Ch
3: The truth and lies of fugue
Scritto da Mizue Tani, illustrato da Asako Takaboshi
P.
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Era un pozzo abbandonato, ma non era asciutto. Lydia attinse acqua dal pozzo con un secchio,che era stato sepolto nell'erba alta, dopo averlo pulito. Trovò una tazza screpolata e una pentola di ferro deformata vicino all'angolo del pavimento sporco dell'area che sembrava una cucina.
Era un pozzo abbandonato, ma non era asciutto. Lydia attinse acqua dal pozzo con un secchio,che era stato sepolto nell'erba alta, dopo averlo pulito. Trovò una tazza screpolata e una pentola di ferro deformata vicino all'angolo del pavimento sporco dell'area che sembrava una cucina.
La
baracca inabitata era vicina a
sgretolarsi
e i cardini in legno scricchiolavano quando il vento li colpiva. Il
posto in cui era collocata era vicino alla strada, e grazie al
boschetto che aveva agito da copertura e al tramonto, Huxley non
avrebbe mai realizzato che anche qui ci fossero delle costruzioni,
anche se avesse tentato di cercargli.
-
“Hey Lydia, non dovremmo muoverci e scappare via da qui?”- disse
Nico, che apparse sulla copertura di pietra che circondava il pozzo.
-
“Dov'eri finito. Credevo che ci fossimo separati”-
-
“Ti stavo seguendo senza problemi. Anche se mi ero reso
invisibile.”-
-
“E' vero, scompari sempre quando le cose si fanno pericolose.”-
-
“Ma poi cosa avrei dovuto fare in quella situazione? Ero al limite
con il cercare di non perderti di vista.”-
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-
“ Soprattutto, non penso che tu abbia del tempo di attingere
l'acqua.”-
Lydia
sospirò e si sedette vicino a Nico.
Aveva
ragione. Se doveva scappare, questa era l'opportunità.
Dentro
il boschetto, Edgar forse gli stava tenendo d'occhio, ma lui era
ferito. Forse poteva riuscire a scappare da lui.
Dopo
essere stata costretta a salire nella carrozza dall'infortunato
Edgar, si chiese quanto quanto avessero viaggiato. Dopo un po', lui
aveva fatto fermare la carrozza. Disse al guidatore di portargli alla
città seguente, scesero e cominciarono a camminare nei sentieri che
s'intrecciavano nei campi agricoli. Molto probabilmente, doveva aver
anticipato che Huxley avrebbe seguito la carrozza e aveva deciso di
spendere la notte in questa baracca fatiscente che aveva trovato
proprio quando il sole stava tramontando.
Non
che fosse stata incatenata, ma alla fine Lydia aveva deciso di
seguire Edgar.
Immaginò
che potesse essere sollevata dalla sua disperazione con la compagnia
di un ladro assassino nella strada buia di notte, in un sentiero di
una foresta dove non c'era nemmeno un singolo lampione o una casa, ma
decise che questo era ridicolo.
Era
vero. Lui era un criminale.
-
“Lui era veramente un criminale ricercato.”-
-
“.... sembra proprio così”-
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Edgar
aveva chiamato l'uomo che si era presentato come Huxley, Gossam.
“Gossam” era il nome della famiglia che era quasi stata
assassinata dal ladro.
Huxley
doveva essere il figlio di Lord Gossam. Quando Edgar aveva rubato
soldi dalla loro proprietà, doveva aver mancato il bersaglio e
sparato al proprio padre.
Comunque,
questo era tutto quello che Lydia aveva capito.
-
“Ma ha chiamato i soldi ' risarcimento', e sembrava che la famiglia
Gossam stesse facendo qualcosa contro la legge”-
-
“Lydia che importa se quei due criminali hanno un litigio e
cominciano ad ammazzarsi tra di loro. Non vuol dire che dobbiamo
essere coinvolti. Non c'è nemmeno bisogno di controllare il
tatuaggio sulla sua lingua, quell'uomo non è il tuo ladro qualunque.
Ricordi che è stato chiamato John? È probabilmente quello che è
stato giustiziato in America...”-
-
“sono pienamente consapevole di questo, Nico.”- guardò la
sottile cicatrice sul suo palmo che si era fatta quando aveva tentato
di lottare per liberarsi da Huxley.”-
-
“Mi ha salvato la vita.”-
-
“Ascolta, questo perché se ti fosse successo qualcosa, non avrebbe
potuto trovare la spada gioiello del Lord Cavaliere Blu.”-
-
“E' vero. Però, non c'era alcun motivo di farsi uccidere per
salvare me.”-
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-
“Perché non è morto e non ha affatto lesioni mortali. Se avesse
voluto comprare la tua comprensione, allora questo gli è stato molto
più economico dei 500 pound.”-
Quello
che stava dicendo aveva perfettamente senso.
E
poi Nico porse il palmo della sua mano, o più precisamente il palmo
della sua zampa, dove c'era una piccola pallina bianca.
-
“macinalo e faglielo bere.”-
-
“Che cos'è?”-
-
“Una segreta formula fatata per dormire. Lo farà dormire. Una
volta che sarà successo, non dovremmo preoccuparci di essere seguiti
o catturati. Ora abbiamo l'opportunità, fino a che i suoi servitori,
la sua arma che cammina, non sono con lui.”-
-
“Hm …... hai ragione. Adesso c'è l'opportunità di scappare,
dato che Raven e Ermine non sono qui.”-
-
“Sì, devi svegliarti e uscirne fuori.”-
“
c'era
davvero qualcosa di sbagliato in me. Se non scappo adesso, chi sa
cosa potrebbe farmi quel ladro.”
Stringendo
la pillola nel suo pugno, Lydia si alzò.
Attraversò
lo stipite della porta, che stava quasi per cadere ed entrò nella
baracca, Edgar stava in un angolo di una piccola stanza, seduto sul
pavimento e appoggiato al muro, sembrava esausto.
Sembrava
malconcio, se fosse apparso come un uomo esausto e ferito, allora
forse lei avrebbe esitato a cercare di scappare.
Sarebbe
facile dire che lui non sembrava una una persona pericolosa.
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C'era
un fuoco nel focolare. Doveva aver avuto uno scontro con esso. Sedie
di legno rotte e altri mobili rimasti erano usati per le fiamme che
erano cresciute e avevano riscaldato la stanza.
-
“Non è bene per te che tu ti muova.”-
alzando
lo sguardo, lui inclinò la testa come se fosse sorpreso e come a
chiedersi perché fosse ritornata dopo essere uscita fuori. Sebbene
potesse essere che lui stesse fingendo.
-
“Ho solo acceso un fuoco.”-
-
“Fa male?”-
-
“un po.”-
-
“Questa è consolida. Dovresti frantumare le foglie e metterle
sulle tue ferite. Fermerà l'emorragia e disinfetterà.”-
mostrò
a Edgar le foglie medicinali.
Per
un momento lui esitò e strinse gli occhi come se volesse dire
qualcosa, ma silenziosamente le accettò.
