Cap.
5 La sua impietosa vendetta
Scritto
da
Mizue Tani, illustrazioni
di
Asako Takaboshi
P. 195
Era
l'entrata al Grande Impero Britannico. Il porto, dove le persone e i
carichi si riunivano da ogni parte del mondo, era riempito di navi
che andavano e venivano dal Tamigi.
Per
via del tempo nuvoloso e per il fatto che non ci fosse vento, lo smog
accumulato che riempiva la Grande Londra sembrò come un nero gigante
in piedi, che avvolgeva la città.
Inghiottiva
senza fine l'immensa ricchezza costruita dagli insediamenti
coloniali. Passando accanto ai magazzini in mattone rosso e alle
carrozze usate per i trasporti e i cargo accatastati, Lydia usò il
tempo per immaginare di poter vedere l'enorme forma dell'uomo della
nebbia che usava la sua nebbia per inglobare la città.
Alla fine, la loro carrozza si fermò vicino al molo. Da lì, salirono su una barca, remando attraverso la superficie del fiume e sorpassando molte navi che vi erano attraccate.
Alla fine, la loro carrozza si fermò vicino al molo. Da lì, salirono su una barca, remando attraverso la superficie del fiume e sorpassando molte navi che vi erano attraccate.
E
da lì, Graham portò Edgar su una di quelle imbarcazioni che era una
grande nave a vela.
Quando
ci salirono, venne circondato da un grande gruppo di alti uomini
muscolosi, che lo adocchiarono con ostilità, sembrava come se
fossero stati circondati da un branco di lupi.
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Comunque
Edgar non cambiò affatto la sua espressione. Invece, gli fissò con
uno sguardo irritato, cosa che fece percepire ai lupi la presenza di
un leone dentro quel magro ragazzo e li fece rimpicciolire.
Era
un'impressione diversa da quella in cui si mostrava cortese e sagace
alle persone d'alta classe come Graham, che le faceva zittire, ma era
più come se avessero visto un'istintiva presenza davanti a loro, la
cosa fece innervosire Lydia.
Edgar
che stava cercando di salvare Lydia; lui era un uomo che nascondeva
sempre qualità di sé che lei non era in grado di vedere.
Eppure,
Lydia non era ancora in grado di odiare il lato pericoloso di Edgar e
sentì che l'avrebbe perdonato anche se fosse stata messa in
pericolo. Aveva anche visto la sua sofferenza e quindi non riusciva
ad odiarlo. Aveva un lieve presentimento riguardo qualcosa. Cioè che
Edgar stesse complottando qualcosa dall'altra parte della sua mente,
sotto la sua maschera.
Anche
il motivo di essere venuto nel mezzo del territorio nemico da solo
era quello di salvare Lydia, sicuramente non se ne sarebbe andato
solo con quello. Alla fine, qualunque impossibile situazione sarebbe
venuta, avrebbe usato qualsiasi cosa che poteva. Ma, in quel momento,
Lydia lasciò perdere e pensò che lui doveva fare come voleva. Dal
momento che per quanto alimentasse la rabbia contro di lui, non
riusciva a farsi coraggio e odiarlo.
Graham
aveva un bel po' di uomini con sé, che non sembravano dei marinai
piuttosto delle guardie del corpo che scesero in una scalinata buia,
attraversando il corridoio della nave.
P. 197
P. 197
Finalmente
arrivarono alla fine e Graham aprì la porta di una stanza
pesantemente protetta ed entrò solo con Edgar.
-
“Quindi, dov'è il mio gioiello?”-
Mentre
Lydia sedette fiacca, diventò rossa per colpa di lui che diceva
ancora delle parole così imbarazzanti.
-
“Dietro quella porta.”-
Graham
puntò alla porta che era in fondo alla stanza.
Aveva
immaginato che il suo corpo fosse stato buttato in qualche
ripostiglio sporco e buio, e quindi fu sorpresa di sapere che la
tenevano in una stanza effettiva.
Edgar
corse verso la porta. Quando cercò di girare il pomello, sembrò che
fosse chiuso.
-
“Dov'è la chiave?”-
Quando
lo chiese, doveva aver sentito una strana, pungente presenza dietro
di sé e lentamente si girò, con cautela.
Lydia
fu in grado di dare un'occhiata a Graham che puntava la pistola
contro Edgar.
-“Lord
Graham, cosa vorrebbe dire?” -chiese Edgar, in un tono
indifferente, come se se lo fosse aspettato.
-
“Milord, mi piacerebbe che non mi sottovalutaste. Ho sentito che
eravate voi che stavate cercando di rivendicare tutta la mia fortuna,
usando una serie di nomi falsi.”-
P. 198
-
“Oh? Avete una prova per una cosa del genere?”-
-
“Me lo ha detto Rosalie. Siete voi che avete sequestrato il mio
hotel, e soprattutto, voi stavate segretamente indagando su di me, ho
sentito . Cosa state cercando?”-
-
“Rosalie...., capisco. Per cui, avete imbarcato una ragazza che vi
ha chiesto aiuto su una nave di schiavi. Proprio come avevate
pianificato dal principio, volevate far sembrare che fosse lei quella
ad aver usato e prosciugato la fortuna della famiglia Worpole ed
essere scomparsa con uno degli uomini che stava finanziando.”-
Perché
qualcuno dovrebbe fare una cosa del genere solo per il bene del
denaro? E a due delle sue nipoti che si suppone dovesse badare come
le sue pupille....
Anche Doris doveva essere in qualche posto buio proprio adesso, piangendo da sola di nuovo. Anche Rosalie, che aveva una forte volontà, doveva essere sicuramente spaventata.
Anche Doris doveva essere in qualche posto buio proprio adesso, piangendo da sola di nuovo. Anche Rosalie, che aveva una forte volontà, doveva essere sicuramente spaventata.
Ma,
non c'era nulla che Lydia poteva fare. Stava combattendo contro la
tormentata sensazione che la sua piccola entità stesse scomparendo e
che fosse ai suoi limiti con il solo essere conscia che stesse ancora
respirando.
- “Lord Conte, sembra che sappiate troppo per il vostro bene. Vi farò affondare nell'oceano Atlantico. In modo che il vostro corpo non venga mai ritrovato.”-
- “Lord Conte, sembra che sappiate troppo per il vostro bene. Vi farò affondare nell'oceano Atlantico. In modo che il vostro corpo non venga mai ritrovato.”-
Con
la pistola ancora puntata contro Edgar, Graham pose il suo dito sul
grilletto.
-
“Lydia, perdonami.”-
Sentendo
delle scuse improvvise, non capì cosa volesse dire, ma in quel
momento, Edgar aveva già buttato la bottiglia in aria.
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Avevo
detto che andava bene abbandonarmi. Ma questo!
Si
aspettò di colpire il muro. Ma Lydia venne afferrata da un corpo di
pelo morbido.
-“Nico….”-
Ma, non ebbe il tempo di rilassarsi, perché il suo corpo trasalì per via del suono di uno sparo.
-“Nico….”-
Ma, non ebbe il tempo di rilassarsi, perché il suo corpo trasalì per via del suono di uno sparo.
Una
lampada a sospensione andò in frantumi. Proprio quando guardò in
alto vide che Edgar aveva fatto un salto verso Graham e ebbe una
colluttazione con lui per cercare di togliergli l'arma.
Accidentalmente,
venne sparato un altro colpo.
E
infatti, gli uomini che sentirono quel suono, si precipitarono
immediatamente nella stanza.
Nico
strinse la bottiglia tra le braccia e si nascose sotto il tavolo.
