mercoledì 13 luglio 2016

Cap 1: “La bugia cattiva del Conte”


Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi
Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar





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Nel mezzo della notte, all’angolo della città, c’era una fila di gentiluomini che entravano tutti nello stesso edificio posto nella strada principale, uno ad uno, nel modo più silenzioso possibile, cosicché non richiamassero l’attenzione, come se volessero evitare sguardi indesiderati.
Guardando la scena dall’angolo dell’occhio, lei entrò nello stesso edificio dalla porta sul retro.
Il posto dove lei e gli uomini erano entrati era il luogo di riunione dell’Associazione dello Spirito e del Paranormale nella città di Londra. Quella notte era la notte in cui avrebbero tenuto una cerimonia per chiamare gli spiriti della morte. L’Associazione degli Spirito e del Paranormale era un’organizzazione che si riuniva per chiamare gli spiriti e far si che accadessero degli avvenimenti ed essere in grado di parlare direttamente con gli spiriti, di recente era diventata una moda tra le persone interessate agli eventi e alle attività spirituali. Quella notte, lei era stata invitata come spiritista in una di quelle associazioni di persone che la pensano alla stessa maniera e che ricercavano quel tipo di fenomeni spirituali.
Si stava facendo passare come una famosa spiritista in America. Però, lei sapeva più di tutto che non aveva quel tipo di potere e non aveva mai fatto nulla che si avvicinasse alla pratica dello spiritualista. Anche se tutte le preparazioni erano pronte. Aveva bisogno di recitare la parte.
Dopo che venne fatta portare nella sala d’attesa insieme a una vecchia che l’accompagnata, fece un sospiro per via di tutta la tensione nervosa in lei.

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La luminosità della lampada a gas la fece diventare ancora più nervosa.
- “Non preoccuparti. Sarai in grado di fare bene, Seraphita.”-
L’anziana signora le rivolse delle parole incoraggianti, oscurando per lei la luce della lampada. Nella stanza accanto, sembrava che i nobili che erano stati invitati si fossero riuniti. AL di la della porta, poté sentire debolmente il rumore di voci abbassate che sussurravano e mormoravano tra di loro. La stanza accanto era quella dove si sarebbe tenuto lo spiritismo e quindi era sicuro che i gentiluomini in quella stanza oscura ne stessero parlando senza sosta. Perché stavano sentendo paura, vergogna e curiosità per il rituale per chiamare gli spiriti della morte. In quel gruppo di persone, ci poteva essere un uomo che lei conosceva. No, era sicuro che lui fosse lì. Colse l’occasione e camminò coraggiosamente verso la porta e aprì uno spiraglio. Nel gruppo di una dozzina o quasi di uomini, fu immediatamente in grado di notarlo. Il suo cuore batté rapidamente.
Dovunque andasse, lui risaltava.
C’erano delle pesanti tende che coprivano ogni apertura a mo di finestra nella stanza e sebbene nella stanza scura ci fosse solo la luce di una candela, i suoi brillanti capelli biondo oro assorbirono tutta la luce e brillarono radiosamente. Sebbene stesse casualmente in piedi da solo nella folla indugiante, il bellissimo lato scolpito del suo volto e il suo elegante effetto emisero l’aura di un nobile sangue blu. Doveva essersi vestito in quella giacca da sera logora così da non spiccare, ma era evidente che provenisse da una classe differente da quei poveri nobili che si erano riuniti.
Era così fin dal passato. Anche se condivideva il pasto e il letto con i ragazzi di strada nelle case deserte dei bassifondi, veniva chiamato signore, che lo desiderasse o meno.

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L’inglese d’alta classe e l’etichetta delle classi alte di cui era stato imbevuto fino al midollo e il suo spirito nobile di essere nato come un nobile, gli aveva permesso di andare assieme ai membri importanti della società sotterranea. Se non ci fosse stato qualcuno che avesse cercato di catturarlo, allora avrebbe potuto scalare la vetta per sorgere come leader del gruppo dei ragazzi di quella società. I suoi occhi scrutarono la stanza, ma il sguardo apparentemente a caso non permise a nulla di nascondersi o scappare via dalla sua visione. Se qualcuno fosse stato guardato da quegli occhi, pensò che sarebbe rimasto sotto l’impressione che l’altro sarebbe stato in grado di guardare oltre la maschera e scoprire facilmente la sua identità.
Se lui avesse notato, si chiese cosa avrebbe pensato.
La vecchia signora sentì il debole sospiro di Seraphita e alzò la testa come se avesse avuto qualcosa da dire, ma alla fine, rimase in silenzio.
Conte Edgar Ashemert. Quello era il suo nome corrente.
Sembrava fosse diventato un personaggio famoso tra la nobiltà londinese ed era apparso a quel rito spiritico sapendo che era una trappola.
Però, non era risaputo quante informazioni avesse ottenuto su di loro.
Seraphita teneva gli occhi fissati su di lui, guardandogli mentre si soffermarono su una donna di mezza età. Sedeva all’angolo della stanza con la testa rivolta verso il basso. L’unica donna in quella stanza del rito era quella Mrs. Collins.

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Il rito spiritico che si stava per tenere quella notte era stato preparato per lei. Era la moglie di un uomo benestante che aveva un po’di cotonifici a Manchester. La ragione per cui era venuta a Londra era per trovare un marito per la sua figlia.
Non era inusuale in quei giorni per i nuovi ricchi mettere un’attraente dote sulle loro figlie per trovare un marito che avesse il titolo di un nobile. Mrs. Collins era una di questi.
D’altra parte, gli aristocratici con titoli nobiliari che stavano attraversando momenti difficili nel continuare il loro stile di vita da nobili, avevano cominciato a cercare le figlie di classi inferiori i cui parenti stavano guadagnando nei loro affari.
Però nel caso di Mrs. Collins, il problema era che sua figlia era già spirata.
In altre parole, il rito spiritico di quella notte era una particolarmente bizzarra riunione tenuta per richiamare sua figlia e quindi scegliere un marito dal numero dei poveri aristocratici così disperati per i soldi che avrebbero sposato un fantasma. Però, ovviamente, la giovane fidanzata del conte non era in pericolo e lui non doveva avere l’intenzione di sposare un fantasma.
Ma ci poteva essere quella possibilità, visto che avrebbe corteggiato chiunque fosse una donna. Poteva avere qualche interesse anche se si trattava di un fantasma.
Quando chiuse lo spiraglio e si spostò dalla porta, uno dei membri della commissione dell’associazione spiritica sussurrò alla sala d’aspetto di cominciare in qualunque momento.
Era quasi mezzanotte, il momento perfetto per compiere un rituale per una chiamata spiritica.
Tirò giù il suo velo nero di seta per nascondere il volto.

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- “Andiamo, Seraphita.”-
La vecchia signora di fronte a lei aprì la porta della sala d’attesa per andare verso la stanza del rito spiritico dove tutti si erano riuniti.
Contemporaneamente, li occhi di tutti si fissarono su di lei.
Lentamente, camminò nella stanza, posando lo sguardo per guardare i membri della stanza da sotto il velo. Per adempiere il rituale, doveva confermare chi sedesse dove.
Però, appena i suoi occhi arrivarono a lui, venne catturata dal suo sguardo tagliente. Aveva pensato di essere preparata e aveva fatto attenzione, ma non riuscì a spostare gli occhi da lui per un po’. Il suo volto non era in grado di essere visto. Eppure il suo cuore corse veloce e le sue dita tremarono. Fino a quando non l’aveva incontrato, ebbe la sensazione che avesse voluto che lui la notasse. Però, improvvisamente ebbe paura di essere notata.
Era sicura di essere vista con scherno e sguardi sprezzanti, ma ebbe il desiderio di volerlo vedere anche solo per un po’ e odiò quella parte di sé.
In qualche modo riuscì a togliere gli occhi da lui e da allora, non guardò nella sua direzione.

