Ch
7:
La
benedizione che arriva con il vento di Primavera
Scritto
da
Mizue Tani, illustrazioni
di
Asako Takaboshi
P.
235
Nella
fioca luce del corridoio, dove Edgar e Lydia avevano già cominciato
a camminare, un'ombra si avvicinò a loro senza emettere alcun suono.
Lydia emise uno strillo acuto all'ombra che improvvisamente le
apparve di fronte. Automaticamente si aggrappò al pilastro vicino e
poi sentì una voce monocorde dire “scusatemi”. Quando gli diede
uno sguardo, vide che era Raven.
-
“Mi- Mi hai spaventato....”-
-
“Lydia avresti potuto aggrapparti anche a me.”-
Com'era
possibile che saltasse fuori con quelle frasi in ogni tipo di
situazione.
-
“ ….... lo sto evitando d'istinto!”-
Girò
la testa dall'altra parte, ma se Raven, che andato in giro nella nave
da solo, era ritornato, significava che per Edgar non era il momento
di prendere in giro Lydia. Si fece immediatamente serio e si girò
verso Raven.
P.
236
-
“Lord Edgar, un po' di barche si sono avvicinate alla nave. Credo
che in poco tempo, gli uomini di Graham saliranno a bordo.”-
-
“D'accordo. Muoviamoci.”-
-
“Lady Doris è da questa parte”- Raven gli guidò.
-
“Come lo sai?”-
-
“L'ho chiesto a uno degli uomini di Graham che stava urlando dal
fondo della nave. C'è stata una rivolta all'interno della nave e
loro l'hanno fatta addormentare e spostata in una stanza dove non
sarebbe stata trovata da nessuno che fosse venuto da fuori.”-
Dev'essere
stato l'uomo che lei e Rosalie avevano picchiato. In quel momento,
nel luogo dove aveva sistemato Doris, Lydia l'aveva incontrato mentre
stava cercando di nascondere Rosalie. Mentre camminava, Raven passò
a Edgar una pistola. Era quella che doveva aver lasciato nell'ufficio
di Graham. Dopodiché Raven si girò verso Lydia.
-
“Oh sì, Miss Carlton, mi sono dimenticato di consegnarle questo.”-
La
cosa in mano a Raven era la lattina di non poco tempo fa.
-
“Um, veramente non mi appartiene.”-
Ma,
Raven doveva aver pensato che fosse qualcosa che poteva benissimo
accettare e quindi continuò a tenere la lattina verso di lei.
P. 237
-
“Potrebbe essere fastidioso per Lydia portarlo. Lo prendo io.”-
Dopo
che Edgar lo disse, alla fine lo diede a lui come se se ne fosse
convinto.
Ancora
una volta, con un ritmo veloce, entrambi seguirono Raven, ma
all'improvviso, ci fu il rumore di un trambusto e movimento attorno a
loro.
-
“Lydia, riesci a correre?”-
-
“Sì”-
Nello
momento in cui rispose, Edgar prese il suo braccio. I tre corsero in
fretta mentre il suono di voci si avvicinava lentamente.
-
“Gli ho trovati, da questa parte!”- c'era la voce di un uomo che
gridava.
-
“Lord Edgar, andrò a tenergli a bada.”-
-
“D'accordo, lascio a te. Dov'è l'ubicazione di Lady Doris?”-
-
“Alla fine di questo passaggio. C'è una porta nascosta da un cargo
dietro il magazzino.”-
Nel
momento in cui Edgar annuì, si volse.
Lydia
seguì Edgar giù nel corridoio. Il suono delle voce si era offuscato
probabilmente perché stavano seguendo Raven. Si chiese quanti uomini
di Graham fossero su quella nave. Si preoccupò se Raven fosse
riuscito a cavarsela.
P.
238
In
quell'ultimo minuto, Lydia finalmente cominciò a capire che stava
cercando di fare qualcosa di avventato. Era saltata fuori dalla
stanza dichiarando che non avrebbe abbandonato Doris e Rosalie, ma
prima di poterle salvare avrebbe messo in pericolo Edgar e Raven. Non
avrebbe potuto perdonare il modo egoista di pensare di Edgar, ma era
stata lei quella che aveva scombinato il piano di Edgar di salvare
lei per completare con successo la sua vendetta e fuggire in
sicurezza dalla nave, per entrare in un piano con così poche
possibilità di riuscita.
- “Qual'è il problema Lydia, sei spaventata?”-
- “Qual'è il problema Lydia, sei spaventata?”-
Ma,
se gli avesse abbandonati, sapeva che avrebbe portato un
insopportabile rimorso per il resto della vita. Se fossero stati in
grado di lasciare la nave, ci sarebbe stato un modo di salvare le due
ragazze, ma non voleva prolungare il momento della situazione
spaventosa in cui sarebbero stati.
Non
le piaceva il modo in cui Edgar non provava affatto nessun rimorso
nel lasciare le due.
Non
era per via del suo senso di giustizia, mentre scosse la testa non
capì che stava sperando che ci fosse una parte in Edgar che non
fosse quella di un semplice criminale.
- “Non sono spaventata, questa è la strada che ho scelto.”-
- “Non sono spaventata, questa è la strada che ho scelto.”-
-
“Che atteggiamento positivo.”-
-
“No, non c'è l'ho, sono solo avventata...... lo so, ma non voglio
vivere nel rimpianto.”-
- “Vivo sempre nel rimorso. Così tanto che credo che il mio più grande peccato sia vivere.”-
P. 239
- “Vivo sempre nel rimorso. Così tanto che credo che il mio più grande peccato sia vivere.”-
P. 239
Lo
disse come se non fosse nulla, ma Lydia venne presa alla sprovvista
dalla forte serietà delle sue parole.
-
“Non esiste una cosa del genere”-
-
“Se non avessi interferito, molti dei membri del mio gruppo
sarebbero vivi, ancora adesso. Anche Ermine.... e anche Raven, penso
sempre che ci sarebbe stato un modo per non mettere nelle mie mani il
suo istinto di uccidere, per trovare una maniera di controllare bene
da sé il suo istinto.”-
-
“Ma, non sei tu quello che ha liberato tutti dal controllo del
Principe?”-
-
“Liberato..... solo Raven è sopravvissuto.”-
- “Credi che i tuoi amici avrebbero voluto rimanere vivi come schiavi? Se no, non sarebbero venuti con te. Hai dato loro la libertà. Non gli hai insegnato alla fine che i loro cuori non sarebbero mai stati incatenati da nessuno?”-
- “Credi che i tuoi amici avrebbero voluto rimanere vivi come schiavi? Se no, non sarebbero venuti con te. Hai dato loro la libertà. Non gli hai insegnato alla fine che i loro cuori non sarebbero mai stati incatenati da nessuno?”-
Edgar,
che rimase fisso a guardare avanti, doveva aver già immaginato a
cosa Lydia avrebbe potuto pensare, innumerevoli volte. I due
ritornarono al magazzino, che aveva pile di casse e beni impilati,
Edgar aprì la bocca come se stesse parlando a se stesso.
-
“Un tempo ho cercato di pensarla in questa maniera. Ma, certe
volte, ho creduto che fosse solo il mio ego a volerla pensare in
questo modo....”-
Alla
fine del percorso tra le dozzine di carico in entrambe le parti,
c'era veramente una porta, come aveva detto loro Raven.
