sabato 6 giugno 2015

Ch 7: La benedizione che arriva con il vento di Primavera
Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi
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Nella fioca luce del corridoio, dove Edgar e Lydia avevano già cominciato a camminare, un'ombra si avvicinò a loro senza emettere alcun suono. Lydia emise uno strillo acuto all'ombra che improvvisamente le apparve di fronte. Automaticamente si aggrappò al pilastro vicino e poi sentì una voce monocorde dire “scusatemi”. Quando gli diede uno sguardo, vide che era Raven.
- “Mi- Mi hai spaventato....”-
- “Lydia avresti potuto aggrapparti anche a me.”-
Com'era possibile che saltasse fuori con quelle frasi in ogni tipo di situazione.
- “ ….... lo sto evitando d'istinto!”-
Girò la testa dall'altra parte, ma se Raven, che andato in giro nella nave da solo, era ritornato, significava che per Edgar non era il momento di prendere in giro Lydia. Si fece immediatamente serio e si girò verso Raven.
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- “Lord Edgar, un po' di barche si sono avvicinate alla nave. Credo che in poco tempo, gli uomini di Graham saliranno a bordo.”-
- “D'accordo. Muoviamoci.”-
- “Lady Doris è da questa parte”- Raven gli guidò.
- “Come lo sai?”-
- “L'ho chiesto a uno degli uomini di Graham che stava urlando dal fondo della nave. C'è stata una rivolta all'interno della nave e loro l'hanno fatta addormentare e spostata in una stanza dove non sarebbe stata trovata da nessuno che fosse venuto da fuori.”-
Dev'essere stato l'uomo che lei e Rosalie avevano picchiato. In quel momento, nel luogo dove aveva sistemato Doris, Lydia l'aveva incontrato mentre stava cercando di nascondere Rosalie. Mentre camminava, Raven passò a Edgar una pistola. Era quella che doveva aver lasciato nell'ufficio di Graham. Dopodiché Raven si girò verso Lydia.
- “Oh sì, Miss Carlton, mi sono dimenticato di consegnarle questo.”-
La cosa in mano a Raven era la lattina di non poco tempo fa.
- “Um, veramente non mi appartiene.”-
Ma, Raven doveva aver pensato che fosse qualcosa che poteva benissimo accettare e quindi continuò a tenere la lattina verso di lei.
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- “Potrebbe essere fastidioso per Lydia portarlo. Lo prendo io.”-
Dopo che Edgar lo disse, alla fine lo diede a lui come se se ne fosse convinto.
Ancora una volta, con un ritmo veloce, entrambi seguirono Raven, ma all'improvviso, ci fu il rumore di un trambusto e movimento attorno a loro.
- “Lydia, riesci a correre?”-
- “Sì”-
Nello momento in cui rispose, Edgar prese il suo braccio. I tre corsero in fretta mentre il suono di voci si avvicinava lentamente.
- “Gli ho trovati, da questa parte!”- c'era la voce di un uomo che gridava.
- “Lord Edgar, andrò a tenergli a bada.”-
- “D'accordo, lascio a te. Dov'è l'ubicazione di Lady Doris?”-
- “Alla fine di questo passaggio. C'è una porta nascosta da un cargo dietro il magazzino.”-
Nel momento in cui Edgar annuì, si volse.
Lydia seguì Edgar giù nel corridoio. Il suono delle voce si era offuscato probabilmente perché stavano seguendo Raven. Si chiese quanti uomini di Graham fossero su quella nave. Si preoccupò se Raven fosse riuscito a cavarsela.
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In quell'ultimo minuto, Lydia finalmente cominciò a capire che stava cercando di fare qualcosa di avventato. Era saltata fuori dalla stanza dichiarando che non avrebbe abbandonato Doris e Rosalie, ma prima di poterle salvare avrebbe messo in pericolo Edgar e Raven. Non avrebbe potuto perdonare il modo egoista di pensare di Edgar, ma era stata lei quella che aveva scombinato il piano di Edgar di salvare lei per completare con successo la sua vendetta e fuggire in sicurezza dalla nave, per entrare in un piano con così poche possibilità di riuscita.
- “Qual'è il problema Lydia, sei spaventata?”-
Ma, se gli avesse abbandonati, sapeva che avrebbe portato un insopportabile rimorso per il resto della vita. Se fossero stati in grado di lasciare la nave, ci sarebbe stato un modo di salvare le due ragazze, ma non voleva prolungare il momento della situazione spaventosa in cui sarebbero stati.
Non le piaceva il modo in cui Edgar non provava affatto nessun rimorso nel lasciare le due.
Non era per via del suo senso di giustizia, mentre scosse la testa non capì che stava sperando che ci fosse una parte in Edgar che non fosse quella di un semplice criminale.
- “Non sono spaventata, questa è la strada che ho scelto.”-
- “Che atteggiamento positivo.”-
- “No, non c'è l'ho, sono solo avventata...... lo so, ma non voglio vivere nel rimpianto.”-
- “Vivo sempre nel rimorso. Così tanto che credo che il mio più grande peccato sia vivere.”-
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Lo disse come se non fosse nulla, ma Lydia venne presa alla sprovvista dalla forte serietà delle sue parole.
- “Non esiste una cosa del genere”-
- “Se non avessi interferito, molti dei membri del mio gruppo sarebbero vivi, ancora adesso. Anche Ermine.... e anche Raven, penso sempre che ci sarebbe stato un modo per non mettere nelle mie mani il suo istinto di uccidere, per trovare una maniera di controllare bene da sé il suo istinto.”-
- “Ma, non sei tu quello che ha liberato tutti dal controllo del Principe?”-
- “Liberato..... solo Raven è sopravvissuto.”-
- “Credi che i tuoi amici avrebbero voluto rimanere vivi come schiavi? Se no, non sarebbero venuti con te. Hai dato loro la libertà. Non gli hai insegnato alla fine che i loro cuori non sarebbero mai stati incatenati da nessuno?”-
Edgar, che rimase fisso a guardare avanti, doveva aver già immaginato a cosa Lydia avrebbe potuto pensare, innumerevoli volte. I due ritornarono al magazzino, che aveva pile di casse e beni impilati, Edgar aprì la bocca come se stesse parlando a se stesso.
