Cap
1:
Lo
sposo della Regina delle fate
Scritto
da
Mizue Tani, illustrazioni
di
Asako Takaboshi
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- “Gee, ci vuole ancora molto per arrivare a Londra.”-
- “Gee, ci vuole ancora molto per arrivare a Londra.”-
Era stanco dalla corsa e si
gettò a terra per sdraiarsi sull'erba vicino alla riva del fiume e
mormorò con un sospiro. Erano passati tre giorni da quando aveva
lasciato la Scozia, Londra era molto lontana anche con la sua
velocità, che era un orgoglio e una specialità. “Lydia, cosa
pensava di fare andandosene senza dirmelo?”
Aveva anche sentito che era
stata assunta come dottore delle fate a Londra e sarebbe passato un
po' prima del suo ritorno, ma riusciva solo a dirsi che lei stesse
scherzando. Gli era stato detto che chi la stava trattenendo era il
Conte Cavaliere Blu, un umano, che pure aveva delle terre nel mondo
delle fate. Anche lui ne aveva sentito il nome.
Comunque, se fosse stato un
Conte che aveva il potere di far arrendere a lui le fate, non avrebbe avuto alcun bisogno di assumere un dottore delle fate.
Era determinato ad ogni costo a
riportare indietro Lydia e quindi era galoppato via dalla Scozia.
Ecco perché era venuto in Inghilterra, dove nessuno del suo clan
aveva messo piede.
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- “La troverò sicuramente.”-
Proprio allora, sentì una voce
che cantava nell'alto del cielo.
- “Una luna bianca, la Luna
bianca della regina, una Luna per il caro sposo.....”-
Luna?
Curioso, alzò il corpo e si
trasformò in un bellissimo, affascinante ragazzo.
Chiamò la piccola fata che
volava, svolazzando da un ramo all'altro.
- “Hey, signorina, sei
davvero di ottimo umore.”-
- “Buon pomeriggio, Signor
Capelli Neri.”-
- “Sto cercando di dirigermi
verso Londra, sai se questa è la strada giusta?”-
- “Sì, sei quasi arrivato.
Anch'io sto andando lì. Per dare il benvenuto allo sposo di nostra
maestà la regina.”-
- “Sono contento per tutti
voi. Allora, di che Luna stavi parlando nella canzone che cantavi
prima?”-
- “Della vera Luna.”-
- “Non scherzare. Non c'è
modo di prendere la vera Luna.”-
- “L'abbiamo ottenuta. Cresce
e cala, anche.”-
- “Wow, com'è raro. Fammi
dare un'occhiata.”-
- “Ora, solo un'occhiata.”-
Dal momento che la fata era
così di buon umore, non prestò molta attenzione e tirò fuori un
anello che aveva una lattea “Luna” bianco splendente attaccata a
esso e lo porse a lui.
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- “Cresce e cala veramente?”-
- “Ovviamente.”-
- “Capisco. Mi hai lasciato
vedere una cosa così meravigliosa. Grazie.”-
Le sorrise e le ridiede
l'anello.
- “Prego. Ora, devo affrettarmi per la mia strada.”-
- “Uh-huh, abbi cura di te.”-
- “Prego. Ora, devo affrettarmi per la mia strada.”-
- “Uh-huh, abbi cura di te.”-
Dopo che vide la svolazzante
fata scomparire dietro la cima degli alberi, srotolò fuori la
lingua.
- “Che stupida fata.”-
Aprì il palmo della mano e lì posava la 'luna'.
***
Il
posto in cui Paul Foreman entrò, con indosso i migliori vestiti che
potesse affittare, era una sala aperta ai circoli sociali alla
moda.
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C’erano
straordinari individui che partecipavano all’esibizione, tenuta dal
un club d’alta classe, un luogo comune in cui prendere parte per i
membri dell’alta società. I numerosi dipinti appesi in mostra
nella spaziosa sala erano in uno stile attualmente popolare, ed erano
stati selezionati uno ad uno dalla Royal Academy. Tutti condividevano
un tema centrale basato su un racconto romantico e
il
design del primo periodo
del Rinascimento era delicato
e grazioso, di
una
fragile bellezza ed era
stato accolto, come degno, nel regno d’Inghilterra di Sua Maestà
la Regina.
Comunque, c’erano anche dipinti creati da giovani pittori
sconosciuti. Se una delle loro opere fosse stata in grado di attirare
lo sguardo di qualcuno delle signore e dei gentiluomini, avrebbero
potuto avere la chance di fare un passo nel mondo dell’arte.
Quindi, proprio per quello, Paul e i suoi lavori, appena iniziati,
erano stati messi in una brillante cornice, preparata da un mercante
d’arte ed erano stati appesi con gli altri sotto il grande
lampadario. Però al momento, non c’era stato nessun gentiluomo che
si era fermato di fronte ai suoi dipinti. Gli era stato detto che
erano troppo semplici e anonimi. Era a ben conoscenza dei gusti
dell’alta classe ma non era in grado di cambiare il suo stile così
facilmente. Ecco perché non si aspettava molto da quella mostra. Più
che altro, l’attenzione di Paul era attratta da qualcos’altro
dentro la sala. C’era un giovane ragazzo biondo, in piedi in mezzo
alla folla, al momento immersa in una vivace conversazione. Aveva una
bellezza suggestiva che riusciva a offuscare i bellissimi uomini e le
donne dei dipinti. Quando si muoveva, l’aria attorno quell’area
si muoveva. Era come se la luce lo seguisse in ogni movimento,
facendo spostare anche le ombre.
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Ma,
non era su quello su cui posava l’attenzione di Paul. Lui gli
ricordava qualcuno. Era come l’immagine del futuro di un ragazzo
del suo passato. Un ragazzo che presumibilmente era morto.
-“Paul
su cosa stai sognando ad occhi aperti. Questa è la tua chance.”-
Il
giovane pittore ritornò alla realtà e alla fine realizzò che il
ragazzo che i suoi occhi stavano seguendo, si era fermato davanti un
suo dipinto. Il mercante d’arte subito lo spinse. Quando i due si
avvicinarono al ragazzo, il mercante parlò con la gestualità
rispettosa di un mercante d’arte.
-“Cosa
ne pensate milord. Non credete che sia un dipinto meraviglioso?”-
Il
nome del giovane conte, che era il succulento tema delle chiacchiere
della nobiltà, era Edgar Ashembert. Si diceva fosse tornato
dall’esterno proprio quella primavera.
-“Infatti.
Lei è Titania?”-
-
“Sì. Il motivo è la regina delle fate da “Un sogno di una notte
di mezza estate”.
Sulle
ombre delle primule, la regina delle fate dormiva. Gli occhi del
conte erano incollati sul dipinto, come se si fosse innamorato di
lei. Non era il potere del dipinto. Paul fu sorpreso di scoprire che
solo con il fatto che il Conte stesse ammirando il dipinto, lo faceva
sembrare come avesse cominciato a irradiare una luce brillante. P.
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Proprio
come i guanti morbidi e attillati o il suo nodo della cravatta e
anche lucentezza della sua raffinata giacca da sera, tutto appariva
come un pezzo d'arte.
Dava
anche l'illusione di un debole aroma di fiori che proveniva dal
dipinto. Quell'aroma proveniva da una nobildonna che si avvicinò a
loro, ma era stato molto prima di accorgersene.
