mercoledì 27 luglio 2016

Cap 2: “L’arte segreta della resurrezione”

Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi
Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar



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La spiritualista sembrava come Ermine. Era stato attraverso il velo, ma Edgar era sicuro che sembrasse proprio lei. Il suo corpo non si era riusciti a trovarlo per via delle pesanti e rapide onde dell’oceano dei merrow. Per questo motivo, non era riuscito ad abbandonare la debole speranza che lei potesse essere viva da qualche parte.
Ma se era sopravvissuta, allora perché non era ritornata dalla parte di Edgar?
Era forse perché non riusciva a rompere le catene del Principe?
Se quella spiritista era Ermine, allora questo significava che stava ancora venendo usata da uno dei subordinati del Principe.
- “Lord Edgar, non posso ancora credere che mia sorella sia viva.”-
Raven che portò il tè nello studio dove Edgar immerso nei suoi pensieri, esprimette la sua opinione col primo passo con cui entrò nella stanza, come se ci avesse pensato su per tutta la strada.
- “Se l’avessi vista tu stesso, era così simile che ci avresti creduto anche tu.”-
- “Anche se il suo viso e la sua voce erano famigliari, ho la sensazione che non sarebbe mia sorella.”-

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Ermine era la sorellastra maggiore di Raven, con un padre differente. Era diversa da Raven che aveva una pelle marrone e che proveniva ovviamente da un paese diverso e lei aveva una pelle bianca ma era effettivamente sua sorella.
Edgar incrociò le dita sopra il tavolo e guardò Raven.
- “Perché?”-
- “Anche se fosse sopravvissuta, credete che lavorerebbe di nuovo con il Principe? Avrebbe un motivo per non farlo più e anche se venisse catturata, non credo che darebbe valore alla vita che ha buttato una volta.”-
La ragione per cui stava tradendo Edgar, facendo quello che le diceva il Principe era per il singolo desiderio di poter rimanere dalla parte di Edgar. Durante la loro fuga, l’unica ragione per cui erano stati in grado di mantenere il forte legame tra di loro era che gli unici a cui dare fiducia erano se stessi e tutti quelli attorno a loro erano tutti emici, ma una volta che Edgar fosse stato in grado di mettere le mani sulla nobiltà, aveva pensato che avrebbe perso quel legame speciale. Ecco perché aveva passato le loro informazioni al Principe per prolungare la loro fuga. Poco importa quanto scappassero, Edgar era sempre nella stretta del Principe. Ma quella situazione era cambiata drasticamente dopo che aveva incontrato Lydia. Perché, non sarebbe stato possibile ottenere la nobiltà senza il suo aiuto. E poi allora Ermine aveva portato alla fine il controllo del Principe su Edgar mettendo fine alla sua stessa vita. Raven conosceva quella Ermine che aveva commesso un tale atto, non sarebbe stata in grado di ritornare dalla parte di Edgar e non riusciva a pensare ad alcuna ragione per cui lei avrebbe lavorato un’altra volta sotto il Principe.

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- “C’è un modo per confermare che sia Ermine o no.”-
Dicendo ciò, spinse la lettera che era appena arrivata verso il ragazzo dai capelli neri.
- “E’ l’invito di Mrs. Collins. Ho trattato la sua spiritista come se fosse una falsa eppure non sono stato tolto dalla sua lista d’invitati.”-
Ovviamente, la lettera che era stata spedita al Visconde Middleworth era arrivata originariamente in un indirizzo differente.
- “Se andassi alla sua tenuta vicino Hasting, sarei in grado di incontrare sua figlia Teresa. Sembra che anche la spiritista abiti lì.”-
- “Ci andrete?”-
- “Ovviamente.”-
- “Ho capito.”-
Rispondendo in una maniera composta, tese senza espressione un giornale che era stato accartocciato una volta.
- “Questo era sul pavimento nell’ufficio di Miss Carlton.”-
Era un giornale di gossip. Uno di quegli idioti articoli di gossip che dicevano che il Conte Ashembert aveva perso la testa per un fantasma.
Porca miseria, non era stato Edgar a dichiararsi conte nel rituale eppure questo. Ma non c’erano errori che Lydia l’avesse letto e che era stata lei ad aver avuto un sentimento spiacevole che aveva fatto accartocciare il giornale.

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- “….Questo non va bene.”-
- “Non va affatto bene.”
Accasciandosi, Edgar affondò le dita tra la frangia.
- “Come diamine ha avuto Lydia l’opportunità di mettere le sue mani su un giornale di gossip?”-
In primo luogo, era qualcosa che avrebbe letto la classe operaia e non era qualcosa da leggere per qualcuno come lei che proveniva da una famiglia borghese. Era a conoscenza che c’erano un po’ di cose scritte su di sé, ma siccome non ci sarebbe stata un’opportunità per lei di leggerlo, non ne era stato preoccupato, ma era certamente peculiare.
- “Credo che sia perché Mr. Nico lo legge ogni giorno.”-
Quel felino.
- “Si comporta come un gentiluomo, ma è appassionato di giornali di basso rango come questo.”-
- “Sembra che ci siano molte fate che amano gli stupidi gossip degli umani.”-
Proprio quando Edgar si alzò, il gatto che amava il gossip di cui stavano parlando, entrò correndo nel suo studio con le sue zampe posteriori.
- “Hey, Conte, Lydia non è tornata da quando è uscita.”-
Aveva un brutto presentimento. Questo era il momento in cui i subordinati del Principe si stavano muovendo.
- “Quando è uscita?”-
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- “Al mattino. É andata presumibilmente al parco dicendo che avrebbe escogitato un piano, ma le piccole fate al parco hanno detto che Lydia non è mai arrivata. Ho cercato di guardare in quell’area, ma non l’ho trovata, sono preoccupato, per cui puoi cercarla anche tu.”-
-“Escogitare un piano? Per cosa?”-
- “Ahh, giusto per qualcosina”-
Nico si grattò la testa per cercare di sorvolare, ma Edgar andò verso di lui. Nico aveva abbassato la guardia e fu immediatamente raccolto.
- “Whoa, cosa stai facendo, lasciami!”-
Quando accarezzò gentilmente l’area vicino alla sua gola, Nico socchiuse gli occhi a metà come se stesse cercando di resistere.