- “Le hai trovate anche in questo buio.”-
- “Le hai trovate anche in questo buio.”-
-
“a proposito, mi daresti uno dei tuoi polsini?”-
-
“Ahh ….., la tassa per la medicina.” - da uno dei buchi per i
polsini del braccio della sua camicia, tolse un polsino che aveva del
granato. Con noncuranza, lo lanciò verso Lydia.
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-
“Non fraintendermi. Non io quella che lo avrà.”- disse Lydia, e
lo lanciò fuori dalla finestra.
-
“C'è qualcuno la fuori?”-
-
“Sì, fate.”-
-
“Beh, hai certamente esagerato per delle comuni foglie da
giardino.”-
-
“Ma non sarei riuscita a trovare la consolida che è cresciuta così
tanto qui intorno.”-
Edgar
fissò alle flosce, leggermente secche foglie e all'improvviso
cominciò a ridacchiare e a ridere forte.
-
“Quindi questa è la tua abilità nel negoziare con le fate?”-
-
“Cosa, stai dicendo che il mio parlare di fate sia assurdo?”-
-
“No, …. è solo che per un momento c'è stata una parte di me che
stava seriamente credendo nelle fate.”-
-
“Stai dicendo che non puoi crederci con solo questo?”-
-
“Chi lo sa. Sopratutto, non posso credere che tu sia ancora qui,
davanti a me.”-
A
guardarlo con quel tipo di debole atteggiamento la fece sentire che
era scorretta a tentare di fuggire.
Stava
per abbandonare qualcuno che era ferito, qualcuno che era stato
ferito al posto di Lydia.
Si
rassicurò nella testa o si diede quella scusa che l'avrebbe fatta
solo scappare, dopo che lei avesse curato le sue ferite.
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Come
Huxley, anche Raven e Ermine sarebbero venuti a cercare la carrozza
in cui erano, quindi non c'era motivo per lei di essere nel panico e
se avesse aspettato fino che fosse quasi alba allora sarebbe stato
sicuro per Lydia non camminare in buie strade pericolose.
Ma ora come ora, era innegabile che ci fosse una parte di lei che ne era esitante.
Ma ora come ora, era innegabile che ci fosse una parte di lei che ne era esitante.
“
ma,
sono io quella che è stata ingannata e usata.”
Lydia
fece alcuni passi lontano da Edgar e si sedette su una sedia
scricchiolante.
-
“Perché? Credevo che fosse la tua forza l'ingannare e minacciare
le persone e fargli fare quello che vuoi. Mio signore?” -
-
“L'incantesimo si è spezzato.”-
-
“Non ero sotto nessun incantesimo dall'inizio”- replicò Lydia
fiduciosamente, sebbene pensasse lei stessa che non era vero. Anche
adesso, era rimasta perché non riusciva a resistere al pericoloso
fascino che emanava.
Anche
se lo pensava, rinnegò subito nella sua mente.
Va
bene, forse lui era qualcuno che aveva un look affascinante e che
diceva cose piacevoli che alle donne piaceva vedere e sentire, ma
quello che Lydia sentiva per lui, non era per qualcosa di dolce come
quello, ma piuttosto era curiosa delle sue tenebre perché erano
spaventose in modo bizzarro.
Sembrava
un nobile da quando era nato ma in realtà lui era un pericoloso
criminale. Usava il suo affilato modo di parlare e il sorriso
perfetto per catturare i cuori degli altri.
Ma
con quella splendida vetrina copriva la verità e usava gli altri con
le sue bugie.
Eppure
perché avrebbe difeso e si sarebbe ferito per lei?
Proprio
come aveva detto Nico, forse voleva conquistare la simpatia di Lydia,
ma quello era stato solo un risultato fortuito, in quell'unico
secondo in cui aveva reagito, era impossibile che ci stesse veramente
pensando.
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In
primo luogo, l'atto di Lydia in quell'istante era stato avventato e
sconsiderato e completamente imprevedibile.
Ecco
perché lei voleva trovate quella parte misteriosa di lui.
Ma
c'era anche la magia che lui aveva usato su di lei.
-
“Voglio sapere, chi sei? Lord Edgar? O Sir John?
Togliendosi
la sua rendigote, esitò per un momento, però rispose alla sua
domanda:
-
“Edgar era il mio primo nome.”-
-
“Cosa vuoi che con “era”?”-
-
“Perché è morto. Il ragazzo con quel nome è morto, quando aveva
dodici anni, con i suoi genitori. Erano sospettati di aver preso
parte in una ribellione, e suo padre ha ucciso la sua famiglia e si è
tolto la vita. La linea di famiglia terminò lì. Ecco perché, la
persona seduta davanti a te, è solo un fantasma. Puoi chiamarmi come
vuoi.”-
-
“Ma tu sei qui, vivo.”-
-
“Sì, vivo.... lo so che sono in presenza di una signora, ma
scusami.”-
si
tolse il suo gilet, o il panciotto, insieme con la sua camicia
macchiata di sangue, e aggrottò le sue sopracciglia perfettamente
scolpite appena controllò le sue ferite.
D'altro
canto, il punto in cui lui stava era lontano dal fuoco, per cui Lydia
non ci fece caso.
Incurante
di lei, Edgar continuò.
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-
“Ma, non è che sia stato salvato. Quando sono ritornato, ero
all'inferno, in una città dell'Est America.. …. sono stato venduto
ad un uomo che voleva uno schiavo bianco, una persona che si
supponeva dovesse essere morta, là non era trattata come umana. Sono
scappato da quel luogo quattro anni fa. Raven e Ermine sono scappati
con me. Ci nascondemmo in un quartiere del centro città, e abbiamo
eluso gli uomini che ci stavano dando la caccia, abbiamo fatto di
tutto per sopravvivere.”-
Sentendo
questa storia incredibile, la probabile ragione per cui non lo aiutò
a curarsi le ferite fu perché la sua mente era piena di scetticismo.
Anche
questa storia poteva essere una grossa bugia.
-
“E per quanto riguarda il fatto di essere un ladro assassino? Hai
veramente ucciso cento persone?”-
-
“Le chicchere tendono ad ingigantirsi quando vengono trasmesse.”-
-
“Quindi l'hai fatto?”-
-
“Stavamo nella più bassa parte della società, tra i rifiuti
sporchi. I ragazzi della nostra stessa età, vivevano rubando e
vendendo il loro corpo, e facendo quello tiravano appena avanti.
Vivevano solamente la vita di un cane randagio; non potevano leggere
o pensare e solo vivere senza speranza.
Ma
a loro non era stato mai detto del luogo dove l'oro è nascosto,come
metterci le mani su e quel denaro sporco era denaro sporco, qualcosa
che non esisteva nella società di pubblico dominio.
-
“E questo è il modo in cui sei diventato il loro leader e perché
tutti loro ti chiamano signore.”-
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-
“Re dei topi di fogna? Sì, forse. Un re da ordini al suo esercito.