-
“Dev'essere quella. È chiusa.”-
P.
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Siccome Edgar sembrava aver focalizzato la concentrazione sulla porta, sembrò che la loro discussione fosse finita e quindi Lydia annuì. Prese un chiodo dall'interno della sua tasca e aprì facilmente la porta. Era un'abilità speciale inimmaginabile in qualcuno che era nato in una rispettabile famiglia nobile. Guardando attraverso una fessura della porta aperta, poterono vedere immediatamente che Doris era stata rinchiusa all'interno di un piccolo spazio, più un armadio che una stanza.
Siccome Edgar sembrava aver focalizzato la concentrazione sulla porta, sembrò che la loro discussione fosse finita e quindi Lydia annuì. Prese un chiodo dall'interno della sua tasca e aprì facilmente la porta. Era un'abilità speciale inimmaginabile in qualcuno che era nato in una rispettabile famiglia nobile. Guardando attraverso una fessura della porta aperta, poterono vedere immediatamente che Doris era stata rinchiusa all'interno di un piccolo spazio, più un armadio che una stanza.
-
“Miss Doris, per favore svegliatevi.”-
Lydia
s'inginocchiò e cercò di scuoterla per svegliarla, ma non sembrò
che si sarebbe affatto alzata.
-
“Devono aver usato delle droghe per addormentarla. La porto io.”-
-
“Oi, Lydia, abbiamo un problema!”-
Proprio
allora, chi venne correndo in panico era Nico.
-
“Nico! Dove sei stato?”-
-
“Che importa, solo muoviti e corri. È nato un grosso problema.”-
Sul
pavimento, vicino ai piedi di Lydia, Nico continuò a sbraitare.
-
“Va tutto bene, lo sappiano. Gli uomini di Graham si stanno
avvicinando, giusto?”-
-
“Ehhh? È qualcosa di più problematico di quello! Il bogey beast è
ritornato e sta controllando Rosalie assieme al suo padrone per
uccidere il Conte!”-
P. 241
Oh, no, ha ragione.
P. 241
Oh, no, ha ragione.
Lydia
alla fine ricordò.
-
“Edgar, l'avevo dimenticato! L'uomo della nebbia ti sta cercando!”-
-
“L'uomo della nebbia?”-
Si
girò, dal punto in cui si era inginocchiato vicino a Doris, per
mostrarle uno sguardo confuso.
Ovviamente
era così. Per lui era un nome che proveniva da un libro di favole, e
sentirsi improvvisamente dire che era cacciato da un uomo della
nebbia, era sicuro che non sarebbe stato in grado di carpire la
pericolosità della situazione.
-
“Non ricordo che qualcosa di simile dovesse vendicarsi di me.”-
-
“Oi, Lydia, è un uomo della nebbia?!”-
Ora,
anche Nico era nel panico.
-
“E' stato il bogey beast a dirlo. Nico, sai qual'è il punto debole
dell'uomo della nebbia?”-
-
“Un demone come quello non ha punti deboli, anche se ne avesse non
c'è nulla che potremo fare, giusto? Ora che ricordo, ha detto che
aveva una nemesi e il bogey beast diceva che era intrappolato da
qualche parte con delle foglie.”-
-
“Chi è la loro nemesi? Quali foglie?”-
-
“Come potrei saperlo. No, aspetta, penso di aver sentito qualcosa
del genere prima......”-
-
“Lydia, perché dovrei essere nel loro mirino?”-
C'erano
voci che provenivano da entrambe le direzioni, portando Lydia
sull'orlo di una crisi.
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-
“Uhhh, per cui in altre parole, l'uomo della Nebbia vuole
vendicarsi del Conte Cavaliere Blu. È stato imprigionato dentro
l'uovo di fata da un antenato della famiglia del Conte. Dal momento
che hai ereditato il titolo di Conte Cavaliere Blu, ha pianificato di
divorarti per far risorgere se stesso.”-
-
“Aspetta un momento, c'è un Uomo della Nebbia all'interno
dell'uovo di fata?”-
-
“Tu provieni da una famiglia con un lunga linea di sangue, giusto?
Ecco perché era a casa della tua famiglia, il sangue della tua
famiglia non permette all'Uomo della Nebbia all'interno dell'agata di
uscire fuori neanche un po'. Ma dopo che è stato trasferito alle
mani di Rosalie, il potere sigillante deve essersi affievolito,
quindi ha chiamato il bogey beast e ha continuato a cercare il Conte
Cavaliere Blu per anni, per la sua rinascita.”-
-
“...... quindi, con il mio incontro con Rosalie.”-
-
“Sì, ha scoperto che sei apparso come Conte Cavaliere Blu e ha
cominciato a puntarti.”-
-
“Allora, cosa fare quando vieni attaccato da un Uomo della
Nebbia?”-
Lydia
aveva le mani legate. Anche lei non sapeva cosa fare. Sapeva solo che
l'unica regola da seguire per fate che erano globi di cattiva
volontà, era di non guardarle, di non toccarle o di non avvicinarsi
a loro, e sapeva solo questo perché era una principiante senza
esperienza.
Anche
se mi chiamo dottore delle fate, sono inutile, pensò rabbiosa
arrabattandosi per pensare a qualcosa.
-
“Tks! Che inutile essere umano. Se fosse stato il Conte Cavaliere
Blu avrebbe sicuramente combattuto con lo stesso potere dell'Uomo
della Nebbia”- borbottò Nico, dispiaciuto.
P. 243
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-
“Ma, Edgar non è il vero erede. Come potrebbe avere quel potere.”-
-
“Mi chiedo se verrò ancora attaccato anche senon sono quello vero.
Non credi che l'Uomo della Nebbia non sarebbe in grado di risorgere
se mi mangiasse?”-
-
“Beh, la sua vita dipende da quello, per cui ci proverà e ti
mangerà a prescindere.”-
-
“Capisco.”-
-
“E più del potere del Conte Cavaliere Blu, c'è molto più valore
nel portare il suo stesso nome.”-
Sofferente
per essere stata imbottigliata dal bogey beast e diventata furiosa
per essere stata trasformata in esca da Edgar, la sua mente stava
cercando disperatamente di pensare ad un modo per salvare Rosalie e
Doris, mentre le cadeva la terra dai piedi per via del vero volto di
Edgar. Era un suo errore l'aver completamente dimenticato di pensare
ad un piano per liberarsi dall'uomo della nebbia, mentre stava
venendo trascinata da tutto questo. Era accaduto anche perché si era
rilassata immaginando che il bogey beast non sarebbe riapparso così
velocemente.
Comunque, era stato il più grande errore come dottore delle fate.
Ah! Gridò Nico in un rantolo.
- “E' rosmarino, Lydia!”-
Comunque, era stato il più grande errore come dottore delle fate.
Ah! Gridò Nico in un rantolo.
- “E' rosmarino, Lydia!”-
-
“Di cosa stai parlando?”-
-
“Le foglie erano rosmarino...... ahh, come ho potuto non
pensarci.”-
P.
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Non
aveva alcuna idea di cosa lui stesse parlando e inclinò il capo. Ma
in quella situazione non avevano più tempo da dedicare alla confusa
spiegazione di Nico.
