sabato 20 dicembre 2014


Ch 4: Il nobile demone

Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi

P. 126

“Quello” veniva detto che fosse uno dei tesori di più valore, della reale famiglia Granada.
L'agata d'acqua, che si diceva che contenesse l'acqua sacra del tempo della Creazione dell'universo. C'era un'antica leggenda che parlava di demoni che se avessero toccato quest'agata d'acqua sarebbero stati risucchiati all'interno del cristallo e quindi la persona che la possedeva non veniva attaccato dagli spiriti maligni o in altre parole, si credeva fosse un amuleto per scongiurare il maligno.
Era sconosciuta la maniera in cui era stata portata a Londra dal regno di Granada, ma per il fatto
di avere un fine disegno d'un verde pallido, come le vene di una foglia e dal come aveva quasi le dimensioni di un uovo, veniva alla fine chiamata 'uovo di fata', e quando la si alzava e illuminava la luce attraverso la sottile parte al suo centro, si poteva vedere l'ombra dell'acqua, che si diceva fosse intrappolata da tempi antichi.
- “Nessuno sbaglio, è proprio questa”- sussurrò Lydia, comparando l'agata d'acqua di fronte a sé e continuando a leggere la descrizione su un libro.
Nei suoi documenti era scritto che fosse stata posta nell'abbazia di St, Augustie. Comunque, nel 16 secolo, l'abbazia aveva trovato la dissoluzione e da quel momento in poi, era stata nascosta attentamente.
Si era scoperto che quell'agata aveva sigillato in sé un demone che una volta aveva portato scompiglio nella città, e si credeva che sarebbe stato disastroso se fosse caduta nelle mani del paese nemico.

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- “Beh, penso che in passato, le persone dovevano credere che un demone avesse tutto quel potere.”-
Secondo la leggenda, si diceva che la famiglia reale ne avesse la custodia. Sembrava una cosa responsabile, ma sfortunatamente non c'erano prove che fosse stata tramandata fin'ora.
Di questa pietra si diceva fosse finita nelle mani di un collezionista nobile. Anche se si trattava di una famiglia nobile o di un lord, l'idea che i demoni avessero paura del sangue blu era circolata dai tempi antichi, per cui loro non avrebbero avuto paura di una pietra che si diceva sigillasse i demoni, e forse l'avevano collezionata come una pietra rara, e non sarebbe incredibile se ci fosse stata una famiglia che se ne fosse presa cura segretamente.
- “Gli articoli di papà sono molto romantici per uno studente.”-
Chiudendo il libro, lo rimise sullo scaffale. Lydia era tornata di corsa a casa per dare un'occhiata a quest'agata d'acqua e sebbene fosse stata in grado di trovare un documento al riguardo, quella era la sola informazione che c'era e la cosa rimasta era quella di rimuginare sugli studi di suo padre.
Non sarebbe stata in grado di dire se c'era veramente un demone nascosto dentro l'agata d'acqua, davanti a sé, solamente guardandola.
- “ Comunque se fosse stata donata ad una famiglia nobile, allora non sarebbe un mistero il fatto che sia arrivata alla famiglia di Edgar.”-
Lydia non sapeva cosa era successo alla sua famiglia, ma in ogni caso, aveva pensato che Edgar era stato rapito quando aveva la pietra con sé e venduto.


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Se quello che Raven aveva detto era vero, allora in quel momento, lui doveva aver visto due fate.
Probabilmente non erano delle vere fate, ma dovevano essere state due ragazze, in abiti carini e puliti, che l'avevano fatto pensare che lo fossero. Se fossero state delle vere fate, non avrebbero rotto la promessa che avevano fatto con lo scambio.
Il che voleva dire che la ragazza che aveva accettato la pietra non ne sapeva al riguardo, eppure ne aveva il possesso, per cui in altre parole Rosalie poteva essere la ragazza di quel tempo.
(Oi, ridammi indietro quella pietra.)
Quando si girò verso quella voce, vide il bogey beast arrampicarsi fuori sulla finestra.
- “Va bene, perché non la prendi?”-
Lydia gli aprì la finestra. Comunque il bogey beast non cercò di entrare nella stanza.
(E' inutile cercare d'ingannarmi con quello. Me la porterai.)
Sembrava che sapesse che sarebbe stato risucchiato se avesse toccato l'agata.

Una pietra sacra che allontanava il malvagio. Si chiese perché questo bogey beast si era immerso nei casini e seguiva Rosalie che aveva la pietra.
Se Rosalie non era la padrona del bogey- beast, allora per quale motivo il vero padrone faceva stare questa creatura vicino a lei?
Si chiese se per Rosalie, essere la proprietaria dell'uovo di fata non avesse niente a che fare con quello.

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Niente di tutto questo aveva senso.
- “Dovrei ridarlo a chi l'ha perduto?”-
Con l'agata nella sua mano, Lydia camminò versò il bogey besat.
(Ehi, non venire da questa parte.)
Il bogey beast sbatacchiò le braccia e le gambe, cosa che gli fece perdere l'equilibrio e lo fece cadere sull'orlo della finestra.
(Tu maledetta donna! Se c'era il mio padrone, ti avrebbe immediatamente.....)

- “Il 'mio padrone', chi?”-
(N-niente. Muoviti e vieni fuori. La mia signora ti sta aspettando nella sua carrozza. È venuta fin qui affinché la sua proprietà ritorni a lei.)
Rosalie è qui?
Allora devo incontrarla e risolvere le questioni in sospeso.
Lydia afferrò la pietra e uscì dalla stanza. Una carrozza era parcheggiata all'angolo della strada, qualche casa lontano. Le era stato detto da Rosalie di salirci, come fosse stato un'ordine, e Lydia fece come le era stato chiesto.
- “Il domestico arabo del Conte ha detto che aveva consegnato a te la mia pietra.”-
Pensò che Raven non fosse veramente un arabo, ma non ne era sicura, per cui rimase in silenzio.