-
“Non è un tema adatto a voi milord?”- disse la nobildonna in
abito blu.
Il
mercante non sprecò l'opportunità di vendere.
-
“Perché, ovviamente, il lord Conte sa sulle fate molto più di
chiunque altro. Anch'io stesso ho scelto la migliore opera tra i
numerosi dipinti sulle fate.-”
E
allora, il mercante si girò per guardare Paul. Si affrettò per
introdurlo come colui che aveva creato il dipinto. Il Conte, che si
diceva avesse un regno nel mondo delle fate, guardò verso Paul e gli
fece un sorriso gentile. Gli era stato detto che il giovane conte
aveva appena passato i venti. Era più giovane di Paul eppure quei
suoi occhi concentrati sul pittore principiante apparivano come
quelli di un generoso mecenate. Si chiese se fosse sciocco cercare di
vincere i favori del Conte. Sebbene sentendo un sentimento di
diffidenza, con il mercante d'arte che gli diede una gomitata, fece i
suoi saluti il meglio che poté.
-
“E' un piacere conoscervi, Lord Ashembert.”-
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-
“Fate spesso dipinti sulle fate?”-
-
“Ah, sì. Mi piace la letteratura sulle fate come in Drayton e
Spencer.”-
-
“Ne avete vista una?”-
-
“Hum?”-
Gli
era stato chiesto se avesse visto una fata prima d'ora. Comunque,
Paul fu colto di sorpresa ed era confuso su quella domanda, se fosse
seria o solo uno scherzo. Il suo nome, Conte di Ibrazel (mondo delle
fate), era effettivamente romantico e risvegliava l'interesse delle
persone, ma Paul pensò fosse solo un nome. C'erano anche altri
coetanei che avevano titoli di terre che non esistevano.
-
“Milord, non è gentile che prendiate in giro un'innocente
artista”- disse la nobildonna.
-
“Perché milady. Non credete nell'esistenza delle fate?”-
-
“Se dite di poterle vederle, allora dirò che credo nella loro
esistenza.”-
-
“Sì, ne ho vista una. Una fata che possiede una bellezza etera,
con la quale nessuna donna terrena può competere, e che può fare un
incanto su chiunque per attirarlo. Mi chiedo se sto sognando per
essere in grado di parlare con una persona come voi?”-
-
“Com'è lusinghiero.”-
Se la conversazione dei due fosse continuata, sembrò che avrebbero dimenticato che Paul e il mercante erano in piedi vicino a loro. Il mercante d'arte lo tormentava da dietro per sbrigarsi e far appello alla sua arte, ma Paul si esprimeva con difficoltà.
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Se la conversazione dei due fosse continuata, sembrò che avrebbero dimenticato che Paul e il mercante erano in piedi vicino a loro. Il mercante d'arte lo tormentava da dietro per sbrigarsi e far appello alla sua arte, ma Paul si esprimeva con difficoltà.
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Non
era in grado di trovare un momento per fare un commento e stava
sentendo di aver perso, quando il Conte riportò l'attenzione su di
lui, come se improvvisamente si fosse ricordato di qualcosa.
-
“Vorrei vedere altri suoi lavori, Mr. Foreman.”-
“Eh…..”
-
“Gli avete presi in simpatia?- spingendo da parte Paul che si era
irrigidito per l'inaspettato rivolgimento degli eventi, il mercante
d'arte si fece avanti.
-
“Sì....., Titania qui, mi ricorda una donna che mi piace.”-
-
“Oh cielo, è sicuramente imperdonabile. È la vostra amante?”-
-
“No, è un mio amore unilaterale.”-
-
“Impossibile. Non riesco a crederlo.”-
-
“Sembra che non sia in grado di capire i sentimenti di una donna,
perciò la faccio arrabbiare in fretta.”-
- “Non c'è modo che voi non siate in grado di capire i sentimenti di una donna?”-
- “Non c'è modo che voi non siate in grado di capire i sentimenti di una donna?”-
-
“E' vero, Milady. Così tanto che vi sarei grato se mi
insegnaste.”-
-
“Se siete d'accordo con me, allora sarei molto più che felice.”-
Paul
non riusciva a capire se a lui piacesse la sua arte o se fosse solo
una scusa per corteggiare la nobildonna, ma rimase fermo guardando i
due andare via.
Paul
aveva pensato che gli ricordava quel ragazzo. Ma una volta che gli
aveva parlato la sua impressione era completamente cambiata.
Ovviamente era così, non era possibile che lui fosse quel ragazzo.
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*
Se dormi sotto un albero di
mele innestato o su un albero di un folletto, le fate ti porteranno
via. Nel caso di bellissimi uomini o donne, devono fare
particolarmente attenzione quando passano sotto un albero. La magia
di una fata può far addormentare chiunque. Se si sentono
improvvisamente sonnolenti e si siedono vicino al tronco di un albero
per un sonnellino, probabilmente non saranno in grado di svegliarsi
più.
E così, quelli che scompaiono
si dice siano diventati la sposa o lo sposo di una fata.
- “Tempo fa, c'è stato un
avo del Conte Cavaliere Blu che aveva fatto, senza pensarci, un
pisolino sotto un melo”- disse Tomkins.
Quel maggiordomo della famiglia
del Conte, era seduto su un tavolo in una delle stanze della
residenza e stava sigillando un invito dopo l'altro, impilati sopra
il suo tavolo. Quando disse Conte Cavaliere Blu intendeva il padrone
di quella casa, la fata chiamata Conte Ashenbert. Il nome venne fuori
come un antica figura chiamata Lord Cavaliere Blu.
Per gli attuali britannici quel nome era solo il personaggio di una storia fantastica, scritta nel 16° secolo, ma quelli che sapevano, erano a conoscenza del fatto che quella figura era stata modella su un antenato della famiglia del Conte.
Per gli attuali britannici quel nome era solo il personaggio di una storia fantastica, scritta nel 16° secolo, ma quelli che sapevano, erano a conoscenza del fatto che quella figura era stata modella su un antenato della famiglia del Conte.
- “E cosa è successo dopo
quello”?-
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Anche Lydia stava aiutando a
sigillare le buste, mentre si divertiva con la conversazione sulle
fate con Tomkins.
- “Si disse che fu portato
via dalla bellissima regina delle fate.”-
La linea di sangue del Lord
Cavaliere Blu, che si diceva possedesse poteri magici come lord delle
terre fatate molto tempo fa, era perita. Comunque, nella famiglia di
Tomkins, che aveva servito il Conte Cavaliere Blu, generazione dopo
generazione, c'erano stati episodi sul Conte in relazione con fate,
che erano stati anche tramandati.
- “Il Conte ha sposato la
regina delle fate?”-
- “Sembra che abbia quasi
fatto la sua promessa. Ma il Conte sapeva un incantesimo magico.
Usandolo, è riuscito a liberarsi e a ritornare al sicuro nel regno
degli umani.”-
- “So qual'è
quell'incantesimo.”-
- “Oh, veramente? Proprio
com'è da aspettarsi da un dottore delle fate.”-
Lydia era una giovane ragazza
che era stata assunta come dottore delle fate dalla famiglia
contesca. Un dottore delle fate era uno specialista in fate ed era in
grado di vederle e parlare con loro. Sapevano anche la tradizionale
modalità di socializzare e far affari con loro, cosa quasi
dimenticata nel presente diciannovesimo secolo.