Decide il piano, riunisce i suoi uomini, da loro le armi e dice loro
di andare. Sul campo di battaglia è certo che ci sono perdite. E
questa è infatti la mia colpa, quindi non dirò non ho mai ucciso
nessuno. Ma, non voglio che ti preoccupi, quindi dirò questo, i
soldi con cui sto pagando non sono stati rubati, ho fatto lavori come
bracciante e costruito denaro con il gioco d'azzardo contraffatto.
oh, ma tu non approveresti nemmeno quello, comunque, sono andato in
giro investendo nel business comprando le loro azioni. Questa è la
fonte del mio benessere. Fortunatamente, è accresciuta così tanto
che nessuno sospetterebbe di me quando chiamo me stesso 'nobile'.”-
Lydia
poté solamente ascoltarlo silenziosamente. Edgar non cambiò la sua
espressione, e parlò di sé come se fosse una persona diversa.
-
“Comunque sono solo un uomo che non ha né nome né un identità e
che si suppone essere morto. Anche se fosse stato un business lecito,
ho fatto contratti usando il nome di un'altra persona. Ovunque io
vada, il marchio della schiavitù mi segue. Ancora tremo davanti alle
ombre dei miei cacciatori.”-
-
“Il marchio …. della schiavitù?”-
-
“Lo sai già, non è così? Riguardo alla croce che ho su di me
…... non hai provato a cercarla sul treno?”-
Quindi
era sveglio eppure ha fatto una cosa come quella.
La
parte offesa di lei doveva essersi mostrata sul suo viso, perché lui
le sorrise divertito.
-
“La tua reazione è stata così carina, non sono riuscito a
trattenermi”-
“Come
poteva dire una cosa del genere, quando la conversazione era così
deprimente”, ciò andava al di là della sua comprensione.
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-
“La prossima volta farò in modo di versare l'acqua calda su di
te.”-
-
“Non lo farò più”-
-
“D'accordo. Quindi hai veramente un tatuaggio.”-
-
“Non è un tatuaggio, è più un marchio. L'uomo che non mi voleva
morto, me l'ha marchiato per affermare che ero il suo schiavo. Non so
da dove siano cominciate le dicerie sul tatuaggio, ma sembra che le
altre gang abbiano iniziato a copiarlo e grazie a questo ha creato
una buona copertura.”-
Perciò
c'erano dei capi delle gang criminali che si atteggiavano come Sir
John ovunque.
Perciò nessuno saprebbe chi ha iniziato le voci sull'assassino senza cuore. Prima che di sapere ciò, Lydia stava pensando in modo positivo alla situazione di lui.
Perciò nessuno saprebbe chi ha iniziato le voci sull'assassino senza cuore. Prima che di sapere ciò, Lydia stava pensando in modo positivo alla situazione di lui.
-
“Allora, chi è l'uomo chiamato Gossam? Come sei ritornato in
Inghilterra?”-
-
“Gossam era un dottore ed era venuto in America alla ricerca di
cavie da usare nei suoi esperimenti sul corpo umano. Soprattutto,
voleva il cervello dei criminale per farci le sue ricerche
psichiatriche.”-
-
“Il, il cervello....., e esperimenti sul corpo umano?”-
-
“Già. Fui catturato perché qualcun mi aveva segnalato e stavo
aspettando la mia impiccagione. E Gossam mi sostituì con qualcun
altro segretamente. Sembra che abbia pagato un bel po' di denaro per
quel qualcuno che ci era coinvolto.”-
-
“E quindi ti hanno preso il cervello'?”-
-
“Questa è un'interessante osservazione.”-
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Non
penso proprio, pensò Lydia, quello che stava dicendo era tutto così
estremo, e cominciò a non essere più in grado di accertarlo
totalmente. Lui usò la sua cravatta come bendaggio, e la legò
intorno alla ferita, nel modo in cui lo fece sembrò che ci fosse
abituato. Forse nel posto dove viveva, le lesioni dovevano capitare
in ogni momento.
-
“Andò in ogni parte per trovare il suo criminale e lo riportò a
Londra, quindi cercò di trovare il più numero di dati possibili. Mi
aveva iniettato droga e fatto altri esperimenti dolorosi che erano
assimilabili alla tortura. Non ero l'unico esperimento di prova, ce
n'erano uno che alcuni che avevano il cranio aperto mentre erano
ancora vivi, e ho visto soggetti che erano state aperte dall'interno.
Non
faceva ricerche solo sui criminali, ma usava persone innocenti nei
suoi esperimenti e ne ha ucciso molti.”-
Sentendo
ciò, cominciò a sentirsi male. Lydia non riusciva ad immaginare
quel tipo di mondo. La parte sottostante della società, piena di
cospirazioni e follia. Non riusciva ad immaginare ciò che la gente
che era stata trascinata dentro quel mondo avesse visto e sentito.
Ecco
perché non sarebbe mai stata in grado di capirlo.
-
“Per me, è più incredibile delle fate, che ci siano delle parti
così contorte nel cuore delle persone. Stai dicendo che ci sono
delle persone che sono insensibili nel vendere altri umani e a usarli
come esperimenti?”- Lydia abbassò gli occhi e poté dire a
malapena quelle parole.
-
“Sei una ragazza fortunata. Comunque, gli umani sono creature che
sono capaci di commettere qualunque atrocità.”-
P.
101
Sentì
l'aria attorno a lei muoversi, e scattò la testa in alto. Lydia non
aveva realizzato che Edgar era in piedi dritto in fronte a lei, che
la stava guardando.
Era
un uomo che aveva appena raggiunto i vent'anni, come aveva detto lui,
tutto quello che aveva gli era stato preso, il suo nome, la sua
identità, il suo passato e se era vero che era sopravvissuto con
tutte le sue forze, quindi quello che stava nascondendo dietro al suo
sorriso accattivante sarebbe stato inimmaginabile per gli altri,
facendolo essere solo una persona pericolosa. Quello
che aveva nelle sue mani, era lo spadino che era posto sul suo
bastone. Il corpo di Lydia s'irrigidì.
-
“Sapevo della storia e della leggenda del Lord Cavaliere Blu da
quando ero piccolo. Ho preso quella moneta d'oro in un negozio
d'antiquariato in America. Stavo pianificando di guardarci dentro
quando finalmente sono tornato in Inghilterra. Ma anche se ero
tornato a Londra, ero anche imprigionato da Gossam e non potevo
muovermi. Ecco perché ho fatto in modo che Gossam trovasse la moneta
e fargli capire che essa avrebbe aperto la strada per il luogo
nascosto della stella zaffiro, e ho aspettato fino a che ebbe finito
di indagare. Non potevo essere ucciso mentre stavo ancora aspettando
Raven ed Ermine, perciò quel trucco fu perfetto per prendere un po'
di tempo. Ma a causa di ciò, devo competere contro la sua famiglia
per il tesoro, ma non posso farci nulla.”-
-
“Ma questo, vuol dire che non sei il vero discendete del Lord
Cavaliere Blu, giusto? Se mi hai disposto per aiutarti, anche se non
sei il vero discendente, sarebbe impossibile prendere la spada
protetta dai merrow.”-
-
“Comunque la mia unica opzione è quella preziosa spada.”-
-
“Sarai felice ricevendo un nome falso? Non dovresti provare a
riprendere quello vecchio?”-
P.