-
“Nico, Edgar verrà ucciso.”-
-
“Cosa dici che potrei fare?”-
-
“Beh, ecco..... ma...”-
Vide
uno degli uomini massicci e corpulenti stringere i suoi muscoli
solidi attorno al collo di Edgar per tenerlo lontano da Graham.
Durante
quella lotta, improvvisamente, il corpo dell'uomo di piegò in avanti
e tutto il suo corpo cadde per terra. Una nera figura d'ombra
attraverso veloce di fronte al tavolo dov'erano nascosti Lydia e
Nico. Una mano d'ascia ricadde attraverso l'aria e buttò via la
pistola dalla mano di Graham .
P.
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Era
Raven.
Quando
il suo corpo, che ad una prima occhiata appariva magro e fragile,
passava accanto, gli alti e robusti corpi delle guardie del corpo
cadevano inerti sul pavimento senza nemmeno un rantolo.
D'altra
parte, Graham, afferrò un coltello da uno dei suoi uomini caduti e
si girò ad affrontare Edgar inginocchiato, che stava rialzandosi.
-
“Lord Edgar!”-
Proprio
nell'attimo in cui Raven fu distratto, uno degli uomini di Graham
saltò su di lui da dietro.
Ma
Raven si girò, oscillando la sua gamba in un movimento semicircolare
per colpire l'uomo con il suo piede. L'enorme corpo dell'uomo volò
all'indietro andando a sbattere contro la porta e facendo un rumore
assordante colpendo il pavimento.
- “Nico, veloce, fai rinvenire Lydia!”-
- “Nico, veloce, fai rinvenire Lydia!”-
In
risposta alla voce di Edgar, Nico corse nella stanza dietro la porta
rotta.
In
essa, su un semplice letto, Lydia trovò il suo corpo sdraiato sulla
schiena.
Nico
si precipitò verso il corpo e nell'attimo in cui aprì la bottiglia
con uno schiocco, la mente di Lydia si svuotò. Il tempo che era
passato, doveva essere stato breve, quando l'anima e il corpo si
erano riuniti tra loro. Lydia sentì che i suoni si erano spenti
attorno a lei e lentamente aprì gli occhi.
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Capì
che il suo corpo si muoveva a suo comando e lentamente si rilassò
sollevata e alzò il busto per mettersi seduta.
Nella
stanza dove il pavimento era coperto da pezzi rotti della stanza
stessa, e dove gli uomini di Graham erano stesi a terra svenuti
ovunque, solo tre uomini erano rimasti in piedi.
Raven
era dietro Graham, mentre teneva una pistola contro la sua schiena e
Edgar era in fronte a Graham con una forte stretta alla collottola
della sua camicia, ma vide che Lydia era sveglia e lasciò andare il
suo nemico.
- “Lydia, sei ritornata nel tuo corpo?”-
- “Lydia, sei ritornata nel tuo corpo?”-
Senza
prestare attenzione ai suoi capelli arruffati, le fece un sorriso
indifeso, da bambino, che diede a Lydia una strana sensazione quasi
dolorosa.
Si fece un po' timida e imbarazzata e abbassò lo sguardo da lui.
Si fece un po' timida e imbarazzata e abbassò lo sguardo da lui.
Vide
la fata gatto sul suo grembo e sentendosi sollevata prese Nico tra le
braccia.
-
“Nico, grazie......”-
-
“Oh, non è nulla. Lydia, basta. Stai arruffando il mio pelo.
A
Nico non piaceva essere toccato e trattato come un gatto. Non c'era
modo che un rispettabile gentiluomo permettesse di essere cullato e
nutrito come un animale da compagnia. Ma, Lydia non sapeva come
avrebbe reagito se avesse lasciato andare Nico e quindi, non fece
caso a lui che cercava di svicolare dalle sue braccia.
-
“Sai, in questo tipo di situazione, non salteresti normalmente tra
le mie braccia?”- disse Edgar, pettinandosi i suoi biondi capelli,
con un movimento triste.
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Probabilmente
proprio in quel momento, Lydia sentì la sensazione opprimente di
farlo, ma sarebbe stata un'azione così imbarazzante per lei e quindi
non sapeva cosa fare.
-
“Sarebbe molto pericoloso finire tra le braccia di una persona come
te.”-
Raven
le aveva detto che sarebbe stata al sicuro, ma non gli credeva. Per
ora, poteva essere che non avesse la forza per essere in grado di
schiaffeggiarlo se fosse stato necessario.
Mentre
lo pensò, si chiese se fosse come Raven aveva detto, e anche se
Edgar diceva cose per ottenere il favore delle altre persone,
effettivamente non la vedeva come una donna che gli interessava; ma
non m'interessa, negò a se stessa.
Non
era veramente in sé ora.
-
“...... Ma, apprezzo sinceramente il fatto che mi hai aiutata.
Grazie..........”-
Per
un breve momento, Edgar abbassò il suo viso per controllarle il
volto.
-
“Il tuo viso è un po' rosso. Ti senti male?”-
-
“Sto bene!”-
Per
bloccare lo sguardo di lui sul suo, alzò Nico davanti a sé, cosa
che fece guardare negli occhi Edgar e Nico e che fece uscire a
quest'ultimo un irritato, lamento gutturale.
Aggrottando
le sopracciglia e sorridendo Edgar si allontanò da Lydia e Nico e si
voltò un'altra volta verso Graham.
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-
“Oi, credi di andartene in questo modo intoccato?”- minacciò
Graham duramente.
Ma Edgar lo ignorò completamente e fece una domanda a Raven.
Ma Edgar lo ignorò completamente e fece una domanda a Raven.
-
“Raven com'è fuori dalla nave?”-
-
“Ho rimosso la scaletta. Anche se i marinai scappassero e
chiedessero ancora aiuto, ci metterebbero un po' di tempo. Ho buttato
nel fiume quelli che erano ancora rimasti sulla nave.”-
Dopo
che rispose, Raven tirò fuori un pezzo di carta che Edgar ridusse a
brandelli. Sembrava fosse il contratto che aveva firmato poco prima
con Graham, per cui Raven doveva averlo rubato.
-
“E con questo, il nostro contratto non è mai esistito. Per cui,
significa Lord Graham che possiamo intrattenere una calma e quieta
discussione.”-
-
“Discussione? Cosa c'è da discutere?”-
-
“Dei vostri beni nascosti.”-
Anche
Lydia poté dire dalla sua posizione che Graham era sbiancato.
-
“Lord Graham quando vi sono stati spediti i beni o le proprietà
che avete guadagnato illegalmente, ne avete presi un po' per voi. E
gli avete nascosti nel basamento della residenza di una nobildonna.
Le avete detto che quel posto era il luogo ideale per un piccolo
numero di rare bottiglie di vino e avete avuto il permesso di usare
il suo basamento come magazzino.”-
- “........... non so di cosa state parlando.”-
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- “........... non so di cosa state parlando.”-
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-
“Non m'importa se non lo sapete. Anche quella nobildonna aveva un
debito. Doveva vendere la sua casa, per cui mi sono fatto avanti e
l'ho comprata. Mi ha detto che quel vino a buon mercato immagazzinato
nel pavimento vi apparteneva e l'ho fatto trasferire in un luogo
diverso, ma quella casa e tutto quello che c'è lì dentro appartiene
a me. La stanza con il passaggio bloccato da una mensola e la stanza
costruita all'insaputa della nobildonna e tutte le cose al suo
interno, se appartenevano a qualcuno adesso sono possedute da me.
