mercoledì 25 marzo 2015

Cap. 5 La sua impietosa vendetta
Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi

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Era l'entrata al Grande Impero Britannico. Il porto, dove le persone e i carichi si riunivano da ogni parte del mondo, era riempito di navi che andavano e venivano dal Tamigi.
Per via del tempo nuvoloso e per il fatto che non ci fosse vento, lo smog accumulato che riempiva la Grande Londra sembrò come un nero gigante in piedi, che avvolgeva la città.
Inghiottiva senza fine l'immensa ricchezza costruita dagli insediamenti coloniali. Passando accanto ai magazzini in mattone rosso e alle carrozze usate per i trasporti e i cargo accatastati, Lydia usò il tempo per immaginare di poter vedere l'enorme forma dell'uomo della nebbia che usava la sua nebbia per inglobare la città.
Alla fine, la loro carrozza si fermò vicino al molo. Da lì, salirono su una barca, remando attraverso la superficie del fiume e sorpassando molte navi che vi erano attraccate.
E da lì, Graham portò Edgar su una di quelle imbarcazioni che era una grande nave a vela.
Quando ci salirono, venne circondato da un grande gruppo di alti uomini muscolosi, che lo adocchiarono con ostilità, sembrava come se fossero stati circondati da un branco di lupi.

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Comunque Edgar non cambiò affatto la sua espressione. Invece, gli fissò con uno sguardo irritato, cosa che fece percepire ai lupi la presenza di un leone dentro quel magro ragazzo e li fece rimpicciolire.
Era un'impressione diversa da quella in cui si mostrava cortese e sagace alle persone d'alta classe come Graham, che le faceva zittire, ma era più come se avessero visto un'istintiva presenza davanti a loro, la cosa fece innervosire Lydia.
Edgar che stava cercando di salvare Lydia; lui era un uomo che nascondeva sempre qualità di sé che lei non era in grado di vedere.
Eppure, Lydia non era ancora in grado di odiare il lato pericoloso di Edgar e sentì che l'avrebbe perdonato anche se fosse stata messa in pericolo. Aveva anche visto la sua sofferenza e quindi non riusciva ad odiarlo. Aveva un lieve presentimento riguardo qualcosa. Cioè che Edgar stesse complottando qualcosa dall'altra parte della sua mente, sotto la sua maschera.
Anche il motivo di essere venuto nel mezzo del territorio nemico da solo era quello di salvare Lydia, sicuramente non se ne sarebbe andato solo con quello. Alla fine, qualunque impossibile situazione sarebbe venuta, avrebbe usato qualsiasi cosa che poteva. Ma, in quel momento, Lydia lasciò perdere e pensò che lui doveva fare come voleva. Dal momento che per quanto alimentasse la rabbia contro di lui, non riusciva a farsi coraggio e odiarlo.
Graham aveva un bel po' di uomini con sé, che non sembravano dei marinai piuttosto delle guardie del corpo che scesero in una scalinata buia, attraversando il corridoio della nave.
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Finalmente arrivarono alla fine e Graham aprì la porta di una stanza pesantemente protetta ed entrò solo con Edgar.
- “Quindi, dov'è il mio gioiello?”-
Mentre Lydia sedette fiacca, diventò rossa per colpa di lui che diceva ancora delle parole così imbarazzanti.
- “Dietro quella porta.”-
Graham puntò alla porta che era in fondo alla stanza.
Aveva immaginato che il suo corpo fosse stato buttato in qualche ripostiglio sporco e buio, e quindi fu sorpresa di sapere che la tenevano in una stanza effettiva.
Edgar corse verso la porta. Quando cercò di girare il pomello, sembrò che fosse chiuso.
- “Dov'è la chiave?”-
Quando lo chiese, doveva aver sentito una strana, pungente presenza dietro di sé e lentamente si girò, con cautela.
Lydia fu in grado di dare un'occhiata a Graham che puntava la pistola contro Edgar.
-“Lord Graham, cosa vorrebbe dire?” -chiese Edgar, in un tono indifferente, come se se lo fosse aspettato.
- “Milord, mi piacerebbe che non mi sottovalutaste. Ho sentito che eravate voi che stavate cercando di rivendicare tutta la mia fortuna, usando una serie di nomi falsi.”-

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- “Oh? Avete una prova per una cosa del genere?”-
- “Me lo ha detto Rosalie. Siete voi che avete sequestrato il mio hotel, e soprattutto, voi stavate segretamente indagando su di me, ho sentito . Cosa state cercando?”-
- “Rosalie...., capisco. Per cui, avete imbarcato una ragazza che vi ha chiesto aiuto su una nave di schiavi. Proprio come avevate pianificato dal principio, volevate far sembrare che fosse lei quella ad aver usato e prosciugato la fortuna della famiglia Worpole ed essere scomparsa con uno degli uomini che stava finanziando.”-
Perché qualcuno dovrebbe fare una cosa del genere solo per il bene del denaro? E a due delle sue nipoti che si suppone dovesse badare come le sue pupille....
Anche Doris doveva essere in qualche posto buio proprio adesso, piangendo da sola di nuovo. Anche Rosalie, che aveva una forte volontà, doveva essere sicuramente spaventata.
Ma, non c'era nulla che Lydia poteva fare. Stava combattendo contro la tormentata sensazione che la sua piccola entità stesse scomparendo e che fosse ai suoi limiti con il solo essere conscia che stesse ancora respirando.
- “Lord Conte, sembra che sappiate troppo per il vostro bene. Vi farò affondare nell'oceano Atlantico. In modo che il vostro corpo non venga mai ritrovato.”-
Con la pistola ancora puntata contro Edgar, Graham pose il suo dito sul grilletto.
- “Lydia, perdonami.”-
Sentendo delle scuse improvvise, non capì cosa volesse dire, ma in quel momento, Edgar aveva già buttato la bottiglia in aria.