-
“Comunque, sembra che il nostro problema non sia solo quello.”-
C'era
un martellante suono di passi che si avvicinavano. Arrivarono
scrosciando dall'entrata del magazzino e accerchiarono Lydia e i due.
Dall'uomo in piedi come una barricata, Graham venne fuori.
-
“Milord, sembra che la situazione si sia capovolta.”-
Graham
aveva ripreso conoscenza e a quanto pareva aveva ritrovato la fiducia
con un buon numero di uomini dietro di lui che ghignò.
-
“Può darsi che voi abbiate voluto mettermi nella trappola che
avevate metodicamente pianificato, ma avete trascurato questa buco
nell'ultima parte.”-
-
“Mi chiedo se avete ragione su questo.”-
-
“Cosa potete fare da solo. Abbiamo buttato la vostra arma che
cammina sul fondo della nave.”-
Sicuramente,
l'uomo oleoso e paffuto che era stata rinchiuso sul fondo della nave
da Lydia era nel gruppo degli uomini.
-
“Vorrei che non sottovalutaste il mio amico”- rispose Edgar, in
modo inaspettatamente inalterato.
La
nave improvvisamente oscillò molto di lato.
No,
la nave non era oscillata, erano caduti il carico e i beni impilati
nel magazzino. Proprio quando pensarono che una delle torri di casse
di legno stava per chinarsi di lato, quella crollò su Graham e i
suoi uomini.
P. 246
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Una
nera figura scivolò sopra di loro.
Raven
saltò su Graham, che era a mala pena riuscito a schivare le casse di
legno e barre, e lo tenne fermo. Una volta che pose il coltello sulla
sua gola, il resto degli uomini di Grahan non poté muoversi. Ma non
ebbero il tempo di rilassarsi.
- “Lydia sono qui!”- gridò Nico che si stava arrampicando sulle pile cadute delle casse di legno.
- “Lydia sono qui!”- gridò Nico che si stava arrampicando sulle pile cadute delle casse di legno.
Senza
respiro, Rosalie entrò correndo.
Il
bogey beast sulla sua spalla, fece loro un ghigno.
-
“Rosalie, fermatevi, vi state facendo manipolare da lui!”-
Ma
la voce di Lydia non raggiunse le sue orecchie.
L'oscura
presenza intrappolata dentro l'agata stava usando la sua forza che
trapelava da essa per avvolgersi attorno a Rosalie. Anche con solo un
po' di magia, si era collegato con i sentimenti di odio e amore di
Rosalie per Edgar e ora aveva completato il controllo sulla sua
volontà.
Rosalie non doveva nemmeno essere a conoscenza di cosa stava facendo in quel momento.
Rosalie non doveva nemmeno essere a conoscenza di cosa stava facendo in quel momento.
(Quello
è il Conte, prendetelo!)
Dopo
che il bogey beast urlò, Rosalie non esitò un attimo e lanciò
l'agata che aveva tenuto così gelosamente, buttandola a terra.
P. 246
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Si
creò una piccola apertura.
Alla
fine, la sacra acqua, intrappolata dentro per centinaia di anni era
finalmente stata liberata nell'aria. Evaporò all'istante e sparì.
Nello
stesso istante, una maleodorante nebbia ribollì uscendo e
istantaneamente riempì l'interno della nave. Si sentirono le urla
degli uomini di Graham, ma la nebbia era così fitta che non si
poteva vedere un passo dal naso.
Lydia
poté vedere solo i deboli lineamente di Edgar che era accanto a lei.
-
“Lydia, allontanati dal Conte!”- si sentì la voce di Nico da
lontano.
Il
bersaglio dell'Uomo della Nebbia era Edgar.
-
“Fa presto e vai”- disse Edgar, mentre i suoi occhi seguivano
qualcosa in movimento nelle profondità della nebbia.
- “Lord Edgar dove siete!”- gridò Raven-
- “Lord Edgar dove siete!”- gridò Raven-
-
“Raven, non ti avvicinare!”-
E'
l'uomo della nebbia.
Gli
occhi di Lydia si fissarono su di lui.
P. 247
P. 247
Una
nera e densa nebbia si sollevò e si fuse nella nebbia.
Non
era solo una. Molte creature create dalla nebbia emersero; erano i
demoni-cani che l'Uomo della Nebbia portava con sé. Gli circondarono
ringhiando. La più grande figura creatasi dalla nebbia era l'Uomo
della Nebbia e lei vide che la sua attenzione era puntata verso
Edgar, mentre oscillava l'enorme corpo avanti e dietro. Poi, il suo
corpo si gonfiò come un palloncino e si allungò verso di loro per
attaccare.
-
“Lydia, veloce, corri.”-
-
“.......... No!”-
Lottando
contro Edgar che stava cercando di spingerla via, Lydia si aggrappò
a lui senza pensare. Nello stesso momento, i due vennero avvolti da
un'oscurità avvinghiante e vischiosa tutt'attorno a loro, che
premeva così forte da essere soffocante. Dovevano essere stati
attaccati o forse inghiottiti, dato che non c'era più la sensazione
del pavimento sotto i loro piedi. Sentirono improvvisamente la
temperatura scendere, come se fossero stati lasciati nel mezzo della
gelata aria invernale.
- “E'........l'interno dello stomaco dell'Uomo della Nebbia?”-
- “E'........l'interno dello stomaco dell'Uomo della Nebbia?”-
Nemmeno
Lydia lo sapeva. Era troppo buio per vedere qualcosa e i suoi
polpastrelli si erano intorpiditi per il freddo. Sentì le forze
lasciarla, come se la sua forza vitale le stesse venendo risucchiata.
- “Mi dispiace tanto.....”- sussurrò Lydia, mentre venne buttata giù dal rimorso e dal disappunto verso se stessa.
P. 248
- “Mi dispiace tanto.....”- sussurrò Lydia, mentre venne buttata giù dal rimorso e dal disappunto verso se stessa.
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-
“Mi dispiace, mi dispiace, questo è accaduto a causa della mia
inesperienza. Mi dispiace per essere un dottore delle fate così
inutile. Mi dispiace di dire cose così presuntuose e di non essere
capace di salvarti.”-
-
“Non mi sento così male. Non avrei mai immaginato che mi avresti
abbracciato di tua iniziativa. E non sorridi facilmente davanti a me,
ma è un lusso che tu pianga per me.”-
Alla
fine realizzò di essere aggrappata a lui, che la stava cullando e
accarezzando i capelli gentilmente, ma sarebbe stato spaventoso
lasciarlo in quella completa oscurità, per cui rimase ferma. Non le
importava in quel momento se Edgar era una persona pericolosa o un
frivolo libertino. Dal momento che stava per condividere lo stesso
destino di lui.
-
“So che è inopportuno in un momento simile, ma voglio che tu mi
dica una cosa. È stata la tua responsabilità di dottore delle fate
a farti rimanere con me fino alla fine? O mi stai lasciando
romanticizzare solo un po?”-
-
“E' l'unica cosa che pensi in quella tua testa?”-
Le
lacrime scendevano mentre ammirava il suo continuare un comportamento
frivolo, ma Lydia era leggermente divertita. Non riuscì a darsi una
ragione sul perché si fosse aggrappata a lui senza pensarci. Solo
che non voleva che lui abbandonasse se stesso. Se guardava dietro
aveva molti compagni e amici con sé, ma doveva guardare in avanti
per guidarli, cosa che lo faceva sentire da solo. Perché dal punto
di vista di un leader non c'era nessun altro.
