mercoledì 16 aprile 2014

Cap 5: Il conte Cavaliere Blu e l'' isola dei Merrow

Scritto da Mizue Tani, illustrato da Asako Takaboshi


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Isola Mannor era un'isola che aveva delle scogliere prominenti che si affacciavano lungo le rive dell'oceano.
I gabbiani svolazzavano sopra il verde pallido della sagoma dell'isola, che la faceva apparire come magica, come se fosse la terra delle fate, Ibrazel (Isola della felicità) del Lord Cavaliere Blu, ma a causa delle turbolente onde che la circondavano, a Lydia era venuto il mal di mare.
L'unica nave che era salpata verso l'isola Mannor era una piccola barca di un pescatore che ondeggiava tremendamente. Le onde intorno all'isola era violente per tutto l'anno, e si diceva che fosse pericoloso attraversare le acque a meno di non essere degli esperti marinai.
Alla fine arrivarono all'isola appartata verso cui solo i marinai navigavano e dalle raccomandazioni del capitano, si diressero verso l'unico albergo dell'isola.
- “questo è un decotto medicinale, ma allevia anche il mal di mare”- disse Mr. Tompkins, un uomo che aveva passato la mezza età, che era il proprietario dell'albergo e che gli aveva accolti calorosamente.
- “Grazie”- disse Lydia, per metà appoggiata contro lo schienale del divano e accettando la tazza di medicina.
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- “Sono sorpreso di vedere che solo questa signorina abbia avuto il mal di mare. È raro per qualcuno di nuovo di questa isola di essere nel meglio della salute, dopo questo tipo di viaggio”- disse il proprietario, sorridendo verso Edgar e il suo gruppo.
Anche Lydia si chiese perché solo loro tre stessero bene. Poteva capire se fosse stato Nico, una fata gatto, ma Edgar e Raven ed Ermine erano stati calmi e composti mentre navigavano in mezzo alle onde che avevano quasi rovesciato la barca.
- “Beh, dev'essere perché devono essere stati in mezzo a tante esperienze di morte che non potrebbero mai essere comparate con un giro in barca.”- sussurrò Nico, sedendo accanto a Lydia.
- “Nico, non è divertente.”-
- “Oh, stai già meglio.”-
Riuscì ad ingoiare in qualche modo quella medicina acida.
- “A proposito, Signor custode, non c'è un castello in quest'isola?”- chiese Edgar.
- “Sì, c'è. Se vi sentite scomodi in questo albergo, vorreste trasferirvi di là?”-
Edgar lo guardò cauto.
Se lui stava parlando di un castello, c'era solamente un castello ed era quelle del Conte Cavaliere Blu. Ovviamente la loro obiezione era quella di cercare quel castello, ma Edgar doveva essersi insospettito del proprietario che subito aveva concesso loro di usarlo.
-“Possono tutti usare il castello liberamente?”-
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- “Certo che no. Solo se si è il padrone del castello di quest'isola. Comunque, signore, essere venuto in un'isola così remota come questa, deve voler dire che voi siete il discendente della famiglia del Conte, sbaglio?”-
Per aver colpito dritto al bersaglio, tutti rimasero in silenzio, ma solo Edgar fece un sorriso.
- “Capisco, deve aver avuto un'infinità di visite di impostori in quest'isola, che rivendicavano di essere il Conte Cavaliere Blu. Non c'è da meravigliarsi del fatto che sia abituato a quel genere di ospitalità.”-
- “Ma comunque, la mia famiglia ha servito la famiglia del Conte, come maggiordomi per generazioni, quindi se voi proverete di essere il nostro vero padrone, allora vi servirò da ora in poi. Piacere di conoscere i vostri conoscenti.”- disse il proprietario e tirò fuori una chiave dalla tasca della sua giacca.
- “Ecco la chiave per entrare nel castello. Per favore sentitevi liberi di usarla. Abbiamo avuto un numero tantissimo di persone che hanno rotto porte e finestre, tentando di trovare il tesoro leggendario, e la manutenzione è sfuggita così di mano che abbiamo iniziato a consegnarla a quelli che dichiaravano di essere i nostri padroni. E se volete scusare la mia maleducazione, vorrei ricordare che il numero e il tipo di ogni mobile e dei preziosi interni è contato, quindi per favore non tentate di portargli fuori. Dovrete ricordare che anche se voleste farlo, sarebbe impossibile portagli fuori da quest'isola.”-

- “Questo è effettivamente un buon lavoro. Se lei fosse il mio maggiordomo sarei in buone mani.”- disse Edgar, insolentemente.
- “Sono onorato. Inoltre, se vorrete lasciare quest'isola, per favore non esitate a farmelo sapere. Sarò felice di trovarvi una nave.”-

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- “ed è così che fate in modo che alcuni di loro lascino perdere?”-
- “Sfortunatamente, per quanto ne so io, quelli che ho incontrato sono tutti finiti col ritrovarsi senza vita sulle coste in tre giorni. Se questo non accadrà, signore, spero che questo non sarà il nostro ultimo incontro.”-
- “Um, quindi, questo significa che tutte le persone che sono entrate nel castello, hanno finito con il morire?”- chiese Lydia.

- “Sì, è vero, signorina. Devo essere stati trascinati in mare dai Merrow.”-
Lydia ricordò che il proprietario di quella casa aveva detto che se qualcuno sentiva i Merrow cantare nel castello, si diceva che i loro corpi fossero ritrovati sulle rive, il giorno dopo.
- “Ha mai visto un Merrow?”- chiese lei.
- “Non conosco nessun Merrow di sangue puro, ma tutti gli isolani condividono il loro sangue.
Ecco perché quest'isola fin dai tempi passati, non riusciva ad essere gestita dal padrone di quel tempo, ed è stata ceduta al Lord Cavaliere Blu. Ci è stato detto che gli isolani residenti, insieme ai Merrow, siano stati felicemente accolti dal loro nuovo padrone.”-

- “Tutti hanno sangue di Merrow? Quindi questo vuol dire, custode, che ha piedi palmati e squame?”-
- “No, solo una pinna sulla mia schiena.”-
- “Impressionante. Ecco un maggiordomo della famiglia del Conte Cavaliere Blu per voi.”-

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Lydia si chiese se Edgar pensava che l'uomo stesse scherzando. Sembrò che stesse scherzando.
- "Non c'è da stupirsi che odori di pesce"- bisbigliò Nico, silenziosamente.

Il verde Jack uscirà dalla culla dello Spankie.
Balla con le Piexie sotto la luce della Luna.
Attraversa la croce degli Silkie.
Fai attenzione al labirinto dei Pookah.
Segui i passi di Wyvern.
Gira a destra al Fear Dearg.
Vai sotto il piede di Dullahan.
Cerca il tesoro del Leprecano.
Trova il letto del Cluricano.
Segui la Banshee.
Scambia la stella con la stella dei Merrow.

