Cap 1: “La bugia cattiva del Conte”
Traduzione
di
Lucyl Kappa Kanwar
Nel
mezzo della notte, all’angolo della città, c’era una fila di
gentiluomini che entravano tutti nello stesso edificio posto nella
strada principale, uno ad uno, nel modo più silenzioso possibile,
cosicché non richiamassero l’attenzione, come se volessero
evitare sguardi indesiderati.
Guardando
la scena dall’angolo dell’occhio, lei entrò nello stesso
edificio dalla porta sul retro.
Il
posto dove lei e gli uomini erano entrati era il luogo di riunione
dell’Associazione dello Spirito e del Paranormale nella città di
Londra. Quella notte era la notte in cui avrebbero tenuto una
cerimonia per chiamare gli spiriti della morte. L’Associazione
degli Spirito e del Paranormale era un’organizzazione che si
riuniva per chiamare gli spiriti e far si che accadessero degli
avvenimenti ed essere in grado di parlare direttamente con gli
spiriti, di recente era diventata una moda tra le persone
interessate agli eventi e alle attività spirituali. Quella notte,
lei era stata invitata come spiritista in una di quelle associazioni
di persone che la pensano alla stessa maniera e che ricercavano quel
tipo di fenomeni spirituali.
Si
stava facendo passare come una famosa spiritista in America. Però,
lei sapeva più di tutto che non aveva quel tipo di potere e non
aveva mai fatto nulla che si avvicinasse alla pratica dello
spiritualista. Anche se tutte le preparazioni erano pronte. Aveva
bisogno di recitare la parte.
Dopo
che venne fatta portare nella sala d’attesa insieme a una vecchia
che l’accompagnata, fece un sospiro per via di tutta la tensione
nervosa in lei.
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La
luminosità della lampada a gas la fece diventare ancora più
nervosa.
-
“Non preoccuparti. Sarai in grado di fare bene, Seraphita.”-
L’anziana
signora le rivolse delle parole incoraggianti, oscurando per lei la
luce della lampada. Nella stanza accanto, sembrava che i nobili che
erano stati invitati si fossero riuniti. AL di la della porta, poté
sentire debolmente il rumore di voci abbassate che sussurravano e
mormoravano tra di loro. La stanza accanto era quella dove si
sarebbe tenuto lo spiritismo e quindi era sicuro che i gentiluomini
in quella stanza oscura ne stessero parlando senza sosta. Perché
stavano sentendo paura, vergogna e curiosità per il rituale per
chiamare gli spiriti della morte. In quel gruppo di persone, ci
poteva essere un uomo che lei conosceva. No, era sicuro che lui
fosse lì. Colse l’occasione e camminò coraggiosamente verso la
porta e aprì uno spiraglio. Nel gruppo di una dozzina o quasi di
uomini, fu immediatamente in grado di notarlo. Il suo cuore batté
rapidamente.
Dovunque
andasse, lui risaltava.
C’erano
delle pesanti tende che coprivano ogni apertura a mo di finestra
nella stanza e sebbene nella stanza scura ci fosse solo la luce di
una candela, i suoi brillanti capelli biondo oro assorbirono tutta
la luce e brillarono radiosamente. Sebbene stesse casualmente in
piedi da solo nella folla indugiante, il bellissimo lato scolpito
del suo volto e il suo elegante effetto emisero l’aura di un
nobile sangue blu. Doveva essersi vestito in quella giacca da sera
logora così da non spiccare, ma era evidente che provenisse da una
classe differente da quei poveri nobili che si erano riuniti.
Era
così fin dal passato. Anche se condivideva il pasto e il letto con
i ragazzi di strada nelle case deserte dei bassifondi, veniva
chiamato signore, che lo desiderasse o meno.
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L’inglese
d’alta classe e l’etichetta delle classi alte di cui era stato
imbevuto fino al midollo e il suo spirito nobile di essere nato come
un nobile, gli aveva permesso di andare assieme ai membri importanti
della società sotterranea. Se non ci fosse stato qualcuno che
avesse cercato di catturarlo, allora avrebbe potuto scalare la vetta
per sorgere come leader del gruppo dei ragazzi di quella società.
I suoi occhi scrutarono la stanza, ma il sguardo apparentemente a
caso non permise a nulla di nascondersi o scappare via dalla sua
visione. Se qualcuno fosse stato guardato da quegli occhi, pensò
che sarebbe rimasto sotto l’impressione che l’altro sarebbe
stato in grado di guardare oltre la maschera e scoprire facilmente
la sua identità.
Se lui avesse notato, si chiese cosa avrebbe pensato.
Se lui avesse notato, si chiese cosa avrebbe pensato.
La
vecchia signora sentì il debole sospiro di Seraphita e alzò la
testa come se avesse avuto qualcosa da dire, ma alla fine, rimase in
silenzio.
Conte
Edgar Ashemert. Quello era il suo nome corrente.
Sembrava
fosse diventato un personaggio famoso tra la nobiltà londinese ed
era apparso a quel rito spiritico sapendo che era una trappola.
Però,
non era risaputo quante informazioni avesse ottenuto su di loro.
Seraphita
teneva gli occhi fissati su di lui, guardandogli mentre si
soffermarono su una donna di mezza età. Sedeva all’angolo della
stanza con la testa rivolta verso il basso. L’unica donna in
quella stanza del rito era quella Mrs. Collins.
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Il
rito spiritico che si stava per tenere quella notte era stato
preparato per lei. Era la moglie di un uomo benestante che aveva un
po’di cotonifici a Manchester. La ragione per cui era venuta a
Londra era per trovare un marito per la sua figlia.
Non
era inusuale in quei giorni per i nuovi ricchi mettere un’attraente
dote sulle loro figlie per trovare un marito che avesse il titolo di
un nobile. Mrs. Collins era una di questi.
D’altra
parte, gli aristocratici con titoli nobiliari che stavano
attraversando momenti difficili nel continuare il loro stile di vita
da nobili, avevano cominciato a cercare le figlie di classi
inferiori i cui parenti stavano guadagnando nei loro affari.
Però nel caso di Mrs. Collins, il problema era che sua figlia era già spirata.
Però nel caso di Mrs. Collins, il problema era che sua figlia era già spirata.
In
altre parole, il rito spiritico di quella notte era una
particolarmente bizzarra riunione tenuta per richiamare sua figlia e
quindi scegliere un marito dal numero dei poveri aristocratici così
disperati per i soldi che avrebbero sposato un fantasma. Però,
ovviamente, la giovane fidanzata del conte non era in pericolo e lui
non doveva avere l’intenzione di sposare un fantasma.
Ma ci poteva essere quella possibilità, visto che avrebbe corteggiato chiunque fosse una donna. Poteva avere qualche interesse anche se si trattava di un fantasma.
Quando chiuse lo spiraglio e si spostò dalla porta, uno dei membri della commissione dell’associazione spiritica sussurrò alla sala d’aspetto di cominciare in qualunque momento.
Ma ci poteva essere quella possibilità, visto che avrebbe corteggiato chiunque fosse una donna. Poteva avere qualche interesse anche se si trattava di un fantasma.
Quando chiuse lo spiraglio e si spostò dalla porta, uno dei membri della commissione dell’associazione spiritica sussurrò alla sala d’aspetto di cominciare in qualunque momento.
Era
quasi mezzanotte, il momento perfetto per compiere un rituale per
una chiamata spiritica.
Tirò
giù il suo velo nero di seta per nascondere il volto.
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-
“Andiamo, Seraphita.”-
La
vecchia signora di fronte a lei aprì la porta della sala d’attesa
per andare verso la stanza del rito spiritico dove tutti si erano
riuniti.
Contemporaneamente,
li occhi di tutti si fissarono su di lei.
Lentamente,
camminò nella stanza, posando lo sguardo per guardare i membri
della stanza da sotto il velo. Per adempiere il rituale, doveva
confermare chi sedesse dove.
Però,
appena i suoi occhi arrivarono a lui, venne catturata dal suo
sguardo tagliente. Aveva pensato di essere preparata e aveva fatto
attenzione, ma non riuscì a spostare gli occhi da lui per un po’.
Il suo volto non era in grado di essere visto. Eppure il suo cuore
corse veloce e le sue dita tremarono. Fino a quando non l’aveva
incontrato, ebbe la sensazione che avesse voluto che lui la notasse.
Però, improvvisamente ebbe paura di essere notata.