- “Smettila, v-va bene, t-te lo dico, per cui smettila!”-
Quando lo lasciò andare, la fata si appoggiò al muro barcollando e pettinò freneticamente la sua pelliccia.
- “è così piacevole, eppure tu rifiuti, questa tua posizione ti fa finire in un cattivo affare.”-
Fissò Edgar con astio.
- “Ti ho detto di non trattarmi come un gatto!”-
- “Quindi, che cos’era quello che Lydia stava pensando.”-
- “Al modo di annullare il suo fidanzamento con te.”-

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Questo non va bene pensò Edgar incrociando le braccia.
- “Piuttosto, muoviti a cercare Lydia!”-
- “Oh, certo. Raven, chiama il mio maggiordomo.”-
*
Quando rivenne era seduta in una stanza oscura illuminata solo da una candela. Da dietro la sedia su cui era seduta, c’era una donna in piedi che aveva posto le mani sulle sue spalle. La ragione per cui era stata in grado di indovinare che fosse una donna era perché sentiva che le mani erano sottili e morbide.
-“Mia Lady Teresa, come vi sentite?”- chiese qualcuno.
Teresa, poteva essere il suo nome, pensò confusa.
Però, immediatamente, cominciò a pensare che fosse così.
Siete rinata proprio adesso. Siete ritornata dalla vostra amorevole famiglia un’altra volta nel mondo dei vivi.”-
Quando girò la testa attorno giusto un po’, fu in grado di vedere il volto della donna dietro di lei.
Era una persona bellissima con una bianca pelle di seta.
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Ma quella che le stava parlando era una donna vecchia a fianco a lei. La donna bellissima annuì solo alle parole di quella anziana.
Rinata?
Ora che ci pensava, aveva la sensazione che fosse stata in un altro luogo che non era lì. Non era così buio, un luogo che era luminoso e tiepido. Aveva la persistente sensazione che essere rinata non fosse un’esperienza così buona. Cercò di alzare la sua mano destra. La sottile mano della donna giovane fu gentilmente coperta dalla luce della candela. Era la mano di qualcuno che doveva lavorare. Ebbe quel pensiero confuso su di essa.
-“Ohh, Teresa!”-
Ci fu una voce che eruppe dall’angolo della stanza lasciato nel buio e una donna grassottella venne correndo verso di lei come se non riuscisse ad aspettare più a lungo.
-“Finalmente, finalmente sei ritornata da me. È tua madre cara, puoi dirlo?”-
La donna di sedette e strinse forte le sue mani.
Madre? È vero?
Guardò giù verso la donna che la stava guardando con occhi pieni di lacrime e non sapeva cosa fare.
-“…….Oh, io…”-
Non sapeva niente di se stessa così tanto che le ci volle un po’ per capire che quella voce che aveva parlato era provenuta da lei.
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-“Mr. Collins, è difficile per un fantasma ricordare cos’è accaduto nella vita prima della sua morte. Per favore la faccia ricordare gentilmente e con un po’ di pazienza”- disse l’anziana ancora una volta.
La donna che diceva di essere sua madre annuì senza opporre resistenza. La collana che indossava aveva un’enorme gemma tintinnante.
- “Mia, madre…..”-
-“Sì, è così, Teresa. Di solo qualsiasi cosa tu voglia.”-
Sembrava che fosse la figlia di una famiglia benestante.
-“Qualsiasi? …….anche bei vestiti e gioielli?”-
-“Puoi scegliere qualsiasi cosa dall’armadio. Se non c’è niente che ti piace, possiamo andare a comprare qualcosa di nuovo. Ho preparato per te anche dozzine di accessori.”-
Che madre gentile. Sono così felice di essere ritornata. Con quel pensiero sincero, fu abbracciata dalla madre. Durante quel momento fu in grado di vedere un’altra figura nell’ombra. Sembrava fosse un uomo, ma sembrò non voler uscire alla luce rimase silenzioso senza dire una parola. Ovviamente, non poté vedere i lineamenti del volto come la sua espressione, ma sentì come se lui avesse gli occhi fissi su di lei, sentì improvvisamente che la riunione con sua madre si era rovinata e il nervosismo pizzicò la sua schiena.

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- “Miss, siete sveglia? l’acqua calda nella vasca è pronta per voi.”-
La giovane voce vivace era diversa da quella della governante veterana che la sua famiglia aveva assunto, cosa che forzò Lydia ad essere trascinata fuori dal suo profondo sonno. La stanza in cui era era illuminata dalla calda luce dei raggi mattutini che si riversavano dalla finestra e in uno sguardo Lydia vide che la stanza in cui era era diversa dalla sua che si affacciava a ovest sulla stanza principale a Londra. Si affrettò a sedersi sul letto per vedere attraverso l’alta e larga finestra a specchio che c’era un oceano blu brillante e si chiese se stesse ancora sognando.
Poco importa quanto lo guardasse, quella non era Londra.
- “……Oh, sì, mi era stato fatto annusare una cosa chimica da qualcuno…..”-
Quindi, significava che era stata rapita?
Se era così, era stata trattata veramente con ospitalità.
Un’ampia, spaziosa stanza d’alta classe, con un soffice letto e delle bianche lenzuola. Lei era vestiva con una morbida biancheria da notte in lino.
Che cosa significa tutto questo?
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Ricordò che una fata foca selkie era apparsa di fronte a lei chiedendo il suo aiuto. Per il fatto che aveva chiesto aiuto a Lydia il suo manto era stato bruciato. In altre parole era stata uccisa di fronte ai suoi occhi. E poi, Lydia era stata catturata da quello che aveva ucciso quella selkie.
Era in grado di ricordare fino a quella parte. Ma, dov’era? Perché era in una stanza del genere?
Si alzò confusa.
- “Milady, ho portato il vostro cambio d’abiti.”-
L’incredulità di Lydia si ampliò quando una cameriera entrò nella stanza con in mano i vestiti.
Era la cameriera che era arrivata piangendo per chiederle di convincere Mrs. Collins. Fu ancora più confusa.
Quella ragazza era nello stesso gruppo del suo rapitore?