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Altrimenti i Merrow intoneranno il loro canto di lamento.
Il castello si ergeva sopra un'elevata rupe dell'isola. Il castello blu aveva un'architettura gotica, con un campanile e guardava giù verso l'isola d'un verde pallido, che lo faceva fondere perfettamente al paesaggio.
Era un edificio magnifico, la perfetta casa padronale di campagna. 
Lydia finalmente era riuscita a rimettersi dal mal di mare ed era arrivata al castello, con gli altri.
Quindi è questa l'isola dei Merrow”. Lydia aveva avuto ragione nel decidere questa località. “non c'è dubbio che la spada sia in questo castello”.
Edgar guardò verso Lydia con un sorriso soddisfatto.
Comunque, per Lydia, la vera difficoltà iniziava da adesso.
- “Già, quest'isola è il verde jack”. Uno spirito verde coperto dalle foglie degli alberi. Guardando quest'isola dalla nave, ho pensato che sembrasse proprio un uomo accovacciato fatto di foglie.”-
- “Capisco, questo riguarda la prima parte dell'enigma della moneta. E poi per l'altra, cos'è uno Spankie?”-
- “significa fuoco fatuo”-
- “Quindi dobbiamo solo cercare una tomba?”-

- “No, credo che Spankie stia per gli spiriti dei bambini che sono morti prima di essere battezzati.”-

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- “Perciò non dovrebbero stare in una tomba, ma sono stati cremati da qualche altra parte”- disse Ermine e camminò oltre il cancello che era rimasto aperto.
La strada che continuava dal cancello e anche il giardino che si espandeva dall'altra parte di esso erano bellissimi, era incredibile che il castello fosse rimasto inabitato per trecento anni.
La gente su quest'isola doveva averlo curato per il bene del loro padrone che credevano sarebbe ritornato.
- “Ma questo castello è una casa di campagna. Anche se ci fossero le tombe di bambini, quale tomba dovrebbe essere?”-
- “Non lo so. Dal momento che queste tombe potrebbero essere esistite prima che il castello fosse stato costruito.”-
- “O questo potrebbe essere solo una lapide.”-
Edgar ed Ermine camminarono vicino tra loro. Ermine era vestita in abiti da uomo, ma anche il suo vestiario semplice e il taglio di capelli che le arrivava alle spalle non riusciva a nascondere la sua radiante bellezza femminile.
Guardando loro due che camminavano tanto vicini che le loro spalle potevano toccarsi, Lydia ricordò cosa aveva visto la notte precedente, e quello la fece essere l'unica del gruppo a diventare rossa in volto. Si chiese cosa fosse successo tra loro dopo quello. Erano stati insieme fino al mattino?
- “"La prima cosa va per prima.”-
Dividiamoci e cerchiamo quello che viene chiamato “la culla dello Spankie”. Lydia, tu verrai con me.”-

- “Eh!”-
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Sobbalzò perché era stata chiamata improvvisamente per nome. Era come se lui sapesse quello che stava pensando, cosa che la fece sentire in imbarazzo.
- “Perché, perché devo venire con te?”-
- “Perché ti perderesti.”-
Raven ed Ermine andarono per strade diverse, puntando verso differenti direzioni del giardino.
Probabilmente, la ragione per cui Edgar non voleva perdere d'occhio Lydia, poteva essere perché Nico gli aveva origliati.
All'albergo, Nico disse che sarebbe andato da qualche parte e lasciò il gruppo.
Era un'idea di Nico di portare con sé il gruppo di brownie dalla città sulla terraferma sulla barca e gli aveva portati su quest'isola, e sembrava che fosse andato con loro per essere sicuro che fossero in grado di ricongiungersi con i loro parenti.
Mentre sarebbe stato lì, disse che avrebbe raccolto informazioni sui Merrow dell'isola e su quale tipo di ruolo avessero nella protezione della spada del Conte.

I Brownie erano fate che vivevano nella stessa isola. Forse sapevano qualcosa sui Merrow di cui gli umani che vi risiedevano non sapevano.
Se anche il piccolo clan di fate risiedeva anch'esso sull'isola, allora doveva aver vissuto nei feudi del Conte Cavaliere Blu, proprio come i Merrow.
Fu felice del fatto che la sua azione di aiutare le fate alla casa del possidente avrebbe portato qualche tipo di aiuto.
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Comunque, Nico non era entusiasta come Lydia nel fare questo lavoro. Sentiva un profondo rancore per Edgar. Non era perché era quasi stato gettato nel camino, ma per l'unica ragione del pelo sulla sua coda che era bruciato.

Le fate si dedicavano veramente a piccole cose banali e non dimenticavano i loro rancori.

Quindi doveva sperare che Edgar finisse nei guai e che soffrisse molto. Raccogliere informazioni doveva servire a questo scopo.
Si chiese se Edgar aveva capito che Nico non era solo un normale felino. Anche se non credeva che un gatto potesse parlare,sembrava ancora cauto e si era arrabbiato quando il gatto gli aveva origliati e ovviamente, stava ancora prendendo delle precauzioni con Lydia.
Se così era, decise di stare dalla sua parte come lui voleva e trovare quello che stava cercando.
Prendendo un respiro per farsi forza, Lydia decise di seguirlo.
- “Hey, non sei spaventato?”-
- “Di cosa?”-
- “I finti Conti che hanno cercato di rubare la spada sono stati annegati in mare dai Merrow. Hai sentito Mr. Tomkins dire che tutti loro sono stati uccisi.”-
- “Se me lo chiedi , penso che fossero degli sciocchi. Devono essere caduti in trappole disseminate intorno per proteggere e prendere quelli che venivano per rubare la spada.”-
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- “Quindi stai dicendo che non è colpa dei Merrow? E sei sicuro che non sarai quello che cadrà in quelle trappole?”-
Guardando verso di lei, le fece un sorriso vittorioso.
- “Se mi succedesse qualcosa, saresti triste per me?”-
- “Eh? Perché non lo dici ad Ermine?”-
- “Ermine? Perché?”-
- “Perché.... lei è la tua amante.”- per qualche ragione, si sentì come se la sua voce lo stesse accusando, cosa che mise in imbarazzo Lydia e le fece abbassare la testa.
- “Non lo è. Quindi puoi essere sollevata.”-
- “Perché dovrei esserne sollevata?”-

A cosa sta pensando?”- pensò Lydia, aggrottando le sopracciglia.
- “Ora ascolta, dovresti smetterla di dire cose come queste per provocare le persone.”-
- “Non intendevo provocarti. Allora cambiamo argomento. Qual'è il tuo tipo ideale di gentiluomo?”-
non ha affatto cambiato argomento”.
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Era frustrata perché sapeva che Edgar scherzava quando si comportava come se fosse interessato a Lydia, eppure si sentì intenerita dalle sue parole.
Forse era perché Lydia non era abituata alle lusinghe.
- “Una persona seria e onesta ….. è scorretto abbracciare o baciare qualcuno quando quella persona non è il proprio amante.”-
- “Hmmm quindi questo vuol dire che ci stavi guardando.”-
Si dette la zappa sui piedi dicendolo ed era diventata ancora più rossa. Lui la guardò divertito, ma non la prese in giro di più.
Camminarono lentamente lungo il sentiero del giardino.