Era
sicura di essere vista con scherno e sguardi sprezzanti, ma ebbe il
desiderio di volerlo vedere anche solo per un po’ e odiò quella
parte di sé.
In qualche modo riuscì a togliere gli occhi da lui e da allora, non guardò nella sua direzione.
In qualche modo riuscì a togliere gli occhi da lui e da allora, non guardò nella sua direzione.
***
P.
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Il
binario della Stazione Vittoria era pieno di passeggeri e di persone
che volevano salutarli.
Venditori
ambulanti con un enorme carico di bagagli, famiglie che stavano
salutando i loro cari e gentiluomini dignitosi e le loro signore che
stavano partendo per una piccola gita in vacanza.
In
mezzo a tutte quelle persone che avevano tutti i tipi di motivi
diversi e stavano salendo sul treno, Lidya annuiva alle parole del
padre che stava dicendo la stessa cosa che era stata ripetuta non si
sa quante volte.
- “Lydia, fai attenzione mentre sarò via”-
- “Lydia, fai attenzione mentre sarò via”-
-
“Sì, padre.”-
Il
padre di Lydia, un professore in mineralogia era stato invitato a
prendere parte ad una conferenza accademica che si sarebbe tenuta a
Parigi. Stava per andare via da Londra per due mere settimane,
eppure, continuando a controllare il tempo, sembrava che non volesse
separarsi da Lydia.
-
“Non devi essere così preoccupato; non ho vissuto in Scozia tutta
da sola fino a questo momento?”-
-
“Lì c’erano dei volti conosciuti in tutta la città ed era un
luogo pacifico, non è così? Ma Londra è pericolosa.”-
-
“Abbiamo la governante e lavorerò nella tenuta contesca, per cui
non c’’è nulla di pericoloso.”-
-
“Il conte…., oh, si, il conte. Credo che possa essere
affidabile...”-
Ma
è lui quello più pericoloso, pensò che l’avesse mormorato tra
sé.
Lydia era un dottore delle fate. Poteva vedere le fate e parlarci. Il conte che l’aveva assunta come dottore delle fate era Edgar Ashembert, avente il titolo di Conte di Ibrazel (il reame delle fate).
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Lydia era un dottore delle fate. Poteva vedere le fate e parlarci. Il conte che l’aveva assunta come dottore delle fate era Edgar Ashembert, avente il titolo di Conte di Ibrazel (il reame delle fate).
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Proprio
come diceva il nome, i conti delle generazioni passate avevano una
terra nel mondo fatato e andando d’accordo con le fate si diceva
fossero stati riconosciuti come figure dignitose tra loro. Anche
adesso, il nome del Conte Cavaliere Blu associato con gli antenati
della famiglia era il nome umano più rinomato tra le fate.
Però,
nei tempi correnti, non molto dopo che la linea di sangue della
famiglia era morta, Edgar, che aveva ereditato il titolo per varie
ragioni, non aveva poteri magici per comunicare con le fate, e aveva
assunto Lydia.
Lasciando ciò da parte, quello per cui Carlton era preoccupato era la personalità del conte.
Lasciando ciò da parte, quello per cui Carlton era preoccupato era la personalità del conte.
Le
voci che lui fosse un donnaiolo erano assolutamente vere. Era
sicuramente preoccupato di lasciare indietro la sua unica figlia in
età da matrimonio.
-
“Starò bene, padre. Non sono una figlia così sbadata.”-
-
“Ovviamente lo so. Oh, sì, volevo darti questo prima di partire”-
quando lo disse, tirò fuori una piccola scatola da dentro la sua
giacca e la porse a Lydia.
-
“Tua madre l’ha fatta cercare prima di spirare. Dopo che fossi
cresciuta abbastanza, lei voleva che tu lo avessi quando avessi
incominciato a pensare al matrimonio.”-
Lydia
si sentì a disagio sentendo la parola ‘ matrimonio’ da suo
padre.
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Oh,
no, non lo sa, o no?
-
“N-non ho certe intenzioni.”-
-
“Tua madre disse che avrei dovuto consegnartelo quando avessi
avuto sedici o diciassette anni. Ho pensato fosse troppo presto per
te, ma tu stai lavorando come dottore delle fate, per cui non dovrei
trattarti per sempre come una bambina.”-
Era
stato solo un mese fa che a Lydia era stata chiesta la mano in sposa
da una fata e se ne era andata dal regno umano. Era ritornata
immediatamente, ma per Lydia che aveva il potere di comunicare con
le fate, lei non era una figlia normale. Finché
si è occupava
di fate, che non capivano la normale pratica umana, e fosse
chiesta in sposa, a suo padre non sarebbe mai
dato il tempo necessario per
darle la sua benedizione. A Carlton gli era stato insegnato
questo e quindi doveva averci rimuginato fino a quel giorno e aveva
pensato che avrebbe dovuto consegnare alla fine l’oggetto
affidatogli dalla moglie.
Con
un miscuglio di sentimenti, Lydia aprì la scatola.
-
“E’ una gemma chiamata acquamarina.”-
-
“E’ come…., il colore dell’acqua del mare.”-
-
“Tua madre ha detto che le era stato consegnato da sua madre
intorno alla tua età. E a sua madre da sua madre…., beh, è quel
genere di cosa.”-
Lydia
non sapeva sulla casa natale di sua madre che aveva lasciato la sua
casa perché più o meno era fuggita con suo padre.
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Ma
quando sentì la storia che le disse, fu strano, come se sentisse
una debole nostalgia per l’isola locata nel lontano nord.
-
“Grazie, padre. Ne farò tesoro.”-
-
“Beh, allora, ora vado.”-
-
“Abbi cura di te.”-
Baciò
le sue guance in saluto e guardò il padre salire sul treno. Il
treno a vapore lasciò Londra come da orario e si diresse verso La
Manica.
Dentro la scatola assieme al pendente c’era una lettera da parte di sua madre.
Dentro la scatola assieme al pendente c’era una lettera da parte di sua madre.
[Mia
cara Lydia, mi chiedo come stai mentre starai leggendo questa
lettera. Hai detto che avresti voluto diventare un dottore delle
fate come tua madre, per cui mi chiedo se questo si sia avverato. Il
dottore delle fate è una professione alquanto unica, per cui
nessuno ti darà una mano. Mi preoccupa che questo ti potrebbe
portare su strade dolorose, ma prima di essere un dottore delle
fate, per favore non dimenticarti che sei una giovane donna.
Qualcuno che stia al tuo fianco e ti supporti sarà il tuo tesoro.]
Era
una lettera corta, ma fu piena di gioia per l’amore di sua madre.
Lydia
si chiese se sua madre pensasse che fosse innamorata di qualcuno
proprio come lei e suo padre si erano incontrati. O forse dal
momento che era un’epoca dove le persone non credevano
nell’esistenza delle fate, sua madre aveva voluto che non si
fissasse nel diventare un dottore delle fate e desiderasse la
felicità come una normale ragazza.
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- “Forse mia madre non pensava fossi adatta a diventare dottore delle fate….”-
P. 17
- “Forse mia madre non pensava fossi adatta a diventare dottore delle fate….”-
Quello
era il punto che percepiva costantemente l’inesperta Lydia. Ma,
una volta iniziato, voleva diventare un dottore delle fate
professionale a pieno titolo.
Dottori
delle fate, specialisti in fate, davano il loro consiglio alle
persone con problemi di scherzi e magia delle fate e il loro lavoro
principale era di risolvere quei problemi.
D’altro
canto, c’erano casi in cui si doveva aiutare le fate che
soffrivano per via dei problemi degli uomini.
-
“Ecco perché non ho il tempo per pensare al matrimonio”- fece
sputando il rospo verso nessuno, guardando al cielo sulla panchina
dov’era seduto al parco.
Il
sole brillò luminoso nel cielo, colorando splendidamente la corta
estate d’Inghilterra. La panchina di legno si stava crogiolando ai
raggi del sole e circondata da un senso di apertura eppure si
sentiva fresca e asciutta, lasciandosi dimenticare che era era nella
grande città di Londra. L’orario di arrivo a lavoro nel maniero
contesco era stato spostato al pomeriggio, affinché potesse
salutare il padre. Aveva pianificato come spendere il tempo e fece
un profondo sospiro. Ovviamente, Lydia non aveva nulla di cui
lamentarsi del suo lavoro in ufficio alla tenuta contesca che era
così comodo, ma l’amore di Lydia per gli alberi e il suono
musicale del vento era più forte.
