lunedì 24 febbraio 2014

Ch 3: The truth and lies of fugue

Scritto da Mizue Tani, illustrato da Asako Takaboshi


P. 89
Era un pozzo abbandonato, ma non era asciutto. Lydia
attinse acqua dal pozzo con un secchio,che era stato sepolto nell'erba alta, dopo averlo pulito. Trovò una tazza screpolata e una pentola di ferro deformata vicino all'angolo del pavimento sporco dell'area che sembrava una cucina.
La baracca inabitata era vicina a sgretolarsi e i cardini in legno scricchiolavano quando il vento li colpiva. Il posto in cui era collocata era vicino alla strada, e grazie al boschetto che aveva agito da copertura e al tramonto, Huxley non avrebbe mai realizzato che anche qui ci fossero delle costruzioni, anche se avesse tentato di cercargli.
- “Hey Lydia, non dovremmo muoverci e scappare via da qui?”- disse Nico, che apparse sulla copertura di pietra che circondava il pozzo.
- “Dov'eri finito. Credevo che ci fossimo separati”-
- “Ti stavo seguendo senza problemi. Anche se mi ero reso invisibile.”-
- “E' vero, scompari sempre quando le cose si fanno pericolose.”-
- “Ma poi cosa avrei dovuto fare in quella situazione? Ero al limite con il cercare di non perderti di vista.”-
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- “ Soprattutto, non penso che tu abbia del tempo di attingere l'acqua.”-
Lydia sospirò e si sedette vicino a Nico.
Aveva ragione. Se doveva scappare, questa era l'opportunità.
Dentro il boschetto, Edgar forse gli stava tenendo d'occhio, ma lui era ferito. Forse poteva riuscire a scappare da lui.
Dopo essere stata costretta a salire nella carrozza dall'infortunato Edgar, si chiese quanto quanto avessero viaggiato. Dopo un po', lui aveva fatto fermare la carrozza. Disse al guidatore di portargli alla città seguente, scesero e cominciarono a camminare nei sentieri che s'intrecciavano nei campi agricoli. Molto probabilmente, doveva aver anticipato che Huxley avrebbe seguito la carrozza e aveva deciso di spendere la notte in questa baracca fatiscente che aveva trovato proprio quando il sole stava tramontando.
Non che fosse stata incatenata, ma alla fine Lydia aveva deciso di seguire Edgar.
Immaginò che potesse essere sollevata dalla sua disperazione con la compagnia di un ladro assassino nella strada buia di notte, in un sentiero di una foresta dove non c'era nemmeno un singolo lampione o una casa, ma decise che questo era ridicolo.
Era vero. Lui era un criminale.
- “Lui era veramente un criminale ricercato.”-
- “.... sembra proprio così”-

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Edgar aveva chiamato l'uomo che si era presentato come Huxley, Gossam. “Gossam” era il nome della famiglia che era quasi stata assassinata dal ladro.
Huxley doveva essere il figlio di Lord Gossam. Quando Edgar aveva rubato soldi dalla loro proprietà, doveva aver mancato il bersaglio e sparato al proprio padre.
Comunque, questo era tutto quello che Lydia aveva capito.
- “Ma ha chiamato i soldi ' risarcimento', e sembrava che la famiglia Gossam stesse facendo qualcosa contro la legge”-
- “Lydia che importa se quei due criminali hanno un litigio e cominciano ad ammazzarsi tra di loro. Non vuol dire che dobbiamo essere coinvolti. Non c'è nemmeno bisogno di controllare il tatuaggio sulla sua lingua, quell'uomo non è il tuo ladro qualunque. Ricordi che è stato chiamato John? È probabilmente quello che è stato giustiziato in America...”-
- “sono pienamente consapevole di questo, Nico.”- guardò la sottile cicatrice sul suo palmo che si era fatta quando aveva tentato di lottare per liberarsi da Huxley.”-
- “Mi ha salvato la vita.”-
- “Ascolta, questo perché se ti fosse successo qualcosa, non avrebbe potuto trovare la spada gioiello del Lord Cavaliere Blu.”-
- “E' vero. Però, non c'era alcun motivo di farsi uccidere per salvare me.”-

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- “Perché non è morto e non ha affatto lesioni mortali. Se avesse voluto comprare la tua comprensione, allora questo gli è stato molto più economico dei 500 pound.”-
Quello che stava dicendo aveva perfettamente senso.
E poi Nico porse il palmo della sua mano, o più precisamente il palmo della sua zampa, dove c'era una piccola pallina bianca.
- “macinalo e faglielo bere.”-
- “Che cos'è?”-
- “Una segreta formula fatata per dormire. Lo farà dormire. Una volta che sarà successo, non dovremmo preoccuparci di essere seguiti o catturati. Ora abbiamo l'opportunità, fino a che i suoi servitori, la sua arma che cammina, non sono con lui.”-
- “Hm …... hai ragione. Adesso c'è l'opportunità di scappare, dato che Raven e Ermine non sono qui.”-
- “Sì, devi svegliarti e uscirne fuori.”-
c'era davvero qualcosa di sbagliato in me. Se non scappo adesso, chi sa cosa potrebbe farmi quel ladro.”
Stringendo la pillola nel suo pugno, Lydia si alzò.
Attraversò lo stipite della porta, che stava quasi per cadere ed entrò nella baracca, Edgar stava in un angolo di una piccola stanza, seduto sul pavimento e appoggiato al muro, sembrava esausto.
Sembrava malconcio, se fosse apparso come un uomo esausto e ferito, allora forse lei avrebbe esitato a cercare di scappare.
Sarebbe facile dire che lui non sembrava una una persona pericolosa.


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C'era un fuoco nel focolare. Doveva aver avuto uno scontro con esso. Sedie di legno rotte e altri mobili rimasti erano usati per le fiamme che erano cresciute e avevano riscaldato la stanza.
- “Non è bene per te che tu ti muova.”-
alzando lo sguardo, lui inclinò la testa come se fosse sorpreso e come a chiedersi perché fosse ritornata dopo essere uscita fuori. Sebbene potesse essere che lui stesse fingendo.
- “Ho solo acceso un fuoco.”-
- “Fa male?”-
- “un po.”-
- “Questa è consolida. Dovresti frantumare le foglie e metterle sulle tue ferite. Fermerà l'emorragia e disinfetterà.”-
mostrò a Edgar le foglie medicinali.
Per un momento lui esitò e strinse gli occhi come se volesse dire qualcosa, ma silenziosamente le accettò.
- “Le hai trovate anche in questo buio.”-
- “a proposito, mi daresti uno dei tuoi polsini?”-
- “Ahh ….., la tassa per la medicina.” - da uno dei buchi per i polsini del braccio della sua camicia, tolse un polsino che aveva del granato. Con noncuranza, lo lanciò verso Lydia.