***
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Il binario della Stazione Vittoria era pieno di passeggeri e di persone che volevano salutarli.
Venditori ambulanti con un enorme carico di bagagli, famiglie che stavano salutando i loro cari e gentiluomini dignitosi e le loro signore che stavano partendo per una piccola gita in vacanza.
In mezzo a tutte quelle persone che avevano tutti i tipi di motivi diversi e stavano salendo sul treno, Lidya annuiva alle parole del padre che stava dicendo la stessa cosa che era stata ripetuta non si sa quante volte.
- “Lydia, fai attenzione mentre sarò via”-
- “Sì, padre.”-
Il padre di Lydia, un professore in mineralogia era stato invitato a prendere parte ad una conferenza accademica che si sarebbe tenuta a Parigi. Stava per andare via da Londra per due mere settimane, eppure, continuando a controllare il tempo, sembrava che non volesse separarsi da Lydia.
- “Non devi essere così preoccupato; non ho vissuto in Scozia tutta da sola fino a questo momento?”-
- “Lì c’erano dei volti conosciuti in tutta la città ed era un luogo pacifico, non è così? Ma Londra è pericolosa.”-
- “Abbiamo la governante e lavorerò nella tenuta contesca, per cui non c’’è nulla di pericoloso.”-
- “Il conte…., oh, si, il conte. Credo che possa essere affidabile...”-
Ma è lui quello più pericoloso, pensò che l’avesse mormorato tra sé.
Lydia era un dottore delle fate. Poteva vedere le fate e parlarci. Il conte che l’aveva assunta come dottore delle fate era Edgar Ashembert, avente il titolo di Conte di Ibrazel (il reame delle fate).
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Proprio come diceva il nome, i conti delle generazioni passate avevano una terra nel mondo fatato e andando d’accordo con le fate si diceva fossero stati riconosciuti come figure dignitose tra loro. Anche adesso, il nome del Conte Cavaliere Blu associato con gli antenati della famiglia era il nome umano più rinomato tra le fate.
Però, nei tempi correnti, non molto dopo che la linea di sangue della famiglia era morta, Edgar, che aveva ereditato il titolo per varie ragioni, non aveva poteri magici per comunicare con le fate, e aveva assunto Lydia.
Lasciando ciò da parte, quello per cui Carlton era preoccupato era la personalità del conte.
Le voci che lui fosse un donnaiolo erano assolutamente vere. Era sicuramente preoccupato di lasciare indietro la sua unica figlia in età da matrimonio.
- “Starò bene, padre. Non sono una figlia così sbadata.”-
- “Ovviamente lo so. Oh, sì, volevo darti questo prima di partire”- quando lo disse, tirò fuori una piccola scatola da dentro la sua giacca e la porse a Lydia.
- “Tua madre l’ha fatta cercare prima di spirare. Dopo che fossi cresciuta abbastanza, lei voleva che tu lo avessi quando avessi incominciato a pensare al matrimonio.”-
Lydia si sentì a disagio sentendo la parola ‘ matrimonio’ da suo padre.
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Oh, no, non lo sa, o no?
- “N-non ho certe intenzioni.”-
- “Tua madre disse che avrei dovuto consegnartelo quando avessi avuto sedici o diciassette anni. Ho pensato fosse troppo presto per te, ma tu stai lavorando come dottore delle fate, per cui non dovrei trattarti per sempre come una bambina.”-
Era stato solo un mese fa che a Lydia era stata chiesta la mano in sposa da una fata e se ne era andata dal regno umano. Era ritornata immediatamente, ma per Lydia che aveva il potere di comunicare con le fate, lei non era una figlia normale. Finché si è occupava di fate, che non capivano la normale pratica umana, e fosse chiesta in sposa, a suo padre non sarebbe mai dato il tempo necessario per darle la sua benedizione. A Carlton gli era stato insegnato questo e quindi doveva averci rimuginato fino a quel giorno e aveva pensato che avrebbe dovuto consegnare alla fine l’oggetto affidatogli dalla moglie.
Con un miscuglio di sentimenti, Lydia aprì la scatola.
- “E’ una gemma chiamata acquamarina.”-
- “E’ come…., il colore dell’acqua del mare.”-
- “Tua madre ha detto che le era stato consegnato da sua madre intorno alla tua età. E a sua madre da sua madre…., beh, è quel genere di cosa.”-
Lydia non sapeva sulla casa natale di sua madre che aveva lasciato la sua casa perché più o meno era fuggita con suo padre.
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Ma quando sentì la storia che le disse, fu strano, come se sentisse una debole nostalgia per l’isola locata nel lontano nord.
- “Grazie, padre. Ne farò tesoro.”-
- “Beh, allora, ora vado.”-
- “Abbi cura di te.”-
Baciò le sue guance in saluto e guardò il padre salire sul treno. Il treno a vapore lasciò Londra come da orario e si diresse verso La Manica.
Dentro la scatola assieme al pendente c’era una lettera da parte di sua madre.
[Mia cara Lydia, mi chiedo come stai mentre starai leggendo questa lettera. Hai detto che avresti voluto diventare un dottore delle fate come tua madre, per cui mi chiedo se questo si sia avverato. Il dottore delle fate è una professione alquanto unica, per cui nessuno ti darà una mano. Mi preoccupa che questo ti potrebbe portare su strade dolorose, ma prima di essere un dottore delle fate, per favore non dimenticarti che sei una giovane donna. Qualcuno che stia al tuo fianco e ti supporti sarà il tuo tesoro.]
Era una lettera corta, ma fu piena di gioia per l’amore di sua madre.
Lydia si chiese se sua madre pensasse che fosse innamorata di qualcuno proprio come lei e suo padre si erano incontrati. O forse dal momento che era un’epoca dove le persone non credevano nell’esistenza delle fate, sua madre aveva voluto che non si fissasse nel diventare un dottore delle fate e desiderasse la felicità come una normale ragazza.
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- “Forse mia madre non pensava fossi adatta a diventare dottore delle fate….”-
Quello era il punto che percepiva costantemente l’inesperta Lydia. Ma, una volta iniziato, voleva diventare un dottore delle fate professionale a pieno titolo.
Dottori delle fate, specialisti in fate, davano il loro consiglio alle persone con problemi di scherzi e magia delle fate e il loro lavoro principale era di risolvere quei problemi.
D’altro canto, c’erano casi in cui si doveva aiutare le fate che soffrivano per via dei problemi degli uomini.
- “Ecco perché non ho il tempo per pensare al matrimonio”- fece sputando il rospo verso nessuno, guardando al cielo sulla panchina dov’era seduto al parco.
Il sole brillò luminoso nel cielo, colorando splendidamente la corta estate d’Inghilterra. La panchina di legno si stava crogiolando ai raggi del sole e circondata da un senso di apertura eppure si sentiva fresca e asciutta, lasciandosi dimenticare che era era nella grande città di Londra. L’orario di arrivo a lavoro nel maniero contesco era stato spostato al pomeriggio, affinché potesse salutare il padre. Aveva pianificato come spendere il tempo e fece un profondo sospiro. Ovviamente, Lydia non aveva nulla di cui lamentarsi del suo lavoro in ufficio alla tenuta contesca che era così comodo, ma l’amore di Lydia per gli alberi e il suono musicale del vento era più forte.
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- “Oi, Lydia, il giornale ha pubblicato un altro articolo su quel delinquente. Due pagine perfino. È veramente popolare.”-
Lei guardò verso la fonte della voce e vide che c’era un gatto grigio seduto su uno spesso ramo d’albero. Era il partner fatato di Lydia. Aveva la forma completa di un gatto dal pelo grigio, ma camminava con le zampe posteriori e parlava come un umano. Anche adesso, drizzò la sua spina dorsale e si sedette appollaiato sul ramo.
Nico piegò abilmente con le sue mani il giornale lungo quanto lui e lo gettò giù a Lydia.
Ancora? Pensò Lydia guardando al giornale.
Il datore di Lydia, Edgar Ashember era al momento la star del gossip sui tabloids.
Il bellissimo giovane conte. C’era un infinito numero di donne che si vociferava stessero con lui che era un oratore e un donnaiolo. Era così famoso che non c’era nessuno che sapesse di lui nella società alla moda . Accoppiato al nome di Conte di Ibrazel (il mondo delle fate), c’era un crescente numero di individui nelle classi comuni interessati e c’erano anche reporter, che non avevano mai incontrato il conte, che si scatenavano per creare e scrivere le sue relazioni romantiche che avevano difficilmente credibilità. Questa volta l’articolo diceva che il conte aveva duellato con un certo nobile per una bellissima vedova e aveva inflitto un danno maggiore all’altro uomo. Un altro articolo parlava di come avesse fatto delle avance a una spiritista invitata dall’Associazione dello Spirituale e Psichico della Città di Londra; entrambe erano storie su cui le persone sarebbe saltate su.
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- “Quelle sono delle grosse bugie.”-
Ci fu una voce che parlò proprio vicino a lei.
Edgar guardò giù verso Lydia da dietro la panchina e le sorrise.
Appena lo vide, lui venne velocemente a sedersi vicino a Lydia e si spostò proprio vicino a lei come se fossero degli amanti che si coccolavano.
- “Che cosa vuoi?”-
- “Volevo solo vederti. Ho pensato che saresti stata qui.”-
I suoi brillanti capelli biondi oro e i suoi sfuggenti e misteriosi occhi malva cenere erano esattamente di fronte a Lydia.
Quasi guardò in meraviglia quel sorriso che era a ben conoscenza di quanto affascinantemente scolpito fosse, ma si affrettò a scuotere la testa.
- “E’ bello poter parlare fuori per una volta. Se fossimo stati a casa mia, non mi avresti degnato di alcuna attenzione e ti saresti concentrata sul tuo lavoro e ci siamo appena fidanzati, eppure non siamo in grado di spendere il nostro tempo come amanti.”-
Lydia fece un pugno forte con la mano sul suo grembo e cercò nel suo meglio di parlare in un tono calmo.
- “Non ho intenzione di essere fidanzata con te.”-
Fidanzarsi con Edgar era come cadere nella trappola che aveva messo per lei. Ciò nonostante, grazie a quella promessa era stata in grado di ritornare dal mondo delle fate per cui non avrebbe dovuto dichiarare ciò con noncuranza ad alta voce.