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P. 18
-
“Oi, Lydia, il giornale ha pubblicato un altro articolo su quel
delinquente. Due pagine perfino. È veramente popolare.”-
Lei
guardò verso la fonte della voce e vide che c’era un gatto grigio
seduto su uno spesso ramo d’albero. Era il partner fatato di
Lydia. Aveva la forma completa di un gatto dal pelo grigio, ma
camminava con le zampe posteriori e parlava come un umano. Anche
adesso, drizzò la sua spina dorsale e si sedette appollaiato sul
ramo.
Nico
piegò abilmente con le sue mani il giornale lungo quanto lui e lo
gettò giù a Lydia.
Ancora?
Pensò Lydia guardando al giornale.
Il
datore di Lydia, Edgar Ashember era al momento la star del gossip
sui tabloids.
Il
bellissimo giovane conte. C’era un infinito numero di donne che si
vociferava stessero con lui che era un oratore e un donnaiolo. Era
così famoso che non c’era nessuno che sapesse di lui nella
società alla moda . Accoppiato al nome di Conte di Ibrazel (il
mondo delle fate), c’era un crescente numero di individui nelle
classi comuni interessati e c’erano anche reporter, che non
avevano mai incontrato il conte, che si scatenavano per creare e
scrivere le sue relazioni romantiche che avevano difficilmente
credibilità. Questa volta l’articolo diceva che il conte aveva
duellato con un certo nobile per una bellissima vedova e aveva
inflitto un danno maggiore all’altro uomo. Un altro articolo
parlava di come avesse fatto delle avance a una spiritista invitata
dall’Associazione dello Spirituale e Psichico della Città di
Londra; entrambe erano storie su cui le persone sarebbe saltate su.
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-
“Quelle sono delle grosse bugie.”-
Ci
fu una voce che parlò proprio vicino a lei.
Edgar
guardò giù verso Lydia da dietro la panchina e le sorrise.
Appena
lo vide, lui venne velocemente a sedersi vicino a Lydia e si spostò
proprio vicino a lei come se fossero degli amanti che si
coccolavano.
-
“Che cosa vuoi?”-
-
“Volevo solo vederti. Ho pensato che saresti stata qui.”-
I
suoi brillanti capelli biondi oro e i suoi sfuggenti e misteriosi
occhi malva cenere erano esattamente di fronte a Lydia.
Quasi
guardò in meraviglia quel sorriso che era a ben conoscenza di
quanto affascinantemente scolpito fosse, ma si affrettò a scuotere
la testa.
-
“E’ bello poter parlare fuori per una volta. Se fossimo stati a
casa mia, non mi avresti degnato di alcuna attenzione e ti saresti
concentrata sul tuo lavoro e ci siamo appena fidanzati, eppure non
siamo in grado di spendere il nostro tempo come amanti.”-
Lydia
fece un pugno forte con la mano sul suo grembo e cercò nel suo
meglio di parlare in un tono calmo.
-
“Non ho intenzione di essere fidanzata con te.”-
Fidanzarsi
con Edgar era come cadere nella trappola che aveva messo per lei.
Ciò nonostante, grazie a quella promessa era stata in grado di
ritornare dal mondo delle fate per cui non avrebbe dovuto dichiarare
ciò con noncuranza ad alta voce.
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Approfittandosi
di ciò, da allora, Edgar la trattava come la sua fidanzata, cose se
stesse cercando di farle il lavaggio del cervello e le faceva la
corte con le sue dolci battute di corteggiamento.
-
“Lydia, perché non andiamo in spiaggia? Le estati inglesi sono
così corte e possiamo darti una pausa dal lavoro e farti spendere
del buon tempo sulla costa. Il professor Carlon starà via a Parigi
per un po’ di tempo, giusto?”-
Andare
in gita con lui in assenza di suo padre? Questo avrebbe certamente
creato degli equivoci non richiesti.
-
“No, grazie.”-
-
“Adoro questa parte fredda di te, ma è per questo motivo, credo
che dovremmo allontanarci dalle nostre vite quotidiane e nutrire il
nostro amore insieme.”-
Chi
e perché e com’è che c’è ‘amore’ tra di noi, tu
dongiovanni!
Guardandolo
male con occhi penetranti, si lasciò andare in un profondo sospiro.
La
ragione per cui era così ossessivo riguardo al suo fidanzamento con
Lydia non era per amore o affetto. Stava cercando di tenerla dalla
sua parte perché era un prezioso aiuto per lui.
Non
importa quante parole dolci le dicesse, lei non poteva credere che
provenissero dal suo cuore.
- “Non sai quante amanti hai?”-
- “Non sai quante amanti hai?”-
-
“Non dovresti credere a quello che è scritto sui giornali di
gossip. Hey, Nico, non credi anche tu?”-
Volendo
un altro appoggio, Edgar guardò verso il ramo d’albero.
-
“Sì, la stampa giornalistica è piena di bugie, proprio come te”-
disse Nico in un tono disgustato e svanì.
P.
21
Edgar
scosse le spalle e Lydia fece un sospiro.
Però,
ora erano da soli.
Ohh,
ovviamente, capì che Edgar aveva tirato fuori un argomento così
debole per Nico cosicché potesse mandarlo via, ma era già troppo
tardi e lui aveva già messo la mano sulla spalla di Lydia.
-
“Hey…..Edgar…..”-
Sussultò
alla possibilità che un fiume di parole civettuole avrebbe potuto
riversarsi su di lei.
-
“Mi scusi Conte Ashembert.”-
A
interromperli fu un recalcitrante uomo.
-
“E lei è?”- replicò Edgar in un tono irritato come per dire di
non interromperli.
L’uomo
evidentemente conosceva Edgar e si scoprì essere un detective della
polizia del Dipartimento della Polizia di Londra. Lydia era piena di
paura e nervosismo, ma Edgar non cambiò il suo atteggiamento
insolente.
-
“Conoscete una sarta di nome Maggie Morris?”-
Si
trattava ancora una volta di una donna. Ma avere coinvolta la
polizia non avrebbe portato a qualcosa di buono.
-
“Non ricordo. È successo qualcosa a quella donna?”-
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- “Il suo corpo è stato ritrovato che fluttuava nel fiume Tamigi. Secondo le collaboratrici della sarta, è uscita dicendo che stava andando a incontrare il Conte Ashembert….. in altre parole voi.”-
-
“Non si trattava di me. Per qualche strana ragione, ci sono degli
impostori insolenti che vanno in giro con il mio nome in questi
giorni.”-
Si
girò e parlò verso Lydia come se stesse cercando di persuaderla
che il numero infinito di articoli riguardo le sue relazioni con
altre donne scritti nei giornali scandalistici erano il frutto di
quel tipo di uomini.
-
“Capisco. Dal momento che le voci super sdolcinate sul
magnificamente affascinante conte, il gioiello della società alla
moda, il misteriosamente focoso giovane nobile che proviene dal
mondo delle fate raggiungono le nostre orecchie, dev’essere un
nome alla portata di mano per ingannare le donne.”-
-
“Allora posso rilassarmi del fatto che ha capito che non sono
collegato?”-
-
“Maggie, uh, apparentemente sognava di sposare un uomo ricco e
benestante e conduceva un comportamento come la figlia di un nobile,
nel modo in cui parlano e si comportano. Sembra che mentisse sul
fatto di essere nata da una famiglia prominente ma che suo padre
fosse perito e così via. Sebbene nella realtà, entrambi i suoi
genitori sono vivi e che suo padre sia un ubriacone. Era una vera
bellezza e sembra che ci fossero molti uomini che credevano che
fosse effettivamente la sfortunata figlia di un nobile, ma alla fine
la verità su di lei fu scoperta e venne lasciata ripetutamente. Ma
poi, fu in grado di fare la conoscenza un nobile ed era così
entusiasta e che se lui l’avesse voluta, sarebbe stata disposta a
lasciare la sua famiglia, ed era così esaltata che si vantava del
vostro nome con quelli che le stavano intorno. Dichiarava che era
biondo ed era un conte piuttosto giovane che combacia con il vostro
profilo, non avete ancora memoria di una così giovane signora?”-
P.