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Avevo detto che andava bene abbandonarmi. Ma questo!
Si aspettò di colpire il muro. Ma Lydia venne afferrata da un corpo di pelo morbido.
-“Nico….”-
Ma, non ebbe il tempo di rilassarsi, perché il suo corpo trasalì per via del suono di uno sparo.
Una lampada a sospensione andò in frantumi. Proprio quando guardò in alto vide che Edgar aveva fatto un salto verso Graham e ebbe una colluttazione con lui per cercare di togliergli l'arma.
Accidentalmente, venne sparato un altro colpo.
E infatti, gli uomini che sentirono quel suono, si precipitarono immediatamente nella stanza.
Nico strinse la bottiglia tra le braccia e si nascose sotto il tavolo.
- “Nico, Edgar verrà ucciso.”-
- “Cosa dici che potrei fare?”-
- “Beh, ecco..... ma...”-
Vide uno degli uomini massicci e corpulenti stringere i suoi muscoli solidi attorno al collo di Edgar per tenerlo lontano da Graham.
Durante quella lotta, improvvisamente, il corpo dell'uomo di piegò in avanti e tutto il suo corpo cadde per terra. Una nera figura d'ombra attraverso veloce di fronte al tavolo dov'erano nascosti Lydia e Nico. Una mano d'ascia ricadde attraverso l'aria e buttò via la pistola dalla mano di Graham .
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Era Raven.
Quando il suo corpo, che ad una prima occhiata appariva magro e fragile, passava accanto, gli alti e robusti corpi delle guardie del corpo cadevano inerti sul pavimento senza nemmeno un rantolo.
D'altra parte, Graham, afferrò un coltello da uno dei suoi uomini caduti e si girò ad affrontare Edgar inginocchiato, che stava rialzandosi.
- “Lord Edgar!”-
Proprio nell'attimo in cui Raven fu distratto, uno degli uomini di Graham saltò su di lui da dietro.
Ma Raven si girò, oscillando la sua gamba in un movimento semicircolare per colpire l'uomo con il suo piede. L'enorme corpo dell'uomo volò all'indietro andando a sbattere contro la porta e facendo un rumore assordante colpendo il pavimento.
- “Nico, veloce, fai rinvenire Lydia!”-
In risposta alla voce di Edgar, Nico corse nella stanza dietro la porta rotta.
In essa, su un semplice letto, Lydia trovò il suo corpo sdraiato sulla schiena.
Nico si precipitò verso il corpo e nell'attimo in cui aprì la bottiglia con uno schiocco, la mente di Lydia si svuotò. Il tempo che era passato, doveva essere stato breve, quando l'anima e il corpo si erano riuniti tra loro. Lydia sentì che i suoni si erano spenti attorno a lei e lentamente aprì gli occhi.
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Capì che il suo corpo si muoveva a suo comando e lentamente si rilassò sollevata e alzò il busto per mettersi seduta.
Nella stanza dove il pavimento era coperto da pezzi rotti della stanza stessa, e dove gli uomini di Graham erano stesi a terra svenuti ovunque, solo tre uomini erano rimasti in piedi.
Raven era dietro Graham, mentre teneva una pistola contro la sua schiena e Edgar era in fronte a Graham con una forte stretta alla collottola della sua camicia, ma vide che Lydia era sveglia e lasciò andare il suo nemico.
- “Lydia, sei ritornata nel tuo corpo?”-
Senza prestare attenzione ai suoi capelli arruffati, le fece un sorriso indifeso, da bambino, che diede a Lydia una strana sensazione quasi dolorosa.
Si fece un po' timida e imbarazzata e abbassò lo sguardo da lui.
Vide la fata gatto sul suo grembo e sentendosi sollevata prese Nico tra le braccia.
- “Nico, grazie......”-
- “Oh, non è nulla. Lydia, basta. Stai arruffando il mio pelo.
A Nico non piaceva essere toccato e trattato come un gatto. Non c'era modo che un rispettabile gentiluomo permettesse di essere cullato e nutrito come un animale da compagnia. Ma, Lydia non sapeva come avrebbe reagito se avesse lasciato andare Nico e quindi, non fece caso a lui che cercava di svicolare dalle sue braccia.
- “Sai, in questo tipo di situazione, non salteresti normalmente tra le mie braccia?”- disse Edgar, pettinandosi i suoi biondi capelli, con un movimento triste.
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Probabilmente proprio in quel momento, Lydia sentì la sensazione opprimente di farlo, ma sarebbe stata un'azione così imbarazzante per lei e quindi non sapeva cosa fare.
- “Sarebbe molto pericoloso finire tra le braccia di una persona come te.”-
Raven le aveva detto che sarebbe stata al sicuro, ma non gli credeva. Per ora, poteva essere che non avesse la forza per essere in grado di schiaffeggiarlo se fosse stato necessario.
Mentre lo pensò, si chiese se fosse come Raven aveva detto, e anche se Edgar diceva cose per ottenere il favore delle altre persone, effettivamente non la vedeva come una donna che gli interessava; ma non m'interessa, negò a se stessa.
Non era veramente in sé ora.
- “...... Ma, apprezzo sinceramente il fatto che mi hai aiutata. Grazie..........”-
Per un breve momento, Edgar abbassò il suo viso per controllarle il volto.
- “Il tuo viso è un po' rosso. Ti senti male?”-
- “Sto bene!”-
Per bloccare lo sguardo di lui sul suo, alzò Nico davanti a sé, cosa che fece guardare negli occhi Edgar e Nico e che fece uscire a quest'ultimo un irritato, lamento gutturale.
Aggrottando le sopracciglia e sorridendo Edgar si allontanò da Lydia e Nico e si voltò un'altra volta verso Graham.

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- “Oi, credi di andartene in questo modo intoccato?”- minacciò Graham duramente.
Ma Edgar lo ignorò completamente e fece una domanda a Raven.
- “Raven com'è fuori dalla nave?”-
- “Ho rimosso la scaletta. Anche se i marinai scappassero e chiedessero ancora aiuto, ci metterebbero un po' di tempo. Ho buttato nel fiume quelli che erano ancora rimasti sulla nave.”-
Dopo che rispose, Raven tirò fuori un pezzo di carta che Edgar ridusse a brandelli. Sembrava fosse il contratto che aveva firmato poco prima con Graham, per cui Raven doveva averlo rubato.
- “E con questo, il nostro contratto non è mai esistito. Per cui, significa Lord Graham che possiamo intrattenere una calma e quieta discussione.”-
- “Discussione? Cosa c'è da discutere?”-
- “Dei vostri beni nascosti.”-
Anche Lydia poté dire dalla sua posizione che Graham era sbiancato.
- “Lord Graham quando vi sono stati spediti i beni o le proprietà che avete guadagnato illegalmente, ne avete presi un po' per voi. E gli avete nascosti nel basamento della residenza di una nobildonna. Le avete detto che quel posto era il luogo ideale per un piccolo numero di rare bottiglie di vino e avete avuto il permesso di usare il suo basamento come magazzino.”-
- “........... non so di cosa state parlando.”-