- “Hey tu, credi che è giusto fare una cosa del genere? Non so chi sia il capobanda, ma rapire è un crimine!”-
Quando Lydia la fronteggiò, la cameriera con le lentiggini fece cadere gli abiti da stanza che finirono sul pavimento.
- “….Um, voi siete, per caso, Miss Carlton?”- chiese agitata e sgomenta.
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- “Che posto è? Me ne torno a Londra.”-
- “Non siete Miss Teresa?”-
- “Di cosa stai parlando?”-
Questo è irragionevole, mormorò Lydia cercando di sorpassare la cameriera e uscire dalla porta. Allora la cameriera reagì in fretta per mettersi di fronte a lei e chiuse la porta e s’inchinò sul pavimento di fronte a Lydia.
- “Mi dispiace molto, per favore perdonatemi…….sapevo che era una cosa orribile da fare, ma non c’era nulla che potessi fare per impedirlo….. Ma, vi prego, per favore rimanete qui per solo un po’ più di tempo. Se cercaste di andare via da qui, verreste uccisa.”-
Uccisa?! Certo che questo non suonava buono.
E da come sembrava disperata la cameriera, Lydia sentì che non era sua la colpa e riuscì a calmarsi un po’.
- “Allora, sei in grado di spiegarmi che cos’è tutto questo? Non è che ti sto incolpando.”-
Si inginocchiò e prese la mano della ragazza per calmarla.
- “Qual’è il tuo nome?”-
- “Suzy…..”-
Secondo la sua spiegazione, proprio dopo che era ritornata nella sala d’aspetto, aveva trovato Lydia incosciente sul pavimento.
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Si era affrettata a chiamare aiuto e allora era apparsa la spiritista e le aveva detto di lasciare velocemente l’hotel. L’inconscia Lydia era stata messa su una sedia a rotelle e Suzy disse aveva aiutato a trasportarla su un treno colma di colpevolezza. Per fare in modo di resuscitare la figlia di Mrs. Collins, Teresa, che, se fosse stata viva avrebbe avuto diciassette anni, la spiritista disse che sarebbe stato necessario una ragazza della sua stessa età e usare il suo corpo come contenitore. Sapeva che era un atto sacrilego, ma la signora che doveva essere assolutamente portata in ospedale e che era ossessionata da sua figlia poteva solo obbedire alle istruzioni della spiritista. A Suzy era stato detto che se Lydia non sarebbe potuto essere usata come contenitore, allora l’unica alternativa con cui sarebbero rimasti era quella di ucciderla, per cui non si era potuta ribellarsi. E poi, Lydia era stata trasportata nella proprietà di Mrs. Collins locata in una città vicino ad Hastings ed era nell’attuale condizione dove il fantasma di Teresa possedeva il suo corpo.
Almeno l’ultima notte, si era comportata come la giovane Miss Teresa che era appena resuscitata, ma Lydia non ricordava nulla del genere. Ma Teresa la figlia, non si ricordava veramente di come fosse in precedenza e allora si stava continuando con la storia che le era stata detta che era morta una volta ma che era rinata.
- “Ecco perché, per un po’, sareste in grado di fingere di essere la giovane Miss Teresa? Una volta che la spiritista avrà lasciato questo questo posto, non ci sarà nessun pericolo. Quindi per favore se potete fino ad allora…. Quelle persone sembra che non abbiano nulla contro l’uccidere la gente….. sono delle persone spaventose.”-
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Si chiese se fosse Seraphita ad essere colei che teneva prigioniera le selkie. Ma, Miss? Lydia pensò che quello che l’aveva chiamata incompetente era un uomo. Nello stesso modo, c’era qualcuno nelle immediate vicinanze che aveva il potere e l’abilità di un dottore delle fate. Ma, perché quella persona avrebbe fatto questo alle selkie? Quello di cui era sicura Lydia era che sarebbe rimasta lì per un po’. Il che significava che l’idea di Suzy non era male. Se fosse stata in grado di fingere di essere Teresa, avrebbe potuto andare in giro in libertà. Allora sarebbe stata in grado di investigare sulla spiritista e sulle selkie. La proprietà di cui stava parlando quella selkie doveva essere questa. Pensando ciò, Lydia raccolse il coraggio e la determinazione che le servivano. Le era stato chiesto aiuto da una fata. Doveva fare questo, anche se da sola, per far sì che una principiante come lei potesse diventare un dottore delle fate a pieno titolo. Perché un dottore delle fate era tale solamente quando gli venivano affidate le richieste l’aiuto dalle fate.
- “Va bene, Suzy. Allora posso avere almeno te dalla mia parte?”-
- “Sì, ovviamente. Mi è stato dello dalla mia signora di prendermi a carico di tutto ciò che serve per la sua giovane figlia e credo che sarò in grado di dare una mano per cui la spiritista non diventerà sospettosa.”-
- “Ti ringrazio.”-
- “E un’altra cosa, Miss Carlton, non fidatevi degli altri domestici in questa proprietà. Alcuni di loro stavano parlando segretamente con la spiritista. La mia signora ha lasciato la gestione di questa proprietà nelle mani di qualcun altro, quindi non so che tipo di persone sono entrate qui.”-
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Lydia ricordò che la selkie le aveva detto che alcune selkie erano state messe a lavoro come domestiche in una proprietà diversa. Però, tra i domestici ci poteva essere qualcuno connesso con la spiritista e perciò Lydia annuì, decidendo che avrebbe dovuto prendere precauzioni dal momento che non era in grado di decifrare in quale parte appartenesse ogni servitore. Dal momento che si diceva che Teresa non ricordasse nulla di se, non ci sarebbero stati problemi se Lydia non conosceva niente della famiglia Collins.
Proprio di fronte agli occhi di Lydia, Mrs. Collins la stava guardando con un sorriso ampio e felice.
- “Teresa, ecco la tua torta di crema preferita. Prendine quante ne vuoi.”-
C’erano molti momenti in cui Mrs. Collins che era mentalmente instabile probabilmente per le sue medicine, e che si addormentava o che guardava in stato confusionale. In quel giorno, Lydia potè incontrare Mrs Collins solo per il tè nel pomeriggio.
- “Sì, grazie, madre.”-
E in quel momento, gli occhi di Mrs. Collins si riempirono di lacrime.