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-
“Non lo so.”-
-
“Le figlie giovani hanno la tendenza a venire assorbite nei loro
sogni e non ascoltano gli avvertimenti dei loro genitori e seguono
uomini dalle cattive intenzioni. Questa non è una storia così
rara, ma è piuttosto sventurata per i suoi genitori.”-
-
“sono d’accordo.”-
Oh, senti da che pulpito, pensò Lydia tra sé. Era lui stesso un uomo che stava cercando di uscire con una figlia il cui genitore era assente.
Oh, senti da che pulpito, pensò Lydia tra sé. Era lui stesso un uomo che stava cercando di uscire con una figlia il cui genitore era assente.
-
“Vorrei chiedere solo per ogni eventualità dove eravate nella
notte di venerdì?”-
-
“In un picnic nelle periferie della città.”-
-
“Di notte?”-
-
“E’ così sbagliato?”-
-
“Con chi eravate?”-
Rispose
con un po’ di nomi, ma per qualche ragione erano tutti uomini.
Lydia
pensò non sarebbe stato un picnic così agitato e disordinato e poi
i suoi occhi ricaddero sull’articolo riguardo al duello, il nome
dell’uomo a cui era stata inferta una grossa ferita risultava
essere uno dei nomi che Edgar aveva detto.
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Oh,
no, il picnic con gli uomini era effettivamente stato il luogo del
duello?
-
“Hey, come ti sei azzardato a dire questa grossa bugia! Avevi una
relazione con la vedova…..”-
La
bocca di Lydia venne coperta un’altra volta.
-
“vedova?”-
-
“Nulla, solamente una cosa tra di noi. Piuttosto, se può fare una
verifica con quegli uomini, allora potrà vedere che non ci sono
errori sul fatto che fossi con loro.”-
Se
il picnic era stato un raduno per il duello, allora il suo
avversario che era stato ferito e il suo secondo e chi aveva
assistito avrebbero dovuto confermare che anche Edgar era in quel
luogo per tenere la bocca chiusa sul duello illegale e dichiarare
che era stato un ‘picnic’.
Ma
partecipare a un duello, com’era stato pericoloso.
-
“Perché hai fatto una cosa così pericolosa? Cosa sarebbe
successo se fossi stato ucciso. Era così importante da dover
rischiare la tua vita!”- disse Lydia, spostando via la sua mano.
-
“Pensavo di poter vincere.”-
-
“Sei un’idiota ! Potevi essere tu quello a venir ferito!”-
-
“Perciò ti stai preoccupando per me.”-
P-peché
io, dovrei, preoccuparmi.
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-
“Mi dispiace, prometto che non farò mai più nulla che potrebbe
rattristarti.”-
Sussurrò
quelle parole con una voce morbida e dolce. Per un momento, la sua
mente si svuotò, ma Lydia ritornò ai sensi e piagnucolò ancora.
- “Non devi promettermelo!”- “
- “Era un picnic così pericoloso?”- chiese il detective.
Oh, no, alla fine capì che se l’era lasciato sfuggire e chiuse la bocca.
- “Visto, che avrebbe potuto comparire un demone.”-
- “Non devi promettermelo!”- “
- “Era un picnic così pericoloso?”- chiese il detective.
Oh, no, alla fine capì che se l’era lasciato sfuggire e chiuse la bocca.
- “Visto, che avrebbe potuto comparire un demone.”-
-
“Ohh, un demone. Quindi era una riunione di maniaci
dell’occulto.”-
Il
detective doveva essersi stufato di dover spendere ulteriore tempo
per un bizzarro hobby dell’alta società e quindi terminò
velocemente il suo lavoro.
-
“capisco, grazie per la vostra collaborazione.”-
-
“Se il trasgressore è quello che usa il mio nome, per favore
prendetelo. Non voglio venir messo nei giornali di gossip e dare
un’impressione sbagliata alla mia fidanzata.”-
-
“Oh, quindi avete una fidanzata?”-
-
“E’ lei.”-
Dal
momento che guardava Lydia con occhi ardenti d’amore, non fu in
grado di replicare immediatamente.
-
“Uh- oh è così. Le mie congratulazioni ad entrambi.”-
P. 26
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Assieme
a quelle parole, il detective se ne andò velocemente e non sembrò
affatto credere che lei fosse la sua fidanzata.
Quindi
lui pensa che non sia affatto adatta per lui?
Beh,
uno penserebbe ovviamente così.
I
suoi capelli color ruggine erano sempre sciolti e lei non era
particolarmente attraente e non era la figlia di un nobile che
indossava vestiti all’ultimo grido.
-
“…… l’hai visto. Chiunque mi guardi, non mi vede come la tua
amante. Anche se ci fosse stato un giornalista di gossip qui, non mi
avrebbe messo in un articolo.”-
-
“Questo perché non abbiamo abbastanza l’aria da innamorati tra
di noi. Perché tu non mi permetti nemmeno di baciarti.”-
Oh,
questo non va bene, percepì Lydia e si affrettò ad alzarsi. Ma
Edgar afferrò il suo braccio.
-
“Aspetta. Lascia che mi spieghi propriamente.”-
-
“C-cosa?”-
-
“Riguardo la vedova.”-
Quando
tirò fuori quella storia un’altra volta, lei iniziò ad
irritarsi.
Non
importa quante parole che poteva dare aspettative a una donna le
dicesse, lui era ancora solo un uomo frivolo. Avrebbe dovuto
saperlo, ma ancora questo la faceva sentire turbata.
-
“Sono solo un amico con lei. È venuta da me con la preoccupazione
che quell’uomo non volesse rompere con lei e così mi sono
frapposto tra loro due, ma le cose non sono andate bene ed è finita
in quella maniera.”-
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-
“Credevo che il tuo principio fosse quello di non diventare amico
con le donne.”-
-
“Però questo era all’inizio, ci sono dei momenti in cui si
finisce come amici.”-
Il
che vuol dire, nello stesso modo, che voi due eravate in una
relazione!
-
“Comunque, non includermi assieme a tutte le tue innumerevoli
amiche o amanti.”-
-
“ Ho sistemato le cose e ho lasciato tutte.”-
“Huh?”
- “Una volta che ci siamo fidanzati, questa è cosa propria da fare.”-
“Huh?”
- “Una volta che ci siamo fidanzati, questa è cosa propria da fare.”-
Pensavo
di aver detto che non siamo fidanzati.
-
“Chiunque ha un amore o due nel passato. Non vorrai stare male
verso qualcosa che è già finito?”-
Lui
dice passato, ma non sono passati che sei mesi da quando è arrivato
in Inghilterra ed è inimmaginabile quante amanti ha avuto invece di
una o due. Sarebbe troppo sospetto se avesse davvero rotto con loro.
Lydia
non sapeva da dove poter cominciare a controbattere con lui.
-
“Tu sei tutto ciò che ho.”-
Questo
è impossibile.
-
“Che ne dici della spiritista? La danzatrice di Soho? La figlia di
quella famiglia a cui appartiene una banca?”-
- “Storie fabbricate dai giornali di gossip.”-
P. 28
- “Storie fabbricate dai giornali di gossip.”-
P. 28
-
“Non c’è modo di dirlo. Dato che sei un così bugiardo.
Potresti dire che hai rotto con loro, mentre stai pensando che va
bene finché non vieni scoperto.”-
Lydia
gli stava davvero facendo tante domande, ma lui era radioso con un
sorriso felice.
-
“…che cosa c’è di divertente.”-
-
“Niente, solo che pensavo che il nostro litigio tra amanti sta
uscendo proprio bene.”-
-
“Litigio tra a-manti?”-
-
“ è carino; siamo come una coppia, nel modo in cui mi sta venendo
fatta pressione per rispondere se ti stavo tradendo o meno.”-
Lydia
capì come si era comportata.
Era
vero. Non importava a lei con quante donne quest’uomo avesse una
relazione o se stesse ancora in una relazione con loro.
-
“Non ti stavo facendo pressione. Volevo, è vero, questo non ha
niente a che fare con me.
Tu
non volevi lasciar perdere l’argomento quindi io….. oh, cielo,
volevo solo dire che non crederò a niente di ciò che dirai!”-
Stava
parlando in una maniera innaturale cosa che la fece confondere
ancora di più.
-
“Sei così adorabile quando sei arrabbiata.”-
……...mi
chiedo che riuscirò a sopravvivere fino a che mio padre non sarà
tornato.
P.