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- “Non m'importa se non lo sapete. Anche quella nobildonna aveva un debito. Doveva vendere la sua casa, per cui mi sono fatto avanti e l'ho comprata. Mi ha detto che quel vino a buon mercato immagazzinato nel pavimento vi apparteneva e l'ho fatto trasferire in un luogo diverso, ma quella casa e tutto quello che c'è lì dentro appartiene a me. La stanza con il passaggio bloccato da una mensola e la stanza costruita all'insaputa della nobildonna e tutte le cose al suo interno, se appartenevano a qualcuno adesso sono possedute da me. Questo è tutto quello che c'era da fare.”- Lydia dimenticò di lasciare andare Nico e lui rimase fermo come una bambola, stretto tra le sue braccia, dato che i loro occhi erano completamente concentrati sull'intensa aria tesa tra Edgar e Graham.
-“La ragione della vostra abitudine di sperperare e mettere le mani sui beni della famiglia Worpole con così noncuranza, deriva dal fatto che immaginavate di avere ancora i vostri beni nascosti, non è così? Ma quando la situazione è peggiorata, la nobildonna ha venduto la sua casa. È importante non abbandonare un'amante solo perché vi siete stancato di lei. O altrimenti non avrebbe venduto la sua casa senza essere venuta da voi a chiedervi consiglio.”-
Il suo sorriso che sembrava demoniaco era la parte di Edgar che Lydia non conosceva.
- “Eppure, avete immaginato che nessuno avesse scoperto il vostro tesoro nascosto nel pavimento della stanza, per cui avete pianificato di entrare di nascosto per riprendervelo. Avevate scoperto che il basamento era stato risistemato da qualcuno e il muro che si supponeva si aprisse sulla stanza segreta era stato coperto con un nuovo muro. E proprio quando eravate nel panico perché non sarebbe stato un lavoro silenzioso e facile quello di scavare, siete stato scoperto da Lady Doris ad usare la fortuna della famiglia baronesca di lei.
…..... è come ho immaginato che le cose siano successe.”-
- “Cosa, state cercando.”-
Anche Graham, doveva aver percepito l'anormalità nella tenacia di Edgar e nel suo piano perfetto.
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- “La vostra auto distruzione.”-
- “Avete pianificato di uccidermi......?”-
- “Non c'è bisogno per me di farlo.”-
- “Non c'è bisogno per me di essere colui che vi ucciderà.”-
Premette la punta del suo bastone da passeggio contro il petto di Graham.
- “ Il diamante sigillato, custodito in modo sicuro, dal Sud Africa e l'oro inciso per prevenire che potessero finire in canali illegali, tutti quei beni venivano maneggiati dal Principe. Siete a conoscenza di questo, no? Quell'uomo odia e più di tutto non sopporta di essere ingannato o tradito. E se scoprisse che stavate cercando di prendere i suoi effetti personali, sono sicuro che non vi lascerebbe andare con essi.”-
- “Per cui, per cui conoscete il Principe? No, aspettate un momento, per favore non fatelo..... Lord Conte, farà di tutto, potete tenere tutto il mio denaro e i beni......”-
- “Avevo detto che speravo nella vostra distruzione. Cosa ne dite se vi metto in una scatola di legno con una di quelle lastre d'oro decorate e vi spedisco dal Principe? Potrei immaginare l'espressione sul suo viso quando realizzerebbe che è un dono da parte mia. Sicuramente rivolgerebbe la sua furia contro di voi.”-
Quella probabilmente era la sua dichiarazione di guerra contro il Principe. Usando Graham.
La vendetta di Edgar contro Graham era solo il primo passo per quel qualcuno che più di tutti non avrebbe mai perdonato.
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Lydia sentì sudore freddo correrle giù per la schiena.
- “Ch-chi siete?”-
- “Dovreste saperlo.”-
- “E' una bugia. Voi non siete veramente un Conte....”-
- “Oh cielo, allora dovrei farvi ricordare il mio nome? Oh, Lord Graham, quando vi ho incontrato per la prima volta otto anni fa, mi avete guardato e riso, dicendo che sembravo un giovane vagabondo in fin di vita. Volevo dare uno sguardo alla vostra faccia cosicché non l'avrei dimenticata, ma la mia vista era offuscata e non riuscii vedere veramente.”-
Graham sganò gli occhi. Le sue gambe stavano tremando.
- “No, non potete essere, siete.....”-
Le parole che susseguirono, potevano essere state il vero nome di Edgar. Ma furono un sussurro così lieve che Lydia non riuscì affatto a sentirlo.
- “Il Principe non perdona chi tratta in maniera incivile le cose che gli appartengono. Avete apparentemente imparato dai vostri errori e trattato Lydia con attenzione. Nel mio caso, ero stato trattato come uno sporco bagaglio, poi ho sentito che vi eravate ritrovato in una situazione orribile dopo che avevate farro arrabbiare il Principe.”-
Improvvisamente, Graham emise un grido spaventato e fece un balzo verso Edgar. Ma Edgar lo colpì con un ginocchio e ad un Graham barcollante diede un colpo finale con il suo bastone.
Lydia emise un piccolo grido e girò gli occhi.
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Edgar non fece nulla di più per ferirlo, ma i suoi occhi glaciali non diedero alcun segno di comprensione, mostrando che non avrebbero accettato nessuna preghiera d'aiuto o delle scuse difensive. Forse non sarebbe sembrato così spaventoso se avesse agito in collera e in un impeto di rabbia. Il suo sguardo glaciale non s'interruppe quando Raven trattenne Graham che stava cercando di lottare, fino a quando non fu steso, svenuto.
Edgar stava puntando la rabbia montante al Principe che stava dietro Graham.
Ma anche se avesse fatto uscire la sua rabbia o ottenuto vendetta, quello che aveva perso non sarebbe mai tornato indietro. Perfino Edgar non sarebbe stato salvato.
Era libero dalle mani del Principe e aveva ottenuto la sua libertà eppure si era messo in un'altra feroce battaglia solitaria. Quanto era triste ciò.
Edgar si girò verso una stanca immagine di Lydia e nascose la sua crudele, fredda presenza ed era ritornato ad avere il suo aspetto da gentiluomo.
- “Mi dispiace, Lydia. Di averti mostrato una scena così intollerabile.”-
Avanzò verso di lei e offrendole la mano disse 'andiamo'. Lydia lo ignorò e si alzò da sola per fissarlo silenziosamente.
- “Metterai quell'uomo dentro una cassa di legno?”-
- “Non c'è bisogno che tu lo sappia. Dato che non sei uno dei nostri.”-
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La guardò con una debole espressione di solitudine.
Sì, Lydia non faceva parte del suo gruppo. Aveva agito disperatamente per salvarla, come se lei fosse stata un membro prezioso nel suo gruppo, ma dato che non era assieme a loro, lei non poteva muovere neanche un ulteriore passo verso di lui. Ma, non poteva essere d'accordo su questo.
- “Edgar qual'era il motivo per cui mi hai assunto come dottore delle fate? Non era per aiutarti come Conte e per il tuo nuovo te?”-
- “...... Parliamone più tardi. Dobbiamo andarcene al più presto, o il resto dei suoi uomini potrebbe tornare.”-
- “Cosa dici? Allora, dovremo muoverci a cercare e salvare Doris e Rosalie. Anche loro sono state messe su questa nave, no?”-
- “Non credo ci sia alcun obbligo per noi di salvarle.”-
Per un istante, Lydia non poté credere alle sue orecchie.
- “P-perché?”-
- “Non abbiamo tempo per quello e comunque questa nave non sarà in grado di lasciare il porto. Tutto qui verrà scoperto alla fine.”-
La domanda era quando sarebbero iniziate le ricerche. Entro qualche giorno? Qualche settimana? Sarebbe stata la stessa cosa che lasciarle morire.
- “Ma, so che sono state confinate qui da qualche parte. Non posso andarmene sapendolo....”
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Arrivando a quella conclusione, Lydia improvvisamente capì.
Loro sapevano eppure otto anni prima, Edgar era stato abbandonato.
- “Le detesti? Perché Rosalie e Doris ti hanno rubato 'l'uovo di fata' e non ti hanno aiutato?”-
La guardò con un'espressione piuttosto preoccupata.
- “In verità non ricordo.”-
- “Rosalie mi ha detto di aver incontrato un ragazzo legato e di aver guardato dentro un magazzino vicino al fiume, otto anni fa. Aveva pensato che fosse un ladro e aveva preso la sua agata d'acqua e non l'ha più visto..... quel ragazzo eri tu, giusto? Rosalie e Doris erano entrate nel magazzino dov'eri stato rinchiuso, per poi consegnarti al Principe, è così?”-
Fece un sospiro, che non sembrava essere causato dal ricordo del suo doloroso passato ma piuttosto che fosse stanco dell'immischiarsi di Lydia.
- “Anche se fosse stato così, non è molto per odiare qualcuno. Lydia, sarebbe stato naturale per quelle ragazze abbandonare un sudicio ragazzo. Lui non avrebbe avuto nulla a che fare con loro e loro potevano immaginare che non avrebbero guadagnato nulla nell'essere immischiate con lui. Scusa, ma non m'importa se diventano le vittime del loro stesso zio....”-
Prima che Edgar potesse finire quello che stava dicendo, Lydia schiaffeggiò il suo volto con palmo della mano.
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Il suono della carne contro carne risuonò nell'aria.
Nico boccheggiò un 'whoa' che le fece realizzare ciò che aveva fatto, ma la ribollente sensazione di malessere non andò via colpendolo.
- “Tu sei veramente un delinquente! Ti sei approfittato dei sentimenti di Rosalie adescandola con le tue parole dolci e l'hai usata e adesso che non ti serve più, la butti via? …... vedi, tu hai davvero del risentimento nei loro confronti. Volevi veramente essere salvato da loro! Anche se non avevano niente a che vedere con te e anche se non ci fosse stato nulla di buono nell'essere coinvolte, se ci fosse stato qualcuno che ti avesse aiutato, non avresti sofferto così....”-
Credeva di dover essere arrabbiata per la sua crudeltà, ma era doloroso per Lydia pensare al motivo che aveva portato lui a pensare in quella maledetta maniera.
Non riuscì a decidere cosa fosse giusto e cosa sbagliato per cui poté solo esternare i sentimenti che stavano crescendo in lei.
- “Per cui, io le salverò! Salverò Rosalie e Doris al tuo posto! Anche se non c'è profitto, la volontà di aiutare il prossimo dovrebbe essere in tutti. C'era qualcosa da perdere quando mi stavi aiutando?
Pensavo che non ci fosse e voglio credere che sia così, per cui ecco perché le aiuterò!”-
Ancora accalorata quando ebbe finito di parlare, si girò dando le spalle a Edgar.
- “Nico, andiamo!”-
Anche se aveva un aspetto preoccupato, Nico saltò giù dal letto e trottò francamente dopo Lydia con le sue zampe posteriori.
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- “Raven, tu l'hai capito?”- chiese Edgar, in piedi meravigliato, guardando la porta da dove Lydia e Nico se ne erano andati.
- “Non sono riuscito a cogliere la logica in esso, ma credo che sia andata per il bene di Lord Edgar.”-
- “...... ho anch'io la stessa sensazione.”-
Pose la mano sua sulla guancia dove era stato colpito e sentì un calore bruciante più che dolore.
Era quasi una sorta di appassionata espressione d'amore.
Per qualche strana ragione, Lydia diceva cose che Edgar non avrebbe mai immaginato e faceva cose che non si sarebbe aspettato. E a causa di ciò, Edgar era tirato verso una direzione inimmaginabile.
Se lei aveva scompigliato il piano che aveva pensato meticolosamente, solo per entrare in un percorso completamente nuovo, che l'aveva fatto diventare com'era adesso, forse anche questa volta.
- “Lord Edgar”-
Raven l'aveva chiamato per fermarlo. Perché Edgar stava silenziosamente uscendo fuori dalla stanza.
- “Non posso lasciare Lydia da sola. Dal momento che ci potrebbero essere ancora in agguato gli uomini di Graham.”-
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- “Cosa dovremmo fare con lui.”-
si stava riferendo allo svenuto Graham.
- “Lascialo.”-
Sentì che c'era qualcosa di molto più importante della vendetta nella direzione dov'era diretta Lydia.
Perché quei suoi misteriosi occhi colorati forse stavano guardando qualcosa di importante che Edgar non era in grado di vedere.
*

