Cap
2:
La
confusione al Ballo
Scritto
da
Mizue Tani, illustrazioni
di
Asako Takaboshi
P.
47
Dal
giorno in cui era stato deciso che sarebbero stati invitati alla
ballo del Conte, alla Residenza dei Carlton dove Lydia viveva, le
cose stavano venendo preparate freneticamente. Erano così
indaffarati che lei aveva dimenticato la locazione della 'luna' della
regina delle fate e l'organizzazione che stava combattendo contro il
Principe. Non c'erano stati incidenti dopo quello, infatti Lydia si
era dimenticata della brutta sensazione che ne era susseguita. Aveva
bisogno in fretta di un abito sartoriale e di scarpe in pandan, e
guanti e acconciature e anche l'imparare e ricordare come ballare e
le regole di un comportamento cortese. Prima di tutti Lydia non aveva
alcun vestito che fosse adatto per partecipare a un evento formale.
Quando era andata all'opera e alla residenza della nobildonna, da cui
era stata trascinata da Edgar, aveva indossato vestiti che erano
stati preparati dallo staff della casa del conte. Le era stato detto
di accogliere la ragione per la quale andava in quei luoghi, cioè
quella di far accettare alla società un dottore delle fate, che era
stato privatamente assunto dalla famiglia contesca. Immaginò che
anche questo imminente ballo, fosse una cosa simile, ma suo padre,
che si stava esercitando per il bene della sua unica figlia, l'aveva
corretta in maniera insolitamente decisa, che dal momento che era
stata formalmente invitata, non doveva considerare questo come un
ulteriore estensione di servizio del suo lavoro.
P.
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Il
padre di Lydia era un professore universitario e aveva dei buoni
legami con persone dell'alta società, ma non gradiva meravigliosi
ambienti sociali, per cui non metteva fuori il naso a meno che non ci
fosse un invito che non poteva verosimilmente rifiutare.
Ma
in questo caso, per non far passare sua figlia in un'esperienza
imbarazzante, era stato deciso che anche lui vi avrebbe preso parte.
Ecco perché c'era molta agitazione e disordine in casa Carlton, per
fare qualcosa a cui non erano abituati. Mentre stavano facendo questo
e quello, il giorno del ballo arrivò. Dal pomeriggio il padre di
Lydia era andato dal barbiere, lavato i suoi abituali capelli incolti
e stava aspettando il sarto che era in ritardo, togliendo
ripetutamente e pulendo i suoi occhiali. Dal momento che non c'era
abbastanza tempo, il vestito di Lydia poté essere ultimato solo il
giorno del ballo. Alla fine, arrivò in serata, ma la governante fu
abilmente in grado di aiutare Lydia a indossarlo e ce la fecero in
tempo. Il vestito in mussolina di lana aveva attaccati dei graziosi
fiocchi crema. Un pizzo lavorato a mano decorava il collo e la gonna.
I suoi capelli, che normalmente lasciava correre lungo la schiena,
erano stati acconciati fascinosamente e alla moda come per una
giovane lady. Dopo averli decorati con un ornamento a forma di fresia
e aver aver indossato i guanti che le arrivavano al gomito, fu
pronta.
P.
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Venne
chiamata dal padre in corridoio e la governante uscì per rispondere
e quando Lydia finì il suo ultimo controllo di sé, chiese a Nico
quale fosse la sua impressione su di lei.
-
“Nico, cosa ne pensi?”-
-
“Come potrei saperlo.”-
Nico
sbadigliò e si alzò.
Nico
stava guardando gli umani correre come se non gli importasse, ma
indossava una cravatta in seta bianca nuova di zecca. Sembrava che
anche lui stesse per partecipare al ballo.
-
“Il sarto ha detto che il bianco sarebbe stato perfetto se questo è
il mio primo ballo. Ma, non pensi che sia troppo chiaro e poco
comfortante?”
-
“Va bene, dato che sei giovane.”-
-
“Con il bianco, il sarto dice che si può riusare ritoccandolo e se
si cambiano i fiocchi e il pizzo, diventa un nuovo vestito tutte le
volte che si vuole.”-
-
“Stai pianificando di partecipare a così tanti balli?”-
-
“Il vestito formale per una tarda soiree mostra le spalle più di
quanto mi aspettassi.”-
-
“Ma mi stai ascoltando?”-
Ruotando
il corpo di fronte allo specchio, Lydia controllò la schiena.
P.
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-
“Hey, non credi che la schiena sia troppo scollata?”-
-
“E sembri piuttosto eccitata.”-
Lydia
ritornò alla realtà.
-
“C-cosa stai dicendo. Questo è lavoro, solo lavoro.”-
-
“Credo che va bene che ti diverta. Non è qualcosa che si può
comparare al ballo in periferia, giusto? Potrai vantartene con la
gente di campagna.”-
Questo
era vero, il ballo era il sogno di ogni ragazza. Lydia non era
un'eccezione.
C'erano
balli anche in campagna, che era la sua città natale. Erano piccole
feste ospitate da famiglie della classe media, ma erano un oggetto
di adorazione di tutte le ragazze che non avevano mai lasciato la
campagna. Comunque, Lydia non era mai stata ad un ballo. Dal momento
che era vista come una stramba, anche se avesse partecipato ad un
ballo di una piccola città dove tutti ci conoscevano, pensò che non
sarebbe stata in grado di divertirsi. Ma quello in cui stava per
partecipare quel giorno era un vero ballo. Un ballo che era una
favola fuori da un sogno, tenuto per nobili e aristocratici. Le sue
abilità nella danza non erano da sogno, ma se non avesse incontrato
Edgar, questa opportunità non sarebbe arrivata. Decise che si
sarebbe goduta l'atmosfera glamour nel miglior modo possibile.
-
“Hai ragione. Se vado sarebbe uno spreco non godermela.”-
-
“Ma, veramente, non dovresti ballare con qualcuno che non conosci.
Imbarazzerai gli uomini.”-
Nico
lo disse solo perché aveva guardato le lezioni di danza di Lydia,
quindi le sue abilità dovevano essere peggiori di quanto avesse
immaginato.”-
P. 51
P. 51
L'istruttore
le aveva detto che andava bene, ma lei ebbe la sensazione che i
muscoli del suo sorriso tirato si stessero contraendo a disagio.
-
“Per cui dovrei dire a Edgar di ripensarci.”-
Questo
sarebbe stato molto rilassante per Lydia.
-
“Oh, perché non ballate voi due. Così scarichi la frustrazione
che hai accumulato verso il Lord Conte.”-
Nico stette in piedi con le sue zampe posteriori e colpì l'aria con la zampa davanti come se stesse prendendo a pugni qualcuno.
Nico stette in piedi con le sue zampe posteriori e colpì l'aria con la zampa davanti come se stesse prendendo a pugni qualcuno.
Cosa
dovrebbe dire questo.
Dal
corridoio, Lydia sentì una voce che la stava chiamando. Sembrava che
il padre non fosse ancora riuscito a decidere sulla cravatta. Lydia
gli gridò che stava arrivando e alzò di poco l'orlo della gonna.
Dovette spingere giù la crinolina che era sotto la gonna per
gonfiarla, in modo tale da riuscire a passare attraverso la porta. Il
che voleva dire che per muoversi con un abito formale, le porte di
quella casa e le scale erano troppo strette.
- “Oh buon dio, sembra che potresti inciampare in casa e non essere in grado di rialzarti.”-
- “Oh buon dio, sembra che potresti inciampare in casa e non essere in grado di rialzarti.”-
mormorò
Nico, ruotando gli occhi. Nel momento in cui arrivarono alla casa del
Conte, c'era un numero infinito di carrozze con stemmi parcheggiati
di fronte all'entrata del palazzo.