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- “Non fraintendermi. Non io quella che lo avrà.”- disse Lydia, e lo lanciò fuori dalla finestra.
- “C'è qualcuno la fuori?”-
- “Sì, fate.”-
- “Beh, hai certamente esagerato per delle comuni foglie da giardino.”-
- “Ma non sarei riuscita a trovare la consolida che è cresciuta così tanto qui intorno.”-
Edgar fissò alle flosce, leggermente secche foglie e all'improvviso cominciò a ridacchiare e a ridere forte.
- “Quindi questa è la tua abilità nel negoziare con le fate?”-
- “Cosa, stai dicendo che il mio parlare di fate sia assurdo?”-
- “No, …. è solo che per un momento c'è stata una parte di me che stava seriamente credendo nelle fate.”-
- “Stai dicendo che non puoi crederci con solo questo?”-
- “Chi lo sa. Sopratutto, non posso credere che tu sia ancora qui, davanti a me.”-
A guardarlo con quel tipo di debole atteggiamento la fece sentire che era scorretta a tentare di fuggire.
Stava per abbandonare qualcuno che era ferito, qualcuno che era stato ferito al posto di Lydia.
Si rassicurò nella testa o si diede quella scusa che l'avrebbe fatta solo scappare, dopo che lei avesse curato le sue ferite.


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Come Huxley, anche Raven e Ermine sarebbero venuti a cercare la carrozza in cui erano, quindi non c'era motivo per lei di essere nel panico e se avesse aspettato fino che fosse quasi alba allora sarebbe stato sicuro per Lydia non camminare in buie strade pericolose.
Ma ora come ora, era innegabile che ci fosse una parte di lei che ne era esitante.
ma, sono io quella che è stata ingannata e usata.”
Lydia fece alcuni passi lontano da Edgar e si sedette su una sedia scricchiolante.
- “Perché? Credevo che fosse la tua forza l'ingannare e minacciare le persone e fargli fare quello che vuoi. Mio signore?” -
- “L'incantesimo si è spezzato.”-
- “Non ero sotto nessun incantesimo dall'inizio”- replicò Lydia fiduciosamente, sebbene pensasse lei stessa che non era vero. Anche adesso, era rimasta perché non riusciva a resistere al pericoloso fascino che emanava.
Anche se lo pensava, rinnegò subito nella sua mente.
Va bene, forse lui era qualcuno che aveva un look affascinante e che diceva cose piacevoli che alle donne piaceva vedere e sentire, ma quello che Lydia sentiva per lui, non era per qualcosa di dolce come quello, ma piuttosto era curiosa delle sue tenebre perché erano spaventose in modo bizzarro.
Sembrava un nobile da quando era nato ma in realtà lui era un pericoloso criminale. Usava il suo affilato modo di parlare e il sorriso perfetto per catturare i cuori degli altri.
Ma con quella splendida vetrina copriva la verità e usava gli altri con le sue bugie.
Eppure perché avrebbe difeso e si sarebbe ferito per lei?
Proprio come aveva detto Nico, forse voleva conquistare la simpatia di Lydia, ma quello era stato solo un risultato fortuito, in quell'unico secondo in cui aveva reagito, era impossibile che ci stesse veramente pensando. 

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In primo luogo, l'atto di Lydia in quell'istante era stato avventato e sconsiderato e completamente imprevedibile.
Ecco perché lei voleva trovate quella parte misteriosa di lui.
Ma c'era anche la magia che lui aveva usato su di lei.
- “Voglio sapere, chi sei? Lord Edgar? O Sir John?
Togliendosi la sua rendigote, esitò per un momento, però rispose alla sua domanda:
- “Edgar era il mio primo nome.”-
- “Cosa vuoi che con “era”?”-
- “Perché è morto. Il ragazzo con quel nome è morto, quando aveva dodici anni, con i suoi genitori. Erano sospettati di aver preso parte in una ribellione, e suo padre ha ucciso la sua famiglia e si è tolto la vita. La linea di famiglia terminò lì. Ecco perché, la persona seduta davanti a te, è solo un fantasma. Puoi chiamarmi come vuoi.”-
- “Ma tu sei qui, vivo.”-
- “Sì, vivo.... lo so che sono in presenza di una signora, ma scusami.”-
si tolse il suo gilet, o il panciotto, insieme con la sua camicia macchiata di sangue, e aggrottò le sue sopracciglia perfettamente scolpite appena controllò le sue ferite.
D'altro canto, il punto in cui lui stava era lontano dal fuoco, per cui Lydia non ci fece caso.
Incurante di lei, Edgar continuò.
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- “Ma, non è che sia stato salvato. Quando sono ritornato, ero all'inferno, in una città dell'Est America.. …. sono stato venduto ad un uomo che voleva uno schiavo bianco, una persona che si supponeva dovesse essere morta, là non era trattata come umana. Sono scappato da quel luogo quattro anni fa. Raven e Ermine sono scappati con me. Ci nascondemmo in un quartiere del centro città, e abbiamo eluso gli uomini che ci stavano dando la caccia, abbiamo fatto di tutto per sopravvivere.”-
Sentendo questa storia incredibile, la probabile ragione per cui non lo aiutò a curarsi le ferite fu perché la sua mente era piena di scetticismo.
Anche questa storia poteva essere una grossa bugia.
- “E per quanto riguarda il fatto di essere un ladro assassino? Hai veramente ucciso cento persone?”-
- “Le chicchere tendono ad ingigantirsi quando vengono trasmesse.”-
- “Quindi l'hai fatto?”-
- “Stavamo nella più bassa parte della società, tra i rifiuti sporchi. I ragazzi della nostra stessa età, vivevano rubando e vendendo il loro corpo, e facendo quello tiravano appena avanti. Vivevano solamente la vita di un cane randagio; non potevano leggere o pensare e solo vivere senza speranza.
Ma a loro non era stato mai detto del luogo dove l'oro è nascosto,come metterci le mani su e quel denaro sporco era denaro sporco, qualcosa che non esisteva nella società di pubblico dominio.
- “E questo è il modo in cui sei diventato il loro leader e perché tutti loro ti chiamano signore.”-

