.
Le sue dita continuarono oltre le sue spalle e percorsero l’incavo della sua clavicola.
C-cosa pensi di fare. Oh, santo cielo, tu pervertito! Non ti perdonerò se farai qualcosa più di questo! Lydia era l’unica ad essere determinata per l’agitazione. Anche se aveva perso la sua calma, non realizzò che la su mano sinistra, che poteva muoversi, rimase ferma contraendo le dita in una palla.
- “voglio continuare e farti mia.”-
Ho detto fermati.
- “…… siete sicuro che qualcuno come me andrà bene?”-
Oh, il peggio è diventato ancora più peggio. Edgar, idiota, cosa pensi di fare con me!
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Ma, poco importa cosa Lydia stesse gridando dentro la sua testa, Teresa era diventata incosciente e rimasta incantata dallo sguardo di Edgar.
Sembrava che Teresa fosse stata controllata dall’incantesimo di Edgar.
Ahh, lo sapevo che era un uomo incredibilmente cattivo.
L’aveva ignorata di proposito alla cena e l’aveva fatta irritare e questo le aveva riempito la testa su di lui. E proprio quando era in quella situazione, si era introdotto e poi, l’aveva rigirata completamente nella sua mano, e più di tutto, aveva fomentato la sua gelosia e l’aveva usata come suo vantaggio per fare il suo attacco. E quindi era stato in grado di vincere il suo affetto.
Molto probabilmente, adesso Teresa aveva occhi solo per Edgar.
- “Ti voglio.”-
Le sue labbra di inclinarono su quelle di lei, quasi toccandole ma no e poi si accarezzarono il lobo del suo orecchio.
Lydia si pietrificò completamente e sussurrò, padre, mi dispiace.
Se Teresa non lo rifiutava tutto sarebbe andato come voleva Edgar. Il suo cuore stava battendo rapidamente e fu quasi sul punto di piangere.
Oh, a quel punto avrebbe preferito svenire.
Però, lui lasciò gentilmente la presa.
- “Ohh, ma io so molto bene. Che se pensassi a voi, allora non dovrei capitolare alle mie infuocate emozioni.”-
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Tutto in una volta, Lydia perse tutta la sua forma, ma Teresa si mosse di poco come se non fosse soddisfatta.
- “Oh, ovviamente…., visto che siete un gentiluomo.”-
Alla fine, Suzy fu in grado di aprire la porta chiusa dalla schiena di Edgar, solo di un po’, e sbirciò nervosamente per assicurarsi che tutto fosse a posto.
- “Uhm, mia signora.”-
- “Nulla di cui preoccuparsi Suzy.”-
Lo disse mentre era ancora appoggiata a lui, come se stesse ancora vedendo un sogno.
- “Teresa, vorreste spendere il vostro tempo con me domani?”-
- “Perché, sì, ovviamente.”-
- “E’ una promessa.”-
Teresa alla fine alzò il suo volto e sorrise felice, mentre le sue guance arrossivano di rosa e tirò fuori un fazzoletto di seta.
- “Un simbolo della nostra promessa.”-
- “Ha un ricamo così bello fatto in esso.”-
- “L’ho ricamato io. Pensavo che un fazzoletto tutto bianco fosse in qualche modo blando.”-
Ora che ricordava, un punto del quadrifoglio e di una coccinella era davvero quello che stava cucendo prima di cena. In così pocho tempo, era uscito veramente splendido.
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- “Hai davvero talento.”-
Sorrise per il complimento che le fu fatto.
Che ragazza genuina, pensò Lydia. Credeva ad ogni parola di Edgar e si librava nel dolce pensiero di essere una felice amante.
Lydia era un po’ invidiosa.
Se fosse stata in grado di credere a Edgar dal profondo del suo cuore e fosse stata in grado di avere dei sentimenti per lui, allora anche Lydia sarebbe stata in una completa beatitudine.