P. 249
P. 249
Sebbene
aveva aperto la via a quelli dietro di lui, quando lo capì solo
Raven era rimasto. C'era solo un unico dubbio rimasto: se fosse stato
in grado di essere una speranza per i suoi compagni e amici o se
fosse stato in grado di salvarli anche un po', era una sensazione
cui voleva credere ma non sapeva come. L'unica cosa che sentiva era
la pesante pressione sulle spalle di essere l'unico che era
sopravvissuto grazie ai loro sacrifici.
Lei
ebbe la sensazione che le fosse stato mostrato uno scorcio del suo
cuore, ma poteva essere anche la sua immaginazione e essere venendo
ingannata di nuovo, ma sapeva che non voleva lasciarlo da solo.
-
“......... è perché sembri solo.”-
-
“Hmmm, quindi è pietà quella?”-
-
“Non pensare così bene di te stesso.”-
Anche
se strinsero i corpi assieme, faceva terribilmente freddo, potevano
morire congelati.
-
“Sei così calda.”-
-
“Eh, non hai freddo?”-
-
“Oh no, non è quello che intendevo dire. Ah, ma questa cosa
continua a tenermi caldo.”-
-
“Cos'è?”-
La cosa che Edgar tirò fuori dalla sua tasca interna era la lattina di qualche giorno prima.
La cosa che Edgar tirò fuori dalla sua tasca interna era la lattina di qualche giorno prima.
Guardandola
da vicino, poterono vedere che s'illuminava debolmente.
Seppure a mala pena, stava riuscendo a respingere il buio dominante dell'Uomo della Nebbia.
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Seppure a mala pena, stava riuscendo a respingere il buio dominante dell'Uomo della Nebbia.
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-
“Che cos'è questo.....”-
-
“E' una lattina.”-
-
“Lo so, ma......”
-
“Ora che ricordo, Raven ha detto che lattina voleva parlare con il
dottore delle fate.”-
-
“Stai dicendo che una lattina ha parlato?”-
-
“Beh, dal momento che lui è il sangue del sangue di uno spirito
mistico che gli corre dentro, tiene dentro di se un'arte
misteriosa.”-
Forse, ecco il motivo per cui Raven aveva detto dall'inizio che quella lattina era l'arma di Lydia.
Forse, ecco il motivo per cui Raven aveva detto dall'inizio che quella lattina era l'arma di Lydia.
Aveva
forse capito che c'era una qualche fata all'interno di essa?
Una
lattina, o effettivamente la cosa dentro la lattina stava chiamando
Lydia.
Il
pesce cotto alle erbe? No, quello non poteva essere il potere che
stava respingendo l'uomo della nebbia. Era qualcosa che proprio
perché sigillata nella lattina non aveva un forte potere. Ma se
riusciva a combattere adeguatamente l'Uomo della Nebbia, quindi
poteva essere l'elemento della natura che questa cosa possedeva?
….........l'unico elemento naturale in grado di avere l'elemento
per scacciare un Uomo della Nebbia poteva essere.....
Lydia
trovò improvvisamente la risposta.
Le
foglie di rosmarino di cui stava parlando Nico! La cosa che ne era
dentro ingannata dal bogey beast e intrappolata nella lattina di erbe
era la loro nemesi!
Era
la fata che quando appariva portava con sé il piacevole profumo
della verde erba primaverile.
P.
251
-
“Edgar, credo che possiamo salvarci! Se riusciamo ad aprire questa
lattina.”-
-
“Non mi porto dietro strumenti che aprono le lattine.”-
-
“Oh sì, hai ragione.”-
Lydia
fu immediatamente delusa. Per evitare che situazioni del genere non
accadessero, avrebbe dovuto prestare attenzione a qualunque segno di
avvertimento attorno a sé e avrebbe dovuto prepararsi, per riuscire
forse a scacciare via l'Uomo della Nebbia. Aveva avuto quella
possibilità, ma per via della sua inesperienza l'aveva lasciata
sfuggire.
-
“Ahh, caro Lord, sono così idiota. Sono senza speranza.”-
-
“Quindi devi aprirla per mangiare quello che c'è dentro?”-
-
“Oh no, anche un buco se riusciamo a farlo. Non credo che ci sia
pesce lì dentro.”-
-
“Forse potrebbe esplodere, ma cosa ne pensi di questo?”- disse
tirando fuori una pistola.
Mi chiedo se la cosa all'interno starà bene, ma quella preoccupazione non si appllicava alle fate, per cui non fu preoccupata.
- “Facciamo una prova.”-
Mi chiedo se la cosa all'interno starà bene, ma quella preoccupazione non si appllicava alle fate, per cui non fu preoccupata.
- “Facciamo una prova.”-
-
“Lydia stai indietro.”-
P. 252
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Pose
la lattina vicino a terra. Lydia coprì le orecchie e trattenne il
respiro dietro ad Edgar.
Ci
fu il suono di uno sparo e la lattina si aprì di colpo.
In
quell'istante qualcosa venne fuori saltando da essa. Un potente
tornado eruppe. Il vento fece indietreggiare la pesante nebbia che
aveva inghiottito i due e la spostò via in un turbine facendola
saltare in aria. Si sentì una voce gemente che tuonò come un
terremoto, forse era l'Uomo della Nebbia. Un'enorme ombra nera sembrò
stesse cercando di lottare contro il vento. Era la nebbia nera che
aveva inghiottito tutto attorno, sciogliendo tutto. Ma in quel
momento, non poteva avvicinarsi a loro due, perché era intrappolata
nel tunnel ventoso.
Perché
quando toccava il vento, la sua nebbia si scioglieva e scompariva.
Quella era una regola della natura delle fate. La palla di nebbia
ancora controllata, continuava a lottare contro il vento, cercando di
mantenere la sua forma, creando un nero mulinello, e di usarlo per
attaccare disperatamente qualsiasi cosa che poteva. Sentirono dei
suoni che sembravano urla provenienti da Graham e dai suoi uomini. La
nebbia e la foschia vennero soffiate via, ma sembrò loro, dando una
fugace occhiata, che avesse inghiottito Graham e i suoi uomini che
erano lì vicino.
Ma
soprattutto, la vista della nebbia, che gli aveva assorbiti, che
venne spinta e gettata via senza pietà, portando con sé la nebbia,
le persone e i detriti era abbastanza per mandare brividi lungo la
schiena.
P. 253
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Alla
fine, la vista attorno a loro si chiarificò rivelando l'area del
fondo della nave. Lydia cercò Nico, mentre il vento continuava a
soffiare, e vide Rosalie e Doris e anche Raven e fu sollevata di
vederlo spostare le due ragazze dalla presa affamata della nebbia e
condurle verso un'area al sicuro dai venti. I venti crebbero con
forza e violenza un'altra volta, impedendo a Lydia di mantenere gli
occhi aperti e che quasi la fecero cadere. Venne sorretta da Edgar e
si sentì in imbarazzo tra le sue braccia e sentì le maledizioni e
le condanne del bogey beast che venne travolto dalla nebbia e
lanciato via lontano dalla loro vista. Quando si permise di alzare la
testa, fu in grado di vedere un piccolo stralcio di cielo azzurro. Il
magazzino era stato rotto. Il vento girò attorno alla nebbia
portandola più in alto nella vastità del cielo. Vide uno scorcio di
venti colorati come il cielo, sottili e trasparenti come l'aria.