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- “Re dei topi di fogna? Sì, forse. Un re da ordini al suo esercito. Decide il piano, riunisce i suoi uomini, da loro le armi e dice loro di andare. Sul campo di battaglia è certo che ci sono perdite. E questa è infatti la mia colpa, quindi non dirò non ho mai ucciso nessuno. Ma, non voglio che ti preoccupi, quindi dirò questo, i soldi con cui sto pagando non sono stati rubati, ho fatto lavori come bracciante e costruito denaro con il gioco d'azzardo contraffatto. oh, ma tu non approveresti nemmeno quello, comunque, sono andato in giro investendo nel business comprando le loro azioni. Questa è la fonte del mio benessere. Fortunatamente, è accresciuta così tanto che nessuno sospetterebbe di me quando chiamo me stesso 'nobile'.”-
Lydia poté solamente ascoltarlo silenziosamente. Edgar non cambiò la sua espressione, e parlò di sé come se fosse una persona diversa.
- “Comunque sono solo un uomo che non ha né nome né un identità e che si suppone essere morto. Anche se fosse stato un business lecito, ho fatto contratti usando il nome di un'altra persona. Ovunque io vada, il marchio della schiavitù mi segue. Ancora tremo davanti alle ombre dei miei cacciatori.”-
- “Il marchio …. della schiavitù?”-
- “Lo sai già, non è così? Riguardo alla croce che ho su di me …... non hai provato a cercarla sul treno?”-
Quindi era sveglio eppure ha fatto una cosa come quella.
La parte offesa di lei doveva essersi mostrata sul suo viso, perché lui le sorrise divertito.
- “La tua reazione è stata così carina, non sono riuscito a trattenermi”-
Come poteva dire una cosa del genere, quando la conversazione era così deprimente”, ciò andava al di là della sua comprensione.
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- “La prossima volta farò in modo di versare l'acqua calda su di te.”-
- “Non lo farò più”-
- “D'accordo. Quindi hai veramente un tatuaggio.”-
- “Non è un tatuaggio, è più un marchio. L'uomo che non mi voleva morto, me l'ha marchiato per affermare che ero il suo schiavo. Non so da dove siano cominciate le dicerie sul tatuaggio, ma sembra che le altre gang abbiano iniziato a copiarlo e grazie a questo ha creato una buona copertura.”-
Perciò c'erano dei capi delle gang criminali che si atteggiavano come Sir John ovunque.
Perciò nessuno saprebbe chi ha iniziato le voci sull'assassino senza cuore. Prima che di sapere ciò, Lydia stava pensando in modo positivo alla situazione di lui.
- “Allora, chi è l'uomo chiamato Gossam? Come sei ritornato in Inghilterra?”-
- “Gossam era un dottore ed era venuto in America alla ricerca di cavie da usare nei suoi esperimenti sul corpo umano. Soprattutto, voleva il cervello dei criminale per farci le sue ricerche psichiatriche.”-
- “Il, il cervello....., e esperimenti sul corpo umano?”-
- “Già. Fui catturato perché qualcun mi aveva segnalato e stavo aspettando la mia impiccagione. E Gossam mi sostituì con qualcun altro segretamente. Sembra che abbia pagato un bel po' di denaro per quel qualcuno che ci era coinvolto.”-
- “E quindi ti hanno preso il cervello'?”-
- “Questa è un'interessante osservazione.”-

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Non penso proprio, pensò Lydia, quello che stava dicendo era tutto così estremo, e cominciò a non essere più in grado di accertarlo totalmente. Lui usò la sua cravatta come bendaggio, e la legò intorno alla ferita, nel modo in cui lo fece sembrò che ci fosse abituato. Forse nel posto dove viveva, le lesioni dovevano capitare in ogni momento.
- “Andò in ogni parte per trovare il suo criminale e lo riportò a Londra, quindi cercò di trovare il più numero di dati possibili. Mi aveva iniettato droga e fatto altri esperimenti dolorosi che erano assimilabili alla tortura. Non ero l'unico esperimento di prova, ce n'erano uno che alcuni che avevano il cranio aperto mentre erano ancora vivi, e ho visto soggetti che erano state aperte dall'interno.
Non faceva ricerche solo sui criminali, ma usava persone innocenti nei suoi esperimenti e ne ha ucciso molti.”-
Sentendo ciò, cominciò a sentirsi male. Lydia non riusciva ad immaginare quel tipo di mondo. La parte sottostante della società, piena di cospirazioni e follia. Non riusciva ad immaginare ciò che la gente che era stata trascinata dentro quel mondo avesse visto e sentito.
Ecco perché non sarebbe mai stata in grado di capirlo.
- “Per me, è più incredibile delle fate, che ci siano delle parti così contorte nel cuore delle persone. Stai dicendo che ci sono delle persone che sono insensibili nel vendere altri umani e a usarli come esperimenti?”- Lydia abbassò gli occhi e poté dire a malapena quelle parole.
- “Sei una ragazza fortunata. Comunque, gli umani sono creature che sono capaci di commettere qualunque atrocità.”-

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Sentì l'aria attorno a lei muoversi, e scattò la testa in alto. Lydia non aveva realizzato che Edgar era in piedi dritto in fronte a lei, che la stava guardando.
Era un uomo che aveva appena raggiunto i vent'anni, come aveva detto lui, tutto quello che aveva gli era stato preso, il suo nome, la sua identità, il suo passato e se era vero che era sopravvissuto con tutte le sue forze, quindi quello che stava nascondendo dietro al suo sorriso accattivante sarebbe stato inimmaginabile per gli altri, facendolo essere solo una persona pericolosa. Quello che aveva nelle sue mani, era lo spadino che era posto sul suo bastone. Il corpo di Lydia s'irrigidì.
- “Sapevo della storia e della leggenda del Lord Cavaliere Blu da quando ero piccolo. Ho preso quella moneta d'oro in un negozio d'antiquariato in America. Stavo pianificando di guardarci dentro quando finalmente sono tornato in Inghilterra. Ma anche se ero tornato a Londra, ero anche imprigionato da Gossam e non potevo muovermi. Ecco perché ho fatto in modo che Gossam trovasse la moneta e fargli capire che essa avrebbe aperto la strada per il luogo nascosto della stella zaffiro, e ho aspettato fino a che ebbe finito di indagare. Non potevo essere ucciso mentre stavo ancora aspettando Raven ed Ermine, perciò quel trucco fu perfetto per prendere un po' di tempo. Ma a causa di ciò, devo competere contro la sua famiglia per il tesoro, ma non posso farci nulla.”-
- “Ma questo, vuol dire che non sei il vero discendete del Lord Cavaliere Blu, giusto? Se mi hai disposto per aiutarti, anche se non sei il vero discendente, sarebbe impossibile prendere la spada protetta dai merrow.”-
- “Comunque la mia unica opzione è quella preziosa spada.”-
- “Sarai felice ricevendo un nome falso? Non dovresti provare a riprendere quello vecchio?”-