Fin dall'inizio, il lavoro di un dottore delle fate era quello di prestare la loro propria sul come umani e fate dovevano coesistere propriamente e assumere il compito di commerciare e contrattare con le fate. Subentrando alla madre deceduta, Lydia aveva appena iniziato questo lavoro ed era ancora una principiante inesperta, ma pensò di avere la motivazione e l'orgoglio di un esperto.
Fin dall'inizio, il lavoro di un dottore delle fate era quello di prestare la loro propria sul come umani e fate dovevano coesistere propriamente e assumere il compito di commerciare e contrattare con le fate. Subentrando alla madre deceduta, Lydia aveva appena iniziato questo lavoro ed era ancora una principiante inesperta, ma pensò di avere la motivazione e l'orgoglio di un esperto.
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-“Quindi, Miss Carlton, che tipo di incantesimo è?”-
-“Quindi, Miss Carlton, che tipo di incantesimo è?”-
- “Oh, Mr. Tomkis non lo
sa?”-
- “Esatto, quella parte non è
stata posta nella storia. Per cui sono sempre stato curioso su cosa
fosse.”-
- “Anch'io sono curioso.
Dillo anche a me, Lydia.”_
La voce che interruppe era
quella di Edgar, l'attuale Conte Cavaliere Blu. Avanzò impettito
nella stanza e posò un pezzo di carta sul tavolo.
- “Tomkins, questa è lista
degli ospiti supplementari.”-
- “Con questi saranno
tutti?”-
- “Probabilmente. La
preparazione dei piatti verrà in tempo?”-
- “Ne avrò cura.”-
Tomkins aveva accettato
l'irragionevole sfida lanciatagli da Edgar, come se avesse raccolto
un guanto di sfida. Beh, in realtà se l'era assunto. Sembrò che
dire “non posso farlo” sarebbe stato mostrare bandiera bianca per
un maggiordomo. La Stagione era iniziata e quindi ogni giorno a
Londra c'era una festa o un ballo da qualche parte. Era naturale per
Edgar dire che avrebbe ospitato una serata, ma la data scelta era
troppo vicina. Però la preparazione di Tomkins era stata ancor più
veloce di quella, per cui Lydia era sorprendentemente in soggezione.
- “Oh e sì, Lydia, anche tu
sei una dei miei ospiti. Arriverà presto un invito a tuo padre, per
cui fai in modo di non dimenticartene.”-
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Cosa, ansimò Lydia, fermandosi
nel compito di sigillare li inviti.
- “No, un ballo è troppo
impossibile per me !”-
- “Non preoccuparti, non
saranno solo i nobili a partecipare.”-
Sebbene lo disse, se a
partecipare sarebbero stati i membri della classe media, sarebbero
stati sicuramente provenienti da famiglie benestanti.
- “E inoltre, non ci sarà
bisogno di comportarsi in maniera formale. Non è un ballo reale. Oh
sì, la Duchessa di Masefiled, ti ricordi di averla incontrata
all'Opera, giusto? La duchessa ha detto che avrebbe ancora voluto
parlare di fate con te. Ora che ci penso, sai che suo marito, il duca
era cugino del maestro di tuo padre?”-
Non lo sapeva. Ma quando lo
capì, si era innalzato un muro che le avrebbe impedito di rifiutare.
Anche se suo padre era celebre come studioso e accettato per le sue
peculiarità, a sua figlia non sarebbe stato permesso di agire
impropriamente di fronte a un membro della nobiltà legato a lui. Era
il classico stratagemma di Edgar.
- “Ma, non so ballare.”-
- “Tomkins quando arriverà
il maestro di ballo.”-
Huh?
- “Questo pomeriggio.”-
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- “E, quindi, Lydia, non ci
dovrebbe essere alcun problema.”-
Questo è il maggior problema!
Era quello che avrebbe voluto
urlare, ma con Edgar che le sorrideva in quel modo, Lydia sentì che
la sua bocca aveva perso la volontà di parlare.
- “Nel frattempo andrà bene
finché impari la forma. Perché l'unico con cui ballerai sarò io.
Oh, e non devi ballare con nessun altro tranne me. Capito?”-
- “..... Perché.”-
- “..... Perché.”-
- “Perché sarei geloso.”-
Lo disse in modo impassibile
guardandola dritto negli occhi, ma Lydia poté solo pensare che la
stesse prendendo in giro.
Edgar era così in ogni momento
del giorno. Ovviamente non aveva nessuna conoscenza riguardo le fate
anche se era riuscito ad ottenere il titolo di Conte del mondo delle
fate e doveva avere un certo background per quel motivo.
Quello era il motivo per cui
Lydia era stata forzatamente assunta come dottore delle fate privato
della famiglia del Conte. La ragazza diciassettenne che viveva nelle
periferie della Scozia non poteva possibilmente rifiutarlo dopo che
aveva ricevuto il timbro ufficiale di approvazione da parte di Sua
Maestà la regina, e quindi alla fine si era abituata, negli ultimi
tre mesi, all'ufficio nella casa di un nobiluomo e al vivere nella
grande città di Londra.
Comunque, non riusciva a
pensare a qualsiasi cosa quel Conte pensasse. Parlava con parole
dolci e che facevano sciogliere il cuore, a ogni singola donna che
incontrava. Era un uomo che usava il suo aspetto e la sua mente
calcolatrice per rendere se stesso più attraente possibile.
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Lydia era a ben conoscenza che
non doveva prendere seriamente quel tipo di sue parole. Sapeva anche
che quelle parole di Edgar, così accattivanti all'orecchio erano
solo il suo mezzo per ottenere ciò che desiderava dalle persone. Ma
quello che non riusciva a capire era quale fosse il divertimento nel
portare una campagnola come Lydia in un grande festa.
Se fosse stato il desiderio di portarla semplicemente in giro e mostrare una rara ragazza che era un dottore delle fate, allora sarebbe stato un buon momento in cui se ne sarebbe stancato.
Se fosse stato il desiderio di portarla semplicemente in giro e mostrare una rara ragazza che era un dottore delle fate, allora sarebbe stato un buon momento in cui se ne sarebbe stancato.
- “Come vorrei che
l'incantesimo della luna funzionasse anche su di te.”- mormorò
Lydia sospirando.
- “Incantesimo della Luna?”-
- “Già, è un incantesimo
che respinge le fate insistenti.”-
- “Miss Carlton, è
quell'incantesimo magico che avete detto è stato usato dal Conte
Cavaliere Blu?”-
- “Sì. Per rifiutare la
proposta di una fata, bisogna dire 'solo quando mi concederai la Luna
che cala e scende continuamente'. Dato che è assolutamente
impossibile, alle fate non rimane che lasciar perdere e se ne vanno
via.”-
- “Capisco, dato che le fate
sono conosciute per essere fedeli alle promesse che fanno. Per cui
anche il nostro lord è stato rilasciato dalla prigionia grazie a
questo.”-
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Vedendo Tomkins annuire in modo
commosso, vide Edgar avvicinarsi dalla sua parte e appoggiarsi al suo
tavolo. Guardò verso di lei e le fece un eloquente sorrisetto
sornione.