- “Ermine è un'amica preziosa per me. Voglio fare qualsiasi cosa per renderla felice.”-
La parte del viso che guardava davanti a sé era insolitamente serie.
Aveva dichiarato che loro non erano amanti. Ma anche Lydia poteva dire che lei era speciale per lui. Non era qualcuno che prendeva in giro o provocava e l'abbracciarla non aveva nessun significato lascivo dietro di sé.
Con la limitata esperienza e immaginazione di Lydia, per lei non c'era nessuna gara contro questa gente. Ma poteva essere normale per qualcuno come lei, che poteva vedere fate ma non sapeva come fare amicizia con le persone.
- “Capisco, quindi era qualcuno d'importante per te. Um, non era che stessi sbirciando voi due. È solo successo che sono passata di fronte alla tua camera.... scusa, non dovevo dire qualcosa del genere. Non vi capisco ancora, penso che le persone dalla tua parte debbano essere molto felici.”-
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Guardando il lontananza, sembrò che fosse immerso nei pensieri, ma senza cambiare espressione, lentamente si girò verso Lydia.
- “Ci sono delle ali su di te?”-
- “Uh?”-
Era stata una strana ed improvvisa domanda.
- “Ho solo pensato che forse stavi nascondendo delle bellissime ali di farfalla colorate sulla schiena.”-
Proprio allora, lei sentì una sensazione completamente differente di quando veniva chiamate changeling fatata* .
Probabilmente, doveva aver accettato Lydia come una persona che proveniva da un mondo diverso, dal come lei accettava le parole della gente, senza mettere in dubbio il loro significato e dal non sapere come salvare le apparenze prima degli altri e da come diceva le cose direttamente dal cuore.
Sebbene le sue parole fossero imbarazzanti e stravaganti, non si sentì offesa dall'essere stata comparata ad una fata, le aveva fatto essere capace di accettare il modo in cui appariva agli occhi di Edgar, come una mistica fata.

Quando stava dalla parte di Edgar, regolarmente di sentiva come se potesse rinascere in una persona differente di come era adesso. Anche se cercava di pensare a lui come un demone, c'era un miscuglio di sentimenti dentro Lydia ogni qualvolta che tentava di convincere se stessa.
Quando si fermò su un punto a caso, Lydia si fermò altrettanto.
Sull'angolo del giardino sembrava che ci fosse qualcosa come un piccolo santuario.
C'era una piccola statua d'angelo posto su di esso. Non c'era dubbio che fosse il sepolcro per i bambini.
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- “Dice: ' questo è per i bambini sirena che qui riposano in pace' . Sembra che sia una lapide, ma mi chiedo cosa voglia dire con bambini sirena.”-
- “Ricordi che ci è stato detto che il sangue dei Merrow scorre in molti degli abitanti dell'isola? Questi devono essere i bambini che non sono sopravvissuti perché il sangue dei Merrow, dentro loro, era troppo forte. E se è accaduto in tempi passati, allora probabilmente non sono nemmeno stati battezzati.”-
- “Capisco. Siccome era un'isola appartata come questa, tutti i residenti isolani potrebbero essere imparentati. Se matrimoni tra consanguinei sono continuati, allora posso capire come ci potrebbero esserci alcune malattie e deformazioni che hanno cominciato ad apparire.”-
- “Stai dicendo che non è a causa dei merrow? ….. beh, non conosco tutta la verità, ma gli abitanti dell'isola credono nei merrow. Non avevi l'intenzione di diventare il feudatario di queste terre?”-
- “Per essere qualificato, il Lord deve credere nelle fate? Non penso che importi. Che siano le sirene o le malattie, se ci sono squame pinne sugli isolani, questo quindi è come è messo da queste parti.”-
com'è messo. Non crede nelle loro storie, ma gli accetta come sono veramente.”-
si sentì come se avesse sentito qualcosa d'inimmaginabile.
Lui non crede se non lo vede, ma anche se pensa che sembrino delle squame e pinne, dice che non ha problemi nell'accettarle come realtà. Lydia fissò Edgar meravigliata.
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Gli umani che non credono nelle fate, non riconoscono di non riuscire a vedergli, ma invece scelgono di credere che loro non esistono.

Ecco perché respingono quelli che riescono a vedere le fate. Comunque, secondo Edgar, lui stesso non crede nell'esistenza delle fate, ma non l'importa se esistono.
Ecco perché non prendeva in giro Lydia.
- “.... forse, così è la maniera in cui vedi lo spirito dentro Raven?”-
-”Raven? Ahh, ti ha parlato di quello?”-
- “Sì, ha detto che era uno spirito terribile e che è nato sotto il suo controllo.”-
- “Hmmm, è raro. Sembra che Raven si sia interessato a te. Deve essere perché anche tu hai un profondo collegamento con le fate.”-
Non c'è modo che io gli piaccia”, pensò Lydia, ma tenne la bocca chiusa. Le era solamente stato fatto l'avvertimento di
di non fare nulla che potesse causare problemi a Edgar.
- “Non so se c'è veramente uno spirito dentro Raven. Mi serve solo sapere che tipo di persona lui sia, e cosa gli serve, e cosa c'è che io possa fare.”-
Ecco perché ha preso la responsabilità dello spirito”, pensò Lydia, “è veramente senza paure”.
Ma questo poteva anche dire che aveva un cuore forte. Non importava quanto il mondo fosse ancora sconosciuto per lui, aveva un'imperturbabile autocontrollo. Il suo distinto comportamento era quello di fare solo quello che poteva fare.
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Per qualcuno avere una chiara, forte presa sulla realtà forse sembrava facile, ma in verità era veramente difficile. Perché il cuore delle persone poteva essere facilmente spaventato o corrotto, c'era possibilità che spiriti malvagi prendessero il sopravvento delle persone in quella maniera. Ma se fosse una persona come lui, gli spiriti malvagi non sarebbero stati in grado di influenzarlo.

Anche se non poteva vedere le fate, improvvisamente Lydia sperò che lui fosse veramente il discendente di sangue del Conte Cavaliere Blu.
Se lo fosse stato, allora lei sarebbe stata desiderosa di aiutarli.
- “Comunque, non c'è dubbio che questa sia la culla dello Spankie. Che vuol dire che la prossima cosa è il “balla con i Pixie sotto la luce della luna”, cosa significa?”-
- “Ah, umm, credo che intenda il cerchio fatato fatto dalle pixie. Sotto la chiara luce della luna, ci sono dei segni lasciati sull'erba quando le fate danzano.”-
- “Un cerchio, uh, qualcosa come quello?”-
Edgar puntò dove c'erano delle pietre allineate in un cerchio sull'erba molto lontano da loro.
- “Sì, si, credo di sì.”-
- “Ah!”-
Lydia fece un grido spaventato, al quale lui si voltò.
- “Cosa c'è?”-
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- “.... Niente, non era un vero cerchio delle fate.”-
- “Che cosa sarebbe successo se lo fosse stato?”-
- “A volte le persone vengono rapite dalle fate.”-
- “Hmmm, è interessante. Ma soprattutto, Lydia guarda lì. Il paesaggio cambia se stai qui.”-
Lydia cautamente entrò dentro il cerchio e poi, gli alberi che lei aveva pensato fossero stati piantati casualmente nel giardino, si erano allineati per creare un dritto spiazzo. Dietro quella radura, poterono vedere l'edificio che era stato nascosto dai rami degli alberi.
Sul castello, si ergeva una porta, come se volesse accoglierli.
No, andando più vicino, era solo un dipinto sulla porta. C'era costruita un'unica finestra sul muro per far passare la luce.
- “Non c'è un modo per entrare dentro.”-
- “Ad ogni modo, abbiamo solo la chiave che apre solamente la porta principale. Entreremo da lì e cercheremo la posizione dall'altra parte di questo muro.”-
Entrambi si stavano appena dirigendo verso quella direzione. Improvvisamente, un cespuglio vicino si mosse in maniera innaturale.
Il tipo che apparì da dietro di esso era un uomo vestito con un completo nero.
Prima uscirono i fratelli di Gossam, nel loro gruppo c'era Huxley che stava di fronte a Edgar e Lydia, bloccando loro la strada. Girò la testa per scrutare intorno a loro, e dopo essersi assicurato che Raven ed Ermine non erano da nessuna parte del posto, sorrise vittorioso.