30
*
Nel
club di membri solo d’alta classe, che era un punto di riunione
sociale per gentiluomini, la notte fu piena di risate e confusione,
con gli uomini che giocarono con piacere tutta la notte. C’erano
liquori e tabacco e oppio. Erano liberi di divertirsi nella
confortevole, sontuosa stanza con giochi e gioco d’azzardo e anche
con discussioni con i loro amici. Al di fuori di tutti i piaceri
della vita, l’unica cosa che mancava erano le donne.
Nelle
club house come quella, le donne normalmente non erano permesse.
Agli inglesi piacevano le riunioni con gli uomini, cosa che era
incomprensibile per Edgar.
Però,
c’era la necessità quella notte di venire in quel club. Dopo che
passò in una delle stanza private, il proprietario del club Slade e
il pittore, Paul stavano aspettando.
-
“E quindi milord, com’è stato il rito spiritico dell’altra
notte?”-
-
“Avete trovato niente riguardo la spiritualista?”-
Con
un piccolo saluto, si affrettarono a fargli delle domande. Quelli
che avevano portato l’informazione sulla spiritualista erano stati
questi due, in altre parole, l’organizzazione segreta ‘Luna
Scarlatta’ di cui erano membri.
I
due sembravano così seri, che in primo luogo volle divertirsi con
loro.
-
“Sì, era abbastanza una bellezza. Aveva il volto coperto da un
velo, ma ne sono sicuro. Anche la sua figura era perfetta.”-
P. 31
P. 31
-
“Oh-ohh….. non è quello che volevo dire milord, cosa diavolo
stavate guardando. Quella donna potrebbe star lavorando per il
Principe….”-
Slade
stava cominciando a surriscaldarsi per l’irritazione e Paul, dalla
sua parte stava cercando di calmarlo. Edgar era soddisfatto
dall’essere stato in grado di far arrabbiare l’irascibile uomo e
quindi andò al punto.
-
“Non ci sono errori che il Principe sia coinvolto. E per quanto
riguarda loro, posso immaginare che abbiano attuato il primo step
del loro piano per attirarmi.”-
L’uomo chiamato Principe di cui stavano parlando era la nemesi di Edgar che stava in America. Quell’uomo aveva ucciso la sua famiglia e l’aveva rapito quando era ancora un bambino e l’aveva fatto diventare suo schiavo.
L’uomo chiamato Principe di cui stavano parlando era la nemesi di Edgar che stava in America. Quell’uomo aveva ucciso la sua famiglia e l’aveva rapito quando era ancora un bambino e l’aveva fatto diventare suo schiavo.
Sebbene,
Edgar fosse riuscito a scappare dalle mani del Principe, non
immaginava che gli sarebbe stato permesso di continuare così.
Non
sarebbe stato strano se avessero lanciato piuttosto presto questo
piano creato per lui.
Lui
aveva la piena intenzione di accettare la sfida e aveva pianificato
di distruggere quell’organizzazione assieme a quell’uomo alla
fine.
Per
fare ciò, stava procedendo in un’investigazione con l’aiuto
della ‘Luna Scarlatta’, che era un’organizzazione che aveva
anch’essa dell’odio verso il Principe.
E
attraverso ciò, erano arrivati alla conclusione che qualcuno che
era stato mandato dall’America dal Principe aveva cominciato a
lavorare a Londra.
Questo
qualcuno aveva usato il nome Ulysses. Quell’uomo aveva accettato
una massiccia somma di denaro da un usuraio che faceva affari con il
Principe.
P. 32
Qualsiasi cosa stesse pianificando di fare, era sicuro che fossero soldi che avrebbe usato per il suo prossimo piano.
P. 32
Qualsiasi cosa stesse pianificando di fare, era sicuro che fossero soldi che avrebbe usato per il suo prossimo piano.
Il
nome Ulisse era suonato famigliare a Edgar quando era stato sotto la
prigionia del Principe. Non aveva mai visto la faccia di quell’uomo,
ma aveva indovinato che lui fosse il subordinato più stimato. Però,
non erano stati in grado di ottenere il luogo in cui viveva Ulysse
dal momento che non aveva fatto apparizione da nessuna parte. Non
avevano informazioni su che tipo di persona fosse. Quello che alla
fine avevano scoperto era l’esistenza della spiritista il cui
mecenate era Ulysse. Però, quella spiritista era andata in giro
annunciando che fosse una conoscente del Conte Ashembert e aveva
contattato i membri delle alte classi che amavano l’occulto, per
cui sembrava che aveva l’intenzione di attirare Edgar. Per questo,
Edgar era apparso di proposito. Anche se era una trappola, voleva
dimostrare che non si stava nascondendo con paura dal Principe.
Pensò che se ci fosse stato un modo per loro di vincere senza
comportarsi come aveva pianificato il nemico, allora la prima cosa
da fare era quella di non avere paura del nemico.
-
“Mi è stato detto che era per scegliere il marito per la figlia
fantasma.”-
-
“Sì, lei ha fatto la sua scelta.”-
-
“Cosa, allora avete incontrato il fantasma?”-
-
“Non l’ho incontrata, per dire cosi….., non è chiaro. Per
adesso, ci sono quattro uomini, includendo me stesse che sono stati
scelti come candidati. Ci richiameranno per un’altra occasione.
Negli altri tre c’era un uomo che ha usato il mio nome di Conte
Ashembert.”-
P.
33
- “Potrebbe essere Ulysse?”-
- “Potrebbe essere Ulysse?”-
-
“Non ne sono ancora sicuro.”-
Dicendo
ciò, Edgar ricordò il rito spiritico.
Con
l’invito all’Associazione dello Spirituale e dello Psichico’
della città di Londra che aveva ottenuto la ‘Luna Scarlatta’
nella sue mani, Edgar aveva partecipato al rito spiritico usando
l’alias di Visconte Middleworth. La stanza in cui era stato
portato aveva tutte le finestre coperte con delle tende spesse e
c’era un largo, tavolo rotondo messo in mezzo alla stanza. Il
tappeto posato sul pavimento cancellava qualsiasi traccia di passi e
quindi la stanza era così rigorosamente silenziosa sebbene vi
fossero un po’ di persone riunite in essa.
Nell’oscura
stanza cupa che aveva solamente una candela accesa, era difficile
decifrare le facce dei gentiluomini invitati, ma secondo il rapporto
fatto in anticipo, nessuno di loro era qualcuno nella nobiltà che
conoscesse Edgar. La nobiltà era un luogo costoso. I nobili riuniti
lì erano persone che non potevano permettersela.
Dopo
un po’, la porta nel retro della stanza si aprì ed entrò una
piccola vecchia signora.
[Gentiluomini,
grazie per la vostra pazienza. Vorremmo iniziare il rituale per cui
per favore prendere posto. ]
Tutti
fecero silenziosamente come disse la donna e dopo che tutti si
sedettero attorno al tavolo rotondo in circolo, una donna che
indossava il velo entrò dalla porta da cui era entrata l’anziana.
P.
34
La
spiritista indossava un vestito nero e un velo nero. Dal momento che
il suo viso era coperto, non si potevano immaginare l’età e il
suo aspetto. Edgar pensò,
guardando la sottile
linea del suo viso, che sembrava più snella e molto giovane. Dopo
che si sedette sull’unica sedia libera, guardò lentamente le
facce che si erano riunite nella stanza da sotto il velo. Poteva
essere stata solo la sua impressione, ma sentì come se gli occhi di
lei si fossero soffermati in panico quando arrivarono a Edgar. La
spiritista poteva non essere stata in grado di sopportare lo sguardo
penetrante di Edgar e quindi dopo ciò non aveva più guardato verso
la sua direzione.
[Tutti
sono pronti. Colei che chiameremo stanotte è la figlia di Mr.
Collins qui presente, il fantasma di Miss Teresa Collins.]
A
parlare era stata l’anziana donna che sava dietro la spiritista.
[Mrs.
Collins è venuta a Londra in cerca di una potente spiritista.
dev’essere stato quando tipo di lavoro nell’aldilà del mondo
spirituale affinché Seraphita venisse qui in Inghilterra con così
buon tempismo.]
Seraphita,
era il nome di un angelo bellissimo. Si chiese se si sarebbe fatta
introdurre il su nome da qualcuno e che non avrebbe rivelato il suo
volto o lasciato sentire la sua voce.
[Per
favore, dimenticate i vostri sentimenti di sfiducia e desiderate dal
profondo dei vostri cuori che Lady Teresa appaia.]
Seraphita
alzò le mani per posarle sopra il tavolo e prese le mani degli
uomini che stavano a entrambi i lati di lei. Tutti quelli seduti
intorno al tavolo unirono le mani l’uno con l’altro.