Questo è tutto quello che c'era da fare.”- Lydia dimenticò di
lasciare andare Nico e lui rimase fermo come una bambola, stretto tra
le sue braccia, dato che i loro occhi erano completamente concentrati
sull'intensa aria tesa tra Edgar e Graham.
-“La
ragione della vostra abitudine di sperperare e mettere le mani sui
beni della famiglia Worpole con così noncuranza, deriva dal fatto
che immaginavate di avere ancora i vostri beni nascosti, non è così?
Ma quando la situazione è peggiorata, la nobildonna ha venduto la
sua casa. È importante non abbandonare un'amante solo perché vi
siete stancato di lei. O altrimenti non avrebbe venduto la sua casa
senza essere venuta da voi a chiedervi consiglio.”-
Il
suo sorriso che sembrava demoniaco era la parte di Edgar che Lydia
non conosceva.
-
“Eppure, avete immaginato che nessuno avesse scoperto il vostro
tesoro nascosto nel pavimento della stanza, per cui avete pianificato
di entrare di nascosto per riprendervelo. Avevate scoperto che il
basamento era stato risistemato da qualcuno e il muro che si
supponeva si aprisse sulla stanza segreta era stato coperto con un
nuovo muro. E proprio quando eravate nel panico perché non sarebbe
stato un lavoro silenzioso e facile quello di scavare, siete stato
scoperto da Lady Doris ad usare la fortuna della famiglia baronesca
di lei.
….....
è come ho immaginato che le cose siano successe.”-
-
“Cosa, state cercando.”-
Anche
Graham, doveva aver percepito l'anormalità nella tenacia di Edgar e
nel suo piano perfetto.
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-
“La vostra auto distruzione.”-
-
“Avete pianificato di uccidermi......?”-
-
“Non c'è bisogno per me di farlo.”-
-
“Non c'è bisogno per me di essere colui che vi ucciderà.”-
Premette
la punta del suo bastone da passeggio contro il petto di Graham.
-
“ Il diamante sigillato, custodito in modo sicuro, dal Sud Africa
e l'oro inciso per prevenire che potessero finire in canali illegali,
tutti quei beni venivano maneggiati dal Principe. Siete a conoscenza
di questo, no? Quell'uomo odia e più di tutto non sopporta di essere
ingannato o tradito. E se scoprisse che stavate cercando di prendere
i suoi effetti personali, sono sicuro che non vi lascerebbe andare
con essi.”-
-
“Per cui, per cui conoscete il Principe? No, aspettate un momento,
per favore non fatelo..... Lord Conte, farà di tutto, potete tenere
tutto il mio denaro e i beni......”-
- “Avevo detto che speravo nella vostra distruzione. Cosa ne dite se vi metto in una scatola di legno con una di quelle lastre d'oro decorate e vi spedisco dal Principe? Potrei immaginare l'espressione sul suo viso quando realizzerebbe che è un dono da parte mia. Sicuramente rivolgerebbe la sua furia contro di voi.”-
- “Avevo detto che speravo nella vostra distruzione. Cosa ne dite se vi metto in una scatola di legno con una di quelle lastre d'oro decorate e vi spedisco dal Principe? Potrei immaginare l'espressione sul suo viso quando realizzerebbe che è un dono da parte mia. Sicuramente rivolgerebbe la sua furia contro di voi.”-
Quella
probabilmente era la sua dichiarazione di guerra contro il Principe.
Usando Graham.
La vendetta di Edgar contro Graham era solo il primo passo per quel qualcuno che più di tutti non avrebbe mai perdonato.
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La vendetta di Edgar contro Graham era solo il primo passo per quel qualcuno che più di tutti non avrebbe mai perdonato.
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Lydia
sentì sudore freddo correrle giù per la schiena.
-
“Ch-chi siete?”-
-
“Dovreste saperlo.”-
-
“E' una bugia. Voi non siete veramente un Conte....”-
-
“Oh cielo, allora dovrei farvi ricordare il mio nome? Oh, Lord
Graham, quando vi ho incontrato per la prima volta otto anni fa, mi
avete guardato e riso, dicendo che sembravo un giovane vagabondo in
fin di vita. Volevo dare uno sguardo alla vostra faccia cosicché non
l'avrei dimenticata, ma la mia vista era offuscata e non riuscii
vedere veramente.”-
Graham
sganò gli occhi. Le sue gambe stavano tremando.
-
“No, non potete essere, siete.....”-
Le
parole che susseguirono, potevano essere state il vero nome di Edgar.
Ma furono un sussurro così lieve che Lydia non riuscì affatto a
sentirlo.
-
“Il Principe non perdona chi tratta in maniera incivile le cose che
gli appartengono. Avete apparentemente imparato dai vostri errori e
trattato Lydia con attenzione. Nel mio caso, ero stato trattato come
uno sporco bagaglio, poi ho sentito che vi eravate ritrovato in una
situazione orribile dopo che avevate farro arrabbiare il Principe.”-
Improvvisamente,
Graham emise un grido spaventato e fece un balzo verso Edgar. Ma
Edgar lo colpì con un ginocchio e ad un Graham barcollante diede un
colpo finale con il suo bastone.
Lydia
emise un piccolo grido e girò gli occhi.
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Edgar
non fece nulla di più per ferirlo, ma i suoi occhi glaciali non
diedero alcun segno di comprensione, mostrando che non avrebbero
accettato nessuna preghiera d'aiuto o delle scuse difensive. Forse
non sarebbe sembrato così spaventoso se avesse agito in collera e in
un impeto di rabbia. Il suo sguardo glaciale non s'interruppe quando
Raven trattenne Graham che stava cercando di lottare, fino a quando
non fu steso, svenuto.
Edgar
stava puntando la rabbia montante al Principe che stava dietro
Graham.
Ma
anche se avesse fatto uscire la sua rabbia o ottenuto vendetta,
quello che aveva perso non sarebbe mai tornato indietro. Perfino
Edgar non sarebbe stato salvato.
Era
libero dalle mani del Principe e aveva ottenuto la sua libertà
eppure si era messo in un'altra feroce battaglia solitaria. Quanto
era triste ciò.
Edgar
si girò verso una stanca immagine di Lydia e nascose la sua crudele,
fredda presenza ed era ritornato ad avere il suo aspetto da
gentiluomo.
- “Mi dispiace, Lydia. Di averti mostrato una scena così intollerabile.”-
- “Mi dispiace, Lydia. Di averti mostrato una scena così intollerabile.”-
Avanzò
verso di lei e offrendole la mano disse 'andiamo'. Lydia lo ignorò e
si alzò da sola per fissarlo silenziosamente.
-
“Metterai quell'uomo dentro una cassa di legno?”-
-
“Non c'è bisogno che tu lo sappia. Dato che non sei uno dei
nostri.”-
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La
guardò con una debole espressione di solitudine.
Sì,
Lydia non faceva parte del suo gruppo. Aveva agito disperatamente per
salvarla, come se lei fosse stata un membro prezioso nel suo gruppo,
ma dato che non era assieme a loro, lei non poteva muovere neanche un
ulteriore passo verso di lui. Ma, non poteva essere d'accordo su
questo.
-
“Edgar qual'era il motivo per cui mi hai assunto come dottore delle
fate? Non era per aiutarti come Conte e per il tuo nuovo te?”-
-
“...... Parliamone più tardi. Dobbiamo andarcene al più presto, o
il resto dei suoi uomini potrebbe tornare.”-
-
“Cosa dici? Allora, dovremo muoverci a cercare e salvare Doris e
Rosalie. Anche loro sono state messe su questa nave, no?”-
-
“Non credo ci sia alcun obbligo per noi di salvarle.”-
Per
un istante, Lydia non poté credere alle sue orecchie.