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- “Ciao John, c'incontriamo di nuovo.”-
- “Sei davvero insistente”- disse Edgar, alzando uno dei suoi sopraccigli, in segno di irritazione.
- “Sembra che la ' la stella dei Merrow' sia da qualche parte in questo castello. Continueremo da qui e la troveremo. Quindi è meglio che tu non faccia resistenze e la lasci andare.”-
- “Lasciare lei? È strano che tu lo dica.”_
- “Hai rapito Miss Carlton e ora la stai forzando a venire con te. Un ladro che ha rapito la figlia di un professore universitario! Ecco come la società ti vede.”-
- “Ma sai Lydia, se tu fossi stata catturata da lui, chi sa che cosa avrebbe potuto farti. Non credi che sia meglio che tu venga con me?”-
- “Un ladro non ha il diritto di dire cose simili! Miss Carlton, non dovresti credere a quello che quell'uomo dice.”-

“non credo a nessuno di voi”. Lydia era meravigliata dal coraggio dei due uomini, che erano in grado di considerarsi come se fossero innocenti.
- “Raven, qui!”- gridò Edgar, all'improvviso. Huxley e i suoi uomini assunsero una posizione cauta, scrutandosi attorno.
Non c'era un soffio di vento, eppure gli alberi attorno a loro fecero un rumore increspato come se i loro rami si muovessero. Proprio quando stavano guardando per trovare la fonte del rumore, uno degli uomini all'angolo del gruppo emise un guaito e cadde al suolo.
- “Cazzo, non fatevi intimorire! È solo un uomo solo.”-

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- “Lord Edgar, da questa parte”-
Non aveva notato che Ermine stava proprio dietro di loro. Condusse Edgar e Lydia in una piccola sporca strada.
Erano appena pochi metri lontano da Huxley e i suoi uomini quando.
- “Lydia!”-
La voce che l'aveva chiamata le era famigliare. L'uomo che stava correndo nella sua direzione era suo padre.
- “Padre! Perché sei...”-
- “Mi avevano detto che eri stata rapita...”-
Lydia fece un passo in avanti con le braccia aperte verso il padre, ma Edgar la fermò afferrandole un braccio.
- “Sei, sei tu il rapitore? Lascia andare mia figlia!”-

- “E' un piacere incontrarla signor Carlton. Sono stato in ottime mani grazie a sua figlia.”-
Edgar parlò calmo e lo salutò come se fosse in una giornata assolata al parco.
- “Cosa vuoi? Farò quello che vorrai. Sono non fare del male a mia figlia!”-
- “Sono terribilmente dispiaciuto per averla fatta preoccupare. Ma sono serio riguardo a lei. Per favore, padre, mi congeda la mano di sua figlia.”-
- “Di cosa diavolo stai parlando?!”-
Lui continuò e afferrò la spalla di Lydia, spingendosela vicino.
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- “Capisco che prima avrei dovuto, come si deve, venire da lei per la sua approvazione riguardo a noi. Ma ero così pazzo di lei e ho perso la ragione.”-
- “Huh?”-
- “Se lei non mi fosse stata vicina e io non fossi riuscito a calmare il fuoco del mio cuore, sarei morto in un battito.”-
Esiste veramente qualcuno, che dopo aver detto una cosa così imbarazzante, possa farla franca così?”
- “Aspetta, aspetta solo un momento....”- Carlont si fermò.

Il padre di Lydia, che sembrava essere in uno stato sconvolto, che perfino sua figlia non gli aveva mai visto, continuò ad aprire e chiudere la sua bocca.
- “.... Vuoi veramente un maschiaccio come lei?”-
- “Padre!”-
- “Lei è la donna più importante per me. Lei è l'unica donna che può salvarmi con il suo profondo amore.”-
- “Ora basta Edgar, lo stai facendo sembrava completamente differente!”-
Quello che lo avrebbe salvato, ovviamente non era l'amore di Lydia, ma la sua abilità di trovare la spada.

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- “Beh, sono d'accordo che Lydia sia un figlia perfetta. Comunque, ragazzo, non pensi che sua irresponsabile come uomo trascinare una giovane, donna nubile, perché non riesci a controllarti?”-
sembrava che Carlton fosse sul punto di collassare per questa situazione che era passata dal contatto con un rapitore a un incontro con un pretendente che voleva perdutamente sua figlia.
- “Sì, sono d'accordo. Mi rammarico della mia negligenza.”-

- “Questo è completamente sbagliato!”- gridò Lydia.
- “John, lasciala andare!”- urlò Huxley.
Huxley apparve alla loro visuale un'altra volta e a Lydia, francamente, apparì come il salvatore di questa situazione caotica.
Ovviamente questa era solo la sua mera immaginazione, dato che Huxley le stava puntando contro la pistola.
- “Fermati, stai mirando vicino Lydia.”-
- “Capisco perfettamente professore. Comunque anche quell'uomo non può permettere a sua figlia di morire, perché lui è un piccolo, avido, testardo ladro e non ha ancora trovato il tesoro.”-
- “Gossam posso immaginare quello che devi aver detto per convincere il signor Carlton, ma non dovresti fare qualcosa che riveli che potresti fare qualsiasi cosa di spietato per mettere le mani su quel tesoro.”-
Quando Edgar fissò Huxley con un sorriso come quello, la sua mordacità e la sua grazia vennero esaltati ancora di più.
In quel momento, fece sembrare come se fosse ovvio che lui sarebbe stato il vincitore nel caso ci fosse un duello.
- “Muoviti e lasciala”- abbaiò Huxley con una voce irritata. Carlton gli fissò entrambi preoccupato.