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Piegandosi
appena, abbassò il suo viso verso quello di Lydia.
-
“Sbagli, Lydia, a pensare che non ci sia nessun valore in qualcosa
di falso. Quale sarebbe lo scopo di riavere il nome di famiglia che
è stato etichettato come ribelle? Il ragazzo schiavo e il leader
della banda è morto. Anche se fosse falso, ho bisogno di un nome che
sia grande con un'aria indiscutibile. Ho bisogno di quel sicuro
potere affinché chi mi ha buttato all'inferno non sia in grado di
mettere le mani su di me. Se non posso ottenere l'appellativo di
Conte, allora morirò come spazzatura, quale sono a detta di loro. Ma
se riuscissi ad ottenerlo, ti mostrerò che riuscirò a trasformare
quel falso in una cosa reale.”- disse, persuadendola con
gentilezza, e poi tenne il bastone di fronte agli occhi di Lydia.
-
“Oo, ora cosa c'è?”-
-
“Se un ladro ha con un sé un'arma, non sarai in grado di dormire,
giusto? Lo lascio a te.”-
Allontanandosi
da Lydia, risedette contro il muro, nell'angolo.
La
sua vera persona stava in una tomba. Se veramente aveva vissuto la
falsa vita come oggetto di un'altra persona, allora tutto era un
bugia. Per lui non c'era un vero o un falso, c'era solo la differenza
tra una bugia utile o meno.
Di
quello che aveva detto a Lydia, non era sicuro che fosse vero. Ma se
era per lui, poteva far sembrare una palla di vetro come il diamante.
Proprio in quel modo, gli occhi di Lydia erano stati coperti, lei si
sentì persuasa dal suo pensare al perché del vetro non possa essere
considerato un diamante.
P.
103
Ebbe
anche il pensiero che forse, il nome di Lord Cavaliere Blu che questa
persona reclamava, era più adatta a lui che per chiunque altro.
Sopratutto
le aveva consegnato il pezzo forte della sua arma e d'altra parte
l'aveva trattata come se fosse un gentiluomo. Poteva essere un suo
complotto per comprare la sua simpatia, e per provarlo, Lydia aveva
cominciato a voler credere che lui non fosse una persona crudele.
Ma
ovviamente, era ancora cauta verso lui. Prendendo la briga di
consegnarle la sua arma, magari era il suo modo di controllare se
Lydia stesse pianificando di scappare.
Se
fosse scappata, allora sarebbe stato un problema per Edgar. Avrebbe
complicato ancor di più la sua ricerca della spada preziosa del Lord
Cavaliere Blu, e avrebbe aumentato la possibilità di essere
catturato da Huxley o dalla polizia.
Forse
stava pensando di poter gestire una ragazza, anche se le aveva
consegnato il suo bastone.
Perciò
cosa avrebbe fatto se lei avesse accennato a scappare. Le avrebbe
mostrato il suo vero lato criminale.
Era meglio per lei fargli bere i sonniferi prima che dovesse vedere un tale lato di lui.
Era meglio per lei fargli bere i sonniferi prima che dovesse vedere un tale lato di lui.
Determinata,
Lydia si alzò e sbirciò la pentola sul fuoco. Tirò su l'acqua
calda con la tazza. Buttando le pillole che Nico le aveva consegnato,
vi aggiunse una foglia di menta e la dette a Edgar.
-
“Magari non è gradevole come il tè, ma almeno questo ti calmerà”-
P.
104
-
“Ah, grazie”- le sorrise, non mostrando preoccupazione.
Ma
Lydia intuì qualcosa di tagliente dietro quel sorriso e
improvvisamente sentì la schiena diventare fredda.
La mano di Edgar che prese la tazza, toccò la mano di Lydia. Senza pensare la tirò indietro e lui l'afferrò.
La mano di Edgar che prese la tazza, toccò la mano di Lydia. Senza pensare la tirò indietro e lui l'afferrò.
-
“Cosa ci hai messo dentro?”-
-
“Eh..., di c-cosa stai parlando?”-
-
“Chi sta tramando qualcosa, il loro comportamento mostra la loro
cautela. Magari pensi di averlo fatto senza essere vista, ma io ho
visto che hai fatto scivolare qualcos'altro oltre alla menta. È
pericoloso provocare un criminale con qualcosa del genere.”-
-
“Lasciami.”-
-
“Se ti lascio andare, scapperai”-
-
“.... certo che lo farei, sei un ladro!”- gridò Lydia, dicendo
qualcosa di ancor più provocatorio.
-
“Non hai davvero nessun tipo di autodifesa. Proprio come la volta
in cui sei stata catturata da Huxley, non dovresti tentare di
andartene in modo così avventato, saresti a corto di vita anche se
ne avessi più di una.”-
-
“Stai dicendo che mi ucciderai?”-
P.
105
-
“Non lo farei mai. Se lo facessi, non troverei dov'è nascosta la
spada.”-
-
“Anche se mi minacci, non farò mai come quello che mi dirai”-
-
“Davvero non capisci. Ci sono altri modi per far sì che una
persona faccia quello che tu vuoi, piccola signorina ingenua. Sono
sicuro che tu non possa nemmeno immaginare come ci si sente a cadere
in una disperazione così profonda e buia da non voler più
continuare a respirare.”-
In
quel momento, Lydia ricordò come Ermine aveva descritto Edgar: un
uomo triste.
Più
che essere spaventata da lui, sentì il cuore far male per la persona
che le stava di fronte, che aveva rivelato la sua vera persona per la
prima volta.
Non era la sua vera parte criminale, era il suo dolore, il dolore di chi è stato derubato della felicità e del futuro che era loro stato promesso.
Non era la sua vera parte criminale, era il suo dolore, il dolore di chi è stato derubato della felicità e del futuro che era loro stato promesso.
-
“Hai sentito una disperazione come quella.”-
Improvvisamente
lui aggrottò le sopracciglia.
Forse
aveva detto qualcosa che poteva averlo fatto arrabbiare.
“Oh,
il mio intuito di fiutare il pericolo deve essersi incasinato”
Appena
lo pensò, Edgar la lasciò andare.
Sembrando
ancora addolorato, Edgar abbassò il viso.
P.
106
Alla
fine disse “è vero” sospirando.
-
“La spada del Conte Cavaliere Blu è la mia unica speranza. Lydia
mi stai abbandonando.”-
Il
suo sguardo s'incatenò a quello di lei, come se lui stesse cercando
di fermare un'amante che stesse per lasciarlo.
Anche
Lydia stava per abbandonare la sua posizione di prigioniera.