- “Sylph......”- sussurrò Lydia.
- “Sylph......”- sussurrò Lydia.
Una
volta che il nunzio, intrappolato dentro la lattina, esplose nei
cieli, uno sciame di fate del vento, le Sylph, arrivarono numerose.
Era il ritorno dei venti primaverili.
Si unirono in un'esplosione di grida e scoppiarono all'unisono scendendo dai cieli sulle acque del fiume, vicino alla città. Sentendo il pesante rollio e un nflusso ma sentendo che stavano venendo protetti dalle sylph, Lydia sentì come se fosse dentro una piacevole culla.
Si unirono in un'esplosione di grida e scoppiarono all'unisono scendendo dai cieli sulle acque del fiume, vicino alla città. Sentendo il pesante rollio e un nflusso ma sentendo che stavano venendo protetti dalle sylph, Lydia sentì come se fosse dentro una piacevole culla.
Quando
l'ultima presenza dell'Uomo della Nebbia si disperse nel vento, le
fate del vento continuarono ad andare e volarono in cieli lontani.
P.
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-
“Edgar stiamo bene, adesso! Siamo riusciti a scappare dall'essere
inghiottiti dall'Uomo della Nebbia!”- il suo cuore era pieno di
sollievo e felicità per essere ritornata da quel mondo dall'oscurità
all'interno dell'Uomo della Nebbia che fece fare a Lydia un grido
felicissimo.
- “Sì, sembra che si così.”-
Edgar era lì, al sicuro.
- “Sì, sembra che si così.”-
Edgar era lì, al sicuro.
Sono
così felice di non averlo lasciato da solo. Anche se lui era
un'incosciente e un'inaffidabile, pensò ottimisticamente che quando
avevi la sensazione di voler aiutare qualcuno, il miracoloso potere
delle fate ti avrebbe benedetto. Erano le braccia di Edgar che
stavano sorreggendo Lydia che era quasi crollata sul suolo per il
sollievo. Realizzò che era stata aggrappata a lui per tutto quel
tempo, ma anche se la mano di lui le toccò una guancia, non sentì
alcun pericolo che normalmente le avrebbe fatto pensare di dover
scappare. Forse, era perché le stava sorridendo con un'espressione
serena. Quando i raggi del sole brillarono, guardò i suoi capelli
dorati che splendevano come puro oro solido e in quell'istante il suo
sguardo venne catturato dai suoi lussuriosi occhi color malva cenere,
che facevano sciogliere i cuori.
La
distanza e l'atmosfera sembrarono, un po', spaventose. Sebbene lo
pensò, non riuscì nemmeno a colpirlo, ma lasciò che le sollevasse
il viso, con le sue dita sulla sua guancia che la guidavano.
No,
no, è tutto a posto, Raven ha detto che Edgar non era quel tipo di
persona.
P.
256
Ma.
Aspetta
un minuto.
Mi
aveva detto che non sarebbe successo nulla, Raven era un...
bugiardo.....?
Le
sue labbra toccarono gentilmente la fronte di Lydia. E poi lui le
sorrise felicemente.
-
“Credo mi piace ancora di più il caramello. Così tanto che lo
voglio riservare per mangiarlo dopo.”-
I
venti che avevano devastato Londra, soffiarono via la nebbia che si
erano trattenuti sulla città, facendo diffondere al rinfrescante
sole mattutino, l'aria della primavera tutt'attorno.
C'erano
molte voci che circolavano riguardo alla scomparsa di Lord Graham e
quelli che avevano messo mano nelle sue azioni criminali, ma la
verità rimaneva irrisolta, ancora, persa nella nebbia, così per
dire. Lydia
non riusciva ad immaginare cosa era accaduto a quegli uomini che
erano scomparsi nell'oscura terra assieme all'Uomo della Nebbia.
L'Uomo
della Nebbia, come fata, non era in grado di far rivivere se stesso
ed era scomparso dal dominio degli uomini. Forse ci sarebbe stata un
altro momento quando avrebbe riavuto i suoi poteri, ma questo
avrebbe richiesto molto tempo.
P.
257
Con
la scomparsa di Graham, Edgar aveva perso la sua chance di dichiarare
guerra al Principe, ma inaspettatamente, sembrò che la cosa che non
gli importasse più.
Lydia
non poteva dire se aveva deciso di rinunciare alla sua vendetta, ma
dopo aver visto la fine di Graham, forse si sentiva come se avesse
ottenuto la sua vendetta.
Solo,
quello che voleva Edgar per soddisfare la sua vendetta, per il bene
dei suoi compagni, non avrebbe dovuto essere Graham, che era uno
degli uomini del Principe, ma solo la punta dell'iceberg. Ecco perché
Lydia voleva credere che quella vendetta non era qualcosa che lui
avrebbe dovuto fare per il bene dei suoi amici che erano morti.
Comunque, le contromisure e gli accordi che vennero dopo furono
velocemente acquisiti da Edgar e l'unica cosa che venne fatta
pubblica fu la notizia che Graham era stato colui che aveva usato i
beni della famiglia Worpole e che aveva confinato Lady Doris che
aveva scoperto tutto, e aveva fatto in modo di far sembrare che ci
fosse Rosalie dietro a tutto quello. Per quanto riguardava Lydia e lo
stato distrutto dell'interno della nave, venne spiegato dal fatto che
mentre Lydia stava cercando dov'era Doris, che era sua amica, aveva
capito che la nave di Graham aveva qualcosa di sospetto. Edgar era
arrivato dopo che lei gli aveva rivelato il suo racconto e aveva
cercato di fare un salto sulla nave di Graham, ma era finito col
combattere contro i marinai a bordo.... o qualcosa del genere. Quelli
che ne erano usciti vivi, erano dei marinai ingaggiati che non erano
a conoscenza dei dettagli nascosti e anche se ne sapevano qualcosa
non avrebbero potuto rivelare nulla sul contrabbando, quelli che
erano rimasti potevano solo tenere la loro bocca chiusa per sempre,
disse Edgar.
P. 258
P. 258
Sentendo
e vedendo questa parte di lui, si ricordò che era veramente un vero
delinquente. Comunque Lydia aveva seguito la raccomandazione di
Edgar di prendersi tre giorni di riposo dal lavoro per rimettersi in
senso dall'orripilante episodio, ma dopo di che, lei ritornò nella
casa del Conte nell'usuale stato di lavoro che non c'era.
Quel giorno Rosalie e Doris vennero a farle visita.
Quel giorno Rosalie e Doris vennero a farle visita.
Doris,
che era stata sedata, ovviamente non sapeva nulla della furia
dell'Uomo della Nebbia e di Rosalie che era stata manipolata, per cui
non si ricordava nulla. Dopo che l'Uomo della Nebbia e il bogey beast
erano scomparsi, Rosalie si era svegliata e aveva trovato Doris
incosciente e le era andata di corsa incontro piangendo.
Aveva continuato a scusarsi così tanto che era diventata noiosa e Doris non l'aveva vista aggrapparsi a lei, ma non c'era dubbio che dopo l'accaduto le due si erano riconciliate.