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Forse per intimidire Edgar, Huxley pose un dito sul grilletto della pistola.
- “Hey, tu non farlo”- gridò Carlton.
La pistola che stava puntando Edgar, stava alche puntando Lydia, che era proprio dietro di lui. Cercando di fermalo, Carlton si aggrappò al braccio di Huxley.
- “Ermine, difendi Lydia”- sussurrò Edgar.
- “Sì, mio signore.”- con una semplice risposta, Ermine tirò il braccio di Lydia. L'ultima cosa che Lydia vide fu Edgar che tirava fuori la spada dal bastone da passeggio. Allo stesso tempo, sentì uno sparo.
Voleva guardare dietro, ma Ermine trascinò Lydia tra i cespugli, per cui non seppe cosa era successo dopo quello.
Comunque, appena uscirono lungo un differente sentiero sporco, Ermine si fermò.
Era in piedi davanti a Lydia, che la sorvegliava e fece qualche passo indietro, ma erano completamente state accerchiate dai compagni di Huxley.
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Lydia, assieme a suo padre era stata rinchiusa in una stanza del castello.
Gli uomini di Huxley avevano preso delle misure estreme ed avevano rotto una delle finestre dell'edificio entrando nel castello, prendendo posizione in un angolo di esso.
Sembrava che cercassero di mettere all'angolo Edgar e Raven, che erano riusciti a scappare, e di rubare la “stella dei Merrow”.
Carlton era stato ingannato da Huxley, beh, in realtà dai fratelli di Gossam, ed era stato portato lì da loro e dopo averlo scoperto, emise un sospiro scoraggiato.
- “Quindi, questo significa che Gossam mi stava usando.”-
- “Padre, mi dispiace di averti coinvolto in questo.”-
- “No, anche tu sei stata trascinata in tutto ciò. Dovrei scusarmi. Mi dispiace, non credevo che la mia ricerca sulle geme avrebbe causato qualcosa del genere.”-
Chissà chi sapeva quale fosse la causa di tutto ciò. Poteva essere cominciato quando Gossan aveva cercato di usare Edgar come un suo esperimento di ricerca o quando Edgar aveva deciso di usare Gossan. Comunque, a questo punto non era quello il problema.
Lydia si avvicinò a Ermine che giaceva accasciata sul divano.
Lydia e suo padre non erano feriti perché dovevano aver pensavo che loro due non fossero un pericolo, ma Ermine era stata presa a pugni e calci e ora aveva le mani legate e giaceva priva di coscienza.

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Voleva slegare le sue corde, ma Huxley aveva detto che se avesse fatto una cosa del genere, avrebbe picchiato ancora di più Ermine.
Lydia usò il suo fazzoletto e pulì il sangue dal labbro insanguinato di Ermine.
- “Quindi, riguardo a quel ragazzo prima...”-
- “No, non è come pensi, papà, stava solo scherzando, io ho solo accettato un'offerta di lavoro come dottore delle fate per aiutarlo.”-
- “Oh, grazie a Dio. Sei sicura che non sia una fuga?”-
- “Certo che no! Non sono quel tipo di figlia.”-
Sollevato, il professore fece un debole sorriso e spinse su i suoi occhiali tondi, che erano giù sul naso.
- “Anche se è un ladro, essere chiamato “padre” da un rapitore è troppo per il mio cuore debole. Se era vero e tu fossi stata seria, mi sarei preoccupato del fatto se fosse stato giusto per me disapprovare.”-
- “Santo cielo, papà. Stai dicendo che non t'importerebbe se il mio corteggiatore fosse un ladro fino a quando lui fosse la mia scelta.
- “Ho immaginato che dovesse avere delle buone qualità. Ovviamente, sarebbe un problema se l'unica buona parte di lui fosse il suo aspetto.”-
- “Non sceglierei mai mio marito solo in base al suo aspetto.”-
- “Anche se c'è un'altra cosa che mi preoccupa …., non è un aristocratico?”-

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- “Sì, questo è quello che dice, e osservando il modo in cui parla e agisce, tutto di lui lo fa sembrare come se lo fosse. Ma, padre, stai dicendo che è un problema per lui essere un nobile invece di un ladro?”-
- “A volte, possono essere molto più foschi e contorti dei meri ladri …. sebbene questo può essere solo un mio pregiudizio. Ma, beh, non importa se stava solo scherzando.”-
- “È serio.”-
Non seppero quando si era svegliata, ma Ermine aveva aperto di poco gli occhi e gli interruppe con un debole sussurro.
- “Lord Edgar è serio quando dice che ha bisogno di voi, Miss Carlton. L'amerebbe se fosse necessario per farvi fare quello che vuole.”-
Se lei non avesse saputo del suo vero passato, allora forse Lydia avrebbe felicemente goduto del dolce sogno che Edgar le avrebbe mostrato e ci avrebbe completamente creduto e si sarebbe messa volentieri sotto il suo controllo.
- “Ermine, lo so già che sono uno strumento per lui, per trovare la spada.”-

- “No, Miss Carlton, ci sono cose che vi stiamo nascondendo. Forse è stata una fortuna per voi essere stata catturata dai vostri nemici in questo modo.”-
Abbassò gli occhi come se fosse straziata da una profonda tristezza.
- “Non voglio che Lord Edgar diventi una persona senza cuore e fredda... lui è una persona gentile, compassionevole, ma ha gettato via il suo cuore per il nostro bene e non posso più sopportare di vederlo ingannare e ferire gli altri.”-
Nico aveva detto che Edgar stava ancora nascondendo qualcosa a Lydia, forse era questo quello che aveva voluto dire.
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- “Cosa sta pianificando di farmi Edgar, Ermine?”-
Ermine aggrottò la fronte come se fosse stata colpita da un mal ditesta e con uno sguardo teso finalmente aprì la bocca.

- “Ci sono due versioni sull'informazione che riguarda la spada del Conte Cavaliere Blu. C'erano apparentemente molte copie di quella moneta d'oro, quella che avete visto, che aveva l'enigma sulle fate. Quella era probabilmente la ragione per cui c'erano così tanti visitatori su quest'isola, che erano alla ricerca della gemma. Ma l'altra è la chiave, fatta in argento. Molto probabilmente non ci sono copie di questa, ne esiste solo una. Per essere qualificato come il discendente del Conte, la persona deve avere sia l'oro che l'argento. Ci era stato detto che per ottenere la spada avremmo avuto bisogno di un'ultima cosa. Sangue.”-
- “Sangue?”-
- “Per il sacrificio per le sirene, o come Lord Edgar pensa che dobbiamo sacrificare qualcuno o non saremo in grado di ricevere la spada. Si dice che i Merrow collezionino le anime umane, nello stesso modo in cui gli umano collezionano gioielli. È possibile interpretarlo che loro richiedono un'anima umana dal discendente del Conte Cavaliere Blu come premio per aver difeso la spada.”-
- “Quindi...., stai dicendo, che lui ha pianificato di usarmi come un sacrificio?”-
Lydia alzò entrambe le sue mani che stavano tremando e le chiuse in un pugno stretto.
Quel grandissimo bugiardo! Cosa vuol dire tutto questo!”
La rabbia ribollì dentro di lei.
Beh, non è che avessi fiducia in lui, ma se ha pianificato di farlo fin dall'inizio, allora è davvero una cosa miserabile.”
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Questo significa che non c'era nemmeno una punta di verità nelle sue parole.”
Perdendo la sua forza dopo questa deprimente notizia, Lydia si accasciò su una sedia.
- “Non c'è nessun trucco o inganno dietro a questo. I Merrow esistono. È sbagliato pensare che si possa vincere la spada finché si hanno seguite le condizioni. Se non sei il vero Conte Cavaliere Blu, allora quello che ti aspetta è la morte.”-
- “Quindi questo vuol dire che è ancor più pericoloso per Lord Edgar continuare nella ricerca della spada. Ecco perché io....”-
- “Sì Ermine, ecco perché tu mi hai detto la verità.”-
Devi veramente amare Edgar”. Lydia riconfermò i suoi sentimenti guardando il volto di Ermine che era teso e deciso.
- “D'altra parte, non possiamo scappare da qui, quindi non abbiano nessuna scelta d'incontrare le sirene” - disse Carlton, sollevato. Non sapeva quanto suo padre avesse capito di cosa Lydia ed Ermine stavano parlando, ma doveva aver voluto dipanare l'atmosfera di tensione tra di loro e quindi aveva fatto il finto finta di niente.
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La porta si spalancò.
Il figlio più vecchio di Gossam, Huxley, entrò a grandi passi e si fermò davanti a Lydia.
- “Miss Carlton, mi dispiace ma abbiamo un po' di fretta e ho bisogno che tu venga come me.”-
Sembrava che Ermine avesse ragione.
- “Non voglio. Non ti aiuterò a rubare la leggendaria spada.”-
- “Oh no, mi aiuterai, che tu lo voglia o no . Non potrò garantire la sicurezza di tuo padre se quell'uomo mette le mani sulla spada prima di noi.”-
- “.... Hey! Stai dicendo che tieni mio padre in ostaggio?”-