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Approfittandosi di ciò, da allora, Edgar la trattava come la sua fidanzata, cose se stesse cercando di farle il lavaggio del cervello e le faceva la corte con le sue dolci battute di corteggiamento.
- “Lydia, perché non andiamo in spiaggia? Le estati inglesi sono così corte e possiamo darti una pausa dal lavoro e farti spendere del buon tempo sulla costa. Il professor Carlon starà via a Parigi per un po’ di tempo, giusto?”-
Andare in gita con lui in assenza di suo padre? Questo avrebbe certamente creato degli equivoci non richiesti.
- “No, grazie.”-
- “Adoro questa parte fredda di te, ma è per questo motivo, credo che dovremmo allontanarci dalle nostre vite quotidiane e nutrire il nostro amore insieme.”-
Chi e perché e com’è che c’è ‘amore’ tra di noi, tu dongiovanni!
Guardandolo male con occhi penetranti, si lasciò andare in un profondo sospiro.
La ragione per cui era così ossessivo riguardo al suo fidanzamento con Lydia non era per amore o affetto. Stava cercando di tenerla dalla sua parte perché era un prezioso aiuto per lui.
Non importa quante parole dolci le dicesse, lei non poteva credere che provenissero dal suo cuore.
- “Non sai quante amanti hai?”-
- “Non dovresti credere a quello che è scritto sui giornali di gossip. Hey, Nico, non credi anche tu?”-
Volendo un altro appoggio, Edgar guardò verso il ramo d’albero.
- “Sì, la stampa giornalistica è piena di bugie, proprio come te”- disse Nico in un tono disgustato e svanì.
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Edgar scosse le spalle e Lydia fece un sospiro.
Però, ora erano da soli.
Ohh, ovviamente, capì che Edgar aveva tirato fuori un argomento così debole per Nico cosicché potesse mandarlo via, ma era già troppo tardi e lui aveva già messo la mano sulla spalla di Lydia.
- “Hey…..Edgar…..”-
Sussultò alla possibilità che un fiume di parole civettuole avrebbe potuto riversarsi su di lei.
- “Mi scusi Conte Ashembert.”-
A interromperli fu un recalcitrante uomo.
- “E lei è?”- replicò Edgar in un tono irritato come per dire di non interromperli.
L’uomo evidentemente conosceva Edgar e si scoprì essere un detective della polizia del Dipartimento della Polizia di Londra. Lydia era piena di paura e nervosismo, ma Edgar non cambiò il suo atteggiamento insolente.
- “Conoscete una sarta di nome Maggie Morris?”-
Si trattava ancora una volta di una donna. Ma avere coinvolta la polizia non avrebbe portato a qualcosa di buono.
- “Non ricordo. È successo qualcosa a quella donna?”-