Lydia stava vagando nella nave deserta. C'erano un po' di posti che sembravano aver subito il passaggio di un tornado, ma poteva immaginare che fosse stato causato da Raven.
Non sembrava che la causa fosse lotta o un combattimento, ma più che altro la scia di Raven entrato a forza per cercare Edgar.
Dal momento che ogni porta sembrava essere stata rotta mediante l'uso di un oggetto simile ad un'ascia, immaginò che i marinai dovevano essere scappati piuttosto che rimanere e cercare di fermare Raven.
Immaginare la vista di quella persona, senza espressione, che causa caos ovunque vada, le faceva veramente pensare a lui come un'arma da guerra vivente.
Dentro quella nave scombussolata, Lydia errò senza meta per cercare attentamente nelle stanze, ma non era così facile localizzare Rosalie e Doris.
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- “Hey, Nico, non senti nulla? Come, odori.”-
- “Non sono un cane.”-
Proprio allora, Lydia sentì il suono di una donna che urlava.
- “E' da questa parte!”- Lydia accorse in un secondo.
- “Oi, stai attenta. Se era un urlo, potrebbe dire che c'é qualcun altro lì?”- disse Nico, seguendola.
Oh, si, potrebbe avere ragione.
Correndo verso la direzione della voce fece in modo di non fare troppo rumore per non far avvertire che si stavano avvicinando.
Si fermò alla curva dell'incrocio perché riusciva a sentire la vicina presenza di qualcuno nell'angolo, e dopo che diede un'occhiata, la figura e i suoi capelli arancio risaltavano anche nell'oscura luce di quel posto. Rosalie veniva trasportata sulla spalla di un uomo grassoccio e stava per essere messa giù da qualche parte.
- “Quell'uomo è il presidente della compagnia di Graham.”-
- “Hmm, dato che Raven è venuto qui e ha fatto confusione, sta pensando di spostarla in un posto differente? Oi, Lydia cosa stai facendo?”-
Quando Nico si girò, Lydia aveva già aggrappato ad una scopa.
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- “Andiamo, Nico.”-
- “Ehh, idiota, fermati! Questo è troppo azzardato....”-
Ma si preparò per solo un secondo e poi corse via. Tenendosi al bastone della scopa, la ruotò verso il basso puntando all'uomo da dietro.
-“Whoa….!”-
Grunendo l'uomo traballò lasciando giù Rosalie.
- “Tu maledetta sgualdrina”-
In tempo zero l'uomo furioso afferrò la scopa dalle mani di Lydia. Balzò per mettere le mani su di lei. Proprio allora, Rosalie afferrò la gamba dell'uomo. Scattò in avanti e cadde a faccia in giù e allora lei affondò i denti su di lui.
Lydia si affrettò a riprendere la scopa e colpì l'uomo ripetutamente. Lui strisciò sul pavimento sforzandosi di scappare, ma accidentalmente rovinò, da una scala vicina al muro, sul pavimento in fondo alla nave.
- “Presto chiudete la porta!”-
Le ragazze cercarono di alzare due tavole di legno che facevano da porta per chiudere le scale.
Dopo il martellante suono della porta di legno che si chiuse e bloccata la serratura, non era più spaventoso, poco importava quanto l'uomo rinchiuso all'interno urlasse e urlasse loro contro.
Scapparono velocemente da lì e quando arrivarono finalmente in un quieto posto furono in grado di prendere un respiro di sollievo e quando si guardarono, non è sicuro chi lo fece prima, ma entrambe rilassarono lo sguardo severo che c'era sulle loro facce.
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- “Miss Rosalie, eravate stata rinchiusa in fondo alla nave?”-
- “Sì...., ma poco fa, quell'uomo è entrato improvvisamente e mi ha tirata fuori per portarmi da qualche parte.....”-
In quel momento, ricordò che cosa aveva fatto a Lydia e indietreggiò nervosamente.
- “Ma soprattutto perché siete qui? Lui....Edgar era venuto a trovarmi e mi aveva detto di rivelargli dov'eravate...... non siete stata salvata da lui?”-
- “Beh, sì, lo sono, ma sono venuta qui per salvarvi.”-
Lo sguardo sul suo volto cambiò improvvisamente, come se fosse arrabbiata. E poi si voltò dando la schiena a Lydia.
- “Questo è impossibile. Perché, io, io vi ho fatto una cosa terribile.....”-
- “Sì, è stato terribile.”-
- “Ecco perché sono stata quasi uccisa da Edgar!”-
- “Eh?”-
- “E' vero, c'è qualcosa che non va in lui!....... è sembrato che fosse abituato a minacciare le persone e quel dolce sorriso sul suo viso quando ha cercato di uccidermi.”-
Sì, ne sarebbe capace. Poté immaginarlo senza sforzo e riuscirlo a fare era piuttosto deprimente.
Sperò che non avesse avuto l'intenzione di ucciderla, ma la ragione per cui non poteva averlo fatto era che Edgar non ci avrebbe guadagnato nulla.
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- “Sì, quell'uomo ha fatto la cosa sbagliata. Anch'io vengo sempre presa in giro da lui.”-
- “State mentendo. Fate parte del suo gruppo. Avete detto che eravate qui per aiutarmi, ma cosa mi farete veramente? Avete intenzione di pareggiare i conti?”-
- “No, affatto. Miss Rosalie, quando eravate stata rinchiusa, avete capito la sensazione di essere da sola e impaurita?”-
Con le spalle leggermente tremanti, Rosalie la guardò con un'espressione spaventata.
- “ .......... Sì, ho capito......, ecco perché so che questo è successo perché lo meritavo.”-
- “Allora, per favore credete a quello che sto dicendo. So quello che provate, ecco perché sono qui per aiutarvi.”-
Lydia fece un sorriso e tese la mano a Rosalie.
- “Ora, andiamo. Dobbiamo ancora cercare Miss Doris e tirarla fuori perché quei truffatori potrebbero tornare.”-
Non prese la mano di Lydia perché doveva ancora avere dei dubbi su di lei. Eppure Rosalie sembrò che stesse andando con lei. Forse era preoccupata per Doris.
- “State dicendo che anche Doris è su questa nave?”-
- “Penso che sia molto probabile. Anche lei era stata imprigionata in quel magazzino. Dopo di che Graham era venuto e deve averla portata in questa nave con me.”-
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Rosalie fece un'espressione sorpresa. Non avrebbe mai immaginato che anche Doris fosse in quel magazzino. Ma se Graham era il colpevole doveva aver capito in cosa era stata coinvolta.
- “Non sapevo che lo Zio tenesse Doris imprigionata. Era un nostro parente e mi fidavo di lui, per cui non posso credere che abbia fatto questo per amore dei soldi della famiglia....”-
Rosalie si fermò nervosa.
- “Non riesco a vedere Doris. Le ho fatto tante così terribili e le ho anche detto che speravo che sparisse..... ecco perché non sapevo nessuna delle cose che stavano succedendo e ho pensato che si stesse riprendendo in campagna. Non le ho nemmeno mandato una lettera di saluto e mi sono sentita offesa che non mi avesse scritto nemmeno qualcosa di gentile.”-
- “Ma, Miss Doris non è sembrata essere arrabbiata con voi. Se volete riconciliarvi, dovete scusarvi”-
- “Scusarmi?”-
Ma, la risposta di Rosalie fu uno sguardo molto confuso.
- “Non posso assolutamente scusarmi. Se lo facessi, sembrerei una perdente.”-
- “Non è quello il problema....”-
“Ma, la colpa è di Doris che mi ha tenuto nascosto qualcosa. Questo non sarebbe successo se solo mi avesse detto la verità sullo Zio.”-
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- “Pensate, sentite ancora che le avete fatto qualcosa di brutto, vero?”-
- “Ma, non voglio scusarmi. Fin da quando abbiamo perso i nostri genitori nell'incidente, ero io quella l'ha protetta. Ero la guardia di quella ragazza che piangeva sempre. Sono l'unica che può starle vicino, eppure se mi scusassi, sarebbe come se dicessi che sono una ragazza cattiva, malvagia. Allora Doris vivrebbe senza di me.”-
- “Sei piuttosto possessiva.”-
- “Questo perché se non avessi avuto Doris, se non avessi avuto vicino lei che comprendeva la stessa sofferenza dell'aver perso i genitori a diciassette anni......”-
- “Allora hai ancora più bisogno di salvarla...”-
- “No, non posso, non voglio vederla, non mi scuserò mai!”-
La ragione per cui si rifiutava ostinatamente, invece di aver paura del pericolo incombente su Doris e su di lei, era che era spaventata dalla situazione, sapeva tenere accanto a sé la sua amica solamente controllandola con i suoi comportamenti e desideri egoisti.
Vedendo Rosalie che rimaneva nello stesso punto e che sembrava non volersi muovere non c'era niente che Lydia potesse fare oltre.
- “Andrò a cercare Miss Doris. Quindi, nascondetevi in quella stanza. D'accordo? State attenta a non essere scoperta dagli uomini di Graham. E fate silenzio.”-
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Rosalie non rispose, ma Lydia sapeva che non poteva sprecare altro tempo. La lasciò indietro e si assicurò che Nico la stesse seguendo, che guardandola come se fosse pazza e iniziò a controllare le stanze che lei non aveva ancora fatto.
- “Quanto sono problematici gli umani. Non riesco a concepire il perché di così bizzarri e contorti modi di pensare”- borbottò Nico.
- “Sì. Tutto sarebbe sistemato se solo rivelassero i loro sentimenti alla persona che gli piace.” -
Comunque, poteva immaginare i sentimenti di Rosalie. Anche se si ama qualcuno, non vuol dire che quel qualcuno accetti i nostri sentimenti e si è impauriti di essere feriti quando ci si fida e quando le proprie speranze vengono disattese.
Da ragazza che diceva di vedere le fate, Lydia veniva trattata da mostro, anche in lei c'era una parte che aveva rinunciato ad essere accettata dagli altri.
Non solo poteva vedere ma lei aveva sempre avuto la speranza che un giorno potesse crescere e diventare come sua madre e dare consigli alle persone che venivano ferite dalle fate o che soffrivano per le loro azioni, ma le persone pensavano solamente che fosse una qualche bugia o una falsa accusa o che stesse loro facendo uno scherzo e la trattavano come una scocciatrice, sapeva che l'abilità di un dottore delle fate sarebbe stata difficile da comprendere per le persone normali e pensava di non poterci fare niente, per cui anche se si fosse innamorata di qualcuno non sarebbe riuscita a confessare i suoi sentimenti ed era sicuro che non ci avrebbe provato fin dall'inizio.