- “Non ci saranno problemi se ascolterai quello che diremo.”-
Non c'era nient'altro che Lydia potesse fare.
- “Se prendi la spada, ci lascerai andare?”-
- “Lo prometto.”-
- “Lydia …., non ti devi preoccupare per me.”-
- “È tutto a posto padre. Ti prometto che tornerò.”-
Senza che le fosse permesso un ultimo abbraccio con suo padre, Lydia venne trascinata fuori da Huxley.
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Il tipo che accompagnava Lydia era uno dei tre giovani fratelli di Huxley. Gli altri fratelli dovevano essere rimasti dietro per tenere d'occhio suo padre ed Ermine. O forse stavano cercando Edgar e Raven.
Comunque, Lydia pensò che non fosse necessario per Huxley e i suoi fratelli cercare Edgar, perché sapeva doveva sarebbe apparso.
Camminò dritta a sud della costruzione, verso il punto in cui lei e Edgar erano prima nel giardino. Il posto con la finestra sul muro. Da lì, dovevano essere in grado di vedere il cerchio della fate, sopra la collina d'erba che lei aveva scoperto con Edgar.
- “Hey, sei sicura che sia da questa parte?”-
La mano di Huxley era aggrappata al braccio di Lyda cosicché non avrebbe potuto scappare e nell'altra teneva una pistola. Doveva aver preso precauzioni contro ogni attacco improvviso di Edgar o Raven.
- “Perché non mi segui in silenzio invece? Non saresti in grado di riconoscere le differenze comunque.”-
- “Che ragazza insolente. Se ti azzardi a imbrogliarci, la pagherai.”-
- “ posso scommetterci.”-
Pensò che quell'uomo che era un libro aperto ed era molto più onesto di quando Edgar non era, non andava per vie contorte per mettere Lydia di buon umore o per pensare di ucciderla.

Se avesse voluto usarla fin dall'inizio, allora avrebbe dovuto recitare la parte del cattivo fin dall'inizio, forzandola di ascoltarlo spaventandola o ricattandola.
Allora non sarei così ferita” pensò Lydia.
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Sono ferita?”
Anche se aveva detto non gli credeva e anche se non voleva aiutarlo nella sua rapina, era stata così felice che lui avesse capito il suo scopo di diventare dottore delle fate. Ecco perché si era sentita come se avesse potuto convincerlo che sarebbe stato impossibile per lui avere la spada dei Merrow. I loro obbiettivi erano diversi ed era impossibile per loro diventare alleati, ma sperava che lui sentisse la stessa cosa che privava lei, per la quale non era in grado di odiarlo completamente. Ma era solo l'immaginazione di Lydia.

Aprì una porta alla fine del corridoio che portava ad un corridoio costruito come un foro.
Era una strana costruzione, con le scale che s'intrecciavano e si sovrapponevano le une con le altre. Dall'angolo, poté vedere la luce del sole provenire dalla finestra.
Era il punto in cui era stata disegnata la porta sul muro all'esterno.

Huxley diventò ancor più prudente e spinse Lydia vicino a sé.
La buia sala aveva solo una finestra e sembrava che qualsiasi cosa potesse incombere dietro le scale o dietro i pilastri.
- “Fratelli cercate dietro.”- ordinò ai suoi giovani fratelli.