-
“P-perché?”-
-
“Non abbiamo tempo per quello e comunque questa nave non sarà in
grado di lasciare il porto. Tutto qui verrà scoperto alla fine.”-
La
domanda era quando sarebbero iniziate le ricerche. Entro qualche
giorno? Qualche settimana? Sarebbe stata la stessa cosa che lasciarle
morire.
- “Ma, so che sono state confinate qui da qualche parte. Non posso andarmene sapendolo....”
P. 210
- “Ma, so che sono state confinate qui da qualche parte. Non posso andarmene sapendolo....”
P. 210
Arrivando
a quella conclusione, Lydia improvvisamente capì.
Loro
sapevano eppure otto anni prima, Edgar era stato abbandonato.
-
“Le detesti? Perché Rosalie e Doris ti hanno rubato 'l'uovo di
fata' e non ti hanno aiutato?”-
La
guardò con un'espressione piuttosto preoccupata.
-
“In verità non ricordo.”-
-
“Rosalie mi ha detto di aver incontrato un ragazzo legato e di aver
guardato dentro un magazzino vicino al fiume, otto anni fa. Aveva
pensato che fosse un ladro e aveva preso la sua agata d'acqua e non
l'ha più visto..... quel ragazzo eri tu, giusto? Rosalie e Doris
erano entrate nel magazzino dov'eri stato rinchiuso, per poi
consegnarti al Principe, è così?”-
Fece
un sospiro, che non sembrava essere causato dal ricordo del suo
doloroso passato ma piuttosto che fosse stanco dell'immischiarsi di
Lydia.
-
“Anche se fosse stato così, non è molto per odiare qualcuno.
Lydia, sarebbe stato naturale per quelle ragazze abbandonare un
sudicio ragazzo. Lui non avrebbe avuto nulla a che fare con loro e
loro potevano immaginare che non avrebbero guadagnato nulla
nell'essere immischiate con lui. Scusa, ma non m'importa se diventano
le vittime del loro stesso zio....”-
Prima
che Edgar potesse finire quello che stava dicendo, Lydia schiaffeggiò
il suo volto con palmo della mano.
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Il
suono della carne contro carne risuonò nell'aria.
Nico
boccheggiò un 'whoa' che le fece realizzare ciò che aveva fatto, ma
la ribollente sensazione di malessere non andò via colpendolo.
-
“Tu sei veramente un delinquente! Ti sei approfittato dei
sentimenti di Rosalie adescandola con le tue parole dolci e l'hai
usata e adesso che non ti serve più, la butti via? …... vedi, tu
hai davvero del risentimento nei loro confronti. Volevi veramente
essere salvato da loro! Anche se non avevano niente a che vedere con
te e anche se non ci fosse stato nulla di buono nell'essere
coinvolte, se ci fosse stato qualcuno che ti avesse aiutato, non
avresti sofferto così....”-
Credeva
di dover essere arrabbiata per la sua crudeltà, ma era doloroso per
Lydia pensare al motivo che aveva portato lui a pensare in quella
maledetta maniera.
Non riuscì a decidere cosa fosse giusto e cosa sbagliato per cui poté solo esternare i sentimenti che stavano crescendo in lei.
Non riuscì a decidere cosa fosse giusto e cosa sbagliato per cui poté solo esternare i sentimenti che stavano crescendo in lei.
-
“Per cui, io le salverò! Salverò Rosalie e Doris al tuo posto!
Anche se non c'è profitto, la volontà di aiutare il prossimo
dovrebbe essere in tutti. C'era qualcosa da perdere quando mi stavi
aiutando?
Pensavo
che non ci fosse e voglio credere che sia così, per cui ecco perché
le aiuterò!”-
Ancora
accalorata quando ebbe finito di parlare, si girò dando le spalle a
Edgar.
-
“Nico, andiamo!”-
Anche
se aveva un aspetto preoccupato, Nico saltò giù dal letto e trottò
francamente dopo Lydia con le sue zampe posteriori.
P. 212
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-
“Raven, tu l'hai capito?”- chiese Edgar, in piedi meravigliato,
guardando la porta da dove Lydia e Nico se ne erano andati.
-
“Non sono riuscito a cogliere la logica in esso, ma credo che sia
andata per il bene di Lord Edgar.”-
-
“...... ho anch'io la stessa sensazione.”-
Pose
la mano sua sulla guancia dove era stato colpito e sentì un calore
bruciante più che dolore.
Era
quasi una sorta di appassionata espressione d'amore.
Per
qualche strana ragione, Lydia diceva cose che Edgar non avrebbe mai
immaginato e faceva cose che non si sarebbe aspettato. E a causa di
ciò, Edgar era tirato verso una direzione inimmaginabile.
Se
lei aveva scompigliato il piano che aveva pensato meticolosamente,
solo per entrare in un percorso completamente nuovo, che l'aveva
fatto diventare com'era adesso, forse anche questa volta.
-
“Lord Edgar”-
Raven
l'aveva chiamato per fermarlo. Perché Edgar stava silenziosamente
uscendo fuori dalla stanza.
-
“Non posso lasciare Lydia da sola. Dal momento che ci potrebbero
essere ancora in agguato gli uomini di Graham.”-
P. 213
P. 213
-
“Cosa dovremmo fare con lui.”-
si
stava riferendo allo svenuto Graham.
-
“Lascialo.”-
Sentì
che c'era qualcosa di molto più importante della vendetta nella
direzione dov'era diretta Lydia.
Perché
quei suoi misteriosi occhi colorati forse stavano guardando qualcosa
di importante che Edgar non era in grado di vedere.
*
Lydia
stava vagando nella nave deserta. C'erano un po' di posti che
sembravano aver subito il passaggio di un tornado, ma poteva
immaginare che fosse stato causato da Raven.
Non
sembrava che la causa fosse lotta o un combattimento, ma più che
altro la scia di Raven entrato a forza per cercare Edgar.
Dal
momento che ogni porta sembrava essere stata rotta mediante l'uso di
un oggetto simile ad un'ascia, immaginò che i marinai dovevano
essere scappati piuttosto che rimanere e cercare di fermare Raven.
Immaginare
la vista di quella persona, senza espressione, che causa caos
ovunque vada, le faceva veramente pensare a lui come un'arma da
guerra vivente.
Dentro quella nave scombussolata, Lydia errò senza meta per cercare attentamente nelle stanze, ma non era così facile localizzare Rosalie e Doris.
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Dentro quella nave scombussolata, Lydia errò senza meta per cercare attentamente nelle stanze, ma non era così facile localizzare Rosalie e Doris.
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-
“Hey, Nico, non senti nulla? Come, odori.”-
-
“Non sono un cane.”-
Proprio
allora, Lydia sentì il suono di una donna che urlava.
-
“E' da questa parte!”- Lydia accorse in un secondo.
-
“Oi, stai attenta. Se era un urlo, potrebbe dire che c'é qualcun
altro lì?”- disse Nico, seguendola.
Oh,
si, potrebbe avere ragione.
Correndo
verso la direzione della voce fece in modo di non fare troppo rumore
per non far avvertire che si stavano avvicinando.
Si
fermò alla curva dell'incrocio perché riusciva a sentire la vicina
presenza di qualcuno nell'angolo, e dopo che diede un'occhiata, la
figura e i suoi capelli arancio risaltavano anche nell'oscura luce di
quel posto. Rosalie veniva trasportata sulla spalla di un uomo
grassoccio e stava per essere messa giù da qualche parte.