- “Non posso credere che sono qui a godermi il tè con te che sei cresciuta… l’ho sognato per così tanto tempo.”-
Prese le mani di Lydia tra le sue e le strinse come se stesse cercando di accertarsi che fosse reale.
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- “Ho creduto che non fossi veramente morta. Ho sempre pensato che stessi crescendo nelle buone cure di qualcun altro e che il destino avrebbe lavorato per far sì che fossimo in grado di incontrarci come vere madre e figlia.”-
Il cuore di Lydia si addolorò perché si sentì come se stesse facendo qualcosa d’ingannevole.
- “Mi chiedo se il colore dei tuoi capelli l’abbia preso da tua nonna. Il tuo colore era vicino al castano chiaro quando eri una bambina eppure adesso è cambiato in questo castano rossiccio. Anche il colore dei tuoi occhi, erano così giallo verde?”-
Sembrava che si fosse già dimenticata della spiritista. Eppure, per qualche strana ragione, Lydia non ebbe una piacevole sensazione. Perché era in grado di sentire i puri sentimenti d’amore di lei come madre che era vissuta fino a quel momento pensando a sua figlia. Per Lydia, che aveva perso la madre ad una giovane età, la reazione della signora le fece pensare che questo era il modo in cui fosse una madre. Chi avesse incontrato la madre di lei, avrebbe finito col dire che Lydia non sembrava affatto a sua madre che aveva il sangue puro delle popolazioni nordiche e aveva dei capelli biondo platino e una pelle bianca ed era una donna magnificamente bella. Mrs. Collins che era robusta e dava un’impressione amichevole non aveva niente di simile a sua madre che potesse vagamente ricordare. Ma Lydia sentì che condividevano lo stesso tipo di atmosfera.
Un gentile e calmo contegno. Che faceva sentire rilassato nello stare dalla sua parte.
- “Teresa, sei cresciuta in una così bellissima figlia.”-
Una volta che fu stretta e abbracciata forte, il suo cuore si rilassò al pensiero che potesse lasciarsi alle lusinghe della gentilezza della signora. Non era più una bambina, ma questo significava che c’era una parte di lei che bramava sua madre.
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Se sua madre fosse stata proprio davanti a Lydia che era cresciuta, l’avrebbe abbracciata e le avrebbe detto che era cresciuta così magnificamente. Proprio nel modo in cui Mrs. Collins, che aveva perduto la figlia aveva ardentemente bramato d’incontrarla quando fosse diventata adulta, la madre di Lydia poteva aver sentito una qualche sorta di tristezza nell’aver avuto null’altra opzione che di lasciare indietro la giovane Lydia.
- “Non lascerò che tu sopporti altra solitudine. Farò in modo che tu sia la più felice figlia del mondo.”-
- “Madre…..”-
Lydia pensò a sua madre, mentre la sua testa veniva accarezzata come fosse una bambina.
- “Ohh, non dovrei essere io quella che piange. Oh, lo so, Teresa, c’è un pendente a cameo che volevo che avessi. Pensavo di dartelo quando fossi arrivata all’età da matrimonio. Solo aspetta un po’.”-
Quando sarebbe arrivata all’età in cui poteva sposarsi. Oggetti come quelli erano tramandati dalle madri e dalle nonne e erano legami tra madri e le figlie che non scomparivano anche se queste ultime andavano al matrimonio. Lydia pensò al pendente d’acquamarina ma quando se ne accorse, fu addolorata nello scoprire che era sparito. Forse l’aveva fatto cadere o qualcuno poteva averlo preso.
Sentì come se avesse perso sua madre un’altra volta e questo la fece soffrire.
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- “Tu sei Teresa?”-
Combatté contro le lacrime che le stavano riempiendo gli occhi e alzò il capo per vedere che c’era un ragazzo intorno ai quindici o sedici anni che stava sulla porta.
- “E tu sei?”-
- “Oscar, tuo cugino. La mia scuola inizierà in autunno e quindi sono venuto anch’io alla gita di mia zia al posto dello zio che non poteva lasciare Manchester per via del lavoro.”-
I suoi biondi capelli chiari erano stati tagliati in maniera uniforme attorno al collo e ondeggiavano assieme ai suoi movimenti. Quando si sedette vicino al tavolo, fece un ghigno da ragazzo burlone.
- “Ma non avrei mai immaginato che sarei stato in grado di incontrare Teresa. Sebbene non posso ancora credere che un fantasma possa resuscitare.”-
La sua altezza era quella di un adulto, ma le sue caratteristiche facciali sembravano quelle di un giovane ragazzo. Appariva amichevole e facile ad aprirsi agli altri ma una volta che ebbe parlato, sembrava un ragazzo che parlava come se stesse allontanando via le persone.
- “Credi che non sia Teresa?”-
- “Come la pensi?”-
- “…...non ricordo niente.”-
- “C’è la possibilità che tu stia recitando per mettere le tue mani sulla fortuna della famiglia. Dici che non ti ricordi niente, ma per quello, ricordi sicuramente le buone maniera del tè.”-
Il suo cuore sobbalzò. Finì nel panico nell’essersi forse atteggiata come suo solito troppo.
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Questo ragazzo dichiarava di non credere nei fantasmi, forse non credeva nemmeno nella spiritista, ma fu colpita dalla parte di come si era comportato come se la testa testando. Non era sicura che avrebbe preso la sua parte se si fosse aperta a lui riguardo all’essere stata rapita.
Piuttosto se fosse stato scoperto che non era Teresa, l’avrebbero pensato a lei come a una comune delinquente.
Durante il tempo la sua precauzione vinse e la fece stare in silenzio, Oscar disse bene, poi si alzò.
- “Hey, hai un amante?”-
- “Eh’?”-
- “Va bene diventare la figlia di questa famiglia, ma se lo facessi finiresti con lo sposare un altro uomo.”-
Le fece un ghigno e se ne andò.
Lydia ricordava l’articolo di come una donna facoltosa avesse richiamato il fantasma della sua deceduta figlia e stesse cercando un partner da matrimonio. Poteva trattarsi di Mrs. Collins, si chiese.
Se era così.
Edgar…..