- “Un tempo ho cercato di pensarla in questa maniera. Ma, certe volte, ho creduto che fosse solo il mio ego a volerla pensare in questo modo....”-
Alla fine del percorso tra le dozzine di carico in entrambe le parti, c'era veramente una porta, come aveva detto loro Raven.
- “Dev'essere quella. È chiusa.”-
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Siccome Edgar sembrava aver focalizzato la concentrazione sulla porta, sembrò che la loro discussione fosse finita e quindi Lydia annuì. Prese un chiodo dall'interno della sua tasca e aprì facilmente la porta. Era un'abilità speciale inimmaginabile in qualcuno che era nato in una rispettabile famiglia nobile. Guardando attraverso una fessura della porta aperta, poterono vedere immediatamente che Doris era stata rinchiusa all'interno di un piccolo spazio, più un armadio che una stanza.
- “Miss Doris, per favore svegliatevi.”-
Lydia s'inginocchiò e cercò di scuoterla per svegliarla, ma non sembrò che si sarebbe affatto alzata.
- “Devono aver usato delle droghe per addormentarla. La porto io.”-
- “Oi, Lydia, abbiamo un problema!”-
Proprio allora, chi venne correndo in panico era Nico.
- “Nico! Dove sei stato?”-
- “Che importa, solo muoviti e corri. È nato un grosso problema.”-
Sul pavimento, vicino ai piedi di Lydia, Nico continuò a sbraitare.
- “Va tutto bene, lo sappiano. Gli uomini di Graham si stanno avvicinando, giusto?”-
- “Ehhh? È qualcosa di più problematico di quello! Il bogey beast è ritornato e sta controllando Rosalie assieme al suo padrone per uccidere il Conte!”-
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Oh, no, ha ragione.
Lydia alla fine ricordò.
- “Edgar, l'avevo dimenticato! L'uomo della nebbia ti sta cercando!”-
- “L'uomo della nebbia?”-
Si girò, dal punto in cui si era inginocchiato vicino a Doris, per mostrarle uno sguardo confuso.
Ovviamente era così. Per lui era un nome che proveniva da un libro di favole, e sentirsi improvvisamente dire che era cacciato da un uomo della nebbia, era sicuro che non sarebbe stato in grado di carpire la pericolosità della situazione.
- “Non ricordo che qualcosa di simile dovesse vendicarsi di me.”-
- “Oi, Lydia, è un uomo della nebbia?!”-
Ora, anche Nico era nel panico.
- “E' stato il bogey beast a dirlo. Nico, sai qual'è il punto debole dell'uomo della nebbia?”-
- “Un demone come quello non ha punti deboli, anche se ne avesse non c'è nulla che potremo fare, giusto? Ora che ricordo, ha detto che aveva una nemesi e il bogey beast diceva che era intrappolato da qualche parte con delle foglie.”-
- “Chi è la loro nemesi? Quali foglie?”-
- “Come potrei saperlo. No, aspetta, penso di aver sentito qualcosa del genere prima......”-
- “Lydia, perché dovrei essere nel loro mirino?”-
C'erano voci che provenivano da entrambe le direzioni, portando Lydia sull'orlo di una crisi.
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- “Uhhh, per cui in altre parole, l'uomo della Nebbia vuole vendicarsi del Conte Cavaliere Blu. È stato imprigionato dentro l'uovo di fata da un antenato della famiglia del Conte. Dal momento che hai ereditato il titolo di Conte Cavaliere Blu, ha pianificato di divorarti per far risorgere se stesso.”-
- “Aspetta un momento, c'è un Uomo della Nebbia all'interno dell'uovo di fata?”-
- “Tu provieni da una famiglia con un lunga linea di sangue, giusto? Ecco perché era a casa della tua famiglia, il sangue della tua famiglia non permette all'Uomo della Nebbia all'interno dell'agata di uscire fuori neanche un po'. Ma dopo che è stato trasferito alle mani di Rosalie, il potere sigillante deve essersi affievolito, quindi ha chiamato il bogey beast e ha continuato a cercare il Conte Cavaliere Blu per anni, per la sua rinascita.”-
- “...... quindi, con il mio incontro con Rosalie.”-
- “Sì, ha scoperto che sei apparso come Conte Cavaliere Blu e ha cominciato a puntarti.”-
- “Allora, cosa fare quando vieni attaccato da un Uomo della Nebbia?”-
Lydia aveva le mani legate. Anche lei non sapeva cosa fare. Sapeva solo che l'unica regola da seguire per fate che erano globi di cattiva volontà, era di non guardarle, di non toccarle o di non avvicinarsi a loro, e sapeva solo questo perché era una principiante senza esperienza.
Anche se mi chiamo dottore delle fate, sono inutile, pensò rabbiosa arrabattandosi per pensare a qualcosa.
- “Tks! Che inutile essere umano. Se fosse stato il Conte Cavaliere Blu avrebbe sicuramente combattuto con lo stesso potere dell'Uomo della Nebbia”- borbottò Nico, dispiaciuto.
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- “Ma, Edgar non è il vero erede. Come potrebbe avere quel potere.”-
- “Mi chiedo se verrò ancora attaccato anche senon sono quello vero. Non credi che l'Uomo della Nebbia non sarebbe in grado di risorgere se mi mangiasse?”-
- “Beh, la sua vita dipende da quello, per cui ci proverà e ti mangerà a prescindere.”-
- “Capisco.”-
- “E più del potere del Conte Cavaliere Blu, c'è molto più valore nel portare il suo stesso nome.”-
Sofferente per essere stata imbottigliata dal bogey beast e diventata furiosa per essere stata trasformata in esca da Edgar, la sua mente stava cercando disperatamente di pensare ad un modo per salvare Rosalie e Doris, mentre le cadeva la terra dai piedi per via del vero volto di Edgar. Era un suo errore l'aver completamente dimenticato di pensare ad un piano per liberarsi dall'uomo della nebbia, mentre stava venendo trascinata da tutto questo. Era accaduto anche perché si era rilassata immaginando che il bogey beast non sarebbe riapparso così velocemente.
Comunque, era stato il più grande errore come dottore delle fate.
Ah! Gridò Nico in un rantolo.
- “E' rosmarino, Lydia!”-
- “Di cosa stai parlando?”-
- “Le foglie erano rosmarino...... ahh, come ho potuto non pensarci.”-
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Non aveva alcuna idea di cosa lui stesse parlando e inclinò il capo. Ma in quella situazione non avevano più tempo da dedicare alla confusa spiegazione di Nico.