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Anche se non la trattavano francamente come una pazza, persone che non credevano che le fate esistessero, non sarebbero state capaci di allontanare l'inquietante sensazione dovuta all'abilità di Lydia.
Mi chiedo se Edgar per questo. Era curiosa di lui perché era una delle rare persone che aveva avuto una reazione normale senza essere influenzate.
Ma non era in grado di dire se era stato così veramente oppure se si era sentito rabbrividire dalla particolarità di Lydia.
Erano cose separate l'accettare l'abilità di un dottore delle fate e accettare loro come persone normali, per cui era rimasta cauta e non riusciva a non tenere la guardia alta.
D'altra parte, sarebbe stata eccitata se fosse stata trattata come un membro del gruppo e sperò che sarebbe stata in grado di fidarsi di loro. Ecco perché non voleva che Edgar facesse il gesto irresponsabile di abbandonare le due ragazze. Non voleva solo che la sua abilità fosse compresa, ma voleva che fossero compresi anche i suoi sentimenti. Eppure non era riuscita a dirglielo sinceramente e aveva finito col schiaffeggiarlo e iniziare un litigio, cosa che non la rendeva diversa da Rosalie.
Essere in grado di dire la verità era effettivamente una cosa piuttosto difficile da fare.
Si chiese se quel grosso bugiardo non fosse in grado di dire la verità.
Anche se fosse stato per scappare dal Principe, lui non sarebbe stato in grado di rivelare alle persone le sue azioni criminali passate. Anche la vendetta che stava portando avanti per i suoi amici non poteva essere spiegata all'ingenua Lydia che era cresciuta e vissuta in un mondo pacifico.
Questo doveva essere il motivo per cui le nascondeva i segreti e la usava quando era a piena conoscenza dei pericoli.
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Eppure, si preoccupava inaspettatamente per il suo stato ed era gentile salvandola.
Era un uomo con delle intenzioni che non riusciva a leggere. Ma, non era che non riuscisse completamente a capire poiché sentiva che c'erano dei momenti in cui riusciva a carpire i suoi pensieri, ecco perché Lydia finiva nei casini. Edgar l'aveva coinvolta nei suoi affari e aveva tirato fuori l'argomento dell'uovo di fata e dell'uomo della nebbia e l'aveva usata come esca, ma lei voleva sperare che lui stesse effettivamente aspettando qualcuno che lo salvasse.
Sul lago le aveva chiesto di aiutarlo a salvare i suoi compagni morti dalla nebbia e lei aveva cominciato a credere che quello che aveva detto allora fosse quello che sperava veramente.
Nello stato di quasi morte in cui era stato confinato, aveva immaginato di aver visto le figura di due fate e aveva fatto una promessa in cambio dell'agata d'acqua e stava ancora aspettando di essere salvato. Quell'immagine si soffermò nella sua mente e non riuscì a cancellare quella visione pietosa dalla sua testa perché Lydia sapeva che le fate avevano la peculiarità di non rompere mai le loro promesse.
Se le fate che avevano fatto un patto con Edgar otto anni prima, avevano avuto una ragione inevitabile per non mantenere la loro promessa, a lei dava la sensazione che il compito di fare lei stessa qualcosa le fosse stato passato.
Dal momento che sapeva, come dottore delle fate, che una promessa non mantenuta era una brutta cosa sia per le fate che per gli umani.
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- “Nico, non senti dei passi?”-
Lydia improvvisamente sentì la sensazione di aver percepito una presenza muoversi e si fermò. Ma non ci fu risposta da Nico.
- Hey Nico, dove sei andato?”-
La fata capricciosa era solo capace di sparirsene improvvisamente per cui non era mai affidabile. Anche se lo pensò, il suo corpo s’orriggidì per l’approcciarsi di qualcuno verso di lei e quindi si concentrò nel percepire qualunque suono. Poteva quasi sentire dei passi.
Proprio quando indietreggiò venne tirata da dietro.
- “Ah…..”-
- “Silenzio. Sono io, Lydia.”-
Capì che era Edgar e cercò di inghiottire l’urlo.
La presenza che si stava avvicinando poteva essere un marinaio che era stato lasciato dietro, dato che la figura non sembrava sapesse cosa stava accadendo, continuava a guardarsi attorno. Nella mano teneva un coltello, i passi stavano quasi per avvicinarsi a loro e il suo cuore batté ancora più forte al pensiero che potevano essere scoperti.
I due chiusero cautamente la porta del ripostiglio, cercando di non farsi sentire, cosa che rese l’interno del ripostiglio completamente buio, ma in confronto al suono dei passi che si avvicinavano proprio a loro, il buio non era la cosa più spaventosa.
Ma anche se l’uomo se ne era andato via, il suo cuore non riusciva a calmarsi perché Edgar aveva ancora le braccia attorno al corpo di Lydia.
- “Se n’è andato.”-