-
“Anche se dici così è inutile”-
-
“Per favore non andare”-
-
“Quello che dici non ha senso. Sei tu quello che mi ha minacciato e
pianificato di farmi fare quello che dicevi.”-
-
“Se dici che stai per andartene, allora mi ucciderò”-
-
“Aspetta, è questa la tua minaccia?”-
-
“Se la mia speranza scomparirà, allora continuando a vivere
soffrirei e basta.”-
Stava
fissando alla tazza che Lydia gli aveva porto e inghiottì in una
maniera disperata.
-
“Se questo è veleno e io morissi, allora non potrei più farti del
male.”-
-
“Non essere ridicolo. È solo un sonnifero.”-
-
“Capisco. Allora il mio destino sarà deciso quando mi sveglierò.
Se tu scomparissi davanti ai miei occhi, allora la mia vita finirebbe
qui …. Ah, non sembra male. Il mio destino è nelle tue mani. Sono
come parole di amore intenso.”-
P.107
P.
108
“Stai
scherzando.”-
Diede
alla scioccata e meravigliata Lydia un colpo, tuttavia aveva un
sorriso perfettamente grazioso.
-
“Buonanotte, mia fata”-
Anche
se era in un tono scherzoso, quando lo disse, sembrò come un'onesta
dichiarazione d'amore.
Lasciando
che il dolce suono della sua voce tintinnasse ancora nelle orecchie
di lei, si accasciò sul pavimento, avvolto nella sua giacca.
Immediatamente
sprofondò in un sonno profondo e Lydia si fermò a guardare il lato
indifeso di Edgar.
-
“Oh grazie al cielo, è stato spaventoso”- disse Nico apparendo.
-
“Gesù, Lydia, la tua tempistica nel metterle nella pozione non era
affatto buona. Beh, alla fine ha funzionato benissimo dato che l'ha
bevuta.”-
Stuzzicando
Edgar con ila sua zampa posteriore, si assicurò che la pozione
stesse funzionando.
-
“Adesso, muoviamoci e andiamo Lydia.”-
Ted,
chiamò l'uomo a Edgar.
La
voce che non scompariva mai dalla sua memoria, ancora lo tormentava
anche quando dormiva.
P.
109
“Ted,
sei perfetto. Tutto quello che devi fare è guardare a quelli
inferiori a te e rimanere a crogiolarti nella luce. Alla fine anche i
tuoi seguaci si presenteranno e si raccoglieranno attorno ai tuoi
piedi.
T'insegnerò
quanto è facile manipolare questa gente intorno a te. Non saranno
consapevoli di come tu sia diventato capace di farli muovere come
desideri.
E
questo è il modi in cui diventerai me. Penserai come me, comanderai
come me, manipolerai come me.
“non
c'è modo che questo accada.”
Perché Edgar era riuscito a scappare dalle grinfie dell'uomo che aveva detto ciò. Non era finito come l'uomo aveva voluto. Era un uomo che indossava una maschera, che copriva la distorta, brutta metà della sua faccia, che si diceva fosse la ferita fatta in battaglia.
Perché Edgar era riuscito a scappare dalle grinfie dell'uomo che aveva detto ciò. Non era finito come l'uomo aveva voluto. Era un uomo che indossava una maschera, che copriva la distorta, brutta metà della sua faccia, che si diceva fosse la ferita fatta in battaglia.
Si
faceva chiamare Principe e aveva tentato di far diventare Edgar la
sua marionetta.
Voleva
un giocattolo che fosse leale e attraente, un giocattolo che si
sarebbe mosso, parlato e lavorato come da suo volere, al suo posto,
dato che non poteva apparire davanti al pubblico.
Il
suo sogno di rubare al giocattolo la sua volontà e la sua anima e
farlo diventare la sua camminante conchiglia vuota non aveva avuto
successo.
Ma,
una volta ogni tanto, Edgar si spaventava.
Perché quando Edgar era scoppiato, e nascosto e aveva cercato di sopravvivere, aveva finito con l'usare la conoscenza e le capacità che gli erano state inculcate.
Perché quando Edgar era scoppiato, e nascosto e aveva cercato di sopravvivere, aveva finito con l'usare la conoscenza e le capacità che gli erano state inculcate.
P. 110
Se
fosse riuscito a mettersi in uno stato di superiorità sugli altri,
fare il tollerante e paziente verso di loro, cosa che lo faceva
apparire attraente e affascinante, allora tutto sarebbe andato nel
modo in cui voleva.
Poteva
far si che gli altri fossero felici e nervosi, far di loro
compassionevoli e far avere paura di lui al suo volere, manipolare i
loro sentimenti e usarli a suo vantaggio.
Edgar
sapeva che quelli che lui manipolava in quel modo non erano i suoi
veri alleati.
La
fiducia non poteva essere formata in una relazione che fosse di
padrone-servo o di carismatico-seguaci, ma solamente quando due
individui si fossero trovati paralleli tra di loro. Ma quello non era
una cosa facile, non poteva formarsi tra chiunque.
Senza
alcuna ragione, i suoi unici alleati erano Raven e Ermine.
E
non aveva nessun'altra scelta quindi aveva usato le opzioni solo per
l'impulso del momento. Dopo tutto, nessuno poteva capire il dolore
che Edgar e i suoi amici avevano passato. Aveva razionalizzato che li
aveva usati come voleva.
Lydia era un'altra dei tanti che avrebbe usato, ma non aveva funzionato.
Lydia era un'altra dei tanti che avrebbe usato, ma non aveva funzionato.
Se
fosse stata una giovane ragazza ignorante, aveva pensato che sarebbe
stato facile conquistarla, ma lei non gli aveva creduto da subito
come aveva pianificato.
Era
stato inaspettato che le loro identità fossero state scoperte a
causa dell'apparizione del figlio più anziano di Gossam, ma grazie
alla ferita che era capitata a Edgar, poteva diventare un vantaggio
se riusciva ad usarla per conquistare il suo accordo.
Ecco
perché aveva deciso di parlare del suo passato. Sembrava che lei
stesse ancora esitando, ma alla fine, aveva deciso che non riusciva
ancora a fidarsi di loro.
Quando
la vide porre la pillola, era rimasta solo un'unica opzione per
Edgar.
P.
111
L'avrebbe
fatta ascoltare con la violenza.
E
ancora non riusciva a capire perché aveva fatto qualcosa come farle
la possibilità di scappare.
“ti
sei sentito disperato in quel modo.”
Perché
riusciva a pensare a lui quando era di fronte ad un criminale
terrificante. In un momento dove tutto quello che puoi pensare è
come proteggere te stesso.
Edgar
diventò confuso di come appariva in quei suoi occhi d'un verde
dorato, come quelli di una fata.
Di
solito era assolutamente consapevole di come apparisse agli altri.
Era consapevole e recitava quella parte e la usava per creare
l'impressione che voleva lasciare agli altri, ma con Lydia, gli
sembrò che lei avesse guardato oltre gli strati di maschere di
Edgar, che agivano come delle malevole, inumane creature.
Non
poteva credere che avesse rovesciato le sue profondità, sentimenti
onesti per sperare che lei non lo lasciasse.