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Piegandosi appena, abbassò il suo viso verso quello di Lydia.
- “Sbagli, Lydia, a pensare che non ci sia nessun valore in qualcosa di falso. Quale sarebbe lo scopo di riavere il nome di famiglia che è stato etichettato come ribelle? Il ragazzo schiavo e il leader della banda è morto. Anche se fosse falso, ho bisogno di un nome che sia grande con un'aria indiscutibile. Ho bisogno di quel sicuro potere affinché chi mi ha buttato all'inferno non sia in grado di mettere le mani su di me. Se non posso ottenere l'appellativo di Conte, allora morirò come spazzatura, quale sono a detta di loro. Ma se riuscissi ad ottenerlo, ti mostrerò che riuscirò a trasformare quel falso in una cosa reale.”- disse, persuadendola con gentilezza, e poi tenne il bastone di fronte agli occhi di Lydia.
- “Oo, ora cosa c'è?”-
- “Se un ladro ha con un sé un'arma, non sarai in grado di dormire, giusto? Lo lascio a te.”-
Allontanandosi da Lydia, risedette contro il muro, nell'angolo.
La sua vera persona stava in una tomba. Se veramente aveva vissuto la falsa vita come oggetto di un'altra persona, allora tutto era un bugia. Per lui non c'era un vero o un falso, c'era solo la differenza tra una bugia utile o meno.
Di quello che aveva detto a Lydia, non era sicuro che fosse vero. Ma se era per lui, poteva far sembrare una palla di vetro come il diamante. Proprio in quel modo, gli occhi di Lydia erano stati coperti, lei si sentì persuasa dal suo pensare al perché del vetro non possa essere considerato un diamante.

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Ebbe anche il pensiero che forse, il nome di Lord Cavaliere Blu che questa persona reclamava, era più adatta a lui che per chiunque altro.
Sopratutto le aveva consegnato il pezzo forte della sua arma e d'altra parte l'aveva trattata come se fosse un gentiluomo. Poteva essere un suo complotto per comprare la sua simpatia, e per provarlo, Lydia aveva cominciato a voler credere che lui non fosse una persona crudele.
Ma ovviamente, era ancora cauta verso lui. Prendendo la briga di consegnarle la sua arma, magari era il suo modo di controllare se Lydia stesse pianificando di scappare.
Se fosse scappata, allora sarebbe stato un problema per Edgar. Avrebbe complicato ancor di più la sua ricerca della spada preziosa del Lord Cavaliere Blu, e avrebbe aumentato la possibilità di essere catturato da Huxley o dalla polizia.
Forse stava pensando di poter gestire una ragazza, anche se le aveva consegnato il suo bastone.
Perciò cosa avrebbe fatto se lei avesse accennato a scappare. Le avrebbe mostrato il suo vero lato criminale.
Era meglio per lei fargli bere i sonniferi prima che dovesse vedere un tale lato di lui.
Determinata, Lydia si alzò e sbirciò la pentola sul fuoco. Tirò su l'acqua calda con la tazza. Buttando le pillole che Nico le aveva consegnato, vi aggiunse una foglia di menta e la dette a Edgar.
- “Magari non è gradevole come il tè, ma almeno questo ti calmerà”-

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- “Ah, grazie”- le sorrise, non mostrando preoccupazione.
Ma Lydia intuì qualcosa di tagliente dietro quel sorriso e improvvisamente sentì la schiena diventare fredda.
La mano di Edgar che prese la tazza, toccò la mano di Lydia. Senza pensare la tirò indietro e lui l'afferrò.
- “Cosa ci hai messo dentro?”-
- “Eh..., di c-cosa stai parlando?”-
- “Chi sta tramando qualcosa, il loro comportamento mostra la loro cautela. Magari pensi di averlo fatto senza essere vista, ma io ho visto che hai fatto scivolare qualcos'altro oltre alla menta. È pericoloso provocare un criminale con qualcosa del genere.”-
- “Lasciami.”-
- “Se ti lascio andare, scapperai”-
- “.... certo che lo farei, sei un ladro!”- gridò Lydia, dicendo qualcosa di ancor più provocatorio.
- “Non hai davvero nessun tipo di autodifesa. Proprio come la volta in cui sei stata catturata da Huxley, non dovresti tentare di andartene in modo così avventato, saresti a corto di vita anche se ne avessi più di una.”-
- “Stai dicendo che mi ucciderai?”-

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- “Non lo farei mai. Se lo facessi, non troverei dov'è nascosta la spada.”-
- “Anche se mi minacci, non farò mai come quello che mi dirai”-
- “Davvero non capisci. Ci sono altri modi per far sì che una persona faccia quello che tu vuoi, piccola signorina ingenua. Sono sicuro che tu non possa nemmeno immaginare come ci si sente a cadere in una disperazione così profonda e buia da non voler più continuare a respirare.”-
In quel momento, Lydia ricordò come Ermine aveva descritto Edgar: un uomo triste.
Più che essere spaventata da lui, sentì il cuore far male per la persona che le stava di fronte, che aveva rivelato la sua vera persona per la prima volta.
Non era la sua vera parte criminale, era il suo dolore, il dolore di chi è stato derubato della felicità e del futuro che era loro stato promesso.
- “Hai sentito una disperazione come quella.”-
Improvvisamente lui aggrottò le sopracciglia.
Forse aveva detto qualcosa che poteva averlo fatto arrabbiare.
Oh, il mio intuito di fiutare il pericolo deve essersi incasinato” 
Appena lo pensò, Edgar la lasciò andare.
Sembrando ancora addolorato, Edgar abbassò il viso.