Aveva continuato a scusarsi così tanto che era diventata noiosa e Doris non l'aveva vista aggrapparsi a lei, ma non c'era dubbio che dopo l'accaduto le due si erano riconciliate.
-
“Doris e io abbiamo deciso di spendere un po' di tempo in campagna
per un po'”- disse Rosalie con il suo solito franco modo di fare
che aveva prima.
-
“Dato che Londra ha un volto chiassoso”- fece Doris, con un
sorriso gentile.
- “Sì, credo che sia la cosa migliore.”-
- “Sì, credo che sia la cosa migliore.”-
-
“All'inizio non ero d'accordo sulla campagna, dato che detesto
essere annoiata, ma dato che Doris continuava a dire che sarei stata
molto sola. Non riesce a smettere di comportarsi come una
bambina....”-
P.
259
Rosalie
era la stessa di prima, ma quando Doris alzò le sopracciglia, lei
sussurrò “lo so, lo so” e cambiò espressione in una più seria.
-
“Uh, mi dispiace per tutte le cose. E grazie per averci
salvate...... sono venuta solo per dire questo.”- Inaspettatamente
sembrò che fosse Doris quella matura tra le due.
-
“Non sono stata in grado di salvarvi da me. Ma Miss Rosalie
Worpole, credo che sia meglio che non vi facciate più coinvolgere
dalle fate.”-
- “Lo so.... dato che quell'uovo di fata e quella fata non mi hanno affatto protetto. Ho imparato che bisogna mai avere fiducia nelle fate.”-
- “Lo so.... dato che quell'uovo di fata e quella fata non mi hanno affatto protetto. Ho imparato che bisogna mai avere fiducia nelle fate.”-
Oh,
beh pensò Lydia. La ragione per cui Rosalie era venuta in
contatto con il bogey beast era perché aveva messo le mani sull'uovo
di fata. Dato che non era nata con il potere di vedere le fate non
c'era da preoccuparsi che sarebbe stata catturata da uno spirito
maligno come quel bogey beast.
- “Soprattutto, Miss Carlton vorreste venire con noi?”-
- “Soprattutto, Miss Carlton vorreste venire con noi?”-
-
“Eh?”-
-
“Credo che potremo diventare amiche. Se si tratta di voi, non
m'importa se andate d'accordo con Doris. Forse potrebbe non esserci
nulla in campagna, ma credo che non ci annoieremo se saremo tre
amiche assieme.”-
P. 260
P. 260
Sembrava
che Rosalie fosse seria, i suoi occhi stavano scintillando.
-
“Ma, ho ancora dello cose che devo fare..... ma, ovviamente, credo
che potremo diventare amiche.”-
-
“Hey, qual'è la verità? State venendo minacciata da Edgar? Se vi
sta costringendo a lavorare per lui, allora credo che dovremmo
salvarvi da qui.”-
Abbassò
il capo e trasformò la voce in un sussurro come se stesse parlando
di qualcosa di segreto.
-
“N-no, sto bene. Non è successo nulla del genere.”-
-
“Potete dirci la verità. Non lo diremo a nessuno.”-
-
“Uh, sul serio, non vengo minacciata, per cui non avete nulla di
cui preoccuparvi.”-
-
“Rosalie, non è bene insistere.”-
Quando Doris lo disse, sembrò che non fosse soddisfatta, ma si tirò indietro.
- “Quindi, verrete a farci visita presto?”-
Quando Doris lo disse, sembrò che non fosse soddisfatta, ma si tirò indietro.
- “Quindi, verrete a farci visita presto?”-
-
“Sì, ovviamente.”-
-
“Cielo, cielo non m'inviterete?”-
Alla
voce che proveniva dal corridoio, Rosalie e Doris s'irrigidirono.
-
“Oh, bentornato Edgar. Sono appena arrivate per farmi visita.”-
-
“Benvenute signore. Per favore, fate con comodo.”-
Al sorridente viso di Edgar, la faccia di Rosalie divenne ancor più dura e tesa.
P. 261
Al sorridente viso di Edgar, la faccia di Rosalie divenne ancor più dura e tesa.
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-
“Oh, no, ce ne andiamo adesso!”-
-
“Oh, ma siete appena arrivate.”-
-
“Mi dispiace Miss Carlton. Ma non abbiamo tanto tempo. Vi spediremo
una lettera a tempo debito!”-
Rosalie
stava praticamente trascinando con sé Doris e puntò verso la porta,
prendendo una grande distanza da Edgar.
Una
volta attraversato la porta, corsero via senza guardarsi dietro.
-
“Non dovrebbero essere così spaventate da me”- mormorò Edgar
dispiaciuto.
-
“Questo perché sono spaventate.”-
-
“Capisco Rosalie, ma perché anche Lady Doris è scappata via?”-
- “Ovviamente, deve aver sentito una buona predica da Rosalie su quanto sei un criminale malvagio.”-
- “Ovviamente, deve aver sentito una buona predica da Rosalie su quanto sei un criminale malvagio.”-
Scrollò
un po' le spalle, ma non sembrò irritato dal fatto che era detestato
e temuto dalle ragazze. Più che quello, fissò Lydia come se stesse
guardando una creatura misteriosa.
- “Tu non sembri spaventata. Rosalie non ti ha detto?”-
- “Tu non sembri spaventata. Rosalie non ti ha detto?”-
Il
suo cuore fece un balzo, probabilmente perché aveva scovato la cosa
su cui lei stessa stava rimuginando.
Ovviamente, non è che avesse sentito i dettagli, ma se un uomo con un caldo e gentile contegno, improvvisamente cambia completamente il suo atteggiamento, era naturale che non si volesse avvinare a lui. In base alla situazione, anche Lydia poteva essere passata per una simile esperienza.
P. 262
Ovviamente, non è che avesse sentito i dettagli, ma se un uomo con un caldo e gentile contegno, improvvisamente cambia completamente il suo atteggiamento, era naturale che non si volesse avvinare a lui. In base alla situazione, anche Lydia poteva essere passata per una simile esperienza.
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-
“Come se la cosa fosse nuova per me. So da molto che eri un
criminale.”-
-
“Comunque hai pianto e ti sei tuffata nelle braccia di quel
criminale.”-
-
“E' stato, solo perché sono stata colta di sorpresa!”
- “Oh, ora non devi respingere questa possibilità così forte. Da quel momento, ho pensato a qualcosa su di te.”-
- “Cosa su di me.”-
- “Oh, ora non devi respingere questa possibilità così forte. Da quel momento, ho pensato a qualcosa su di te.”-
- “Cosa su di me.”-
-
“Sì, sulla tua parte misteriosa. Grazia a te tutti si sono salvati
alla fine. Ti ho usata con in mente solo la mia vendetta. Eppure, mi
hai aiutato e hai anche salvato Doris e Rosalie che sono quasi
diventate vittime del piano distorto di Graham. In quella lunga
corsa, con le due ragazze che sono uscite fuori salve, mi sono
sentito come se fossi stato salvato da te due volte. Penso che tu sia
effettivamente la mia fata della fortuna.”-
Non era stata una così fantastica. Erano stati salvati da un sylph e anche quella era stata una coincidenza.
Non era stata una così fantastica. Erano stati salvati da un sylph e anche quella era stata una coincidenza.
Buona
fortuna.....
La buona fortuna...... era improbabile. Lydia era una principiante senza speranza.