- “Quell'uomo è il presidente della compagnia di Graham.”-
- “Quell'uomo è il presidente della compagnia di Graham.”-
-
“Hmm, dato che Raven è venuto qui e ha fatto confusione, sta
pensando di spostarla in un posto differente? Oi, Lydia cosa stai
facendo?”-
Quando Nico si girò, Lydia aveva già aggrappato ad una scopa.
Quando Nico si girò, Lydia aveva già aggrappato ad una scopa.
P.
215
-
“Andiamo, Nico.”-
-
“Ehh, idiota, fermati! Questo è troppo azzardato....”-
Ma
si preparò per solo un secondo e poi corse via. Tenendosi al bastone
della scopa, la ruotò verso il basso puntando all'uomo da dietro.
-“Whoa….!”-
Grunendo
l'uomo traballò lasciando giù Rosalie.
-
“Tu maledetta sgualdrina”-
In
tempo zero l'uomo furioso afferrò la scopa dalle mani di Lydia.
Balzò per mettere le mani su di lei. Proprio allora, Rosalie afferrò
la gamba dell'uomo. Scattò in avanti e cadde a faccia in giù e
allora lei affondò i denti su di lui.
Lydia
si affrettò a riprendere la scopa e colpì l'uomo ripetutamente. Lui
strisciò sul pavimento sforzandosi di scappare, ma accidentalmente
rovinò, da una scala vicina al muro, sul pavimento in fondo alla
nave.
-
“Presto chiudete la porta!”-
Le
ragazze cercarono di alzare due tavole di legno che facevano da porta
per chiudere le scale.
Dopo
il martellante suono della porta di legno che si chiuse e bloccata la
serratura, non era più spaventoso, poco importava quanto l'uomo
rinchiuso all'interno urlasse e urlasse loro contro.
Scapparono
velocemente da lì e quando arrivarono finalmente in un quieto posto
furono in grado di prendere un respiro di sollievo e quando si
guardarono, non è sicuro chi lo fece prima, ma entrambe rilassarono
lo sguardo severo che c'era sulle loro facce.
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-
“Miss Rosalie, eravate stata rinchiusa in fondo alla nave?”-
-
“Sì...., ma poco fa, quell'uomo è entrato improvvisamente e mi ha
tirata fuori per portarmi da qualche parte.....”-
In
quel momento, ricordò che cosa aveva fatto a Lydia e indietreggiò
nervosamente.
-
“Ma soprattutto perché siete qui? Lui....Edgar era venuto a
trovarmi e mi aveva detto di rivelargli dov'eravate...... non siete
stata salvata da lui?”-
-
“Beh, sì, lo sono, ma sono venuta qui per salvarvi.”-
Lo
sguardo sul suo volto cambiò improvvisamente, come se fosse
arrabbiata. E poi si voltò dando la schiena a Lydia.
-
“Questo è impossibile. Perché, io, io vi ho fatto una cosa
terribile.....”-
-
“Sì, è stato terribile.”-
-
“Ecco perché sono stata quasi uccisa da Edgar!”-
-
“Eh?”-
-
“E' vero, c'è qualcosa che non va in lui!....... è sembrato che
fosse abituato a minacciare le persone e quel dolce sorriso sul suo
viso quando ha cercato di uccidermi.”-
Sì,
ne sarebbe capace. Poté
immaginarlo senza sforzo e riuscirlo a fare era piuttosto deprimente.
Sperò
che non avesse avuto l'intenzione di ucciderla, ma la ragione per cui
non poteva averlo fatto era che Edgar non ci avrebbe guadagnato
nulla.
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-
“Sì, quell'uomo ha fatto la cosa sbagliata. Anch'io vengo sempre
presa in giro da lui.”-
-
“State mentendo. Fate parte del suo gruppo. Avete detto che eravate
qui per aiutarmi, ma cosa mi farete veramente? Avete intenzione di
pareggiare i conti?”-
-
“No, affatto. Miss Rosalie, quando eravate stata rinchiusa, avete
capito la sensazione di essere da sola e impaurita?”-
Con
le spalle leggermente tremanti, Rosalie la guardò con un'espressione
spaventata.
- “ .......... Sì, ho capito......, ecco perché so che questo è successo perché lo meritavo.”-
- “ .......... Sì, ho capito......, ecco perché so che questo è successo perché lo meritavo.”-
-
“Allora, per favore credete a quello che sto dicendo. So quello che
provate, ecco perché sono qui per aiutarvi.”-
Lydia
fece un sorriso e tese la mano a Rosalie.
- “Ora, andiamo. Dobbiamo ancora cercare Miss Doris e tirarla fuori perché quei truffatori potrebbero tornare.”-
- “Ora, andiamo. Dobbiamo ancora cercare Miss Doris e tirarla fuori perché quei truffatori potrebbero tornare.”-
Non
prese la mano di Lydia perché doveva ancora avere dei dubbi su di
lei. Eppure Rosalie sembrò che stesse andando con lei. Forse era
preoccupata per Doris.
-
“State dicendo che anche Doris è su questa nave?”-
-
“Penso che sia molto probabile. Anche lei era stata imprigionata in
quel magazzino. Dopo di che Graham era venuto e deve averla portata
in questa nave con me.”-
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Rosalie
fece un'espressione sorpresa. Non avrebbe mai immaginato che anche
Doris fosse in quel magazzino. Ma se Graham era il colpevole doveva
aver capito in cosa era stata coinvolta.
-
“Non sapevo che lo Zio tenesse Doris imprigionata. Era un nostro
parente e mi fidavo di lui, per cui non posso credere che abbia fatto
questo per amore dei soldi della famiglia....”-
Rosalie
si fermò nervosa.
-
“Non riesco a vedere Doris. Le ho fatto tante così terribili e le
ho anche detto che speravo che sparisse..... ecco perché non sapevo
nessuna delle cose che stavano succedendo e ho pensato che si stesse
riprendendo in campagna. Non le ho nemmeno mandato una lettera di
saluto e mi sono sentita offesa che non mi avesse scritto nemmeno
qualcosa di gentile.”-
-
“Ma, Miss Doris non è sembrata essere arrabbiata con voi. Se
volete riconciliarvi, dovete scusarvi”-
-
“Scusarmi?”-
Ma,
la risposta di Rosalie fu uno sguardo molto confuso.
-
“Non posso assolutamente scusarmi. Se lo facessi, sembrerei una
perdente.”-
-
“Non è quello il problema....”-
“Ma, la colpa è di Doris che mi ha tenuto nascosto qualcosa.
Questo non sarebbe successo se solo mi avesse detto la verità sullo
Zio.”-
P.
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-
“Pensate, sentite ancora che le avete fatto qualcosa di brutto,
vero?”-
-
“Ma, non voglio scusarmi. Fin da quando abbiamo perso i nostri
genitori nell'incidente, ero io quella l'ha protetta. Ero la guardia
di quella ragazza che piangeva sempre. Sono l'unica che può starle
vicino, eppure se mi scusassi, sarebbe come se dicessi che sono una
ragazza cattiva, malvagia. Allora Doris vivrebbe senza di me.”-
-
“Sei piuttosto possessiva.”-
-
“Questo perché se non avessi avuto Doris, se non avessi avuto
vicino lei che comprendeva la stessa sofferenza dell'aver perso i
genitori a diciassette anni......”-
-
“Allora hai ancora più bisogno di salvarla...”-
-
“No, non posso, non voglio vederla, non mi scuserò mai!”-
La
ragione per cui si rifiutava ostinatamente, invece di aver paura del
pericolo incombente su Doris e su di lei, era che era spaventata
dalla situazione, sapeva tenere accanto a sé la sua amica solamente
controllandola con i suoi comportamenti e desideri egoisti.