- “Io sono insistente, per
cui non lascerei perdere così facilmente. Farei qualsiasi cosa per
regalarti la Luna.”-
Sembrò che fosse irritato per
essere stato chiamato“insistente”da Lydia.
- “…..dico che dovresti
dirlo solo al tuo amore principale.”-
-“Lo sei tu.”
-“Lo sei tu.”
Vuoi dire la donna che è
davanti a te in quel momento.
- “Ecco perché sono un po' curioso, vorresti dire che hai usato quell'incantesimo della luna su qualcun altro, esatto?”-
- “Ecco perché sono un po' curioso, vorresti dire che hai usato quell'incantesimo della luna su qualcun altro, esatto?”-
- “eh....”-
Il suo cuore fece un balzo
davanti alla sua intelligente intuizione.
- “Hai detto che speravi che
funzionasse anche su di me. Chi è che hai respinto?”-
- “Una, una fata.”-
- “Una, una fata.”-
- “Quindi una fata ti ha
fatto la proposta.”-
- “Non era una vera.....”-
- “Mi sento come se fossi stato battuto in precedenza. Quindi c'è un altro uomo, oltre a me, che si è innamorato di te così tanto.”-
- “Mi sento come se fossi stato battuto in precedenza. Quindi c'è un altro uomo, oltre a me, che si è innamorato di te così tanto.”-
- “S-sei in errore! Non è
così, era solo una piccola strana fata, vedi, non che si sia
innamorato perché era una fata, ma più che altro perché voleva
mettere le mani su un essere umano.”-
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- “Allora, ci sono altri?”-
- “Hum?”-
- “Uomini che si sono
innamorati di te?”-
- “Ovviamente non ci sono !
Erano tutti spaventati da me perché andavo sempre in giro con le
fate. Ho ricevuto qualcosa di simile a una lettera d'amore da un
ragazzo solo una volta. Ed era solo una sfida tra i ragazzi del suo
gruppo!”-
Dopo che realizzò che se lo
era lasciato sfuggire, diventò terribilmente imbarazzata per
essersene ingenuamente uscita con una qualcosa del genere.
Non c'era bisogno di dirgli
cosa era successo.
- “I ragazzi sono inetti
nell'esprimere le loro emozioni. L'unica maniera che hanno per
avvicinarsi alla ragazza che gli piace è quella di continuare a
portare avanti uno scherzo.”-
Sicuramente, c'erano casi come quello, ma non poteva credere che quello fosse il suo stesso caso. Non ne aveva mai parlato con nessuno prima, visto che pensava che le persone lo avrebbero trovato divertente. Per quei ragazzi era solo un piccolo scherzo.
Sicuramente, c'erano casi come quello, ma non poteva credere che quello fosse il suo stesso caso. Non ne aveva mai parlato con nessuno prima, visto che pensava che le persone lo avrebbero trovato divertente. Per quei ragazzi era solo un piccolo scherzo.
Ma era confusa dal sollievo di
non essere stata derisa.
Gli occhi color malva cenere di
Edgar guardavano dritti verso di lei, gentilmente ma allora stesso
tempo lascivamente.
Quando i loro occhi
s'incontrarono, non seppe cosa fare e ne fu turbata. Eppure, nella
calpa parte della sua mente, ricordò a se stessa che lui usava lo
stesso stratagemma per ingannare chiunque.
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Più che altro, il motivo per
cui Lydia era in grado di rimanere calma, era perché sapeva che in
principio era stato un criminoso ladro. Immaginò che lui sapesse
veramente che Lydia non sarebbe stata attratta da lui per quanto
dolcemente potesse parlare. Ecco perché c'erano delle volte in cui
sentiva che tra loro si fosse creata un'amicizia.
O era solo l'immaginazione di
Lydia?
Realizzò che il maggiordomo
aveva misteriosamente lasciato la stanza prima che se ne accorgesse e
lui poggiò la sua mano per tenere le sue, sopra il tavolo, così
naturalmente che non era riuscita a reagire in tempo per evitarlo.
- “Ma, sai, voglio veramente
ringraziare il fatto che attorno a te ci siano stati solo ragazzi
maldestri.”-
Cercò di tirare via le mani,
ma erano afferrate strettamente. Ma non così forte da essere
doloroso, solo una stretta appena gentile per avvolgere le sue mani.
Forse era quello il motivo per cui Lydia non riusciva a trovare la
forza per reagire.
- “Lord Edgar, è arrivato un
pacco da Mr. Slade.”-
La voce che interruppe era
quella di Raven.
Quel giovane ragazzo dalla
pelle bronzea lavorava come servitore della famiglia contesca ed era
il servo che più godeva della fiducia di Edgar. Dal tempo in cui
entrambi avevano vissuto la vita sotterranea in America, gli era
fedele al punto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggere il
suo padrone.
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Lasciato senza scelta, Edgar
lasciò le mani di Lydia per girarsi verso Raven.
- “Raven, cogliere
l'allusione e giocare in modo astuto, non è la prima cosa che ti ho
insegnato?”-
E' davvero qualcosa che si
dovrebbe insegnare all'inizio?
- “Sì. Comunque, l'altro
giorno, mi avete anche detto di aiutare Miss Carlton ogni qualvolta
fosse nei guai.”-
Capisco fece Edgar, corrugando
le sopracciglia. Da una parte, Raven non stava scherzando.
Prima di incontrare Edgar, era
stato addestrato a non avere alcuna emozione e si diceva fosse stato
trattato come uno strumento, per cui doveva essere difficile per lui
cogliere l'allusione.
- “A quale dovrei dare la
priorità?”-
- “Questo dipende dalla
situazione. Devi adattarti alle circostanze..... Oh, no, va tutto
bene, dal momento che sei riuscito a decidere che proprio adesso
Lydia era nei guai.”-
Raven normalmente mancava di
espressioni facciali, ma il piccolo
tick fatto lo faceva apparire come sollevato di non essere stato
rimproverato da Edgar.
- “Quindi, Slade dici......, ahh, quel mercante d'arte. Aprilo. È un buon momento. Volevo mostrarlo a Lydia.”-
- “Quindi, Slade dici......, ahh, quel mercante d'arte. Aprilo. È un buon momento. Volevo mostrarlo a Lydia.”-
La cosa che poggiò Raven sul
tavolo era un quadro sulle fate colorato leggermente, di circa un
piede e 4 pollici.
Suo malgrado, Lydia si sporse
per guardarlo da vicino.
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- “Caspita, che bello.”-
- “E' stato realizzato da un
giovane pittore, ma ho preso simpatia per esso.”-
- “Il pittore era donna?”-
- “Ora, non mi riferivo
all'artista, ma al quadro. Ho pensato che la regina delle fate
somigliasse a te, per cui ho voluto averlo tra le mani ad ogni
costo.”-
Si voltò ancora a guardare
Lydia intensamente.
- “Non c'è niente di lei che
assomigli a me.”-
- “Affatto. È adorabile e
misteriosa e se aprisse i suoi occhi chiusi, penso che avrebbero lo
stesso colore verde oro dei tuoi.
La bella Titania, lei è l’immagine riflessa che ho di te.
La bella Titania, lei è l’immagine riflessa che ho di te.
Ecco che ricomincia.