P. 106

Alla fine disse “è vero” sospirando.
- “La spada del Conte Cavaliere Blu è la mia unica speranza. Lydia mi stai abbandonando.”-
Il suo sguardo s'incatenò a quello di lei, come se lui stesse cercando di fermare un'amante che stesse per lasciarlo.
Anche Lydia stava per abbandonare la sua posizione di prigioniera.
- “Anche se dici così è inutile”-
- “Per favore non andare”-
- “Quello che dici non ha senso. Sei tu quello che mi ha minacciato e pianificato di farmi fare quello che dicevi.”-
- “Se dici che stai per andartene, allora mi ucciderò”-
- “Aspetta, è questa la tua minaccia?”-
- “Se la mia speranza scomparirà, allora continuando a vivere soffrirei e basta.”-
Stava fissando alla tazza che Lydia gli aveva porto e inghiottì in una maniera disperata.
- “Se questo è veleno e io morissi, allora non potrei più farti del male.”-
- “Non essere ridicolo. È solo un sonnifero.”-
- “Capisco. Allora il mio destino sarà deciso quando mi sveglierò. Se tu scomparissi davanti ai miei occhi, allora la mia vita finirebbe qui …. Ah, non sembra male. Il mio destino è nelle tue mani. Sono come parole di amore intenso.”-

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Stai scherzando.”-
Diede alla scioccata e meravigliata Lydia un colpo, tuttavia aveva un sorriso perfettamente grazioso.
- “Buonanotte, mia fata”-
Anche se era in un tono scherzoso, quando lo disse, sembrò come un'onesta dichiarazione d'amore.
Lasciando che il dolce suono della sua voce tintinnasse ancora nelle orecchie di lei, si accasciò sul pavimento, avvolto nella sua giacca.
Immediatamente sprofondò in un sonno profondo e Lydia si fermò a guardare il lato indifeso di Edgar.
- “Oh grazie al cielo, è stato spaventoso”- disse Nico apparendo.
- “Gesù, Lydia, la tua tempistica nel metterle nella pozione non era affatto buona. Beh, alla fine ha funzionato benissimo dato che l'ha bevuta.”-
Stuzzicando Edgar con ila sua zampa posteriore, si assicurò che la pozione stesse funzionando.
- “Adesso, muoviamoci e andiamo Lydia.”-
Ted, chiamò l'uomo a Edgar.
La voce che non scompariva mai dalla sua memoria, ancora lo tormentava anche quando dormiva.


P. 109

Ted, sei perfetto. Tutto quello che devi fare è guardare a quelli inferiori a te e rimanere a crogiolarti nella luce. Alla fine anche i tuoi seguaci si presenteranno e si raccoglieranno attorno ai tuoi piedi.
T'insegnerò quanto è facile manipolare questa gente intorno a te. Non saranno consapevoli di come tu sia diventato capace di farli muovere come desideri.
E questo è il modi in cui diventerai me. Penserai come me, comanderai come me, manipolerai come me.
non c'è modo che questo accada.”
Perché Edgar era riuscito a scappare dalle grinfie dell'uomo che aveva detto ciò. Non era finito come l'uomo aveva voluto. Era un uomo che indossava una maschera, che copriva la distorta, brutta metà della sua faccia, che si diceva fosse la ferita fatta in battaglia.
Si faceva chiamare Principe e aveva tentato di far diventare Edgar la sua marionetta.
Voleva un giocattolo che fosse leale e attraente, un giocattolo che si sarebbe mosso, parlato e lavorato come da suo volere, al suo posto, dato che non poteva apparire davanti al pubblico.
Il suo sogno di rubare al giocattolo la sua volontà e la sua anima e farlo diventare la sua camminante conchiglia vuota non aveva avuto successo.
Ma, una volta ogni tanto, Edgar si spaventava.
Perché quando Edgar era scoppiato, e nascosto e aveva cercato di sopravvivere, aveva finito con l'usare la conoscenza e le capacità che gli erano state inculcate.

P. 110

Se fosse riuscito a mettersi in uno stato di superiorità sugli altri, fare il tollerante e paziente verso di loro, cosa che lo faceva apparire attraente e affascinante, allora tutto sarebbe andato nel modo in cui voleva.
Poteva far si che gli altri fossero felici e nervosi, far di loro compassionevoli e far avere paura di lui al suo volere, manipolare i loro sentimenti e usarli a suo vantaggio.
Edgar sapeva che quelli che lui manipolava in quel modo non erano i suoi veri alleati.
La fiducia non poteva essere formata in una relazione che fosse di padrone-servo o di carismatico-seguaci, ma solamente quando due individui si fossero trovati paralleli tra di loro. Ma quello non era una cosa facile, non poteva formarsi tra chiunque.
Senza alcuna ragione, i suoi unici alleati erano Raven e Ermine.
E non aveva nessun'altra scelta quindi aveva usato le opzioni solo per l'impulso del momento. Dopo tutto, nessuno poteva capire il dolore che Edgar e i suoi amici avevano passato. Aveva razionalizzato che li aveva usati come voleva.
Lydia era un'altra dei tanti che avrebbe usato, ma non aveva funzionato.
Se fosse stata una giovane ragazza ignorante, aveva pensato che sarebbe stato facile conquistarla, ma lei non gli aveva creduto da subito come aveva pianificato.
Era stato inaspettato che le loro identità fossero state scoperte a causa dell'apparizione del figlio più anziano di Gossam, ma grazie alla ferita che era capitata a Edgar, poteva diventare un vantaggio se riusciva ad usarla per conquistare il suo accordo.
Ecco perché aveva deciso di parlare del suo passato. Sembrava che lei stesse ancora esitando, ma alla fine, aveva deciso che non riusciva ancora a fidarsi di loro.
Quando la vide porre la pillola, era rimasta solo un'unica opzione per Edgar.

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L'avrebbe fatta ascoltare con la violenza.
E ancora non riusciva a capire perché aveva fatto qualcosa come farle la possibilità di scappare.
ti sei sentito disperato in quel modo.”
Perché riusciva a pensare a lui quando era di fronte ad un criminale terrificante. In un momento dove tutto quello che puoi pensare è come proteggere te stesso.
Edgar diventò confuso di come appariva in quei suoi occhi d'un verde dorato, come quelli di una fata.
Di solito era assolutamente consapevole di come apparisse agli altri. Era consapevole e recitava quella parte e la usava per creare l'impressione che voleva lasciare agli altri, ma con Lydia, gli sembrò che lei avesse guardato oltre gli strati di maschere di Edgar, che agivano come delle malevole, inumane creature.
Non poteva credere che avesse rovesciato le sue profondità, sentimenti onesti per sperare che lei non lo lasciasse.
E nessuno crederebbe che uccidersi possa essere una minaccia efficacie.
Ma non l'importava più.
Anzi, pensò che sarebbe stato meglio che lei lo avesse avvelenato.
Un semplice sonnifero che gradualmente prosciugò la sua forza di dormire e lo condusse al suo risveglio.
La luce del sole si levò sopra le sue palpebre, agitando il suo risveglio.
Edgar lentamente aprì gli occhi.
Il sole mattiniero si riversò sul suo corpo dall'aperta baracca e dalle crepe del muro.