Ma non ci fu risposta o rumore da quelli che avrebbero dovuto stare loro dietro.
La faccia di Huxley si pietrificò e girò la testa per vedere che tre di loro stavano accasciati sul pavimento.
Proprio quando i suoi occhi guardarono giù, Lydia sentì l'aria muoversi vicino a lei. Proprio allora, Huxley volò lontano da Lydia e il suo corpo ricadde sul pavimento.
Ancora accasciato sul pavimento, alzò il braccio che teneva la pistola, ma quel braccio fu immobilizzato sul pavimento da un piede di Raven.
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Prese la pistola da Huxley e la puntò di rimando contro lui, verso il pavimento.
- “Aspetta! Ha mio padre come ostaggio! Se lo uccidi, uccideranno mio padre e Ermine.... !”-
Ma la voce di Lydia non raggiunse le sue orecchie mentre lui guardò giù con i suoi freddi occhi inespressivi e puntò il suo bersaglio in mezzo alle sopracciglia di Huxley, con il dito sul grilletto.
Quegli occhi erano gli occhi della morte; facevano capire a quelli che gli guardavano che era inutile chiedere pietà.
- “Raven, basta così.”-
La voce di Edgar provenne dalle scale dietro, mentre camminò lentamente verso loro.
All'ordine del suo padrone, Raven abbassò il braccio. Ma nello stesso istante tirò un calcio in mezzo allo stomaco di Huxley, facendolo svenire.
- “Lydia, sono felice che tu stia bene. Sapevo che saresti tornata qui di nuovo. Ovviamente, mi aspettavo che ci sarebbe stata compagnia.”-
I suoi capelli color oro risucchiarono la luce e la irradiarono. La sua bellezza era perfetta e il suo sorriso impavido.
non sarò più ingannata”pensò Lydia tra sé.
- “Ma la situazione si è complicata anche per te. Se non troverò la “stella dei Merrow” e non la consegnerò ad Huxley, mio padre verrà ucciso.”-
- “Quindi stai dicendo che dovremo competere tra di noi per la spada.”-
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Per trovare la spada, Lydia doveva risolvere l'indovinello e prendere la chiave d'argento che Edgar portava con sé da qualche parte. Edgar doveva non sapere che Lydia sapeva della chiave, doveva far sembrare che stesse cooperando e alla fine rubare la chiave.
- “Ma Lydia, anche Ermine è stata catturata. Non vuole forse dire che entrambi gli vediamo come nemici e ci fa essere dalla stessa parte? Non c'è bisogno che tu consegni loro “la stella dei Merrow”. Credo che sarò in grado di salvare tuo padre.”-
Lei non riusciva a credere che Edgar si sarebbe preoccupato per la vita di uno sconosciuto come il padre di Lydia. Nel momento in cui avrebbe preso la spada era sicuro di abbandonare suo padre, dal momento che lui era il tipo di persona che avrebbe sacrificato Lydia.
Ma per il momento Lydia annuì.
- “Il problema per adesso è se riusciremo veramente a trovare la spada”- disse Lydia.
- “Iniziamo con la prossima fata. Cosa significa la croce dei Silkie?”-
Andando su per le scale, Lydia camminò al fianco di Edgar e ancora avanti. Dopo aver attraversato parecchie porte, finalmente si fermò davanti alla porta con il marchio che stava cercando.
- “Non vedo nessuna croce su di esso?”- disse Edgar confuso.
- “Questo motivo è di sorbo. I Silkie sono fate-fantasma e detestano croci fatte con il sorbo.”-
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Quando aprì la porta, vide uno stretto passaggio dietro di essa.
I tre si affrettarono ad entrare.
Non era difficile per Lydia seguire il sentiero, in base all'enigma fatato.
Se uno era un dottore delle fate e ne aveva una normale conoscenza non era così difficile da risolvere.
Ma si supponeva che la spada dovesse essere ereditata dal discendente del Conte Cavaliere Blu, quindi sarebbe stato un problema che chiunque, che sapesse delle fate, l'avesse trovata.
Sembrava che il problema gli aspettasse avanti, dove c'erano i Merrow.
- “Cosa stava Ermine?”- chiese Edgar mentre continuarono a camminare.
- “È viva. Ma, sai bene quanto è brava nell'usare armi e quindi l'hanno legata.”-
- “Capisco.”-
Sembrò preoccupato, mentre parte del viso si era rabbuiata. Dette un'occhiata a Raven per vedere come stesse, ma non riusciva a dire dalla sua faccia, quanto potesse essere preoccupato per la sorella.
- “... era preoccupata per te Edgar. Se proverai a rubare la spada, chi sa quali tipi di pericolose trappole ci saranno.”-
- “Ma se riuscirò ad ereditare la spada del Conte Cavaliere Blu, allora Ermine e Raven non dovranno più vivere assieme al pericolo. Specialmente per Ermine, poi lei potrebbe vestire come una signora, e lasciar crescere i capelli e vincere il cuore di molti uomini. Allora sarà in grado di trovare un uomo di cui si potrà fidare completamente.”-
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Ma lei ha occhi solo per Edgar.”
- “Non c'è un altro modo? Non sarebbe più semplice se la persona che ti è accanto lasci perdere? Dal momento che a dispetto dell'America, in Inghilterra è illegale avere degli schiavi.”-
- “In questi tempi, l'unica cosa che può sconfiggere il potere è il potere. Lui non è un uomo tanto facile da sconfiggere.”-
Non c'era modo che Lydia riuscisse ad immaginare di quale tipo di terribile uomo Edgar stesse parlando. Ma capiva solo che, invece di scappare da lui, Ermine era più spaventata che Edgar sacrificasse qualcuno.”-
Lydia poteva associare quei sentimenti ai suoi.
Si stavano effettivamente avvicinando al luogo nascosto della spada. Comunque, Lydia non aveva ancora nessuna idea su come lottare contro Edgar. Era davvero in grado di superarlo in astuzia e portargli via la spada? Se non ci fosse riuscita, allora proprio come lui aveva previsto, sarebbe stata sacrificata ai Merrow e le sarebbe stata portata via l'anima? O, per Lydia vincere contro Edgar sarebbe voluto dire che sarebbe stato lui quello a morire?
Questo significherebbe che sarebbe Lydia quella che andrà ad ucciderlo.
Attenti al labirinto dei Pookah”
segui le impronte del Wyrm”
Gira a destra al Fear Dearg”.
Risolvendo uno ad uno gli enigmi, continuarono a camminare.

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- “Lord Edgar, aspetti per favore”- disse Raven, improvvisamente.

Si allontanò di qualche passo da loro e tese le orecchie per cogliere qualunque cosa attorno a loro.

- “C'è qualcuno che si sta avvicinando a noi.”-

Alla fine anche Lydia fu capace di sentire il suono di passi che stavano diventando sempre più forti.

Dovevano esserci differenti percorsi, c'era il cigolio dei piedi che scendevano le scale. Non molto dopo la presenza dei passi fu vicina alla porta che era accanto a loro.

Raven si mosse senza fare nemmeno un singolo suono e stette pronto vicino alla porta. Edgar spostò Lydia verso il lato del muro. Proprio quando la porta si socchiuse, Raven sbatté la porta con il piede. S'insinuò nella stanza contigua attraverso la porta aperta e afferrò lo sconosciuto. Bloccò le braccia sul collo della persona.
- “Raven sono io.”-
Era stato fermano giusto un secondo prima che stesse per trafiggere la persona con il suo coltello. Vedendo che era Ermine, lentamente sciolse le braccia.
Sollevato, Edgar sciolse la tensione dalle spalle.
- “Ermine, sei riuscita a scappare.”-
- “Lord Edgar mi dispiace tanto.”-
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- “No, va tutto bene se sei salva.”-
- “Uh, come sta mio padre....”-
- “Solo io sono stata portata in una stanza separata. Ho usato quell'opportunità. Quindi penso che vostro padre sia ancora lì, come ostaggio”- rispose, in tono di scusa e camminò verso Edgar.
- “I fratelli Gossam arriveranno a noi alla fine. Se ci troveranno in questo stretto passaggio, non potremo muoverci. Credo che sia meglio spostarci in un posto più aperto.”-
- “Ma questa è la strada per il luogo della spada. Continueremo su questo percorso.”-
Sembrava che Edgar non avesse intenzione di prendere una deviazione. Esortò Lydia e continuarono a camminare.
- “Gli guideremo soltanto verso il luogo della spada.”-
- “Dobbiamo trovarla prima che possa accadere.”-
Sembrava che Ermine fosse scoraggiata nel continuare a causa del suo sentimento di non volere che Edgar si avvicinasse all'ubicazione della spada. Ma non gli fece oltre obbiezioni.
- “Questo non è da te, sorella”- le sussurrò Raven, cosa che arrivò alle orecchie di Lydia.
- “Sì, lo so, essere catturata in quel modo.”- disse Ermine.

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- “Non è quello che volevo dire”- disse Raven e non aprì più bocca dopo quello.
Ermine aveva rivelato delle informazioni importanti a Lydia. Era possibile che suo fratello avesse intuito l'agitazione che era in lei per averlo fatto?
C'era uno strano dipinto di qualcuno senza testa. Lydia si accovacciò e ispezionò il muro sotto di esso.