E
nessuno crederebbe che uccidersi possa essere una minaccia efficacie.
Ma
non l'importava più.
Anzi,
pensò che sarebbe stato meglio che lei lo avesse avvelenato.
Un
semplice sonnifero che gradualmente prosciugò la sua forza di
dormire e lo condusse al suo risveglio.
La
luce del sole si levò sopra le sue palpebre, agitando il suo
risveglio.
Edgar
lentamente aprì gli occhi.
Il sole mattiniero si riversò sul suo corpo dall'aperta baracca e dalle crepe del muro.
Il sole mattiniero si riversò sul suo corpo dall'aperta baracca e dalle crepe del muro.
P.
112
“Oh,
il mattino è arrivato.”-
Un
mattino in cui ci sono solo io.
-
“Miao”-
Sentendo
il miagolio di un gatto, Edgar si alzò e vide un gatto grigio che
aveva una cravatta legata attorno al collo, seduto vicino al
davanzale della finestra.
-“E'
il gatto di Lydia. Perché è qui?”- appena finì di domandarselo,
la vista della ragazza, che stringeva il suo bastone e stava dormendo
appoggiata allo schienale della sedia vicino al focolare, catturò il
suo sguardo.
-
“Gesù, non posso più veramente continuare così”- mormorò
Nico e lanciò una focaccina al ragazzo che era completamente
stordito, continuava a fissare Lydia.
Colpito
alla testa, si girò verso il gatto. Inclinò la testa come se non
sapesse a cosa avesse appena assistito, forse per il motivo per cui
Lydia non era scappata o forse per l'impossibilità che un gatto gli
avesse lanciato una focaccia con una delle sua zampe anteriori.
Fissò
alla focaccia che aveva fatto cadere e non si mosse come se potesse
urtare il suo orgoglio ricevere cibo lesinato da un gatto.
-
“Mangialo”- disse Nico in una maniera volutamente arrogante.
P.
113
-
“Ohh, Nico, non è come credi. Grazie dell'offerta ma sono a posto.
Esattamente come tu preferisci il tuo tè caldo, il ricevere cibo
dagli altri va contro la mia politica.”-
-
“Hmm, quindi comprendi quello che sto dicendo.”-
-
“.... forse è la mia immaginazione, ma sembri sgarbato quando
parli.”-
-
“Oh, capisco, quindi sei il tipo d'umano che può sentirci ma non
si rende conto di farlo. Ogni tanto ci sono esseri umani come te, a
metà strada. Beh, non importa fino a quando riesci a capire quello
che sto dicendo. Adesso, fai attenzione, delinquente sanguinario, se
fai qualcosa a Lydia non ti perdonerò.”-
Aprendo
la sua bocca e sibilando con le sue zanne doveva aver mandato un
messaggio a Edgar.
-
“Ah, allora sei preoccupato per Lydia”- disse Edgar, guardando
verso Lydia.
-
“Mi chiedo perché non se ne sia andata.”-
-
“Chi lo sa.”- per Nico, quella era la maggiore insoddisfazione.
Nico
aveva detto che se il ladro fosse morto da sé, allora sarebbe stato
una buona cosa per la società e per Lydia, ma lei non se ne era
andata.
Forse
il suo sentimento di simpatia verso di lui che era stato ferito al
posto suo doveva aver vinto. Anche se fosse veramente morto, questo
l'avrebbe ossessionata nei suoi sogni.
P. 114
Ma
Nico pensò che se qualcuno fosse dipeso da Lydia, lei non l'avrebbe
mai rifiutato ciò.
Sebbene
fosse chiamata una “changeling*”
quando
era piccola e veniva trattata come il mostro della città, non era
mai stata capace di odiare le persone-
Invece
lei credeva che persone come lei fossero nate per essere fungere da
ponte tra umani e fate e alla fine sarebbe potuta diventare richiesta
per il suo dono.
Fin'ora
aveva lavorato per i cittadini che la prendevano in giro a partire
dal
consegnare l'inegna di 'dottore delle fate' che enfatizzava la sua
mitezza, e
se c'era qualcuno in difficoltà, era sicuro che lei sarebbe venuta
ad aiutarlo.
Ecco
perché non avrebbe odiato Edgar e non lo avrebbe lasciato morire.
-
“Forse si è innamorata di me.”-
-
“Questo è impossibile.”-
-
“Forse hai ragione.”-
La
luce del sole si rifletté sui suoi capelli, illuminandone i bagliori
rossastri.
Edgar
si alzò e lentamente fece un passo verso Lydia. Ma si fermò quando
Nico saltò giù sul grembo di Lydia.
-
“Mi stai dicendo che non posso? Voglio solo toccarla un po', quindi
lascia stare solo per questa volta.”-
-
“Neanche per sogno.”-
P. 115
Ignorando
i sibili, allungò la mano. Toccò i lisci capelli che le cadevano
lungo tutta la guancia.
Lydia
aprì gli occhi a fessura.
-
“ Buongiorno Lydia.”-
Come
ciliegina sulla torta, prima che Nico potesse reagire, Edgar fece
scivolare la mano di Lydia sulle sue labbra e ne baciò il dorso.
-
“Huh...., cosa vuoi fare! Pervertito!”- Lydia gridò in preda al
panico.
- “Niente di che. Dato che il tuo gatto era di guardia.”-
- “Niente di che. Dato che il tuo gatto era di guardia.”-
“vale
veramente la pena di simpatizzare per questo frivolo bastardo”
pensò Nico sospirando.
-
“Hey Lydia, ti ho portato alcune focaccine, facciamo colazione.”-
Prese
la focaccina che le aveva lanciato con entrambe le mani, ma ancora
guardando Edgar con sospetto.
-
“Pensavo che mi odiassi, perciò sono contento di incontrarti di
nuovo.”-
-
“.... io ti odio. Odio i bugiardi. Ecco perché odio anche te.”-
-
“Ma hai deciso che non mi avresti abbandonato.”-
-
“Questo perché sono un dottore delle fate e ho accettato la tua
offerta di lavoro. Ma non è che stia dicendo che ti aiuterò a
mettere le mani sulla spada del Lord Cavaliere Blu. Se i merrow la
stanno proteggendo, allora voglio che sia chiaro che è fuori dalla
tua portata.
P.
116
I
merrow non sono fate cattive ma sono potenti. Ed è mio dovere di
dottore delle fare di insegnare ad un ladro negligente come te, che
non crede nelle fate, che quello che stai facendo è inutile.”-
-
“La prendo come che sei preoccupata per me.”-
-
“.... più che altro è la mia politica.”-
-
“Lavoriamo insieme e prendiamo la spada.”-
-
“Edgar, mi stai ascoltando?”-
-
“Ahh, mi chiamerai con quel nome.”-
-
“.... Beh, questo è il tuo vero nome, no?”-
-
“Mi hai reso veramente felice Lydia.”-
Sembrava
che fosse tornato al suo vecchio se stesso. Lydia si appoggiò allo
schienale quando lui le prese le mani.