- “Comunque, sembra che il nostro problema non sia solo quello.”-
C'era un martellante suono di passi che si avvicinavano. Arrivarono scrosciando dall'entrata del magazzino e accerchiarono Lydia e i due. Dall'uomo in piedi come una barricata, Graham venne fuori.
- “Milord, sembra che la situazione si sia capovolta.”-
Graham aveva ripreso conoscenza e a quanto pareva aveva ritrovato la fiducia con un buon numero di uomini dietro di lui che ghignò.
- “Può darsi che voi abbiate voluto mettermi nella trappola che avevate metodicamente pianificato, ma avete trascurato questa buco nell'ultima parte.”-
- “Mi chiedo se avete ragione su questo.”-
- “Cosa potete fare da solo. Abbiamo buttato la vostra arma che cammina sul fondo della nave.”-
Sicuramente, l'uomo oleoso e paffuto che era stata rinchiuso sul fondo della nave da Lydia era nel gruppo degli uomini.
- “Vorrei che non sottovalutaste il mio amico”- rispose Edgar, in modo inaspettatamente inalterato.
La nave improvvisamente oscillò molto di lato.
No, la nave non era oscillata, erano caduti il carico e i beni impilati nel magazzino. Proprio quando pensarono che una delle torri di casse di legno stava per chinarsi di lato, quella crollò su Graham e i suoi uomini.
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Una nera figura scivolò sopra di loro.
Raven saltò su Graham, che era a mala pena riuscito a schivare le casse di legno e barre, e lo tenne fermo. Una volta che pose il coltello sulla sua gola, il resto degli uomini di Grahan non poté muoversi. Ma non ebbero il tempo di rilassarsi.
- “Lydia sono qui!”- gridò Nico che si stava arrampicando sulle pile cadute delle casse di legno.
Senza respiro, Rosalie entrò correndo.
Il bogey beast sulla sua spalla, fece loro un ghigno.
- “Rosalie, fermatevi, vi state facendo manipolare da lui!”-
Ma la voce di Lydia non raggiunse le sue orecchie.
L'oscura presenza intrappolata dentro l'agata stava usando la sua forza che trapelava da essa per avvolgersi attorno a Rosalie. Anche con solo un po' di magia, si era collegato con i sentimenti di odio e amore di Rosalie per Edgar e ora aveva completato il controllo sulla sua volontà.
Rosalie non doveva nemmeno essere a conoscenza di cosa stava facendo in quel momento.
(Quello è il Conte, prendetelo!)
Dopo che il bogey beast urlò, Rosalie non esitò un attimo e lanciò l'agata che aveva tenuto così gelosamente, buttandola a terra.
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Si creò una piccola apertura.
Alla fine, la sacra acqua, intrappolata dentro per centinaia di anni era finalmente stata liberata nell'aria. Evaporò all'istante e sparì.
Nello stesso istante, una maleodorante nebbia ribollì uscendo e istantaneamente riempì l'interno della nave. Si sentirono le urla degli uomini di Graham, ma la nebbia era così fitta che non si poteva vedere un passo dal naso.
Lydia poté vedere solo i deboli lineamente di Edgar che era accanto a lei.
- “Lydia, allontanati dal Conte!”- si sentì la voce di Nico da lontano.
Il bersaglio dell'Uomo della Nebbia era Edgar.
- “Fa presto e vai”- disse Edgar, mentre i suoi occhi seguivano qualcosa in movimento nelle profondità della nebbia.
- “Lord Edgar dove siete!”- gridò Raven-
- “Raven, non ti avvicinare!”-
E' l'uomo della nebbia.
Gli occhi di Lydia si fissarono su di lui.
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Una nera e densa nebbia si sollevò e si fuse nella nebbia.
Non era solo una. Molte creature create dalla nebbia emersero; erano i demoni-cani che l'Uomo della Nebbia portava con sé. Gli circondarono ringhiando. La più grande figura creatasi dalla nebbia era l'Uomo della Nebbia e lei vide che la sua attenzione era puntata verso Edgar, mentre oscillava l'enorme corpo avanti e dietro. Poi, il suo corpo si gonfiò come un palloncino e si allungò verso di loro per attaccare.
- “Lydia, veloce, corri.”-
- “.......... No!”-
Lottando contro Edgar che stava cercando di spingerla via, Lydia si aggrappò a lui senza pensare. Nello stesso momento, i due vennero avvolti da un'oscurità avvinghiante e vischiosa tutt'attorno a loro, che premeva così forte da essere soffocante. Dovevano essere stati attaccati o forse inghiottiti, dato che non c'era più la sensazione del pavimento sotto i loro piedi. Sentirono improvvisamente la temperatura scendere, come se fossero stati lasciati nel mezzo della gelata aria invernale.
- “E'........l'interno dello stomaco dell'Uomo della Nebbia?”-
Nemmeno Lydia lo sapeva. Era troppo buio per vedere qualcosa e i suoi polpastrelli si erano intorpiditi per il freddo. Sentì le forze lasciarla, come se la sua forza vitale le stesse venendo risucchiata.
- “Mi dispiace tanto.....”- sussurrò Lydia, mentre venne buttata giù dal rimorso e dal disappunto verso se stessa.
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- “Mi dispiace, mi dispiace, questo è accaduto a causa della mia inesperienza. Mi dispiace per essere un dottore delle fate così inutile. Mi dispiace di dire cose così presuntuose e di non essere capace di salvarti.”-
- “Non mi sento così male. Non avrei mai immaginato che mi avresti abbracciato di tua iniziativa. E non sorridi facilmente davanti a me, ma è un lusso che tu pianga per me.”-
Alla fine realizzò di essere aggrappata a lui, che la stava cullando e accarezzando i capelli gentilmente, ma sarebbe stato spaventoso lasciarlo in quella completa oscurità, per cui rimase ferma. Non le importava in quel momento se Edgar era una persona pericolosa o un frivolo libertino. Dal momento che stava per condividere lo stesso destino di lui.
- “So che è inopportuno in un momento simile, ma voglio che tu mi dica una cosa. È stata la tua responsabilità di dottore delle fate a farti rimanere con me fino alla fine? O mi stai lasciando romanticizzare solo un po?”-
- “E' l'unica cosa che pensi in quella tua testa?”-
Le lacrime scendevano mentre ammirava il suo continuare un comportamento frivolo, ma Lydia era leggermente divertita. Non riuscì a darsi una ragione sul perché si fosse aggrappata a lui senza pensarci. Solo che non voleva che lui abbandonasse se stesso. Se guardava dietro aveva molti compagni e amici con sé, ma doveva guardare in avanti per guidarli, cosa che lo faceva sentire da solo. Perché dal punto di vista di un leader non c'era nessun altro.