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P. 52
Chi
usciva da quelle carrozze erano donne e gentiluomini, tutti vestiti
in raffinati ed eleganti abiti da sera. Entrarono nell'ingresso del
palazzo del Conte come se stessero venendo trascinati. Lydia e suo
padre scesero dalla carrozza e vennero guidati dai servitori verso la
linea.
Era una sala che conosceva, ma dopo che era stata coperta con un nuovo tappeto e numerose lampade e decorata con fiori e vestiti, Lydia sentì come se fosse finita in un mondo diverso e mosse la testa in maniera poco da lady, per guardare tutto attorno a lei. Dalla sala d'entrata la scalinata saliva su un piano superiore, curvando in un arco. Una volta che la salirono, entrarono in una grande sala. Le porte della grande sala che collegavano differenti stanze erano state tutte aperte e gli ospiti vestiti in modo raffinato che erano già arrivati, erano tutti indaffarati a parlarsi a vicenda. Suo padre le toccò la spalla e quando finalmente ritornò a guardarlo, vide che Edgar stava di fronte a loro.
Era una sala che conosceva, ma dopo che era stata coperta con un nuovo tappeto e numerose lampade e decorata con fiori e vestiti, Lydia sentì come se fosse finita in un mondo diverso e mosse la testa in maniera poco da lady, per guardare tutto attorno a lei. Dalla sala d'entrata la scalinata saliva su un piano superiore, curvando in un arco. Una volta che la salirono, entrarono in una grande sala. Le porte della grande sala che collegavano differenti stanze erano state tutte aperte e gli ospiti vestiti in modo raffinato che erano già arrivati, erano tutti indaffarati a parlarsi a vicenda. Suo padre le toccò la spalla e quando finalmente ritornò a guardarlo, vide che Edgar stava di fronte a loro.
-
“Milord è un onore essere in grado di partecipare a un simile
raffinato evento.”-
-
“Benvenuti, Professor Carlton e Miss Lydia.”-
Quando
fu chiamata in quel modo, si ricordò che era venuta lì come la
figlia di Carlton, non come suo dottore delle fate. Con quel
differente stato mentale, si supponeva che fosse abituata a vederlo,
ma quando lui le fece un sorriso, il suo cuore fece un balzo.
-
“Buonasera.......Lord Edgar.”-
P. 53
P. 53
Ricordò
a se stessa che non poteva parlargli nel loro abituale modo franco,
ma improvvisamente sentì una grande distanza crescere tra di loro,
cosa che fu una strana sorpresa.
-
“Prego fate pure con calma e divertitevi.”-
Dicendo
solo quello, i suoi occhi si spostarono da Lydia e da suo padre.
Doveva
dare il benvenuto agli ospiti che arrivavano uno dietro l'altro e non
aveva il tempo da dedicare a Lydia. Realizzò che era impossibile
trarre altre parole da lui e si sorprese di sé, visto che
apparentemente stava aspettando di sentire qualcosa in più da lui.
Quando fu lì per andarsene, il suo braccio venne trattenuto con
gentilezza. Come se stesse ricevendo una lettera segreta, Edgar
nascose una rosa color rosa corallo nella mano di Lydia.
-
“Indossalo al collo del tuo abito.”-
Lo
disse nel suo orecchio e Lydia sentì che le fosse stato chiesto di
mantenere un segreto da suo padre, e quando suo padre ritornò a
guardarla, lei nascose velocemente la rosa dalla sua vista.
-“Lydia?”-
-“Lydia?”-
-
“Non è niente, padre..... pensavo che dovrei andare a prendere
qualcosa da bere.”-
-
“Va bene, io vado a salutare il Duca Masefield.”-
Lasciando
suo padre, Lydia si mescolò nella folla di persone e fece un sospiro
di sollievo.
-
“Perché devo essere così nel panico?”-
Era
normale per Edgar agire come se ci fossero dei sentimenti dietro le
sue azioni.
P. 54
P. 54
Prima
di tutto, venirsi dire di mettere una rosa sul collo del suo abito,
voleva forse dire che il suo vestito era troppo semplice e che gli
serviva più decoro. Ancora una volta, diede un'occhiata alle persone
attorno a lei e vide che tutte le donne indossavano degli
affascinanti e luccicosi abiti. L'abito che aveva pensato fosse
bellissimo a casa sembrava effettivamente banale, una volta che un
fiore selvatico come lei si trovava in mezzo ad un campo con grandi
fiori sbocciati come loro. Usando una finestra come specchio, cercò
di far scivolare la rosa, a cui erano state tolte le spine, sul
collo. Dal momento che non aveva nessun gioiello esagerato ad
adornare l'abito, avere una rosa sull'area nuda del collo lo faceva
forse essere piacevole agli occhi. Arrangiando i fronzoli lungo il
collo, Lydia sentì paia di occhi che la stavano osservando e alzò
la testa. Un po' di donne guardarono casualmente nella direzione
opposta o forse era stata la sua immaginazione.
C'è qualcosa di strano in me?
C'è qualcosa di strano in me?
Cercò
di trovare qualsiasi segno di suo padre, ma allora vide Raven che
faceva da cameriere. Camminò verso Lydia e tese un bicchiere.
-
“Vorreste un rinfresco?”-
-
“Oh, grazie......Uh, Raven, il mio abito ha qualcosa di strano?”-
-
“Non so”- rispose immediatamente.
Sembrò
che avesse chiesto alla persona sbagliata.
-
“Scusatemi, ho sbagliato. Siete estremamente bellissima.”-
-
“......... ti ha detto Edgar di dirlo?”-
P.
55
-
“Sì.”-
Come
può dire di sì.
A
quello scambio sconnesso di parole, ci fu il suono di qualcuno che
ridacchiava lì vicino.
Era un uomo che si era trovato per caso vicino a loro.
Era un uomo che si era trovato per caso vicino a loro.
-
“Beh, non sono la persona più adatta a cui chiederlo. Dato che è
la prima volta che partecipo ad un ballo del genere.”-
I
suoi occhi rivelarono che era una persona gentile.
-
“Il Conte Ashembert è stato gentile e mi ha invitato, per cui sono
venuto, ma ho paura di essere fuori posto.”-
Pizzicò
l'orlo della sua giacca da sera usata. Sembrava che Raven fosse
indaffarato e andò via continuando quello che stava facendo, ma
Lydia sentì qualcosa di famigliare con quell'uomo che diceva fosse
il suo primo ballo, e fu in grado di sorridere naturalmente.
-
“E' la prima volta anche per me.”-
Lui
dava l'ovvia impressione di essere un onesto e benintenzionato
ragazzo. I suoi capelli castano scuro erano stati lasciati crescere
naturalmente ma agli occhi di Lydia appariva un tipo non presuntuoso.
Non sembrava provenire dall'alta società e se Edgar gli aveva
parlato direttamente, allora doveva essere qualcuno che per cui aveva
preso simpatia.
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-
“Ma, giovane miss, tutti hanno gli occhi su di voi. Non avete
promesso di ballare con il Conte?”-
-
“Eh?”-
Puntò
alla rosa che era appuntata sul collo del suo abito.
-
“E' la stessa che il Conte Ashembert sta indossando.”-
Ora
che ci pensava, anche l'occhiello di Edgar aveva quel fiore.