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- “Sì, ce l'ho. Ma Miss Rosalie, avete idea di cosa sia?”-
- “E' una pietra magica. Esaudisce ogni mio desiderio.”-
La carrozzò iniziò a muoversi.
- “Dove stiamo andando?”-
- “In un posto dove possiamo parlare in modo calmo. Miss Carlton, non c'è niente che desiderate dirmi?”-
Non vide alcuna vista del bogey beast dentro la carrozza.
- “Potete ridarmi prima di tutto la pietra?”-
Ovviamente, dal momento che non era di Lydia, non poteva continuare a tenersela, per cui la porse a Rosalie.
- “Ditemi, da quanto tempo avete quella fata? Fatemi indovinare, dal momento in cui avete ottenuto la pietra?”-
- “Oh, no, credo che sia stato qualche anno dopo. Questa pietra è l'uovo di una fata. Apparentemente ci mette un po' di tempo per schiudersi, ma nascerà una fata da questa. Per servire il proprietario. Questo è quello che mi è stato detto.”-
Anche se veniva chiamata “uovo di fata” era impossibile che una fata nascesse da un'agata d'acqua. Perché la cosa dentro di essa non sarebbe in grado di uscire da sola.
Per cominciare, quella era una bugia che il bogey beast aveva detto a Rosalie per ingannarla. Questo era quello che Lydia voleva dirle, ma vedendo il modo in cui Rosalie stava avendo una conversazione calma con lei, pensò che fosse meglio non dire qualcosa che negasse quello che aveva appena detto.

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In ogni modo, il bogey beast sapeva qualcosa riguardo quell'agata e aveva avvicinato Rosalie. La fata stava macchinando qualcosa che aveva a che fare con 'l'uovo di fata'.
- “Uh, Lady Rosalie, come avete ottenuto questa vostra pietra?”-
Alla sua domanda, Rosalie fece un'espressione turbata.
- “La persona che vi ha dato questa, mi chiedo perché quella persona avrebbe rinunciato a una pietra così preziosa.”-
- “...... cosa state cercando di dire?”-
Venne fulminata con un tono aspro.
- “Penso solo che 'l'uovo di fata' non è qualcosa che esaudirebbe i desideri del suo proprietario e quindi volevo chiedervi del suo proprietario precedente.”-
- “D'accordo, ve lo dirò. La persona che ce l'aveva prima non era in grado di ricevere la fortuna della fata. Certo che non poteva anche se aveva la pietra, e questo perché l'aveva rubata.”-
- “Rubata? Veramente?”-
- “Questa è l'unica spiegazione. È il motivo per cui la fata ha deciso di venire da me. Siamo quasi arrivati. Al luogo dove ho trovato la pietra. È un luogo dove possiamo parlare in pace.”-
si stava facendo crepuscolo e la nebbia stava tornando ancora. Il posto dove la carrozza si era fermata era da qualche parte vicino al porto e dove c'erano dei vecchi edifici allineati attorno a loro.

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Rosalie entrò un edificio che sembrava un magazzino che sembrava non fosse stato usato per decenni. Lydia la seguì ma vide che era pieno solo di polvere e ragnatele. C'era una finestra rotonda che faceva buio e ammuffito.
Aprendo la porta su una piccola stanza, Rosalie entrò e si fermò in un posto vuoto e aperto.
- “Otto anni fa, credo. C'era una giovane ragazzo seduto qui. Sembrava il figlio di un vagabondo e aveva vestiti bruciati e avevano dei buchi ed eranocoperti di sporcizia. Questo è ciò che avevo intuito immediatamente. Quel ragazzo aveva fatto qualcosa di sbagliato ed era stato catturato per quello.”-
- “Eh, aspettate un secondo. Come potevate determinarlo....”-
- “Ovviamente era così. Le sue braccia erano state legate assieme; un ragazzo che non avesse fatto nulla di brutto non sarebbe stato in quello stato. Inoltre, credete che un ragazzo che abbia dormito nel centro non abbia mai rubato nulla prima?”-
Lydia fu sgomenta dal modo in cui lei era saltata illogicamente a una tale conclusione, ma per una ragazzina che pensava che il mondo ruotava attorno a lei, non ci doveva essere stato un'altra maniera di pensare alla cosa.
- “Quel ragazzo ci chiese aiuto. Che impudenza chiederci una cosa del genere. Ma avevo notato la pietra che il ragazzo aveva in mano e gli ho detto che l'avrei aiutato se lui mi avesse dato la pietra, ma una pietra così bella sicuramente non doveva essere una normale roccia da quattro soldi. Non c'era alcun dubbio che quel ragazzo l'avesse rubata. Non c'era ragione di aiutare un ladro. Ecco cosa gli ho detto.”-

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- “Il ragazzo si è arrabbiato?”-
- “Non lo so, non sembrava che avesse molta energia. Ora che ci penso, Doris era terribilmente preoccupata che tornasse per vendicarsi di noi.”-
Quindi quella che era con lei era stata Doris.
- “La ragione per cui Doris è spaventata dall'uomo della nebbia è per via di quel ragazzo. Perché quel ragazzo stava mormorando qualcosa sull'uomo della nebbia in sonno, per cui doveva avere creduto che era stato portato via dall'uomo della nebbia.”-
Due ragazze vestite con vestite puliti e carini in un magazzino sporco. Erano apparse come due piccole fate.....
Mentre era sovrappensiero, Lydia s'inginocchiò sul pavimento dove doveva essere stato quel ragazzo.
Si abbassò per toccare il pavimento coperto di polvere.
Si sentì come se stesse toccando una parte del passato di Edgar.
Se fosse in grado di raggiungere attraverso il tempo alla profonda, nebbiosa oscurità, allora avrebbe. Che stupido da parte sua dire una cosa del genere.
E poi le venne un pensiero. Se era Edgar quello che era steso lì, come poteva aver visto due ragazze che erano arrivate lì.
Non poteva aver veramente creduto che fossero delle vere fate. Anche se fossero sembrate delle fate, una volta che si ripensava alla cosa dopo, si poteva capire che loro erano delle vere umane.
D'altra parte, aveva consegnato l'agata d'acqua alla ragazza.