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Sebbene aveva aperto la via a quelli dietro di lui, quando lo capì solo Raven era rimasto. C'era solo un unico dubbio rimasto: se fosse stato in grado di essere una speranza per i suoi compagni e amici o se fosse stato in grado di salvarli anche un po', era una sensazione cui voleva credere ma non sapeva come. L'unica cosa che sentiva era la pesante pressione sulle spalle di essere l'unico che era sopravvissuto grazie ai loro sacrifici.
Lei ebbe la sensazione che le fosse stato mostrato uno scorcio del suo cuore, ma poteva essere anche la sua immaginazione e essere venendo ingannata di nuovo, ma sapeva che non voleva lasciarlo da solo.
- “......... è perché sembri solo.”-
- “Hmmm, quindi è pietà quella?”-
- “Non pensare così bene di te stesso.”-
Anche se strinsero i corpi assieme, faceva terribilmente freddo, potevano morire congelati.
- “Sei così calda.”-
- “Eh, non hai freddo?”-
- “Oh no, non è quello che intendevo dire. Ah, ma questa cosa continua a tenermi caldo.”-
- “Cos'è?”-
La cosa che Edgar tirò fuori dalla sua tasca interna era la lattina di qualche giorno prima.
Guardandola da vicino, poterono vedere che s'illuminava debolmente.
Seppure a mala pena, stava riuscendo a respingere il buio dominante dell'Uomo della Nebbia.
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- “Che cos'è questo.....”-
- “E' una lattina.”-
- “Lo so, ma......”
- “Ora che ricordo, Raven ha detto che lattina voleva parlare con il dottore delle fate.”-
- “Stai dicendo che una lattina ha parlato?”-
- “Beh, dal momento che lui è il sangue del sangue di uno spirito mistico che gli corre dentro, tiene dentro di se un'arte misteriosa.”-
Forse, ecco il motivo per cui Raven aveva detto dall'inizio che quella lattina era l'arma di Lydia.
Aveva forse capito che c'era una qualche fata all'interno di essa?
Una lattina, o effettivamente la cosa dentro la lattina stava chiamando Lydia.
Il pesce cotto alle erbe? No, quello non poteva essere il potere che stava respingendo l'uomo della nebbia. Era qualcosa che proprio perché sigillata nella lattina non aveva un forte potere. Ma se riusciva a combattere adeguatamente l'Uomo della Nebbia, quindi poteva essere l'elemento della natura che questa cosa possedeva? ….........l'unico elemento naturale in grado di avere l'elemento per scacciare un Uomo della Nebbia poteva essere.....
Lydia trovò improvvisamente la risposta.
Le foglie di rosmarino di cui stava parlando Nico! La cosa che ne era dentro ingannata dal bogey beast e intrappolata nella lattina di erbe era la loro nemesi!
Era la fata che quando appariva portava con sé il piacevole profumo della verde erba primaverile.
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- “Edgar, credo che possiamo salvarci! Se riusciamo ad aprire questa lattina.”-
- “Non mi porto dietro strumenti che aprono le lattine.”-
- “Oh sì, hai ragione.”-
Lydia fu immediatamente delusa. Per evitare che situazioni del genere non accadessero, avrebbe dovuto prestare attenzione a qualunque segno di avvertimento attorno a sé e avrebbe dovuto prepararsi, per riuscire forse a scacciare via l'Uomo della Nebbia. Aveva avuto quella possibilità, ma per via della sua inesperienza l'aveva lasciata sfuggire.
- “Ahh, caro Lord, sono così idiota. Sono senza speranza.”-
- “Quindi devi aprirla per mangiare quello che c'è dentro?”-
- “Oh no, anche un buco se riusciamo a farlo. Non credo che ci sia pesce lì dentro.”-
- “Forse potrebbe esplodere, ma cosa ne pensi di questo?”- disse tirando fuori una pistola.
Mi chiedo se la cosa all'interno starà bene, ma quella preoccupazione non si appllicava alle fate, per cui non fu preoccupata.
- “Facciamo una prova.”-
- “Lydia stai indietro.”-
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Pose la lattina vicino a terra. Lydia coprì le orecchie e trattenne il respiro dietro ad Edgar.
Ci fu il suono di uno sparo e la lattina si aprì di colpo.
In quell'istante qualcosa venne fuori saltando da essa. Un potente tornado eruppe. Il vento fece indietreggiare la pesante nebbia che aveva inghiottito i due e la spostò via in un turbine facendola saltare in aria. Si sentì una voce gemente che tuonò come un terremoto, forse era l'Uomo della Nebbia. Un'enorme ombra nera sembrò stesse cercando di lottare contro il vento. Era la nebbia nera che aveva inghiottito tutto attorno, sciogliendo tutto. Ma in quel momento, non poteva avvicinarsi a loro due, perché era intrappolata nel tunnel ventoso.
Perché quando toccava il vento, la sua nebbia si scioglieva e scompariva. Quella era una regola della natura delle fate. La palla di nebbia ancora controllata, continuava a lottare contro il vento, cercando di mantenere la sua forma, creando un nero mulinello, e di usarlo per attaccare disperatamente qualsiasi cosa che poteva. Sentirono dei suoni che sembravano urla provenienti da Graham e dai suoi uomini. La nebbia e la foschia vennero soffiate via, ma sembrò loro, dando una fugace occhiata, che avesse inghiottito Graham e i suoi uomini che erano lì vicino.
Ma soprattutto, la vista della nebbia, che gli aveva assorbiti, che venne spinta e gettata via senza pietà, portando con sé la nebbia, le persone e i detriti era abbastanza per mandare brividi lungo la schiena.