Se l’articolo era vero, poteva esserci la possibilità che lui venisse come candidato? Allora pensò che avrebbe potuto aiutarla, ma se Edgar era interessato nella figlia fantasma, si preoccupò che lui sarebbe finito dalla parte della spiritista. Si chiese fino a che punto che non credesse in Edgar. Anche se non poteva credere alle avance civettuole che le faceva, credeva che lui non era il tipo di persona che l’avrebbe abbandonata se fosse stata in una situazione pericolosa.
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Ma questo era perché usava l’abilità di Lydia come dottore delle fate.
Si chiese se la ragazza di nome Lydia valesse la pena di essere salvata da lui.
Però, la speranza su Edgar venne distrutta in un attimo.
Perché l’uomo che chiamava se stesso Conte Ashembert e che era arrivato alla proprietà non era Edgar.
Lydia stava guardando giù dalla finestra della stanza di Teresa verso il portico d’entrata e curvò le spalle per il disappunto quando vide un giovane uomo sconosciuto uscire dalla sua carrozza.
Avrei dovuto sapere che quello che era scritto sui tabloids erano tutte bugie.
Doveva aver usato il nome del Conte Ashembert perché gli avrebbe facilitato l’accesso alla gente della borghesia benestante con i quali non aveva contatti. Lydia pensò che fosse stato così stupido per lei pensare che sarebbe sicuro chiedere sinceramente aiuto quando Edgar fosse arrivato e poi si sdraiò sul letto. Le nubi coprirono il cielo e nascosero la debole luce del sole che stava tendendo verso ovest.
Una volta che il cielo colorato di grigio immerse nel cielo e nell’oceano e in quella proprietà, Lydia si sentì colpita da forti vertigini.
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Hastings, che era una città locata nella costa sud di Londra, era conosciuta come una popolare località di mare. Fare un tuffo nell’oceano, il quale era pubblicizzato con la ragione che fosse buono per la salute, era diventato come uno degli intrattenimenti per il popolo inglese e durante i periodi estivi, tutte le città delle spiagge vicine che avevano spiagge con bellissima sabbia bianca erano strapiene di turisti.
La proprietà di Mrs. Collins era in un posto pacifico, locato diverse miglia lontane dalla più vicina città che aveva quel tipo di spiagge. Quella proprietà era stata costruita in un luogo a cui si poteva entrare attraversando una strada lunga e stretta bloccata dall’oceano e locata su una terra tipo un’isola che stava alla fine della strada. Questo luogo come un’isola era connesso con la terra con una sola strada, ma evidentemente quella strada scompariva sotto le onde che aumentavano con le alte maree, per cui poteva essere praticamente vista come un’isola separata. Se uno dei subordinati del Principe stava complottando qualcosa stando in una proprietà chiusa e isolata come quella, allora chissà quali pericoli stavano aspettando quelli che entravano quella terra. Però, Edgar accompagnato da Raven si stava dirigendo in quel posto.
Perché si supponeva che Lydia fosse lì.
La famiglia Collins marito e moglie avevano costruito quella proprietà durante il periodo in cui era nata quella figlia. Però, i due non erano andati a far visita al luogo da quando la loro figlia era morta.
Perché, la loro figlia, che aveva solo cinque anni, era morta nell’oceano vicino a quella proprietà.
L’unica cosa che era stata trovata vicino alla costa bagnata dalle onde era la piccola scarpa della loro figlia. Dal momento che il suo corpo non fu trovano da nessuna parte nel buio profondo dell’oceano, i coniugi Collins non si erano ancora decisi sul vendere la proprietà.
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Quelle erano le informazioni che l’organizzazione ‘Luna Scarlatta’ aveva trovato sulla famiglia Collins. Edgar stava riorganizzando le informazioni che aveva nella sua testa, seduto nella sua carrozza che oscillò lungo la strada per poco più di un’ora per la stazione di Hasting. Nico gli aveva detto che Lydia era scomparsa e dopo aver usato tutti i suoi servitori della casa contesca per cercarla, avevano scovato un guidatore di cavalli da sella che aveva tirato su Lydia e una donna accovacciata in un vicoletto. Scoprì che la donna che Lydia aveva aiutato era Mrs. Collins e dove si erano dirette. Avevano già controllato l’hotel e avevano determinato che Mrs. Collins era partita per Hastings assieme alla spiritista, cosa che sopraffò Edgar per la sconfitta di essere stato superato dal suo nemico. Non c’erano errori che Lydia fosse stata presa da loro. Ma non poteva permettere a se stesso di perdere. Facendo quella sua silente risoluzione, saltò sul treno che partì per primo al mattino. Quando guardò fuori dalla carrozza, vide che il mare blu era così luminoso che stava riflettendo i raggi del sole, e non sembrava affatto l’Inghilterra. Oltre quell’oceano c’era la Francia. Dal passato c’erano state molte persone, cose, guerre che avevano attraversato La Manica ed erano arrivate in Inghilterra. La verità della questione era che Hasting era famosa per essere un antico campo di battaglia.
Di fronte a lui, andando oltre una strada che continuava dalla costa, poteva vedere un’isola isolata che s’innalzava da una piano piatto. La lunga strada che la connetteva alla terra ferma scompariva all’alta marea e usciva dalla pacifiche onde dell’oceano.
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Era una strana e peculiare forma per un isola e c’era un edificio color mattone che si innalzava nella parte est dell’isola e nel lasso di tempo in cui apparì l’intera forma del paesaggio, il cielo che era stato prima chiaro e senza nuvole era diventato pieno di nubi e sembrava che stesse per arrivare la pioggia.
- “Grazie mille per essere venuto fino a qui, Visconte Middleworth.”-
Mrs. Collins che salutò Edgar quando arrivò, sembrava completamente diversa da come era apparsa al rituale e ora gli sorrideva con una felicità splendente.
- “Sono venuto così di fretta. Spero che non vi abbia creato problemi.”-
- “No questo mai. E inoltre, milord visconte, c’è un altro ospite che è arrivato giusto prima di voi.”-
- “Oh cielo, chi è stato ad essere più veloce di me?”-
- “E’ il Lord Conte Ashembert.”-
-“Ahh, dal momento che si vocifera essere un donnaiolo.”-
Raven che era proprio dietro di lui, abbassò la testa come se stesse combattendo per non scoppiare dal ridere. Sono solo delle sciocche voci, difese debolmente Mrs. Collins. Edgar percepì che il falso conte aveva vinto la sua simpatia. Beh, naturalmente era così. Se una madre voleva vincere per sua figlia la dignità di un nobile, allora un famoso e conosciuto nobile della nobiltà era meglio di qualcuno che era povero e aveva valore solo nel nome.