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Aveva consegnato l'unica cosa che poteva provare le sue origini ad una ragazza sconosciuta, sia che fosse una fata o un'umana, doveva essere perché era l'unica possibilità di salvare se stesso.
Ma non era stato salvato e ci erano voluti molti anni per riuscire alla fine scappare.
E aveva perso molte persone a causa di ciò.
Se avesse scoperto che le due ragazze che avevano portato via la sua agata erano effettivamente Rosalie e Doris.
.. O, forse, lo sa già?
Era quello il motivo per cui aveva messo il naso nel caso della scomparsa di Lady Doris? E per il quale aveva detto a Lydia sull'uomo della nebbia e 'l'uovo di fata'?
Oh, aspetta, aspetta un momento.
Se era così, allora cosa stava pianificando di fare Edgar? Cosa succedeva se lui non aveva l'intenzione di aiutare nella ricerca di Lady Doris e......
Sentendo il vento creato da una porta che oscillava, Lydia si girò. Quello che vide fu la porta chiudersi e nello stesso momento, sentì il suono di chiusura del chiavistello.
- “Lady Rosalie? Cosa state facendo? Smettetela di scherzare.”-
- “Non sto scherzando.”-
- “Aprite la porta!”-
Batté sulla porta, ma Rosalie ridacchiò solamente da dietro la porta.
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- “Parlando onestamente, siete una seccatura. Non andate affatto bene per il Conte, per cui non andategli più vicino.”-
- “Smettetela di scherzare!”-
- “Dato che la mia fata ha detto che questo è il modo migliore per farvelo capire, vi lascerò qui per un po'.”-
- “.......... bogey beas....... non credete a quello che dice! E nemmeno Edgar, sta pianificando qualcosa di malvagio, non dovete farvi blandire da quello che dice!”-
- “Visto? Sapevo che eravate gelosa.”-
- “Se ascoltaste un secondo, vi sbagliate......”-
- “Beh, addio Miss Lydia.”-
Con quelle ultime parole, per quanto Lydia battesse sulla porta, non arrivavò nessuna risposta da fuori di essa.
- “Oh no, avrei dovuto portare Nico.”-
Ma lui era piuttosto compiaciuto con le morbide sedie della casa del Conte, per cui doveva essere seduto nel suo ufficio. Probabilmente non era tornato ancora a casa.
- “Oh, non è davvero affidabile quando hai bisogno di lui.”-
In ogni caso, Lydia lottò contro la paura e il panico che stavano crescendo dentro di lei e cercò di stare calma.
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Alzò la voce e gridò per aiuto. Ma ricordò che quell'area era solo un'insieme di edifici vuoti.
La piccola stanza aveva solo una luce che proveniva dalle crepe della porta, che fece cadere Lydia in una profonda disperazione.
Si chiese se anche Edgar si fosse sentito in quella maniera. Era ancora un piccolo bambino, eppure era stato lasciato debole e solo in un posto come quello. Solo immaginarselo la fece sentire senza respiro.
Non poteva rimanere ferma e gridò sbattendo sulla porta.
Colpì la porta perfino con il suo corpo. E allora, ci fu il suono di qualcosa si rompeva, e lo stipite della porta cadde dal buco del muro e Lydia volò e crollò con il corpo della porta al di là del pavimento.

- “Stai scherzando........., no, ma, non posso avere tutta questa forza super umana...... oh, il chiavistello della porta era arrugginito. Credo che l'essere in un vecchio magazzino mi abbia salvato.”-
Ma proprio perché era riuscita a uscire da quella piccola stanza, la porta stessa del magazzino aveva un lucchetto su di essa. Quella porta era fatta d'acciaio per cui non c'era alcuna possibilità che lei riuscisse a romperlo.
Ma grazie alla luce che splendeva dal lucernario ce n'era abbastanza nella stanza, riusciva ad essere in grado di rimanere molto più calma di prima.
Ora che ci pensava su, Rosalie aveva la chiave di questo magazzino ed era stata lei ad aprirlo.
Oh no. Rimarrò qui da sola e morirò deperita?........, oh, ma volle pensare che Rosalie non sarebbe arrivata a tanto.
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Lydia decise di cercare un'altra uscita all'interno del magazzino.
Rosalie aveva avuto la chiave per entrare lì. Dal momento che era venuta lì quando era una bambina e che lì aveva trovato il ragazzino, allora voleva dire che quell'edificio poteva appartenere alla sua famiglia.
Ma, se era così, significava che chi aveva rinchiuso il ragazzo lì, poteva essere un membro della sua famiglia.
Il che voleva dire, che chi aveva venduto Edgar era qualcuno collegato a Rosalie.....?
Si fece lentamente confusa dai suoi stessi pensieri.
Questo era perché Lydia era stata trascinata in quel caos senza che le fossero stati rivelati dei dettagli importanti.
Molto probabilmente, Edgar ne sapeva abbastanza di quanto stava succedendo. Sapeva e stava tramando qualcosa.
Molto probabilmente, Lydia era stata usata per il suo piano.
- “Ooooooh, e lui diceva che non stava nascondendo niente, quel bugiardo......, ahhhh!”-
Fece un altro grido perché inciampò sul su un'asse e cadde.
Quando si rialzò sentì una debole voce che sussurrava.

- “C'è..... qualcuno qui?”-
Era la voce di una ragazza.
- “Eh, c-chi è?”-
- “Scusate, uh, io, il mio nome è Doris Worpole.”-

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- “Doris....., volete dire la figlia del barone?”-
- “Sì..... um se non è scortese da parte mia, sareste in grado di aiutarmi? Se non siete un membro di quegli uomini cattivi.”-
Camminò verso la porta da cui proveniva la voce. Anche quella porta aveva un chiavistello chiuso, per cui non poteva essere aperto dall'interno.
Quando Lydia alzò il chiavistello la ragazza che uscì dall'interno cadde tra le braccia di Lydia.
- “State bene?”-
- “Sì....., le mie forze si sono prosciugate non appena mi sono sentita sollevata così improvvisamente.”-
- “Um, anch'io ero stata rinchiusa in un'altra stanza qui. Stavo cercando in giro un'uscita.”-
- “Oh, cielo per cui mio zio ha portato anche voi qui?”-
- “Zio? Per cui chi vi ha rinchiuso ….. era Lord Graham!”-
Con i capelli sciolti e con i vestiti semplici che indossava non sembrava affatto la figlia di un nobiluomo, ma la ragazza con il viso consumato doveva essersi sentita delusa quando aveva capito che non era salva ed era ritornata lenta a sedersi su una cassa di legno.
Secondo la sua storia, se la porta d'ingresso era stata chiusa, allora non c'era modo di uscire.
Quel magazzino apparteneva a Lord Graham che aveva un commercio di trasporti e in passato lei e Rosalie si erano intrufolate per esplorare il posto.