Vedendo
Rosalie che rimaneva nello stesso punto e che sembrava non volersi
muovere non c'era niente che Lydia potesse fare oltre.
-
“Andrò a cercare Miss Doris. Quindi, nascondetevi in quella
stanza. D'accordo? State attenta a non essere scoperta dagli uomini
di Graham. E fate silenzio.”-
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Rosalie
non rispose, ma Lydia sapeva che non poteva sprecare altro tempo. La
lasciò indietro e si assicurò che Nico la stesse seguendo, che
guardandola come se fosse pazza e iniziò a controllare le stanze che
lei non aveva ancora fatto.
-
“Quanto sono problematici gli umani. Non riesco a concepire il
perché di così bizzarri e contorti modi di pensare”- borbottò
Nico.
-
“Sì. Tutto sarebbe sistemato se solo rivelassero i loro sentimenti
alla persona che gli piace.” -
Comunque, poteva immaginare i sentimenti di Rosalie. Anche se si ama qualcuno, non vuol dire che quel qualcuno accetti i nostri sentimenti e si è impauriti di essere feriti quando ci si fida e quando le proprie speranze vengono disattese.
Comunque, poteva immaginare i sentimenti di Rosalie. Anche se si ama qualcuno, non vuol dire che quel qualcuno accetti i nostri sentimenti e si è impauriti di essere feriti quando ci si fida e quando le proprie speranze vengono disattese.
Da
ragazza che diceva di vedere le fate, Lydia veniva trattata da
mostro, anche in lei c'era una parte che aveva rinunciato ad essere
accettata dagli altri.
Non
solo poteva vedere ma lei aveva sempre avuto la speranza che un
giorno potesse crescere e diventare come sua madre e dare consigli
alle persone che venivano ferite dalle fate o che soffrivano per le
loro azioni, ma le persone pensavano solamente che fosse una qualche
bugia o una falsa accusa o che stesse loro facendo uno scherzo e la
trattavano come una scocciatrice, sapeva che l'abilità di un dottore
delle fate sarebbe stata difficile da comprendere per le persone
normali e pensava di non poterci fare niente, per cui anche se si
fosse innamorata di qualcuno non sarebbe riuscita a confessare i suoi
sentimenti ed era sicuro che non ci avrebbe provato fin dall'inizio.
P.
221
Anche
se non la trattavano francamente come una pazza, persone che non
credevano che le fate esistessero, non sarebbero state capaci di
allontanare l'inquietante sensazione dovuta all'abilità di Lydia.
Mi
chiedo se Edgar per questo. Era curiosa di lui perché era una
delle rare persone che aveva avuto una reazione normale senza essere
influenzate.
Ma
non era in grado di dire se era stato così veramente oppure se si
era sentito rabbrividire dalla particolarità di Lydia.
Erano
cose separate l'accettare l'abilità di un dottore delle fate e
accettare loro come persone normali, per cui era rimasta cauta e non
riusciva a non tenere la guardia alta.
D'altra
parte, sarebbe stata eccitata se fosse stata trattata come un membro
del gruppo e sperò che sarebbe stata in grado di fidarsi di loro.
Ecco perché non voleva che Edgar facesse il gesto irresponsabile di
abbandonare le due ragazze. Non voleva solo che la sua abilità fosse
compresa, ma voleva che fossero compresi anche i suoi sentimenti.
Eppure non era riuscita a dirglielo sinceramente e aveva finito col
schiaffeggiarlo e iniziare un litigio, cosa che non la rendeva
diversa da Rosalie.
Essere in grado di dire la verità era effettivamente una cosa piuttosto difficile da fare.
Essere in grado di dire la verità era effettivamente una cosa piuttosto difficile da fare.
Si
chiese se quel grosso bugiardo non fosse in grado di dire la verità.
Anche
se fosse stato per scappare dal Principe, lui non sarebbe stato in
grado di rivelare alle persone le sue azioni criminali passate. Anche
la vendetta che stava portando avanti per i suoi amici non poteva
essere spiegata all'ingenua Lydia che era cresciuta e vissuta in un
mondo pacifico.
Questo
doveva essere il motivo per cui le nascondeva i segreti e la usava
quando era a piena conoscenza dei pericoli.
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Eppure,
si preoccupava inaspettatamente per il suo stato ed era gentile
salvandola.
Era
un uomo con delle intenzioni che non riusciva a leggere. Ma, non era
che non riuscisse completamente a capire poiché sentiva che c'erano
dei momenti in cui riusciva a carpire i suoi pensieri, ecco perché
Lydia finiva nei casini. Edgar l'aveva coinvolta nei suoi affari e
aveva tirato fuori l'argomento dell'uovo di fata e dell'uomo della
nebbia e l'aveva usata come esca, ma lei voleva sperare che lui
stesse effettivamente aspettando qualcuno che lo salvasse.
Sul
lago le aveva chiesto di aiutarlo a salvare i suoi compagni morti
dalla nebbia e lei aveva cominciato a credere che quello che aveva
detto allora fosse quello che sperava veramente.
Nello
stato di quasi morte in cui era stato confinato, aveva immaginato di
aver visto le figura di due fate e aveva fatto una promessa in cambio
dell'agata d'acqua e stava ancora aspettando di essere salvato.
Quell'immagine si soffermò nella sua mente e non riuscì a
cancellare quella visione pietosa dalla sua testa perché Lydia
sapeva che le fate avevano la peculiarità di non rompere mai le loro
promesse.
Se
le fate che avevano fatto un patto con Edgar otto anni prima, avevano
avuto una ragione inevitabile per non mantenere la loro promessa, a
lei dava la sensazione che il compito di fare lei stessa qualcosa le
fosse stato passato.
Dal
momento che sapeva, come dottore delle fate, che una promessa non
mantenuta era una brutta cosa sia per le fate che per gli umani.
P.
223
-
“Nico, non senti dei passi?”-
Lydia
improvvisamente sentì la sensazione di aver percepito una presenza
muoversi e si fermò. Ma non ci fu risposta da Nico.
-
“Hey
Nico, dove sei andato?”-
La
fata capricciosa era solo capace di sparirsene improvvisamente per
cui non era mai affidabile. Anche se lo pensò, il suo corpo
s’orriggidì per l’approcciarsi di qualcuno verso di lei e quindi
si concentrò nel percepire qualunque suono. Poteva quasi sentire dei
passi.
Proprio
quando indietreggiò venne tirata da dietro.
-
“Ah…..”-
-
“Silenzio. Sono io, Lydia.”-
Capì
che era Edgar e cercò di inghiottire l’urlo.
La
presenza che si stava avvicinando poteva essere un marinaio che era
stato lasciato dietro, dato che la figura non sembrava sapesse cosa
stava accadendo, continuava a guardarsi attorno. Nella mano teneva un
coltello, i passi stavano quasi per avvicinarsi a loro e il suo cuore
batté ancora più forte al pensiero che potevano essere scoperti.
I
due chiusero cautamente la porta del ripostiglio, cercando di non
farsi sentire, cosa che rese l’interno del ripostiglio
completamente buio, ma in confronto al suono dei passi che si
avvicinavano proprio a loro, il buio non era la cosa più spaventosa.