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- “Il suo corpo è stato ritrovato che fluttuava nel fiume Tamigi. Secondo le collaboratrici della sarta, è uscita dicendo che stava andando a incontrare il Conte Ashembert….. in altre parole voi.”-
- “Non si trattava di me. Per qualche strana ragione, ci sono degli impostori insolenti che vanno in giro con il mio nome in questi giorni.”-
Si girò e parlò verso Lydia come se stesse cercando di persuaderla che il numero infinito di articoli riguardo le sue relazioni con altre donne scritti nei giornali scandalistici erano il frutto di quel tipo di uomini.
- “Capisco. Dal momento che le voci super sdolcinate sul magnificamente affascinante conte, il gioiello della società alla moda, il misteriosamente focoso giovane nobile che proviene dal mondo delle fate raggiungono le nostre orecchie, dev’essere un nome alla portata di mano per ingannare le donne.”-
- “Allora posso rilassarmi del fatto che ha capito che non sono collegato?”-
- “Maggie, uh, apparentemente sognava di sposare un uomo ricco e benestante e conduceva un comportamento come la figlia di un nobile, nel modo in cui parlano e si comportano. Sembra che mentisse sul fatto di essere nata da una famiglia prominente ma che suo padre fosse perito e così via. Sebbene nella realtà, entrambi i suoi genitori sono vivi e che suo padre sia un ubriacone. Era una vera bellezza e sembra che ci fossero molti uomini che credevano che fosse effettivamente la sfortunata figlia di un nobile, ma alla fine la verità su di lei fu scoperta e venne lasciata ripetutamente. Ma poi, fu in grado di fare la conoscenza un nobile ed era così entusiasta e che se lui l’avesse voluta, sarebbe stata disposta a lasciare la sua famiglia, ed era così esaltata che si vantava del vostro nome con quelli che le stavano intorno. Dichiarava che era biondo ed era un conte piuttosto giovane che combacia con il vostro profilo, non avete ancora memoria di una così giovane signora?”-
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- “Non lo so.”-
- “Le figlie giovani hanno la tendenza a venire assorbite nei loro sogni e non ascoltano gli avvertimenti dei loro genitori e seguono uomini dalle cattive intenzioni. Questa non è una storia così rara, ma è piuttosto sventurata per i suoi genitori.”-
- “sono d’accordo.”-
Oh, senti da che pulpito, pensò Lydia tra sé. Era lui stesso un uomo che stava cercando di uscire con una figlia il cui genitore era assente.
- “Vorrei chiedere solo per ogni eventualità dove eravate nella notte di venerdì?”-
- “In un picnic nelle periferie della città.”-
- “Di notte?”-
- “E’ così sbagliato?”-
- “Con chi eravate?”-
Rispose con un po’ di nomi, ma per qualche ragione erano tutti uomini.
Lydia pensò non sarebbe stato un picnic così agitato e disordinato e poi i suoi occhi ricaddero sull’articolo riguardo al duello, il nome dell’uomo a cui era stata inferta una grossa ferita risultava essere uno dei nomi che Edgar aveva detto.
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Oh, no, il picnic con gli uomini era effettivamente stato il luogo del duello?
- “Hey, come ti sei azzardato a dire questa grossa bugia! Avevi una relazione con la vedova…..”-
La bocca di Lydia venne coperta un’altra volta.
- “vedova?”-
- “Nulla, solamente una cosa tra di noi. Piuttosto, se può fare una verifica con quegli uomini, allora potrà vedere che non ci sono errori sul fatto che fossi con loro.”-
Se il picnic era stato un raduno per il duello, allora il suo avversario che era stato ferito e il suo secondo e chi aveva assistito avrebbero dovuto confermare che anche Edgar era in quel luogo per tenere la bocca chiusa sul duello illegale e dichiarare che era stato un ‘picnic’.
Ma partecipare a un duello, com’era stato pericoloso.
- “Perché hai fatto una cosa così pericolosa? Cosa sarebbe successo se fossi stato ucciso. Era così importante da dover rischiare la tua vita!”- disse Lydia, spostando via la sua mano.
- “Pensavo di poter vincere.”-
- “Sei un’idiota ! Potevi essere tu quello a venir ferito!”-
- “Perciò ti stai preoccupando per me.”-
P-peché io, dovrei, preoccuparmi.
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- “Mi dispiace, prometto che non farò mai più nulla che potrebbe rattristarti.”-
Sussurrò quelle parole con una voce morbida e dolce. Per un momento, la sua mente si svuotò, ma Lydia ritornò ai sensi e piagnucolò ancora.
- “Non devi promettermelo!”- “
- “Era un picnic così pericoloso?”- chiese il detective.
Oh, no, alla fine capì che se l’era lasciato sfuggire e chiuse la bocca.
- “Visto, che avrebbe potuto comparire un demone.”-
- “Ohh, un demone. Quindi era una riunione di maniaci dell’occulto.”-
Il detective doveva essersi stufato di dover spendere ulteriore tempo per un bizzarro hobby dell’alta società e quindi terminò velocemente il suo lavoro.
- “capisco, grazie per la vostra collaborazione.”-
- “Se il trasgressore è quello che usa il mio nome, per favore prendetelo. Non voglio venir messo nei giornali di gossip e dare un’impressione sbagliata alla mia fidanzata.”-
- “Oh, quindi avete una fidanzata?”-
- “E’ lei.”-
Dal momento che guardava Lydia con occhi ardenti d’amore, non fu in grado di replicare immediatamente.
- “Uh- oh è così. Le mie congratulazioni ad entrambi.”-
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Assieme a quelle parole, il detective se ne andò velocemente e non sembrò affatto credere che lei fosse la sua fidanzata.
Quindi lui pensa che non sia affatto adatta per lui?
Beh, uno penserebbe ovviamente così.
I suoi capelli color ruggine erano sempre sciolti e lei non era particolarmente attraente e non era la figlia di un nobile che indossava vestiti all’ultimo grido.
- “…… l’hai visto. Chiunque mi guardi, non mi vede come la tua amante. Anche se ci fosse stato un giornalista di gossip qui, non mi avrebbe messo in un articolo.”-
- “Questo perché non abbiamo abbastanza l’aria da innamorati tra di noi. Perché tu non mi permetti nemmeno di baciarti.”-
Oh, questo non va bene, percepì Lydia e si affrettò ad alzarsi. Ma Edgar afferrò il suo braccio.
- “Aspetta. Lascia che mi spieghi propriamente.”-
- “C-cosa?”-
- “Riguardo la vedova.”-
Quando tirò fuori quella storia un’altra volta, lei iniziò ad irritarsi.
Non importa quante parole che poteva dare aspettative a una donna le dicesse, lui era ancora solo un uomo frivolo. Avrebbe dovuto saperlo, ma ancora questo la faceva sentire turbata.
- “Sono solo un amico con lei. È venuta da me con la preoccupazione che quell’uomo non volesse rompere con lei e così mi sono frapposto tra loro due, ma le cose non sono andate bene ed è finita in quella maniera.”-
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- “Credevo che il tuo principio fosse quello di non diventare amico con le donne.”-
- “Però questo era all’inizio, ci sono dei momenti in cui si finisce come amici.”-
Il che vuol dire, nello stesso modo, che voi due eravate in una relazione!
- “Comunque, non includermi assieme a tutte le tue innumerevoli amiche o amanti.”-
- “ Ho sistemato le cose e ho lasciato tutte.”-
“Huh?”
- “Una volta che ci siamo fidanzati, questa è cosa propria da fare.”-
Pensavo di aver detto che non siamo fidanzati.
- “Chiunque ha un amore o due nel passato. Non vorrai stare male verso qualcosa che è già finito?”-
Lui dice passato, ma non sono passati che sei mesi da quando è arrivato in Inghilterra ed è inimmaginabile quante amanti ha avuto invece di una o due. Sarebbe troppo sospetto se avesse davvero rotto con loro.
Lydia non sapeva da dove poter cominciare a controbattere con lui.
- “Tu sei tutto ciò che ho.”-
Questo è impossibile.
- “Che ne dici della spiritista? La danzatrice di Soho? La figlia di quella famiglia a cui appartiene una banca?”-
- “Storie fabbricate dai giornali di gossip.”-
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- “Non c’è modo di dirlo. Dato che sei un così bugiardo. Potresti dire che hai rotto con loro, mentre stai pensando che va bene finché non vieni scoperto.”-
Lydia gli stava davvero facendo tante domande, ma lui era radioso con un sorriso felice.
- “…che cosa c’è di divertente.”-
- “Niente, solo che pensavo che il nostro litigio tra amanti sta uscendo proprio bene.”-
- “Litigio tra a-manti?”-
- “ è carino; siamo come una coppia, nel modo in cui mi sta venendo fatta pressione per rispondere se ti stavo tradendo o meno.”-
Lydia capì come si era comportata.
Era vero. Non importava a lei con quante donne quest’uomo avesse una relazione o se stesse ancora in una relazione con loro.
- “Non ti stavo facendo pressione. Volevo, è vero, questo non ha niente a che fare con me.
Tu non volevi lasciar perdere l’argomento quindi io….. oh, cielo, volevo solo dire che non crederò a niente di ciò che dirai!”-
Stava parlando in una maniera innaturale cosa che la fece confondere ancora di più.
- “Sei così adorabile quando sei arrabbiata.”-
……...mi chiedo che riuscirò a sopravvivere fino a che mio padre non sarà tornato.
Diventando improvvisamente stanca, Lydia si preoccupò per se stessa.