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Doveva star parlando di quando aveva trovato il ragazzo, ma soprattutto, Lydia voleva chiederle di Lord Graham.
- “A dire la verità, avevo scoperto che mio zio stava usando la fortuna della famiglia Worpole.
E perciò avevo deciso di chiedere aiuto scrivendo una lettera alla mia vecchia tutrice, ma scoprì che cosa stavo facendo.... per un po', sono stata rinchiusa in una stanza di una casa, che apparentemente apparteneva a uno degli uomini di mio zio. Ma questa mattina sono stata lasciata qui e mi è stato detto che sarei stata venduta da qualche parte oltre oceano. Sembra che faccia questo tipo di pratiche dal passato..... non posso credere che non solo abbia messo le mani sulla nostra fortuna ma che anche ha commesso un crimine così atroce....”-
- “Quindi non è che eravate scomparsa per colpa del bogey beast.”-
- “Bogey......?”-
- “Il servo di Miss Rosalie. Mi era stato detto che avevevate litigato con lei e che eravate terrorizzata dalle fate. E per cui la vostra scomparsa mi è stata riferita da Ms. Marl e ti stavo cercando.”-
- “Miss Marl è venuta da voi? Um, ma, allora voi siete....”-
- “Il mio nome è Lydia Carlton. Sono il dottore delle fate assunto dal Conte di Ashembert. Miss Marl era preoccupata della storia che andavate raccontando sulla fata ed è venuta dal Conte per chiedere aiuto.”-
- “........ il Conte Ashembert.....”-
Doris fece un sorriso di sollievo. Doveva essersi convinta che Lydia era dalla sua parte.

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- “Infatti avevo paura delle fate. Feci un giuramento con Rosalie quando facemmo un gioco per predire la fortuna e abbiamo premesso di non avere segreti tra di noi, ma io, io non sono riuscita a dirle la verità su nostro zio. Perché era una notizia amara...... e Rosalie andava d'accordo col nostro stravagante zio e sembrava che avesse fiducia in lui, per cui non potevo dire niente senza una prova. Ma ha capito che ero preoccupata per qualcosa e che sembravo triste e quindi l'ho fatta arrabbiare.”-
- “E quindi eravate spaventata che di essere attaccata dall'uomo della nebbia?”-
- “Beh, sì.... ma non credo fosse seria. Rosalie dice spesso cose che feriscono, ma non è crudele dentro..... e inoltre, sono stata spaventata dell'uomo della nebbia fino adesso, ma credo che gli essere umani siano molto più spaventosi delle fate.”-
Forse aveva ragione. Le fate sono buone vicine se sai le regole del loro mondo.
L'interno del magazzino si fece più buio. Quando arrivò la notte, erano sicure di essere inghiottite dentro il buio puro. E si fece più freddo.
Non sapeva fino a quanto Rosalie avesse pianificato di tenere rinchiusa Lydia, ma non sarebbe rimasta ad aspettare lì fino a quando non lei non ne fosse stata soddisfatta.
Perché c'era la possibilità che gli uomini di Graham venissero per portare via Doris.
- “Comunque, Miss Doris, non possiamo rinunciare ad uscire da qui”- disse Lydia con tutta l'energia che poté prese un respiro e si tirò su.
- “Ma cosa possiamo fare?”-

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- “Cerchiamo qualcosa che possiamo usare come uno strumento.”-
Proprio allora, sentì una strana voce gracchiante. Quando guardò sopra le loro teste, vide il bogey beast seduto sopra a una trave-
- “Tu....., come ti sei permesso di dire una cosa così cattiva a Miss Rosalie. Cosa intendi fare con me!”-
(Dottore delle fate, sei in mezzo alla nostra strada.)
- “Cosa ti ho mai fatto? Sei vuoi mettere assieme Rosalie e Edgar, stai addossando la colpa alla persona sbagliata.”-
Il bogey beast saltò dalla traversa e cadde sopra le casse di legno allineate.

(Hah! Quella ragazza umana, crede veramente che avrebbe la possibilità di acchiappare il Conte. (Che testa sfortunata che tiene.)
- “Cosa stai architettando?”-

Il bogey beast ridacchiò acutamente di nuovo. Allargando le sue brutte labbra, spezzando la sua faccia ancora di più.
Doris si sporse verso di lei freneticamente.
- “Sì, la fata che girava attorno a Rosalie. Non la potete vedere?”-
- “Niente.... niente che riesco a vedere. Ogni tanto potrebbe muovere qualcosa che è vicino per mostrarsi a me.”-
(Quella ragazza è una stupida. Dato che non riesce nemmeno a vedermi, quando mi mostro in questo modo. La figlia del barone sembrava che sarebbe stata utile al Padrone, ma dato che è inutile, ho deciso che avrei usato sua cugina.)

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- “Padrone, per cui il tuo vero Padrone...... potrebbe essere Lord Graham?”-
(Eh? Non farmi ridere. Perché dovrei servire un uomo disordinato?)
Il padrone del Bogey beast non è un umano.
Era apparso vicino a Rosalie che aveva l'agata con l'acqua.
Il suo padrone, forse, era la cosa si diceva fosse sigillata con l'agata.
- “....... un demone.......?”-
La fata emise un suono tipo tut-tut con la sua lingua.
(Al Padrone non piace essere chiamato in quel modo. Padrone non vuole essere messo nello stesso loro gruppo. Perché il Padrone è molto più forte di un demone, un grande uomo della nebbia!)
Un uomo della nebbia dentro l'agata d'acqua di Rosalie.....
Soddisfatto dello shock sul volto di Lydia, il bogey beast era euforico e si lasciò andare e incominciando a divagare.
(E' terribile il modo in cui è intrappolato all'interno di una roccia come quella. E sopratutto, tutti gli umani che hanno posseduto quella pietra, tutti avevano del sangue nobile che non ha lasciato nemmeno far uscire la sua voce.)
Proprio come aveva scritto suo padre, il sangue nobile doveva aver protetto 'l'uovo di fata' per tutto quel tempo.

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Era il sangue nobile che l'aveva protetto, per cui il potere del demone che era stato intrappolato all'interno non era uscito neanche un po'.

A differenza della famiglia Worpole, di recente formazione, il vecchio sangue, che era continuato dal Medioevo, aveva il potere latente di scacciare le forze malvagie
(Ma finalmente sarà in grado di liberarsi. Io, il grande bogey beast, ho raccolto la sua voce e l'ho aiutato per questo. Ahh, questo vuol dire che finalmente la fortuna sta girando dalla mia parte.
Riavrò le vecchie abitudini con il lord uomo della nebbia. I bambini in questi giorni non sono spaventati affatto quando gli pizzico. Cosa pensano di questo grande bogey beast.)
All'età di un bambino, le persone più in grado di vedere le fate, ma recentemente non è successo. Forse perché l'esistenza delle fate è diventata fioca e le persone non sentono più storie di fate spaventose, non sanno nemmeno cosa accade loro quando vengono pizzicati.
(Attenti, voi umani confusi. Sarà la rinascita del Lord della nebbia. La nebbia di Londra porterà questa città di nuovo nel terrore. Non lasceremo che il discendente del Conte Cavaliere Blu intralci la nostra strada. Questa volta, di sicuro, Lord della nebbia lo metterà in una bara!)