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- “Sì.”-
- “Va bene, lasciami adesso.”-
Ma non mostrò alcun segno di voler lasciarla andare. -“Se ti lasciassi andare in questo buio, sento che non sarei sicuro di sapere che sei proprio qui.”- -“Allora, puoi aprire questa porta.”- -“Vorrei che fossi stata tu……”-
-“Cosa stai dicendo?”- -“Se fossi stata tu la fata che avevo visto nel mio confuso stato mentale, forse saresti riuscita a tirarmi fuori da quest'oscurità.”-
Stava dicendo quanlche frase ad effetto per mettersi ancora in mostra?
Non poté dire se era così o meno per via del suo modo di parlare chiaro e senza cerimonie.
Era buio per cui non riuscì a vedere il suo volto. Lui non mise troppa forza nelle sue braccia, attentamente avvolte sul corpo di Lydia. Era un qualcosa di semplice che la fece sentire come se stesse sentendo una confessione da lui.
-“Allora ti tirerò fuori.”-
Lo disse nel modo più serio in cui poté, ma le servì il coraggio come se stesse per buttarsi dal London Bridge. Si aspettò di essere derisa, eppure, inaspettatamente, lui rimase in silenzio come se fosse profondamente immerso nei pensieri.
Alla fine, aprì la bocca per parlare.
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- “E’ di otto anni fa.”-
L'aria calda del suo respiro le sfiorava i capelli. Lydia pensò che se il suo cuore stesse accellerando il battito era perché stava cercando disperatamente un modo per salvare Edgar.
-“Non è troppo tardi. Manterrò la promessa che hai fatto otto anni fa. La fata che hai visto non è riuscita a mantenere la sua promessa per via di circostanze inevitabili e le promesse devono essere soddisfatte. Quindi, ecco perché dovremmo andare a salvare quelle due ragazze insieme. Non c’è bisogno che ti vendichi. Non c’è bisogno di odiare qualcuno. Sei in grado di vivere senza appoggiarti all’odio.”-
Non fu in grado di rimanere ferma, e quindi si sporse verso la porta, le braccia di Edgar si sciolsero con facilità. Anche nell’interno così buio della nave quando la luce brillava attraverso la fessura aperta della porta dell’armadio, la sentivano forte sui loro occhi.
- “Perché non odi Rosalie? E me?”-
Ridusse gli occhi per via della luce.
- “Questo perché sono stata sempre salvata. Hai continuato a incoraggiarmi quando ero dentro la bottiglia. Anche da piccola mentre ero confinata non mi sono sentita da sola e non riuscivo ad aver paura del buio e quindi sono libera dall’odiare e incolpare qualcuno.”-
I due uscirono fuori nel corridoio.