-
“Questo fiore sta attirando tutti gli occhi invidiosi delle giovani
figlie e delle lady. Anche i gentiluomini staranno guardando. Anche
se volessero chiedervi un ballo, si sentirebbero in imbarazzo. Se voi
avete occhi solo per il Conte.”-
Cosa
voleva dire con ciò?
Quindi
nessuno mi chiederà di ballare.
Non
che stesse sperando che non le venisse chiesta una cosa del genere.
Sperava un po' che una cosa da sogno come il guardarsi l'uno negli
occhi dell'altra e il desiderare di sentire la voce dell'altro
potesse accadere. Pensò di buttare via la rosa. Ma se le fosse stato
chiesto e avesse ballato con un partner, forse l'avrebbe messo in
imbarazzo. Edgar magari l'aveva anticipato ed era saltato fuori con
quella idea. Non doveva volere che il ballo che stava ospitando si
trasformasse in un disastro.
Lydia
sospirò, pensando che la realtà era molto più dura di quanto
avesse immaginato. Comunque, quella sensazione che le persone la
stessero fissando era per via di quel fiore.
P.
57
-
“Um, come una conoscente del Conte, ma non è come dicono. Non sono
brava a ballare, mi deve aver dato il fiore così che non dovessi
ballare.”-
-
“Non brava a ballare? Anch'io sono così. Dal momento che non
ballo, sono in grado di parlare con voi, così che non sarebbe visto
come maleducato il non chiedervi un ballo.”-
Quando
Lydia ridacchiò, anche lui sorrise.
-
“Oh, scusatemi, non mi sono presentato. Il mio nome è Paul
Foreman. Sono un pittore principiante.”-
-
“Siete voi, forse che avete dipinto Titania?”-
“L'avete
visto? Oh, allora sarebbe stato meglio che non avessi detto il mio
nome..... le donne mi dicono che non calzo le loro aspettative
sull'immagine del dipinto. Sembra che mi vedano come un tipo
vulnerabile e sensibile.”-
-
“No, niente affatto. Ho sempre desiderato incontrarvi. Ah, il mio
nome è Lydia Carlton.”-
-
“Miss Carlton, vi piacciono le fate?”-
Più
che altro le vedeva e le sentiva e le incontrava ogni giorno. Ma se
avesse detto una cosa del genere, anche quel pittore di fate
l'avrebbe vista come una persona strana.
-
“Oh, sì.”-
Non
voleva che fosse spaventato da lei e quindi non disse nulla che non
fosse necessario.
-
“Fate e dee della mitologia sono tutte fonti di immaginazione per
me. Dato che non le ho mai viste prima, sono in grado di crearle con
la mia immaginazione.”-
P. 58
P. 58
-
“Ma, dato che ci sono persone che le hanno viste prima, non credete
che le dicerie sulla loro esistenza si siano diffuse attraverso la
società.”-
-
“Oh, sì. Perché le persone hanno gli occhi della mente, sono in
grado di vedere ciò che non appare ai loro stessi occhi.”-
-
“Occhi della mente, sì, lo credo anch'io. Ecco di cosa si ha
bisogno per vedere le fate.”-
Era solo una semplice conversazione, ma Lydia si sentì felice, come se fosse stata capita da qualcuno.
Era solo una semplice conversazione, ma Lydia si sentì felice, come se fosse stata capita da qualcuno.
Dato
che gli piaceva dipingere fate, forse, pensò lei, lui forse avrebbe
anche accettato che poteva vedere le fate se glielo avesse detto.
Prima di riuscire a realizzarlo, l'orchestra aveva finito di suonare
il preludio. Le persone in sala cominciarono a muoversi al centro, le
coppie si erano riunite per ballare.
-
“Ecco il Conte. Spicca veramente.”-
Anche
Lydia riuscì a scorgerlo subito. I suoi capelli biondi che
scintillavano e brillavano su qualsiasi altra cosa, riunivano gli
occhi di tutti sotto la luce del lampadario. Ovviamente doveva
chiedere un ballo a tutte le figlie e donne d'alta classe, per cui in
realtà non aveva il tempo di ballare con Lydia.
Le
stava bene se non avessero ballato.
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Mentre
stava guardando tutti, all'istante partì un nuovo ballo assieme al
ritmo della quadriglia. Ballando su una linea, i partner si sarebbero
cambiati e la ragazza accompagnata da Edgar, durante il breve periodo
in cui doveva lasciarlo e tenere la mano di un altro uomo, non lasciò
andare gli occhi da lui, fissandolo con uno sguardo infuocato.
Lydia
era un po' invidiosa.
-
“Vorreste ballare?”-
-
“Eh, ma....”-
-
“Se si tratta di questo ballo, sembra abbastanza facile. E se
facessimo uno sbaglio, sono sicuro che non si vedrebbe molto.”-
aveva ragione. Ecco perché sembrava molto divertente. Il ballo con
il quale Lydia aveva problemi fino alla fine erano i passi del
waltzer e il minuetto.
-
“A meno che non voliate ballare solo con il Conte.”-
Era
uno spreco non godersi niente. Pensandolo, Lydia annuì.
-
“Um, Mr. Foreman, per favore andateci piano con me.”-
-
“Potete chiamarmi Paul.”-
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*
Seduto
sulla ringhiera di pietra che portava al giardino, con un bicchiere
di schotch in una zampa, il gatto fata Nico stava canticchiando tra
sé. La musica che stava venendo suonata dall'orchestra poteva essere
sentita abbastanza. Eppure il rumore dell'attività e dei
pettegolezzi della gente era lontano e c'era silenzio. Crogiolarsi
nella luce della luna crescente appesa nel cielo notturno e
sorseggiando e prendendo caviale e salmone affumicato, rendeva Nico
di buonissimo umore. A dire il vero, preferiva un intero pesce fresco
catturato dopo essere stato fritto o delle uova di pesce o dei pezzi
di pesci tagliati finemente, ma non gli importava. Le piccole fate
che si erano radunate sentendo la musica, stavano tutte danzando
vicino alla fontana e i tronchi d'albero. Anche l'hobgoblin di casa
Carlton era lì.
-
“Signor Nico, il ballo del Conte è davvero magnifico.”-
Sbattendo
in fretta le sue ali color miele dorato, Marygold aleggiava attorno
all'aria sopra Nico.
-
“Lo stesso Conte è un uomo così straordinario. Se venisse dalla
parte di nostra maestà, la nostra terra diventerebbe veramente
ancora più prosperosa.”-
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-
“Hey, hey, non hai ancora mollato. È impossibile portare indietro
il Conte con te.”-
-
“Se avessi avuto quella 'luna' con me, allora è sicuro che avrebbe
acconsentito.”-
-
“Ma, l'uomo di cui si è innamorata la tua regina non è lui, lo
sai. È solo un uomo che ha ereditato il nome di famiglia eppure sei
d'accordo con tutto questo?”-
-
“Perché, se hanno lo stesso nome, allora, non c'è molta
differenza, no? Dal momento che le vite umane sono così corte, ho
sentito che si passano attraverso la linea di sangue e del nome.”-
Ma, lui non condivide nemmeno lo stesso sangue. Anche se lo pensò, stette in silenzio.
Ma, lui non condivide nemmeno lo stesso sangue. Anche se lo pensò, stette in silenzio.
Tempo
fa, l'umano che era stato un amico vicino alle fate era il Lord
Cavaliere Blu. Come suoi discendenti, quelli che avevano il nome di
Conte Cavaliere Blu dovevano essere speciali tra le fate, per cui non
era così incredibile che la regina delle fate fosse così attaccata
nel voler catturarlo. A dire la verità, a Nico non importava se la
fata avesse portato via quel criminale nella terra delle fate, così
Lydia se ne sarebbe liberata.