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- “Cosa vi hai mai fatto il Conte a voi.”-
(Ovviamente l'ha fatto. Colui che ha sigillato Padron Uomo della nebbia è stato il Conte Cavaliere Blu. Se rompiamo l'agata, allora il Padrone sarà in grado di uscire fuori, ma è perché è stato sigillato per così tanto tempo che è diventato debole. Ma i suoi poteri ritorneranno se divorerà il Conte Cavaliere Blu che l'ha sigillato. Sto preparando i presupposti, così non appena verrà liberato, sarà in grado di divorarlo. Con la sua morte verrà la rinascita del mio padrone!)
- “Miss Lydia è tutto a posto?”
Si sentì debole e quasi barcollò. Doris la stabilizzò velocemente.

(Il Conte Cavaliere Blu, scomparso da tanto tempo è ritornato finalmente. Il che vuol dire che
tutti ci sono tutti i presupposti!)

Colui che si era garantito il titolo di Conte Cavaliere Blu era l'uomo che aveva promesso la sua fedeltà al mondo delle fate, al Re d'Inghilterra. I suoi discendenti, gli eredi che avevano ereditato il titolo degli Ashembert, ognuno veniva chiamato Conte, ma il Conte andava e veniva dal mondo degli umani alla sua terra nel mondo delle fate e leggende dicono che avesse dei poteri magici.
Se questo era vero, lei non sapeva quale Conte di ogni era, ma c'era stato un Conte che aveva deciso di punire l'uomo della nebbia che rapiva le persone, inghiottendole nella sua nebbia, e che aveva usato l'agata contenente dell'acqua rinchiusa all'interno, e aveva sigillato la fata malvagia con essa.
Da quel momento fino adesso, l'uomo della nebbia aveva aspettato pazientemente dentro l'agata, tenuta da occhi vigili di un'abbazia, e in una casa di un nobiluomo, ma quando 'l'uovo di fata' era entrato nelle mani di Rosalie, aveva fatto fuoriuscire gradualmente dall'agata un po' della sua magia e aveva cominciato a fare le sue mosse.

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In risposta agli appelli magici, molti anni dopo, apparve il bogey beast. Unì le sue forze con quella piccola fata, e l'uomo della nebbia si approfittò di Rosalie, che aveva legami con la nobiltà e cercò il Conte che aveva ereditato il titolo di Cavaliere Blu.
Era stato solo un mese prima che Edgar Ashembert, l'erede del Conte Cavaliere Blu, assente da trecento anni, era apparso. Il suo nome fu conosciutissimo da subito in tutta la nobiltà.
Il che significava, da quando Rosalie aveva incontrato Edgar, il bogey beast e l'uomo della nebbia aveva messo gli occhi su di lui, in quanto era la giusta persona su cui vendicarsi.

Ma era assurdo per loro tenere un rancore da cent'anni, perché Edgar non era il vero discendente di sangue del Conte Cavaliere Blu. Ovviamente, non avrebbe il potere di combattere con l'uomo della nebbia.
E nemmeno Lydia aveva quella sorta di potere.
Edgar doveva avere qualche piano in tasta, e aveva ficcato il naso nella scomparsa di Lady Doris, ed era entrato in contatto con Rosalie, ma bisogna dire che Rosalie stava venendo manipolata dall'uomo della nebbia nell'agata e il bogey beast era riuscito ad avvicinarsi a Edgar.
Sarebbe tutto finito se l'uomo della nebbia riuscisse ad uscire dall'agata. Ma cosa poteva fare.....

Mentre Lydia cercava di pensare qualcosa, diede un'occhiata al bogey beast. Se l'uomo della nebbia dentro l'agata aveva una collaborazione con quella piccola fata malvagia, allora significava che non poteva fare nulla senza il suo aiuto.
Perché se era sigillato, doveva far ricorso sull'aiuto di altri e l'unico che aveva risposto alla sua chiamata doveva essere stato lui.

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Per cui tutto quello che doveva fare era assicurarsi che questo bogey beast non interferisse più.
Si guardò intorno per vedere se non ci fosse qualcosa con cui catturarlo.
E poi gli occhi di Lydia guardarono verso il basso trovando una bottiglia in vetro vuota sul pavimento, vicino ai suoi piedi.
La nascose sotto l'orlo della gonna e finse d'inginocchiarsi per lo svenimento. Delicatamente avvolse le dita sulla bottiglia.
Aveva pianificato di prendere almeno un dei peli dal petto del bogey beast, coperto da una folta peliria e metterlo dentro una bottiglia vuota. Per una fata che non aveva un vero corpo, anche solo uno dei suoi capelli era parte della sua anima. Quando avesse cercato di riprendersi il pelo dalla bottiglia entrandoci, lei avrebbe avvitato il tappo e avrebbe intrappolato la data al suo interno.
Era solo un'unica bottiglia. Non avrebbe tenuto intrappolata per sempre la fata, ma le avrebbe fatto guadagnare del tempo prezioso.
(Che problema c'è, dottore delle fate? Stai tremando di paura sentendo che sto con il Lord della nebbia!)
- “....... Oh, una fata così terrificante......, non voglio averci nulla a che fare.....”-

Lydia fece finta di tremare e piangere.
(Beh, anche se sei un dottore delle fate, se si tratta di una piccola pedina come te, non c'è gara per noi.)
Il bogey beast alzò la testa e si pavoneggiò davanti a Lydia. Tirò indietro le labbra per fare un ghigno disgustoso e si sporse per guardare la sua espressione.
Ora! Lydia sospinse la mano e si lanciò contro il bogey beast.
Ma lui istantaneamente contrasse il suo corpo nella misura di un topo e si avvinghiò al braccio di Lydia. Prima che potesse reagire, il bogey beast strappò un capello dalla testa di Lydia e lo buttò in una bottiglia di vetro e la chiuse.
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Doris corse verso Lydia che improvvisamente perse conoscenza e cadde.
- “Miss Lydia, qual'è il problema? Alzatevi.”-
Ma poco importava quando Doris la chiamasse e scuotesse il suo corpo, Lydia non si svegliava.
Aveva voluto intrappolare il bogey beast ma aveva fallito.
In cambio, la fata aveva intrappolato l'anima di Lydia dentro la bottiglia.