Lydia guardò Raven per
chiedere aiuto. Comunque, sembrò che avesse deciso di “cogliere
l'allusione” questa volta. Evitò il suo sguardo.
- “Lo so, facciamo che il
pittore crei un dipinto con te come modella. Sarebbe il più adatto
da appendere in questa casa.”-
- “Questo è impossibile, non
farò da modella.”-
- “Devi solo sederti in una
posizione rilassante. È una grande idea. Se tu fossi in un quadro,
non saresti arrabbiata se ti baciassi, vero?”-
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Edgar appoggiò le sue labbra
sulla dormiente Titania. Anche se lei non pensava che si
assomigliavano, Lydia diventò inquieta.
- “F-finiscila!”-
Non riuscì a trattenere la sua
richiesta.
- “Perché?”-
- “Smettila di dire cose come
il fatto che ci somigliamo e fare cose del genere. Mi fa venire in
mente strane cose. E non mi piace l'idea che tu faccia cose a tuo
piacimento per dipingermi!”-
- “Non è che l'avrei usato
per una ragione oscena.”-
- “Eh.........., i-io non ho
mai detto niente del genere!”-
- “Stavi immaginando qualcosa di più di un bacio?”-
- “Stavi immaginando qualcosa di più di un bacio?”-
Stava sicuramente flirtando ed
era divertito nel vedere la faccia di Lydia diventare rosso acceso.
- “Oh, non sono un tuo
giocattolo. Farmi insegnare a ballare e dirmi di essere una modella,
se non puoi portarmi la Luna, allora è impossibile!”-
Se l'incantesimo della luna
avesse veramente funzionato, sperò che questo l'avrebbe fermato dal
dire certe stupidaggini. Oh allora che vita felice avrebbe potuto
condurre.
Comunque, non avrebbe mai
funzionato su Edgar, che la guardava più divertito che mai.
- “Allora, per ora, facciamo
che ti concentri sulla danza. Raven, sarai il suo partner
d'allenamento.”-
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- “Cosa, dovrò allenarmi con
lui?”-
- “Dato che è stato
all'improvviso, il maestro non è stato in grado di portarsi dietro
un'assistente. Ecco perché, Raven, non devi arrabbiarti se il tuo
piede viene calpestato.”-
- “Sì.”-
Lydia guardò verso Raven che
aveva risposto umilmente.
Stai scherzando.
Raven era perfettamente leale
verso Edgar, ma era senza pietà con i suoi nemici. Era piena di una
paura impenetrabile verso il dover praticare danza con Raven, dacché
le era stato riferito che Raven era stato allenato per essere un
freddo killer.
Non che lo odiasse come
persona, ma chiunque avrebbe voluto stare lontano da ogni possibilità
di accendere il killer affamato di sangue che era in lui, che diceva
fosse difficile da controllare anche per lui.
- “Oh, Lydia, lo capirai con
i corteggiatori umani, sarai molto felice di arrenderti che cercare
di mandare via uomini insistenti.”-
Sembrava che l'incantesimo
della luna avesse l'effetto opposto su di lui.
E' molto più cattivo del
solito, mormorò Lydia con un sospiro.
Quadrillia, Waltzer, Gallop.
Lydia era completamente confusa ed era alle forti prese con i primi
passi delle danze che stava imparando per la prima volta.
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Raven
era come un giocattolo caricato a molla nei suoi passi
precisi, cosa che faceva diventare tutto ancor più problematico, nel
momento in cui faceva anche solo un piccolo errore, questo le faceva
perdere l'equilibrio e quasi cadere, quindi faceva naturalmente un
passo e gli tirava un calcio un numero infinito di volte.
- “S-scusami....”-
- “......tutto a posto.”-
Non aveva emesso nemmeno un
parola di dolore e non l'aveva mostrato nelle sue espressioni, ma in
quel piccolo momento di respiro, Lydia era sicura che fosse
arrabbiato.
Ma comunque, si chiese quando e
da chi Raven aveva imparato a ballare. E siccome stava pensando a
qualcosa di non collegato alla danza, fece un altro errore.
- “Oh, giovane lady, non va
bene. Il piede destro va prima, e poi girate.”-
Il maestro di ballo che gli
guidava suonando con un violino era un uomo gracile. Parlava con una
voce eccessivamente acuta.
- “Perché non ci prendiamo
una pausa. Potremmo causarle dei danni se vi eccitate troppo nel
vostro primo giorno.”-
Chi doveva essere sollevato dal consiglio del maestro probabilmente era Raven più di Lydia. Portando il maestro nella stanza accanto dove erano stati preparati dei drink, Raven e lui lasciarono la stanza, lasciando Lydia a se stessa, si lasciò cadere su una sedia vicino alla finestra.
Chi doveva essere sollevato dal consiglio del maestro probabilmente era Raven più di Lydia. Portando il maestro nella stanza accanto dove erano stati preparati dei drink, Raven e lui lasciarono la stanza, lasciando Lydia a se stessa, si lasciò cadere su una sedia vicino alla finestra.
Un gatto tigrato apparì di
fronte a lei.
- “Whoa, ora, Lydia cosa stai
facendo?”-
Era un gatto fatato e il
partner di Lydia. Si comportava come un gentiluomo indossando una
cravatta, stando in piedi sulle sue zampe posteriori sul rubinetto
vicino alla finestra e posando le mani sui fianchi, ma lui sembrava
solo un gatto da capo a piedi.
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- “Non riesci a indovinarlo
guardando? Stavo ballando.”-
- “Hmm, pensavo che ti stessi
prendendo una rivincita su quel Mr. Raven.”-
Invece di essere arrabbiata per
il commento ironico di Nico, diventò depressa pensando che avesse
ragione.
- “Nico, ero così
terribile?”-
- “Era più un'arma letale
che una danza.”-
- “.......Pensi che Raven sia
arrabbiato?”-
- “Non preoccuparti. Se fosse
un compito assegnato da Lord Edgar, è sicuro che lo accetterebbe
anche se fosse una tortura.”-
E' un po' pesante chiamarla
tortura. Tristemente Lydia unì le labbra insieme.
- “Uh...... scusatemi.”-
Pensò di aver sentito una
piccola voce come il debole suono di una campanella. Si guardò
attorno per cercarne la fonte, ma non c'era nessuno.
- “Ah, ho dimenticato. Lydia
il Conte è qui?”-
- “Credo di sì, ma cosa
c'è?”-
- “Questa ragazza dice che ha
dare fare con il Conte.”-
Nico alzò la sua coda pelosa
per rivelare che c'era una piccola fata sopra di essa. La fata
indossava un vestito giallo sole fatto da petali e fiori e si fece
strada tra il pelo tigrato di Nico per venire avanti e fare un
piccolo inchino a Lydia.
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- “E' un piacere conoscerti,
Dottore delle fate.”-
- “Sei una fata di campo di
fiori?”-
- “Sì, per favore chiamami
Marygold.”-
Ho capito, quindi è lo spirito
di una calendula.
- “Che tipo di affari hai con
il Conte?”-
- “Mi è stato affidato un
regalo dalla mia Padrona per il Conte Cavaliere Blu. Posso per favore
parlare con il Conte?”-
Per via del suo comportamento
educato e dal sollievo che era una specie di fata innocua, Lydia
annuì senza pensarci troppo.