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Nel club di membri solo d’alta classe, che era un punto di riunione sociale per gentiluomini, la notte fu piena di risate e confusione, con gli uomini che giocarono con piacere tutta la notte. C’erano liquori e tabacco e oppio. Erano liberi di divertirsi nella confortevole, sontuosa stanza con giochi e gioco d’azzardo e anche con discussioni con i loro amici. Al di fuori di tutti i piaceri della vita, l’unica cosa che mancava erano le donne.
Nelle club house come quella, le donne normalmente non erano permesse. Agli inglesi piacevano le riunioni con gli uomini, cosa che era incomprensibile per Edgar.
Però, c’era la necessità quella notte di venire in quel club. Dopo che passò in una delle stanza private, il proprietario del club Slade e il pittore, Paul stavano aspettando.
- “E quindi milord, com’è stato il rito spiritico dell’altra notte?”-
- “Avete trovato niente riguardo la spiritualista?”-
Con un piccolo saluto, si affrettarono a fargli delle domande. Quelli che avevano portato l’informazione sulla spiritualista erano stati questi due, in altre parole, l’organizzazione segreta ‘Luna Scarlatta’ di cui erano membri.
I due sembravano così seri, che in primo luogo volle divertirsi con loro.
- “Sì, era abbastanza una bellezza. Aveva il volto coperto da un velo, ma ne sono sicuro. Anche la sua figura era perfetta.”-

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- “Oh-ohh….. non è quello che volevo dire milord, cosa diavolo stavate guardando. Quella donna potrebbe star lavorando per il Principe….”-


Slade stava cominciando a surriscaldarsi per l’irritazione e Paul, dalla sua parte stava cercando di calmarlo. Edgar era soddisfatto dall’essere stato in grado di far arrabbiare l’irascibile uomo e quindi andò al punto.
- “Non ci sono errori che il Principe sia coinvolto. E per quanto riguarda loro, posso immaginare che abbiano attuato il primo step del loro piano per attirarmi.”-
L’uomo chiamato Principe di cui stavano parlando era la nemesi di Edgar che stava in America. Quell’uomo aveva ucciso la sua famiglia e l’aveva rapito quando era ancora un bambino e l’aveva fatto diventare suo schiavo.
Sebbene, Edgar fosse riuscito a scappare dalle mani del Principe, non immaginava che gli sarebbe stato permesso di continuare così.
Non sarebbe stato strano se avessero lanciato piuttosto presto questo piano creato per lui.
Lui aveva la piena intenzione di accettare la sfida e aveva pianificato di distruggere quell’organizzazione assieme a quell’uomo alla fine.
Per fare ciò, stava procedendo in un’investigazione con l’aiuto della ‘Luna Scarlatta’, che era un’organizzazione che aveva anch’essa dell’odio verso il Principe.
E attraverso ciò, erano arrivati alla conclusione che qualcuno che era stato mandato dall’America dal Principe aveva cominciato a lavorare a Londra.
Questo qualcuno aveva usato il nome Ulysses. Quell’uomo aveva accettato una massiccia somma di denaro da un usuraio che faceva affari con il Principe.
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Qualsiasi cosa stesse pianificando di fare, era sicuro che fossero soldi che avrebbe usato per il suo prossimo piano.
Il nome Ulisse era suonato famigliare a Edgar quando era stato sotto la prigionia del Principe. Non aveva mai visto la faccia di quell’uomo, ma aveva indovinato che lui fosse il subordinato più stimato. Però, non erano stati in grado di ottenere il luogo in cui viveva Ulysse dal momento che non aveva fatto apparizione da nessuna parte. Non avevano informazioni su che tipo di persona fosse. Quello che alla fine avevano scoperto era l’esistenza della spiritista il cui mecenate era Ulysse. Però, quella spiritista era andata in giro annunciando che fosse una conoscente del Conte Ashembert e aveva contattato i membri delle alte classi che amavano l’occulto, per cui sembrava che aveva l’intenzione di attirare Edgar. Per questo, Edgar era apparso di proposito. Anche se era una trappola, voleva dimostrare che non si stava nascondendo con paura dal Principe. Pensò che se ci fosse stato un modo per loro di vincere senza comportarsi come aveva pianificato il nemico, allora la prima cosa da fare era quella di non avere paura del nemico.
- “Mi è stato detto che era per scegliere il marito per la figlia fantasma.”-
- “Sì, lei ha fatto la sua scelta.”-
- “Cosa, allora avete incontrato il fantasma?”-
- “Non l’ho incontrata, per dire cosi….., non è chiaro. Per adesso, ci sono quattro uomini, includendo me stesse che sono stati scelti come candidati. Ci richiameranno per un’altra occasione. Negli altri tre c’era un uomo che ha usato il mio nome di Conte Ashembert.”-
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- “Potrebbe essere Ulysse?”-
- “Non ne sono ancora sicuro.”-
Dicendo ciò, Edgar ricordò il rito spiritico.
Con l’invito all’Associazione dello Spirituale e dello Psichico’ della città di Londra che aveva ottenuto la ‘Luna Scarlatta’ nella sue mani, Edgar aveva partecipato al rito spiritico usando l’alias di Visconte Middleworth. La stanza in cui era stato portato aveva tutte le finestre coperte con delle tende spesse e c’era un largo, tavolo rotondo messo in mezzo alla stanza. Il tappeto posato sul pavimento cancellava qualsiasi traccia di passi e quindi la stanza era così rigorosamente silenziosa sebbene vi fossero un po’ di persone riunite in essa.
Nell’oscura stanza cupa che aveva solamente una candela accesa, era difficile decifrare le facce dei gentiluomini invitati, ma secondo il rapporto fatto in anticipo, nessuno di loro era qualcuno nella nobiltà che conoscesse Edgar. La nobiltà era un luogo costoso. I nobili riuniti lì erano persone che non potevano permettersela.
Dopo un po’, la porta nel retro della stanza si aprì ed entrò una piccola vecchia signora.
[Gentiluomini, grazie per la vostra pazienza. Vorremmo iniziare il rituale per cui per favore prendere posto. ]
Tutti fecero silenziosamente come disse la donna e dopo che tutti si sedettero attorno al tavolo rotondo in circolo, una donna che indossava il velo entrò dalla porta da cui era entrata l’anziana.
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La spiritista indossava un vestito nero e un velo nero. Dal momento che il suo viso era coperto, non si potevano immaginare l’età e il suo aspetto. Edgar pensò, guardando la sottile linea del suo viso, che sembrava più snella e molto giovane. Dopo che si sedette sull’unica sedia libera, guardò lentamente le facce che si erano riunite nella stanza da sotto il velo. Poteva essere stata solo la sua impressione, ma sentì come se gli occhi di lei si fossero soffermati in panico quando arrivarono a Edgar. La spiritista poteva non essere stata in grado di sopportare lo sguardo penetrante di Edgar e quindi dopo ciò non aveva più guardato verso la sua direzione.
[Tutti sono pronti. Colei che chiameremo stanotte è la figlia di Mr. Collins qui presente, il fantasma di Miss Teresa Collins.]
A parlare era stata l’anziana donna che sava dietro la spiritista.
[Mrs. Collins è venuta a Londra in cerca di una potente spiritista. dev’essere stato quando tipo di lavoro nell’aldilà del mondo spirituale affinché Seraphita venisse qui in Inghilterra con così buon tempismo.]
Seraphita, era il nome di un angelo bellissimo. Si chiese se si sarebbe fatta introdurre il su nome da qualcuno e che non avrebbe rivelato il suo volto o lasciato sentire la sua voce.
[Per favore, dimenticate i vostri sentimenti di sfiducia e desiderate dal profondo dei vostri cuori che Lady Teresa appaia.]
Seraphita alzò le mani per posarle sopra il tavolo e prese le mani degli uomini che stavano a entrambi i lati di lei. Tutti quelli seduti intorno al tavolo unirono le mani l’uno con l’altro.
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La vecchia signora uscì dalla stanza e allora l’unica candela posata sul tavolo si spense anche se non ci fu affatto nessun soffio di vento. Nello stesso tempo la stanza divenne d’un nero pece. Per un po’, ci fu il silenzio. Proprio quando gli ospiti si sentirono nervosi del fatto che quel silenzio avrebbe potuto durare per sempre, sentirono una voce appena percettibile.
Era la voce bassa della spiritista, era senza intonazione mentre mormorava qualcosa che sembrò come se stesse lanciando un incantesimo. Appena parlò, da qualche parte nell’angolo della stanza, ci fu il suono di qualcosa che scricchiolava. Mentre tutti lo stavano ascoltando, ci fu l’improvviso suono di colpi, come se qualcuno stesse martellando contro il muro, come se stesse cerando di far sapere alle persone che era lì. L’oscurità aveva portato via l’autocontrollo e la calma di tutti. Non era impossibile per qualcuno credere che quello che stava accadendo proprio in quel momento fosse l’opera d’un fantasma. Edgar era abituato a controllare e a sopprimere le emozioni di nervosismo e di paura. Questo tipo di oscurità non rientrava nemmeno nella categoria di situazione pericolosa per lui. Ecco perché fu in grado di pensare calmo che ci poteva essere la possibilità che l’anziana fosse entrata silenziosamente nella stanza. Alla fine, i colpi finirono e calò il silenzio, sentirono la presenza del movimento frusciante dei vestiti di qualcuno, come se quella persona stesse camminando proprio vicino a loro.
Il sussurro della spiritualista finì. In quel momento, quella nella stanza era la presenza che sembrava camminare lentamente intorno dietro agli uomini che sedevano in circolo.