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Oh, il mattino è arrivato.”-
Un mattino in cui ci sono solo io.
- “Miao”-
Sentendo il miagolio di un gatto, Edgar si alzò e vide un gatto grigio che aveva una cravatta legata attorno al collo, seduto vicino al davanzale della finestra.
-“E' il gatto di Lydia. Perché è qui?”- appena finì di domandarselo, la vista della ragazza, che stringeva il suo bastone e stava dormendo appoggiata allo schienale della sedia vicino al focolare, catturò il suo sguardo.
- “Gesù, non posso più veramente continuare così”- mormorò Nico e lanciò una focaccina al ragazzo che era completamente stordito, continuava a fissare Lydia.
Colpito alla testa, si girò verso il gatto. Inclinò la testa come se non sapesse a cosa avesse appena assistito, forse per il motivo per cui Lydia non era scappata o forse per l'impossibilità che un gatto gli avesse lanciato una focaccia con una delle sua zampe anteriori.
Fissò alla focaccia che aveva fatto cadere e non si mosse come se potesse urtare il suo orgoglio ricevere cibo lesinato da un gatto.
- “Mangialo”- disse Nico in una maniera volutamente arrogante.

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- “Ohh, Nico, non è come credi. Grazie dell'offerta ma sono a posto. Esattamente come tu preferisci il tuo tè caldo, il ricevere cibo dagli altri va contro la mia politica.”-
- “Hmm, quindi comprendi quello che sto dicendo.”-
- “.... forse è la mia immaginazione, ma sembri sgarbato quando parli.”-
- “Oh, capisco, quindi sei il tipo d'umano che può sentirci ma non si rende conto di farlo. Ogni tanto ci sono esseri umani come te, a metà strada. Beh, non importa fino a quando riesci a capire quello che sto dicendo. Adesso, fai attenzione, delinquente sanguinario, se fai qualcosa a Lydia non ti perdonerò.”-
Aprendo la sua bocca e sibilando con le sue zanne doveva aver mandato un messaggio a Edgar.
- “Ah, allora sei preoccupato per Lydia”- disse Edgar, guardando verso Lydia.
- “Mi chiedo perché non se ne sia andata.”-
- “Chi lo sa.”- per Nico, quella era la maggiore insoddisfazione.
Nico aveva detto che se il ladro fosse morto da sé, allora sarebbe stato una buona cosa per la società e per Lydia, ma lei non se ne era andata.
Forse il suo sentimento di simpatia verso di lui che era stato ferito al posto suo doveva aver vinto. Anche se fosse veramente morto, questo l'avrebbe ossessionata nei suoi sogni.

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Ma Nico pensò che se qualcuno fosse dipeso da Lydia, lei non l'avrebbe mai rifiutato ciò.
Sebbene fosse chiamata una “changeling*” quando era piccola e veniva trattata come il mostro della città, non era mai stata capace di odiare le persone-
Invece lei credeva che persone come lei fossero nate per essere fungere da ponte tra umani e fate e alla fine sarebbe potuta diventare richiesta per il suo dono.
Fin'ora aveva lavorato per i cittadini che la prendevano in giro a partire dal consegnare l'inegna di 'dottore delle fate' che enfatizzava la sua mitezza, e se c'era qualcuno in difficoltà, era sicuro che lei sarebbe venuta ad aiutarlo.
Ecco perché non avrebbe odiato Edgar e non lo avrebbe lasciato morire.
- “Forse si è innamorata di me.”-
- “Questo è impossibile.”-
- “Forse hai ragione.”-
La luce del sole si rifletté sui suoi capelli, illuminandone i bagliori rossastri.
Edgar si alzò e lentamente fece un passo verso Lydia. Ma si fermò quando Nico saltò giù sul grembo di Lydia.
- “Mi stai dicendo che non posso? Voglio solo toccarla un po', quindi lascia stare solo per questa volta.”-
- “Neanche per sogno.”-

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Ignorando i sibili, allungò la mano. Toccò i lisci capelli che le cadevano lungo tutta la guancia.
Lydia aprì gli occhi a fessura.
- “ Buongiorno Lydia.”-
Come ciliegina sulla torta, prima che Nico potesse reagire, Edgar fece scivolare la mano di Lydia sulle sue labbra e ne baciò il dorso.
- “Huh...., cosa vuoi fare! Pervertito!”- Lydia gridò in preda al panico.
- “Niente di che. Dato che il tuo gatto era di guardia.”-
vale veramente la pena di simpatizzare per questo frivolo bastardo” pensò Nico sospirando.
- “Hey Lydia, ti ho portato alcune focaccine, facciamo colazione.”-
Prese la focaccina che le aveva lanciato con entrambe le mani, ma ancora guardando Edgar con sospetto.
- “Pensavo che mi odiassi, perciò sono contento di incontrarti di nuovo.”-
- “.... io ti odio. Odio i bugiardi. Ecco perché odio anche te.”-
- “Ma hai deciso che non mi avresti abbandonato.”-
- “Questo perché sono un dottore delle fate e ho accettato la tua offerta di lavoro. Ma non è che stia dicendo che ti aiuterò a mettere le mani sulla spada del Lord Cavaliere Blu. Se i merrow la stanno proteggendo, allora voglio che sia chiaro che è fuori dalla tua portata.

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I merrow non sono fate cattive ma sono potenti. Ed è mio dovere di dottore delle fare di insegnare ad un ladro negligente come te, che non crede nelle fate, che quello che stai facendo è inutile.”-
- “La prendo come che sei preoccupata per me.”-
- “.... più che altro è la mia politica.”-
- “Lavoriamo insieme e prendiamo la spada.”-
- “Edgar, mi stai ascoltando?”-
- “Ahh, mi chiamerai con quel nome.”-
- “.... Beh, questo è il tuo vero nome, no?”-
- “Mi hai reso veramente felice Lydia.”-
Sembrava che fosse tornato al suo vecchio se stesso. Lydia si appoggiò allo schienale quando lui le prese le mani.
- “Non volevi veramente morire, vero....?”-
Cerco che no” disse Nico.
- “Sono vivo grazie a te. Mi hai salvato la vita.”-
- “Va bene, andiamocene adesso.”-
Questo sarà molto più problematico dei Merrow” mormorò Nico preoccupandosi della strada da percorrere.