A
quel punto, il suo rimanere come dottore delle fate nella famiglia
del Conte, poteva portare alla possibilità che Lydia venisse
coinvolta nella una guerra sconosciuta che stava dietro Edgar.
Ma,
Lydia aveva in qualche modo pietà di Edgar. Era stata ingannata e
usata innumerevoli volte, e anche quando le veniva fatto fare quello
che lui voleva, finiva col provare pietà per lui per aver avuto un
così triste passato. Comunque sia, quella era la personalità di
Lydia, per cui non ci si poteva fare niente.
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Se
Edgar fosse finito nella situazione di essere portato via nel mondo
delle fate e se ciò fosse stato contro la sua volontà, era sicuro
che lei avrebbe fatto qualcosa per aiutarlo. Per via della sua
responsabilità di dottore delle fate avrebbe fatto qualunque cosa
avventata.
-
“Tu, allora questo vuol dire che vivremo a Londra per un po'.”-
Proprio
quando lo disse, delle piccole fate nel giardino, cominciarono
improvvisamente a mormorare con voce nervosa. La fontana scrosciò in
un'esplosione di onde. La superficie dell'acqua che circolava attorno
alla statua in bronzo di una sirena si alzò come una montagna nera.
Nell'istante seguente, l'aria attorno a loro si riempì di un
sinistro venticello. Marygold si nascose dietro la coda di Nico e lui
corse via dentro i cespugli. Ciò che apparì dall'acqua scrosciante
fu un magnifico cavallo nero ebano.
“K-kelpie….”
Nico
non riuscì a trattenersi e rantolò per la sorpresa, e poi si coprì
subito la bocca con le sue zampe.
Alzando
le orecchie, il Kelpie calciò via con i suoi zoccoli le fate che non
erano ancora scappate e scosse la sua folta criniera, facendo
splendere e luccicare le gocce d'acqua, poi alzò la testa per
guardare l'edificio.
-
“E'-è lui, Mister Nico. È quello che ha rubato la 'luna' di
nostra maestà.”-
-
“Cosa, veramente?”-
-
“Allora aveva una forma umana, ma non potrei confondermi su quegli
occhi nero perla.”-
Questo
non va bene. Non va assolutamente bene.
Nico
diventò ancora e ancora più nervoso, spostò la sua attenzione ai
suoi baffi che si erano rizzati.
P.
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Aveva
avuto un brutto presentimento sin dal primo momento che aveva visto
la muffa su quella roccia. Non credeva che quel cavallo acquatico
potesse lasciare le acque famigliari della sua casa per venire a
Londra, per cui aveva negato quella possibilità. Comunque, aveva un
carattere differente dai normali cavalli acquatici. Normalmente,
vedeva gli umani solo come prede, eppure seguiva Lydia in giro,
interessandosi a lei. Apparentemente era influenzato dal suo ancora
più eccentrico fratello che aveva preso come moglie un'umana e
inesorabilmente chiedeva a Lydia di diventare sua moglie. Mentre Nico
stava pensando a cosa fare, Kelpie cambiò in forma umana e iniziò a
salire le scale che portavano alla sala dove si stava tenendo il
movimentato ballo.
-
“......Oh, no, devo farlo sapere a Lydia.”-
Nico
alla fine mosse il suo corpo pietrificato. Si arrampicò sull'albero
vicino e saltò dalla finestra per affrettarsi prima di Kelpie, nella
sala vivacemente illuminata dalle lampade a gas.
La
musica da ballo, cambiò da un pezzo all'altro. Dalla bellissima
musica del violino che fluiva attraverso l'aria della stanza, al
rimbalzante motivo del clarinetto, alla calma melodia dell'assolo del
cello. Andando via dal cerchio di quegli che stavano ballando e stare
a parlare ascoltando la musica, era effettivamente piuttosto godibile
per Lydia.
P.
Presentò
Mr. Foreman a suo padre e proprio quando la conversazione si stava
animando tra lei e la Duchessa, che diceva di amare sentir parlare
delle fate, i suoi occhi notarono un gatto dal pelo grigio che
saltellava e si agitava con le sue zampe posteriori tra le gambe
della folla,.
Oh,
Nico si è completamente dimenticato di essere un gatto davanti alle
persone e di camminare con tutte e quattro le zampe. Fortunatamente,
nessuno stava guardando vero i propri piedi, per cui sembrò che
nessuno lo avesse notato, ma Lydia camminò rapidamente verso Nico.
- “Lydia ! Ti stavo cercando ! Qualcosa è arrivato, quel ke........”-
- “Lydia ! Ti stavo cercando ! Qualcosa è arrivato, quel ke........”-
Sembrava
che fosse in una sorta di panico, ma Lydia lo alzò, perché sembrava
voler continuare a parlare in piedi.
-
“Hey, cosa stai facendo, Lydia.”-
-
“Non parlare così in mezzo alla gente.”-
Ci
sarebbe stata confusione se le persone avessero scoperto un gatto
parlare e stare in piedi sulle sue zampe posteriori. Portò via Nico
a penzoloni fuori nel balcone e lo mise giù, nascondendosi
nell'ombra della tenda sopra la ringhiera.
- “Non essere irragionevole.....”- borbottò Nico di malumore, mettendosi a posto il pelo che si era arruffato. Era una fata-gatto che si preoccupava più di qualsiasi altra cosa dell'aspetto. Mentre era in quello stato, fissò bene la sua cravatta.
- “Non essere irragionevole.....”- borbottò Nico di malumore, mettendosi a posto il pelo che si era arruffato. Era una fata-gatto che si preoccupava più di qualsiasi altra cosa dell'aspetto. Mentre era in quello stato, fissò bene la sua cravatta.
-
“Piuttosto, qual'era il problema'”-
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-
“Giusto! È qui, quel tipo.”-
-
“Quel tipo?”-
-
“Lo sai, lui, quello che ha rubato la 'luna' di Marygold.”-
-
“Hai scoperto chi era il colpevole?”-
-
“No, voglio dire che era quello che.....”-
-
“Lydia! Ecco dov'eri.”-
Prima
che Nico riuscisse a finire, un'altra voce li interruppe. Dalla
balconata adiacente, un uomo si stava sporgendo nella loro direzione.
I suoi capelli neri e mossi s'illuminarono per la luce della lampada.
Aveva un aspetto mistico e mozzafiato, un tipo di bellezza e
lineamenti raffinati che non potevano essere creati da un umano. Alto
con un corpo forte e in buona forma. Ovviamente tutto questo era
veramente famigliare.
-
“Ke-Kelpie!”-
Era
una fata che la veniva a trovare periodicamente nella sua casa in
Scozia. In origine, era stato un cavallo d'acqua che aveva vissuto
nelle Highlands. Comunque era un eccentrico che era arrivato nella
città vicina a Edimburgo, dove Lydia viveva, e vi aveva preso posto
vicino a un fiume. Erano specie che non comunicavano i loro pensieri
agli umani.
C'era
la Corte Unseelie che usava il proprio bell'aspetto malvagio per
ingannare gli umani e trascinarli nell'acqua per mangiargli.
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Comunque,
quel Kelpie andava alla casa di Lydia e ci spendeva tempo a suo
piacere e quindi lei lo vedeva solo come un amico un po' impudente.
Anche se era un cavallo acquatico malvagio, non era così pericoloso
una volta lasciato il fiume e per quanto riguardava lui, lei lo
guardava oltre la sua natura di mangia uomini, da dottore delle fate
come una curiosità. Comunque, quando Lydia gli aveva permesso di
farle visita, doveva essersi stufato di venire sulla terra ferma, e
aveva iniziato a chiedere a Lydia di venire nelle acque con lui.