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Edgar le sembrò come se fosse confuso e lei non poteva dire cosa provasse nei confronti di quello che Lydia aveva detto. Ma era sicura che avrebbe dato una mano nel salvare Doris.
- “Hai cercato da questa parte?”-
- “No,non ancora.”-
- “Andiamo.”-
Alla fine, Edgar spostò Graham e seguì Lydia.
Forse non avrebbe lasciato la sua vendetta, ma stava cercando di fare un compromesso con Lydia.
Lui aveva sì un comportmento frivolo e giovaca con Lydia stuzzicandola ma era anche una persona misteriosa che riusciva a sentire cosa stesse provando lei o quello che lei voleva veramente dire.
Ecco perché non riusciva a non dire cose che normalmente pensava fossero troppo imbarazzanti.
Forse, Edgar rideva tra sé di nascosto a quello che Lydia aveva detto seriamente, cioè che lo avrebbe tirato fuori dall'oscurità, ma il credere che lui avesse davvero capito la sua serietà, era forse dato dal fatto che fosse una sempliciotta.
- “Sai, Lydia, credo che sto quasi per innamorarmi di te.”- disse improvvisamente.
Sì, si stava divertendo a stuzzicarla.
O, forse.......?

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No, per quanto possa essere una sempliciotta, non sono così stupida.
- “Questo tuo tipo di frasi non verranno mai prese sul serio.”-
Anche se si comprendevano appieno, lui stava ancora continuando a ridacchiare.
C'erano così tante cose che si erano sovrapposte, e per cui lì, Lydia aveva completamente dimenticato del problema maggiore.

*
Il motivo per cui Nico era filato via era perché aveva visto qualcosa di problematico.
Il bogey beast che correva con un movimento saltellante e rimbalzante, aveva ripreso il corpo dopo che Nico lo aveva fatto sparire l'altro giorno. Nico ne aveva avuto una rapida occhiata dalla coda dell'occhio ed era balzato velocemente alla sua rincorsa.
- “Che irritante piccola creatura, cavolo.”-
Anche se Nico lo pensò, seguì con attenzione il bogey beast.
La diabolica fata sembrava stesse cercando qualcosa. Poteva essere la ragazza coi capelli arancioni?
Arricciò il naso per afferrare un profumo e immediatamente corse nella direzione dove Rosalie avrebbe potuto essere.
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L'odore del tagimi assieme alla nebbia dello smog avvolgeva l'interno della nave.
Ovunque fossi stato, ti avrebbe seguito in ogni parte della città.
Più dell'odore, Nico sentì una forte umidità. S'infiltrava nei suoi baffi e nel suo pelo e quella sensazione pastosa e viscida rendeva il suo pelo più pesante del normale.
Nella stessa maniera, anche quel giorno, Londra era inghiottita nella nebbia. Non c'era vento e la città era coperta da una pensate, fredda umiditità. Tutti si chiedevano quando i venti primaverili sarebbero venuti.
(Ahh, il Padrone mi sta chiamando. Se non mi muovo, mi sgriderà molto) mormorò tra sé il bogey beast.
Nico rizzò le orecchie seguendolo.
(Oh, cielo, come posso permettere a me che sono così grande, di essere battuto da un gatto-mostro coperto di pelo)
Non sono un mostro.
(Oh, ma quel dottore delle fate è ancora dentro la bottiglia. Il corpo è stato portato via per cui non potrò più divertirmi. E il Conte Cavaliere Blu è sulla barca. Che perfetta chance. Se viene battuto, allora sarà la rinascita del mio Padrone!)
Conte Cavaliere Blu? Quello è Edgar.