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Se le anime dei morti avessero il controllo della loro presenza e della respirazione in questo modo e se c’era la possibilità che fossero venuti in questo regno in questa maniera un certo numero di volte, allora che senso avrebbe potuto avere essere in lutto per la loro morte.
Mentre Edgar stava pensando a questo, stava rievocando chi aveva perso.
Suo padre e sua madre e i suoi compagni e gli amici che avevano combattuto assieme a lui per scappare dal Principe. Ermine, che aveva confessato il suo tradimento a Edgar quando avevano visto la libertà proprio davanti a loro e nel loro pugno, eppure si era buttata nell’oceano.
Anche adesso, quando periodicamente la ricordava, finiva nel rimorso per il pensiero che avrebbe potuto salvarla. Era passata attraverso a molte più estenuanti crudeltà del Principe più di Edgar. Per via di ciò, non era stato in grado di capire che la sua anima era stato sotto il suo controllo fino alla fine. Se il vero sé di lei, non un’illusione, era in grado di avere un effettiva presenza nel mondo dei vivi ed era venuto così dal mondo dei morti….
Proprio allora, l’attenzione di Edgar si concentrò su quello che stava accadendo.
Perché la misteriosa presenza che stava circolando intorno al tavolo si era fermata proprio dietro di lui.
Ermine…..
Per qualche strana ragione, pensò a ciò. Senza pensare al fantasma di Lady Teresa e alla persona viva che faceva parte in quel momento di quel trabocchetto, si sedette semplicemente e sentì la mano che toccò la sua guancia.
Ermine, mi stai perdonando?
Quando venne il momento che la lampada fu accesa ancora, ovviamente non c’era nessun ombra che si era mescolata tra di loro e non c’era segno che qualcuno avesse lasciato la mano la mano della persona accanto, solo l’odore simile a quello del gelsomino fluttuava nella stanza, come se fosse l’unica traccia dell’apparizione del fantasma.
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Mrs. Collins stava singhiozzando. Doveva essersi completamente convinta che la presenza che era stata appena lì, fosse sua figlia. La porta sul retro si aprì e l’anziana signora apparì un’altra volta per annunciare la fine del rituale.
[C’è qualcuno che ha percepito un segno da Lady Teresa? Solo quei gentiluomini potranno tornare un altro giorno per incontrarla.]
Incontrarla? Stanno dicendo che loro saranno in grado di vedere un fantasma.
[Che tipo di segno?] chiese qualcuno.
[Il segno di essere stati scelti da lei era quello di essere toccati o sentire la sua voce.]
[Allora sembra che sono stato scelto.]
Edgar alzò la sua mano.
[Posso sapere il suo nome?]
[Visconte Middleworth.]
L’anziana signora annuì e allora un’altra mano si alzò da un’altra sedia. Tra quegli uomini, sentì qualcuno presentarsi come il Conte Ashembert e quindi Edgar lentamente e silenziosamente girò la testa. Era un ragazzo di bell’aspetto che poteva essere descritto sulla ventina. Aveva capelli biondi ma quella era l’unica caratteristica che si poteva dire condividesse con Edgar.
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Tutti gli uomini crearono dell’agitazione, visto che almeno tutti loro dovevano conoscere il nome di Conte Ashembert. Pensò di aver sentito qualcuno chiedere perché il lord della casa contesca fosse lì quando non poteva possibilmente avere problemi finanziari.
Ho sentito delle voci che non guarda ai dettagli quando si tratta di donne…., era il commento seguente che significava che avevano capito ma erano piuttosto esterrefatti nello stesso momento. Edgar pensò tra sé che non era così povero d’andare dietro a un fantasma
[ Allora, più tardi, manderemo un altro invito a quei quattro, ] disse l’anziana signora.
La spiritista si alzò e s’inchinò a tutti. Prese la mano dell’anziana e proprio quando fu lì per andarsene via dalla stanza oscura, ci fu una luce che filtrò dalla porta e brillò attraverso il velo della spiritista e rivelò una parte del suo viso.
Edgar fu immediatamente attratto da quella visione.
Perché, lei era sembrata esattamente come Ermine.
Edgar non pensò e corse per afferrare la mano della spiritista.
[Per favore no, milord.]
L’anziana signora cercò di frapporsi tra loro e Edgar non non si curò di lei e continuò ad avvicinarsi alla spiritista.
[Miss Seraphita, quella che mi ha toccato prima era veramente il fantasma di Lady Teresa?
Non erano queste tue sottili dita?]
Guidò la sua mano sulla sua guancia e confermò che sì, era stato proprio quel tocco.
Gli occhi della spiritista s’incontrarono con i suoi attraverso il velo e si pietrificarono per un istante, ma lei si affrettò ad arretrare la mano lasciando silenziosamente la stanza.
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Ermine, o una donna che somigliava esattamente a lei. Se il Principe aveva usato quel tipo di donna, era sicuro che stesse ridendo di lui, ora che era stato in grado di mostrare il suo potere.
Edgar inghiottì il gin portato per lui dal domestico affinché si potesse calmare.
Ma, non poteva permettere a se stesso di commuoversi.
- “Sei in grado di mettere le tue mani sui nomi dei nobili che hanno partecipato al rito spiritico dell’associazione spirituale, non è così? Vorrei che investigassi sugli altri tre uomini scelti e sulla famiglia Collins.”-
- “Allora, milord, cosa farete? Se vi inviteranno, andrete da loro di nuovo?”-
- “Lo farò.”-
- “Allora sarebbe meglio avere una guardia o un contraente che venga con voi.”-
- “Raven andrà bene. Se commetto un errore e porto loro due con me, sarà molto problematico mettere la mia attenzione in sicurezza.”-
Slade fece un’espressione contrariata, probabilmente perché gli era stato detto che le sue migliori truppe della ‘Luna Scarlatta’ sarebbero state d’intralcio.
C’erano membri che nel caso potevano maneggiare armi e c’era chi avrebbe colto la possibilità di pericolo e avrebbe lavorato. All’inizio, questa era un’organizzazione che aveva cominciato come una famiglia di artisti di decoro, che entrava nel castello di una figura importante o di rilievo ed era una sorta di spia. Comunque, per l’avvenire, avrebbe aspettato da quell’organizzazione solo l’investigazione e il raccoglimento d’informazioni.
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E se avesse potuto, avrebbe voluto che non ci fossero morti nella ‘Luna Scarlatta’.
Nel caso di Raven, lui era il subordinato più affidabile di Edgar. Era in grado di proteggere se stesso da sé. Tenendo ciò in calcolo, lui aveva la stessa forza del portare assieme molte guardie del corpo, per cui non c’era motivo di aumentare il numero di uomini nel loro gruppo e rendere i loro movimenti più lenti.