*
Quando Carlton fece visita alla casa del Conte, dichiarando che Lydia non era ancora tornata a casa, sembrò che fosse già andato in diversi posti per cercare sua figlia e per di più non gli era nemmeno venuto in mente di prendere una carrozza, per cui chiaramente aveva camminato tutto il percorso per la residenza del Conte.
Secondo il resoconto della governante, Lydia era uscita per andare a casa preso in qualche momento proprio dopo mezzogiorno e si era rinchiusa nello studio di Carlton, ma era uscita di nuovo in una qualche ora del pomeriggio.
Quando era uscita, Lydia aveva detto che sarebbe andata a ridare qualcosa a qualcuno e aveva solo dei vestiti leggeri, non sembrava che sarebbe stata a lungo fuori.
- “Scusatemi, milord. Pensavo che avesse qualcosa da fare qui, per cui sono venuto.”-

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Quando Carlton scoprì che Lydia non era nemmeno lì, sembrò che stette per andarsene un'altra volta.
- “Mr. Carlton, per favore cerchi di calmarsi. Anch'io andrò a cercarla nei luoghi dove potrebbe essere stata.”- disse Edgar cercando di evitare che se ne andasse.

Aveva fatto preparare dal maggiordomo la sua giacca e il suo cappello e aveva chiamato Raven.
Quando Edgar sentì quella notizia, Rosalie immediatamente comparve in mente.
Dopo che il recital d'assoli era finito, si era arrabbiata perché aveva perso qualcosa. Appena Raven le aveva detto che aveva dato la cosa raccolta a Lydia, la sua faccia aveva cambiato colore ed era uscita di corsa dalla casa.
Raven disse che la cosa che aveva perso somigliava 'ad una pietra simile ad un uovo di pasqua' ma Edgar sapeva intuitivamente che quella era 'l'uovo di fata'.
Quella pietra originariamente era stata di sua proprietà.
Nella 'stanza delle meraviglie' che occupava un angolo della grande casa padronale dove Edgar era cresciuto, c'era un numero infinito di rari tesori provenienti da tutte le ere e stati, che erano stati collezionati dai membri della famiglia delle generazioni passate. Come diceva il suo nome, era una stanza che era stata creata per sorprendere gli ospiti che vi entravano. C'erano numerose reliquie che avevano delle strane e interessanti storie e sebbene potesse sembrare volgare o grossolano fissare ammirati delle mummie non identificabili e animali imbalsamati, non era così inusuale per le famiglie della nobiltà.

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'L'uovo di fata era solo uno dei tanti manufatti che erano messi in mostra lì.

Con un disegno che lo faceva sembrare coperto da sottili vene di fiìoglia e l'acqua intrappolata all'interno. Da bambino era statao affascinato dal misterioso movimento dell'ombra dell'acqua che si muoveva all'interno della pietra.
Non sapeva che era un'agata o che il suo altro nome era 'uovo di fata' o che la leggenda dietro di essa e l'aveva tolta di nascosto dalla 'stanza delle meraviglie' del padre. Ricordò che la teneva sempre nascosta nella sua tasca. Ma non riusciva a ricordare quando l'avesse persa.
Fino a quando non aveva scoperto che era Rosalie ad avere quell'agata.
La prima volta che l'aveva incontrata era stato ad un tea party di un certo nobiluomo. Lei aveva dichiarato che la palla di vetro usata nel gioco per predire il futuro era solo un giocattolo per bambini e per cui Rosalie aveva mostrato l'agata alle giovani lady che erano lì.
In quel momento i confusi ricordi di Edgar immediatamente si erano ricomposti.
Un vago ricordo di una fredda camera in cui era stato legato. Afflitto da un orribile incubo e incapace di dire se fosse un sogno o realtà, spaventato dall'avvicinarsi dell'uomo della nebbia. Aveva pensato che le due ragazze fossero un'illusione. Ricordò di aver consegnato loro l'agata d'acqua, che portava sempre con sé.
E poi, in quel momento capì. Se Rosalie era la ragazza di quella volta, allora chi gli aveva causato tutto quel dolore e torture era qualcuno che doveva essere vicino a lei.
Da quel momento, Edgar restrinse i nomi di chi era stato coinvolto nel suo rapimento a Lord Graham, che era collegato a lei e aveva cominciato la sua investigazione.

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Aveva immediatamente scoperto che Rosalie era ignara dell'agire di Graham. Era solamente una egocentrica, egoista ragazza naive.
Da quando l'aveva scoperto, Edgar non era più così interessato al bogey beast di cui Lydia aveva parlato. Nessuno sbaglio che Graham non fosse collegato con esso.
Per cui aveva creduto che se Lydia non era tornata a casa e qualcosa era successo, doveva essere solo un altro litigio in continuazione di quello di quella mattina con Rosalie e per cui era scollegato con Graham.
Ma Graham era vicino a Rosalie. Per cui se avesse scoperto Lydia, la situazione sarebbe peggiorata.
- “Um, Lydia si è cacciata in qualcosa di pericoloso un'altra volta?”-
- “E' tutto a posto. Credo che sia stata intrattenuta da una piccola conoscente ostinata”- disse Edgar in un tono calmo il più che poté come se non fosse un grosso problema. Dato che Carlton gli aveva mostrato preoccupazione. Era un uomo magro e il suo aspetto lo faceva sembrare stanco e vecchio ed era difficile cercare una somiglianza con Lydia, ma tirò su i suoi tondi occhiali che enfatizzarono il suo goffo aspetto e guardò dritto negli occhi di Edgar.
- “Milord, Lydia ha risposto la sua fiducia in voi. Il lavoro di un dottore delle fate ha dei pericoli ma mia figlia ha scelto di lavorare per la famiglia del Conte, potreste per favore proteggerla.”-

Gli occhi taglienti da studioso che venivano usati per le osservazione dovevano aver capito che tipo di carattere avesse Edgar.