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Si chiese che tipo di relazione avesse il bogey beast con il Conte.
Stette confuso, continuando il suo inseguimento, ma alla fine il bogey beast trovò la stanza dove si nascondeva Rosalie.
(Ecco ci qui. Posso sentire la voce del Padrone.)
Voce, ma Nico non riuscì a senire nulla. Poteva essere un rumore che aveva le stesse caratteristiche di quelle del bogey beast e se era così, allora quel (Padrone) sembrava che poteva essere qualcosa di problematico o che aveva una natura mortifera.
Dalla piccola apertura della porta aperta, il bogey beast scivolò all'interno. Anche Nico sbiadì il corpo e passò oltre la porta.
Rosalie era seduta vicino al cornicione della finestra. Il bogey beast si avvicinò a lei e rimase in una forma invisibile che gli umani non erano in grado di vedere e chiamò il suo padrone.
Ovviamente, non si riferiva a Rosalie. Sembrò che ci fosse qualcosa all'interno della pietra d'un verde pallido, nelle mani di Rosalie.
Quindi ecco il padrone.”
Anche Nico poteva dire che c'era una forte presenza dell'incantesimo che respingeva il maligno. Il suo istinto gli disse che se lo avesse toccato, sarebbe stato in pericolo dato che ne sarebbe stato risucchiato.
Quindi vuol dire, che è stupido abbastanza da essere stato risucchiato li dentro, giusto?”
La pietra stessa era terribilmente bella ed estremamente accattivante, ma proprio perché loro non potevano toccarla, era un incantesimo per allontanare il male.

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(Padrone, perdonatemi per il mio ritardo. Oh, no, non aspetterete oltre. Manderò la ragazza a lavorare immediatamente. Ahh, dite il nunzio? Sì, l'ho intrappolato. Era uno stupido, per cui l'ho intrappolato mentre stava dormendo su una pila delle sue foglie preferite. Non c'è nulla che vi sbarrerà la strada, per cui per favore non vi preoccupate.)
Cosa voleva dire con nunzio? Era la nemesi del bogey beast e del suo Padrone? Se era così, era sicuro che fosse in uno stato in cui non avrebbe potuto fermare loro due. E mettere Lydia, il dottore delle fate del Conte, era un buon lavoro per un bogey beast zuccone.
Oh, ma non aveva il tempo di esserne sorpreso.
Mentre Nico continuò a spiarli ancora di più, il bogey beast balzò per stare di fronte a Rosalie.
Perché potesse accorgersene, fece comparire il suo corpo all'occhio umano.
(Ahh, milady, quanto ti ho cercata. Cosa ti è successo che sei intrappolata in un posto simile?)
Proprio qualche secondo prima l'aveva chiamata 'mocciosa', improvvisamente aveva messo su un atteggiamento lusinghiero verso la ragazza. Rosalie, che aveva la testa giù, subito la alzo.
- “Fata......., dove sei stato! Sono stata ingannata dallo zio e ho avuto un'esperienza terribile! Non importa quanto ti chiamavo, non sei mai apparso.......”-


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(Per favore, perdonami. C'è stato un incidente inatteso e sono stato in uno stato d'incoscienza. Ahh, ma, ora va tutto bene. Se ascolterai le mie parole, tutto andrà per il meglio.)
- “Cosa vuoi che faccia? Se mi vedono gli uomini dello Zio, verrò rinchiusa di nuovo. E non posso scappare da questa nave, dato che non so nuotare. Per cui sbrigati e cerca aiuto.”-
(Sì, sì, ma mi è capitato di vedere anche il Conte su questa nave. Sono sicuro che è venuto a soccorrere la mia lady.)
- “Cosa! Perché quell'uomo è qui! Starai scherzando, non mi avvicinerò mai più a lui!”-
(Eh, perché dovrebbe essere così? Mi era stato detto che il Conte era l'uomo dei sogni della mia lady....)
- “Ha cercato di uccidermi! Il suo comportamento è cambiato improvvisamente.... perfino lo Zio, che era gentile con me, non mi fiderò mai più di un uomo!”-
Vedendo il bogey beast confuso e in panico, Nico immaginò che aveva pianificato di far riavvicinare Rosalie ad Edgar.
Stava per accostare il suo (Padrone) che era dentro la pietra di Rosalie al suo obbiettivo per farlo risorgere.
Forse il motivo per cui Rosalie si era innamorata di Edgar e si era avvicinata con calcolo a lui era perché la cosa dentro la pietra aveva scoperto qualcosa sull'uomo chiamatoConte Cavaliere Blu e aveva usato la sua magia per avvicinarglisi.
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Il Conte Cavaliere Blu che aveva puntato era un tipo d'uomo che metteva sempre un dolce, buon viso con tutte le donne, e certamente era una manna dal cielo.
Per il Bogey beast e il suo padrone, per manipolare la ragazza e infliggere un attacco al conte, il modo più semplice e facile era stato farla innamorare completamente di lui.
(Oh.....m oh, sì, milady, se è successo una cosa del genere, non puoi lasciare andare quell'uomo così)
Sembrò che il bogey beast avesse tirato fuori qualcosa di nuovo per smuovere Rosalie.
(Dovresti dargli un assaggio della sua stessa medicina. Per favore, ascoltami bene, milady, c'è un potere magico dentro la pietra che tieni. Se la usi, sarai in grado di punire l'uomo che ti ha offeso.)
- “Punire......?”-
(Sì, lascia pure a me. Ah, sì, per favore stai attenta a non far cadere 'l'uovo di fata'. Tutto è a posto perché tu sei una coraggiosa.)
L'oscuro malvagio dentro la pietra trapelò dalla pietra per affondare nella piccola apertura del cuore di Rosalie. Stava cercando di prenderne il controllo.
Sebbene fosse sigillato all'interno della pietra, se qualcuno la teneva per un lungo periodo di tempo, veniva influenzato dalla magia nera che ne fuoriusciva. Normalmente, avrebbe dovuto stare sotto le cure di qualcuno che ne aveva una grande tolleranza.
Nei tempi passati sarebbero stati un prete o un nobiluomo, e anche se non ci fosse stata la garanzia che sarebbero rimasta nella stessa posizione adesso, si era sicuri che fossero persone che avevano una grande tolleranza verso di esso, per cui la pietra non avrebbe dovuto essere tra le mani di una ragazza come Rosalie che poteva esserne facilmente influenzata.

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Ma, nella realtà Rosalie era colei che la possedeva.
Spinta dal bogey beast e manipolata dalla magia nera, Rosalie si alzò.
I suoi sentimenti di ammirazione verso Edgar e il sentimento di paura dopo aver passato un'orribile esperienza, avevano lasciato il posto ad un odio amaro in lei.
- “Oh questo non va bene”- sussurrò Nico. - “Hmm, non m'importa di cosa succederà a quella civetta. Ma a questo punto Lydia potrebbe cacciarsi nei guai.”- Prima che i due se ne andassero, Nico fuggì via dalla stanza.
Corse in fretta con le sue zampe posteriori per dire a Lydia ciò che aveva visto.


Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar 

2 commenti:

  1. Grazie per il lavoro che stai facendo! :D

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  2. Io mi sento esattamente come Lydia nei confronti di Edgar.
    Anche se fa cose crudeli, le sue contraddizioni ti spingono a stargli accanto.
    Nooooooooo! I problemi non sono ancora finiti.
    Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
    Grazie!

    RispondiElimina

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