La buona fortuna...... era improbabile. Lydia era una principiante senza speranza.
-
“Hm? Ho detto qualcosa che ti ha rattristato?”-
-
“Ora che ricordo, anch'io ho qualcosa a cui sto pensando da
allora.”-
-
“Cosa?”-
-
“L'ho capito da questo incidente. Ho troppa poca esperienza e sono
troppo impreparata.”-
P.
263
Sentendola
parlare con un tono serio di voce, Edgar alzò un po' le
sopracciglia.
-
“In questo stato, non dovrei essere assunta privatamente dalla
famiglia del Conte...”-
-
“Aspetta un momento Lydia. Stai dicendo che te ne stai andando?”-
-
“Ritornerò in Scozia e studierò di più.”-
-
“Dove ho sbagliato? Se c'è qualcosa che non ti piace di me, allora
la metterò a posto. Per cui per favore, non dire che vuoi finire la
nostra relazione.”-
-
“Perché lo fai suonare come se fosse la fine di un amore.”-
- “O hai trovato un uomo che ti piace? Se quell'uomo ti vuole portare via, allora lo sfiderò a duello. Se non è un uomo capace di morire per te, allora non intendo ritirarmi.”-
- “O hai trovato un uomo che ti piace? Se quell'uomo ti vuole portare via, allora lo sfiderò a duello. Se non è un uomo capace di morire per te, allora non intendo ritirarmi.”-
-
“Oh, smettila di scherzare!”-
Doveva
aver capito che non avrebbe potuto nascondere sotto un tappeto questa
cosa scherzandoci su, per cui si sedette su un sofà vicino in modo
stanco.
-
“Non sto scherzando. Non capisci quanto ho bisogno di te?”-
-
“Ci hai salvati dall'Uomo della Nebbia.”-
-
“Quella è stata una coincidenza.”-
P.
264
-
“Ho bisogno della tua parte onesta e pura probabilmente molto di
più di te come dottore delle fate. Se tu, che mi hai insegnato a non
odiare più nessuno, mi lasciassi, allora chi mi conforterebbe?”-
-
“Voglio diventare un dottore delle fate esperto. Non un'amante per
il tuo conforto.”-
-
“Amante! Suona davvero bene. Se starai dalla mia parte, cambierai
idea.”-
Mostrò
di certo il più grande sguardo seducente. Comunque, il più grande
difetto di Edgar era che non c'era nessun sentimento serio dietro
quegli occhi.
Come sempre, Lydia non poté permette a se stessa di credere alla sua parlantina da corteggiatore.
Come sempre, Lydia non poté permette a se stessa di credere alla sua parlantina da corteggiatore.
Il
suo bacio sulla sua fronte, era solo il suo abituale gioco, o forse
un segno di amicizia verso un suo compagno, o forse..... in ogni
caso, rimase confusa e Lydia finì con l'accettarlo. Era infantile
pensarci troppo, per cui fingeva di esserselo dimenticato, ma ogni
volta che guardava il suo volto, si riempiva d'imbarazzo. Era curiosa
di sapere quali fossero le sue intenzioni, ma era anche irritata da
quella parte di sé, per cui prese libertà e si focalizzò nel
pensare a se stessa come dottore delle fate.
-
“Edgar.... io sono seria.”-
- “Se vuoi studiare per essere in grado di stare in piedi da solo, allora non puoi farlo qui?”-
- “Se vuoi studiare per essere in grado di stare in piedi da solo, allora non puoi farlo qui?”-
-
“Il numero e le specie di fate è molto piccolo a Londra. Anche
essendo stata assunta privatamente dalla famiglia contesca, c'è
difficilmente del lavoro. E non voglio essere assunta come tua
compagna di giochi, per cui questo è tutto contro il mio
volere.”-
P. 265
P. 265
-
“Vuoi forse lavorare?”-
Lo
disse come se fosse una cosa completamente inaspettata, cosa che fece
Lydia chiedere.
Cosa
pensa di me quest'uomo?
-
“Beh, diventare indipendente non significa che uno debba lavorare
sodo e accumulare esperienza.”-
-
“Perché non me l'hai detto prima.”-
Eh?
Nel breve momento in cui lei inclinò la testa, Edgar chiamò
Tomkins. E fece portare dal suo maggiordomo una scatola che riusciva
a malapena a tenere tra le braccia, e la posò davanti a Lydia.
-
“Cos'è questo.....”-
-
“Petizioni.”-
Dentro
la scatola c'era un traboccante numero di lettere.
-
“Per dirla semplicemente, appena è circolata la voce nelle mie
terre private, che ero l'erede della famiglia contesca, sono arrivate
numerose lettere di persone che soffrono da molto per via del
rapporto problematico che hanno con le fate, durante la lunga assenza
del loro padrone hanno mandato appelli sulla loro situazione
corrente.
Come
c'era da aspettarsi, c'erano sicuramente molte fate che ancora
vivevano nei minori stati della famiglia del Conte Cavaliere Blu
invece che nel mondo delle fate.
Le
fate stanno rubando le nostre colture. Fano un putiferio sul tetto
delle case nel bel mezzo della notte, stanno monopolizzando l'acqua
buona, sciolgono il nostro bestiame, lasciano impronte sul nostro
bucato.......
P.
266
C'era
una massiccia pila di lettere scritte su problemi diversi in cui, in
tempi passati, venivano coinvolti dottori delle fate.
-
“Perché non me l'hai fatto vedere prima?”-
-
“Ero preoccupato che forse ti saresti stancata e avresti
abbandonato per via della montagna di lavoro che ti aspettava appena
avevi cominciato.”-
-
Non vuol dire che dovevi accantonarle per settimane!”-
Il
tempo dedicato a rimproverarlo le sembrò sprecato per cui Lydia
immediatamente trasferì l'intera scatola al tavolo vicino la
finestra. Sedendosi nell'area molto illuminata, si concentrò sul far
scorrere gli occhi sulle lettere.
-
“Ma, Lydia, ho veramente imparato da questo incidente. Quando vado
in giro con il nome di Conte Cavaliere Blu, significa che porto con
me l'odio per i miei antenati, che avevano poteri magici, una
peculiarità solo di quella famiglia. In accordo alla tua storia, le
fate apparentemente posso vivere per centinaia di anni e sembra che
abbiamo agito per castigare e punire le fate malvagie. Il che vuol
dire che non importa se un nuovo umano succede nel nome, dal momento
che ci sono ancora fare come l'Uomo della Nebbia che hanno del
risentimento verso il Conte.”-
-
“Scusa ma puoi aspettare più tardi?”-
Voleva
concentrarsi sulle lettere. Doveva trovare modi per risolvere i
problemi, il prima possibile e mandare le risposte. Lydia sentì
l'eccitazione crescere in lei per via della sfida, facendola
completamente assorbire dalle carte.
-“Va
bene, c'è abbastanza tempo per noi due. Dal momento che sono un
Conte, non ti permetterò di scappare via.”-
Ovviamente,
lei non stava ascoltando.
P.
267
Raven
camminò con il tè preparato. Guardando il ragazzo posizionando le
tazze da tè con mani rispettose ed esperte, Edgar sorrise allegro.
-
“Sembra che sia riuscito ad evitare il discorso di finire la nostra
relazione.”-
-
“Molto bene, milord.”-
-
“Comunque, Raven, chi ha vinto la scommessa sul bacio?”-
Guardò
verso Lydia che era vicino al davanzale, come se fosse preoccupato
che stesse ascoltando.