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Doveva anche aver realizzato che Lydia era coinvolta in qualche pericoloso incidente.
Eppure aveva deciso che non avrebbe fatto altra pressione se Lydia aveva fiducia in lui.
Ricordava veramente sua figlia, da padre che aveva anche lui un cuore tenero.
- “Sì, ovviamente. Sua figlia ha salvato la mia vita, e io farò tutto ciò che è in mio potere per proteggerla.”-

Carlton doveva essere soddisfatto con quella risposta e andò a casa.
Non stava mentendo quando aveva detto che lei gli aveva salvato la vita.
Ma Lydia non si fidava di Edgar nel modo in cui dichiarava Carlton. Ovviamente non era così.
Era normale pensare che qualcuno mantenesse le distanze con un criminale ciarlatano.
Edgar stesso non poteva mostrare tutte le carte che aveva in mano.
A dire la verità lei era diversa da Raven e dai suoi vecchi compagni, per cui era confuso su quanta distanza dovesse mettere tra di loro.
Lei non era qualcuno che aveva condiviso l'esperienza con lui nelle profondità della disperazione e della povertà e anche se a Lydia fosse stato riferito il passato altrui, sarebbe stato solamente problematico per lei.
Non era sicuro se questo fosse una scusa ragionevole per approfittarsi di lei e usarla senza dirle la verità e le sue circostanze, ma alla fine la stava usando solo in parte.
- “Hmm, quindi hai veramente una coscienza che biasima.”-
Sentì che la voce miagolante rivolta verso di lui, che proveniva dal pavimento, era di Nico.
- “Nico, dove stai andando?”-

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- “A cercare Lydia. Non posso più affidarmi a te.”-
Guardò Nico balzare fuori dalla porta e scomparire, ma quello poteva essere solo stata la nebbia che stava passando.
Edgar strinse il bastone portogli da Raven e uscì.
- “Lord Edgar, ho avuto alcune notizie da uno dei nostri informatori.”-
- “E' una notizia cattiva?”-
- “In questo momento, sì.”-
- “...... L'uomo che ha attaccato Lydia al parco era stato assunto da Graham?”-
- “Sì. L'uomo veniva chiamato 'domatore di cani' e veniva usato regolarmente da Graham. Graham aveva anche chiesto a molti delinquenti nel centro città, di inseguire il dottore delle fate del Conte Ashembert. L'uomo che aveva l'aiutato precedentemente a schiavizzare ragazze sensitive, chiaroveggenti e ragazze che vedevano premonizioni, ma questa volta si è rifiutato o è come mi è stato detto.”-
- “Il che significa che Graham è sicuramente un uomo del Principe.”-
Edgar si fece silenzioso per concentrarsi un momento, poi domandò ancora a Raven.
- “E, quello cos'è?”-
Lo chiese perché vide Raven tenere una lattina piegata in un punto.
- “Non smette di ripetere che vuole essere consegnato al dottore delle fate.”-

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- “Chi?”-
- “Questa.”-
Non capì quello che voleva dire, ma Raven non appariva disturbato e attentamente pose la scatoletta nella tasca della sua giacca, per cui Edgar pensò che non dovesse preoccuparsi al riguardo.
- “Comunque, Raven a questo punto sembra che dovremo cambiare i nostri piani.”-
- “Sì. Penso che non ci sarebbe stato niente di cui preoccuparsi una volta che fosse ritornata a casa, per cui questo è inaspettato. E sembra che Miss Carlton si stesse trattenendo dall'uscire fuori da sola, dall'attacco al parco.”-
Aveva lasciato la casa perché non sarebbe stata da sola. Non sapeva cosa Rosalie avesse fatto per attirarla, ma apparentemente aveva chiamato Lydia fuori senza passare attraverso la governante della casa Carlton. Se fosse venuta per riprendersi la pietra che aveva fatto cadere, allora avrebbe potuto bussare alla porta normalmente.
Se avesse avuto qualcosa contro Lydia e se fosse stato corretto pensare che l'avesse chiamata fuori, allora doveva aver pensato di lei in maniera più aspra di quanto Edgar si era aspettato.
Edgar aveva già indagato Graham come sospetto nell'incidente riguardo Doris e si era avvicinato a Rosalie solo perché era molto utile nell'ottenere buone informazioni, ma rimpianse di non aver prestato più attenzione nelle sue azioni.

- “Ho dimenticato che tu non pensi come se sapessi tutto sulle donne.”-
- “Questo non è da voi.”-

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Infatti, mormorò e Edgar entrò nella sua carrozza.

*

La lettera che era stata portata segretamente nella stanza di Rosalie dalla cameriera della famiglia Worlpole, era da parte di Edgar.
Diceva solo che voleva vederla, cosa che rese la ragazza di buon umore e uscì da sola per andare all'hotel famoso usato dalle persone della nobiltà.
Era usato normalmente dai nobili, per soggiornare per periodi lunghi, in quanto vivevano in campagna e non avevano una residenza a Londra, altrimenti, era un hotel rispettabile dove si trattenevano molti dei membri della nobiltà, usandolo come un luogo dove nascondersi.
La stanza dov'era stata condotta Rosalie era costituita da un mobilio completamente poco appariscente e discreto.
Il biondo Conte avanzò per salutarla. Si sentì vittoriosa al sorriso di lui.
- “Ero sorpresa che voi voleste vedermi così all'improvviso.”-
- “Perché? Sapevate che ero completamente innamorato di voi?”-
Quando fu guardata con quei suoi desolati, malinconici occhi malva cenere, il suo cuore batté rapidamente.
- “Ma non è passato tanto tempo da quando ci siamo separati.”-

- “Sono passate molte ore. E inoltre, volevo parlarvi più in privato.”-
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Era proprio come aveva detto la fata. Fino a quando l'aveva ascoltata, la felicità che stava aspettando era arrivata.
Si abbandonò ai seducenti sussurri di lui e bevve un sorso di vino che le offerse, che fece sentire bene Rosalie.