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Alla fine, la vista attorno a loro si chiarificò rivelando l'area del fondo della nave. Lydia cercò Nico, mentre il vento continuava a soffiare, e vide Rosalie e Doris e anche Raven e fu sollevata di vederlo spostare le due ragazze dalla presa affamata della nebbia e condurle verso un'area al sicuro dai venti. I venti crebbero con forza e violenza un'altra volta, impedendo a Lydia di mantenere gli occhi aperti e che quasi la fecero cadere. Venne sorretta da Edgar e si sentì in imbarazzo tra le sue braccia e sentì le maledizioni e le condanne del bogey beast che venne travolto dalla nebbia e lanciato via lontano dalla loro vista. Quando si permise di alzare la testa, fu in grado di vedere un piccolo stralcio di cielo azzurro. Il magazzino era stato rotto. Il vento girò attorno alla nebbia portandola più in alto nella vastità del cielo. Vide uno scorcio di venti colorati come il cielo, sottili e trasparenti come l'aria.
- “Sylph......”- sussurrò Lydia.
Una volta che il nunzio, intrappolato dentro la lattina, esplose nei cieli, uno sciame di fate del vento, le Sylph, arrivarono numerose. Era il ritorno dei venti primaverili.
Si unirono in un'esplosione di grida e scoppiarono all'unisono scendendo dai cieli sulle acque del fiume, vicino alla città. Sentendo il pesante rollio e un nflusso ma sentendo che stavano venendo protetti dalle sylph, Lydia sentì come se fosse dentro una piacevole culla.

Quando l'ultima presenza dell'Uomo della Nebbia si disperse nel vento, le fate del vento continuarono ad andare e volarono in cieli lontani.
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- “Edgar stiamo bene, adesso! Siamo riusciti a scappare dall'essere inghiottiti dall'Uomo della Nebbia!”- il suo cuore era pieno di sollievo e felicità per essere ritornata da quel mondo dall'oscurità all'interno dell'Uomo della Nebbia che fece fare a Lydia un grido felicissimo.
- “Sì, sembra che si così.”-
Edgar era lì, al sicuro.
Sono così felice di non averlo lasciato da solo. Anche se lui era un'incosciente e un'inaffidabile, pensò ottimisticamente che quando avevi la sensazione di voler aiutare qualcuno, il miracoloso potere delle fate ti avrebbe benedetto. Erano le braccia di Edgar che stavano sorreggendo Lydia che era quasi crollata sul suolo per il sollievo. Realizzò che era stata aggrappata a lui per tutto quel tempo, ma anche se la mano di lui le toccò una guancia, non sentì alcun pericolo che normalmente le avrebbe fatto pensare di dover scappare. Forse, era perché le stava sorridendo con un'espressione serena. Quando i raggi del sole brillarono, guardò i suoi capelli dorati che splendevano come puro oro solido e in quell'istante il suo sguardo venne catturato dai suoi lussuriosi occhi color malva cenere, che facevano sciogliere i cuori.
La distanza e l'atmosfera sembrarono, un po', spaventose. Sebbene lo pensò, non riuscì nemmeno a colpirlo, ma lasciò che le sollevasse il viso, con le sue dita sulla sua guancia che la guidavano.
No, no, è tutto a posto, Raven ha detto che Edgar non era quel tipo di persona.
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Ma.
Aspetta un minuto.
Mi aveva detto che non sarebbe successo nulla, Raven era un... bugiardo.....?
Le sue labbra toccarono gentilmente la fronte di Lydia. E poi lui le sorrise felicemente.
- “Credo mi piace ancora di più il caramello. Così tanto che lo voglio riservare per mangiarlo dopo.”-
I venti che avevano devastato Londra, soffiarono via la nebbia che si erano trattenuti sulla città, facendo diffondere al rinfrescante sole mattutino, l'aria della primavera tutt'attorno.
C'erano molte voci che circolavano riguardo alla scomparsa di Lord Graham e quelli che avevano messo mano nelle sue azioni criminali, ma la verità rimaneva irrisolta, ancora, persa nella nebbia, così per dire. Lydia non riusciva ad immaginare cosa era accaduto a quegli uomini che erano scomparsi nell'oscura terra assieme all'Uomo della Nebbia.
L'Uomo della Nebbia, come fata, non era in grado di far rivivere se stesso ed era scomparso dal dominio degli uomini. Forse ci sarebbe stata un altro momento quando avrebbe riavuto i suoi poteri, ma questo avrebbe richiesto molto tempo.
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Con la scomparsa di Graham, Edgar aveva perso la sua chance di dichiarare guerra al Principe, ma inaspettatamente, sembrò che la cosa che non gli importasse più.
Lydia non poteva dire se aveva deciso di rinunciare alla sua vendetta, ma dopo aver visto la fine di Graham, forse si sentiva come se avesse ottenuto la sua vendetta.
Solo, quello che voleva Edgar per soddisfare la sua vendetta, per il bene dei suoi compagni, non avrebbe dovuto essere Graham, che era uno degli uomini del Principe, ma solo la punta dell'iceberg. Ecco perché Lydia voleva credere che quella vendetta non era qualcosa che lui avrebbe dovuto fare per il bene dei suoi amici che erano morti. Comunque, le contromisure e gli accordi che vennero dopo furono velocemente acquisiti da Edgar e l'unica cosa che venne fatta pubblica fu la notizia che Graham era stato colui che aveva usato i beni della famiglia Worpole e che aveva confinato Lady Doris che aveva scoperto tutto, e aveva fatto in modo di far sembrare che ci fosse Rosalie dietro a tutto quello. Per quanto riguardava Lydia e lo stato distrutto dell'interno della nave, venne spiegato dal fatto che mentre Lydia stava cercando dov'era Doris, che era sua amica, aveva capito che la nave di Graham aveva qualcosa di sospetto. Edgar era arrivato dopo che lei gli aveva rivelato il suo racconto e aveva cercato di fare un salto sulla nave di Graham, ma era finito col combattere contro i marinai a bordo.... o qualcosa del genere. Quelli che ne erano usciti vivi, erano dei marinai ingaggiati che non erano a conoscenza dei dettagli nascosti e anche se ne sapevano qualcosa non avrebbero potuto rivelare nulla sul contrabbando, quelli che erano rimasti potevano solo tenere la loro bocca chiusa per sempre, disse Edgar.
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Sentendo e vedendo questa parte di lui, si ricordò che era veramente un vero delinquente. Comunque Lydia aveva seguito la raccomandazione di Edgar di prendersi tre giorni di riposo dal lavoro per rimettersi in senso dall'orripilante episodio, ma dopo di che, lei ritornò nella casa del Conte nell'usuale stato di lavoro che non c'era.
Quel giorno Rosalie e Doris vennero a farle visita.