Kelpie l'aveva invitata ingenuamente a vivere con lui, visto che non
conosceva la normale morale della vita umana, perciò quando lei gli
aveva detto l'incantesimo 'che sarebbe venuta quando lui le avrebbe
portato la Luna', non era comparso per un po' di tempo. Lasciando la
sua terra, Lydia era venuta a Londra e i giorni stando lì erano
volati via, per cui si era completamene dimenticata di Kelpie. Ma,
anche se, non avrebbe dovuto scegliere un momento come quello per
apparire.
-
“Sono venuto per te. Ritorniamo a casa, in Scozia.”-
Kelpie
balzò sul loro balcone, come se fosse leggero come una piuma.
-
“C-come sapevi che vivevo qui?”-
Lydia
incrociò le braccia.
-
“Me l'ha detto l'hobgoblin a casa tua. Siccome sei stata assunta
dal Conte Cavaliere Blu, non saresti tornata per un po'. Ecco perché
il sottoscritto è venuto fino a qui per te.”-
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Aveva
sentito da suo padre che lui aveva mandato una lettera a un
conoscente loro per gestire loro casa vuota, mentre erano via. Le
voci che l'eccentrica Lydia era stata assunta dall'ancora più
eccentrico Conte, dovevano essersi sparse attraverso la città fino
adesso. Gli hobgoblin amavano spettegolare e spargere voci più degli
esseri umani. Per mandare via il Kelpie che non amavano, doveva
essere stato felicissimo il dirgli che Lydia stava a Londra.
-
“Ho un lavoro qui. Per cui tornatene a casa da solo.”-
Ma
il kelpie non stava ascoltando. Stava analizzando Lydia in modo
maleducato, con i suoi occhi confusi e curiosi.
-
“Perché sei vestita in modo così strano?”-
Questo
dovrebbe essere un vestito formale.
Colui
che non era vestito per l'occasione era Kelpie. Dal momento che era
una fata, non si poteva fare nulla, ma quando indossava quella larga
camicia tipo tunica e i pantaloni come se fosse una sorta di pastore
di qualche campo collinare, sembrava un uomo che si era introdotto
nella proprietà di qualcun altro. Per il momento, Lydia decise in
panico che era meglio nasconderlo dagli occhi della gente. Ma Kelpie
non comprese la sua situazione e senza pensare alzò la gonna di
Lydia per vederci sotto.
-
“Cosa stai facendo!”-
In riflesso, gli diede un forte schiaffo con il palmo. Alla fine Kelpie la lasciò andare, ma lei era sicura di non avergli fatto tanto male.
In riflesso, gli diede un forte schiaffo con il palmo. Alla fine Kelpie la lasciò andare, ma lei era sicura di non avergli fatto tanto male.
-
“Sei brutale come sempre.”-
-
“Non voglio sentirmelo dire da un kelpie selvatico.”-
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P. 68
-
“Volevo solo vedere cosa c'era dentro.”-
-
“Questo vestito è così!”-
- “Miss Lydia, è successo qualcosa?”-
- “Miss Lydia, è successo qualcosa?”-
Chi
le aveva parlato ed era ventuo fuori dal balcone era Paul Foreman.
Doveva aver visto il comportamento dei due proprio in quel momento, e
aveva pensato che Kelpie le stesse facendo qualcosa di
inappropriato.
S'intromise tra lui e Lydia.
S'intromise tra lui e Lydia.
-
“Chi siete se posso chiedere? Non sembrate essere uno degli ospiti
e se siete venuto senza permesso, allora penso che sarebbe meglio per
voi andarvene al più presto. O altrimenti dovrò chiamare le
guardie.”-
Kelpie
assunse un'espressione irritata aggrottando le sue folte
sopracciglia.
-
“E' lui il Conte Cavaliere Blu? Lydia,
ti
stai facendo importunare
da questo patetico uomo?”-
-
“Sbagli, lui non è il conte..... piuttosto non dire cose così
villane!”-
Paul
si girò per guardare Lydia sorpreso.
-
Miss Lydia, lui è un vostro conoscente?”-
-
“Oh.....beh, sì....”-
- “Oh, cosa, quindi lui non è il conte. Allora non intrometterti.”-
- “Oh, cosa, quindi lui non è il conte. Allora non intrometterti.”-
Kelpie
spinse Paul da parte e tirò il braccio di Lydia.
-
“Piuttosto, Lydia, ho trovato la Luna. Ora sarai mia.”-
P.
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Cosa
? Lydia rimase a bocca aperta ma ritornò alla realtà quando Nico
tirò forte la sua gonna da dietro.
Oh,
vero. Marygold aveva detto che era lui era quello che aveva preso la
'Luna'.
Ricordò,
togliendosi dalla sua presa, che non doveva accettarla ad ogni costo.
-
“Non essere ridicolo. La Luna è appena lassù proprio adesso.”-
-
“Oh, dacci un'occhiata. È la Luna e cambia anche le fasi.”-
Sul
palmo della sua mano aperta, c'era un anello su cui vi era posta un
pietra d'un bianco latteo, ma Lydia girò gli occhi.
-
“No, grazie. Non potra mai essere quella vera.”-
-
“Non dire così, accettalo e basta.”-
-
“No!”-
Kelpie
cercò di mettere l'anello a forza nel dito di Lydia.
-
“Ti ho detto che non lo voglio!”-
-
“Fermatevi, ragazzo.....”-
Kelpie
incominciò a lottare con Paul di guardia per Lydia.
-
“Ho detto di non intralciarmi, tu piccolo.”_
-
“Non riuscite a vedere che lei non la vuole qualsiasi cosa sia.”-
-
“Sta zitto.....ah.”-
Gridando
per la sorpresa, si fermò completamente
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Huh?
Fece Paul e alzò la mano in shock per vedere che stava indossando
l'anello.
-
“Hey, cosa stai facendo, non ho alcun interesse in te! Ridammelo!”-
-
“.....non esce.”-
-
“Coosa? Allora morderò il tuo dito.”-
-
“Coosa!”-
- “Smettila subito!”-
- “Smettila subito!”-
Lydia
cercò disperatamente di spingere indietro Kelpie. Ma le cose erano
già fuori dal suo controllo. Gli ospiti che avevano notato la
confusione che stavano facendo si erano già radunati in cerchio
attorno alla porta del balcone.
-
“Che cos'è tutta questa confusione?”-
Era
Edgar. Camminò verso Lydia e guardò verso Kelpie che stava
trattenendo Paul per il colletto della sua camicia.
-
“Vorreste per favore lasciare il mio prezioso ospite.”-
Paul
piagnucolò un 'milord' ma fu gettato via da Kelpie che stava per
affrontare Edgar.
-
“Quindi sei tu il Conte Cavaliere Blu.”-
-
“Lydia, chi è lui?”-
Il
modo il cui lo domandò invece a Lydia, dal momento che non aveva
alcuna intenzione di avere una conversazione con qualcuno che non era
stato invitato, era solo l'atteggiamento di disprezzo di un nobile.
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Ma,
più che altro, la cosa non diceva nulla a Kelpie.
- “Sono il più grande, spaventoso ke...”-
- “Sono il più grande, spaventoso ke...”-
Lydia
piantò, con tutta la sua forza, il gomito dritto sullo stomaco di
Kelpie. Mentre lui stette a riprendere fiato, rispose al suo posto.