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P. 35
La
vecchia signora uscì dalla stanza e allora l’unica candela posata
sul tavolo si spense anche se non ci fu affatto nessun soffio di
vento. Nello stesso tempo la stanza divenne d’un nero pece. Per un
po’, ci fu il silenzio. Proprio quando gli ospiti si sentirono
nervosi del fatto che quel silenzio avrebbe potuto durare per
sempre, sentirono una voce appena percettibile.
Era
la voce bassa della spiritista, era senza intonazione mentre
mormorava qualcosa che sembrò come se stesse lanciando un
incantesimo. Appena parlò, da qualche parte nell’angolo della
stanza, ci fu il suono di qualcosa che scricchiolava. Mentre tutti
lo stavano ascoltando, ci fu l’improvviso suono di colpi, come se
qualcuno stesse martellando contro il muro, come se stesse cerando
di far sapere alle persone che era lì. L’oscurità aveva portato
via l’autocontrollo e la calma di tutti. Non era impossibile per
qualcuno credere che quello che stava accadendo proprio in quel
momento fosse l’opera d’un fantasma. Edgar era abituato a
controllare e a sopprimere le emozioni di nervosismo e di paura.
Questo tipo di oscurità non rientrava nemmeno nella categoria di
situazione pericolosa per lui. Ecco perché fu in grado di pensare
calmo che ci poteva essere la possibilità che l’anziana fosse
entrata silenziosamente nella stanza. Alla fine, i colpi finirono e
calò il silenzio, sentirono la presenza del movimento frusciante
dei vestiti di qualcuno, come se quella persona stesse camminando
proprio vicino a loro.
Il
sussurro della spiritualista finì. In quel momento, quella nella
stanza era la presenza che sembrava camminare lentamente intorno
dietro agli uomini che sedevano in circolo.
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Se
le anime dei morti avessero il controllo della loro presenza e della
respirazione in questo modo e se c’era la possibilità che fossero
venuti in questo regno in questa maniera un certo numero di volte,
allora che senso avrebbe potuto avere essere in lutto per la loro
morte.
Mentre
Edgar stava pensando a questo, stava rievocando chi aveva perso.
Suo
padre e sua madre e i suoi compagni e gli amici che avevano
combattuto assieme a lui per scappare dal Principe. Ermine, che
aveva confessato il suo tradimento a Edgar quando avevano visto la
libertà proprio davanti a loro e nel loro pugno, eppure si era
buttata nell’oceano.
Anche
adesso, quando periodicamente la ricordava, finiva nel rimorso per
il pensiero che avrebbe potuto salvarla. Era passata attraverso a
molte più estenuanti crudeltà del Principe più di Edgar. Per via
di ciò, non era stato in grado di capire che la sua anima era stato
sotto il suo controllo fino alla fine. Se il vero sé di lei, non
un’illusione, era in grado di avere un effettiva presenza nel
mondo dei vivi ed era venuto così dal mondo dei morti….
Proprio
allora, l’attenzione di Edgar si concentrò su quello che stava
accadendo.
Perché
la misteriosa presenza che stava circolando intorno al tavolo si era
fermata proprio dietro di lui.
Ermine…..
Per
qualche strana ragione, pensò a ciò. Senza pensare al fantasma di
Lady Teresa e alla persona viva che faceva parte in quel momento di
quel trabocchetto, si sedette semplicemente e sentì la mano che
toccò la sua guancia.
Ermine,
mi stai perdonando?
Quando
venne il momento che la lampada fu accesa ancora, ovviamente non
c’era nessun ombra che si era mescolata tra di loro e non c’era
segno che qualcuno avesse lasciato la mano la mano della persona
accanto, solo l’odore simile a quello del gelsomino fluttuava
nella stanza, come se fosse l’unica traccia dell’apparizione del
fantasma.
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P. 37
Mrs.
Collins stava singhiozzando. Doveva essersi completamente convinta
che la presenza che era stata appena lì, fosse sua figlia. La porta
sul retro si aprì e l’anziana signora apparì un’altra volta
per annunciare la fine del rituale.
[C’è
qualcuno che ha percepito un segno da Lady Teresa? Solo quei
gentiluomini potranno tornare un altro giorno per incontrarla.]
Incontrarla?
Stanno dicendo che loro saranno in grado di vedere un fantasma.
[Che
tipo di segno?] chiese qualcuno.
[Il
segno di essere stati scelti da lei era quello di essere toccati o
sentire la sua voce.]
[Allora
sembra che sono stato scelto.]
Edgar
alzò la sua mano.
[Posso
sapere il suo nome?]
[Visconte
Middleworth.]
L’anziana
signora annuì e allora un’altra mano si alzò da un’altra
sedia. Tra quegli uomini, sentì qualcuno presentarsi come il Conte
Ashembert e quindi Edgar lentamente e silenziosamente girò la
testa. Era un ragazzo di bell’aspetto che poteva essere descritto
sulla ventina. Aveva capelli biondi ma quella era l’unica
caratteristica che si poteva dire condividesse con Edgar.
P.
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Tutti
gli uomini crearono dell’agitazione, visto che almeno tutti loro
dovevano conoscere il nome di Conte Ashembert. Pensò di aver
sentito qualcuno chiedere perché il lord della casa contesca fosse
lì quando non poteva possibilmente avere problemi finanziari.
Ho
sentito delle voci che non guarda ai dettagli quando si tratta di
donne…., era il commento seguente che significava che avevano
capito ma erano piuttosto esterrefatti nello stesso momento. Edgar
pensò tra sé che non era così povero d’andare dietro a un
fantasma
[
Allora, più tardi, manderemo un altro invito a quei quattro, ]
disse l’anziana signora.
La
spiritista si alzò e s’inchinò a tutti. Prese la mano
dell’anziana e proprio quando fu lì per andarsene via dalla
stanza oscura, ci fu una luce che filtrò dalla porta e brillò
attraverso il velo della spiritista e rivelò una parte del suo
viso.
Edgar
fu immediatamente attratto da quella visione.
Perché,
lei era sembrata esattamente come Ermine.
Edgar
non pensò e corse per afferrare la mano della spiritista.
[Per
favore no, milord.]
L’anziana
signora cercò di frapporsi tra loro e Edgar non non si curò di lei
e continuò ad avvicinarsi alla spiritista.
[Miss
Seraphita, quella che mi ha toccato prima era veramente il fantasma
di Lady Teresa?
Non
erano queste tue sottili dita?]
Guidò
la sua mano sulla sua guancia e confermò che sì, era stato proprio
quel tocco.
Gli
occhi della spiritista s’incontrarono con i suoi attraverso il
velo e si pietrificarono per un istante, ma lei si affrettò ad
arretrare la mano lasciando silenziosamente la stanza.
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Ermine, o una donna che somigliava esattamente a lei. Se il Principe aveva usato quel tipo di donna, era sicuro che stesse ridendo di lui, ora che era stato in grado di mostrare il suo potere.
Edgar inghiottì il gin portato per lui dal domestico affinché si potesse calmare.
P. 39
Ermine, o una donna che somigliava esattamente a lei. Se il Principe aveva usato quel tipo di donna, era sicuro che stesse ridendo di lui, ora che era stato in grado di mostrare il suo potere.
Edgar inghiottì il gin portato per lui dal domestico affinché si potesse calmare.
Ma,
non poteva permettere a se stesso di commuoversi.
-
“Sei in grado di mettere le tue mani sui nomi dei nobili che hanno
partecipato al rito spiritico dell’associazione spirituale, non è
così? Vorrei che investigassi sugli altri tre uomini scelti e sulla
famiglia Collins.”-
-
“Allora, milord, cosa farete? Se vi inviteranno, andrete da loro
di nuovo?”-
-
“Lo farò.”-
-
“Allora sarebbe meglio avere una guardia o un contraente che venga
con voi.”-
-
“Raven andrà bene. Se commetto un errore e porto loro due con me,
sarà molto problematico mettere la mia attenzione in sicurezza.”-
Slade
fece un’espressione contrariata, probabilmente perché gli era
stato detto che le sue migliori truppe della ‘Luna Scarlatta’
sarebbero state d’intralcio.