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Quando Scotland yard visitò la residenza del professor Carlton a Londra, fu solo dopo che lui chiese aiuto ad un poliziotto, suo conoscente.
La lettera che era arrivata da sua figlia, diversi giorni prima, aveva la data di quando aveva lasciato la casa, ma anche quando arrivò il giorno in cui la nave giunse Londra, lei non apparve.
Non gli diede più notizie dopo quello, e lui si era preoccupato e sebbene avesse mandato una lettera nella sua casa a Scozia in cui chiedeva cosa fosse successo, non riuscì ad aspettare la risposta e in quel caso chiese alla polizia cosa fare.
In accordo con il poliziotto che era venuto nella casa a Londra, non c'era segno che lei avesse usato la cabina della nave che era stata prenotata sotto il nome di Lydia Carlton. E il giorno che la nave aveva lasciato il porto di Forth, c'era la testimonianza di un uomo che assomigliava al ladro che aveva commesso la rapina nella proprietà dei Gossam nello stesso porto, c'era anche una segnalazione che avesse rapito una ragazza.
- “Ovviamente non vuole dire che sua figlia è la ragazza che è stata rapita.”- aggiunse il poliziotto.
- “Allora c'è qualche altra notizia da loro? Come il contatto da parte del rapitore o la richiesta di riscatto...., anche se non è qualcosa di esplicito, qualcosa come la denuncia di qualcuno di sospetto che cammina attorno o qualcosa che avete trovato.”-

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- “Non è accaduto nulla, e noi non vogliamo che accada qualcosa ed ecco perché ho contattato la polizia.”-
Anche Carlton che normalmente era calmo, non poté non andare in panico quando si trattò della sua unica, preziosa figlia.
E la possibilità che possa essere stata rapita da un criminale, è terribile!”
Scorse le dita tra i capelli, cosa che fece scompigliare ancora di più i suoi capelli radi.
- “Cosa si fa se non c'è un contatto? Non inizierete a cercare mia figlia adesso?”-
- “Per adesso, stiamo cercando il ladro di cui si vociferava, e la ricerca sarà fatta solamente dentro Londra. E forse ci può essere il caso che il ladro abbia lasciato il paese, e quindi la connessione con vostra figlia potrebbe scomparire. Per favore cerchi di capire che questo vuol dire che la ricerca di sua figlia diventerebbe solo più difficile.”-
Dopo esserselo fatto dire in maniera professionale e dopo che la polizia se ne andò via Carlton affondò sulla poltrona e lasciò cadere la testa sulle sue mani.
Solo dopo essere stato scosso per la spalle da il suo assistente universitario riuscì a scattare dal suo vuoto stato mentale.
- “Professore, cosa è successo? Sta bene?”-
-”Ah? Ah, sei tu Langley,”-
Carlton si sistemò i suoi occhiali rotondi e pensò per un attimo, poi improvvisamente si alzò.
- “Lo so non dovrei starmene seduto. Mia figlia potrebbe essere stata rapita.”-

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- “Cosa! Veramente?”-
- “Ecco perché la cercherò. Langley lascio il mio lavoro a te.”-
- “Per favore aspetti un momento. Come la cercherà e dove?”-
- “Controllerò la mia residenza in Scozia e poi...”- mentre parlò, andò nella sua camera e aprì la valigia. Aprendo l'armadio, cominciò a buttarci dentro i suoi vestiti.
- “Non c'è nemmeno una risposta dalla sua casa, giusto? E non ha nemmeno qualche indizio da seguire?”-
- “.... No,”-
Non c'era modo che una persona potesse raggiungere quello che la polizia non era riuscita a fare.
Carlton lasciò cadere le spalle e si sedette sul letto.
- “Per favore, si calmi. Dirò alla cameriera di preparare del tè e dopo penseremo a cosa possiamo fare.”-
Langley era abituato a gestire il professore. Sua figlia aveva descritto Carlton come una persona enormemente inutile nonostante le sue ricerche, e anche il suo assistente lo poteva vedere.
Il suo corpo era sottile, e non l'importava del suo modo di vestire o dei capelli, avrebbe anche potuto camminare attorno al campus con un libro aperto e riuscire ad inciampare e andare a sbattere contro un albero e farsi attaccare da un cane.
Ma per i suoi studenti questo non abbassava il livello di qualità come professore.


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- “Ah sì. Hai ragione. Mi dispiace di essere andato così nel panico.”-
Calmandosi un po', Carlton pensò che se non era qualcosa di più terribile dal rapimento e si fosse trovata in qualche tipo di problema, allora se avesse soltanto aspettato, tutto si sarebbe risolto alla fine.
Lydia era una figlia che sapeva prendersi cura di sé, ed ecco perché non era preoccupato dal vivere lontano da lei. Dopo un po' di tempo riceveva sue notizie o era sicuro che si sarebbe fatta viva.
Ma poi, cosa fare se fosse stata coinvolta in qualche tipo di guaio.
Se fosse stato un ladro, allora il rapitore lo avrebbe contattato prima o poi
Fino ad allora non avrebbe potuto fare nulla.
O se il rapitore non era alla ricerca di soldi, e stava usando lei come ostaggio per far sì di scappare, allora sarebbe stata rilasciata dopo che avesse finito con lei, oppure.....
Più ci pensava, più diventata spaventato. Il tè con il brandy non l'aiutò affatto a calmarsi.
- “Il ladro che irruppe nella residenza dei Gossam ….. è lui? Se è così, allora è davvero uno strana connessione, no?”-
Alle parole del suo assistente, Carlton alzò la testa.
- “Quale connessione?”-