-
“K....., Kain è il suo nome!”-
Se
si fosse sparsa la voce che era un cavallo acquatico, con kelpie
davanti alla completa visuale di tutti, era era sicuro che ci sarebbe
stato il caos assoluto.
-“Quindi Mister Kain, avete qualche affare con me?”-
-“Quindi Mister Kain, avete qualche affare con me?”-
-
“Affare? Oh, sì, sono venuto per riportarla in Scozia. Stai
facendo una cosa orribile, lasciandola vivere in una discarica
chiamata Inghilterra.”-
-
“Beh. Vediamo. Ci sono effettivamente molte cose travolgenti che
potresti buttare via, ma sono sicuro che a casa tua, le persone
tirano su e si tengono le cose che vengono gettate.”-
Anche
in questo, Kelpie realizzò che stava venendo ridicolizzato.
-
“Perché tu piccolo....!”-
Il
suo braccio muscoloso avanzò per afferrare il collo di Edgar. Ma
Edgar rimase lì dov'era senza battere ciglio e non mostrò alcun
segno che stesse per scappare dall'attacco. Chi aveva fermato il
braccio di Kelpie era Raven.
P.
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Era
uno snello uomo asiatico con un volto da ragazzino, ma
silenziosamente guardò Kelpie con i suoi occhi penetranti che
assomigliavano a un uccello rapace. Spinse indietro il potere del
cavallo acquatico con il suo.
-
“Hah, come ci si aspetterebbe dal Conte Cavaliere Blu. Tieni una
cosa così terribile come il tuo servitore.”-
Lydia
si chiese se lo spirito affamato di sangue di Raven fosse in grado di
essere visto da Kelpie. Strinse i suoi occhi nero perla e
indietreggiò.
-
“Sono in svantaggio sulla terra. Lydia, ci vediamo dopo.”-
Con
quello Kelpie piroettò il suo agile corpo e saltò a terra dal
balcone. Mentre tutta la folla rantolò e gridò per la sorpresa, lui
saltò via nell'acqua della fontana. Tutti pensarono che il suo corpo
fosse stato inghiottito nell'acqua poco profonda della fontana, ma
allora riemerse immediatamente in forma di un cavallo nero ebano e
spruzzò una pioggia di gocce d'acqua indietreggiando e nitrendo, poi
sparì nella superficie dell'acqua. Gli ospiti erano atterriti e
immersi in un silenzio tombale per via della scena scioccante.
Cosa
faremo adesso, pensò Lydia guardando giù dalla ringhiera del
balcone e non riuscendo a mettere a posto i pensieri dalla paura.
Rimase
pietrificata, ma sentì Edgar prendere un profondo respiro.
-
“Uh, Edgar…..”-
-
“Va tutto bene, solo continua a sorridere”- disse girandosi per
affrontare tutti.
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-
“Signore e signori, mi scuso per la confusione. Sembra che abbiamo
delle fate che si stanno confondendo nel nostro ballo di famiglia. Se
notate corna o ali sul vostro partner di ballo, per favore state
attenti a non essere portati via nel loro mondo.”-
Una
volta che fece loro un sorriso, lo scalpore percorse la folla ansiosa
che irruppe in un applauso.
Lydia
sentì gli ospiti commentare su quanto fantastica fosse stata quella
performance.
Mi
chiedo che tipo di congegno abbiano usato?
Quell'uomo
dai capelli neri proviene dal circo?
O
forse era un mago?
Ma
il Conte è il signore del mondo delle fate, potrebbe essere anche
una fata effettivamente.
Sussurrando
tra di loro ritornarono al ballo di nuovo, facendosi accompagnare dal
suono della musica, riprendendo il ballo come se nulla fosse
accaduto.
-
“Paul, siete ferito?”-
Edgar
era preoccupato per Paul, che finalmente riprese i sensi e si alzò
in piedi. Fissò la cravatta arruffata per via di Kelpie che l'aveva
afferrata e scarmigliata e scosse la testa.
-
“No, sto bene.”-
-
“Mi dispiace che siate passato attraverso una così spiacevole
esperienza.”-
E
poi ritornò verso Lydia.
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-
“Balliamo.”-
Edgar
non sembrava fosse influenzato da ciò che era appena successo e le
tese la mano.
-
“Come ci eravamo promessi.”-
-
“S-sì.”-
Passarono
di fronte a Paul che sembrava non aver capito l'ampiezza di quello
che era successo e voleva fare delle domande e mentre sentì Nico
sussurrale “Buona fortuna”, Lydia avanzò nella sala.
Sembrava
che la musica polka fosse appena finita e quando Edgar portò Lydia
sulla pista, gli occhi di tutti si radunarono sulla ragazza che
indossava la sua stessa rosa e lei non aveva bisogno di guardarsi
attorno per accertarsene.
-
“Il prossimo è il waltzer.”-
Provare
un waltz così improvvisamente, sarebbe stato un po' un ostacolo.
-
“Edgar, sarebbe meglio non ballassimo....”-
-
“Puoi ballare con Paul, ma non con me?”-
Sembrava che l'avesse notato.
Sembrava che l'avesse notato.
-
“Non è così. Sto solo dicendo che potrei metterti in imbarazzo.
Sei passato in tanta confusione e sei riuscito a calmare la
situazione, ma per colpa mia ancora....”-
I
suoi occhi malva fissarono Lydia scrutandola. Sembrava arrabbiato
come se non potesse a credere a quello che lei stava dicendo.
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-
“Non c'è modo che tu possa mettermi in imbarazzo.”-
Le
loro mani s'intrecciarono e la mano di lui era attorno la via di lei,
per aspettare la prima nota del waltzer. Ma, in comparazione alle
altre coppie, Lydia si preoccupò che forse erano troppo vicini.
Quando
cercò di indietreggiare, lui non rilassò la forza del suo braccio.
-
“..... sei stai troppo vicino, pesterò il tuo piede.”-
-
“Fa pure”-
-
“Potrei andarti addosso e farti cadere.”-
-
“Ti prenderò così saremo a posto.”-
-
“Non hai sentito Raven che il mio ballare è come un'arma di
tortura?”-
-
“Ho sentito che eri soffice e profumavi di buono.”-
-
“Huh.”-
-
“Sto sperando che tu venga addosso anche a me.”-
-
“.........Raven non direbbe una cosa come quella.”-
-
“Uh-hum, è solo la mia immaginazione. Profumi di fresia questa
notte.”-
Avrebbe
dovuto ridacchiare come al solito al volto di Lydia diventato rosso,
ma in quel momento il suo sguardo era molto più seducente del
solito. Le loro mani intrecciate e i loro corpi stretti insieme non
erano per amore della danza ma più come l'augurio di passare un
dolce momento, cosa che era ancora difficile da immaginare per Lydia.
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P. 77
Per
un momento, la sala divenne silenziosa e allora un unico verso di
violino circondò tutta l'aria. Come per un segnale, Edgar spinse il
corpo di Lydia contro di lui e scivolarono nel primo passo.
Continuarono trasportati dalla melodia del violino e Lydia si
sorprese del suo corpo che si stava muovendo in maniera naturale.
Era
perché Edgar la stava conducendo con abilità.
Era
come una sensazione che i loro respiri fossero sincronizzati. Era
come se lei fosse stata legata strettamente alla musica e lui, come
se loro due fossero diventati una sola persona.
- “Stai andando bene.”-
- “Stai andando bene.”-
-
“Questo è insolito. È perché conduci bene.”-
Mise
forza nel tenere il suo braccio attorno alla schiena di lei mentre
giravano attorno in un cerchio. Sentì che stavano ballando
splendidamente e in modo glorioso, mentre la l'orlo della sua gonna
alzato oscillava nell'aria e Lydia era sorpresa di se stessa nel
essere in grado di eseguire tutti i passi di danza.