Ma
anche se l’uomo se ne era andato via, il suo cuore non riusciva a
calmarsi perché Edgar aveva ancora le braccia attorno al corpo di
Lydia.
-
“Se n’è andato.”-
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-
“Sì.”-
-
“Va bene, lasciami adesso.”-
Ma
non mostrò alcun segno di voler lasciarla andare.
-“Se
ti lasciassi andare in questo buio, sento che non sarei sicuro di
sapere che sei proprio qui.”- -“Allora, puoi
aprire questa porta.”-
-“Vorrei che fossi stata tu……”-
-“Cosa stai dicendo?”- -“Se fossi stata tu la fata che avevo visto nel mio confuso stato mentale, forse saresti riuscita a tirarmi fuori da quest'oscurità.”-
-“Cosa stai dicendo?”- -“Se fossi stata tu la fata che avevo visto nel mio confuso stato mentale, forse saresti riuscita a tirarmi fuori da quest'oscurità.”-
Stava
dicendo quanlche frase ad effetto per mettersi ancora in mostra?
Non
poté dire se era così o meno per via del suo modo di parlare chiaro
e senza cerimonie.
Era
buio per cui non riuscì a vedere il suo volto. Lui non mise troppa
forza nelle sue braccia, attentamente avvolte sul corpo di Lydia. Era
un qualcosa di semplice che la fece sentire come se stesse sentendo
una confessione da lui.
-“Allora
ti tirerò fuori.”-
Lo
disse nel modo più serio in cui poté, ma le servì il coraggio come
se stesse per buttarsi dal London Bridge. Si aspettò di essere
derisa, eppure, inaspettatamente, lui rimase in silenzio come se
fosse profondamente immerso nei pensieri.
Alla
fine, aprì la bocca per parlare.
P.
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-
“E’ di otto anni fa.”-
L'aria
calda del suo respiro le sfiorava i capelli. Lydia pensò che se il
suo cuore stesse accellerando il battito era perché stava cercando
disperatamente un modo per salvare Edgar.
-“Non
è troppo tardi. Manterrò la promessa che hai fatto otto anni fa. La
fata che hai visto non è riuscita a mantenere la sua promessa per
via di circostanze inevitabili e le promesse devono essere
soddisfatte. Quindi, ecco perché dovremmo andare a salvare quelle
due ragazze insieme. Non c’è bisogno che ti vendichi. Non c’è
bisogno di odiare qualcuno. Sei in grado di vivere senza appoggiarti
all’odio.”-
Non
fu in grado di rimanere ferma, e quindi si sporse verso la porta, le
braccia di Edgar si sciolsero con facilità. Anche nell’interno
così buio della nave quando la luce brillava attraverso la fessura
aperta della porta dell’armadio, la sentivano forte sui loro occhi.
-
“Perché non odi Rosalie? E me?”-
Ridusse
gli occhi per via della luce.
-
“Questo perché sono stata sempre salvata. Hai continuato a
incoraggiarmi quando ero dentro la bottiglia. Anche da piccola mentre
ero confinata non mi sono sentita da sola e non riuscivo ad aver
paura del buio e quindi sono libera dall’odiare e incolpare
qualcuno.”-
I
due uscirono fuori nel corridoio.
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Edgar
le sembrò come se fosse confuso e lei non poteva dire cosa provasse
nei confronti di quello che Lydia aveva detto. Ma era sicura che
avrebbe dato una mano nel salvare Doris.
-
“Hai cercato da questa parte?”-
-
“No,non ancora.”-
-
“Andiamo.”-
Alla
fine, Edgar spostò Graham e seguì Lydia.
Forse
non avrebbe lasciato la sua vendetta, ma stava cercando di fare un
compromesso con Lydia.
Lui
aveva sì un comportmento frivolo e giovaca con Lydia stuzzicandola
ma era anche una persona misteriosa che riusciva a sentire cosa
stesse provando lei o quello che lei voleva veramente dire.
Ecco
perché non riusciva a non dire cose che normalmente pensava fossero
troppo imbarazzanti.
Forse,
Edgar rideva tra sé di nascosto a quello che Lydia aveva detto
seriamente, cioè che lo avrebbe tirato fuori dall'oscurità, ma il
credere che lui avesse davvero capito la sua serietà, era forse dato
dal fatto che fosse una sempliciotta.
-
“Sai, Lydia, credo che sto quasi per innamorarmi di te.”- disse
improvvisamente.
Sì,
si stava divertendo a stuzzicarla.
O,
forse.......?
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No,
per quanto possa essere una sempliciotta, non sono così stupida.
-
“Questo tuo tipo di frasi non verranno mai prese sul serio.”-
Anche se si comprendevano appieno, lui stava ancora continuando a ridacchiare.
Anche se si comprendevano appieno, lui stava ancora continuando a ridacchiare.
C'erano
così tante cose che si erano sovrapposte, e per cui lì, Lydia aveva
completamente dimenticato del problema maggiore.
*
Il
motivo per cui Nico era filato via era perché aveva visto qualcosa
di problematico.
Il
bogey beast che correva con un movimento saltellante e rimbalzante,
aveva ripreso il corpo dopo che Nico lo aveva fatto sparire l'altro
giorno. Nico ne aveva avuto una rapida occhiata dalla coda
dell'occhio ed era balzato velocemente alla sua rincorsa.
-
“Che irritante piccola creatura, cavolo.”-
Anche
se Nico lo pensò, seguì con attenzione il bogey beast.
La
diabolica fata sembrava stesse cercando qualcosa. Poteva essere la
ragazza coi capelli arancioni?
Arricciò
il naso per afferrare un profumo e immediatamente corse nella
direzione dove Rosalie avrebbe potuto essere.
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L'odore
del tagimi assieme alla nebbia dello smog avvolgeva l'interno della
nave.
Ovunque fossi stato, ti avrebbe seguito in ogni parte della città.
Ovunque fossi stato, ti avrebbe seguito in ogni parte della città.
Più
dell'odore, Nico sentì una forte umidità. S'infiltrava nei suoi
baffi e nel suo pelo e quella sensazione pastosa e viscida rendeva il
suo pelo più pesante del normale.
Nella
stessa maniera, anche quel giorno, Londra era inghiottita nella
nebbia. Non c'era vento e la città era coperta da una pensate,
fredda umiditità. Tutti si chiedevano quando i venti primaverili
sarebbero venuti.
(Ahh,
il Padrone mi sta chiamando. Se non mi muovo, mi sgriderà molto)
mormorò tra sé il bogey beast.
Nico
rizzò le orecchie seguendolo.
(Oh, cielo, come posso permettere a me che sono così grande, di essere battuto da un gatto-mostro coperto di pelo)
(Oh, cielo, come posso permettere a me che sono così grande, di essere battuto da un gatto-mostro coperto di pelo)
Non
sono un mostro.
(Oh,
ma quel dottore delle fate è ancora dentro la bottiglia. Il corpo è
stato portato via per cui non potrò più divertirmi. E il Conte
Cavaliere Blu è sulla barca. Che perfetta chance. Se viene battuto,
allora sarà la rinascita del mio Padrone!)
Conte
Cavaliere Blu? Quello è Edgar.
P.
229
Si chiese che tipo di relazione avesse il bogey beast con il Conte.
Si chiese che tipo di relazione avesse il bogey beast con il Conte.
Stette
confuso, continuando il suo inseguimento, ma alla fine il bogey beast
trovò la stanza dove si nascondeva Rosalie.