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- “Beh, ricorda che il Dottor Gossam è venuto diverse volte come ospite all'università? È venuto a chiedere al Professore sul tesoro leggendario.”-
Carlton era un professore di storia naturale, ma era specializzato in minerali. Aveva una conoscenza specialmente in gemme e gioielli, e stava attualmente cercando di catalogare non solo quelle di già esistenti, ma anche quelle esistite in passato, proprio come quelle che di leggende e sogni.
Per esempio, lo smeraldo che si pensava avesse dato successo ad Alessandro o il rubino di Cleopatra che si diceva portasse la rovina al proprietario, e soprattutto il misterioso cristallo di Cassandra, il diaspro di Salome, e la iolite di Re Salome.
Questo era solo un tentativo di mettere insieme una lista dell'eredità miracolosa creata dalla natura, e non collegata all'attuale occulto popolare.
Ma regolarmente s'incontrava con gli ospiti di quel settore che avevano delle domande.
Carlton ricordava che il nome Gossam era una di quelle persone. Ora che ricordava, quell'uomo era venuto chiedendoli sul luogo della leggendaria stella zaffiro.
- “Oh sì, quel gentiluomo era interessato all'esistenza o meno della gemma “Stella dei Merrow”.”-
- “Credi veramente che esista?”-

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- “Beh è una leggenda. Ma apparentemente è esistita circa 300 anni fa. Si diceva che un uomo chiamato Conte Ashembert ne avesse una. Comunque lui, beh non se fosse lui, ma nella storia “Conte cavaliere Blu” di F. Brown, si diceva solo che la lasciò alle cure dei Merrow e scomparve. C'è la diceria che quel libro sia una finzione, quindi non è una prova, e c'è un documento che dice che il Conte sia rimansto oltreoceano e non sia tornato, quindi la gemma forse è scomparsa assieme a lui. Per esempio, se era su una nave che è affondata, adesso è sul fondo dell'oceano. La romantica creazione dei merrow forse viene da lì.”-
ma come questo può essere collegato alla scomparsa di Lydia?”
Il ladro che era aveva irrotto nella casa di Gossam aveva cercato Lydia?
Proprio quando qualcosa si stava per associare nella sua mente, la cameriera fece un altro annuncio.
- “Avete un'ospite che ospite che dice di essere il figlio del signor Gossam.”-
- “Cosa?”- il professore corse fuori dal salotto e invitò personalmente l'ospite.
L'uomo si presentò come il terzo figlio del Dottor Gossam, e dopo essersi seduto su un sofà del salotto disse:
- “Ha sentito che un ladro ha sparato a mio padre e attualmente è in ospedale? In effetti sono venuto a dirle professore che qualcosa che riguarda questo incidente è collegato a qualcosa importante per lei.”-
- “riguarda la stella dei Merrow?”-
Il terzo figlio fece una faccia come se fosse sorpreso. Ma velocemente serrò il viso e annuì.

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-“Il ladro non era alla ricerca del denaro, ma er anche lui interessato alla stella dei Merrow. Nostro padre ha continuato a cercare il gioiello usando le informazione che le aveva chiesto. E finalmente era stato portato all'indovinello inscritto nella moneta d'oro del Conte, che credeva conducesse alla luogo segreto, ma è stata presa dal ladro. L'indovinello conteneva nomi di varie fate e quindi nessuno sapeva il significato dietro di essi, quindi proprio quando stava cercando qualcuno che avesse una conoscenza sulle fate, professore, lui sentì delle voci che dicevano che la sua defunta moglie era stata un dottore delle fate.”-
oh no” pensò Carlton e strinse il suo pungo che stava sudando.
- “e mio padre ha scoperto che sua figlia aveva rilevato il lavoro di dottore delle fate e stava per chiederle il suo aiuto.”-
- “Oh, ricordo - interruppe Langley – avevo incontrato Mr. Gossam sulla strada poco più indietro e mi ha chiesto riguardo la figlia del professore.”-
- “E gli hai detto che Lydia era un dottore delle fate.”-
- “Beh, uh, sì, ma è solo qualcosa che è saltato fuori in una nostra chiacchiera.... ma ripeto, l'ultima volta che ho incontrato sua figlia è stato anni fa, quindi se mi fosse stato chiesto di descriverla, avrei solo potuto ricordare il colore dei suoi capelli che era di color ruggine”- rispose Langley in tono di scusa.

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Anche se il suo apprendista aveva detto così, non era che Carlton stesse nascondendo sua figlia quindi non era nella posizione di poterlo incolpare.
- “No, Langley, non è colpa tua.... e allora stai dicendo che anche il ladro ha scoperto qualcosa su mia figlia.”-
- “Purtroppo sì. Quindi c'è la possibilità che sua figlia possa essere nelle mani del criminale.”-
- “Ah sì. Mi era stato detto che I was told that by the yard as well.”
Facendo un grosso sospiro, Carlton lasciò cadere la testa. Era la stiuazione peggiore.
Il terzo figlio storse le sopracciglia.
- “Capisco. Ma non può fidarsi alla polizia. Attualmente mio fratello maggiore ha messo una descrizione del ladro su carta in tutto il paese e ha posto un premio per raccogliere qualunque informazione. E quindi vorremmo chiederle, professore, il suo aiuto.”-
- “Farò quello che posso.”-
- “C'era una testimonianza su sua figlia e il ladro dove hanno preso un treno a vapore diretto a ovest, verso Scarborough. Se sua figlia fosse stata minacciata dal bastardo per trovare il gioiello, allora saprebbe dire se c'è qualche posto dove sua si stia dirigendo?”-

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- “Ma non ho una conoscenza sulle fate come quella di mia figlia.”-
- “ Sa molto più di quanto ne sappiamo noi, e soprattutto è in gioco la sicurezza di sua figlia.”-
Era proprio come lui aveva detto.
Il terzo figlio gli mostrò un foglio con stampato sopra l'indovinello e una mappa. Disse che su quella mappa erano segnati i luoghi collegati al Conte Ashembert 300 anni fa, di cui si diceva avere la stella dei “Merrow”.
Se fosse per lei, dove sarebbe andata?”-
- “Dunque professore, vorremmo chiederle di accompagnarci per salvare sua figlia.”-
- “Verrò, ovviamente. State per partire proprio ora?”-
- “Sì, ma la direzione.”-
- “Ci penseremo su in una carrozza.”-
Era la prima volta per l'apprendista Langley di vedere Carlton prendere decisionì così rapidamente al di fuori del proprio lavoro.

Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar


1 commento:

  1. Bel capitolo! Pieno di importanti rivelazioni.
    Finalmente si scopre qualcosa in più su Edgard.
    Gli occhi di Lydia sembrano “vedere” qualcos’altro oltre che le fate, lei guarda le persone per come sono, e Edgar viene spiazzato, per cui se ne sente un po’ attratto.
    Non oso immaginare cosa potrebbe capitare ora che il padre del nostro “dottore” si è mosso.
    La storia si fa sempre più appassionante.
    Grazie!

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