-
“Non volevi veramente morire, vero....?”-
“Cerco
che no” disse Nico.
-
“Sono vivo grazie a te. Mi hai salvato la vita.”-
-
“Va bene, andiamocene adesso.”-
“Questo
sarà molto più problematico dei Merrow” mormorò Nico
preoccupandosi della strada da percorrere.
P.11
Quando
Scotland yard visitò la residenza del professor Carlton a Londra, fu
solo dopo che lui chiese aiuto ad un poliziotto, suo conoscente.
La
lettera che era arrivata da sua figlia, diversi giorni prima, aveva
la data di quando aveva lasciato la casa, ma anche quando arrivò il
giorno in cui la nave giunse Londra, lei non apparve.
Non
gli diede più notizie dopo quello, e lui si era preoccupato e
sebbene avesse mandato una lettera nella sua casa a Scozia in cui
chiedeva cosa fosse successo, non riuscì ad aspettare la risposta e
in quel caso chiese alla polizia cosa fare.
In
accordo con il poliziotto che era venuto nella casa a Londra, non
c'era segno che lei avesse usato la cabina della nave che era stata
prenotata sotto il nome di Lydia Carlton. E il giorno che la nave
aveva lasciato il porto di Forth, c'era la testimonianza di un uomo
che assomigliava al ladro che aveva commesso la rapina nella
proprietà dei Gossam nello stesso porto, c'era anche una
segnalazione che avesse rapito una ragazza.
-
“Ovviamente non vuole dire che sua figlia è la ragazza che è
stata rapita.”- aggiunse il poliziotto.
-
“Allora c'è qualche altra notizia da loro? Come il contatto da
parte del rapitore o la richiesta di riscatto...., anche se non è
qualcosa di esplicito, qualcosa come la denuncia di qualcuno di
sospetto che cammina attorno o qualcosa che avete trovato.”-
P.118
P.118
-
“Non è accaduto nulla, e noi non vogliamo che accada qualcosa ed
ecco perché ho contattato la polizia.”-
Anche
Carlton che normalmente era calmo, non poté non andare in panico
quando si trattò della sua unica, preziosa figlia.
“E
la possibilità che possa essere stata rapita da un criminale, è
terribile!”
Scorse
le dita tra i capelli, cosa che fece scompigliare ancora di più i
suoi capelli radi.
-
“Cosa si fa se non c'è un contatto? Non inizierete a cercare mia
figlia adesso?”-
-
“Per adesso, stiamo cercando il ladro di cui si vociferava, e la
ricerca sarà fatta solamente dentro Londra. E forse ci può essere
il caso che il ladro abbia lasciato il paese, e quindi la connessione
con vostra figlia potrebbe scomparire. Per favore cerchi di capire
che questo vuol dire che la ricerca di sua figlia diventerebbe solo
più difficile.”-
Dopo
esserselo fatto dire in maniera professionale e dopo che la polizia
se ne andò via Carlton affondò sulla poltrona e lasciò cadere la
testa sulle sue mani.
Solo
dopo essere stato scosso per la spalle da il suo assistente
universitario riuscì a scattare dal suo vuoto stato mentale.
-
“Professore, cosa è successo? Sta bene?”-
-”Ah?
Ah, sei tu Langley,”-
Carlton
si sistemò i suoi occhiali rotondi e pensò per un attimo, poi
improvvisamente si alzò.
-
“Lo so non dovrei starmene seduto. Mia figlia potrebbe essere stata
rapita.”-
P.
119
-
“Cosa! Veramente?”-
-
“Ecco perché la cercherò. Langley lascio il mio lavoro a te.”-
-
“Per favore aspetti un momento. Come la cercherà e dove?”-
-
“Controllerò la mia residenza in Scozia e poi...”- mentre parlò,
andò nella sua camera e aprì la valigia. Aprendo l'armadio,
cominciò a buttarci dentro i suoi vestiti.
-
“Non c'è nemmeno una risposta dalla sua casa, giusto? E non ha
nemmeno qualche indizio da seguire?”-
-
“.... No,”-
Non
c'era modo che una persona potesse raggiungere quello che la polizia
non era riuscita a fare.
Carlton
lasciò cadere le spalle e si sedette sul letto.
-
“Per favore, si calmi. Dirò alla cameriera di preparare del tè e
dopo penseremo a cosa possiamo fare.”-
Langley
era abituato a gestire il professore. Sua figlia aveva descritto
Carlton come una persona enormemente inutile nonostante le sue
ricerche, e anche il suo assistente lo poteva vedere.
Il suo corpo era sottile, e non l'importava del suo modo di vestire o dei capelli, avrebbe anche potuto camminare attorno al campus con un libro aperto e riuscire ad inciampare e andare a sbattere contro un albero e farsi attaccare da un cane.
Il suo corpo era sottile, e non l'importava del suo modo di vestire o dei capelli, avrebbe anche potuto camminare attorno al campus con un libro aperto e riuscire ad inciampare e andare a sbattere contro un albero e farsi attaccare da un cane.
Ma
per i suoi studenti questo non abbassava il livello di qualità come
professore.
P.
120
-
“Ah sì. Hai ragione. Mi dispiace di essere andato così nel
panico.”-
Calmandosi
un po', Carlton pensò che se non era qualcosa di più terribile dal
rapimento e si fosse trovata in qualche tipo di problema, allora se
avesse soltanto aspettato, tutto si sarebbe risolto alla fine.
Lydia
era una figlia che sapeva prendersi cura di sé, ed ecco perché non
era preoccupato dal vivere lontano da lei. Dopo un po' di tempo
riceveva sue notizie o era sicuro che si sarebbe fatta viva.
Ma
poi, cosa fare se fosse stata coinvolta in qualche tipo di guaio.
Se
fosse stato un ladro, allora il rapitore lo avrebbe contattato prima
o poi
Fino
ad allora non avrebbe potuto fare nulla.
O
se il rapitore non era alla ricerca di soldi, e stava usando lei come
ostaggio per far sì di scappare, allora sarebbe stata rilasciata
dopo che avesse finito con lei, oppure.....
Più
ci pensava, più diventata spaventato. Il tè con il brandy non
l'aiutò affatto a calmarsi.
-
“Il ladro che irruppe nella residenza dei Gossam ….. è lui? Se è
così, allora è davvero uno strana connessione, no?”-
Alle
parole del suo assistente, Carlton alzò la testa.
-
“Quale connessione?”-
P. 121
P. 121
-
“Beh, ricorda che il Dottor Gossam è venuto diverse volte come
ospite all'università? È venuto a chiedere al Professore sul tesoro
leggendario.”-
Carlton
era un professore di storia naturale, ma era specializzato in
minerali. Aveva una conoscenza specialmente in gemme e gioielli, e
stava attualmente cercando di catalogare non solo quelle di già
esistenti, ma anche quelle esistite in passato, proprio come quelle
che di leggende e sogni.