C’erano
membri che nel caso potevano maneggiare armi e c’era chi avrebbe
colto la possibilità di pericolo e avrebbe lavorato. All’inizio,
questa era un’organizzazione che aveva cominciato come una
famiglia di artisti di decoro, che entrava nel castello di una
figura importante o di rilievo ed era una sorta di spia. Comunque,
per l’avvenire, avrebbe aspettato da quell’organizzazione solo
l’investigazione e il raccoglimento d’informazioni.
P. 40
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E
se avesse potuto, avrebbe voluto che non ci fossero morti nella
‘Luna Scarlatta’.
Nel
caso di Raven, lui era il subordinato più affidabile di Edgar. Era
in grado di proteggere se stesso da sé. Tenendo ciò in calcolo,
lui aveva la stessa forza del portare assieme molte guardie del
corpo, per cui non c’era motivo di aumentare il numero di uomini
nel loro gruppo e rendere i loro movimenti più lenti.
*
[Conte
Ashembert, la sua prossima amante è una figlia fantasma]
Un
titolo che avrebbe fatto accigliare chiunque era stato stampato
grosso sulla copertina dei giornali di gossip, un’altra volta.
Lydia lo accartocciò in una palla e lo buttò nel cestino della
spazzatura.
-
“Nico non farmi guardare tutto il tempo i giornali di gossip.”-
-
“Ho pensato che saresti stata curiosa.”-
Nico,
che amava bere il tè, arrivava al casa contesca sempre prima di
Lydia e si faceva versare un costoso tè importato da Ceylon e al
momento si stava godendo la sua ora del tè con un’espressione
soddisfatta.
-
“Ho detto che non ha niente a che fare con me!”-
P.
41
-
“Allora non arrabbiarti ogni volta. Sto solo tenendo d’occhio
quel Conte per essere sicuro che non stia progettando qualche
piano.”-
Tenerlo
d’occhio, più che altro ti piace leggere i giornali di gossip.
Anche se Edgar stava tramando qualcosa, Nico veniva facilmente
corrotto con cibo e vino. Era il partner di Lydia ma essere
estremamente inaffidabile. Ma allora, a Lydia venne in mente
qualcosa e camminò verso Nico che stava soddisfacendo il cuore
annusando l’aroma del suo tè che teneva con grazia nella sua
mano.
Si
schiarì la voce prima di chiederli.
-
“Quindi l’hai letto?”-
-
“Ah? Beh, ci ho dato un’occhiata.”-
-
“Che cosa diceva?”-
-
“Se sei curiosa, leggitelo.”-
-
“…...non è che sono particolarmente curiosa. Solo che, ho molte
opportunità di stare con Edgar. Non si sa quando e come saremmo
sotto l’impressione sbagliata, per cui ho pensato che dovrei solo
evitare qualsiasi situazione che potrebbe essere usata per un
articolo di gossip.
-
“Non credi che sarai a posto? Dato che non sei stata usata nemmeno
per un articolo in tutto questo tempo.”-
Lydia
si sentì irritata che anche Nico dichiarasse che lei e lui non
sembravano affatto una coppia.
P. 42
P. 42
Beh,
va bene se veniamo visti in questo modo.
Era
solo preoccupata di non aver affatto alcun fascino attraente e che
forse non sarebbe stata in grado di vivere la normale esperienza
d’innamorarsi.
Sì,
questo era tutto, ma sarebbe stato d’aiuto saperlo solo per
referenza.
Lydia
prese con attenzione il giornale di gossip che aveva buttato nel
cestino della spazzatura. Premette le pieghe e raccolse le parole
stampate. C’era scritto che la moglie di un uomo benestante aveva
tenuto un rito spirituale per cercare un partner per la figlia che
era deceduta. E diceva che il Conte Ashembert vi avesse partecipato
come un candidato da marito.
-
“……incredibile.”-
Non
poté non boccheggiare dall’orrore.
Sapeva
che lui non faceva discriminazioni tra le donne, ma questo andava
oltre.
-
“Perché, questo è un buon tempismo, non credi. Se intende
sposarsi con un fantasma allora sono sicuro che ti lascerà
andare.”-
-
“H-hai ragione. Dovrei far ritirare quella promessa verbale di
matrimonio immediatamente….”-
mentre
lo disse, Lydia si fermò in fretta e chiuse la bocca, guardando con
attenzione fuori dalla finestra. Perché poteva esserci una fata a
cui non poteva far sentire che stava sospendendo il fidanzamento.
-
“Se si tratta per quel kelpie cavallo, non è a Londra.”-
P.
43
-
“Cosa, è ritornato in Scozia?”-
-
“Chi lo sa, potrebbe essere solo da qualche parte nelle periferie.
Si stava lamentando che Londra era troppo calda e odorava di
marcio.”-
Il
fidanzamento era stato presumibilmente solo per uscire da una certa
situazione che era qualcosa che avrebbe coinvolto un fidanzamento di
Lydia con Kelpie.
Ecco
perché, fino a quando Kelpie era vicino, non era in grado di
dichiarare che il suo fidanzamento con Edgar era una bugia.
Però
Kelpie non era lì. Il che voleva dire che avrebbe chiarito con
Edgar e avrebbe fatto annullare il loro fidanzamento.
-
“Hey, Lydia dove stai andando? Il Conte è andato via oggi.”-
-
“Devo ideare una misura sul come posso persuaderlo nel cancellare
il nostro impegno prima che ritorni.”-
-
“Non credo che riuscirai a vincere contro quel chiacchierone.”-
Ecco
perché devo tirare fuori un piano.
Lydia
lasciò la proprietà del Conte e si diresse verso il parco vicino.
Se avrebbe dovuto pensare profondamente, allora stare all’aperto
era molto più rinfrescante e l’avrebbe calmata. Alla fine
Alla fine la cima degli alberi stava cominciando a intravedersi dagli edifici grigi ma Lydia si fermò.
Perché sentì qualcuno chiamare aiuto.
Alla fine la cima degli alberi stava cominciando a intravedersi dagli edifici grigi ma Lydia si fermò.
Perché sentì qualcuno chiamare aiuto.
Ne
ascoltò con attenzione la provenienza. Lo sentì tra la confusione
della folla.
É
solo il suono del vento? No, suonava più come il suono di persone
che parlavano, come il rombò dell’oceano o come le onde….
P.
44
A
sentirlo così, doveva essere la voce di una fata più che di un
umano. Lydia seguì la voce ed entrò in un vicoletto cercando la
sua presenza. E quando si fermò, fu perché trovò una donna curva
verso il basso, come se si stesse accovacciando nell’ombra di un
lampione.
Era
una donna carnosa, di mezza età, vestita finemente.
Questa
persona ha un legame con la voce della fata? Ora non riusciva a
sentire nulla.
-
“Uh, sta bene?”-
La
donna riuscì ad alzare il suo volto bianco e annuì.
-
“Era un po’ di anemia. Mi stava girando solo un po’ la
testa.”-
Lei disse così, ma Lydia non si permetté di andarsene.
Lei disse così, ma Lydia non si permetté di andarsene.
-
“Dove si trova la vostra residenza? Se va bene, vi accompagno.”-
E
allora, la donna guardò Lydia e il volto sembrò sgretolarsi come
se stesse per piangere.
- “……. che gentile lady che sei. Se mia figlia fosse ancora viva, avrebbe avuto circa la tua stessa età…….”-
- “……. che gentile lady che sei. Se mia figlia fosse ancora viva, avrebbe avuto circa la tua stessa età…….”-
Come
se stesse ricordando sua figlia, la donna prese la mano di Lydia.
La donna aveva il nome di Mrs. Collins e stava abitando in un hotel d’alta classe che si affacciava su Hide Park. Lydia prese un cavallo da sella e accompagnò la signora al suo hotel e venne portata sullo spazioso piano dove ella abitava.
La donna aveva il nome di Mrs. Collins e stava abitando in un hotel d’alta classe che si affacciava su Hide Park. Lydia prese un cavallo da sella e accompagnò la signora al suo hotel e venne portata sullo spazioso piano dove ella abitava.
P.
45
Sembrava
che fosse la signora facoltosa della casa. Anche se era solo una
stanza nell’hotel, era una magnifica sala d’aspetto. Una giovane
cameriera che evidentemente era incaricata di prendersi cura della
donna aveva accolto calorosamente Lydia, ma quando aveva cercato di
andare via, le fu offerto del tè e torte e cose così e finì col
rimanere.