Quella ragazza chiamata Lydia, era così bugiarda nel dire che Edgar era pericoloso.
Anche se un uomo era un po' pericoloso, tutti diventavano fedeli di fronte ad un'affascinante ragazza.
- “Effettivamente, c'è qualcosa che volevo darvi.”-
- “Oh, mi chiedo cosa?”-
Aprì un cofanetto di velluto che aveva tirato fuori, in cui c'era una collana di rubini all'interno.
- “Oh cielo, è per me? Posso accettare un regalo così costoso?”-
- “Vi piace?”-
- “Sì, certamente.”-
- “Allora, per favore ditemi dove si trova Lydia.”-

Pensò di aver capito male. Perché Edgar la stava ancora guardando con occhi gentili come se fosse innamorato di lei.
- “........ Cosa avete detto?”-
- “Lo sapete, no? Il posto in cui Lydia si trova. Pensavo che forse era ancora con voi, ma la cameriera della casa boranale ha detto che eravate tornata a casa da sola, un po' fa. Ma Lydia rimane scomparsa da quando vi ha incontrata.”-
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Il sangue le salì immediatamente al cervello. Rosalie si sentì come se fosse stata insultata e buttò per terra la collana.
- “Come vi permettete, non so nulla riguardo Miss Carlton! E non accetterò questa!”-
- “Non è a me che la dovete restituire. Questo è un regalo di Lord Graham per voi.”-
- “Dallo Zio........?”-
Questo non aveva senso.
Edgar ridacchiò piano e in quel piccolo secondo apparì agli occhi di Rosalie come un uomo diverso.
Era un sorriso inumano e agghiacciante che non aveva mai visto prima.
- “Sapete che il proprietario di quest'hotel era Lord Graham? Ma aveva un debito terrbililmente enorme, creato dalle sue eccessive spese e dalle perdite al gioco d'azzardo, ma era anche assicurato da un'ipoteca. Per cui, dato che ero il suo creditore ho comprato questo posto proprio ora, e questa stanza è stata usata da Lord Graham, per cui ci sono ancora le sue cose qui, ma cosa molto interessante, c'erano molte cose affascinanti che non si sarebbe azzardato a lasciare a casa vostra.”-
Ad esempio disse Edgar, alzandosi e protendendo un'insieme di fogli. Rosalie che era completamente in confuzione, non fu in grado di afferrargli stretta, per cui il fascio di fogli cadde sul pavimento.


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- “Sta usando la fortuna che si suppone appartenga a Lady Doris. Ovviamente, anche voi ne siete una vittima. Comunque aveva cominciato a non essere ingrado di mettere a posto allo sbaglio. Allora cosa avrebbe potuto fare? Ha pensato. Prima, ha fatto in modo che Lady Doris scomparisse. Voi volevate che facesse come dicevate voi ed erano in tanti che sapevano che facevate unilateralmente come spregioveli a lei. Ecco com'era. La vostra sgargiante e vanesia personalità, vi faceva fornire soldi agli uomini che prendavate in simpatia ma non avete capito che i soldi sono diventati il vostro marchio, è diventata la parte chiave del piano. Lord Graham aveva già mandato via un po' di uomini, in passato, per fermarvi dal buttare via tutti i risparmi di famiglia. Fortunatamente, v'innamoravate facilmente di loro e ve ne stancavate presto e quindi eravate veloce nel dimenticare gli uomini che finanziavate.
E quando anche voi foste scomparsa, la società avrebbe immaginato che vi foste sbarazzata di Doris e che non foste riuscita a nasconderlo e siete fuggita.”-
vide che erano firmati nella sua scrittura, per far apparire come se fosse stata Rosalie quella che stava facendo delle spese eccessive. Persino la collana di rubini doveva essere trasformata in modo tale per far sembrare che fosse stata lei ad averla comprata.
- “Adesso sono arrivato tanto lontano e vi ho fatto conoscere la vostra pericolosa situazione. Vorrei che rispondeste alla mia domanda.”-
In uno stato mentale confuso, era vagamente in grado di capire le azioni di suo zio, ma Rosalie era più terrorizzata da Edgar che era davanti a lei.
Chi diavolo è quest'uomo?
A
veva pensato che fosse un gentile, dolce affascinante Conte da mozzare il fiato, ma ora quel suo viso perfettamente scolpito sembrò freddo in maniera agghiacciante. Indietreggiò per cercare di scappare ma lui le afferrò un braccio.

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- “Io.... io urlerò-
- “Fate pure quanto volete. Non ci sono altri ospiti su questo piano e ho già avvertito il maganer di non prestare attenzione anche se avesse sentito le urla di una donna.”-
- “Dov'è Lydia?”- incalzò.
- “Se mi accadesse qualcosa..... non sarete mai in grado di trovarla....”-
- “È così quindi”-
Un secondo dopo che quelle parole lasciarono la sua bocca, girò la testa e chiamò qualcuno.
- “Apri la finestra.”-
Per la prima volta, Rosalie si rese conto che c'era un servitore dalla carnagione ramata in piedi nell'angolo della stanza.
Edgar la trascinò sul davanzale.
- “No, FERMATI! Cosa stai facendo?!”-
- “Se non volete parlare, allora non mi sarà differente se qualcosa vi venisse a capitare.”-
Senza alcuna esitazione, afferrò il collo di Rosalie. La spinse oltre la finestra, mentre lei perse il respiro per via del soffocamento.

- “Intossicata dal vino e in preda all'euforia caduta dalla finestra, è quello che penseranno.”-
Verrò uccisa. Rosalie percepì che era serio e perse il controllo di se stessa e pianse e urlò per la sua vita. Molto probabilmente doveva aver rivelato la verità riguardo Lydia mentre stava piangendo.
Quando il soffocamento si fermò e rivenne, era seduta sul pavimento. Non poté fermarsi dal singhiozzare convulsamente e il suo corpo non smetteva di tremare.

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Eppure, sentì venirle una sonnolenza opprimente, doveva essere stato messo qualcosa nel vino.
- “Giovane ragazza naive. Dovreste imparare che siete in grado di sognare che il mondo gira attorno a voi per via della vostra cieca ignoranza.”-
Indossò velocemente il suo cappotto e stette per uscire dalla sua stanza.
- “Oh, sì, anche il vino che avete bevuto proveniva dalla sua stanza. Sebbene non sappia che cosa ci fosse dentro.”-
No. Ho paura. Se perdo conoscenza qui, allora lo zio verrebbe…....
Ma il demone biondo uscì dalla sranza, lasciando Rosalie da sola.

Per qualche ragione, il ricordo del ragazzo biondo che aveva abbandonato senza pietà, le venne in mente.

Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar

1 commento:

  1. Lydia si è cacciata nei guai!
    E’ davvero troppo buona e ultimamente si fa fregare da fin troppe persone, tra fate e ragazze.
    Rosaline ha ricevuto quello che si meritava. Non dico che deve morire, ma una bella lezione per farle abbassare le penne era giusto la ricevesse.
    Da un certo punto di vista poi Edgar l’ha pure salvata, visto quello che voleva farle lo zio.
    Lei non è il centro del mondo di nessuno visto il “caratteraccio”.
    Il lato “dark” di Edgar fa paura!
    Speriamo l’uomo della nebbia non venga resuscitato.
    Ottimo capitolo.
    Grazie!

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