E mentre lei stava pensando a ciò e aveva abbassato la guardia, Teresa portò di nuovo la sua guancia al petto di Edgar. Per il fatto che quello che era appena successo era troppo da sopportare per Lydia, non fu in grado di accorgersi il suo imbarazzo e quando la sua mente cominciò a indugiare e a sentire il suo calore, ci fu una terribile confusione e un urlo agghiacciante.
Lydia e Teresa furono sorprese e si pietrificarono e Lydia spostò la sua attenzione al rumore.
- “C-cos’è?”-
Quando Edgar avanzò verso il corridoio, un uomo saltò fuori dall’ombra. Ma poi, proprio dopo un’altra figura si mosse immediatamente. Era Raven.
Afferrò immediatamente l’uomo.
Girò la presa sull’uomo per metterlo a terra e tenerlo fermo.
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-“Whoa…, no, fermati….”-
Edgar andò verso Raven per guardare l’uomo che stava gemendo e alzò le spalle.
- “Beh, se non è il Conte Ashembert, pensavo fosse un ruffiano che era entrato nella casa.”-
Il giovane uomo biondo che poteva essere descritto come bello era effettivamente il conte impostore.
- “Vi sbagliate….., lord visconte, abbiamo grossi problemi….., stavo cercando voi.”-
- “Che cosa volete?”-
- “L’h-ho visto, un fantasma...”-
- “Un fantasma?”-
“….., Hey, puoi lasciarmi adesso.”-
- “Raven, va bene.”-
Dopo che Edgar lo disse, alla fine Raven lasciò il conte impostore.
- “Non è troppo tardi per qualcuno che è venuto per chiedere la mano di Miss Teresa essere spaventato dai fantasmi.”-
- “Questa è una storia diversa…., è un fantasma che attacca le persone!”-
Non fece attenzione alla sua cravatta arruffata e si sporse verso Edgar.
- “Quindi siete stato attaccato? Il fantasma era una bellezza?”-
- “E’ un omicidio!”-
- “Il che vuol dire che adesso siete un fantasma?”-
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- “No! Non io, è Sir Staneley! La sua camera è coperta di sangue.”-
- “Sangue…..?”- boccheggiò Teresa e per la paura si aggrappò a Edgar.
Perché cerchi sempre di toccarlo ogni occasione che trovi.
Sembrava che il conte impostore avesse appena realizzato che Teresa fosse lì, e dopo averle dato un’occhiata fece un’espressione
complicata, ma dovette aver deciso che c’erano cose più importanti e spiegò velocemente in che cosa si era imbattuto.
- “Era la stanza vicino alla mia e ho sentito un forte e terribile rumore e sono andato a dirgli di fare silenzio, ho visto che la stanza era coperta di sangue.”-
- “Capisco.”-
- “Questo non è così semplice. Questo è un omicidio.
- “Anche se è come avete detto, nel caso foste l’autore, potrei diventare la seconda vittima, dopo essere andato nella stanza con voi.”-
- “Ehhh? Perché dovrei!”-
- “Ovviamente, cosicché potreste avere Miss Teresa tutta per voi. Gli altri pretendenti non sono un ostacolo?-
- “Non farei mai una cosa del genere!”-
Edgar osservò con cautela l’uomo che poteva star lavorando per il Principe.
- “Allora, perché siete venuto fino a qui per cercarmi?”-
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- “…. ho solo avuto la sensazione che voi sembraste affidabile.”-
Si grattò la testa come se fosse troppo sconcertato dal suo atteggiamento. Se questo suo comportamento ignorante e sciocco era parte del suo piano, allora era difficile dire se fosse intelligente o se stesse facendo finta di niente.
- “Comunque, ho visto un fantasma nella sua stanza. C’era un’ombra bianca che ha fluttuato in aria ed è svanita…. Questo posto è sicuramente una dimora di fantasmi!”-
- “é difficile dire se fosse solo un’ombra. È notte ed è buio, per cui potrebbe essere stata solo la vostra immaginazione.”-
- “State dicendo che un essere umano che è stato ucciso dipingerebbe l’intera stanza con il sangue? Questo non è normale.”-
- “Ci sono anche umani che non sono normali.”-
Edgar pensò bene e stette in silenzio per un momento, ma poi disse “ Beh, è meglio andare a vedere.”-
Era difficile dire che tipo di curiosità avesse Teresa, visto che disse che sarebbe andata con loro.