- “E' meglio chiedere al
maggiordomo, che è nell'atrio d'ingresso. Ma, non credo che sarai in
grado di essere vista da Edgar. Saresti in grado di trasformarti in
una forma umana?”-
- “Non sono molto brava in
questo.”-
Sebbene lo disse, il corpo di Marygold sparì in un battito di ciglia. Al suo posto c'era una piccola, giovane bambina, che vestiva un vestito di petali colorati.
Sebbene lo disse, il corpo di Marygold sparì in un battito di ciglia. Al suo posto c'era una piccola, giovane bambina, che vestiva un vestito di petali colorati.
- “Sfortunatamente, non sono
in grado di trasformarmi in un'adulta.”-
Con l'aspetto di una cinquenne,
sembrò strano per lei parlare in una maniera così cortese, ma non
si poteva fare niente dato che era una fata.
- “Credo che così andrà bene. Ah, ho ancora la lezione di danza, quindi, Nico, mostrale la strada”
- “Credo che così andrà bene. Ah, ho ancora la lezione di danza, quindi, Nico, mostrale la strada”
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Il maestro e Raven ritornarono
nella stanza. La fata istantaneamente ritornò nella sua forma
piccola e si aggrappò alla coda di Nico.
- “Ora, giovane Lady continuiamo l'allenamento.”-
- “Ora, giovane Lady continuiamo l'allenamento.”-
Pressata dal maestro, Lydia si
pose di nuovo di fronte a Raven.
- “Cominciano con il passo
del waltzer.”-
Il maestro cominciò a battere
le mani ai passi. Confusa con quel ritmo, la piccola voce della fata
raggiunse le sue orecchie, mentre stava per andarsene con Nico.
- “Ahh, alla fine saremo in
grado di salutare il Conte Cavaliere Blu come il consorte di nostra
maestà.”-
Cosa?
Tempo fa, c'era stata una
regina delle fate che aveva cercato di sposare il Conte Cavaliere
Blu.
Quella fata poteva essere una
messaggera di quella regina?
Non poteva essere che fosse
così, ma erano state in grado veramente di portare la luna come
promesso?
Se era così, e se Edgar
l'avesse accettata, allora avrebbe significato che avrebbe dovuto
sposare la fata.
Arrivando a quella conclusione,
Lydia andò nel panico e le sue gambe si aggrovigliarono.
- “Miss Carlton, fate
attenzione.”-
Raven afferrò il suo braccio
per cercarle di farla rimanere in piedi, ma la mente di Lydia era
preoccupata a pensare, per cui istintivamente venne presa alla
sprovvista.
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Cercò di spingerlo via, ma calpestò l'orlo della gonna e cadde in avanti.
Cercò di spingerlo via, ma calpestò l'orlo della gonna e cadde in avanti.
“Ahhh!”
Cadde su Raven e entrambi
rovinarono, con Raven completamente schiacciato da lei.
Per prima cosa, dal momento che
era di discendenza asiatica, era molto più piccolo e snello rispetto
al comune uomo inglese. Entrambi caddero magistralmente insieme.
- “Oww......., ah,
s-s-s-scusami, Raven. Sono così goffa.....”-
Cercò di sposarsi da lui, ma
indossando una gonna in crinolina cercare di alzarsi era molto più
difficile di quanto sembrasse.
- “Ahh, state bene voi due?”-
Alla fine il maestro venne loro
in contro, ma in realtà non era un tipo grosso e non le offrì la
mano per alzarsi.
Proprio allora, il viso senza
espressione di Raven, che era proprio di fronte ad un'annaspante
Lydia, cambiò con un alzamento di sopracciglio.
Lei sentì un'affilata punta di
cattiveria e in un'istante fu piena di brividi.
Uh-oh ha perso la pazienza alla
fine?
Ma, proprio quando lo pensò,
le sue spalle vennero immobilizzate.
Vide la fugace immagine di
Raven che metteva la mano nella tasca e tirava fuori un coltello. In
quel momento, sentì la ringhiosa voce del maestro.
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- “Dì le tue preghiere, tu
cane del Principe.......!”-
Cosa? Perché questo maestro sa
del Principe?
Comunque, senza dare nemmeno la
possibilità di reagire, Raven spinse Lydia da parte. Si allungò
verso il maestro e gli diede un colpo rapido con il suo coltello.
“Nooooo!”
Quello che sentì di seguito fu il grido del maestro.
Quello che sentì di seguito fu il grido del maestro.
Più dell'animato grido che
venne dopo di quello, lo strillo che fece uscire Lydia dopo aver
visto cosa era caduto di fronte ai suoi occhi doveva essere stato più
forte.
In un attimo, Edgar venne
assieme il maggiordomo, ma a quel punto, il maestro era scappato.
Sembrava che fosse scappato
dalla finestra lasciando il suo dito dietro, che era stato tagliato
da Raven.
Non c'è la faccio più,
mormorò Lydia.
Fin da quando aveva incontrato
Edgar aveva costantemente paura per la sua propria sicurezza.
Se fossero stati pericoli
legati alle fate, allora il suo stato d'animo sarebbe stato preparato
a quello, ma lei non voleva essere coinvolta a incidenti in cui
scorreva il sangue.
Per cominciare, Edgar era in
una posizione in cui scappava da una misteriosa organizzazione che
aveva un uomo chiamato Principe, come leader, e sembrava che stesse
per iniziare una guerra contro di loro.
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Dal momento che era stata
assunta dalla famiglia contesca, si chiese se cose come queste
sarebbero accadute ancora e ancora.
Il pensiero che, forse, dovesse
dare le dimissioni, passò nella sua mente, ma era un lavoro decente
come dottore delle fate. Anche se Edgar non era un vero membro di
consanguineo della famiglia Ashembert, esistevano delle terre che
erano state ereditate dalla famiglia contesca che ancora coesistevano
con le fate, per cui c'era ancora dell'utile per un dottore delle
fate principiante come Lydia.
Se fosse ritornata in Scozia, sarebbe stata chiamata mostro proprio come da sempre e avrebbe aspettato offerte di lavoro che potevano o non potevano arrivare.
Se fosse ritornata in Scozia, sarebbe stata chiamata mostro proprio come da sempre e avrebbe aspettato offerte di lavoro che potevano o non potevano arrivare.
- “Raven, perciò il maestro
ti aveva come bersaglio.”-
- “Sì, mi ha chiamato cane
del Principe.”-
Come se stesse pensando a
qualcosa, Edgar camminò avanti e dietro di fronte a Lydia.