*

[Conte Ashembert, la sua prossima amante è una figlia fantasma]
Un titolo che avrebbe fatto accigliare chiunque era stato stampato grosso sulla copertina dei giornali di gossip, un’altra volta. Lydia lo accartocciò in una palla e lo buttò nel cestino della spazzatura.
- “Nico non farmi guardare tutto il tempo i giornali di gossip.”-
- “Ho pensato che saresti stata curiosa.”-
Nico, che amava bere il tè, arrivava al casa contesca sempre prima di Lydia e si faceva versare un costoso tè importato da Ceylon e al momento si stava godendo la sua ora del tè con un’espressione soddisfatta.
- “Ho detto che non ha niente a che fare con me!”-
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- “Allora non arrabbiarti ogni volta. Sto solo tenendo d’occhio quel Conte per essere sicuro che non stia progettando qualche piano.”-
Tenerlo d’occhio, più che altro ti piace leggere i giornali di gossip. Anche se Edgar stava tramando qualcosa, Nico veniva facilmente corrotto con cibo e vino. Era il partner di Lydia ma essere estremamente inaffidabile. Ma allora, a Lydia venne in mente qualcosa e camminò verso Nico che stava soddisfacendo il cuore annusando l’aroma del suo tè che teneva con grazia nella sua mano.
Si schiarì la voce prima di chiederli.
- “Quindi l’hai letto?”-
- “Ah? Beh, ci ho dato un’occhiata.”-
- “Che cosa diceva?”-
- “Se sei curiosa, leggitelo.”-
- “…...non è che sono particolarmente curiosa. Solo che, ho molte opportunità di stare con Edgar. Non si sa quando e come saremmo sotto l’impressione sbagliata, per cui ho pensato che dovrei solo evitare qualsiasi situazione che potrebbe essere usata per un articolo di gossip.
- “Non credi che sarai a posto? Dato che non sei stata usata nemmeno per un articolo in tutto questo tempo.”-
Lydia si sentì irritata che anche Nico dichiarasse che lei e lui non sembravano affatto una coppia.
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Beh, va bene se veniamo visti in questo modo.
Era solo preoccupata di non aver affatto alcun fascino attraente e che forse non sarebbe stata in grado di vivere la normale esperienza d’innamorarsi.
Sì, questo era tutto, ma sarebbe stato d’aiuto saperlo solo per referenza.
Lydia prese con attenzione il giornale di gossip che aveva buttato nel cestino della spazzatura. Premette le pieghe e raccolse le parole stampate. C’era scritto che la moglie di un uomo benestante aveva tenuto un rito spirituale per cercare un partner per la figlia che era deceduta. E diceva che il Conte Ashembert vi avesse partecipato come un candidato da marito.
- “……incredibile.”-
Non poté non boccheggiare dall’orrore.
Sapeva che lui non faceva discriminazioni tra le donne, ma questo andava oltre.
- “Perché, questo è un buon tempismo, non credi. Se intende sposarsi con un fantasma allora sono sicuro che ti lascerà andare.”-
- “H-hai ragione. Dovrei far ritirare quella promessa verbale di matrimonio immediatamente….”-
mentre lo disse, Lydia si fermò in fretta e chiuse la bocca, guardando con attenzione fuori dalla finestra. Perché poteva esserci una fata a cui non poteva far sentire che stava sospendendo il fidanzamento.
- “Se si tratta per quel kelpie cavallo, non è a Londra.”-
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- “Cosa, è ritornato in Scozia?”-
- “Chi lo sa, potrebbe essere solo da qualche parte nelle periferie. Si stava lamentando che Londra era troppo calda e odorava di marcio.”-
Il fidanzamento era stato presumibilmente solo per uscire da una certa situazione che era qualcosa che avrebbe coinvolto un fidanzamento di Lydia con Kelpie.
Ecco perché, fino a quando Kelpie era vicino, non era in grado di dichiarare che il suo fidanzamento con Edgar era una bugia.
Però Kelpie non era lì. Il che voleva dire che avrebbe chiarito con Edgar e avrebbe fatto annullare il loro fidanzamento.
- “Hey, Lydia dove stai andando? Il Conte è andato via oggi.”-
- “Devo ideare una misura sul come posso persuaderlo nel cancellare il nostro impegno prima che ritorni.”-
- “Non credo che riuscirai a vincere contro quel chiacchierone.”-
Ecco perché devo tirare fuori un piano.
Lydia lasciò la proprietà del Conte e si diresse verso il parco vicino. Se avrebbe dovuto pensare profondamente, allora stare all’aperto era molto più rinfrescante e l’avrebbe calmata. Alla fine
Alla fine la cima degli alberi stava cominciando a intravedersi dagli edifici grigi ma Lydia si fermò.
Perché sentì qualcuno chiamare aiuto.
Ne ascoltò con attenzione la provenienza. Lo sentì tra la confusione della folla.
É solo il suono del vento? No, suonava più come il suono di persone che parlavano, come il rombò dell’oceano o come le onde….
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A sentirlo così, doveva essere la voce di una fata più che di un umano. Lydia seguì la voce ed entrò in un vicoletto cercando la sua presenza. E quando si fermò, fu perché trovò una donna curva verso il basso, come se si stesse accovacciando nell’ombra di un lampione.
Era una donna carnosa, di mezza età, vestita finemente.
Questa persona ha un legame con la voce della fata? Ora non riusciva a sentire nulla.
- “Uh, sta bene?”-
La donna riuscì ad alzare il suo volto bianco e annuì.
- “Era un po’ di anemia. Mi stava girando solo un po’ la testa.”-
Lei disse così, ma Lydia non si permetté di andarsene.
- “Dove si trova la vostra residenza? Se va bene, vi accompagno.”-
E allora, la donna guardò Lydia e il volto sembrò sgretolarsi come se stesse per piangere.
- “……. che gentile lady che sei. Se mia figlia fosse ancora viva, avrebbe avuto circa la tua stessa età…….”-
Come se stesse ricordando sua figlia, la donna prese la mano di Lydia.
La donna aveva il nome di Mrs. Collins e stava abitando in un hotel d’alta classe che si affacciava su Hide Park. Lydia prese un cavallo da sella e accompagnò la signora al suo hotel e venne portata sullo spazioso piano dove ella abitava.
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Sembrava che fosse la signora facoltosa della casa. Anche se era solo una stanza nell’hotel, era una magnifica sala d’aspetto. Una giovane cameriera che evidentemente era incaricata di prendersi cura della donna aveva accolto calorosamente Lydia, ma quando aveva cercato di andare via, le fu offerto del tè e torte e cose così e finì col rimanere.
- “Oh, no, dovrei andare adesso.”-
- “Ma, oh, se potessi mostrarvi la nostra gratitudine.”-
- “Oh, non dovresti crearti problemi per questo”- disse Lydia e cercò di alzarsi, ma la cameriera rimase in piedi di fronte alla porta come per fermarla e improvvisamente, stringendo il grembiule che indossava sopra l’uniforme fece un’espressione come se fosse sull’orlo delle lacrime.
- “Miss Carlton, vorrei uscendo dai miei limiti chiedervi un favore. Sareste in grado di persuadere la mia signora. Lo so che è al di la della mia posizione chiedere una cosa del genere a chi vi è capitato di fare una gentilezza, ma, non so cos’altro potrei fare…..”-