Per
esempio, lo smeraldo che si pensava avesse dato successo ad
Alessandro o il rubino di Cleopatra che si diceva portasse la rovina
al proprietario, e soprattutto il misterioso cristallo di Cassandra,
il diaspro di Salome, e la iolite di Re Salome.
Questo
era solo un tentativo di mettere insieme una lista dell'eredità
miracolosa creata dalla natura, e non collegata all'attuale occulto
popolare.
Ma
regolarmente s'incontrava con gli ospiti di quel settore che avevano
delle domande.
Carlton
ricordava che il nome Gossam era una di quelle persone. Ora che
ricordava, quell'uomo era venuto chiedendoli sul luogo della
leggendaria stella zaffiro.
-
“Oh sì, quel gentiluomo era interessato all'esistenza o meno della
gemma “Stella dei Merrow”.”-
-
“Credi veramente che esista?”-
P. 122
-
“Beh è una leggenda. Ma apparentemente è esistita circa 300 anni
fa. Si diceva che un uomo chiamato Conte Ashembert ne avesse una.
Comunque lui, beh non se fosse lui, ma nella storia “Conte
cavaliere Blu” di F. Brown, si diceva solo che la lasciò alle cure
dei Merrow e scomparve. C'è la diceria che quel libro sia una
finzione, quindi non è una prova, e c'è un documento che dice che
il Conte sia rimansto oltreoceano e non sia tornato, quindi la gemma
forse è scomparsa assieme a lui. Per esempio, se era su una nave che
è affondata, adesso è sul fondo dell'oceano. La romantica creazione
dei merrow forse viene da lì.”-
“ma
come questo può essere collegato alla scomparsa di Lydia?”
Il
ladro che era aveva irrotto nella casa di Gossam aveva cercato
Lydia?
Proprio quando qualcosa si stava per associare nella sua mente, la cameriera fece un altro annuncio.
Proprio quando qualcosa si stava per associare nella sua mente, la cameriera fece un altro annuncio.
-
“Avete un'ospite che ospite che dice di essere il figlio del signor
Gossam.”-
-
“Cosa?”- il professore corse fuori dal salotto e invitò
personalmente l'ospite.
L'uomo
si presentò come il terzo figlio del Dottor Gossam, e dopo essersi
seduto su un sofà del salotto disse:
-
“Ha sentito che un ladro ha sparato a mio padre e attualmente è in
ospedale? In effetti sono venuto a dirle professore che qualcosa che
riguarda questo incidente è collegato a qualcosa importante per
lei.”-
-
“riguarda la stella dei Merrow?”-
Il
terzo figlio fece una faccia come se fosse sorpreso. Ma velocemente
serrò il viso e annuì.
P. 123
P. 123
-“Il
ladro non era alla ricerca del denaro, ma er anche lui interessato
alla stella dei Merrow. Nostro padre ha continuato a cercare il
gioiello usando le informazione che le aveva chiesto. E finalmente
era stato portato all'indovinello inscritto nella moneta d'oro del
Conte, che credeva conducesse alla luogo segreto, ma è stata presa
dal ladro. L'indovinello conteneva nomi di varie fate e quindi
nessuno sapeva il significato dietro di essi, quindi proprio quando
stava cercando qualcuno che avesse una conoscenza sulle fate,
professore, lui sentì delle voci che dicevano che la sua defunta
moglie era stata un dottore delle fate.”-
“oh
no” pensò Carlton e strinse il suo pungo che stava sudando.
-
“e mio padre ha scoperto che sua figlia aveva rilevato il lavoro di
dottore delle fate e stava per chiederle il suo aiuto.”-
-
“Oh, ricordo - interruppe Langley – avevo incontrato Mr. Gossam
sulla strada poco più indietro e mi ha chiesto riguardo la figlia
del professore.”-
-
“E gli hai detto che Lydia era un dottore delle fate.”-
-
“Beh, uh, sì, ma è solo qualcosa che è saltato fuori in una
nostra chiacchiera.... ma ripeto, l'ultima volta che ho incontrato
sua figlia è stato anni fa, quindi se mi fosse stato chiesto di
descriverla, avrei solo potuto ricordare il colore dei suoi capelli
che era di color ruggine”- rispose Langley in tono di scusa.
P.
124
Anche
se il suo apprendista aveva detto così, non era che Carlton stesse
nascondendo sua figlia quindi non era nella posizione di poterlo
incolpare.
-
“No, Langley, non è colpa tua.... e allora stai dicendo che anche
il ladro ha scoperto qualcosa su mia figlia.”-
-
“Purtroppo sì. Quindi c'è la possibilità che sua figlia possa
essere nelle mani del criminale.”-
-
“Ah sì. Mi era stato detto che I was told that by the yard as
well.”
Facendo
un grosso sospiro, Carlton lasciò cadere la testa. Era la stiuazione
peggiore.
Il
terzo figlio storse le sopracciglia.
-
“Capisco. Ma non può fidarsi alla polizia. Attualmente mio
fratello maggiore ha messo una descrizione del ladro su carta in
tutto il paese e ha posto un premio per raccogliere qualunque
informazione. E quindi vorremmo chiederle, professore, il suo
aiuto.”-
-
“Farò quello che posso.”-
-
“C'era una testimonianza su sua figlia e il ladro dove hanno preso
un treno a vapore diretto a ovest, verso Scarborough. Se sua figlia
fosse stata minacciata dal bastardo per trovare il gioiello, allora
saprebbe dire se c'è qualche posto dove sua si stia dirigendo?”-
P.
125
- “Ma non ho una conoscenza sulle fate come quella di mia figlia.”-
- “Ma non ho una conoscenza sulle fate come quella di mia figlia.”-
-
“ Sa molto più di quanto ne sappiamo noi, e soprattutto è in
gioco la sicurezza di sua figlia.”-
Era
proprio come lui aveva detto.
Il
terzo figlio gli mostrò un foglio con stampato sopra l'indovinello e
una mappa. Disse che su quella mappa erano segnati i luoghi collegati
al Conte Ashembert 300 anni fa, di cui si diceva avere la stella dei
“Merrow”.
“Se
fosse per lei, dove sarebbe andata?”-
-
“Dunque professore, vorremmo chiederle di accompagnarci per salvare
sua figlia.”-
-
“Verrò, ovviamente. State per partire proprio ora?”-
-
“Sì, ma la direzione.”-
-
“Ci penseremo su in una carrozza.”-
Era
la prima volta per l'apprendista Langley di vedere Carlton prendere
decisionì così rapidamente al di fuori del proprio lavoro.
Traduzione
di Lucyl Kappa Kanwar
Bel capitolo! Pieno di importanti rivelazioni.
RispondiEliminaFinalmente si scopre qualcosa in più su Edgard.
Gli occhi di Lydia sembrano “vedere” qualcos’altro oltre che le fate, lei guarda le persone per come sono, e Edgar viene spiazzato, per cui se ne sente un po’ attratto.
Non oso immaginare cosa potrebbe capitare ora che il padre del nostro “dottore” si è mosso.
La storia si fa sempre più appassionante.
Grazie!