- “Che cosa significa
questo?”-
- “Sono più che altro un
gruppo opposto al Principe. Sapevano che Raven era con il Principe in
passato e hanno pensato che fosse il suo piano far venire Raven in
Inghilterra.”-
- “Allora perché non gli
dici che anche voi due siete contro il Principe?”-
- “Può esserci la
possibilità di spiegarlo a persone che ci hanno improvvisamente
attaccato? Ma, beh, dal momento che sono un tipo di gruppo rimasto
intoccato dal Principe, non devono essere così minacciosi.”-
P. 37
P. 37
- “Ma, Lord Edgar, se sanno
di me, non sanno anche di Lord Edgar?”-
Si fermò e rivoltò le cose
nella sua mente. Il quartier generale del Principe e la sua
organizzazione che aveva rubato tutto da Edgar e l'aveva catturato e
trasformato in uno schiavo, era l'America. Sopra di ogni cosa, era
oltre l'Atlantico. Ci sarebbe voluto un po' di tempo prima di poter
determinare la posizione di Edgar, e durante quel tempo, lui aveva
ottenuto il titolo di Conte e creato una stabile posizione sociale
nella società d'Inghilterra e aveva fatto in modo che nessuno
potesse mettere le mani su di lui così facilmente. Non solo quello,
percepì l'idea che stesse pianificando la vendetta contro quelli che
avevano partecipato nel tormentarlo, ma per il momento aveva voglia
di vivere, godendosi la nuova vita che aveva vinto.
Lydia sperò che continuassero con questo e solo si dimenticassero del loro terribile passato e della vendetta, ma forse quella era una cosa ardua da chiedere. Era oltraggioso essere presa di mira dai nemici dei loro nemici. Anche se veniva coinvolta in confronti di sangue, la ragione per cui Lydia non si tirava fuori dai guai era perché era preoccupata per il tempo a venire. Non era sicura di cos'altro potesse fare per aiutare oltre al suo lavoro di dottore delle fate, ma dal momento che era coinvolta nel far diventare Edgar il Conte, sperò che avrebbe contribuito e nutrito la famiglia del conte.
Lydia sperò che continuassero con questo e solo si dimenticassero del loro terribile passato e della vendetta, ma forse quella era una cosa ardua da chiedere. Era oltraggioso essere presa di mira dai nemici dei loro nemici. Anche se veniva coinvolta in confronti di sangue, la ragione per cui Lydia non si tirava fuori dai guai era perché era preoccupata per il tempo a venire. Non era sicura di cos'altro potesse fare per aiutare oltre al suo lavoro di dottore delle fate, ma dal momento che era coinvolta nel far diventare Edgar il Conte, sperò che avrebbe contribuito e nutrito la famiglia del conte.
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Questo sarebbe stato anche per
il bene delle fate che vivevano nelle sue terre, perciò voleva
essere un aiuto a lui. Mentre questo le passava per la mente, Lydia
realizzò che la mano di Raven era stata bendata.
- “Raven ti sei fatto male?”-
- “Sono solo stato
sfiorato.”-
- “Um, mi spiace. È colpa
mia perché ti sono caduta addosso.”-
Nel caso di Raven, normalmente,
non si sarebbe fatto male se fosse andato contro solo un uomo.
Edgar le diede uno sguardo.
- “Caduta addosso? Beh,
adesso...... credo che di voler essere un partner d'allenamento a
partire da oggi.”-
Lydia immaginò di cadere su di
Edgar, ma sentì che sarebbe accaduto qualcosa di terribilmente
ridicolo e quel pensiero le fece subito replicare.
- “S-se si trattasse di te,
non sarei in grado di allenarmi in modo calmo.”-
-“Questo vuol dire che sei
consapevole di me?”-
- “Eh.....? questo è
impossibile! Odio il fatto che tu abbia altri motivi!”-
- “Ma, sai, credo che anche
Raven potrebbe avere ulteriori motivi. Non è così?”-
Raven a cui era stata posta una
domanda, pensò per un momento e rispose sinceramente con un
“Probabile.”-
- “Per cui, com'era?”-
- “Ahh, Gesù! Cosa gli stai
chiedendo! Smettila subito!”-
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Lydia diventò rossa e si affrettò ad interromperli. Edgar ridacchiò tra sé e Raven era al solito senza emozioni.
Lydia diventò rossa e si affrettò ad interromperli. Edgar ridacchiò tra sé e Raven era al solito senza emozioni.
- “Dato che questo
imbarazzerebbe Lydia, dimmelo dopo in segreto.”-
- “Sì.”-
- “Non acconsentire!”-
Avevano scoperto che erano
presi di mira e questa sarebbe dovuta essere una situazione seria,
eppure perché quelle persone erano così spensierate e ottimiste? La
sua mente era piena d'incredulità. Lydia ancora una volta divenne
confusa sul perché fosse stata assunta da una persona come lui. In
quel momento il maggiordomo comparve con un messaggio.
- “Milord, ho una notizia nel
quale l'istruttore di danza è stato spinto giù dalle scale della
sua residenza quando stava per uscire e si è slogato una gamba, ha
mandato a dire che sarà difficile avere lezioni di danza per un po'
di tempo. Il messaggero è arrivato con questa notizia proprio
adesso.”-
Ahh. Edgar emise un sibilo di
voce simile a un sospiro.
- “Quindi è stato
deliberatamente calcolato. Tomkins, scegli un nuovo istruttore di
danza il prima che puoi.”-
- “Certamente. Un'altra cosa,
c'è una piccola, giovane lady che chiede se il Conte non è
impegnato per poterla incontrare.”-
- “Oh, sì, me l'ero
dimenticato.”-
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Lydia ricordò e alzò il
mento. Quando ricordò la responsabilità di dottore delle fate, i
suoi sentimenti per Edgar che era irragionevole, volarono via
completamente dalla sua testa.
- “Marygold! Ho dimenticato
anche di lei. Edgar, l'hai già incontrata prima?”-
- “Oh, quindi è una tua
conoscente? Non l'ho ancora incontrata. Proprio quando Tomkins è
venuto a dirmelo, abbiamo sentito il tuo urlo.”-
- “Grazie a dio! È stato
prima che tu la incontrassi. Edgar, è una fata. Sembra che diventerà
qualcosa di problematico, quindi vengo anch'io a vedere cosa vuole.
E, un'altra cosa, non devi, in tutti i modi, accettare la cosa che ha
portato per te.”-
Le diede uno sguardo
interrogatorio, ma comunque annuì. Dopo che si sedette sul sofà,
disse al maggiordomo.
- “Porta la giovane lady
qui.”-
Miss Marigold aveva
completamente perso la sua energia di quando era venuta per la prima
volta lì, di buon umore, ora appariva piuttosto depressa.
- “é veramente una fata?”-
sussurrò Edgar a Lydia.
- “Ha detto che non riusciva
a cambiare in una forma più vecchia di questa.”-
- “Peccato. A meno che non
abbia dieci anni in più, anch'io sarei esitante nel corteggiarla.”-
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Ne dubitò. Sembrava il tipo da
mettere su un buon viso anche con un infante.
Proprio come pensava, lui
trattò il fervido comportamento di lei, mentre quest'ultima
lo salutava gentilmente, come se fosse una lady e le prese la
mano e facendola sedere su una sedia.
- “Milord, mi è stata
affidato, dalla mia lady, il regalo promesso. È la cosa che avevate
desiderato quando la mia lady ha chiesto la vostra mano in passato.”-
- “...... Matrimonio?”-
Edgar non riuscì ad afferrare
cosa intendesse dire e perciò Lydia gli spiegò.
- “Non intende te, ma aveva
fatto una proposta di matrimonio a uno degli antenati del Conte
Cavaliere Blu.”-
- “Ahh, la storia di cui
stavi parlando a Tomkins...... quindi era vera. Il che significa,
Miss Marygold, la sua gentile lady è la regina delle fate?”-
- “Sì. Sua Maestà è la
regina delle terre lunari.”-
- “E' bella?”-
- “Oh, cielo, sì....”-
Di che ti entusiasmi.