Sembrava che fosse disperata e mossa della pressione della necessità.
- “Che tipo di problema è?”-
Lydia era il tipo di ragazza gentile che non riusciva a rifiutare quando le veniva chiesto aiuto. Rispondendo in quel modo per un capriccio si era messa nella posizione di dover ascoltare la spiegazione della cameriera.
- “La mia signora ha perso la sua giovane figlia dieci anni fa. Non è in grado di dimenticare la sua giovane figlia, ma recentemente ha incominciato a comportarsi in modo strano, e ha perso se stessa per l’amore di sua figlia. Crede completamente che la giovane signorina tornerà indietro e ha cominciato a comprare abiti e ha collezionare accessori da matrimonio e ha iniziato a pensare seriamente che deve trovare un partner matrimoniale al più presto.”-
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Ora che ricordava, la signora della casa aveva detto qualcosa sul fatto che Lydia avesse la stessa età di sua figlia.
- “Questo è iniziato quando è apparsa la spiritista.”-
- “Spiritista?”-
- “Sì, questa spiritista dichiara che sarà in grado di far rivivere sua figlia. Ma, fare una cosa così terrificante…..perché, ciò andrebbe contro Dio”-
- “Hai perfettamente ragione.”-
- “A questo punto, ho paura che il malessere della mia signora possa continuare a peggiorare. La mia signora sta vedendo voi e nella vostra gentilezza quella di sua figlia. Ecco perché, trattandosi di voi, ho pensato che forse avrebbe potuto prestarvi un orecchio.”-
La ragazza coperta da lentiggini sembrava tenere alla padrona dal profondo del cuore e si preoccupava profondamente di lei.
- “Sei il solo accompagnamento di Mrs. Collins? dov’è la sua famiglia?”-
Non pensava che ad una persona esterna fosse permesso di intromettersi.
- “Mr. Collins è troppo impegnato nel suo lavoro e quello che l’ha accompagnata nel viaggio era il suo nipote, ma lui ha solamente sedici anni ed è troppo impegnato a divertirsi…..”-
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Pensò che non avrebbe dovuto dire nulla di male sui parenti della signora per cui smise di parlare oltre sul nipote.
- “Dal momento che ho perso i genitori quando ero giovane. Ho preso cura della mia signora per tutto questo tempo. È stata abbastanza gentile da tenere una umile serva di rango basso come me dalla sua parte e ho lavorato come cameriera, lei ha trovato del tempo per insegnarmi a leggere e a ricamare cosicché potessi trovare una famiglia adatta per sposarmi…..”-
- “Per cui vuoi che migliori.”-
Strofinò gli occhi annuendo.
- “Non ho problemi a parlarle e basta. Ma non credo che solo quello possa convincere la sua padrona.”-
Più che altro la giovane cameriera voleva qualcuno che potesse stare dalla sua parte. Dal momento che non sapeva che cosa fare, doveva essere il motivo per cui aveva rivelato ciò a Lydia, che aveva la sua stessa età.
Più che per il bene della sua padrona, Lydia acconsentì per il bene della cameriera.
- “G-grazie molte. Allora, vado a controllare cosa sta facendo la mia padrona.”-
Fece un inchino come se fosse felice dal profondo del suo cuore e lasciò in fretta la stanza a passi svelti. Lydia sedette sul divano e toccò il ciondolo della madre che indossava sotto i vestiti. Mrs. Collins che aveva perso sua figlia; Lydia che aveva perso sua madre. Se avesse potuto essere d’alcun aiuto, allora questo incontro poteva essere destinato in qualche modo.
O poteva essere stato guidato da una fata?
Si chiese cosa fosse quella voce.
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Proprio quando stava ricordando, qualcuno aprì la porta senza bussare ed entrò.
Quando Lydia girò la testa per vedere, era una cameriera diversa da quella di poco prima.
- “Per favore aiutami”- disse improvvisamente, sembrava fosse spaventata da qualcosa all’esterno.
- “Per favore aiutami, Dottore delle Fate”-
Come poteva possibilmente sapere che Lydia era un dottore delle fate. E la sua voce suonò familiare alla voce misteriosa che Lydia aveva sentito.
- “Sei una fata?”-
- “Sono una selkie.”-
Le selkie erano delle fate foche che potevano trasformarsi in essere umani togliendo la loro pelle. Ma lei aveva sentito una volta che se i loro manti venivano nascosti, non erano in grado di tornare nella vera casa del mare e a loro rimaneva di servire chi gli aveva nascosti. Però, era la prima volta che Lydia ne vedeva uno, per cui non riuscì a crederle così facilmente .
Non sembrava affatto diversa da un umano. Molte fate, anche se erano in una forma umana, avevano qualcosa di diverso in loro, ma dal momento che le selkie erano fate che si diceva essere la personificazione delle anime umane morte nell’oceano, dovevano essere più simili agli uomini.
- “Uh, allora anche la ragazza di prima lo era?”-
- “No. I nostri manti ci sono stati rubati da un uomo malvagio. Ti chiedo, per favore, dottore delle fate, per favore liberaci.”-
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Per cui sta chiedendo di riprenderle il manto.
Si chiede cosa diamine stesse accadendo attorno a Mrs. Collins perché ci fossero una spiritista e delle fate selkie attorno a lei.
Proprio di fronte agli occhi di Lydia ancora confusa, comparvero improvvisamente delle fiamme bianche uscite dall’intero corpo della cameriera selkie.
- “Ahh…., la mia pelle sta venendo bruciata.”-
Era l’illusione di un fuoco. A Lydia le appariva solo agli occhi e non era affatto caldo, ma se il manto della cameriera selkie stava venendo bruciato, significava che la sua anima stava venendo bruciata fino alla morte.
- “Dov’è la tua pelle”- chiese Lydia alzandosi.
La sua mente era invasa dall’idea di trovare il suo manto e toglierlo dal fuoco.
- “E’ troppo tardi per me…. Sembra che mi abbiano scoperta venire da te. Per favore fai in fretta e scappa da qui. Lui sta venendo.”-
- “Cosa, ma, io….”-
- “Ci sono ancora molte selkie schiavizzate. Tutte loro sono state messe a lavorare in residenze differenti. È sicuro che i loro manti sono stati nascosti da lui…. Per favore...”-
Il suo corpo improvvisamente divenne trasparente, avvolto dalle fiamme bianche e poi, svanì.
Oh no, Lydia era in panico e si affrettò a lasciare la stanza, ma sentì qualcuno dietro di lei.
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Ma non ci fu il tempo di girarsi che venne trattenuta da dietro.
- “Hey, cosa stai…..”-
Le venne fatto annusare qualche cosa di chimico che le diede vertigini e rese insensibile il corpo.
- “Che selkie stupida. Mettere la sua vita in pericolo per chiedere aiuto a un dottore delle fate. E cosa avrebbe potuto fare questa mocciosa?”-
Da molto lontano, pensò di aver sentito una voce dire ciò.
- “Un dottore delle fate della famiglia del Conte Ashembert? Pensavo fossi solo una piccola mocciosa incompetente, per cui non ti ho prestato alcuna attenzione. Ora, cosa dovrei fare con te?”-
Cosa vuoi dire con incompetente.
Sono un dottore delle fate perfettamente abile…..








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