(Ecco
ci qui. Posso sentire la voce del Padrone.)
Voce,
ma Nico non riuscì a senire nulla. Poteva essere un rumore che aveva
le stesse caratteristiche di quelle del bogey beast e se era così,
allora quel (Padrone) sembrava che poteva essere qualcosa di
problematico o che aveva una natura mortifera.
Dalla
piccola apertura della porta aperta, il bogey beast scivolò
all'interno. Anche Nico sbiadì il corpo e passò oltre la porta.
Rosalie
era seduta vicino al cornicione della finestra. Il bogey beast si
avvicinò a lei e rimase in una forma invisibile che gli umani non
erano in grado di vedere e chiamò il suo padrone.
Ovviamente,
non si riferiva a Rosalie. Sembrò che ci fosse qualcosa all'interno
della pietra d'un verde pallido, nelle mani di Rosalie.
“Quindi
ecco il padrone.”
Anche
Nico poteva dire che c'era una forte presenza dell'incantesimo che
respingeva il maligno. Il suo istinto gli disse che se lo avesse
toccato, sarebbe stato in pericolo dato che ne sarebbe stato
risucchiato.
“Quindi
vuol dire, che è stupido abbastanza da essere stato risucchiato li
dentro, giusto?”
La
pietra stessa era terribilmente bella ed estremamente accattivante,
ma proprio perché loro non potevano toccarla, era un incantesimo per
allontanare il male.
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(Padrone,
perdonatemi per il mio ritardo. Oh, no, non aspetterete oltre.
Manderò la ragazza a lavorare immediatamente. Ahh, dite il nunzio?
Sì, l'ho intrappolato. Era uno stupido, per cui l'ho intrappolato
mentre stava dormendo su una pila delle sue foglie preferite. Non c'è
nulla che vi sbarrerà la strada, per cui per favore non vi
preoccupate.)
Cosa
voleva dire con nunzio? Era la nemesi del bogey beast e del suo
Padrone? Se era così, era sicuro che fosse in uno stato in cui non
avrebbe potuto fermare loro due. E mettere Lydia, il dottore delle
fate del Conte, era un buon lavoro per un bogey beast zuccone.
Oh,
ma non aveva il tempo di esserne sorpreso.
Mentre
Nico continuò a spiarli ancora di più, il bogey beast balzò per
stare di fronte a Rosalie.
Perché
potesse accorgersene, fece comparire il suo corpo all'occhio umano.
(Ahh,
milady, quanto ti ho cercata. Cosa ti è successo che sei
intrappolata in un posto simile?)
Proprio
qualche secondo prima l'aveva chiamata 'mocciosa', improvvisamente
aveva messo su un atteggiamento lusinghiero verso la ragazza.
Rosalie, che aveva la testa giù, subito la alzo.
-
“Fata......., dove sei stato! Sono stata ingannata dallo zio e ho
avuto un'esperienza terribile! Non importa quanto ti chiamavo, non
sei mai apparso.......”-
P. 231
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232
(Per
favore, perdonami. C'è stato un incidente inatteso e sono stato in
uno stato d'incoscienza. Ahh, ma, ora va tutto bene. Se ascolterai le
mie parole, tutto andrà per il meglio.)
-
“Cosa vuoi che faccia? Se mi vedono gli uomini dello Zio, verrò
rinchiusa di nuovo. E non posso scappare da questa nave, dato che non
so nuotare. Per cui sbrigati e cerca aiuto.”-
(Sì,
sì, ma mi è capitato di vedere anche il Conte su questa nave. Sono
sicuro che è venuto a soccorrere la mia lady.)
-
“Cosa! Perché quell'uomo è qui! Starai scherzando, non mi
avvicinerò mai più a lui!”-
(Eh,
perché dovrebbe essere così? Mi era stato detto che il Conte era
l'uomo dei sogni della mia lady....)
-
“Ha cercato di uccidermi! Il suo comportamento è cambiato
improvvisamente.... perfino lo Zio, che era gentile con me, non mi
fiderò mai più di un uomo!”-
Vedendo
il bogey beast confuso e in panico, Nico immaginò che aveva
pianificato di far riavvicinare Rosalie ad Edgar.
Stava
per accostare il suo (Padrone) che era dentro la pietra di Rosalie al
suo obbiettivo per farlo risorgere.
Forse
il motivo per cui Rosalie si era innamorata di Edgar e si era
avvicinata con calcolo a lui era perché la cosa dentro la pietra
aveva scoperto qualcosa sull'uomo chiamatoConte Cavaliere Blu e aveva
usato la sua magia per avvicinarglisi.
P. 233
P. 233
Il
Conte Cavaliere Blu che aveva puntato era un tipo d'uomo che metteva
sempre un dolce, buon viso con tutte le donne, e certamente era una
manna dal cielo.
Per
il Bogey beast e il suo padrone, per manipolare la ragazza e
infliggere un attacco al conte, il modo più semplice e facile era
stato farla innamorare completamente di lui.
(Oh.....m
oh, sì, milady, se è successo una cosa del genere, non puoi
lasciare andare quell'uomo così)
Sembrò
che il bogey beast avesse tirato fuori qualcosa di nuovo per smuovere
Rosalie.
(Dovresti
dargli un assaggio della sua stessa medicina. Per favore, ascoltami
bene, milady, c'è un potere magico dentro la pietra che tieni. Se la
usi, sarai in grado di punire l'uomo che ti ha offeso.)
-
“Punire......?”-
(Sì,
lascia pure a me. Ah, sì, per favore stai attenta a non far cadere
'l'uovo di fata'. Tutto è a posto perché tu sei una coraggiosa.)
L'oscuro
malvagio dentro la pietra trapelò dalla pietra per affondare nella
piccola apertura del cuore di Rosalie. Stava cercando di prenderne il
controllo.
Sebbene
fosse sigillato all'interno della pietra, se qualcuno la teneva per
un lungo periodo di tempo, veniva influenzato dalla magia nera che ne
fuoriusciva. Normalmente, avrebbe dovuto stare sotto le cure di
qualcuno che ne aveva una grande tolleranza.
Nei
tempi passati sarebbero stati un prete o un nobiluomo, e anche se non
ci fosse stata la garanzia che sarebbero rimasta nella stessa
posizione adesso, si era sicuri che fossero persone che avevano una
grande tolleranza verso di esso, per cui la pietra non avrebbe dovuto
essere tra le mani di una ragazza come Rosalie che poteva esserne
facilmente influenzata.
P.
234
Ma,
nella realtà Rosalie era colei che la possedeva.
Spinta
dal bogey beast e manipolata dalla magia nera, Rosalie si alzò.
I
suoi sentimenti di ammirazione verso Edgar e il sentimento di paura
dopo aver passato un'orribile esperienza, avevano lasciato il posto
ad un odio amaro in lei.
-
“Oh questo non va bene”- sussurrò Nico. - “Hmm, non m'importa
di cosa succederà a quella civetta.
Ma a questo punto Lydia potrebbe cacciarsi nei guai.”- Prima
che i due se ne andassero, Nico fuggì via dalla stanza.
Corse
in fretta con le sue zampe posteriori per dire a Lydia ciò che aveva
visto.
Traduzione
di
Lucyl Kappa Kanwar
Grazie per il lavoro che stai facendo! :D
RispondiEliminaIo mi sento esattamente come Lydia nei confronti di Edgar.
RispondiEliminaAnche se fa cose crudeli, le sue contraddizioni ti spingono a stargli accanto.
Nooooooooo! I problemi non sono ancora finiti.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
Grazie!