Doris, che era stata sedata, ovviamente non sapeva nulla della furia dell'Uomo della Nebbia e di Rosalie che era stata manipolata, per cui non si ricordava nulla. Dopo che l'Uomo della Nebbia e il bogey beast erano scomparsi, Rosalie si era svegliata e aveva trovato Doris incosciente e le era andata di corsa incontro piangendo.
Aveva continuato a scusarsi così tanto che era diventata noiosa e Doris non l'aveva vista aggrapparsi a lei, ma non c'era dubbio che dopo l'accaduto le due si erano riconciliate.
- “Doris e io abbiamo deciso di spendere un po' di tempo in campagna per un po'”- disse Rosalie con il suo solito franco modo di fare che aveva prima.
- “Dato che Londra ha un volto chiassoso”- fece Doris, con un sorriso gentile.
- “Sì, credo che sia la cosa migliore.”-
- “All'inizio non ero d'accordo sulla campagna, dato che detesto essere annoiata, ma dato che Doris continuava a dire che sarei stata molto sola. Non riesce a smettere di comportarsi come una bambina....”-
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Rosalie era la stessa di prima, ma quando Doris alzò le sopracciglia, lei sussurrò “lo so, lo so” e cambiò espressione in una più seria.
- “Uh, mi dispiace per tutte le cose. E grazie per averci salvate...... sono venuta solo per dire questo.”- Inaspettatamente sembrò che fosse Doris quella matura tra le due.
- “Non sono stata in grado di salvarvi da me. Ma Miss Rosalie Worpole, credo che sia meglio che non vi facciate più coinvolgere dalle fate.”-
- “Lo so.... dato che quell'uovo di fata e quella fata non mi hanno affatto protetto. Ho imparato che bisogna mai avere fiducia nelle fate.”-
Oh, beh pensò Lydia. La ragione per cui Rosalie era venuta in contatto con il bogey beast era perché aveva messo le mani sull'uovo di fata. Dato che non era nata con il potere di vedere le fate non c'era da preoccuparsi che sarebbe stata catturata da uno spirito maligno come quel bogey beast.
- “Soprattutto, Miss Carlton vorreste venire con noi?”-
- “Eh?”-
- “Credo che potremo diventare amiche. Se si tratta di voi, non m'importa se andate d'accordo con Doris. Forse potrebbe non esserci nulla in campagna, ma credo che non ci annoieremo se saremo tre amiche assieme.”-
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Sembrava che Rosalie fosse seria, i suoi occhi stavano scintillando.
- “Ma, ho ancora dello cose che devo fare..... ma, ovviamente, credo che potremo diventare amiche.”-
- “Hey, qual'è la verità? State venendo minacciata da Edgar? Se vi sta costringendo a lavorare per lui, allora credo che dovremmo salvarvi da qui.”-
Abbassò il capo e trasformò la voce in un sussurro come se stesse parlando di qualcosa di segreto.
- “N-no, sto bene. Non è successo nulla del genere.”-
- “Potete dirci la verità. Non lo diremo a nessuno.”-
- “Uh, sul serio, non vengo minacciata, per cui non avete nulla di cui preoccuparvi.”-
- “Rosalie, non è bene insistere.”-
Quando Doris lo disse, sembrò che non fosse soddisfatta, ma si tirò indietro.
- “Quindi, verrete a farci visita presto?”-
- “Sì, ovviamente.”-
- “Cielo, cielo non m'inviterete?”-
Alla voce che proveniva dal corridoio, Rosalie e Doris s'irrigidirono.
- “Oh, bentornato Edgar. Sono appena arrivate per farmi visita.”-
- “Benvenute signore. Per favore, fate con comodo.”-
Al sorridente viso di Edgar, la faccia di Rosalie divenne ancor più dura e tesa.
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- “Oh, no, ce ne andiamo adesso!”-
- “Oh, ma siete appena arrivate.”-
- “Mi dispiace Miss Carlton. Ma non abbiamo tanto tempo. Vi spediremo una lettera a tempo debito!”-
Rosalie stava praticamente trascinando con sé Doris e puntò verso la porta, prendendo una grande distanza da Edgar.
Una volta attraversato la porta, corsero via senza guardarsi dietro.
- “Non dovrebbero essere così spaventate da me”- mormorò Edgar dispiaciuto.
- “Questo perché sono spaventate.”-
- “Capisco Rosalie, ma perché anche Lady Doris è scappata via?”-
- “Ovviamente, deve aver sentito una buona predica da Rosalie su quanto sei un criminale malvagio.”-
Scrollò un po' le spalle, ma non sembrò irritato dal fatto che era detestato e temuto dalle ragazze. Più che quello, fissò Lydia come se stesse guardando una creatura misteriosa.
- “Tu non sembri spaventata. Rosalie non ti ha detto?”-
Il suo cuore fece un balzo, probabilmente perché aveva scovato la cosa su cui lei stessa stava rimuginando.
Ovviamente, non è che avesse sentito i dettagli, ma se un uomo con un caldo e gentile contegno, improvvisamente cambia completamente il suo atteggiamento, era naturale che non si volesse avvinare a lui. In base alla situazione, anche Lydia poteva essere passata per una simile esperienza.
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- “Come se la cosa fosse nuova per me. So da molto che eri un criminale.”-
- “Comunque hai pianto e ti sei tuffata nelle braccia di quel criminale.”-
- “E' stato, solo perché sono stata colta di sorpresa!”
- “Oh, ora non devi respingere questa possibilità così forte. Da quel momento, ho pensato a qualcosa su di te.”-
- “Cosa su di me.”-
- “Sì, sulla tua parte misteriosa. Grazia a te tutti si sono salvati alla fine. Ti ho usata con in mente solo la mia vendetta. Eppure, mi hai aiutato e hai anche salvato Doris e Rosalie che sono quasi diventate vittime del piano distorto di Graham. In quella lunga corsa, con le due ragazze che sono uscite fuori salve, mi sono sentito come se fossi stato salvato da te due volte. Penso che tu sia effettivamente la mia fata della fortuna.”-
Non era stata una così fantastica. Erano stati salvati da un sylph e anche quella era stata una coincidenza.
Buona fortuna.....
La buona fortuna...... era improbabile. Lydia era una principiante senza speranza.