Ovviamente anche Raven venne assieme, e alla fine anche Suzy si unì a loro, tutti loro seguirono la guida del conte impostore.
La proprietà remota, situata lontano dalla città di persone, non era equipaggiata con lampade a gas e la candela che Raven teneva era l’unica cosa che illuminava il corridoio oltre loro.
Per degli occhi che erano abituati a vivere a Londra, era troppo buio per vedere qualcosa.
Il suono delle onde e del vento si mischiava tra loro e raggiungeva i loro orecchi e dava a quel posto una misteriosa atmosfera. Alla fine del lungo corridoio, riuscirono ad arrivare a una porta lasciata aperta. Sembrava che il conte impostore l’avesse lasciata aperta dopo essersi terrorizzato.
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Quella era evidentemente la stanza di Sir Staneley, il conte impostore si fermò appena prima di essa.
- “Dovrei andare per primo.”-
Raven fu rapido e avanzò davanti Edgar e entrò nella stanza. Edgar lo seguì ed entrò lasciando che Teresa sbirciasse lentamente dalla porta. La candela che Raven aveva portato era l’unica luce nella stanza, ma ci ci fu bisogno di tempo di vedere che il tavolo e le sedie erano state tutte buttate all’aria nella stanza in confusione. E si poteva vedere perfino in quella debole luce che
del sangue imbrattava e bagnava su tutto la tovaglia e le tende e anche i muri e le finestre.
Lydia si sentì nauseata e Teresa e Sezy indietreggiarono dalla porta.
Raven ispezionò l’armadio e sotto il letto della stanza, ma riportò solo con una voce calma che
:
- “Non c’è nessun corpo.”-
- “Beh, Visconte, cosa ne pensate?”-
Se non stava recitando, sembrava che il conte impostore si fosse finalmente calmato.
- “
Non lo so, non possiamo determinare se questo sangue appartenga a Sir Staneley. Più che altro, noi siamo solo ospiti. Credo che la cosa migliore sia di riferire ciò al proprietario della casa”-
- “Ma, il proprietario qui è Mrs. Collins. Odio doverlo dire, ma non è il tipo di donna che potrebbe gestire questo genere di situazione.”-
Anche Edgar annuì.
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- “C’era un altro membro della famiglia Collins.”-
- “Intendete dire il nipote. È ancora un bambino.”-
- “Non è così giovane da poter essere considerato un bambino. È un uomo dopo tutto.”-
Raven annuì allo sguardo di Edgar e lasciò la stanza, il che voleva dire che doveva essere andato a chiamare il nipote di Mrs. Collins.
Lydia diventò nervosa verso il conte impostore che stava camminando di soppiatto e si stava avvicinando a Edgar. Poteva star lavorando per il Principe e se qualcosa fosse successo mentre Raven era via….. Ma lui stava timidamente guardando al di là della spalla di Edgar per guardare verso la pozza di sangue. Invece del conte impostore, Edgar girò gli occhi per guardare fuori dalla finestra. Si poteva vedere l’oceano nero che rifletteva la luce della luna, sembrava creare delle strane figure tra le sue onde e anche Lydia pensò che fosse strano, ma la sua attenzione venne portava via immediatamente al ritorno di Raven.
- “Oh, cielo….questo è terribile.”-
Oscar, il nipote di Mrs. Collins boccheggiò facendo qualche passo indietro dalla porta che aveva appena attraversato.
- “Oscar, devi cercare bene se c’è qualche intruso che può essere entrato in questa casa. Giusto per essere sicuri, dovresti cercare dov’è anche Sir Staneley, se è vivo o morto.”-
- “Sì, avete ragione, comincio a farlo. Ma,”-
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Inclinò la testa come se avesse una domanda riguardo qualcosa.