-
“Lydia,
proprio come ora, magari potremmo rifarlo qualche altra volta. Non
credi?”-
sussurrò
a una piccola distanza, dove le sue labbra quasi accarezzarono il suo
orecchio. Lydia era in grado di vedere da vicino i suoi capelli d'oro
e ciò le fece, senza volerlo, battere il cuore. Ma quello non era il
suo risultato della sua pratica, ma della tecnica di Edgar. Chiunque
fosse la sua partner, lui era in grado di far apparire entrami come
se stessero ballando perfettamente.
P.
78
Lui
sapeva che le persone attorno a loro e la ragazza di fronte a lui non
sarebbero stati in grado di togliere gli occhi da lui così.
-
“Che cosa stai tramando?”-
Perché
metà della ragione per cui parlava con parole così dolci era per
manipolare con successo Lydia, l'aveva imparato fino a quel momento.
L'altra metà era solo il suo carattere.
L'altra metà era solo il suo carattere.
Ciò
poteva essere vero, eppure divenne silenzioso con un'espressione che
sembrava di delusione. Tirò stretto al suo corpo il corpo di lei.
Siccome si stavano muovendo in larghi cerchi, Lydia sentì quasi le
vertigini. La stava conducendo più bruscamente di come aveva fatto
prima. Lei era appena appena in grado di seguirlo, e proprio quando
pensò che le sue gambe avrebbero ceduto e si sarebbero
aggrovigliate, Edgar fermò il loro ballo bruscamente. Prima che se
ne rendesse conto, erano entrati nella parte posteriore della serra
che era collegata con la grande sala. Potevano sentire la musica ma
la l'umidità e il rumore della gente nella sala doveva essere stato
bloccato dalle folte piante che formavano l'area attorno a loro piena
di silenzio. L'aria nella stanza sembrava un po' arida e fredda. A
differenza della sala dove il lampadario illuminava tutto, le lampade
nel corridoio poste con un po' di spazio tra una e l'altra e la luce
della luna che si mostrava dal soffitto di vetro trasparente
riuscivano a rilassarla un po'.
-
“Riposiamoci un po'.”-
Lei
stava respirando affannosamente, come se avesse corso una gara. Lydia
calmò se stessa in una boccata d'aria che portava con sé l'aroma di
una terra tropicale del sud.
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Edgar
la fece sedere su una panchina e rimase fermo guardandola sedersi.
Lei era un po' preoccupata della scollatura del vestito a cui non era
abituata.
-
“Questo vestito, è bellissimo su di te. Sembri una torta di
chiffon.”-
-
“E' un complimento quello?”-
- “Sì, sembri deliziosa.”-
- “Sì, sembri deliziosa.”-
Mentre
pensò a come ribattere al suo solito comportamento sciocco, Edgar
pettinò i capelli castano rossiccio di Lydia, che descriveva come
caramello e gli baciò.
- “Dato che la luna sta guardando, dovrò sopportare solo un po' di caramello.”-
- “Dato che la luna sta guardando, dovrò sopportare solo un po' di caramello.”-
I
suoi occhi malva cenere
sembrarono illuminarsi di un rosso ardente, ma quello doveva essere
stato il grande rubino appuntato alla sua cravatta. Eppure pensò che
quegli occhi stessero mostrando il colore del suo cuore e ciò le
fece girare la testa ancora di più.
-
“Sei bellissima, Lydia.”-
Lydia
respirò dentro e fuori profondamente per cercare di calmarsi.
-
“...... In quanti te l'hanno detto stanotte.”-
-
“Sulla ventina.”-
-
“Lo supponevo”.-
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-
“Ma tu sei la più bella. Questo, non l'ho detto a nessuna.”-
-
“Questo è improbabile.”-
Quando
lo lasciò passare con un tono come se non gli credeva, Edgar strinse
appena le spalle e si appoggiò ad un albero.
-
“Quell'uomo di prima coi capelli neri e mossi, era veramente una
fata?”-
-
“Sì, lo era.”-
-
“Ha detto che era venuto per portarti via.”-
Lydia
si sentì imbarazzata e tenne la bocca chiusa.
Edgar
aveva degli occhi sagaci, perciò doveva averlo compreso.
-
“Quindi, è lui quello che ti ha fatto la proposta.”-
Non aveva pensato che Kelpie sarebbe arrivato fino a lì, per cui rimpianse di averne parlato. Se Edgar fosse stato coinvolto in un pasticcio con Kelpie, le cose sarebbero potute diventare ancora più complicate.
Non aveva pensato che Kelpie sarebbe arrivato fino a lì, per cui rimpianse di averne parlato. Se Edgar fosse stato coinvolto in un pasticcio con Kelpie, le cose sarebbero potute diventare ancora più complicate.
-
“Come ho detto, non era una proposta, ma più che altro vuole che
io stia con lui.”-
-
“Stai dicendo che non è innamorato con te?”-
- “Sì, è così.”-
- “Sì, è così.”-
-
“Ma quanto a me, non riesco a restare calmo riguardo a questa
cosa.”-
P. 81
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-
“Non è nemmeno che tu sia innamorato di me.”-
-
“Perché lo pensi?”-
-
“Perché lo penso e basta.”-
Edgar la guardò insolitamente con un serio sguardo pensieroso.
Edgar la guardò insolitamente con un serio sguardo pensieroso.
-
“Mister Kain, era questo il suo nome? Ha un aspetto affascinante
quanto a una statua greca. Beh, possiamo dire che si possa comparare
a me.”-
Quindi
non vuole abbassare il livello del suo aspetto.
-
“Potrei perdere in forza. Ma lui non ha né intelligenza, né
grazia, fortuna o un titolo. Molte donne sarebbero intelligenti e
sceglierebbero me. Ma tu non sei quel tipo di donna.”-
-
“.... questo è stupido.”-
-
“Sì, è stupido. Ma non è amore comparare cose che potrebbero
sembrare stupide all'inizio e pensare al vincere o perdere.”-
Sebbene
sorpresa da quello che disse, Lydia cercò di trovare parole per
negarlo.
-
“Sbagli, vuoi sempre essere al centro dell'attenzione di tutti.”-
-
“Non è solo quella la mia unica preoccupazione. Paul sembra essere
il tipo che potrebbe piacerti. Normale aspetto, normale impressione,
normale presenza. L'unica cosa positiva in lui è la sua personalità
di buon carattere. Non sembra abbastanza forte nel crearsi una strada
nel mondo e non è popolare tra le giovani donne e anche se può
essere goffo a volte, vive con il cuore e soprattutto, segue il suo
sogno di diventare un pittore.”-
P.
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Un
uomo con un sogno, ahh, per qualche ragione, le donne sono deboli
verso questo tipo di uomini. Anche se fossero poveri e lavorassero
tanto, si supporterebbero a vicenda e vivrebbero una vita modesta e
sarebbe il tuo ideale essere in grado di garantire il suo desiderio,
non è così?”-
-
“Non decidere per me. Inoltre sei fuori dalle righe nel dire cose
così vergognose riguardo ad un'altra persona.”-
-
“Ma, sai Lydia, un'artista può apparire puro e innocente ma molti
di loro hanno una mente ristretta e irragionevole. Passeresti tra
dolore e fatica.”-
-
“L'ho solo incontrato e non è così tra noi. E, Edgar,
non credo che innamorarsi sia raggiungere le giuste condizioni.”-
- “Lo so, innamorarsi non è logico. Ecco perché, proprio ora, sono terribilmente a disagio. Tutta la notte, ogni volta che ti ho vista divertirti con Paul, mi sono sentito a disagio e non riuscivo a rimanere calmo. Dopo che
- “Lo so, innamorarsi non è logico. Ecco perché, proprio ora, sono terribilmente a disagio. Tutta la notte, ogni volta che ti ho vista divertirti con Paul, mi sono sentito a disagio e non riuscivo a rimanere calmo. Dopo che
è
apparsa la fata, mi sono agitato ancora di più.