- “Hm? Ho detto qualcosa che ti ha rattristato?”-
- “Ora che ricordo, anch'io ho qualcosa a cui sto pensando da allora.”-
- “Cosa?”-
- “L'ho capito da questo incidente. Ho troppa poca esperienza e sono troppo impreparata.”-
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Sentendola parlare con un tono serio di voce, Edgar alzò un po' le sopracciglia.
- “In questo stato, non dovrei essere assunta privatamente dalla famiglia del Conte...”-
- “Aspetta un momento Lydia. Stai dicendo che te ne stai andando?”-
- “Ritornerò in Scozia e studierò di più.”-
- “Dove ho sbagliato? Se c'è qualcosa che non ti piace di me, allora la metterò a posto. Per cui per favore, non dire che vuoi finire la nostra relazione.”-
- “Perché lo fai suonare come se fosse la fine di un amore.”-
- “O hai trovato un uomo che ti piace? Se quell'uomo ti vuole portare via, allora lo sfiderò a duello. Se non è un uomo capace di morire per te, allora non intendo ritirarmi.”-
- “Oh, smettila di scherzare!”-
Doveva aver capito che non avrebbe potuto nascondere sotto un tappeto questa cosa scherzandoci su, per cui si sedette su un sofà vicino in modo stanco.
- “Non sto scherzando. Non capisci quanto ho bisogno di te?”-
- “Ci hai salvati dall'Uomo della Nebbia.”-
- “Quella è stata una coincidenza.”-
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- “Ho bisogno della tua parte onesta e pura probabilmente molto di più di te come dottore delle fate. Se tu, che mi hai insegnato a non odiare più nessuno, mi lasciassi, allora chi mi conforterebbe?”-
- “Voglio diventare un dottore delle fate esperto. Non un'amante per il tuo conforto.”-
- “Amante! Suona davvero bene. Se starai dalla mia parte, cambierai idea.”-
Mostrò di certo il più grande sguardo seducente. Comunque, il più grande difetto di Edgar era che non c'era nessun sentimento serio dietro quegli occhi.
Come sempre, Lydia non poté permette a se stessa di credere alla sua parlantina da corteggiatore.
Il suo bacio sulla sua fronte, era solo il suo abituale gioco, o forse un segno di amicizia verso un suo compagno, o forse..... in ogni caso, rimase confusa e Lydia finì con l'accettarlo. Era infantile pensarci troppo, per cui fingeva di esserselo dimenticato, ma ogni volta che guardava il suo volto, si riempiva d'imbarazzo. Era curiosa di sapere quali fossero le sue intenzioni, ma era anche irritata da quella parte di sé, per cui prese libertà e si focalizzò nel pensare a se stessa come dottore delle fate.
- “Edgar.... io sono seria.”-
- “Se vuoi studiare per essere in grado di stare in piedi da solo, allora non puoi farlo qui?”-
- “Il numero e le specie di fate è molto piccolo a Londra. Anche essendo stata assunta privatamente dalla famiglia contesca, c'è difficilmente del lavoro. E non voglio essere assunta come tua compagna di giochi, per cui questo è tutto contro il mio volere.”-
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- “Vuoi forse lavorare?”-
Lo disse come se fosse una cosa completamente inaspettata, cosa che fece Lydia chiedere.
Cosa pensa di me quest'uomo?
- “Beh, diventare indipendente non significa che uno debba lavorare sodo e accumulare esperienza.”-
- “Perché non me l'hai detto prima.”-
Eh? Nel breve momento in cui lei inclinò la testa, Edgar chiamò Tomkins. E fece portare dal suo maggiordomo una scatola che riusciva a malapena a tenere tra le braccia, e la posò davanti a Lydia.
- “Cos'è questo.....”-
- “Petizioni.”-
Dentro la scatola c'era un traboccante numero di lettere.
- “Per dirla semplicemente, appena è circolata la voce nelle mie terre private, che ero l'erede della famiglia contesca, sono arrivate numerose lettere di persone che soffrono da molto per via del rapporto problematico che hanno con le fate, durante la lunga assenza del loro padrone hanno mandato appelli sulla loro situazione corrente.
Come c'era da aspettarsi, c'erano sicuramente molte fate che ancora vivevano nei minori stati della famiglia del Conte Cavaliere Blu invece che nel mondo delle fate.
Le fate stanno rubando le nostre colture. Fano un putiferio sul tetto delle case nel bel mezzo della notte, stanno monopolizzando l'acqua buona, sciolgono il nostro bestiame, lasciano impronte sul nostro bucato.......
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C'era una massiccia pila di lettere scritte su problemi diversi in cui, in tempi passati, venivano coinvolti dottori delle fate.
- “Perché non me l'hai fatto vedere prima?”-
- “Ero preoccupato che forse ti saresti stancata e avresti abbandonato per via della montagna di lavoro che ti aspettava appena avevi cominciato.”-
- Non vuol dire che dovevi accantonarle per settimane!”-
Il tempo dedicato a rimproverarlo le sembrò sprecato per cui Lydia immediatamente trasferì l'intera scatola al tavolo vicino la finestra. Sedendosi nell'area molto illuminata, si concentrò sul far scorrere gli occhi sulle lettere.
- “Ma, Lydia, ho veramente imparato da questo incidente. Quando vado in giro con il nome di Conte Cavaliere Blu, significa che porto con me l'odio per i miei antenati, che avevano poteri magici, una peculiarità solo di quella famiglia. In accordo alla tua storia, le fate apparentemente posso vivere per centinaia di anni e sembra che abbiamo agito per castigare e punire le fate malvagie. Il che vuol dire che non importa se un nuovo umano succede nel nome, dal momento che ci sono ancora fare come l'Uomo della Nebbia che hanno del risentimento verso il Conte.”-
- “Scusa ma puoi aspettare più tardi?”-
Voleva concentrarsi sulle lettere. Doveva trovare modi per risolvere i problemi, il prima possibile e mandare le risposte. Lydia sentì l'eccitazione crescere in lei per via della sfida, facendola completamente assorbire dalle carte.
-“Va bene, c'è abbastanza tempo per noi due. Dal momento che sono un Conte, non ti permetterò di scappare via.”-
Ovviamente, lei non stava ascoltando.
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Raven camminò con il tè preparato. Guardando il ragazzo posizionando le tazze da tè con mani rispettose ed esperte, Edgar sorrise allegro.