Ovviamente, se Edgar ne era
desideroso della cosa, allora non ci sarebbe stato affatto motivo per
Lydia di fermare la proposta di matrimonio.
- “Ma, la regina è piccola quanto te? Perciò, è difficile per me essere eccitato.”-
- “Ma, la regina è piccola quanto te? Perciò, è difficile per me essere eccitato.”-
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- “Nulla di cui preoccuparsi.
Non ci sarà bisogno di quello.”-
- “Cosa, quindi la tua
compagna non ha quel genere di cose? Allora, non c'è nulla per me di
cui godere.......”-
- “Non è questo il problema
qui!”-
Se avesse lasciato i due
parlare, le cose sarebbero uscite dai binari. Lydia pizzicò il suo
braccio e interruppe la loro conversazione.
- “Marygold, quando è stata fatta la promessa con la regina, il Conte dovrebbe aver chiesto la “luna”. Stai dicendo che hai portato la luna con te?”-
- “Marygold, quando è stata fatta la promessa con la regina, il Conte dovrebbe aver chiesto la “luna”. Stai dicendo che hai portato la luna con te?”-
- “Sì....... ma è.......,
stata rubata!”-
Scoppiò gemendo in lacrime.
- “Rubata hai detto? Ci sono
davvero dei furfanti così cattivi. Giovane lady, potresti dirci che
cosa è successo? Forse potremo essere d'aiuto.....”-
- “Edgar, tu fa silenzio.”-
Lydia scattò verso di lui e si
girò verso la piccola ragazza.
- “Ritorna dalla tua regina.
Il regalo rubato non può essere la Luna. Perché, la luna è appesa
nel cielo notturno ancora adesso. Ecco perché il Conte non può
sposare la tua regina. “-
- “Oh, no. Abbiamo veramente
ottenuto la luna. Sei sicura nel dire che la luna che sta nel cielo è
l'unica vera? Perché la luna che nostra Maestà ha trovato cambia
veramente le sue fasi.”-
P. 43
- “Incredibile. Mi piacerebbe
vederla.”-
Lydia stava disperatamente
cercando di evadere da quel discorso e mandarla via eppure Edgar
continuava ad aprire bocca con noncuranza.
- “Sì, mi sarebbe piaciuto
regalarvelo. Tutti noi crediamo che vi piacerà subito e che
accetterete la proposta di matrimonio di nostra Maestà. Ma......,
prima che lo sapessi, è stata cambiata con una cosa del genere.
Proprio ora, stavo per tirarla fuori per esserne sicura quando stavo
aspettando il Conte.”-
Quello che Marygold tirò fuori
era una comunissima roccia del ciglio della strada.
- “Sono sicura che l'ha
rubata. Quella fata malvagia......”-
We all believed that you would
instantly take a liking to
- “E' stata rubata da una
fata? Quindi è impossibile per noi umani riprenderla.”-
Mentre le sue spalle di
accasciarono per lo sconforto, la piccola fata annuì. Anche nel caso
di dottori delle fate, esperti in affari con le fate, non avrebbero
creato l'opportunità d'intervento per un problema non collegato con
gli umani.
- “Mi ha fermato e mi ha
parlato mentre mi dirigevo nella mia direzione. Ahh, è stato il mio
sbaglio mostrare la luna' in quel momento.”-
Era un peccato, ma non c'era
nulla che potesse fare.
- “Oh, Marygold, non c'è
modo che tu ritorni dalla tua specie?”-
- “Verrò punita da sua
Maestà.”-
- “Ma, non c'è niente che
puoi fare se è stata rubata. Sono sicura che ti perdonerà.”-
- “Non c'è modo che tu possa
creare un'altra 'luna' come quella di prima?”-
- “Creare? Era qualcosa di
estremamente raro, fatto dal miracoloso potere di madre natura....”-
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Aveva quasi rivelato tutto, ma
si riprese subito e scosse la testa.
- “No, la luna è la luna,
c'è solo una sola luna in questa terra.”-
- “Hmm, ma non sono le regine
delle fate che sono conosciute nel mondo sotto i nomi di dee lunari
come Diana e Titania? Se è la fata della luna, allora penso che
dovrebbe essere facile per lei creare una piccola luna.”-
- “La sua regina non è la
fata della luna, ma è più simile ad una fata della luce lunare. Un
gruppo di fate come lei sono la personificazione di vicini campi di
fiori o insetti o piccoli animali e sono la personificazione di
qualcosa del paesaggio. La suprema quelle fate è normalmente una
fata che rappresenta la luna.”-
- “Oh, capisco. Com'è
meraviglioso. Quindi tu sei la dolce calendula, il che vuol dire che
ci sono anche quadrifogli e margherite? Oppure grilli e cavallette?”-
Edgar era terribilmente di buon
umore.
- “Potrebbe essere difficile
per te ritornate immediatamente, per cui perché non stai qui per un
po'? Lydia non sarebbe stupendo avere una fata come sopite. Potrebbe
creare la scusa di aver provato tutto quello che poteva provare per
recuperare la 'luna'.”-
Marygold alzò il suo viso
lacrimante come se fosse leggermente sollevata. Era una fata di campo
con un buon carattere. Lydia decise che se era così, non ci
sarebbero stati problemi.
Era preoccupante quanto bassi
fossero gli standard di Edgar contro i pericoli delle fate, ma fino a
quando non accettava la 'luna' non sarebbe stato portato via nel
mondo delle fate.
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Dal momento che non c'era la
'Luna' di cui preoccuparsi.
Dal nulla, Nico si mise su un
tavolo vicino. Arricciò i suoi baffi e poi strofinò il naso.
- “Sento qualcosa di
brutto.”-
Dopo che lo disse, guardò
verso la piccola roccia che era poggiata sul tavolo.
- “Che cosa? Riguarda la fata
che ha ingannato Marygold?”-
- “Non sono sicuro, ma ho un
brutto presentimento. E questa roccia ha della muffa.”-
Muffa, una roccia che stava in
acqua.
Anche Lydia aveva un leggero
brutto presentimento.
Non può essere, disse a se
stessa.
- “Milord, cosa dovremmo fare riguardo all'oggetto lasciato dall'istruttore.”-
- “Milord, cosa dovremmo fare riguardo all'oggetto lasciato dall'istruttore.”-
Alle parole del maggiordomo che
era apparso, il suo umore calò ancora di più. Quello che aveva
lasciato dietro: quattro dita. La vista di quella cosa,
quell'insopportabile ricordo ritornò nella sua mente.
- “Sono sicuro che non
ritornerebbe per riprenderselo. Perché non lo diamo da mangiare a
qualche cane randagio?”-
In un istante Lydia vide il
lato senza cuore di Edgar, e in quel momento, ebbe la terribile
sensazione che tutto stesse per andare per una brutta direzione, e
scosse la testa con forza per mandare via quel pensiero.
Traduzione
di
Lucyl Kappa Kanwar
Il racconto dello “sposo” della regina delle fate e la luna è davvero affascinante.
RispondiEliminaNuovi personaggi e nuovi intrighi si affacciano in questo nuovo volume.
Non vedo l’ora di scoprirne di più.
Bello e interessante.
Grazie!