- “Visconte, sarà un bene per me fidarmi? Non c’è prova che chi ha fatto ciò non sia uno di voi ospiti.”-
- “Se dici così, allora anch’io sospetterei naturalmente di te, o di Mrs. Collins, o della spiritualista di cui non ho visto il volto.”-
Il ragazzo convenne con un hmm.
- “Per cominciare, pensavo che fosse ridicolo e stupido parlare di far rivivere Teresa e darla in sposa. Manderò dei messaggeri alla città domani e chiamerò la polizia. Se qualcuno pensa che avrà problemi con questo, allora credo che sia meglio per voi andarvene velocemente.
Per quegli ospiti che non lo sono, per favore assicuratevi di chiudere le porte e le finestre per proteggervi. Anche se accadrà qualcos’altro, non prenderò la responsabilità.”-
- “Siete più calmo di quanto mi aspettassi.”-
Oscar fissò Edgar con uno sguardo feroce.
- “Faccio la stessa osservazione a voi, milord visconte. Per il tempo a venire, sarò il sostituto del lord della famiglia Collins.”-
- “…….è stato un fantasma, proprio come pensavo…….”-
A piagnucolare questo era stato il finto conte.
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- “Ricordate, che questo posto è famoso per essere un antico campo di battaglia. L’odio dei soldati che sono morti qui indugia ancora in questo posto...”-
- “Campo di battaglia? Oh, la Battaglia di Hastings, volete dire. La storia diceva che questo è stato il primo luogo a essere coperto di sangue quando è stato quasi invaso dai Normanni.”-
- “E’ una storia piuttosto vecchia, ma se si tratta di fantasmi, allora la migliore cosa potrebbe essere chiedere un consiglio alla spiritista.”-
- “E’ andata a dormire tempo fa. Sembra che vada sempre a dormire presto. Se uno dei fantasmi che è controllato da lei fosse l’autore, potrebbe essere inutile perfino chiudere le vostre porte.”-
Proprio quando Oscar si girò per andarsene, Teresa incominciò a tremare e scuotere.
Sembrava che avesse continuato a seguire la loro conversazione, ma la sua reazione fu improvvisa. Anche Lydia era avvolta da una brutta sensazione. Per qualche sconosciuta ragione fu piena di paura e il sangue le corse via dal viso e sentì le vertigini. Si aiutò accovacciandosi.
- “Oh cielo, mia signora, qual’è il problema?”-
Suzy emise un grido e Edgar che lo notò andò verso di lei e la sorresse per le spalle.
- “Teresa, state bene?”-
- “Sì….., mi sono sentita solo un po’ male...”-
- “Questo non è il genere di cosa che una ragazza dovrebbe assistere. È meglio che ritorniate nella vostra stanza.”-
Si appoggiò obbediente a Edgar che la sorreggeva.
Come ho detto, non usare ogni opportunità per aggrapparti a lui.
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Lydia usò la sua mano sinistra per creare dello spazio tra di loro, ma quando sentì il calore di Edgar sulla sua spalla, si ricordò la situazione di prima e il suo corpo cominciò a surriscaldarsi pensando a come stavano quasi spingendo i loro limiti.
Assieme alla sensazione di malessere, le vennero le vertigini.
A quel punto, non sapeva che tipo di atteggiamento avrebbe dovuto tenere quando avrebbe incontrato Edgar il giorno dopo.
- “Avete lasciato che Teresa venisse portata via da lui. Vi sta bene questo?”-
La voce di Oscar che parlava con il finto conte si poté sentire dietro di loro.
*
Dopo che Edgar ebbe scortato Teresa alla sua stanza, era arrivato nella sua camera e stava ispezionando il fazzoletto che le aveva dato.
- “C’è qualcosa che non va, Lord Edgar.”-
Raven che era appena arrivato dalla sua ronda nell’ispezionare l’interno della casa, andò verso Edgar che sedeva molto pensieroso.