-
“Non può sentirvi adesso.”-
-
“E' stato un pareggio. Perché Lord Edgar ha concluso a metà.”-
- “Sei arrabbiato?”-
- “Sei arrabbiato?”-
-
“No. Devo seguire gli ordini che mi vengono dati. Solo, non posso
credere che sia così difficile vincere un bacio da Miss Carlton,
dopo che mi ero preso il disturbo di fare una scommessa per farle
abbassare la guardia.”-
-
“Questo perché Lydia diventa troppo tesa quando le vado troppo
vicino. Mi sentirei come se stessi facendo qualcosa di terribile se
andassi oltre quel muro.”-
-
“E' piuttosto malvagio.”- c'era una voce che proveniva dal
corridoio. Un gatto in piedi sulle sue zampe posteriori aveva parlato
a loro. O è quello che pensò lui.
P.
268
-
“Eh? Voglio solo fare una più profonda conoscenza con Lydia. Non
credi che un uomo e una donna sarebbero molto intimi con un solo
bacio che con cento parole?”-
-
“Eppure, avete lasciato andare quella chance?”- chiese Raven.
Sembrava
che Raven fosse effettivamente frustrato. Aveva lavorato così sodo
per portare avanti lo sciocco ordine datogli da Edgar e aveva fatto
in modo che Lydia accettasse la scommessa, ma quel
bacio infantile aveva vanificato ogni suo sforzo.
bacio infantile aveva vanificato ogni suo sforzo.
Tuttavia,
per Raven che non riusciva bene a comunicare i suoi sentimenti,
questo fu un risvolto positivo ben accetto.
Poggiando
la guancia sul suo palmo, Edgar fece un sorriso felice.
-
“Mi dispiace veramente di averti causato problemi nel campo in cui
sei più debole. Ma come hai detto tu, in quel momento Lydia era
insolitamente aperta, mi ha
fatto sentire come se fosse la cosa
sbagliata da fare assecondarla in quello.”
Era veramente un sentimento per il quale lui non poteva sprecare delle opportunità occasionali. Come il perfetto momento per apripre la propria bottiglia di vino preferita, fosse quello in cui era giusto da fare.
- “Hmm, per cui hai una mente razionale. Credevo che facessi qualsiasi cosa in qualsiasi momento volessi.”-
Era veramente un sentimento per il quale lui non poteva sprecare delle opportunità occasionali. Come il perfetto momento per apripre la propria bottiglia di vino preferita, fosse quello in cui era giusto da fare.
- “Hmm, per cui hai una mente razionale. Credevo che facessi qualsiasi cosa in qualsiasi momento volessi.”-
Nico
si avvicinò a loro e saltò su una sedia che stava attorno al
tavolo.
Sembrava stesse per partecipare all'ora del tè. Senza esitazione, Raven pose una tazza di fronte al gatto, che indossava una cravatta, come se fosse una cosa naturale da fare.Per quando assurdo potesse essere per un gatto sorseggiare del tè o aprire la bocca per parlargli annoiato, Edgar stava gradualmente perdendo la resistenza a questo.
Sembrava stesse per partecipare all'ora del tè. Senza esitazione, Raven pose una tazza di fronte al gatto, che indossava una cravatta, come se fosse una cosa naturale da fare.Per quando assurdo potesse essere per un gatto sorseggiare del tè o aprire la bocca per parlargli annoiato, Edgar stava gradualmente perdendo la resistenza a questo.
P.
269
-
“Nico, non trattarmi come se fossi una sorta di animale
selvatico.”-
-
“Un animale selvatico non va in calore tutto l'anno.”-
Sembrò
che Raven avesse sorriso debolmente.
C'erano
cose magiche e misteriose che accadevano ogni giorno attorno a Lydia.
Non era che Edgar fosse stato in grado di vedere la vista dell'Uomo
della Nebbia, ma aveva assistito alla peculiare nebbia e al vento
agire in una maniera che non poteva essere descritta come un fenomeno
naturale.
Quando
si trovava con lei i suoi occhi si aprivano su un mondo di cui non
aveva saputo nulla.
Il
senso sul mondo di Lydia era stato rimosso dalla selvaggia e inumana
realtà famigliare ad Edgar, che soffiava in lui come i venti
primaverili delle sylph. Ed è in quel momento lei l'aveva tirato
fuori dalla nebbia. Dalle profondità della nebbia in cui si era
perso otto anni prima. Molti altri nelle stesse circostanze erano
morti, ma Edgar era rimasto vivo. Si era tormentato per questo, ma
quando Lydia si era messa dalla sua parte, anche se era stato
inghiottito dalla nebbia, ne era stato rilasciato.
Lydia
non era legata al passato d Edgar, quando la ragazza, che non aveva
nessun obbligo di aiutarlo, aveva pianto e si era scusata
aggrappandosi a lui, aveva sentito che la sua parte debole era stata
sostenuta da quelle snelle, soffici braccia di lei.
Se
c'era qualcuno che non l'avrebbe lasciato anche fino alla fine,
allora pensò che non era un peccato essere l'unico sopravvissuto.
P.
270
Era
la calda mano del salvatore che gli era stata porta, a lui che era
solo odio e rimorso. Sebbene il pacifico pomeriggio primaverile stava
per finire per sempre, sperò che un giorno come quello, che si
crogiolava nei raggi della Primavera, durasse solo un po' più a
lungo. Dando un'occhiata verso Raven che silenziosamente pose una
tazza da Lydia, Edgar fece un sospiro.
-
“A questo punto, sembra che non avrò attenzioni per un po' di
tempo.”-
-
“E' questo il motivo per cui hai nascosto le lettere?”- disse
Nico.
Con
un cucchiaio d'argento in una zampa, il gatto grigio mescolo il tè,
riempito di delizioso latte.
-
“Oh, beh, fino a quando rimarrà qui, credo che potrò
sopportarlo.”-
Proprio
allora, alzò il viso per realizzare che c'era un'altra tazza di tè
per qualcuno in un punto vicino a Nico. Un'armoniosa brezza
primaverile scivolò dalla finestra aperta, alzando e roteando i
capelli color caramello di Lidya e le tende d'un blu chiaro.
Un
petalo di fiore, portato dal vento del sylph, volò per posarsi
dentro il tè.
Fine
Traduzione
di
Lucyl Kappa Kanwar
Ciao :) Hai intenzione di tradurre tutti e 33 i volumi? Sarebbe una cosa meravigliosa!
RispondiEliminalol ヾ(≧∇≦*)ゝ sarebbe davvero fantastico. Ma dal momento che non so il giapponese (non ancora)... Queste sono solo traduzioni che faccio dai capitoli inglesi. Bisogna ringraziare la gentile Nalya, è lei che fa il duro lavoro <3
EliminaGrazie per il tuo lavoro...
RispondiEliminaGrazie a voi lettori che seguite questo blog e quest'affascinante light novel ! 。・゜・(ノД`)・゜・。
EliminaOgni tassello, anche quello che sembrava meno significativo, è andato apposto nel finale creando un mix davvero ben riuscito.
RispondiEliminaLydia è di nuovo stata "bloccata" a Londra.
Conclusione stupenda.
Grazie!