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- “Oh, c’è ancora tempo per la cena. Posso
accompagnarvi nella vostra stanza? O volete…..”-
La voce le morì perché stava sperando che Edgar potesse mostrare la sua considerazione per l’arrivato precedente.
- “Se posso, vorrei porgere i miei saluti al conte.”-
Una volta che lo disse, Mrs. Collins rilassò la sa espressione in sollievo.
- “Capisco. Dovrebbe essere nel salotto, quindi per favore seguitemi.”-
Sembrava che non volesse veramente dargli dispiacere. Ovviamente Edgar non pensava di mostrare alcuna considerazione verso l’impostore. Stava pianificando d’indagare se l’uomo che aveva dichiarato il suo nome stava lavorando sotto il Principe. Doveva determinare quali erano le loro intenzioni e e qual’era la situazione di Lydia. Lydia, si chiese se fosse da qualche parte in quella proprietà. Cercò di pensare a un modo per cercarla e portarla in sicurezza fuori da lì. Mentre stava pensando arrivò al salotto.
Fuori dalla finestra, il cielo era quasi nero e le piogge serali stavano già per scendere, ma in quella stanza che era più luminosa del normale, Edgar fu ing grado finalmente di vedere chi fosse il suo impostore.
- “E’ un piacere incontrarla. Oh, no, ci siamo incontrati al rito l’altro giorno, ma dal momento che non c’è stata la possibilità di salutarvi quel giorno.”-

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Edgar fece un sorriso gentile e tese la mano, alla quale l’uomo strinse energicamente, cosa che mostrò a Edgar che egli era in grado di agire come un vero e proprio nobile.
- “Sì, dal momento che in quelle determinate situazioni, sarebbe più educato non scambiarsi parola.”-
- “Comunque, milord, sembra che siamo rivali per la stessa lady, ma vorrei chiedervi se avete l’intenzione di sposare Lady Teresa?”-
- “Vorrei poterlo dire dopo averla incontrata. Però, visconte, gli altri due candidati appariranno più vecchi di fronte agli occhi di Lady Teresa. Per cui in senso pratico, sembra che sia una competizione uno ad uno tra voi e me stesso.”-
Edgar rispose con un semplice sorriso.
- “Per favore andateci piano con me. Cosa più importante, Lord Ashembert, è giusto per voi gettare via tutte le vostre innumerevoli conoscenze femminili e sposarvi?”-
L’uomo fece un sorriso che includeva un pizzico di tristezza. Stava cercando di apparire teatrale.
- “Le donne sono tutte uguali. Lo penso sempre poco importa quante ne corteggio. Ecco perché vorrei poter conoscere un fantasma. Ho pensato che sarebbe stato piuttosto rinfrescante.”-
Questo è strano. Si diceva che Edgar fosse un uomo frivolo che amava le donne, ma non aveva mai avuto quel tipo di pensiero o di opinione prima.
- “Le stesse? Questo è inaspettato. Immaginavo che dal momento che ognuna di loro era così diversa fosse la ragione per cui vi eravate innamorato di tutte loro. Come potevate ardere nel corteggiarle quando non era nemmeno godibile per voi?”-
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Poteva quest’uomo che non riusciva a tirare fuori un’intelligente retorica lavorare sotto il Principe? Edgar pensò che quell’uomo non fosse abbastanza adatto per quel lavoro dal modo in cui stava cercando di provocarlo sapendo che quello vero era davanti ai suoi occhi.
Poteva solo essere un delinquente che andava alla ricerca dei soldi della famiglia? O era solo parte del suo piano.
- “Scusatemi, milord.”-
Proprio allora, Raven entrò silenziosamente nella stanza e chiamò Edgar.
Era stato piuttosto veloce, mi chiedo se sia stato in grado di curarsene. Edgar si scusò col finto conte e lasciò la stanza con Raven.
- “Ho trovato Miss Carlton.”-
- “Sta bene?”-
Raven pensò a come rispondere e disse ‘non lo so.’.
- “Cosa vuoi dire?”-
- “Non riesco a decidere. Ecco perché credo Lord Edgar sarebbe meglio per determinarlo.”-
L’ampia stanza che connetteva verso il cortile era stata trasformata in una galleria. C’erano molti pezzi d’arte dall’Est allineati in uno spazio esotico e l’aria in essa faceva suonare le gocce di pioggia, che avevano cominciato a cadere fuori dalla porta a vetri, come se fossero la burrasca in uno dei paesi del sud.
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Quando vide Raven che aveva la pelle scura in piedi vicino a una delle piante decorative che aveva le sue enormi foglie distese, lo fece sembrare come se si fosse perso in uno di quei paesi del sud.
La cosa che Raven stava fissando era la scultura di una dea nuda in piedi, illuminata dalla luce delle lampade, e vide che c’era qualcuno dietro ad essa.
- “apparentemente se si è in grado di trovarla e prenderla, si vince.”-
- “Nascondino?”-
Quando Edgar avanzò e si avvicinò a quella persona, la figura con un vestito si girò per correre come per scappare da Edgar.
- “Non puoi acchiapparmi così facilmente, Mr. Crow.”-
Ridacchiò giocosamente mentre era lì per correre via, ma Raven si mise davanti a lei.


Lei andò a sbattere contro di lui e lo guardò in sorpresa.
- “Oh cielo, Mr. Crow è qui?”-
E poi guardò verso Edgar.
- “Questo non è giusto; ti sei fatto aiutare dai tuoi amici e mi hai ingannato.”-
- “Signorina, lui non è non una cornacchia, ma un corvo.”-
- “Oh, sì, avete ragione. E, allora, voi chi siete?”-
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Il viso che si girò verso di lui fu illuminato dalla luce della lampada.
Aveva fluenti capelli color caramello, con misteriosi occhi verde oro e un brioso vivace sorriso.
Era Lydia. Il suo corpo e il suo viso erano di Lydia senza dubbio. Non sembrava ferita e sembrava in completa saluta ma c’era effettivamente un problema.