-
“Oh, no, dovrei andare adesso.”-
-
“Ma, oh, se potessi mostrarvi la nostra gratitudine.”-
-
“Oh, non dovresti crearti problemi per questo”- disse Lydia e
cercò di alzarsi, ma la cameriera rimase in piedi di fronte alla
porta come per fermarla e improvvisamente, stringendo il grembiule
che indossava sopra l’uniforme fece un’espressione come se fosse
sull’orlo delle lacrime.
-
“Miss Carlton, vorrei uscendo dai miei limiti chiedervi un favore.
Sareste in grado di persuadere la mia signora. Lo so che è al di la
della mia posizione chiedere una cosa del genere a chi vi è
capitato di fare una gentilezza, ma, non so cos’altro potrei
fare…..”-
Sembrava
che fosse disperata e mossa della pressione della necessità.
-
“Che tipo di problema è?”-
Lydia
era il tipo di ragazza gentile che non riusciva a rifiutare quando
le veniva chiesto aiuto. Rispondendo in quel modo per un capriccio
si era messa nella posizione di dover ascoltare la spiegazione della
cameriera.
-
“La mia signora ha perso la sua giovane figlia dieci anni fa. Non
è in grado di dimenticare la sua giovane figlia, ma recentemente ha
incominciato a comportarsi in modo strano, e ha perso se stessa per
l’amore di sua figlia. Crede completamente che la giovane
signorina tornerà indietro e ha cominciato a comprare abiti e ha
collezionare accessori da matrimonio e ha iniziato a pensare
seriamente che deve trovare un partner matrimoniale al più
presto.”-
P.
46
Ora
che ricordava, la signora della casa aveva detto qualcosa sul fatto
che Lydia avesse la stessa età di sua figlia.
-
“Questo è iniziato quando è apparsa la spiritista.”-
-
“Spiritista?”-
-
“Sì, questa spiritista dichiara che sarà in grado di far
rivivere sua figlia. Ma, fare una cosa così terrificante…..perché,
ciò andrebbe contro Dio”-
-
“Hai perfettamente ragione.”-
-
“A questo punto, ho paura che il malessere della mia signora possa
continuare a peggiorare. La mia signora sta vedendo voi e nella
vostra gentilezza quella di sua figlia. Ecco perché, trattandosi di
voi, ho pensato che forse avrebbe potuto prestarvi un orecchio.”-
La
ragazza coperta da lentiggini sembrava tenere alla padrona dal
profondo del cuore e si preoccupava profondamente di lei.
-
“Sei il solo accompagnamento di Mrs. Collins? dov’è la sua
famiglia?”-
Non
pensava che ad una persona esterna fosse permesso di intromettersi.
- “Mr. Collins è troppo impegnato nel suo lavoro e quello che l’ha accompagnata nel viaggio era il suo nipote, ma lui ha solamente sedici anni ed è troppo impegnato a divertirsi…..”-
- “Mr. Collins è troppo impegnato nel suo lavoro e quello che l’ha accompagnata nel viaggio era il suo nipote, ma lui ha solamente sedici anni ed è troppo impegnato a divertirsi…..”-
P.
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Pensò
che non avrebbe dovuto dire nulla di male sui parenti della signora
per cui smise di parlare oltre sul nipote.
-
“Dal momento che ho perso i genitori quando ero giovane. Ho preso
cura della mia signora per tutto questo tempo. È stata abbastanza
gentile da tenere una umile serva di rango basso come me dalla sua
parte e ho lavorato come cameriera, lei ha trovato del tempo per
insegnarmi a leggere e a ricamare cosicché potessi trovare una
famiglia adatta per sposarmi…..”-
-
“Per cui vuoi che migliori.”-
Strofinò
gli occhi annuendo.
-
“Non ho problemi a parlarle e basta. Ma non credo che solo quello
possa convincere la sua padrona.”-
Più
che altro la giovane cameriera voleva qualcuno che potesse stare
dalla sua parte. Dal momento che non sapeva che cosa fare, doveva
essere il motivo per cui aveva rivelato ciò a Lydia, che aveva la
sua stessa età.
Più
che per il bene della sua padrona, Lydia acconsentì per il bene
della cameriera.
-
“G-grazie molte. Allora, vado a controllare cosa sta facendo la
mia padrona.”-
Fece
un inchino come se fosse felice dal profondo del suo cuore e lasciò
in fretta la stanza a passi svelti. Lydia sedette sul divano e toccò
il ciondolo della madre che indossava sotto i vestiti. Mrs. Collins
che aveva perso sua figlia; Lydia che aveva perso sua madre. Se
avesse potuto essere d’alcun aiuto, allora questo incontro poteva
essere destinato in qualche modo.
O
poteva essere stato guidato da una fata?
Si
chiese cosa fosse quella voce.
P.
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Proprio
quando stava ricordando, qualcuno aprì la porta senza bussare ed
entrò.
Quando
Lydia girò la testa per vedere, era una cameriera diversa da quella
di poco prima.
-
“Per favore aiutami”- disse improvvisamente, sembrava fosse
spaventata da qualcosa all’esterno.
-
“Per favore aiutami, Dottore delle Fate”-
Come
poteva possibilmente sapere che Lydia era un dottore delle fate. E
la sua voce suonò familiare alla voce misteriosa che Lydia aveva
sentito.
-
“Sei una fata?”-
-
“Sono una selkie.”-
Le
selkie erano delle fate foche che potevano trasformarsi in essere
umani togliendo la loro pelle. Ma lei aveva sentito una volta che se
i loro manti venivano nascosti, non erano in grado di tornare nella
vera casa del mare e a loro rimaneva di servire chi gli aveva
nascosti. Però, era la prima volta che Lydia ne vedeva uno, per cui
non riuscì a crederle così facilmente .
Non
sembrava affatto diversa da un umano. Molte fate, anche se erano in
una forma umana, avevano qualcosa di diverso in loro, ma dal momento
che le selkie erano fate che si diceva essere la personificazione
delle anime umane morte nell’oceano, dovevano essere più simili
agli uomini.
-
“Uh, allora anche la ragazza di prima lo era?”-
-
“No. I nostri manti ci sono stati rubati da un uomo malvagio. Ti
chiedo, per favore, dottore delle fate, per favore liberaci.”-
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Per
cui sta chiedendo di riprenderle il manto.
Si
chiede cosa diamine stesse accadendo attorno a Mrs. Collins perché
ci fossero una spiritista e delle fate selkie attorno a lei.
Proprio
di fronte agli occhi di Lydia ancora confusa, comparvero
improvvisamente delle fiamme bianche uscite dall’intero corpo
della cameriera selkie.
-
“Ahh…., la mia pelle sta venendo bruciata.”-
Era
l’illusione di un fuoco. A Lydia le appariva solo agli occhi e non
era affatto caldo, ma se il manto della cameriera selkie stava
venendo bruciato, significava che la sua anima stava venendo
bruciata fino alla morte.
-
“Dov’è la tua pelle”- chiese Lydia alzandosi.
La
sua mente era invasa dall’idea di trovare il suo manto e toglierlo
dal fuoco.
-
“E’ troppo tardi per me…. Sembra che mi abbiano scoperta
venire da te. Per favore fai in fretta e scappa da qui. Lui sta
venendo.”-
-
“Cosa, ma, io….”-
-
“Ci sono ancora molte selkie schiavizzate. Tutte loro sono state
messe a lavorare in residenze differenti. È sicuro che i loro manti
sono stati nascosti da lui…. Per favore...”-
Il
suo corpo improvvisamente divenne trasparente, avvolto dalle fiamme
bianche e poi, svanì.
Oh
no, Lydia era in panico e si affrettò a lasciare la stanza, ma
sentì qualcuno dietro di lei.
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Ma
non ci fu il tempo di girarsi che venne trattenuta da dietro.
-
“Hey, cosa stai…..”-
Le
venne fatto annusare qualche cosa di chimico che le diede vertigini
e rese insensibile il corpo.
-
“Che selkie stupida. Mettere la sua vita in pericolo per chiedere
aiuto a un dottore delle fate. E cosa avrebbe potuto fare questa
mocciosa?”-
Da
molto lontano, pensò di aver sentito una voce dire ciò.
-
“Un dottore delle fate della famiglia del Conte Ashembert? Pensavo
fossi solo una piccola mocciosa incompetente, per cui non ti ho
prestato alcuna attenzione. Ora, cosa dovrei fare con te?”-
Cosa
vuoi dire con incompetente.
Sono
un dottore delle fate perfettamente abile…..
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