- “È il dipinto di Dullahan?”-
- “Sì, è una fata senza testa. E se cerchiamo il suo piede, ah, vedi, il muro si apre.”-
Lydia avanzò a caproni nell'apertura. C'erano scale che portavano più giù ancora.
Salì le scale, c'era un vicolo cieco che si apriva verso l'esterno.
Erano sopra una terrazza che si sporgeva sopra le onde dell'oceano.
Originariamente l'isola era situata sopra una scogliera lungo il mare. Sembrava il luogo più ripido sull'isola che si contrapponeva al mare. I forti venti costieri ruggivano spietati.
Oltre la semplice ringhiera, c'era solo la vertiginosa vista delle onde dell'oceano contro la scogliera proprio sottostante.
- “Sembra che sia un vicolo cieco?”-

Proprio come Edgar indicava, non c'era altro modo per andare più avanti da lì. Ma d'altra parte, non c'erano altri percorsi diramati dalla strada da cui erano venuti.
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La frase seguente era “il tesoro del Leprecano”.
- “I leprecani sono fate che cuciono scarpe. Si dice che nascondano i loro tesori sottosuolo.”-
- “Sottosuolo, eh. Spero che non significhi che dovremo saltare da questa scogliera.”-
Se dovessimo fare una cosa del genere, non c'è dubbio che moriremo”. Dal momento che direttamente sotto di loro c'erano le correnti oceaniche che si sfracellavano contro le rocciose pareti del dirupo.
Lydia si concentrò e pensò al significato dietro all'enigma, ma dopo averli condotti lì ed aver improvvisamente esitato, Lydia dovette confessare che era perplessa.
- “Aspetta solo un po'. Ho bisogno di pensarci un attimo.”-
- “Se ci raggiungono qui, saremo messi all'angolo”- disse Ermine, con un'espressione preoccupata, guardandosi dietro.
- “Aspettiamo un po'”-
Tutti loro tacquero. Lydia era ancora immersa nei pensieri. Scavò dentro la sua testa, cercando di ricordare i racconti popolari sui Leprecani.
Dopo un po', Ermine parlò di nuovo.
- “Lord Edgar è inutile per noi pensare che potremo avere la spada ….. non m'importa se dovrò scappare dalla paura di essere catturata dal Principe per il resto della mia vita. Se dite che questo è per il bene di Raven ed il mio, allora, per favore, fermiamoci qui.”-
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- “Ermine, non essere stupida. Sai perfettamente degli orrori del Principe. Non ho promesso che ti avrei liberato da queste catene?”-
Ermine abbassò gli occhi immersa nei pensieri, ma alla fine alzò la testa.
- “Lord Edgar credo che questo sarà impossibile”- disse, guardando verso Lydia.
- “Il Principe conosce i miei desideri e le mie debolezze. Sa che che ho trovato la felicità nel riuscire a fuggire con Lord Edgar... nell'essere capace di condividere lo stesso scopo, nell'essere capace di aiutare l'un l'altro e di avere un'amicizia
chiusa che non permette a nessuno di entrarvi. Se fossimo liberati dal Principe, vorrebbe dire che io e voi avremmo solo una comune relazione di padrone e servo. Lui ha capito che questa era la cosa di cui avevo più paura.”-
- “... Ermine, cosa stai”-
- “Mi dispiace, Lord Edgar. Mi ha detto che se avessi continuato a tenervi d'occhio, allora lui non ci avrebbe fatto nulla per il momento.”-
- “No......, quindi il Principe sa?”- disse Edgar con il disappunto nella sua voce.
Quando disse il nome “Principe”, anche Lydia poté sentire l'odio e il risentimento fumare da lui.
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Poteva dire che Edgar ed Ermine stessero parlando dell'uomo che gli aveva fatti diventare degli schiavi, ma non era solo quello, sembrava che per loro, quell'uomo era qualcuno che aveva fatto uscire in loro emozioni miste di odio e paura.
- “Stai dicendo che tutti i nostri movimenti gli sono stati direttamente riferiti?”-
- “Quando stavate per essere giustiziato in America, era stata una vostra idea quella di usare Gossam, che stava cercando soggetti umani per il suo esperimento. Ma è stato il Principe quello che mi ha parlato di Gossam. E proprio come allora, quell'uomo ci domina sempre. Posso vedere come gioisce guardandoci lottare per diventare liberi.”-
- “... quindi deve aver anche saputo riguardo la spada? Eppure ci sta guardando dall'alto.”-
- “Sì, lui sa. Sembra che creda che la spada non esista veramente. Comunque, con l'aiuto di Miss Carlton, state senza dubbio riducendo le distanze dalla spada. E se sarete in grado di trovarla, poi forse sarete in grado di tagliare i legami con il Principe. Ma questo significa che scoprirete sul mio tradimento per il Principe. Ecco perché non sapevo cosa fare.
Se aveste lasciato perdere la spada, sarei stata in grado di rimanere dalla vostra parte per un po' più a lungo... Ma più di tutto, non voglio mettervi in pericolo. Lord Edgar, proseguire ulteriormente da qui per chi come noi non è collegato al Lord Cavaliere Blu è inutile. Prenderò qualsiasi pestaggio come traditrice. L'unica opzione che rimane è...”-
Improvvisamente, Lydia fu presa tra le braccia di Ermine.
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- “Miss Carlton, per favore, odiate solamente me per questo”-
- “Fermati, Ermine!”-
Nel momento in cui Edgar le gridò, il corpo di Lydia fu spinto oltre la ringhiera e buttato giù verso la scogliera rocciosa.
Le sue mani cercarono qualcosa su cui aggrapparsi, ma c'era solo il corpo di Ermine e stava anche cercando di cadere con Lydia, per cui il suo sforzo era inutile.
La visuale dello scenario fu capovolta.
Il cielo si spostò giù mentre sentì il mare avvicinarsi a lei e proprio quando si sentì male per lungo, lungo secondo, il suo corpo venne improvvisamente tirato.
Raven era stato appena in grado di afferrarle la manica.

Nello stesso momento aveva afferrato i vestiti di Ermine e sembrava che fosse in una situazione estremamente difficile per cercare di non lasciarle cadere entrambe. Oltretutto, la sua manica sembrava che stesse per strapparsi. Lydia disperatamente cercò di alzare l'altra mano per afferrare il corrimano.
Quello che prese la mano fu Edgar.
- “Raven, l'ho presa.”-
Con una forte presa, prese il braccio di Lydia e con attenzione la tirò su.
Quando fu spinta tra le sue braccia ed entrambi caddero sulla terrazza, Lydia inconsciamente si aggrappò ad Edgar e sentì un caldo sollievo pervaderla mentre lui le accarezzò i capelli per placare la sua preoccupazione.
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- “Raven cosa stai facendo!”-
Ma rinvenne all'alta voce di Edgar.
Raven era stato solo appena capace di afferrare il braccio di Ermine. Ma non stava cercando di tirarla su.
Questo perché Ermine stava cercando di far svicolare e scuotere la mano del fratello.
- “Per favore Raven, dammi la libertà.”-
Anche se fosse stata salva, non sarebbe riuscita a stare al fianco di Edgar. Solo la maledizione del Principe l'avrebbe seguita.
- “Non lasciarla, non ti permettere di lasciarla morire!”-
Edgar fece un passo verso di loro.
In quel momento, il braccio di lei scivolò dalla mano del fratello.
Il suo corpo cadde sul fondo della scogliera in un batter d'occhio.
Lydia chiuse gli occhi.
Non ci fu nessun pianto doloroso, solo il forte suono delle onde dell'oceano e quando aprì i suoi occhi di nuovo, rimasero solamente le alte creste bianche delle onde che si abbatterono sulle mura rocciose come se nulla fosse accaduto.
Edgar si accasciò sul pavimento della terrazza.

Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar



















 


1 commento:

  1. Noooooooooo! Ermine! Capitolo carico di rivelazioni e tensione. E poi ecco che arriva la tragedia.
    Lydia non ci tiene a essere sacrificata.
    Questo Principe è proprio inquietante.
    La “caccia al tesoro” è interessante.
    Ed ora cosa farà Edgar? Continuerà la ricerca della spada?
    E i fratelli Gossam cosa combineranno?
    Sono curiosa!

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