- “Sembra che sia riuscito ad evitare il discorso di finire la nostra relazione.”-
- “Molto bene, milord.”-
- “Comunque, Raven, chi ha vinto la scommessa sul bacio?”-
Guardò verso Lydia che era vicino al davanzale, come se fosse preoccupato che stesse ascoltando.
- “Non può sentirvi adesso.”-
- “E' stato un pareggio. Perché Lord Edgar ha concluso a metà.”-
- “Sei arrabbiato?”-
- “No. Devo seguire gli ordini che mi vengono dati. Solo, non posso credere che sia così difficile vincere un bacio da Miss Carlton, dopo che mi ero preso il disturbo di fare una scommessa per farle abbassare la guardia.”-
- “Questo perché Lydia diventa troppo tesa quando le vado troppo vicino. Mi sentirei come se stessi facendo qualcosa di terribile se andassi oltre quel muro.”-
- “E' piuttosto malvagio.”- c'era una voce che proveniva dal corridoio. Un gatto in piedi sulle sue zampe posteriori aveva parlato a loro. O è quello che pensò lui.
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- “Eh? Voglio solo fare una più profonda conoscenza con Lydia. Non credi che un uomo e una donna sarebbero molto intimi con un solo bacio che con cento parole?”-
- “Eppure, avete lasciato andare quella chance?”- chiese Raven.
Sembrava che Raven fosse effettivamente frustrato. Aveva lavorato così sodo per portare avanti lo sciocco ordine datogli da Edgar e aveva fatto in modo che Lydia accettasse la scommessa, ma quel
bacio infantile aveva vanificato ogni suo sforzo.
Tuttavia, per Raven che non riusciva bene a comunicare i suoi sentimenti, questo fu un risvolto positivo ben accetto.
Poggiando la guancia sul suo palmo, Edgar fece un sorriso felice.
- “Mi dispiace veramente di averti causato problemi nel campo in cui sei più debole. Ma come hai detto tu, in quel momento Lydia era insolitamente aperta, mi ha fatto sentire come se fosse la cosa sbagliata da fare assecondarla in quello.”
Era veramente un sentimento per il quale lui non poteva sprecare delle opportunità occasionali. Come il perfetto momento per apripre la propria bottiglia di vino preferita, fosse quello in cui era giusto da fare.
- “Hmm, per cui hai una mente razionale. Credevo che facessi qualsiasi cosa in qualsiasi momento volessi.”-
Nico si avvicinò a loro e saltò su una sedia che stava attorno al tavolo.
Sembrava stesse per partecipare all'ora del tè. Senza esitazione, Raven pose una tazza di fronte al gatto, che indossava una cravatta, come se fosse una cosa naturale da fare.Per quando assurdo potesse essere per un gatto sorseggiare del tè o aprire la bocca per parlargli annoiato, Edgar stava gradualmente perdendo la resistenza a questo.
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- “Nico, non trattarmi come se fossi una sorta di animale selvatico.”-
- “Un animale selvatico non va in calore tutto l'anno.”-
Sembrò che Raven avesse sorriso debolmente.
C'erano cose magiche e misteriose che accadevano ogni giorno attorno a Lydia. Non era che Edgar fosse stato in grado di vedere la vista dell'Uomo della Nebbia, ma aveva assistito alla peculiare nebbia e al vento agire in una maniera che non poteva essere descritta come un fenomeno naturale.
Quando si trovava con lei i suoi occhi si aprivano su un mondo di cui non aveva saputo nulla.
Il senso sul mondo di Lydia era stato rimosso dalla selvaggia e inumana realtà famigliare ad Edgar, che soffiava in lui come i venti primaverili delle sylph. Ed è in quel momento lei l'aveva tirato fuori dalla nebbia. Dalle profondità della nebbia in cui si era perso otto anni prima. Molti altri nelle stesse circostanze erano morti, ma Edgar era rimasto vivo. Si era tormentato per questo, ma quando Lydia si era messa dalla sua parte, anche se era stato inghiottito dalla nebbia, ne era stato rilasciato.
Lydia non era legata al passato d Edgar, quando la ragazza, che non aveva nessun obbligo di aiutarlo, aveva pianto e si era scusata aggrappandosi a lui, aveva sentito che la sua parte debole era stata sostenuta da quelle snelle, soffici braccia di lei.
Se c'era qualcuno che non l'avrebbe lasciato anche fino alla fine, allora pensò che non era un peccato essere l'unico sopravvissuto.
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Era la calda mano del salvatore che gli era stata porta, a lui che era solo odio e rimorso. Sebbene il pacifico pomeriggio primaverile stava per finire per sempre, sperò che un giorno come quello, che si crogiolava nei raggi della Primavera, durasse solo un po' più a lungo. Dando un'occhiata verso Raven che silenziosamente pose una tazza da Lydia, Edgar fece un sospiro.
- “A questo punto, sembra che non avrò attenzioni per un po' di tempo.”-
- “E' questo il motivo per cui hai nascosto le lettere?”- disse Nico.
Con un cucchiaio d'argento in una zampa, il gatto grigio mescolo il tè, riempito di delizioso latte.
- “Oh, beh, fino a quando rimarrà qui, credo che potrò sopportarlo.”-
Proprio allora, alzò il viso per realizzare che c'era un'altra tazza di tè per qualcuno in un punto vicino a Nico. Un'armoniosa brezza primaverile scivolò dalla finestra aperta, alzando e roteando i capelli color caramello di Lidya e le tende d'un blu chiaro.
Un petalo di fiore, portato dal vento del sylph, volò per posarsi dentro il tè.
Fine


Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar 

5 commenti:

  1. Ciao :) Hai intenzione di tradurre tutti e 33 i volumi? Sarebbe una cosa meravigliosa!

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    Risposte
    1. lol ヾ(≧∇≦*)ゝ sarebbe davvero fantastico. Ma dal momento che non so il giapponese (non ancora)... Queste sono solo traduzioni che faccio dai capitoli inglesi. Bisogna ringraziare la gentile Nalya, è lei che fa il duro lavoro <3

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  2. Risposte
    1. Grazie a voi lettori che seguite questo blog e quest'affascinante light novel ! 。・゜・(ノД`)・゜・。

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  3. Ogni tassello, anche quello che sembrava meno significativo, è andato apposto nel finale creando un mix davvero ben riuscito.
    Lydia è di nuovo stata "bloccata" a Londra.
    Conclusione stupenda.
    Grazie!

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