- “Sono il Visconte Middleworth.”-
Per quel momento, Edgar introdusse se stesso con quel nome.
- “Siete uno degli ospiti speciali di cui mia madre stava parlando.”-
- “…...il che significa che siete la giovane figlia di Mrs. Collins?”-
- “Sì, il mio nome è Tersa. È un piacere conoscervi.”-
La ragazza, che aveva l’aspetto di Lydia, alzò i lembi della gonna con le dita e fece goffa riverenza con un sorriso soddisfatto, come se pensasse di averlo fatto perfettamente. Teresa. Era la figlia morta che era rinata attraverso l’incantesimo della resurrezione. La ispezionò tanto e bene al punto che sarebbe potuto essere considerato maleducato, ma lei non sembrava affatto irritata dallo sguardo rude di un uomo che la stava guardando. Si avvicinò a Edgar e lo guardò anche lei come se fosse curiosa di lui.
- “Milord visconte, sono ritornata in vita.”-
Sembrava anche essere a conoscenza di quella parte di sè.
- “Sembra così. L’ultima volta che vi ho incontratata l’altro giorno, eravate ancora un fantasma.”-
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- “Oh cielo, per cui ci siamo già incontrati prima? Non ricordo nulla di quando ero un fantasma o prima di essere morta.”-
Raven gli chiese di nascosto se fosse posseduta da un fantasma. Sembrava fosse l’unica condizione credibile in quella situazione. Edgar annuì.
- “Miss Teresa, com’è ritornare in vita?”-
- “E’ meraviglioso. Non riesco a credere che ero la figlia di una famiglia ricca come questa. Ho così tanti vestiti e gioielli. In più, sto per diventare la moglie di un nobile!”-
- “Quindi vi piacciono i vestiti, i gioielli e i nobili.”-
-“Sì, molto.”-
Era una ragazza abbastanza facile da capire. Forse perché era un fantasma o forse perché la sua personalità in origine era così. Lasciando ciò da parte, si chiese ci fosse alcun modo col quale potesse parlare a Lydia. Mentre stava cercando di pensare a un modo, una voce chiamò Teresa.
- “Sembra che mi stiano cerando. Devo andare.”-
Edgar la bloccò cercando di tenerla lì.
- “Vorrei parlare con voi solo un po’ più a lungo.”-
- “Ma, a dirvi la verità, mi è stato detto da mia madre che non devo ancora parlare con nessuno degli ospiti. Mi griderà contro.”-
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- “Continuiamo con il nascondino.”-
Prese la libertà di tirarle il braccio cosicché entrambi potessero accovacciarsi assieme dietro il Relief.
Teresa pensò ridacchiando che doveva essere eccitante.
- “Silenzio, stanno arrivando.”-
A venire al suono dei propri passi fu una giovane cameriera coperta da lentiggini. Stava chiamando freneticamente Teresa ma lei si stava nascondendo e combattendo contro il riso. Raven andò verso la cameriera tirando fuori la scusa che non c’era nessuno lì, i due andarono via dalla galleria.
- “Siete piuttosto avanti.”-
- “Se sarò in grado di essere aggressivo, allora vorrei uccidervi.”-
- “Oh cielo, non potete farlo ancora. Perché ci dovrebbero essere altri ospiti oltre a voi. Mia madre ha scelto quattro uomini come candidati per essere i miei partner da matrimonio e verrà scelto solo uno tra loro.”-
Questo era vero, Edgar e il falso conte era stato invitati per quel proposito. Il che significava, che ci sarebbero stati quattro uomini che avrebbero cercato di corteggiare Lydia.
Questo è un problema.
Lydia era la sua fidanzata. Anche se lei non aveva nessuna intenzione di esserlo, per Edgar che stava continuando ad avere una piacevole, buona sensazione nel continuare a dire che lo era, non avrebbe provato a sopportare altri uomini che si avvinassero a lei.
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L’unico che avrebbe dovuto riflettersi in quei occhi verde oro era lui solo. Se nel caso il resto dei tre nel gruppo avrebbe interferito, allora prese la dura decisione che sarebbero stati mandati all’inferno.
Avrebbe dovuto essere anche contro la volontà di Lydia quello di essere forzata di fare conoscenza con uomini che non conosceva mentre era posseduta da Teresa.
La sua anima doveva star chiamando aiuto.
Edgar spinse la ragazza verso di sé.
Sembrava imbarazzata ma lo stava ancora guardando con occhi imploranti. A lui non dispiacevano questo tipo di ragazze. Se fossero state in una relazione, sarebbero certamente diventate delle amanti appassionate e aggressive. Però, il cuore di Edgar sofferse all’identità di una personalità ovviamente differente da Lydia. Non c’era Lydia che si sarebbe arrabbiata o preoccupata o sarebbe arrivata quasi alle lacrime quando avesse cercato di avvinarsi a lei. Non c’era Lydia che sapeva che Edgar era un buono a nulla e che teneva la guardia alta quand’era con lui e che pure si preoccupava seriamente riguardo lui. Voleva vedere lei che era gentile da parte a parte e che era stata più preoccupata piuttosto che pensare male di lui quando aveva sentito che aveva duellato per il bene di una vedova.
- “Riesci capirlo? Sono qui per salvarti.”-
Quando le sussurrò ciò, lei piegò la testa confusa.
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- “Mia fata, ti prometto che ti proteggerò, per cui non hai più niente di cui preoccuparti.”-
Per un istante, pensò di aver visto i suoi occhi verde oro allargarsi come se avessero capito ciò che voleva dire. Poteva essere stato il punto di luce che si era riflesso contro la finestra di vetro della galleria e che si era illuminato brillantemente nei suoi occhi. Anche se era così, Edgar sentì come se avesse trovato Lydia e baciò la sua mano che teneva così stretto. I quattro uomini che erano stati scelti al rito spiritico dell’altro giorno stavano per essere riuniti la notte seguente. Mrs. Collins aveva detto che sua figlia Teresa sarebbe stata presentata loro al tavolo della cena. Ma non c’era nessuna ragione per lui di aspettare pazientemente fino a quel momento. Se alla madre aveva cominciato piacere il falso conte, allora doveva stare attento.