Questa sensazione di insicurezza, non diresti che è amore?”-
Quando
Lydia non rispose, Edgar si infervorò ancora di più.
- “Non si può fare niente al fatto che non sei in grado di credere a quello che dico. Forse è che non sei in grado di abbassare la tua guardia verso un ex criminale ladro criminale, ma dal momenteo che l'amore è logico, c'è speranza per me. Anche se pensi che io sia sfacciato, non pensi che ho il diritto di rivelarti i miei sentimenti?”-
- “Non si può fare niente al fatto che non sei in grado di credere a quello che dico. Forse è che non sei in grado di abbassare la tua guardia verso un ex criminale ladro criminale, ma dal momenteo che l'amore è logico, c'è speranza per me. Anche se pensi che io sia sfacciato, non pensi che ho il diritto di rivelarti i miei sentimenti?”-
Non
sapeva quale parte delle sue parole che
si riversavano
fuori dalla sua bocca così dolcemente.
Tutto sommato, sembrava solo che Edgar si stesse godendo il gioco negli occhi di Lydia.
Tutto sommato, sembrava solo che Edgar si stesse godendo il gioco negli occhi di Lydia.
Più
che altro, era un gioco che non nutriva intenti malvagi.
P.
83
La
moda tra i nobili si diceva fosse godere della strategia e della
capacità nell'avere a che fare con qualcuno sposato che non porta a
nessuno di loro ad essere serio della cosa. Lui che corteggiava
Lydia, sapendo si sarebbe tirata indietro, le ricordava quel stile.
Era piacevole sapere che si piaceva a qualcuno, e se entrambe le
persone in quella relazione erano in grado di sentire che si erano
avvicinate molto tra loro, allora non c'erano problemi. Lydia era
celibe ma conosceva un po' del passato di Edgar, quindi lui poteva
pensare che lei non avrebbe costruito un sentimento serio verso lui.
Ciò andava bene in sé.
Allora anche Lydia non ne avrebbe pensato male e sarebbe stata in grado di fare il suo lavoro di buon cuore per amore della famiglia contesca. Sarebbe stata anche in grado di sentire di essere molto vicina a Edgar. Ma il corteggiamento che andava fuori dalle righe era un problema per lei. Per Lydia, che non era una nobile lady dalla nascita, era un qualcosa al di la delle sue capacità da gestire. L'avrebbe fatta confondere.
Allora anche Lydia non ne avrebbe pensato male e sarebbe stata in grado di fare il suo lavoro di buon cuore per amore della famiglia contesca. Sarebbe stata anche in grado di sentire di essere molto vicina a Edgar. Ma il corteggiamento che andava fuori dalle righe era un problema per lei. Per Lydia, che non era una nobile lady dalla nascita, era un qualcosa al di la delle sue capacità da gestire. L'avrebbe fatta confondere.
-
“Finiamola qui. Non ho alcuna intenzione di giocare
ad amarci con te.”-
-“Giocare?”
-“Giocare?”
Si
accigliò aggrottando le sopracciglia, che lo facevano sembrare come
se quelle parole l'avessero bruciato, ma quella poteva essere solo
una manovra nel suo gioco.
-
“In ogni caso, voglio che la smetti! Con queste tue parole false.”-
Abbassò
la testa sorprendendosi di averlo detto in maniera così dura.
Sono
così stupida nel prenderla così seriamente. Sebbere lo pensò da
una parte, si era veramente spaventata dall'essersi sentita
sussurrare parole sull'amore e quant'altro.
P. 84
P. 84
Ricordò
la prima volta che da giovane aveva ricevuto una lettera,
assimilabile ad una lettera d'amore, in cui si diceva che l'autore di
essa provasse dei sentimenti per Lydia. Diceva che la persona che
l'aveva mandata voleva che Lydia venisse alla sua festa di
compleanno. Era nel suo vicinato ed era una casa che i suoi
famigliari conoscevano bene ed erano stati invitati tempo prima per
il té. Aveva giocato con il figlio di quella casa e normalmente i
due si divertivano. Si era aperto a lei e le aveva parlato della sua
preoccupazione, ma quando era con i suoi altri amici, non parlava con
Lydia. Più che altro non voleva essere preso in giro dai suoi amici
per essere amichevole con la stramba della città. Dal momento che
erano in quel vago tipo di relazione, era stata esitante nel credere
al messaggio scritto nella lettera. Rimuginò sul da farsi, ma alla
fine, le rimase di andare alla festa. Comunque, lui non aveva parlato
neanche una volta con Lydia in un posto dove molti dei suoi amici si
erano riuniti. Era un giorno normale come gli altri, ma in quel
momento Lydia fu irritata e si chiese perché non avesse guardato
verso la sua direzione. Ecco perché gli era andata in contro e gli
aveva parlato, ma lui le fece solo un sguardo preoccupato e
arrabbiato.
-
“Era una bugia.”-
Le
disse che aveva perso a un gioco con i suoi amici e gli avevano fatto
scrivere quella lettera falsa; l'o pensavo' era tutto quello che
sentiva e non aveva alcun altro ricordo di essersi sentita tanto
ferita. Solo, rimpianse che avrebbe dovuto ritornare a casa senza
parlargli, dal momento che aveva sentito che c'era qualcosa di
strano.
P. 85
Più che altro, se fosse solo stata invitata alla festa, allora avrebbe fatto così. Ma per via di quella lettera che che aveva letto come una sorta di confessione d'amore e sebbene non ci aveva creduto molto, si sentì sorpresa e disgustata da se stessa per aver confuso le distanze tra di loro.
P. 85
Più che altro, se fosse solo stata invitata alla festa, allora avrebbe fatto così. Ma per via di quella lettera che che aveva letto come una sorta di confessione d'amore e sebbene non ci aveva creduto molto, si sentì sorpresa e disgustata da se stessa per aver confuso le distanze tra di loro.
Ma
a ricordarlo ora, si chiese perché sentì sorgere improvvisamente la
paura in lei.
-
“MI scuso se ti ho turbata. Ma,”-
Venne
riportata alla realtà dalla voce di Edgar, ma mantenne la testa
basta e vide che qualcosa di bagnato era caduto sulla mano che aveva
posato sul suo grembo.
Eh?
perché sto piangendo......
-
“Lydia, c'è qualcosa che non va?”-
Incapace
di sapere cose lei stessa stesse pensando, Lydia si affrettò a
rialzarsi.
-
“Non è niente! M- mi sento abbastanza assetata, per cui vado a
prendermi qualcosa da bere!”-
Mi
chiedo se mi abbia vista. Oh, per favore, fa che non mi abbia vista.
Pregò
Lydia affrettandosi nel lounge dove stava suo padre.
Traduzione
di
Lucyl Kappa Kanwar
Mi sono messa in pari.
RispondiEliminaE' arrivato Kelpie. ^^
E' davvero irruento.
La scenetta tra Lydia e Edgar è stata molto carina.
La ragazza poi è entrata in sintonia con Paul che ora ha l'anello.
La storia si fa sempre più interessante e si è solo all'inizio di questo volume.
Grazie.