- “Normalmente non dovresti ricamare il tuo nome su un fazzoletto?”-
- “Oh sì, suppongo di sì.”-
- “Non importa quanto lo si guardi, le iniziali che ha ricamato sul lato del trifoglio sembrano una M, non una T.”-
- “Lei dichiara di non avere memoria di sé. Forse non voleva che fossero le sue iniziali.”-
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- “Sì, forse è così. Ma, tuttavia, anche se lei non si ricorda di se stessa quando era viva e mettiamo il caso che fosse il fantasma di Teresa, allora ci sarebbe una parte del suo carattere, non come quella di chiunque altro, giusto? Come la sua personalità o i suoi gusti. Ha voluto ricamare su un semplice fazzoletto bianco e ha scelto il disegno, poi forse questo potrebbe essere il suo vero carattere.”-
Il fantasma dentro Lydia, poteva non essere Teresa. Era inimmaginabile per Teresa, che era morta a cinque anni fare del ricamo e anche riuscire in un lavoro così perfetto.
Se le sue iniziali erano effettivamente M, allora…
Aveva la sensazione che qualcosa di importante fosse nascosto dietro ciò, ma non riusciva a ricordare cosa fosse.
Edgar lasciò perdere e si girò verso Raven.
- “La lettera da parte di Paul è arrivata?”-
Sì, rispose Raven e tirò fuori una lettera dalla tasca interna della giacca.
Era quella che era andato a prendere dalla posta locale prima del tramonto. Era un rapporto dei risultati dell’investigazione che aveva richiesto alla ‘Luna Scarlatta’, ma loro avevano comunque riportato che non ne erano venuti a nulla e che stavano indagando sulla vera identità di colui che stava usando il nome di Conte Ashembert. Anche i due baroni stavano usando dei nomi falsi. Non sapevano se fossero dei possibile Ulysses o se erano dei delinquenti che puntavano alla fortuna della famiglia.
C’era un altro rapporto che catturò i suoi occhi.
Seguendo l’usuraio di prima, erano stati in grado di scoprire che l’uomo chiamato Ulysses che si diceva lavorasse per il Principe fosse stato su una barca, la Venus che era arrivata a Londra un mese prima. E su quella stessa lista dei passeggeri c’era anche il nome di Oscar Collins.
Il fratello più giovane di Mr. Collins stava facendo affari in America. Oscar era suo figlio. La ragione di quel suo viaggio in Inghilterra era per studiare all’estero quest’autunno.
- “Raven, credi che questa sia una coincidenza?”-
- “Quindi c’è la possibilità che Oscar e Ulysses si siano incontrati nella nave. Quindi forse Ulysses ha deciso di usare Oscar da quel momento.”-
- “Se non altro, ho la sensazione che lui in realtà è salito sulla stessa nave, con Oscar in mente. Molto probabilmente per avvicinarsi alla famiglia Collins.”-
- “Per cui era parte del piano del Principe coinvolgere la famiglia Collins.”-
- “Potrebbe essere. Ha passato attraverso molti problemi nelle sue preparazioni e sembra che mettermi all’angolo non sia l’unico scopo nella sua mente.”-
Poi, Edgar girò gli occhi verso la nota che era stata scritta velocemente nell’angolo della lettera.
- “Sembra che abbiano informazioni anche riguardo ciò. Sembra che non siano riusciti a includere tutto nella lettera, Raven, andrai in città anche domani? Ci dovrebbe essere qualcuno della ‘Scarlet Moon’ che dovrebbe venire.”-
Sì, disse annuendo.
Oscar Collins. Era solo un ragazzo di sedici anni. Si chiese se il ragazzo stava venendo usato senza sapere qualcosa del piano di Ulysses.
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Aveva detto che non credeva nella spiritista che aveva fatto rivivere Teresa, ma forse Ulysses gli stava facendo dire ciò. Voleva credere che Oscar non avesse una ragione che gli desse una parte nell’ingannare Mrs. Collins, sua zia, ma se c’era la possibilità che stava venendo usato per il desiderio di quell’uomo, allora Edgar doveva stare attento.
Però, chi avrebbe potuto essere Ulysses.
Con solo quella informazione, era difficile decidere chi lo fosse. Rimuginando nella sua mente su ciò, tese la lettera sopra il fuoco della lampada per bruciarla.




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