- “Per il tempo a venire, coloro che risiedono correntemente in questa proprietà sono Mrs. Collins e suo nipote, Miss Carlton che è Miss Teresa, il conte impostore, la spiritista e la vecchia signora sua assistente. La giovane cameriera che era la guardiana di Mrs. Collins sembra una serva intima che si era portata dietro da Manchester, ma gli altri servitori sembrano essere stati assunti durante il periodo il cui la Signora ha preso qui la residenza, per cui non è chiaro chi sia sotto il controllo di chi.”
Dopo aver terminato la sua cena, Edgar era ritornato nella sua stanza privata e stava ascoltando il rapporto di Raven.
- “Coloro che arriveranno domani sono Lord Sir Stanley e Lord Clark, entrambi gli uomini hanno il casato di Baronetto.”-
- “Se la mente, Ulysses è qui, allora è sicuro che sia un uomo. L’uomo che si fa chiamare Conte Ashembert è altrettanto sospetto, ma ci potrebbe essere la possibilità che sia uno degli uomini che arriveranno domani e che si stia nascondendo tra e come uno dei servitori.”-
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La sua squadra era riuscita tempo fa ad adescare Edgar nella bocca della sua trappola. Anche se aveva anticipato che Edgar era venuto sapendo che fosse la trappola del nemico e che non intendeva rimanere calmo e quieto, per cui era sicuro di fare la sua prossima mossa.
- “Mi chiedo che tipo di mossa farà Ulysses, milord.”-
- “….…il Principe controlla i movimenti della sua organizzazione come il conduttore di un’orchestra. Per fa sì di raggiungere il finale perfetto, tutti i suoi strumenti devono essere posizionati e organizzati cosicché ogni nota non manchi il tempo o la melodia. Perciò Ulysses si muoverà solo secondo come gli è stato ordinato di fare. Il problema è di come sia stata calcolata e decisa la mia parte in un risultato perfetto.”-
- “Non sarò in grado di indovinarlo.”-
- “Molto probabilmente, devono avere un metodo per ogni fantasiosa mossa che io possa immaginare.”-
- “Allora state dicendo che avervi fatto andare al rito spiritico era quello che si aspettavano.”-
- “Al tempo, avevo intenzione di fare una mossa prima di loro per scuoterli, ma ora che ci penso non c’è stato nessun tipo di risultato come quello.”-
- “Credete che avessero anche calcolato di inscenare Miss Carlton come la figlia Teresa?”-
- “Questo è il punto. Se questa fosse l’unica cosa ad essere una coincidenza…..”-
Secondo quanto erano riusciti ad afferrare sui movimenti del nemico, non c’erano segni che stessero tenendo di mira Lydia specialmente. Poté immaginare che fosse stata una coincidenza quella di lei di aiutare Mrs. Collins.
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Anche se avevano bisogno di una ragazza per richiamare lo spirito di Teresa, non c’era ragione che avrebbe dovuto essere Lydia. Perché l’esca per adescare Edgar fuori dalla sua proprietà era il conte impostore e la spiritista che sembrava uguale ad Ermine. In ogni modo, se era completamente al di fuori della loro immaginazione che Lydia era caduta in tutto questo, allora sarebbero stati forzati a cambiare i loro piani.
Per Edgar, quella era la speranza che lui non avesse ancora perso contro di loro.
- “E’ Lydia. Lei è l’unica cosa non prevista dal nemico. Ecco perché sono stato capace di ottenere la spada del Conte Cavaliere Blu, grazie al suo aiuto. E ho ottenuto il titolo di conte.”-
Sì, era stata in grado di volgere il corso degli eventi in una completamente direzione diversa che perfino Edgar non era stato in grado di prevedere. Quello che non si era aspettato era che solo con la sua estrema gentilezza e con l’orgoglio e la responsabilità di dottore delle fate lei avrebbe agito in un maniera a cui lui normalmente non avrebbe pensato.
- “Lei è la mia fata della buona fortuna. Se sarà in grado di riportarla indietro, non credi che tutto diverrà a noi favorevole? Sì, la prima cosa a cui dovremmo pensare è questa.”-
- “Almeno, è un piano che i nemici possono aspettarsi.”-
- “Raven, stai facendo il sarcastico?”-
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- “Per favore perdonatemi, quale parte di ciò che ho detto sembrava sarcastica?”-
Lo chiese con un tono serio di scuse che Edgar trovò divertente e rise forte.
Dopo che fu pieno di risa, fu in grado di sentirsi molto più rilassato. Poteva essere sciocco per lui togliere l’attenzione dall’attacco dei nemici dove che si era arrampicato nel loro nido. Ma questa situazione era iniziata con l’arte della resurrezione. Colui che il Principe aveva mandato sembrava qualcuno che riusciva ad usare poteri magici. Allora c’era la possibilità che la chiave fosse qualcuno come Lydia piuttosto che l’ingegno e la forza.
- “Ora che ci penso, dov’è Nico? Ha detto di lasciare aperta la finestra ma non possiamo con tutta questa pioggia.”-
- “Va tutto bene adesso. Se mi avessero fatto aspettare per sempre, sarei stato bagnato fradicio.”-
Quando si voltò verso la voce, vide un gatto grigio seduto sul divano coperto da un mucchio di cuscini.
- “Quindi sei stato in grado di entrare.”-
- “Ogni grande abitazione ha uno o due servitori a cui piacciono i gatti. Una volta che miagolo in maniera carina e mi sono strofino contro loro, non esitano a farmi entrare. Ma ho buttato in segreto la ciotola di latte che mi hanno versato.”-
Dopo aver detto ciò, fece un sorso del whiskey in bicchiere che aveva preso da qualche parte.
- “Sono andato a vedere come stava Lydia, ma non mi ha affatto riconosciuto. Mi ha inseguito e ha cercato di accarezzarmi. Ho detto che un gentiluomo come me non vuole essere trattato come un gatto, eppure.”-

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Poco importa quanto lo si guardasse, sembrava un gatto, per cui non c’era niente che si potesse fare per quello.
- “Lascia a me riguardo lei.”-
- “Cosa farai?”-
- “Per adesso, andrò a porgerle i miei saluti.”-



1 commento:

  1. Sei bravissima! Continua così.
    Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
    Ti ringrazio tantissimo ^.^

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